9 Aprile 2020
Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, alcuni costrutti ed espressioni possono avere valore concessivo, vediamoli insieme.
Buona lettura!
Prof. Anna
Alcune settimana fa abbiamo studiato le proposizioni concessive: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2020/03/05/la-frase-complessa-le-preposizioni-concessive/
Ci sono altri modi per esprimere un valore concessivo:
- un’espressione di valore concessivo è quella formata dalla peposizione per + un aggettivo o un avverbio + che + il congiuntivo: per giovane che sia, quel ragazzo è molto sveglio; il per si può anche omettere: male che vada questo lavoro arricchirà il mio curriculum. L’omissione di per è la regola nel caso di coppie aggettivali o sostantivali alternative: bello o brutto che sia questo disegno, l’ho fatto con amore;
- un’altra espressione con valore concessivo è formata da aggettivo + come essere all’indicativo + tuttavia: ricco com’è, tuttavia ha sempre da lamentarsi;
- ha valore concessivo alternativo o disgiuntivo l’espressione formata da che + verbo al congiuntivo + o + verbo al congiuntivo (oppure non, no): che lavori o studi, qualcosa devi fare; che lo voglia o no, deve parlarci;
- molto usata anche l’espressione formata da volente o nolente (= che voglia o che non voglia): volente o nolente, dovrà chiedere scusa;
- una proposizione relativa (con indicativo o condizionale) può avere valore concessivo, che è sottolineato da pure, anche dopo il relativo: Maria, che pure era preparata (= benché fosse preparata), non superò l’esame;
- ha valore concessivo il costrutto formato da un aggettivo o da un participio introdotto da benché, sebbene, quantunque, per quanto ecc., con il verbo essere sottinteso: mio nonno, benché molto anziano, è ancora in gamba;
- alcuni aggettivi o pronomi indefiniti collettivi (chiunque, qualunque, checché) e avverbi o espressioni avverbiali di quantità o di luogo (comunque, come che, ovunque, dovunque, da ogni parte) possono introdurre una proposizione relativa con valore concessivo, il verbo può essere coniugato al congiuntivo oppure al futuro indicativo: checché si dica, Roma è una città fantastica; comunque andranno gli esami, sarò fiero di te; l’uso dell’indicativo invece dà alla frase il carattere di una semplice relativa: critica qualunque cosa io faccio (= tutto ciò che faccio; proposizione relativa); critica qualunque cosa faccia (= tutto ciò che faccio, anche se non merita critiche; proposizione relativa-concessiva);
- un’altra forma di relativa concessiva è il costrutto quale/i che + congiuntivo del verbo essere, seguiti da un articolo determinativo e da un nome: quale che sia il motivo, vorrei conoscerlo subito.
Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.
Le dieci domande le ho risposte tutte esattamente, ma più imparo, più mi rendo conto di non sapere nulla.
C.Sti.
Caro Rino, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
Corretti i congiuntivi con “nonostante” nelle frasi che seguono?
1″Nonostante voi mi diate degli ordini, non li seguirò”
2″Nonostante me lo diciate ed ordiniate, farò di testa mia”
Caro Mario, i periodi sono corretti.
1)”Non faccio tanti complimenti, ne sono parco”
… il “ne” sta per “di quelli” e in riferimento a un concetto espresso in precedenza (i complimenti).
2) “Se avessi dei genitori che fanno gli avvocati, sarebbe più semplice trovare lavoro”
…Allora, nella relativa opterei per l’indicativo “fanno”, in quanto il fatto, seppur ipotetico in forza della protasi, viene presentato come reale; come a dire: la professione di avvocato è reale, presente e concreta, ma i miei genitori non la ricoprono. Tuttavia, se volessimo dar maggiore ipoteticità e possibilità (data di per sé dalla protasi) al fatto espresso dalla relativa, potrei scegliere anche il congiuntivo “facciano” per considerare il fatto come possibile o desiderato. Ovviamente, sceglierei l’indicativo.
Tutto corretto?
Cara Martina, non sceglierei il congiuntivo ma in ogni modo l’indicativo. Il resto è corretto.
Quindi il discorso che ho fatto sull’indicativo, in riferimento alla scelta del modo verbale nella relativa, è corretto? anche io sono d’accordo sull’indicativo…
Sì, è corretto.
“Nonostante che”:
1) “Anche i tuoi occhi non scherzano, nonostante non cambino colore a seconda dell’umore”;
…”Nonostante (il “che” può essere omesso)” si usa, come congiunzione, per introdurre una proposizione concesseiva (come nell’esempio numero 1) con il verbo al congiuntivo e con il significato di “benché”.
“Seppure”:
2) “Anche i tuoi occhi non scherzano, seppure non cambino colore a seconda dell’umore”;
…”Seppure”, come congiunzione, e seguito dal verbo al congiuntivo (chiaramente nel nostro esempio numero 2), introduce una proposizione concessiva (e cioè nella quale si esprime un fatto o una situazione che si verifica nonostante ciò che viene espresso nella proposizione principale) e con il senso di “per quanto”, “sebbene”.
Corretto?
Cara Loredana, è corretto.