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Buona lettura!

Prof. Anna

Si dice così?; non ho mai visto un bambino così bello!; e così via dicendo. Queste tre frasi contengono tutte la parola così, ma con funzioni grammaticali e significati diversi. Quali?

Così può avere funzione di:

⇒ avverbio con il significato di:
aggettivo con il significato di:
congiunzione con il significato di:

                    [post_title] => Sui vari significati di "così"
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, "così" è una parola che si usa spesso, a volte è addirittura accompagnata da determinati gesti delle mani, non ha però un solo significato, ne ha diversi. Vediamoli insieme.
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, alcuni verbi hanno una coniugazione irregolare o particolare e per questo possono metterci in difficoltà. Vediamoli insieme.

Buona lettura!

Prof. Anna

Concludiamo la lista dei verbi "difficili" cominciata alcuni mesi fa: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/02/14/coniugazione-dei-verbi-gli-errori-piu-comuni-prima-parte/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/03/21/coniugazione-dei-verbi-gli-errori-piu-comuni-2/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/06/06/coniugazione-dei-verbi-gli-errori-piu-comuni-3/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/10/17/coniugazione-dei-verbi-gli-errori-piu-comuni-4/solere:

⇒ presente indicativo: io soglio, tu suoli, egli suole, noi sogliamo, voi solete, essi sogliono;

⇒ imperfetto: io solevo;

⇒ passato remoto: io solei, tu solesti, egli solé, noi solemmo, voi soleste, essi solerono;

⇒ participio passato: solito;

⇒ questo verbo è difettivo del futuro, del condizionale presente, dell'imperativo, del participio presente e dei tempi composti; per queste forme si usa la locuzione essere solito; è sempre seguito da un verbo all'infinito;

• splendere:

⇒ il passato remoto, per alcune persone, prevede doppie forme, ambedue corrette: io splendei/splendetti, tu splendesti, egli splendé/splendette, noi splendemmo, voi splendeste, essi splenderono/splendettero;

⇒ participio passato: secondo alcuni dizionari questo verbo è difettivo del participio passato e quindi dei tempi composti; secondo altri il participio passato è splenduto ma è raro e ormai in disuso;

• sposare, sposarsi: Luca ha sposato o Luca si è sposato? Nel primo caso c'è il verbo sposare, che è un verbo transitivo e ha quindi bisogno di un complemento oggetto: Luca ha sposato Anna, se il complemento oggetto non c'è si usa la forma sposarsi: Luca si è sposato, Anna si è sposata;succedere: ha due forme di participio passato: succeduto e successo, entrambe corrette ma con usi e significati diversi: succeduto va usato solo col significato di subentrato, venuto dopo (Tiberio è succeduto ad Augusto), mentre successo va usato col significato di accaduto, avvenuto (cos'è successo?).

Fonti: http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/verbi-difficili

Ci sono altri verbi che vi creano difficoltà? Condividete con noi i vostri dubbi. 
                    [post_title] => Coniugazione dei verbi: gli errori più comuni 5
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, bentrovati! Cominciamo l'anno nuovo con parole nuove, quelle parole che negli ultimi anni sono entrate a far parte del lessico degli italiani e di cui ormai non possono fare a meno.

Buona lettura!

Prof. Anna

Ogni anno i vocabolari accolgono parole che, avendo raggiunto una certa diffusione nell'uso, possono essere considerate  parte di una lingua; queste parole raccontano i cambiamenti sociali, politici e tecnologici di questi anni.

Alcune forse le conoscete già, alcune forse no, in ogni modo ampliare il nostro vocabolario è fondamentale per poter comprendere al meglio ciò che ci viene detto (dagli altri, dai giornali, dalla radio, dalla TV) e per poter esprimere in maniera chiara ed efficace i nostri pensieri.

Il titolo dell'articolo Neologismi: le ultime parole famose è un gioco di parole: l'espressione le ultime parole famose si usa di solito in maniera scherzosa per indicare affermazioni che vengono del tutto smentite dai fatti, in questo caso invece le parole che formano l'espressione hanno il loro significato letterale: quindi le ultime (nel senso di recenti) parole famose (molto conosciute).

In una società in cui tutti siamo molto informati  (ma spesso in maniera superficiale) è più facile essere contro qualcosa, ecco quindi che emergono una serie di parole formate col prefisso anti, che esprime l'idea di avversione, opposizione verso qualcosa. Nella scrittura, tra anti-  e il secondo elemento composto si può usare il trattino, specie quando si tratta di neologismi o di composti occasionali o rari, l’uso è comunque molto oscillante e si alterna anche alla grafia separata dei due elementi. La grafia delle parole riportate di seguito è quella adottata dal vocabolario Zingarelli:

• antivaccinista (o no vax) ⇒  parola accolta nel 2019 dallo Zingarelli, è qualcosa o qualcuno contrario alla vaccinazione obbligatoria;

