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Buona lettura!

Prof. Anna

COS'È IL DATIVO ETICO?

Il dativo etico è piuttosto frequente in italiano, il suo nome deriva dalla grammatica latina: il dativo era il caso usato per esprimere il complemento di termine. Il dativo etico è infatti molto affine al complemento di termine.

Vediamo queste frasi:

con i pronomi mi e ti si vuole esprimere un interessamento affettivo, ponendo l'accento sulla persona su cui termina l'azione in senso figurato (altrimenti sarebbe un complemento di termine). Il dativo etico serve quindi a esprimere il coinvolgimento emotivo di una persona rispetto all'azione o alla circostanza espressa dal verbo della frase; è costituito in genere da un pronome atono.

TIPI DI DATIVO ETICO

Il dativo etico è espresso da un pronome atono. A seconda del pronome usato, si possono esprimere diverse modalità di coinvolgimento emotivo:

ALTRI USI

 

Collegamenti:

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2014/03/20/i-complementi-indiretti-il-complemento-di-termine-e-il-complemento-di-specificazione/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/03/02/ecco-lavverbio-presentativo/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2010/01/28/i-verbi-riflessivi/

 

 
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Buona lettura!

Prof. Anna

La parola fuori può avere diverse funzioni: può essere un avverbio, un sostantivo e una preposizione.

Come preposizione significa lontano da, nella parte esterna di, specialmente nella locuzione prepositiva fuori di, fuori da (fuori di casa, fuori dai guai) e contribuisce a formare molte espressioni molto comuni. Vediamone insieme alcune:

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Buona lettura!

Prof. Anna

Nel settembre 2021 nell'articolo L'estate più calda (https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2021/09/16/lestate-piu-calda/) riportavo il fatto che l'estate del 2021 era stata la più calda mai registrata, ma quanto pare quel record oggi è stato superato. Il fenomeno del surriscaldamento globale non si è fermato, tanto che, secondo gli scienziati dell’Istituto Goddard di Studi Spaziali della NASA (GISS) a New York, l'estate 2023 è stata la più calda sulla Terra da quando sono iniziate le registrazioni globali nel 1880: i mesi di giugno, luglio e agosto messi insieme sono stati più caldi di 0,23 gradi rispetto a qualsiasi altra estate registrata dalla Nasa.

La gravità e l'importanza di questo tema, che coinvolge tutti in maniera così diretta, rendono necessaria una certa confidenza con termini ed espressioni utilizzate per descrivere i fenomeni ad esso collegati. Vediamone insieme alcuni:

Ci sono poi molte parole formate con il prefisso eco- che deriva dalla parola greca oikos e significa casa, abitazione. In parole composte della terminologia scientifica, significa casa, ambiente naturale, territorio, come ecologia, ecomuseo (complesso museale costituito da un'area di territorio che conserva le testimonianze di tradizioni popolari) o ecofobia (timore morboso di stare soli in casa); mentre nel linguaggio giornalistico ha il valore di ecologia, ecologico, ecologista. Vediamo alcune di queste parole:

Lettura e comprensione:

1- Cos'è l'antropocene?

2- Qual è la differenza tra fonti energetiche rinnovabili e non rinnovabili?

4- Da dove deriva il prefisso eco- e cosa significa?

3- Quali sono le cause dell'ecoansia?

4- Cosa significa l'espressione rottura climatica?

5- Su quali principi si basa l'economia circolare?

6- Qual è un sinonimo per turismo sostenibile?

7- Come viene chiamata, nel linguaggio giornalistico, ogni imposta che miri a salvaguardare l’ambiente, penalizzando le emissioni inquinanti?

8- Cosa si intende con l'espressione transizione ecologica?

 

Fonti:

https://www.ansa.it/canale_scienza/notizie/terra_poli/2023/09/15/nasa-lestate-2023-e-stata-la-piu-calda-mai-registrata-_078c6d84-1932-4b2e-a3ea-7487e07b486b.html

https://www.nasa.gov/press-release/nasa-announces-summer-2023-hottest-on-record

 

 

 
                    [post_title] => Estate 2023: l'estate più calda
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Il blog si prende una pausa per l'estate, potete continuare a scrivermi e a sottopormi i vostri dubbi anche durante questo periodo.

Vi auguro buone vacanze e ci vediamo a settembre!

Prof. Anna

Il Covid ha avuto un impatto fortissimo sulle nostre vite e anche sulle nostre vacanze. Cosa è cambiato?

Che tipo di vacanze cercano gli italiani dopo il Covid?

