Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, nella lezione di oggi cercheremo di chiarire un dubbio molto frequente, ovvero: nella coniugazione dei tempi composti quando il participio passato concorda con il soggetto o con il complemento oggetto?
Buona lettura e auguro a tutti voi un Buon Natale e un Felice Anno Nuovo
Prof. Anna
Nella coniugazione dei tempi composti (per esempio il passato prossimo), il participio passato può rimanere invariato (ho mangiato una mela), oppure concordarsi, a seconda dei casi, col soggetto (Maria è andata a casa) o col complemento oggetto (Marco ci ha salutati). Per scegliere il tipo di accordo, bisogna fare attenzione all’ausiliare richiesto dal verbo.
Prima di tutto è necessario chiarire bene che cosa si intende per verbo transitivo e per verbo intransitivo.
• Sono transitivi i verbi che possono avere un complemento oggetto: Vadim (soggetto) canta ( verbo) una canzone (complemento oggetto); Luca (soggetto) legge (verbo) un libro (complemento oggetto).
• Sono intransitivi i verbi che non possono avere un complemento oggetto: Laura (soggetto) ride (verbo).
Alcuni verbi, normalmente intransitivi, possono essere usati transitivamente quando hanno per complemento oggetto un sostantivo che è legato al verbo da uno stretto rapporto di significato:
vivere una vita avventurosa; piangere lacrime amare; dormire sonni tranquilli.
Altri verbi possono essere usati transitivamente o intransitivamente, cambiando così di significato:
Alcuni esempi:
uso transitivo | uso intransitivo |
Laura ha bollito le uova. | L’acqua bolle. |
Il mese prossimo cambierò lavoro. | La settimana prossima il tempo cambierà. |
La radio ha comunicato notizie sul traffico. | Spesso genitori e figli non riescono a comunicare. |
Dopo aver chiarito questo punto vediamo l’accordo del participio passato con il soggetto:
verbi con: ausiliare avere | transitivi | il participio rimane invariato | Luca ha visto una mostra; Laura ha vinto un premio. |
ausiliare avere | intransitivi | il participio passato rimane invariato | Marco ha telefonato a Gianni; Carlo ha parlato con me. |
ausiliare essere | intransitivi | il participio passato si accorda con il soggetto in genere (maschile-femminile) e in numero (singolare-plurale) | Sono andata al cinema; siamo usciti insieme. |
ausiliare essere | riflessivi | il participio passato si accorda con il soggetto in genere e numero | I bambini si sono vestiti; Marta si è svegliata. |
ausiliare essere | passivi | il participio passato si accorda con il soggetto in genere e numero | Il premio è stato vinto da Manuel; la torta è stata fatta da noi. |
Ora vediamo l’accordo del participio passato e il complemento oggetto:
L’accordo è obbligatorio: | ausiliare avere | Quando prima del passato prossimo c’è un pronome di terza persona (lo, la, li, le) oppure ne. |
Hai visto i miei amici? No, non li ho visti. Hai comprato le scarpe? Sì, le ho comprate. |
L’accordo è facoltativo: | ausiliare avere | Quando prima del passato prossimo c’è un pronome di di prima o di seconda persona (mi, ti, ci, vi). | Marco mi ha visto oppure Marco mi ha vista. |
L’accordo è poco diffuso: | ausiliare essere | Quando ci sono verbi riflessivi il participio può concordare con l’oggetto. | Natalia si è tagliate le unghie (ma è più comune l’accordo con il soggetto: Natalia si è tagliata le unghie). |
Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Il suo lavoro é molto importante per noi gli studenti. Tante grazie.
Tanti Auguri anche a te e grazie!
Un sauto
Prof. Anna
Buon Natale e Felice Anno Nuovo!
Cara Delia, Buone Feste anche a te!
Prof. Anna
Signora Le auguro un anno felice e pieno di soddisfazioni!
Vorrei chiedere q.sa. Quando abbiamo imperativo, per quanto riguarda le parole monosylabe che si uniscono con un pronone indiretto, so che prendono due consonanti. Per esempio: dammi ecc.
Ma, quanto abbiamo q.ste parole all’ imperativo e un pronome diretto? Per esempio scriviamo: da’ la lettera – dalla oppure fa’la doccia – falla? Raddopiamo il consonante anche con i pronomi diretti? Grazie tanto!
Cara Kiki, la consonante viene raddoppiata anche con i pronomi diretti, per esempio: falla, dallo, dillo, ecc.
