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Aula di Lingue

La formazione delle parole: l’alterazione dei verbi

Prof. Anna
La lingua italiana,   Verbi

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, cantare o canticchiare? Mangiare o mangiucchiare? Anche i verbi, così come altre parti del discorso, possono essere modificati mediante dei suffissi. Vediamo in che modo.

Buona lettura!

Prof. Anna

Che differenza c’è tra i verbi cantare e canticchiare, o tra mangiare e mangiucchiare?

L’alterazione dei verbi produce altrettanti verbi che indicano un particolare aspetto del verbo di partenza, conferendo una serie di sfumature: ripetizione, intermittenza, assenza di continuità, saltuarietà, attenuazione.

I verbi alterati appartengono tutti alla prima coniugazione indipendentemente dalla coniugazione del verbo oggetto di alterazione.

I principali suffissi usati per l’alterazione di verbi sono:

⇒ –ettare; –ottare: indicano attenuazione:

  • fischiare → fischiettare: fischiare a bassa voce un motivo musicale, fischiare allegramente un motivo musicale;
  • parlare → parlottare: conversare o chiacchierare a voce bassa, anche animatamente o con aria di mistero;
  • scoppiarescoppiettare: fare scoppi piccoli e frequenti (la legna scoppiettava nel camino);
  • piegare → pieghettare: eseguire pieghe minute e ravvicinate su un tessuto o su un altro materiale (pieghettare una gonna);
  • picchiare picchiettare: transitivo, battere qualcosa su una superficie con colpi piccoli e frequenti (picchiettare la penna sulla scrivania); intransitivo, dare colpi piccoli e fitti su una superficie (picchiettare con la penna sulla scrivania);

⇒ –icchiare; –acchiare; –ucchiare: indicano intermittenza, mancanza di continuità o intensità, con possibili sfumature negative:

  • cantare → canticchiare: cantare a bassa voce, distrattamente, specialmente di tanto in tanto (canticchiare sotto la doccia);
  • lavorare → lavoricchiare: lavorare poco o svogliatamente,  lavorare poco per mancanza di lavoro (lavoricchio qua e là per tirare avanti);
  • mangiare  mangiucchiare (anche: smangiucchiare e in forma pronominale con valore intensivo: mangiucchiarsi, smangiucchiarsi): mangiare poco, di tanto in tanto o senza voglia (a pranzo ho mangiucchiato qualcosa al volo);
  • rubare → rubacchiare: rubare di quando in quando, poco per volta, qua e là (vive alla giornata rubacchiando);
  • vivere → vivacchiare: vivere stentatamente, con pochi mezzi e risorse, tirando avanti alla meno peggio (“Come va?” “Si vivacchia”);
  • bruciare → bruciacchiare: bruciare superficialmente (bruciacchiare il pollo),  anche in forma pronominale bruciacchiarsi;
  • sputare → sputacchiare: sputare spesso, emettere schizzi di saliva parlando (non sputacchiare!);
  • mordere  mordicchiare: mordere leggermente e con insistenza (mordicchiare una matita), anche in forma pronominale: mordicchiarsi (mordicchiarsi le labbra);
  • baciare → baciucchiare (anche: sbaciucchiare e nella forma riflessiva reciproca sbaciucchiarsi): baciare insistentemente e ripetutamente (coccolare e sbaciucchiare un bambino);

⇒ –ellare; –erellare; –arellare indicano intermittenza, mancanza di continuità o intensità:

  • giocare → giocherellare: trastullarsi, anche distrattamente (studiava giocherellando con la matita);
  • saltare saltellare: fare dei salti piccoli e frequenti, procedere a saltelli (il ranocchio saltellava sulla riva);
  • bucare bucherellare: forare con molti piccoli buchi (i tarli bucherellano i vecchi mobili);
  • trottare trotterellare: andare al piccolo trotto, detto del cavallo, in senso figurato significa camminare in fretta, quasi correndo, con piccoli passi saltellanti, detto specialmente di bambini e piccoli animali (mi trotterellava intorno tutto contento).

Provate a formare delle frasi utilizzando questi verbi, se volete, poi, me le potete inviare per avere un riscontro.

 

Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.