La domanda turistica è in forte ripresa, ma ancora sotto i livelli pre-Covid. I viaggi con pernottamento aumentano, anche la durata delle vacanze si è prolungata: le vacanze di 4 notti o più sono in ripresa. I viaggi all’estero, non più ostacolati dalle restrizioni alla mobilità internazionale, aumentano in modo marcato ma anch’essi non raggiungono ancora i livelli precedenti la pandemia (-36,4% rispetto al 2019).

Dopo due anni di crisi le vacanze per visite a una città italiana recuperano quasi interamente mentre, nonostante sia triplicato il numero di vacanze in città estere, queste sono ancora di oltre il 40% inferiori rispetto al 2019.
Le vacanze al mare continuano a essere le preferite (52,5% sul totale delle vacanze) e per il secondo anno consecutivo si registra una predilezione per il mare estero (55,4%, contro il 51,9% in Italia).
La fine delle restrizioni alle attività fruibili durante le vacanze e dell’incertezza dovuta alla situazione sanitaria segnano la ripresa di quasi tutte le attività vacanziere. Rispetto al 2021 crescono le vacanze dedicate a visite al patrimonio culturale, alla partecipazione a eventi e spettacoli e al turismo enogastronomico. Le altre attività, quali i trattamenti di benessere, lo shopping, il volontariato, la pratica di hobby, le visite ai parchi divertimento o le vacanze svolte per assistere a eventi sportivi, per studio o formazione, sebbene aumentino rispetto al 2021, non riescono a recuperare il gap dovuto alla pandemia. Durante l’estate del 2022 le visite alle bellezze naturali (54,9% dei viaggi estivi) tornano ai livelli pre pandemici e continua la ripresa dei viaggi con almeno un’attività culturale (60,8%), che tuttavia non recuperano completamente rispetto al 2019 (-10,7%). Le attività culturali preferite rimangono le visite a città e borghi, seguite dalle visite ai monumenti e siti storici o archeologici e dalle visite a mercati tipici locali e a musei e mostre.

Italia o estero?

Dopo due anni di crisi le vacanze per visite a una città italiana recuperano quasi interamente mentre, nonostante sia triplicato il numero di vacanze in città estere, queste sono ancora di oltre il 40% inferiori rispetto al 2019.

Aumentano gli spostamenti turistici verso i Paesi dell’Unione Europea, ma soprattutto quelli verso i Paesi europei non UE e il resto del mondo, di oltre tre volte superiori a quelli del 2021. Ne consegue che, nel 2022, pur continuando a prevalere la connotazione domestica dei viaggi (l’80,3% degli spostamenti ha come destinazione una località italiana), la quota dei soggiorni oltre confine si avvicina progressivamente ai livelli pre-Covid.

Le vacanze al mare continuano a essere le preferite e per il secondo anno consecutivo si registra una predilezione per l’estero.

Toscana, Emilia-Romagna, Veneto, Lombardia, Lazio e Campania sono le sei regioni più visitate e accolgono complessivamente il 53,9% degli spostamenti interni. Le vacanze in primavera vedono la Toscana come destinazione privilegiata sia per i soggiorni brevi sia per quelli lunghi. Questa regione è seconda solo all’Emilia-Romagna nella graduatoria delle mete più frequentate in estate in occasione delle vacanze lunghe, seguita da Puglia, che perde il primato guadagnato nel 2021, Campania, Sardegna e Sicilia.

I viaggi all’estero hanno come destinazione prevalente una meta europea (87,7%): i paesi più visitati nell’anno sono Spagna (16,4%), Francia (12,1%), Croazia (6,5%) e Grecia (6,2%). La Francia è la destinazione più scelta per le vacanze brevi (22,1%), la Spagna per quelle lunghe (17%). Tra
le mete extra-europee, Marocco (3,4%), Stati Uniti (2,7%) ed Egitto (2,3%) sono le destinazioni preferite per le vacanze lunghe.

Dove si alloggia?

Nel 2022 gli alloggi privati si confermano la sistemazione prevalente per gli spostamenti turistici. Fuori dai confini nazionali, invece, le preferenze sono equamente distribuite tra strutture ricettive collettive e alloggi privati. Record di prenotazioni dirette dell’alloggio e via web del trasporto. Tuttavia, laddove si scelga di prenotare, la scelta del tipo di prenotazione ormai sembra aver trovato un nuovo equilibrio, in favore delle prenotazioni che avvengono contattando direttamente la struttura, come l’albergo o l’abitazione privata (72%), rispetto a quelle che si appoggiano ad intermediari (28%). Le prenotazioni fatte in agenzia, infatti, pur crescendo a ritmi sostenuti sia quando si ricorre a canali tradizionali, sia quando si utilizza internet (incluse le piattaforme digitali), nel 2022 rappresentano appena il 40% di quelle del 2019. Invece, le prenotazioni dirette, anch’esse in crescita, superano, per la prima volta, i livelli raggiunti nel 2019 di oltre il 20%. Questi risultati, come già osservato, sono l’indicazione di un cambiamento nelle modalità di prenotazione dell’alloggio, sempre più orientate al “fai-da-te”.

