Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, i dubbi sulla concordanza dei tempi tra reggente e subordinata sono sempre numerosi, oggi vedremo quali tempi verbali usare per esprimere il rapporto di contemporaneità.
Buona lettura!
Prof. Anna
Il tempo verbale della reggente condiziona il tempo della subordinata a seconda che si voglia esprimere un rapporto di contemporaneità, anteriorità o posteriorità.
Oggi approfondiremo i tempi verbali necessari per esprimere un rapporto di contemporaneità tra la proposizione reggente e la subordinata, in questo caso le due frasi designano eventi simultanei, che avvengono cioè nello stesso momento.
Due azioni possono essere contemporanee:
→ nel presente: credo (adesso) che tu abbia ragione (adesso);
→ nel passato: credevo (in passato) che tu avessi ragione (in passato).
La tabella che segue prende in considerazione tutte le possibili combinazioni di tempi verbali che servono a esprimere il rapporto temporale di contemporaneità tra reggente e subordinata, quando il verbo della reggente richiede il congiuntivo.
Per la concordanza dei tempi quando il verbo della reggente non richiede il congiuntivo, potete consultare questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/06/01/approfondimento-la-concordanza-dei-tempi-con-lindicativo/.
PER ESPRIMERE CONTEMPORANEITÀ
Quando nella reggente il verbo è:
• indicativo presente: immagino
• imperativo: immagina
• indicativo futuro: immaginerò
• condizionale: immaginerei
⇒ nella subordinata useremo:
• congiuntivo presente: che egli faccia bene
Quando nella reggente il verbo è:
• indicativo imperfetto: immaginavo
• passato prossimo: ho immaginato
• passato remoto: immaginai
• trapassato prossimo: avevo immaginato
• condizionale passato: avrei immaginato
⇒ nella subordinata useremo:
• congiuntivo imperfetto: che facesse bene
ATTENZIONE:
quando nella principale c’è un verbo che esprime volontà o desiderio coniugato al condizionale presente o passato (volere, preferire ecc.) per indicare un rapporto di contemporaneità si usa il congiuntivo imperfetto: preferirei che tu fossi sincero; avrei preferito che tu fossi sincero.
Nel seguente esercizio coniugate il verbo tra parentesi in modo che esprima contemporaneità con la reggente.
Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio" per controllare se hai risposto correttamente.
Gentilissimi,
grazie, è stato utile.
Cordialmente,
Mohammad Alì
Prof, salve!
nella frase “ALLA guerra si compia la pace”
la preposizione “alla” può significare “al posto di” ? cioè è come se dicessimo “al posto della guerra si compia la pace” …
Caro Riccardo, la frase, così come è costruita, non è chiara, non è possibile usare “alla” col significato di “al posto di”.
Un saluto e a presto
la mia era una frase desiderativa con il “che” introduttore sottinteso; mi sono espresso male…
“e (che) la pace si compia alla guerra” oppure al contrario ma con lo stesso senso “e (che) alla guerra si compia la pace” … forse cosi “alla” nelle due frasi può assumere il significato di “al posto di” ? magari con qualche licenza hihi…
Caro Riccardo, anche così non assumerebbe questo significato, chi ascolta non capirebbe cosa vuoi dire.
Un saluto