Auguro un fantastico 2011 anche a te!
Prof. Anna
Grazie tantissimo signora!
Prof Anna,
La prego ditemi si esiste anche una lezione con la concordanza dei tempi, ho cercato sul sito senza risultato .
Grazie
Purtroppo per ora in questo blog l’argomento della concordanza dei tempi non è ancora stato affrontato, ti consiglio di consultare una buona grammatica.
Un saluto
Prof. Anna
è corretto dire: “Dove andrà ad abitare Mario e la sua famiglia”? O si deve dire “Dove andranno ad abitare Mario e la sdua famiglia”?
Caro Angelo, è corretto dire: “dove andranno ad abitare Mario e la sua famiglia”.
A presto
Prof. Anna
Ho alcuni dubbi riguardo l’uso corretto di c’è e ci sono.
In un libro di testo ho trovato il seguente esempio:
Al pianterreno c’é l’atrio, la segreteria e la sala dei professori.
Visto che sono ben tre i locali al prianterreno, perchè si è preferito utilizzare c’è?
Sarebbe stato possibile usare c’è anche se uno dei tre elementi della lista fosse stato al plurale? Es.: C’é l’atrio, i laboratori e la biblioteca.
Mille grazie
Caro Fritz, nell’esempio che mi proproni si sarebbe potuto usare anche “ci sono”, ma se uno dei tre elementi fosse stato plurale non sarebbe stato possibile usare “c’è”.
A presto
Prof. Anna
Nella frase: ” (Voi) Siete sicuri di partecipare alla gita scolastica? ” c’è un predicato verbale o un predicato nominale?
Caro Angelo, “siete sicuri” è un predicato nominale: il predicato nominale è costituito dal verbo ESSERE + un aggettivo o un nome, la voce del verbo ESSERE si ciama “copula”, l’aggettivo o il nome unito al verbo ESSERE si chiamano “parte nominale”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie per la rapidità e la cortesia.
Saluti.
Buongiorno,
in una frase come “l’unica cosa che conta sono i risultati”, il verbo “essere” concorda con cosa? È corretto “l’unica cosa che conta è i risultati”?
La ringrazio molto
Saluti
Caro Giacomo, nella frase che mi scrivi “i risultati” è il soggetto, quindi il verbo “essere” concorda con il soggetto che è plurale e quindi: “i risultati sono l’unica cosa che conta”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve signora vorrei chiedere perchè sopra lei ha scritto con la “N” composti
Cara Iris, è un errore, si scrive “composti”; l’errore è già stato corretto, grazie per la segnalazione.
Un saluto
Prof. Anna
buongiorno,
alla domanda “hai fatto vedere le nostre foto ai ragazzi”, la riposta è “No, ancora non gliele ho fatto vedere” o “fatte vedere”? Mi sembra che fatto è giusto, perché “le” (le foto) è complemento di vedere, e no di fare.
sono di Francia, imparo l’italiano. Nel francese, il participio de Faire è invariabile prima di un infinitivo (les photos que je leur ai fait voir).
Grazie,
Caro lettore, “no, non gliele ho fatte vedere” è la frase corretta, il participio passato deve concordare con il pronome diretto.
Un saluto
Prof. Anna
È visibile una frattura del secondo e terzo metacarpale; questa frase e’ corretta; il computer consiglia di sostituire e’ visibile con sono visibili perché non c’è concordanza.
Caro Filippo, la frase che mi scrivi è corretta, ma, se le fratture sono due, puoi usare anche “sono visibili”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara professoressa,
Ho un dubbio riguardo queste due frasi:
Le mele che ho comprato / le mele che ho comprate
La concordanza in questo caso dovrebbe essere facoltativa però trovo che la seconda frase suoni davvero male in italiano! Vivo da molti anni in Belgio e, siccome in francese la concordanza con il complemento oggetto in questo tipo di frase è corretta, ho quasi il dubbio che sia un francesismo?? Da due anni do lezioni di italiano a dei francofoni e proprio l’altro giorno mi sono trovata di fronte a un dilemma: le foto che ho fatto o le foto che ho fatte? Ho corretto lo studente dicendo che la prima frase era corretta. Ciononostante, un dubbio mi ronza per la testa da qualche giorno… Può dirmi lei fino a che punto è facoltativa la concordanza quando il CO precede il passato prossimo con ausiliare avere? O in quale caso sia decisamente scorretta?
