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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, oggi prenderemo in esame tre diversi complementi: il complemento di separazione, il complemento di origine e il complemento di sostituzione.

Buona lettura!

Prof. Anna

COMPLEMENTO DI SEPARAZIONE

Il complemento di separazione (o allontanamento) indica l'essere o la cosa da cui ci si separa, ci si allontana, ci si libera, ci si distingue, anche in senso figurato.

Dipende da verbi, sostantivi o aggettivi che indicano allontanamento, separazione, divisione; è introdotto dalla preposizione da e, con alcuni verbi, come liberare, togliersi, levarsi, cavarsi, anche dalla preposizione di:

Questo complemento è una variante del moto da luogo, ma si può distinguere considerando il verbo, il nome o l’aggettivo da cui dipende. Infatti il complemento di moto da luogo è retto da un verbo di movimento.

COMPLEMENTO DI ORIGINE

Il complemento di origine (o provenienza) indica il luogo reale o figurato da cui nasce, deriva, ha origine un essere o una cosa, anche in senso figurato.

Dipende da verbi come nascere, discendere, derivare, provenire e da nomi e aggettivi come provenienza, origine, discendenza ecc.; viene introdotto dalla preposizione da e, in certe espressioni, per lo più col verbo essere, anche dalla preposizione di:

A volte, a seconda del sostantivo da cui dipende, questo complemento oscilla tra il valore causale e quello di origine: allergia da fieno = allergia causata dal fieno, che deriva dal fieno.

Anche in questo caso si distingue dal moto da luogo per lo specifico significato degli elementi che lo reggono: i miei nonni sono tornati dalla Spagna (moto da luogo); i miei nonni provengono dalla Spagna (origine).

COMPLEMENTO DI SOSTITUZIONE

Il complemento di sostituzione (o scambio) indica la persona o la cosa che si mette o viene messa al posto di un'altra. Risponde alla domanda: invece (al posto) di chi (di che cosa)?

Può essere introdotto da: per, con, anziché, al posto di, in luogo di, invece di, in sostituzione di, in cambio di, per conto di:

Quando si usa la preposizione con, se non fosse per il significato specifico, ci si potrebbe confondere con il complemento di mezzo.

 
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                    [post_content] => Ripassiamo ora alcune importanti regole ortografiche, se non le ricordate potete rinfrescarvi la memoria con questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2016/06/23/alcune-regole-ortografiche/
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, oggi vediamo quali sono le principali espressioni formate con la parola campo.

Buona lettura!

Prof. Anna

La parola campo può avere diversi significati a seconda del contesto in cui viene utilizzata, per questo motivo la troviamo in molte espressioni e modi di dire.

Vediamo insieme i principali.

In ambito militare il termine campo indica un luogo dove si combatte, si compiono esercizi militari o si organizzano e attuano piani militari, da questo significato derivano alcune espressioni:

In ambito sportivo il campo è un'area attrezzata per attività e competizioni sportive o ricreative, specialmente all'aperto: campo di calcio (da calcio), campo da tennis, campo da golf; da qui derivano altre espressioni:

Nel cinema e nella fotografia il campo è lo spazio che rientra nell’inquadratura della macchina da presa o fotografica:

Altre espressioni:

                    [post_title] => Espressioni con la parola "campo"
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Buona lettura!

Prof. Anna

INFINITIVE CON I VERBI FARE E LASCIARE

Nella costruzione causativa il il verbo causativo (fare, lasciare) indica che l’azione espressa dall’infinito è stata causata dal soggetto della principale: chi ha fatto bruciare la torta?; lasciamo uscire il cane.

In presenza dei verbi causativi fare o lasciare e talvolta mandare l'infinito potrebbe avere un oggetto diretto. In questo caso chi compie l'azione viene fatto precedere dalla preposizione a oppure da e hanno la funzione di complemento d'agente; vediamo nello specifico:

INFINITIVE CON SOGGETTO DIVERSO DA QUELLO DELLA REGGENTE

Con alcuni verbi che indicano una volontà, un ordine, un suggerimento l'oggettiva implicita all'infinito (che in questi casi è sempre preceduto da di) può avere un soggetto diverso; il destinatario dell'atto di volontà, dell'ordine o del suggerimento è espresso nella reggente per mezzo di un complemento di termine: mi permetto di parlare → identità di soggetti → io permetto a me di parlare; vi permetto di parlare → diversità di soggetti → io permetto a voi di parlare; se manca un complemento di termine, il destinatario sottinteso è sempre diverso dal soggetto della reggente: la legge non permette di superare i limiti di velocità → la legge non permette (sottinteso: alle persone, ai guidatori) di superare i limiti di velocità. I verbi più comuni con questa costruzione sono: comandare, concedere, consentire, imporre, ingiungere, intimare, ordinare, permettere, proibire, raccomandare, suggerire, vietare e i verbi dichiarativi dire e avvertire quando sono usati con valore volitivo: le ho detto di andare via.