• anti-bufale (o anti-bufala) ⇒ nel linguaggio giornalistico, che intende contrastare la diffusione di notizie false o inattendibili: iniziative anti-bufale; siti anti-bufala (Zingarelli, 2019); il termine bufala ha assunto negli ultimi anni il significato di notizia inattendibile, priva di fondamento. Sinonimo di bufala è la locuzione fake news (notizia falsa, inattendibile, diffusa specialmente via Internet), anch'essa presente nello Zingarelli;

• anti-velo ⇒ aggettivo che significa contrario all'uso nei luoghi pubblici del velo islamico, specialmente quando copre il viso (come nel caso del niqab): legge anti-velo;

• anti-tutto ⇒ rappresenta la sintesi di tutti gli anti, questo termine è stato registrato dallo Zingarelli nel 2019 e indica, in maniera ironica, qualcosa (o qualcuno) che si oppone sistematicamente a ogni iniziativa o proposta.

Lasciamo le parole formate con il prefisso anti e passiamo ai verbi, ad esempio buare, se si è anti-tutto bisogna assolutamente conoscere questo verbo che significa appunto disapprovare un artista, uno spettacolo, mediante ripetuti buu.

Ci è quindi permesso buare, ma è vietato spoilerare, cioè anticipare alcuni particolari della trama di un film, di un romanzo, rovinando l'effetto sorpresa (spoilerare il finale) e ancor più grave è stalkerare, ovvero molestare insistentemente qualcuno sottoponendolo a stalking (comportamento consistente in una serie di atti persecutori come minacce, pedinamenti, molestie, telefonate ), chi lo fa è uno stalker, un molestatore.

In questo mondo  iperconnesso, in cui cioè si fa ampio o eccessivo uso di dispositivi digitali connessi alle reti telematiche, esiste ancora l'analfabetismo digitale o informatico, che denota incapacità nell'uso del computer e della tecnologia informatica in genere, ed esiste anche l'analfabetismo funzionale (espressione molto di moda ultimamente) che descrive la condizione di chi, pur non essendo analfabeta, non è in grado di comprendere o redigere un testo minimamente complesso; purtroppo c'è chi soffre di nomofobia (termine composto dall'inglese no-mo(bile) e fobia), il timore ossessivo di non poter disporre del telefono cellulare, perché non lo si ha con sé o ci si trova in una zona priva di campo.

Se vi vengono in mente altri neologismi che usate o che avete sentito, condivideteli con noi.
                    [post_title] => Neologismi: le ultime parole famose 1
                    [post_excerpt] => Care lettrici e care lettori di Intercultura blog, bentrovati! Cominciamo l'anno nuovo con parole nuove, quelle parole che negli ultimi anni sono entrate a far parte del lessico degli italiani e di cui ormai non possono fare a meno.
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                    [post_content] => I modi di dire formati con la parola buono sono numerosi, ve ne ricordate alcuni?

Per ripassarli prima di fare l'esercizio, vi consiglio di leggere questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/11/28/modi-di-dire-con-la-parola-buono-prima-parte/

 
                    [post_title] => Test 66- Modi di dire con la parola "buono"
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                    [post_content] => Nel prossimo esercizio bisogna coniugare il verbo tra parentesi in modo che esprima posteriorità con la reggente.

Se non ricordate bene quali modi e tempi verbali sono necessari, rinfrescatevi le idee con questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/12/05/concordanza-dei-tempi-col-congiuntivo-la-posteriorita/

 
                    [post_title] => Test 66- Concordanza dei tempi col congiuntivo: posteriorità
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, anche questo mese non possiamo non ripassare gli argomenti trattati recentemente, cominciando dalla doppia negazione.

Buon test!
Prof. Anna

Se volete ripassare questo argomento prima di affrontare il test, potete leggere il seguente articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/11/21/la-doppia-negazione/

 
                    [post_title] => Test 66- La doppia negazione
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, anche questo mese non possiamo non ripassare gli argomenti trattati recentemente, cominciando dalla doppia negazione.
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, quali tempi e modi verbali è bisogna usare quando la subordinata è posteriore alla reggente e il verbo della reggente vuole il congiuntivo? Vediamolo insieme.

Buona lettura!

Prof. Anna

In questi mesi abbiamo analizzato i diversi rapporti temporali tra reggente e subordinata:

la contemporaneità: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/05/23/concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-la-contemporaneita/

l'anteriorità: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/09/26/concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-lanteriorita/

e oggi concludiamo con la posteriorità.

