Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, oggi vediamo come si formano e cosa esprimono le comparative di analogia (o di somiglianza).
Buona lettura!
Prof. Anna
Le proposizioni comparative
Le proposizioni comparative introducono un paragone con quanto si dice nella proposizione subordinata. Una comparazione tra due termini si può fare:
- per rivelarne la somiglianza (comparazione di analogia o di somiglianza);
- per quantificare i gradi di eventuale differenza tra loro (comparazione di grado: di uguaglianza, di maggioranza, di minoranza).
Le comparative di analogia
Le comparative di analogia mettono in risalto la somiglianza con quanto si dice nella proposizione reggente, senza tener conto del grado di intensità, di grandezza o di quantità.
Una proposizione comparativa di analogia può essere costituita:
- da una frase introdotta da come, spesso in correlazione con così: così…come; come…così; cosi come; può anche essere introdotta da una locuzione con pronome relativo: nel (al) modo che (in cui), nella (alla) maniera che (in cui); il modo verbale è l’indicativo o il condizionale: ho fatto tutto come mi avevi detto; come mi avevi detto, così ho fatto; l’ho preparato nel modo in cui si era deciso;
- se è introdotta da secondo (che), a seconda che, può avere l’indicativo per la realtà e il congiuntivo per la potenzialità: la barca andava a seconda che tirava il vento; la barca andava a seconda che tirasse il vento (= secondo l’eventuale presenza del vento).
Tipi di comparative di analogia
- incidentali (o parentetiche): sono introdotte da come e sono prive di elementi di correlazione nella reggente (ad esempio così); servono essenzialmente: 1- per attribuire a un determinato soggetto la responsabilità di un’affermazione: come dice Dante, non siamo nati per vivere da animali; 2- per sottolineare la notorietà, l’ovvietà o, viceversa, l’incertezza di un dato: la terra, come si sa, gira intorno al sole; 3- per richiamare il già detto: credo, come già detto, che questa decisione sia giusta; 4- per introdurre un’espressione di uso raro o non comune o comunque non abituale nel linguaggio di chi parla o scrive: soffre, come si dice in termini scientifici, di sindrome ipertensiva;
- comparative di dissomiglianza: indicano, non una somiglianza, ma una dissomiglianza, una diversità, nei confronti di ciò che viene detto nella reggente; sono introdotte da da come e sono rette da verbi, nomi, aggettivi, avverbi che indicano differenza, diversità: essere diverso, essere differente, diversità, diversamente, differentemente ecc.: è una città diversa da come mela immaginavo; Luca si veste diversamente da come mi vesto io.
Comparative di analogia con altri valori
Le comparazioni possono essere fatte in rapporto al tempo o al fine e possono avere anche valore ipotetico. Si parla allora di comparative temporali, finali, ipotetiche e relative:
- le temporali sono introdotte da come quando e richiedono l’indicativo: insieme ci divertiamo come quando eravamo piccoli;
- le finali sono sempre implicite e sono introdotte da come (quasi) per, come (quasi) a, con l’infinito presente: gli teneva una mano sulla testa come (quasi) per (a) proteggerlo;
- le ipotetiche: se sono esplicite possono essere introdotte da come (se), quasi (che, se) e hanno il verbo al congiuntivo solitamente imperfetto o trapassato: cammina barcollando, come se fosse ubriaco, nella forma implicita possono avere il gerundio presente o, più raramente, passato introdotto da come o quasi: agitava la mano, come salutando; un particolare tipo di comparativa ipotetica è quello costituito da come + infinito in genere dipendente da una principale col verbo essere: dire quelle cose era come proclamare guerra;
- le relative sono formate da chi, (o colui, colei, coloro che) preceduto da come, al modo di, alla maniera di, il modo verbale può essere l’indicativo o il congiuntivo per sottolineare la potenzialità: ad un tratto si accasciò su una sedia come chi si senta di svenire.
Per approfondire l’argomento:
https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2020/10/15/test-71-le-proposizioni-comparative/
Fonti:
Giovanni Battista Moretti, L’italiano come prima o seconda lingua nelle sua varietà scritte o parlate, Guerra Edizioni, 2006
Luca Serianni, Grammatica Italiana. Italiano comune e lingua letteraria, UTET, 1989
Ciao;
non ho mai pensato a questi tipi delle frasi. Molto interessante come si puo’ ” giocare” con le parole,frasi e significati.
Grazie mille Professoressa Anna e Buon Pasqua.
* Se ci sono errori nel questo brano di me,sarei grata di essere corretta*- Grazie ancora
Kdela
Cara Kdela, qualche correzione: “non ho mai pensato a questo tipo di frasi; è molto interessato come si possa giocare con le parole, le frasi e i significati”.
Auguro una felice Pasqua anche a te
A presto
Grazie per le correzioni. Questo succede quando (io) non si studia ne’ esicita l’italiano.
Esercitare- la parola
Cara Kdela, ti faccio un’altra correzione: “Questo succede quando (io) non si studia né si esercita l’italiano”.
A presto
Grazie Dr. Anna, come sempre lezione molto interessante.
Cari saluti
Cara Andree, grazie a te per il tuo intervento.
A presto