Cari lettori e care lettrici, nel prossimo dovrete scegliere il modo verbale corretto e il tempo verbale corretto da inserire nella frase dipendente, per farlo correttamente è necessario fare attenzione a quale verbo regge la frase dipendente (vuole l’indicativo o il congiuntivo?), alla collocazione temporale o alla concordanza temporale. Sicuramente è una tipologia di esercizio complessa, ma si avvicina molto alla realtà della lingua parlata, in cui è possibile che capiti qualsiasi tipo di frase.
Buon test!
Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio" per controllare se hai risposto correttamente.
Scusatemi cara Prof.Anna, nel esempio 5 io avevo messo ” ha visuto”. P er me non è chiaro se Marta vive ancora a Londra o è già rientrata. Forse non è un errore molto grosso? Grazie tante.
Cara Norma, il passato prossimo in questo caso non è corretto perché c’è un complemento di tempo introdotto dalla preposizione “da”:”vive a Londra da alcuni anni” significa che vive ancora lì, se volessimo dire che non vive più lì ma ci ha vissuto dovremmo dire “ha vissuto a Londra per alcuni anni”.
A presto
Prof. Anna
Capisco ma ho bisogno di studiarli di più .
Sei stata molto gentile. Tante grazie
Grazie tante ! Esercizio molto utile ! E ne avrei bisogno molti di più …almeno uno la settimana…
Cordiali saluti
Ciao Andree, grazie a te per il tuo intervento.
A presto
Prof. Anna
Cara Professoressa, è veramente utile questo esercizio, ma non capisco perché nel ultimo esempio va il condizionale passato. Non andrebbe bene anche il Condiz.semplice? Grazie mille!
Cara Susana, non sarebbe corretto usare il condizionale semplice. Se la frase dipendente esprime posteriorità (cioè un’azione posteriore, che avviene nel futuro) rispetto alla reggente con un tempo al passato (non immaginavano) è necessario usare il condizionale passato: i miei genitori non immaginavano (nel passato) che da grande (nel futuro rispetto al passato) avrei studiato medicina. Per ripassare la concordanza dei tempi: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/10/18/la-concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-1/
Un saluto
Prof. Anna
tempi verbali nelle frasi dipendenti
10/10
Benino.
Molto bene Rino!
A presto
Prof.Anna
Anche il test di ripasso misto sui verbi
mi è andata bene 10/10.
Cara Prof. Anna.
Avrei creduto che dopo sebenne si utilizzava il congiuntivo.Io avevo scritto ” sia vissuto” . grazie mille.
Caro Antoine, infatti la forma “viva” è il congiuntivo presente di “vivere”.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna.
Avrei creduto che dopo sebenne si utilizzava il congiuntivo. Io avevo scritto ” sia vissuto” . grazie mille.
Professoressa sono un somaro. La prego di scusarmi per la stupida domanda.
Viva è congiuntivo e sebbene si scrivo cosi.
Non è necessario che Lei risponda.
Un cordiale saluto.
cara prof.Anna grazie a questi esercizi adesso so molte più cose.
spero ne faccia altre.
ciao! e a presto
Cara Aurora, questi esercizi vengono pubblicati periodicamente sul nostro blog, sono contenta che ti siano stati utili.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Salve Professoressa —
Perche’ venissi (e non venga) al numero 4?
Cara Susie, le regole sulla concordanza dei tempi con il congiuntivo nell’articolo precedente cambiano quando nella principale si ha un verbo che esprime volontà o desiderio (volere, desiderare, preferire, ecc.) coniugato al condizionale presente o passato. Per approfondire ti consiglio di leggere questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/10/31/la-concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-2/.
A presto
Prof. Anna
LA VIRGOLA :
Salve , in queste frasi come mi devo regolare con la virgola ?
– Buongiorno , professore o Buongiorno professore ?
– Ciao Antonio o Ciao , Antonio ?
Cara Eleonora, sono corrette tutte le soluzioni che mi proponi.
Un saluto
Prof. Anna
dopo il ” penso che ” potrei usare , oltre all’usuale congiuntivo , anche il condizionale ( presente o passato ) ?
es : – Penso che l’ AVREI FATTO al posto tuo
– penso che sarebbe interessato all ‘articolo
– penso che se avesse bevuto del vino , ci saremmo divertiti ( con periodo ipotetico )
Caro Giacomo, le proposizioni oggettive possono avere il verbo al condizionale, quindi i periodi che mi scrivi sono corretti.