IL RAPPORTO DI POSTERIORITÀ

C'è un rapporto di posteriorità tra subordinata e reggente quando l'azione espressa dal verbo della subordinata avviene dopo quella espressa dal verbo della reggente, che può essere:

PER ESPRIMERE POSTERIORITÀ

Quando nella reggente il verbo è:

⇒ nella subordinata useremo:

Quando nella reggente il verbo è:

⇒ nella subordinata useremo:

Quando nella reggente il verbo è:

⇒ nella subordinata useremo:

Altri casi:l'idea di posteriorità può essere espressa non da un particolare tempo verbale, ma dal contesto o da un avverbio temporale: credo che arrivi domani;se nella reggente c'è un verbo che indica volontà, desiderio, opportunità (volere, desiderare, essere conveniente ecc.) coniugato al condizionale presente o passato per indicare un rapporto di posteriorità (e anche contemporaneità) si usa il congiuntivo imperfetto: vorrei che tu arrivassi; avrei voluto che tu arrivassi.

Nel seguente esercizio coniugate il verbo tra parentesi in modo che esprima posteriorità con la reggente.
                    [post_title] => Concordanza dei tempi con il congiuntivo: la posteriorità
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, quali tempi e modi verbali bisogna usare quando la subordinata è posteriore alla reggente e il verbo della reggente vuole il congiuntivo? Vediamolo insieme.
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, come state? Siete in buona? Esistono molti modi di dire con l'aggettivo buono, vediamone alcuni e non preoccupatevi, siete in buone mani.

Buona lettura!

Prof. Anna

Alcune settimane fa abbiamo approfondito il significato dell'aggettivo buonohttps://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/05/02/bello-o-buono/, 

oggi invece scopriremo il significato di alcuni dei più comuni modi di dire formati con questo aggettivo:

Dopo aver fatto l'esercizio, mettetevi alla prova scrivendo nei commenti alcune frasi con questi modi di dire e io le  correggerò.
                    [post_title] => Modi di dire con la parola "buono"- prima parte-
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, come state? Siete in buona? Esistono molti modi di dire con l'aggettivo "buono", vediamone alcuni e non preoccupatevi, siete in buone mani.
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, oggi parliamo di doppie negazioni. Quando vanno usate?  È vero che le doppie negazioni affermano? Vediamolo insieme.

Buona lettura!

Prof. Anna

Con l'espressione doppia negazione si intende la presenza in una stessa frase di due espressioni di senso negativo: non c'è nessun problema; non puoi non saperlo.

Quando si usa questo tipo di costruzione?

Le doppie negazione affermano?

Fino a ora abbiamo visto casi di doppie negazioni che non affermano, anzi rafforzano la negazione stessa, ma può succedere che la presenza di una doppia negazione (non + non) nella stessa frase formi un'affermazione: non puoi non venire (=devi venire); non credo che non verrà (=credo che verrà); non voglio che tu non mi parli (=voglio che mi parli), tuttavia il significato di una doppia negazione non è identico a quello di un'affermazione, ha una sfumatura diversa, è una modalità meno diretta di dire qualcosa.
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, oggi riprendiamo lo studio delle proposizioni subordinate; vediamo insieme come si presentano e cosa esprimono le proposizioni consecutive.

Buona lettura!

Prof. Anna

Le proposizioni consecutive esprimono la conseguenza dell'azione o del fatto contenuto nella reggente e sono collocate dopo di essa:

Le consecutive possono essere esplicite o implicite.

Le consecutive esplicite possono avere il verbo:

Possiamo distinguere due tipi fondamentali di costrutti consecutivi:

Gli antecedenti fondamentali sono:

Il costrutto implicito si può avere quando i soggetti della reggente e della subordinata coincidono: ero così commossa (io) da non poter parlare (io); ma anche quando la subordinata ha un soggetto generico: ha un profumo da perdere la testa.

Le consecutive implicite hanno il verbo all'infinito e sono introddotte:

Si possono includere tra le consecutive alcune proposizioni introdotte da verbi come impedire, salvare, trattenere + dal + infinito: mi trattengo dal piangere.

Proposizioni di adeguatezza

Con questo nome si indicano un tipo di proposizione affine alla consecutiva in cui la conseguenza non è realizzata, ma collegata a un certo rapporto di intensità. Nella reggente si trova un avverbio quantitativo come: troppo, poco, troppo poco, abbastanza, alquanto o il corrispondente aggettivo e la subordinata introdotta da perché col congiuntivo o da per e da con l'infinito: sei troppo stanco per guidare, è troppo complicato perché tu possa capire.
                    [post_title] => La frase complessa: le proposizioni consecutive
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Buona lettura!

Prof. Anna

Si dice così?; non ho mai visto un bambino così bello!; e così via dicendo. Queste tre frasi contengono tutte la parola così, ma con funzioni grammaticali e significati diversi. Quali?

Così può avere funzione di:

⇒ avverbio con il significato di:
aggettivo con il significato di:
congiunzione con il significato di:

            [post_title] => Sui vari significati di "così"
            [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, "così" è una parola che si usa spesso, a volte è addirittura accompagnata da determinati gesti delle mani, non ha però un solo significato, ne ha diversi. Vediamoli insieme.
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