3 Ottobre 2019
Nel prossimo esercizio bisogna coniugare il verbo tra parentesi in modo che esprima anteriorità con la reggente.
Ma quali tempi e modi verbali è corretto usare? Ripassiamolo leggendo questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/09/26/concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-lanteriorita/
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Ho svolto un paio di esercizi.
Ma in alcune “soluzioni” non c’era una situazione di anteriorita’ : per es. “non avrei mai immaginato che lui POTESSE ingannati” . Per esprimere l’anteriorita’ avevo scritto “AVESSE POTUTO ingannati”. Perché, se l’inganno c’era già stato, …
Cara Paola, quando nella reggente c’è un condizionale passato (avrei immaginato) per esprimere anteriorità nella subordinata si può usare sia il congiuntivo trapassato sia il congiuntivo imperfetto (https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/09/26/concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-lanteriorita/), infatti nell’esercizio risultano corrette entrambe le soluzioni.
A presto
Salve, è giusta la frase ”Ho visto (ieri o nel passato) che l’obiettivo (prima di ieri o in un momento prima del passato) è stato completato”; se non sbaglio in questa frase la subordinata (l’obiettivo è stato completato, che è al passato prossimo passivo) esprime anteriorità rispetto alla frase principale, in quanto quando nella proposizione reggente il verbo è al passato prossimo (ho visto), per esprimere anteriorità possiamo usare il passato prossimo (è stato completato) in questo caso al passivo.
Corretto?
Caro Riccardo, è esatto.
A presto
Francesco (la settimana scorsa) mi ha detto che il suo datore di lavoro (sempre in quella settimana) non voleva insegnare il mestiere a nessuno (contemporanietà).
Francesco (la settimana scorsa) mi aveva detto che il suo datore di lavoro (sempre in quella settimana) non voleva insegnare il mestiere a nessuno (contemporanietà).
Francesco (la settimana scorsa) mi ha detto che il suo datore di lavoro (sempre in quella settimana, ma in un momento successivo rispetto all’azione espressa dalla reggente) non avrebbe voluto insegnare il mestiere a nessuno (posteriorità).
Francesco (la settimana scorsa) mi aveva detto che il suo datore di lavoro (sempre in quella settimana, ma in un momento successivo rispetto all’azione espressa dalla reggente) non avrebbe voluto insegnare il mestiere a nessuno (posteriorità).
Francesco (la settimana scorsa) mi ha detto che il suo datore di lavoro (prima della settimana scorsa) non aveva voluto insegnare il mestiere a nessuno (anteriorità).
Francesco (la settimana scorsa) mi aveva detto che il suo datore di lavoro (prima della settimana scorsa) non aveva voluto insegnare il mestiere a nessuno (anteriorità).
Sono giuste le concordanze?
Caro Federico, le concordanze sono giuste.
Un saluto
“Ti è capitato che qualcuno ti abbia mai venerato?”
…prof, ma non avremmo, rispetto alla concordanza dei tempi, dovuto utilizzare il congiuntivo trapassato nella subordinata (“avesse venerato”)?
…d’altronde quando nella reggente il verbo è al passato prossimo (“è capitato”), per esprimere anteriorità useremo il congiuntivo trapassato (e non passato).
In rete si legge: “Il congiuntivo passato si distingue dal congiuntivo imperfetto (direi io per esempio) per il fatto di non poter essere usato in costruzioni dove il verbo della principale è al passato (“è capitato”, mi sembra un buon esempio). Un costrutto introdotto, ad esempio, con pensavo che oppure speravo che richiede infatti il congiuntivo imperfetto (o trapassato)”.
In sintesi, credo si dica “Ti è capitato che qualcuno ti avesse mai venerato (e non “abbia venerato”)?”; ma se quando nella reggente il verbo è all indicativo presente, per esprimere anteriorità (allora sarebbe corretto) useremo il congiuntivo passato: “Credi che qualcuno ti abbia mai venerato?”.
Sbaglio o crede che sia corretto il mio ragionamento?
Cara Flavia, il tuo ragionamento è corretto.
“fare conto che” con il senso si “supporre, immaginare” regge il congiuntivo: fai conto che lui non ci sia.
“Escludere che” regge il congiuntivo, con il senso di “Non riconoscere possibile”: “il medico ha escluso che si tratti di un tumore”. Mentre “Non eslcudere che” con il senso di “Riconoscere come possibile” sempre il congiuntivo: “I miei preferiti sono i bikini a fiori e quest’estate non escludo che me ne vediate indosso uno”.
Caro Luca, è corretto.
Dimenticavo, anche se non molto comuni come costruzioni, ”non riconoscere possibile che” e ”riconoscere come possibile che” reggono sempre il congiuntivo; d’altra parte ”non riconoscere possibile che” e ”riconoscere come possibile che” hanno il senso di ”escludere che” e ”non escludere che” (quindi gli esempi del primo post).
Caro Luca, direi di sì.
“Ho sempre pensato che tu fossi…”
…Nella subordinata oggettiva usiamo il congiuntivo imperfetto perché nella principale c’è il verbo “pensare”.
Giusto?
Cara Martina, esatto.