Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, oggi vedremo tre complementi, due molto simili tra loro e uno opposto.
Buona lettura!
Prof. Anna
COMPLEMENTO DI COMPAGNIA (con chi? con che cosa?)
Il complemento di compagnia indica la persona o l’animale (un essere animato) con cui ci si trova o con cui si compie o si subisce un’azione. Se si tratta di un essere inanimato prende il nome di complemento di unione.
Può essere introdotto da: con, insieme con, assieme a, in compagnia di, unitamente a ecc.:
- vado in vacanza con Marina (compagnia);
- veniamo a scuola con molti libri (unione).
Alcune precisazioni
- con (= insieme) è la congiunzione che più comunemente introduce questo complemento;
- insieme a, assieme a, in compagnia di, unitamente a sono locuzioni che marcano la compagnia o l’unione: sono andata a teatro insieme con mio fratello, sto bene in compagnia di Marco, unitamente a è piuttosto frequente in linguaggi settoriali come quello amministrativo: la domanda dovrà essere inviata unitamente alla ricevuta dell’avvenuto pagamento della tassa di iscrizione;
- la particella ci (= con lui, con lei, con loro, con questo, con quello…) può fungere da complemento di compagnia, può anche rafforzare un complemento di compagnia già messo in evidenza a inizio frase: ha invitato un suo amico a casa sue e ci ha giocato tutto il pomeriggio; con te ci sto bene;
- se il rapporto si presenta come un tutto unico, inseparabile, più che di un complemento di unione, si dovrà parlare di complemento di qualità: è un libro con bellissime illustrazioni; ho mangiato pasta col pomodoro.
COMPLEMENTO DI ESCLUSIONE O ECCETTUATIVO (senza chi? senza cosa?)
Il complemento di esclusione, contrariamente al precedente, indica l’essere o la cosa che rimane esclusa da un fatto o da una situazione.
Può essere introdotto da: senza, fuorché, eccetto (che), salvo, fatta eccezione per ecc.:
- vado in vacanza senza i miei amici;
- c’erano tutti fuorché Marco.
Alcune precisazioni:
- senza è l’esatto contrario di con, ed è la preposizione che più comunemente introduce questo complemento;
- fuorché, eccetto (che), fatta eccezione di (per), salvo, tranne, all’infuori di, con l’eccezione di, con l’esclusione di, a parte segnalano più un eccezione che un’esclusione: a parte la geometria, le altre materie mi piacciono tutte;
- escluso, eccettuato, fatto salvo, segnalano un’esclusione e concordano con il nome che introducono: trascurerei tutte le materie, fatta salva la matematica;
- se questo complemento viene collocato prima del verbo assume particolare rilievo: senza di te non ci so stare.
COMPLEMENTO DI RELAZIONE (con, tra, contro chi? che cosa?)
Il complemento di relazione esprime un rapporto di amicizia, di avversione, di ostilità, di solidarietà, di intesa, di collaborazione, di fiducia tra individui. Può dipendere da tutti i verbi che contengono in sé l’idea di una relazione reciproca (conversare, incontrarsi, parlare, combattere, sposarsi, confidarsi, accordarsi ecc.). È molto simile al complemento di compagnia e può essere introdotto da vari elementi: con (il più usato), verso, contro, avverso (nella lingua burocratica) e qualche volta anche da a, tra o fra:
- cerco sempre di stare in pace con tutti;
- fra moglie e marito non mettere il dito;
- quella squadra ha giocato contro di noi.
Con certi verbi o espressioni di prevalenza come vincere, trionfare, riportare una vittoria, prevalere, e con i nomi e gli aggettivi corrispondenti (vittoria, vittorioso, trionfo, prevalenza) la preposizione introduttiva può essere su: Giulio Cesare trionfò sui Germani.
Che botto ragazzi, ho mancato solo la numero 3.
Molto bene Rino!
Ancoora 10/10.
Ottimo Rino!
Grazie professoressa!
Molto interessanti le precisazioni in particolare sulla particella CI.
Purtroppo ho anche sbagliato la terza.
Cari saluti
Andree
Bocciato! sesta e settima errate.
Riprova Rino! Vedrai che andrà meglio.
perfetto
perfetto