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Aula di Lingue

Test 62- Concordanza dei tempi con il congiuntivo: la contemporaneità

Prof. Anna
Congiuntivo,   Grammatica,   Test,   Verbi

Quali tempi verbali si usano per esprimere contemporaneità?

Se vi sentite preparati su questo argomento, potete fare subito l’esercizio, se invece avete bisogno di un ripasso, leggete l’articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/05/23/concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-la-contemporaneita/

 

Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio" per controllare se hai risposto correttamente.

 1- Preferiamo che (vincere) tu. 2- Avrei creduto che (esserci) anche lei. 3- Attenderemo che il pranzo (essere) pronto. 4- Ha permesso che tutto questo (accadere) . 5- Avevo desiderato che tu (parlare) con me. 6- Teme che il regalo non ti (piacere) . 7- Fingi che tutto (andare) bene. 8- Hanno ritenuto che nulla (potere) giustificare il suo comportamento. 9- Sperammo che lui (guarire) in fretta. 10- Non penserei mai che tu (volere) arrenderti. 

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Commenti [15]

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  1. Cosimo scrive:

    “…periodo in cui pare la coppia granducale si fosse separata”; l’anteriorità rispetto a un presente o a un futuro può essere espressa con il congiuntivo imperfetto, quando il fatto del passato ha un valore durativo (penso che da bambino fosse felice); perché allora qui c’è un trapassato congiuntivo (si fosse separata) di separarsi? non dovrebbe esserci “si separasse (congiuntivo imperfetto)”?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Cosimo, le combinazioni possono essere molteplici e a volte non rispettare del tutto le regole della concordanza, quel che è certo in questo caso è che c’è anteriorità.

      • Cosimo scrive:

        Ok, ora è chiaro; però se volessi usare l imperfetto congiuntivo (si separasse), che esprimerebbe comunque anteriorità, rispetto a questo fatto del passato con valore durativoo, potrebbe andare? Io penso di sì.

        • Zanichelli Avatar

          Caro Cosimo, puoi usarlo, ma il significato non sarebbe uguale: l’imperfetto congiuntivo dà l’idea di un’azione comunque in svolgimento mentre il trapassato di un’azione già avvenuta e terminata.

          • Cosimo scrive:

            Chiaro; e se invece scrivessi “…periodo in cui pareva che la coppia granducale si fosse separata”? Credo andrebbe bene, considerando che quando nella reggente il verbo è all imperfetto, per esprimere anteriorità nella subordinata useremo il congiuntivo trapassato. Oppure scriverei (qui però esprimeremmo contemporaneità nel passato, ma con l’idea di esprimere un’azione possibile [ma non sicura] che forse si è realizzata in passato e che dà l’idea, come ha detto lei, di un’azione comunque in svolgimento, sempre nel passato) “…periodo in cui pareva che la coppia granducale si separasse?

            Tuttavia, andrebbero bene? intendo come concordanza? Certo, la frase iniziale con il tempo al presente (pare) e con il congiuntivo trapassato nella subordinata per esprimere anteriorità ha tutta una sua giusta logica.

            Corretto?

          • Zanichelli Avatar

            Caro Cosimo, le tue considerazioni sono corrette.

  2. Silvio scrive:

    “avesse mai avuto un dolore!”

    …in questa frase di che tipo è il congiuntivo? esclamativo, dubitativo etc?

    • Silvio scrive:

      Scusa, è corretto?

      • Zanichelli Avatar

        Scusa Silvio, non ho capito la tua domanda.

        • Silvio scrive:

          In questa frase di che tipo è il congiuntivo? esclamativo, dubitativo etc?

          “avesse mai avuto un dolore!”

          • Zanichelli Avatar

            Caro Silvio, desiderativo.

  3. Patrizia scrive:

    “Aspetterò che finirete”

    Quando nella principale il verbo è al futuro semplice, per esprimere posteriorità useremo nella subordinata il futuro semplice…

    Giusto?

  4. Giuseppe scrive:

    1) Gli eventuali aggettivi e participi riferiti a che e a (che) cosa si accordano al maschile singolare:

    …”(che) Cosa è andato storto (“andato” è appunto participio passato”)”.

    2)”Comprovare che” regge l’indicativo perché significa “Provare con evidenza; dimostrare con l’aggiunta di nuove prove”:

    …”Ciò comprova che è stato installato un allarme dotato di tutti i requisiti necessari”. Con la negazione è possibile anche il congiuntivo per esprimere incertezza (ma è più comune l’indicativo): “Questo non comprova che la merce sia stata (ma anche “è stata”) rispedita”.

    3) “Se tizia fosse stata interessata veramente, me lo avrebbe detto”

    …Nella protasi di questo periodo ipotetico “interessata” è un aggettivo che funziona da nome del predicato; mentre “tizia” è soggetto e “fosse stata” è la copula.
    4)”Mi piacerebbe che il nostro rapporto proseguisse in senso d’amicizia”

    …”Mi piacerebbe che” rientra nella categoria dei verbi indicanti volontà o desiderio, ecc; quindi per esprimere contemporaneità usiamo il congiuntivo imperfetto “proseguisse” nella subordinata e non il presente (“prosegua”).

    Penso sia tutto corretto