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Aula di Lingue

Le proposizioni infinitive 2

Prof. Anna
Grammatica,   La lingua italiana,   Proposizioni subordinate,   Verbi

Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, le proposizioni infinitive ci riservano ancore delle sorprese. Scopriamo quali nel prossimo articolo.

Buona lettura!

Prof. Anna

INFINITIVE CON I VERBI FARE E LASCIARE

Nella costruzione causativa il il verbo causativo (fare, lasciare) indica che l’azione espressa dall’infinito è stata causata dal soggetto della principale: chi ha fatto bruciare la torta?; lasciamo uscire il cane.

In presenza dei verbi causativi fare o lasciare e talvolta mandare l’infinito potrebbe avere un oggetto diretto. In questo caso chi compie l’azione viene fatto precedere dalla preposizione a oppure da e hanno la funzione di complemento d’agente; vediamo nello specifico:

  • la preposizione a si usa solitamente per introdurre un agente al quale si permette (fare, lasciare) di compiere un’azione della quale lui stesso sarà il beneficiario: facciamo mangiare il gelato (oggetto diretto) ai bambini (complemento d’agente) = permettiamo ai bambini di mangiare un gelato; lascia guidare la macchina (oggetto diretto) a Luca (complemento d’agente) = permetti a Luca di guidare la macchina;
  • la preposizione da si usa per introdurre un agente a cui si richiede (fare) un’azione di cui potrà beneficiare non lui ma chi la richiede o qualcun altro che ha la funzione di oggetto indiretto: ti faccio preparare il pranzo da Marco = vi (a voi, oggetto indiretto e beneficiario dell’azione) faccio (verbo causativo) preparare il pranzo (verbo all’infinito + oggetto diretto: azione di cui beneficia l’oggetto indiretto) da Marco (complemento d’agente); se l’oggetto diretto è un pronome atono: lo faccio preparare da Marco.

INFINITIVE CON SOGGETTO DIVERSO DA QUELLO DELLA REGGENTE

Con alcuni verbi che indicano una volontà, un ordine, un suggerimento l’oggettiva implicita all’infinito (che in questi casi è sempre preceduto da di) può avere un soggetto diverso; il destinatario dell’atto di volontà, dell’ordine o del suggerimento è espresso nella reggente per mezzo di un complemento di termine: mi permetto di parlare → identità di soggetti → io permetto a me di parlare; vi permetto di parlare → diversità di soggetti → io permetto a voi di parlare; se manca un complemento di termine, il destinatario sottinteso è sempre diverso dal soggetto della reggente: la legge non permette di superare i limiti di velocità → la legge non permette (sottinteso: alle persone, ai guidatori) di superare i limiti di velocità. I verbi più comuni con questa costruzione sono: comandare, concedere, consentire, imporre, ingiungere, intimare, ordinare, permettere, proibire, raccomandare, suggerire, vietare e i verbi dichiarativi dire e avvertire quando sono usati con valore volitivo: le ho detto di andare via.

Anche alcuni verbi di percezione possono avere reggere un’infinitiva con un soggetto diverso da quello della reggente: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/03/07/le-proposizioni-infinitive-1/.

Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.

  1. Scegli l'opzione migliore:
    • Lasciamogli vedere il film in pace.
    • Lasciamolo vedere il film in pace.
  2. Scegli l'opzione migliore.
    • Lasciamogli parlare.
    • Lasciamolo parlare.
  3. Scegli l'opzione migliore.
    • Fai leggere la poesia a lei.
    • Fai leggere la poesia da lei.
  4. Scegli l'opzione migliore.
    • Falla leggere la poesia.
    • Falle leggere la poesia.
  5. Scegli l'opzione migliore:
    • Mi faccio preparare le valigie a madre.
    • Mi faccio preparare le valigie da mia madre.
  6. Scegli l'opzione migliore:
    • Non dovresti farti fare i compiti a lui.
    • Non dovresti farti fare i compiti da lui.
  7. Nella seguente frase: "ti proibisco di uscire" c'è:
    • identità di soggetti
    • diversità di soggetti
  8. Nella seguente frase: "gli abbiamo concesso di partire" c'è:
    • identità di soggetti
    • diversità di soggetti
  9. Scegli l'opzione migliore:
    • Lasciate aprire i regali alla festeggiata.
    • Lasciate aprire i regali dalla festeggiata.
  10. Scegli l'opzione migliore:
    • Lasciatele aprire i regali.
    • Lasciatela aprire i regali.

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Commenti [13]

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  1. Rino scrive:

    Buongiono Prof. la sesta non mi ha convinto e ho sbaliato.
    Grazie Buona giornata.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rino, è comunque un ottimo risultato!
      A presto

  2. Rino scrive:

    1) Non dovresti farti fare i compiti a lui.
    Prof, quella a lui mi suona pesante, avrò l’orecchio semi tappato? 🙂
    Ho sbagliato?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rino, hai ragione, c’è un errore nell’esercizio. Lo correggo subito.
      Grazie per la segnalazione!
      A presto

  3. Silva scrive:

    Non dovrebbe essere la prima opzione corretta nella frase 6? Non dovresti farti fare i compiti da lui. Non è corretta? Il computer dice che è sbagliata.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Silva, è l’opzione corretta infatti. Riprova a fare l’esercizio, la risposta giusta dovrebbe diventare verde.
      A presto

  4. Rino scrive:

    Prof. la 5 ^ mi sembra errata.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rino, la soluzione corretta è la seconda.
      Hai qualche dubbio?

      • Rino scrive:

        Forse sbaglio Prof.- Le Valigie, non le valige.

        • Zanichelli Avatar

          Caro Rino, hai ragione! Non me ne ero accorta, grazie per la segnalazione.
          A presto

  5. Nei costrutti impersonali con i tempi composti l’ausiliare è sempre “essere”: “Si è giocato molto”; e se il verbo impiegato ha nella costruzione personale l’ausiliare “avere” (“Giocare” nella costruzione personale può essere intransitivo e possedere l’ausiliare “avere”), il participio passato è sempre al maschile (“Si è giocato…”, “giocato” è maschile →nella costruzione personale sarebbe: “(noi) Abbiamo giocato molto”; e non ” Si è giocata…”, “giocata” sarebbe femminile). Altro esempio: “Si è dormito troppo” → nella costruzione personale sarebbe: “Abbiamo dormito troppo”. Ah, il “si” può essere considerato il soggetto vero e proprio della frase, un soggetto generico e indefinito: “Noi tutti, qualcuno, uno, ecc.”.

    Penso sia giusto

  6. Rino scrive:

    10/10 tutto ok!