Cara Giulia, per quanto riguarda l’accordo del participio nei tempi composti dei verbi transitivi (quelli che richiedono l’ausiliare “avere”), la grammatica consente di stabilire la concordanza del complemento oggetto anteposto al verbo quando la proposizione principale e quella subordinata relativa sono unite dal pronome relativo “che”. Quindi, sarebbe giusto dire: “le foto che ho fatte”. Tuttavia, quest’impiego non è proprio del linguaggio quotidiano, essendo riservato al registro formale e scritto o a quello erudito, anche se nella lingua parlata; perciò la frase non è scorretta ma è necessario spiegare in quali contesti si può trovare questo tipo di concordanza e che in linea di massima nel linguaggio comune si tende a non concordare il participio passato con il relativo “che”.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna,
Mia figlia Emma frequenta la seconda elementare e l’altro giorno ha scritto la seguente frase: “… e alla fine mamma e papà mi hanno sgridata”.
La maestra, con mia sorpresa, ha corretto la frase in : “… e alla fine mamma e papà mi hanno sgridatO”.
Essendoci l’ausiliare avere ed essendo il passato prossimo preceduto dal pronome “mi” l’accordo dovrebbe essere facoltativo, e allora perché correggerlo come se fosse addirittura sbagliato? Personalmente trovo preferibile la frase di mia figlia ma vorrei spiegarle almeno che si può scrivere in entrambi i modi. O sbaglierei?
Grazie sin d’ora della cortese risposta.
Mario
Caro Mario, quello che dici è giusto: l’accordo è facoltativo e quindi non scorretto; ti consiglio di chiedere spiegazioni alla maestra.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie Prof. Anna per la risposta.
Vedrò di parlarne con la maestra qualora si riverificasse una simile correzione.
Cordiali saluti
Mario
ok
grazie
Gentile prof. Anna ho un dubbio sulla concordanza maschile/femminile in questa frase:
“Questo libro è stata la mia ossessione al liceo”. Le chiedo:
è corretto? Ed è scorretto dire invece “Questo libro è stato la mia ossessione al liceo”?
la ringrazio molto
un saluto cordiale
Marco
Caro Marco, quando il verbo ESSERE è usato in funzione di copula è possibile sia l’accordo con il soggetto (questo libro è stato la mia ossessione al liceo) sia l’accordo con il noe del predicato (questo libro è stata la mia ossessione al liceo), quindi le frasi sono entrambe corrette.
A presto
Prof. Anna
Cara prof Anna,
è corretta la frase ” I Promessi Sposi sono un romanzo storico”oppure ” I Promessi Sposi è un romanzo storico”.
cordiali saluti
Cara Francesca, quando il soggetto della frase è costituito da un titolo (di romanzo, di film, ecc.) costituito da un sintagma nominale al plurale, il soggetto si accorda al singolare e non al plurale: “I Promessi Sposi è un romanzo storico”, ma è comunque possibile trovare l’accordo al plurale: “I Promessi Sposi sono un romanzo storico”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna,
ho un dubbio circa l’individuazione di tutti i soggetti in questa frase:
” L’associazione Alfa, Omega e Gamma, nonchè il gruppo teatrale cittadino, si recheranno al campo sportivo martedì sera. ”
Che le associazioni Alfa, Omega e Gamma siano dei “soggetti” è innegabile. Ma lo è anche il gruppo teatrale? Il mio dubbio nasce dalla constatazione che pure la parola “nonchè” (di prevalente uso burocratico) può valere come congiunzione “e”… dunque se il mio ragionamento fosse giusto l’uso delle virgole avrebbe stavolta ben poca importanza.
Mi rendo forse conto di aver posto la domanda in una sezione sbagliata del sito, ma, dopo “avervi navigato in lungo in largo” in modo per me me poco fruttuoso, ho preferito rivolgermi a lei da qui.
Certo di rapida e soddisfacente risposta, ringrazio di cuore in anticipio.
Caro Lello, anche il “gruppo teatrale” è soggetto della frase.
A presto
Prof. Anna
Buonasera.
Purtroppo non posso concordare con la risposta fornita al quesito n° 23.
In quel caso la forma singolare non solo è corretta, ma è del tutto obbligatoria in quanto il soggetto stesso, “una frattura”, è comunque singolare a prescindere da quante parti abbia coinvolto.
