Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, essere o stare? Questo è il dilemma. Cosa hanno in comune e in cosa si differenziano questi due verbi simili ma diversi? Vediamolo insieme.
Buona lettura!
Prof. Anna
Essere e stare sono verbi che usiamo spesso, hanno significati simili, ma con sfumature diverse e proprio per questa ragione è facile confondersi e per di più hanno lo stesso participio passato: stato.
Cosa significano esattamente? Quando bisogna usare l’uno e quando bisogna usare l’altro?
Proviamo a rispondere a queste domande.
ESSERE
Il verbo essere si usa per:
⇒ esprimere l’esistenza, la qualità, la condizione di un oggetto o di una persona. Esprime inoltre lo stato d’animo, l’origine, la professione. Queste condizioni possono essere permanenti o temporanee. In questi casi il verbo essere è generalmente seguito da un aggettivo o da un sostantivo, non da un avverbio:
- il pane è caldo;
- Giulia è felice;
- mio fratello è avvocato;
- loro sono spagnoli;
- lei è mia sorella;
⇒ per esprimere uno stato in luogo, ovvero per localizzare qualcuno o qualcosa:
- dove sei?
- sono a scuola;
- Parigi è in Francia;
⇒ unito alla parcella ci (esserci) significa esistere; essere presente; avvenire, aver luogo; essere arrivato; in senso figurato essere arrivati a un punto importate; aver capito:
- non c’è nessuno che sia così ingenuo (non esiste);
- alla festa c’era anche lui (era presente);
- oggi c’è l’esame (ha luogo);
- finalmente ci siamo! (siamo arrivati);
- ora ci sono (sono arrivato a una conclusione, ho capito, sono pronto, dipende dal cotesto);
- ci sei? (hai capito? oppure sei pronto? dipende dal contesto).
STARE
Il verbo stare si usa:
⇒ per esprimere una condizione fisica e psicologica temporanea, in sostituzione del verbo sentirsi e si usa con un avverbio:
- come stai?
- sto bene;
- stai magnificamente con quel vestito;
⇒ con il significato di restare, rimanere, esprime il perdurare di uno stato in luogo:
- cosa fai stasera? Sto a casa (rimango a casa);
⇒ seguito da alcuni aggettivi, il verbo stare descrive il comportamento o lo stato d’animo di una persona o è usato in frasi che contengono un ordine o un’esortazione:
- non sta mai zitto;
- sta’ seduto!;
- state calmi!;
⇒ unito alla particella ci (starci) significa essere d’accordo; entrarci (cioè avere lo spazio sufficiente):
- se decidete di andare al cinema, io ci sto! (io sono d’accordo);
- in quei pantaloni non ci sto più (non ci entro più).
ATTENZIONE: essere è l’ausiliare sia di se stesso sia di stare; stato è il participio passato sia di essere sia di stare; quindi i tempi composti dei due verbi sono identici: io sono stato (passato prossimo di essere e di stare); io ero stato (trapassato prossimo di essere e di stare); io sarò stato (trapassato prossimo di essere e di stare).
ESSERE o STARE?
La scelta tra l’uno e l’altro verbo dipende dalla sfumatura di significato che vogliamo dare alla frase.
⇒ In alcuni casi è possibile usare entrambi i verbi, ma con sfumature diverse. Ad esempio:
- io sono tranquillo → in questo momento il mio stato d’animo è tranquillo;
- io sto tranquillo → il mio stato d’animo è tranquillo e, volontariamente, mi impegno a mantenere questo stato.
In questo caso il verbo stare indica una partecipazione attiva e volontaria nell’azione.
⇒ Quando il verbo stare si riferisce a degli oggetti e significa trovarsi in un dato luogo, tra i due verbi c’è una sfumatura: essere esprime la collocazione con riferimento al momento dell’enunciazione, mentre stare denota la collocazione abituale, ad esempio:
- le forbici sono nel primo cassetto (indico dove si trovano in questo momento, non necessariamente di solito);
- le forbici stanno nel primo cassetto (indico dove di solito si trovano).
⇒ Se ci si riferisce a persone, il verbo stare può avere il senso di soggiornare:
- sono contento di essere qui (sono contento di trovarmi qui in questo momento);
- sono contento di stare qui (sono contento di soggiornare qui, si sottolinea la permanenza nel luogo di cui si parla).
⇒ L’uso di stare al posto di essere è tipico di alcuni dialetti regionali, in particolare del meridione. Non è corretto negli usi ufficiali e formali dire: Parigi sta in Francia, alla festa ci stava anche lui o sto nervoso (mentre si dice sto calmo o sto in ansia).
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Buongiorno Pr Anna,
La ringrazio moltissimo per questo articolo ; appunto era una cosà che mi chiedevo da tempo !!
Avrei una domanda : potrebbe scrivere un articolo sulla parola PURE QUINDI questa parola può essere un avverbio o una preposizione. Per me, francese, è difficile sapere tradurrla, e sopratutto utilizzarla.
La ringrazio in anticipo
François
Caro Francois, mi fa piacere che questo articolo ti sia piaciuto.
Terrò sicuramente conto del tuo suggerimento, è un argomento interressante.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Buongiorno Prof. Anna 🙂
Grazie. E’ molto utile per me questa lezione.
Migliori saluti,
Agnieszka Iwon
Carissima Prof. Anna,
La ringrazio tanto per questo articolo, è molto chiaro e utile per me. Vorrei studiare di più il tempo ipotetico, perché mi sbaglio spesso di usarlo. Grazie mille.
Buona giornata, Tuyet
Cara Tuyet, mi fa piacere che l’articolo ti sia piaciuto. Se vuoi ripassare il periodo ipotetico, ti consiglio questi articoli: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/03/15/il-periodo-ipotetico-della-realta-e-il-periodo-ipotetico-della-possibilita/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/03/29/il-periodo-ipotetico-dellirrealta/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/04/19/test-16-il-periodo-ipotetico-della-realta-e-il-periodo-ipotetico-della-possibilita/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/04/19/test-16-il-periodo-ipotetico-dellirrealta/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/06/07/test-di-ripasso-il-periodo-ipotetico-della-realta-e-della-possibilita/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/06/07/test-di-ripasso-il-periodo-ipotetico-dellirrealta/. Se hai altri dubbi non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Grazie mille prof. Anna,
Che la ricchezza dei contenuti. Lo studio con calma, se ho dubbio, le chiederò.
Buona giornata, Tuyết