Lettura e comprensione

Provate ora a rispondere alle domande:

Condividete le vostre risposte nei commenti, sarà interessante conoscere e confrontare le esperienze e il punto di vista di ognuno di voi.

 

Articolo tratto da: https://www.istat.it/it/files//2023/04/REPORT_VIAGGIEVACANZE_2022.pdf
                    [post_title] => Vacanze estive: cosa cercano gli italiani dopo il Covid?
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, le vacanze degli italiani sono cambiate dopo il Covid. In che modo? Scopriamolo insieme.
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, come si pronuncia -gn? Scopriamolo insieme.

Buona lettura!

Prof. Anna

Gn è un digramma, cioè la combinazione grafica di due lettere che rappresentano un solo suono (o fonema); g + n compongono un fonema definito nasale palatale per il quale esiste un simbolo nell'alfabeto fonetico internazionale che è [ɲ].

In italiano il digramma gn ha sempre il valore di [ɲ]; solo in alcuni termini di origine non italiana le due consonanti rimangono separate nella pronuncia, ad esempio in germanismi, come il nome Wagner (vag-ner), l'aggettivo wagneriano (vag-neriano), il termine gneiss (g-nais) che indica una roccia metamorfica a grana grossa e in alcuni grecismi usati in ambito dotto, specialmente filosofico, come gnoseologia e gnosi, per queste due parole sono corrette entrambe le pronunce con la precisazione che quella con le due consonanti distinte, più rara, suona oggi un po’ sofisticata.

Di norma quando il digramma gn è seguito da a, e, o, u va scritto senza la i, quindi si scrive castagna e non *castagnia, ci sono casi, come compagnia o frignio, in cui la i è presente ed è tonica (compagnìa, frignìò), ma negli altri casi il nesso gn si lega direttamente alle vocali a, e, i, o, u e quindi le sequenze gnie, gnio, gniu, come ad esempio in *ogniuno, sono scorrette (sono registrate in italiano antico).

Come si scrivono invece le forme verbali si scrive bagniamo o bagnamo? disegniate o disegnate? Se la regola dice che la i non compaia, come si spiegano forme come bagniamo in luogo di bagnamo? Ogni tempo e modo verbale si forma unendo la radice del verbo alla desinenza: la desinenza della prima persona dell'indicativo presente plurale di tutti i verbi è -iamo, quindi bagn-iamo, se non scrivessimo la i mancherebbe una parte del morfema flessivo per quel tempo, modo e persona. La i è quindi ammessa:

La i non ha alcuna rilevanza fonetica (le forme bagniate e bagnate si pronunciano allo stesso modo), è quindi un semplice contrassegno morfologico e, come tale, è importante che venga mantenuto, ci sono casi ad esempio in cui possono generarsi omografie tra modi e tempi diversi (ad esempio bagnate indicativo presente e bagniate congiuntivo). Recentemente si è però diffuso l’uso di scrivere le forme dei verbi in -gnare e -gnere anche senza i: bagniamo / bagniamo disegniate / disegnate, più conformi alla fonetica anche se sacrificano, nella scrittura, la riconoscibilità delle desinenze verbali -iamo e -iate. Quest’uso è ormai accettato, quindi forme come bagnamo o bagnate non sono considerate errori.

Potrebbe interessarvi anche: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2023/03/09/come-si-pronuncia-gl/

 
                    [post_title] => Come si pronuncia -gn?
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                    [post_content] => Vi va di mettervi alla prova con il prossimo esercizio? Dovete trasformare le frasi usando mi, ti, gli, le, ci, vi va (di) / vanno, fate attenzione alla punteggiatura.

Se volete prima ripassare l'uso di questa espressione, potete leggere questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2023/06/08/ti-va/
                    [post_title] => Test 92 - Ti va?
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Per ripassare questo argomento:

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2023/05/18/approfondimento-sui-verbi-intransitivi-i-verbi-inaccusativi-e-verbi-inergativi/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2023/05/25/approfondimento-sui-verbi-intransitivi-differenze-semantiche-tra-verbi-inergativi-e-inaccusativi/

 
                    [post_title] => Test 92 - Verbi inaccusativi e verbi inergativi
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                    [post_content] => Siete pronti per fare qualche esercizio? Il primo è sulle espressioni con la parola tanto.

In bocca al lupo!