Anche alcuni verbi di percezione possono avere reggere un'infinitiva con un soggetto diverso da quello della reggente: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/03/07/le-proposizioni-infinitive-1/.
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Buona lettura!

Prof. Anna

Quando il verbo di una frase (sia principale sia subordinata) è al modo infinito questa frase si definisce infinitiva. Le frasi infinitive, all'interno di un periodo, possono avere diverse funzioni sintattiche: possono fungere da oggetto ed essere quindi oggettive oppure da soggetto e di conseguenza soggettive.

⇒ Quando l'infinito funge da unico complemento (complemento oggetto) del verbo della reggente può essere introdotto:

 L'infinito può essere retto da verbi di percezione come sentire, vedere, ascoltare, guardare, osservare, in questi casi l'infinito può avere funzione di soggetto o di oggetto. Consideriamo le seguenti frasi: 1- si vedevano tante persone correre in strada (soggetto); 2- vedevo tante persone correre in strada (oggetto), nell'esempio 1 c'è una soggettiva con il verbo all'infinito, il soggetto (tante persone) è anche il soggetto del verbo passivo della frase reggente (si vedevano), quindi la subordinata soggettiva condivide con la reggente il sostantivo che funge da soggetto; mentre nell'esempio 2 c'è un'oggettiva con il verbo all'infinito il cui soggetto (tante persone) è contemporaneamente l'oggetto della frase reggente (vedevo), in questo caso la subordinata oggettiva ha in comune con la reggente un sostantivo che è l'oggetto della reggente e il soggetto dell'oggettiva. Questa costruzione, molto particolare e un po'intricata, rende la reggente e la subordinata interdipendenti: l'una non potrebbe esistere senza l'altra.

Per approfondire:

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2013/03/07/le-forme-implicite-linfinito-semplice-e-composto/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/11/22/luso-delle-preposizioni-prima-di-un-verbo-allinfinito/

 

 
                    [post_title] => Le proposizioni infinitive 1
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, cosa sono le proposizioni infinitive e che funzioni hanno? Scopriamolo insieme.
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                    [post_content] => Nel prossimo esercizio bisogna inserire il prefisso corretto per formare la parola (sostantivo, aggettivo, verbo) che corrisponde alla definizione data. Se  avete dei dubbi, vi consiglio di consultare il vocabolario.

Per ripassare questo argomento leggete i seguenti articoli:

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/01/11/la-formazione-delle-parole-i-prefissi-intensivi-e-i-prefissi-negativi/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/02/22/la-formazione-delle-parole-i-prefissi-verbali/

 
                    [post_title] => Test 96 - I prefissi
                    [post_excerpt] => Ripassiamo i prefissi. 
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                    [post_content] => Il prossimo esercizio è sulle locuzioni avverbiali; per ripassarle potete leggere questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/02/15/locuzioni-avverbiali/

 
                    [post_title] => Test 96 - Le locuzioni avverbiali
                    [post_excerpt] => Il prossimo esercizio è sulle locuzioni avverbiali.
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, ecco alcuni esercizi per mettervi alla prova sugli argomenti trattati di recente.

Buon test!

Prof. Anna

Il primo è sui significati del verbo guardare e sulle espressioni che lo contengono.

Qui trovate l'articolo in cui se ne parla: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/01/25/i-molti-significati-del-verbo-guardare/
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, i prefissi non sono presenti solo nella formazione di sostantivi e di aggettivi ma anche nella formazione dei verbi. Vediamo insieme quali sono i principali.

Buona lettura!

Prof. Anna

I prefissi che contribuiscono alla creazione di forme verbali sono quasi tutti utilizzabili anche per la formazione di nomi e aggettivi.