L’utilizzo della voce verbale al plurale è possibile solo volgendo al plurale anche il soggetto (“si sono verificate LE FRATTURE del secondo e terzo metacarpale”) oppure ripetendolo più volte (“si sono verificate LA FRATTURA del secondo metacarpale e QUELLA del terzo metacarpale”).
Saluti.
Caro Antonio, forse la mia risposta è stata poco chiara e incompleta, intendevo dire che la frase con il verbo al singolare è corretta; ma che sarebbe stato eventualmente possibile volgerla al plurale, volgendo al plurale sia il verbo sia il soggetto.
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof. Anna
a proposito di concordanza tra verbo e complemento, mi piacerebbe sapere se “a me ha colpito” è corretto.
Grazie
Caro Enzo, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Perché mai “a me ha colpito” sarebbe una forma corretta? “Colpire” è un verbo transitivo, pertanto regge il complemento oggetto, non di termine. La forma corretta è “mi ha colpito”.
Caro Antonio, hai ragione.
Grazie per la segnalazione.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno Prof.Anna è giusto dire:
“Nè Marco nè Luigi è andato al cinema”
“Sia Marco sia Luigi sono andati a pranzo al ristorante”
“Marco e i suoi amici sono andati a pescare”
“Uno dei due andrà alla finale del torneo”
Sono corrette le concordanze?
Grazie e Buona Giornata.
Corinne
Cara Corinne, sono tutte corrette tranne la prima, quindi: né Marco né Luigi sono andati al cinema.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna,
non ho ben chiaro…
“Noemi, sono felice di averti conosciuto/a?” elntrambe le forme sono corrette??
e ancora: “io sono felice” pred nominale, di cui sono è copula.
“io sono stato a parigi” pred verbale con tempo passato prossimo?
Caro Marino, entrambe le forme sono corrette, anche le analisi che fai delle frasi che seguono sono corrette.
A presto
Prof. Anna
Chiederei la cortesia di illuminarmi sulle seguenti espressioni, per quano ne so dovrebbero essre entrambe valide.
1) Cultura di tipo enciclopedico
2) Cultura di tipo enciclopedica
Grazie
Caro Amedeo, l’aggettivo concorda con “tipo”, quindi sarà: “di tipo enciclopedico”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof. Anna, innanzitutto la ringrazio per la creazione di questo thread, che sarà utile per me e per tanti altri.
La mia domanda è questa, partendo dal presupposto che il parlante è di sesso femminile, analizzando le 2 frasi:
– Mario mi ha sposata
– Mario mi ha insegnato la samba.
Considerando che entrambi i verbi “sposare” e “insegnare” sono verbi transitivi ed entrambe le frasi presentano il pronome “mi”, come mai nel primo caso sembra accettata la concordanza al femminile e nel secondo caso no?
Grazie mille in anticipo!
Cara Letizia, nell aprima frase “mi” è un pronome diretto “Mario ha sposato me” e quindi il participio passato puà concordare, mentre nella seconda “mi” è un pronome indiretto “Mario ha insegnato la samba a me” e per questo motivo non concorda.
A presto
Prof. Anna
“Elemosinare gli accattoni”, questo verbo potrebbe essere usato sia transitivamente e sia intransitivamente. In questo caso non sarebbe un errore utilizzarlo transitivamente? Non sarebbe stato meglio usarlo così: “Elemosinare agli accattoni”?: con la particella “agli”, alla frase, diamo valenza intransitiva?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, direi che il modo migliore per esprimere questo concetto è: “fare le elemosina agli accattoni”.
A presto
Prof. Anna
Ottimo dieci su dieci
Si è bevuto/a una bibita. A prescindere da chi l’abbia bevuta (un uomo o una donna). In questa frase il participio si accorda con l’oggetto; è corretta, la mia ipotesi?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, non c’è concordanza con l’oggetto, ma con il soggetto, quindi: “Maria si è bevuta una bibita”, “Marco si è bevuto una bibita”, si tratta infatta di una forma pronominale.
A presto
Prof. Anna
Si è bevute le bibite,A prescindere da chi l’abbia bevuta (un uomo o una donna). E’ corretta la frase? E’ una forma passiva o passivante? Penso più la prima, perché c’è il participio passato…
Distinti saluti
RIco
Caro Rico, la frase non è corretta, il participio deve concordare col soggetto e non con l’oggetto.
A presto
Prof. Anna
Gentile Prof. Anna,
ho una domanda sulla concordanza del verve ESSERE, a causa che nella lingua cinese non abbiamo la coniugazione dei verbi.