  1. Il verbo "bruciacchiare" significa:
    • bruciare superficialmente
    • bruciare in profondità
  2. Il verbo "parlottare" significa:
    • chiacchierare a bassa voce
    • chiacchierare frequentemente
  3. Il verbo "giocherellare" significa:
    • giocare raramente
    • giocare distrattamente
  4. Il verbo "vivacchiare" significa:
    • vivere per poco tempo
    • vivere con pochi mezzi
  5. Il verbo "mangiucchiare" significa:
    • mangiare troppo e troppo spesso
    • mangiare poco, di tanto in tanto
  6. Il verbo "fischiettare" significa:
    • fischiare allegramente un motivo musicale
    • fischiare spesso un motivo musicale
  7. Il verbo "sbaciucchiare" significa:
    • baciare insistentemente e ripetutamente
    • baciare di tanto in tanto e svogliatamente
  8. Il verbo "picchiettare" significa:
    • dare colpi piccoli e fitti
    • dare colpi intensi e fitti
  9. Il verbo "canticchiare" significa:
    • cantare a bassa voce
    • cantare spesso
  10. Il verbo "saltellare" significa:
    • fare salti svogliatamente
    • fare salti piccoli e frequenti

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Commenti [23]

  1. Silvio scrive:

    Qualche proposta più complessa è improponibile?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Silvio, certo che è proponibile.
      Proponi.
      A presto
      Prof. Anna

  2. Cara Sig.ra Anna,
    Grazie tanto per questa lezione sull’alterazione dei verbi. Qualche giorno ci farebbe una lezione fra
    ‘essere’ all’imperfetto e al passato prossimo. Esempio: E’ stata una bella festa vs. Era una bella festa.
    Questo punto non è facile per noi New Yorkers.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Richard, bentrovato! Terrò conto del tuo prezioso suggerimento.
      A presto
      Prof. Anna

  3. Clara scrive:

    Cara prof.Anna,
    Questo argomento mi è piaciuto così tanto. Pue non avendo nessuna idea di questi suffissi, l’esercizio è stato facilissimo !
    Grazie mille per tutti questi esercizi che ci fanno imparare con tanta motivazione.
    Un caro saluto
    Clara

    • Zanichelli Avatar

      Molto bene Clara!
      A presto
      Prof. Anna

  4. Zilba scrive:

    Ho piaciuto l’ esercizio.
    Soltanto due errore
    Grazie di tutto.
    È ciso che se impara.
    Arrivederci.
    Buon fine settimana.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Zilba, molto bene! Ottimo risultato.
      Mi permetto di farti qualche correzione: “mi è piaciuto l’esercizio, ho fatto soltanto due errori, è così che si impara”.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  5. Cara Anna!
    Questa lezione mi ha imparato abbastanza sul l’alterazione dei verbi. Stada utilissima. Grazie! A presto.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maria, sono felice che questo articolo ti sia piaciuto.
      Ti faccio qualche correzione: “questa lezione mi ha insegnato abbastanza sull’alterazione dei verbi”, se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  6. Lucia scrive:

    E` curioso. Non ho mai usato.
    Grazie.

  7. Marisa scrive:

    1)”I democratici si sono messi contro di me, tu non metterti contro di me!”

    2)”Non ti mettere contro di me”

    3)”Non ti distrarre”

    Nella prima il verbo è l’intransitvo pronominale “mettersi” col significato di “porsi in una determinata condizione materiale, morale o psicologica, in una data situazione esistenziale, sociale, ecc.”. Nella seconda e nella terza, invece, abbiamo gli infiniti dei verbi “mettere” e “distrarre”; in entrambe, il “ti” significa “te” con valore di complemento oggetto.

    Penso sia corretto

    • Zanichelli Avatar

      Cara Marisa, sono tutte forma riflessive.