I principali e più produttivi sono:

Per approfondire il tema della formazione delle parole:

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/01/11/la-formazione-delle-parole-i-prefissi-intensivi-e-i-prefissi-negativi/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/10/19/la-formazione-delle-parole-i-suffissi-prima-parte/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/11/30/la-formazione-delle-parole-i-suffissi-seconda-parte/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/02/08/la-formazione-delle-parole-i-suffissi-terza-parte/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/04/26/la-formazione-delle-parole-i-suffissi-aggettivi-da-nomi/

https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/06/14/la-formazione-della-parole-i-suffissi-aggettivi-da-verbi-verbi-da-nomi-verbi-da-aggettivi/

Nell’esercizio che segue è necessario inserire il prefisso corretto per formare il verbo che corrisponde alla definizione data. Se  avete dei dubbi, consultate il vocabolario.
                    [post_title] => La formazione delle parole: i prefissi verbali
                    [post_excerpt] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, i prefissi non sono presenti solo nella formazione di sostantivi e di aggettivi ma anche nella formazione dei verbi. Vediamo insieme quali sono i principali.
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                    [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, cos'è una locuzione avverbiale e da quali elementi è formata? Scopriamolo insieme.

Buona lettura!

Prof. Anna

Le locuzioni avverbiali sono unità costituite da due o più parole disposte in una serie fissa che hanno nel loro insieme la funzione di avverbio.

Possono essere formate con vari elementi:

Le locuzioni avverbiali hanno spesso il loro corrispondente in avverbio: per ogni dove = dovunque; per caso = casualmente ecc.; tuttavia questa corrispondenza è in molti casi ingannevole oppure è valida solo per alcuni usi particolari della locuzione o dell'avverbio. Prendendo in considerazione questi esempi: collegialmente = in gruppo, insieme; debitamente = nella maniera dovuta, come si deve; letteralmente = alla lettera; numericamente = per numero; parzialmente = in parte. Le aree si significato coperte dai due termini a confronto si sovrappongono solo in parte, ad esempio collegialmente significa più nello specifico in adunanza collegiale, in comune fra i varî componenti di un collegio di persone quindi nessuno direbbe *andiamo al cinema collegialmente ma andiamo al cinema insieme; è possibile interpretare un autore letteralmente o alla lettera ma non possiamo dire *sono alla lettera senza parole ma si dirà sono letteralmente senza parole (in questo caso letteralmente significa proprio, davvero, realmente) così come è possibile dire i nostri nemici sono inferiori per numero / numericamente ma andrà bene dire solo una cifra numericamente non memorizzabile e *non una cifra non memorizzabile per numero, e ancora si dirà ho letto solo parzialmente / in parte questo libro ma non *ti sei comportata un po' in parte con loro (perché in questo caso parzialmente significa con parzialità).

In base al loro significato è possibile classificare le locuzioni avverbiali in:

                    [post_title] => Locuzioni avverbiali
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            [post_content] => Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, oggi prenderemo in esame tre diversi complementi: il complemento di separazione, il complemento di origine e il complemento di sostituzione.

Buona lettura!

Prof. Anna

COMPLEMENTO DI SEPARAZIONE

Il complemento di separazione (o allontanamento) indica l'essere o la cosa da cui ci si separa, ci si allontana, ci si libera, ci si distingue, anche in senso figurato.

Dipende da verbi, sostantivi o aggettivi che indicano allontanamento, separazione, divisione; è introdotto dalla preposizione da e, con alcuni verbi, come liberare, togliersi, levarsi, cavarsi, anche dalla preposizione di:

Questo complemento è una variante del moto da luogo, ma si può distinguere considerando il verbo, il nome o l’aggettivo da cui dipende. Infatti il complemento di moto da luogo è retto da un verbo di movimento.

COMPLEMENTO DI ORIGINE

Il complemento di origine (o provenienza) indica il luogo reale o figurato da cui nasce, deriva, ha origine un essere o una cosa, anche in senso figurato.

Dipende da verbi come nascere, discendere, derivare, provenire e da nomi e aggettivi come provenienza, origine, discendenza ecc.; viene introdotto dalla preposizione da e, in certe espressioni, per lo più col verbo essere, anche dalla preposizione di:

A volte, a seconda del sostantivo da cui dipende, questo complemento oscilla tra il valore causale e quello di origine: allergia da fieno = allergia causata dal fieno, che deriva dal fieno.

Anche in questo caso si distingue dal moto da luogo per lo specifico significato degli elementi che lo reggono: i miei nonni sono tornati dalla Spagna (moto da luogo); i miei nonni provengono dalla Spagna (origine).

COMPLEMENTO DI SOSTITUZIONE

Il complemento di sostituzione (o scambio) indica la persona o la cosa che si mette o viene messa al posto di un'altra. Risponde alla domanda: invece (al posto) di chi (di che cosa)?

Può essere introdotto da: per, con, anziché, al posto di, in luogo di, invece di, in sostituzione di, in cambio di, per conto di:

Quando si usa la preposizione con, se non fosse per il significato specifico, ci si potrebbe confondere con il complemento di mezzo.

 
            [post_title] => Complemento di separazione, complemento di origine e complemento di sostituzione
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