Prof. Anna

Per ripassare le espressioni con la parola tanto potete leggere questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2023/05/11/espressioni-con-la-parola-tanto/

 
                    [post_title] => Test 92 - Espressioni con la parola "tanto"
                    [post_excerpt] => Siete pronti per fare qualche esercizio? Il primo è sulle espressioni con la parola "tanto".
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, cosa significa quando qualcuno chiede: "ti va"? Scopriamolo insieme.

Buona lettura!

Prof. Anna

Oggi vediamo insieme un'espressione molto usata in italiano colloquiale. Si usa per chiedere a qualcuno se ha voglia di qualcosa o di fare qualcosa. Questa espressione è: ti va?

Vediamo insieme da che elementi è formata, come di usa e cosa significa.

È formata dal verbo andare (che in questo caso significa avere voglia, piacere, essere gradito) alla terza persona singolare o plurale preceduto dal pronome personale indiretto che indica la persona che ha voglia di qualcosa o di fare qualcosa : mi, ti, gli / le, ci, vi, gli va / vanno. 

Come si usa?

Come si risponde a queste richieste? 

Semplicemente ripetendo le forme verbali va / vanno precedute dal pronome adatto: vi va il dolce? Sì, ci va / No, non ci va; Ti vanno le patatine? Sì mi vanno / No, non mi vanno; le va di provare? Sì le va / No, non le va; hai cenato? No, non mi andava.

Ci sono altri modi per fare una proposta o una richiesta:

Nell'esercizio che segue dovrete trasformare le frasi usando ti va di o vi va di.
                    [post_title] => Ti va?
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, tra i verbi inergativi e i verbi inaccusativi esistono specifiche differenze di significato. Vediamole insieme.

Buona lettura!

Prof. Anna

Differenza semantiche tra verbi inaccusativi e verbi inergativi

I verbi inaccusativi e i verbi inergativi hanno specifiche proprietà semantiche (relative al significato) e aspettuali (l’aspetto è una caratteristica del verbo che fornisce alcune informazioni supplementari sull’azione descritta: la sua durata; se si è conclusa, si sta svolgendo o si sta per svolgere; se è stata portata a compimento; in che modo si svolge).

I verbi inergativi tendono a esprimere:

Gli inaccusativi esprimono:

Alcuni verbi possono essere sia inergativi sia inaccusativi e ammettere quindi entrambi gli ausiliari, questa flessibilità è spesso collegata al contesto in cui sono inseriti: per esempio il verbo correre è inergativo se la frase in cui compare specifica soltanto la durata dell’evento e ha quindi avere come ausiliare: Luca ha corso nel parco per un’ora, è invece inaccusativo se è seguito da un avverbiale che specifica il luogo in cui il movimento descritto dal verbo ha termine e come ausiliare ha essere: Luca è corso a casa.

È possibile fare la seguente classificazione:

Differenze sintattiche tra verbi inaccusativi e inergativi: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2023/05/18/approfondimento-sui-verbi-intransitivi-i-verbi-inaccusativi-e-verbi-inergativi/#comment-463464

Altri approfondimenti sui verbi intransitivi:

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2016/02/04/verbi-transitivi-e-verbi-intransitivi/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2016/02/18/verbi-transitivi-e-verbi-intransitivi-seconda-parte/

Fonti:

https://www.treccani.it/enciclopedia/verbi-inaccusativi_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/

 
                    [post_title] => Approfondimento sui verbi intransitivi: differenze semantiche tra verbi inergativi e inaccusativi
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, tra i verbi inergativi e i verbi inaccusativi esistono specifiche differenze di significato. Vediamole insieme.
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Buona lettura!

Prof. Anna

COS'È IL DATIVO ETICO?

Il dativo etico è piuttosto frequente in italiano, il suo nome deriva dalla grammatica latina: il dativo era il caso usato per esprimere il complemento di termine. Il dativo etico è infatti molto affine al complemento di termine.

Vediamo queste frasi:

con i pronomi mi e ti si vuole esprimere un interessamento affettivo, ponendo l'accento sulla persona su cui termina l'azione in senso figurato (altrimenti sarebbe un complemento di termine). Il dativo etico serve quindi a esprimere il coinvolgimento emotivo di una persona rispetto all'azione o alla circostanza espressa dal verbo della frase; è costituito in genere da un pronome atono.

TIPI DI DATIVO ETICO

Il dativo etico è espresso da un pronome atono. A seconda del pronome usato, si possono esprimere diverse modalità di coinvolgimento emotivo:

ALTRI USI

 

Collegamenti:

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2014/03/20/i-complementi-indiretti-il-complemento-di-termine-e-il-complemento-di-specificazione/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/03/02/ecco-lavverbio-presentativo/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2010/01/28/i-verbi-riflessivi/

 

 
            [post_title] => Il dativo etico
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