      • Marisa scrive:

        Temo di non aver capito; nel senso che, come ho letto, con i verbi modali (dovere, potere, volere) il pronome riflessivo si può trovare prima del verbo: “Mi devo mettere contro di te!” e “Non mi devo distrarre”. Oppure il pronome, invece, si attacca all’infinito, ovvero dobbiamo eliminare la vocale finale dell’infinito e attaccare il pronome: “…non metterti contro di me!”. Ma nei nostri esempi, in particolar modo nella seconda e terza frase, non sono presenti i modali… Spero di essere stato chiaro…

        • Marisa scrive:

          Ah, dimenticavo… oltretutto i verbi riflessivi, come i pronominali, non hanno l’infinito in si? es. mettersi, rilassarsi, piangersi” ecc, ecc. Nelle mie frasi, in particolare nella seconda e nella terza, e i modali non ci sono, abbiamo gli infiniti “mettere” e “distrarre”…

        • Zanichelli Avatar

          Sono imperativi negativi e in questi casi il pronome può essere sia prima sia dopo il verbo.

      • Marisa scrive:

        Rettifico, credo d’aver capito…

        Intanto la differenza fra l’infinito di un verbo riflessivo (ma anche pronominale) e un infinito “classico” sta nel fatto che i primi, come ben sappiamo, sono accompagnati, encliticamente, dalla particella “si” (“mettersi” ad esempio); i secondi, invece, dalle desinenze “are, ere, ire” (“mettere” ad esempio). In secondo luogo, per non cadere inganno (come negli esempi iniziali), la differenza, fra i primi e i secondi, sta nel significato che portano: “mettersi”, come negli esempi, è un riflessivo diretto (quindi la particella funge da complemento oggetto) e significa “assumere una determinata posizione o collocazione”, e più precisamente “mettersi contro qualcuno o qualcosa”; “mettere”, in senso transitivo, può signficare “Collocare in un posto” oppure “Sistemare con uno scopo”. Ora, relativamente alle nostre frasi, è presente l’imperativo negativo e per coniugarlo con un verbo riflessivo seguiamo (ad esempio con “tu”) la struttura “non + verbo all’infinito, senza la e finale + ti pronome riflessivo”, formando una sola parola: “(tu) Non metterti contro di me!” (“mettersi”, imperativo negativo); oppure “non + ti pronome riflessivo + infinito con la e”: “Non ti mettere contro di me” (“mettersi”, imperativo negativo) e “Non ti distrarre” (“distrarsi”, imperativo negativo). Con “lei” seguiamo la struttura “non + si pronome riflessivo + verbo all’imperativo”: “Non si metta contro di me!” (“mettersi”, imperativo negativo). Con “noi” e “voi” seguiamo la struttura “non + verbo all’imperativo + pronome corrispondente”: “Non mettetevi contro di noi!” e “Non mettiamoci contro di loro!”. In più, sempre relativamente ai riflessivi (ma anche pronominali) con i verbi modali “potere, dovere e volere” e nell’imperativo negativo informale, il pronome riflessivo può precedere o seguire il verbo: “Non voglio mettermi contro di te!” e “Non ti voglio mettere contro di me!”. Coniugazione dell’imperativo del verbo riflessivo “mettersi” e “distrarsi”: “tu mettiti, lui/lei si metta, noi mettiamoci, voi mettetevi, loro si mettano”; “distraiti, si distragga, distraiamoci, distraetevi, si distraggano”. Al contrario, per capire se ci troviamo di fronte, ad esempio, al verbo regolare “mettere” (ma vale anche per gli altri) dobbiamo capirne il significato… Se dico, con il senso di “Collocare in un posto”, “Prendi i libri e mettili nello scaffale”, “li” (di “mettili”) funge, come forma atona di “essi” e “loro”, da pronome personale, usato come complemento oggetto (in posizione proclitica o enclitica) riferito a più cose grammaticalmente di genere maschile; e certamente non parleremmo di verbo riflessivo.

        Ora penso sia giusto

        • Marisa scrive:

          Ah, dimenticavo, con i riflessivi, per formare l’imperativo, e no quello negativo, bisogna aggiungere il pronome corrispondente, prima o dopo il verbo, a seconda delle persone: 1) “Mettiti contro di me”! e “Si metta contro di me!”

          Ora è ok

          • Zanichelli Avatar

            Esatto.

        • Marisa scrive:

          Anche qui è corretto giusto?

        • Marisa scrive:

          Scusi, non è arrivata la risposta; è corretto quindi questo intervento? Mi pare di sì…

          • Zanichelli Avatar

            Sì, è corretto.

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