A presto
Prof. Anna
Sera, il verbo “vedere” è chiaro che regge l indicativo, quanto meno in forma affermativa: “Finora ho visto che ha grande possibilità”. Mentre “non vedere”, secondo me, richiederebbe il congiuntivo (anche se è più comune l indicativo, in quanto “non vedere” significherebbe, in senso ampio, “essere cieco”, “evitare con la vista e col pensiero”): “Mi sembra una buona iniziativa, ma non vedo che sia prevista la partecipazione né del Parlamento…”; “Non vedo che la sia di competenza del Consiglio la questione”. Mentre in forma affermativa: “Vedo che gli emendamenti orali sono stati distribuiti”; Vedo che esiste solo il gruppo e le diverse situazioni al suo interno”. Chiaramente col congiuntivo do una sfumatura di indecisione, incertezza etc.
Ritengo che possa essere corretto…
Caro Filippo Maria, non ho ben chiaro l’uso che fai di “non vedo che” nelle frasi che mi scrivi, avrei forse usato “non sembra che” (ma non mi sembra che sia prevista la partecipazione…; non mi sembra che sia di competenza…), mentre, per quest’uso, mi vengono in mede significati come “non accorgersi” o “non capire” seguiti da indicativo: “non vedi che sono triste?”, “non vedi che è facile?”.
Comunque sì, nelle mie frasi d’esempio il ”non vedo che” si potrebbe avvicinare a ”non (mi) sembra che”. Tuttavia, nella prima “Mi sembra una buona iniziativa, ma non vedo che sia prevista la partecipazione né del Parlamento…”, vedrei bene ”non penso che” al posto di ”non vedo che” (o ”non sembra che”). Infatti in questa frase chi parla suppone, pensa (non è certo) che in futuro non saranno presenti certe autorità; nella seconda “Non vedo che la questione sia di competenza del Consiglio”, chi parla crede che ”la questione non abbia nulla a che fare (riguardare, entrare) col Consiglio”. Ragion per cui, nella prima lascerei sempre l ‘espressione ”non vedo che”, ma con il significato di ”non penso che”; nella seconda con il significato di ”non avere nulla a che fare” (ma anche qui potrebbe andar bene ”non penso che”). Per quanto concerne “non vedi che sono triste?” e “non vedi che è facile?” penso anch’io che sia corretto l indicativo, il quale, d’altro canto, è il tempo solitamente più usato nelle interrogative dirette (d’altronde non vedrei benissimo il condizionale, tantomeno il congiuntivo in questi esempi).
Che ne dice?
Caro Filippo Maria, userei comunque “non penso che” o “non sembra che” per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento.
Salve, credo che il significato principale dell’espressione “fare conto che” sia “supporre che”:
– Fa’ conto che io ne voglia comprare tre, quanto mi verrebbe a costare?
( = Supponi che io ne voglia…).
… Ma poi conosco un altro significato di questa espressione: ” tieni presente/considera”:
– Fa’ conto che noi partiamo alle 3.
(tieni presente/considera che noi partiamo alle 3).
…quindi l’espressione può reggere sia l indicativo sia il congiuntivo; dipende dal contesto.
Caro Max, l’espressione “far conto” significa “supporre” e regge il congiuntivo, mentre “tener conto” significa “valutare, considerare” e regge l’indicativo.
La sua opinione sembra collimare con la mia; o sbaglio?
Caro Max, non sbagli.
I verbi che usano regolarmente l’indicativo possono tuttavia ricorrere al congiuntivo in alcuni casi particolari, come ad esempio “…quando la proposizione oggettiva o soggettiva è anteposta alla reggente”:
“Che qua il mare fosse pulito, te l’ho sempre detto (oggettiva al passato)”;
“Che qualcuno ieri sera si sia dimenticato di chiudere a chiave la porta, è ovvio (soggettiva al passato)”;
“Che sia un ladro, è certo (soggettiva al presente)”;
“Che abbia qualche problema, lo confermo (oggettiva al presente)”;
Corretto?
Cara Simona, è corretto.
Abbastanza utile
Grazie