1. come nella questione n°17, Lei ha risposto che il soggetto è “i risultati”, quando vedo una frase “L’unica cose che conta ______ i risultati”, come mai il soggetto non può essere “l’unica cosa”?
2. la mia proprio domanda è la frase “L’argomento centrale di molte conversazioni, spesso animate, al bar, in ufficio, in famiglia SONO le cronache, i fatti, in personaggi dello sport.”
in qst frase, il soggetto non è “argomento centrale” ? (singolare) come mai si usa SONO?
se Lei mi dicesse che il soggetto era “le cronache, i fatti…”, avrei il dubbio di distinguere il soggetto della frase.
Grazie mille! un saluto dalla Cina!!
Caro Suwen, nella frase “l’unica cosa che conta sono i risultati” “i risultati” è il soggetto “sono l’unica cosa” è il predicato nominale che è costituito dal verbo “essere” + un aggettivo o un nome (in questo caso un nome), la voce del verbo “essere” si chiama copula, l’aggettivo o il nome sono la parte nominale, stesso discorso per “l’argomento centrale… SONO le cronache, i fatti, in personaggi dello sport”, “le cronache, i fatti, in personaggi dello sport” è il soggetto, “sono l’argomento centrale” è il predicato nominale. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
Un saluto
Prof. Anna
Salve, io a dirla tutta sono italiana, ma c’è una questione che ogni volta mi manda nel pallone: quando chi compie l’azione e chi la riceve sono di sesso opposto come funziona?
Alcuni esempi:
– se chi chiama è femmina e chi parla è un maschio: “lei mi ha chiamata” o “lei mi ha chiamato”?
– se chi invita è un maschio e chi parla è una femmina: “lui mi chiamato” o “lui mi ha chiamata”?
Cara Arianna, 1- lei mi ha chiamato; 2- sono corrette entrambe perché l’accordo non è obbligatorio, ma se vuoi concordare il participio passato, è corretto il femminile; ti consiglio questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=3388
A presto
Prof. Anna
Visto che sul mio libro non ci sono/non c’è né il racconto e né il dialogo… Io utilizzerei “non ci sono” perché i soggetti della frase sono ” il racconto” e “il dialogo”. Ho ragione?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la tua ipotesi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
“La ringrazio per la sua gentilezza e disponibilità dimostratemi/dimostratami”. In questo caso il participio passato “dimostratemi” si accorda ai sostantivi “gentilezza e disponibilità”, quindi è corretto “dimostratemi”, o no? Il pronome atono si collega quando a un participio? E qual è la regola di accordo, in questo caso?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, l’accordo è corretto, il pronome atono si può “attaccare” al participio passato quando questo ha la funzione di subordinata, come in questo caso: “dimostratemi”=”che mi soso state dimostrate”, oppure “una lettera consegnatagli”=”una lettera che gli è stata consegnata”.
Un saluto
Prof. Anna
“Gli asparagi mi piacciono/mi piace mangiarli”. Il soggetto è “gli asparagi”, quindi il verbo è al plurale “piacciono” che concorda con il soggetto. E’ giusto?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, nella frase “Gli asparagi mi piace mangiarli” il soggetto di “piacere” è “mangiare” e “asparagi” è il complemento oggetto: “mangiare gli asparagi piace a me”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof.Anna, volevo sottoporle questo quesito.
Tempo fa, il noto fumetto “Dylan Dog” è uscito in edicola con il titolo “Una affezionata clientela”. So che non era obbligatoria la forma “Un’affezionata clientela”, ma mi chiedo: c’entra per caso il fatto che il titolo sia un’anastrofe, e che quindi sarebbe dovuto essere “Una clientela affezionata”?
Caro Giorgio, non credo sia questo il motivo, si tratta semplicemente di una scelta dell’autore.
Un saluto
Prof. Anna
“Siamo ancora in pochi a cui piace/piacciono lenticchie e fagioli…”. I soggetti “lenticchie e fagioli” devono essere preceduti dal verbo “piacciono”. Giusto?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la tua ipotesi è esatta.
A presto
Prof. Anna
Caro Rico, nella frase “Gli asparagi mi piace mangiarli” il soggetto di “piacere” è “mangiare” e “asparagi” è il complemento oggetto: “mangiare gli asparagi piace a me”.
Anche un verbo di qualsiasi modo e tempo, in questo caso “mangiarli”, può fungere da soggetto in una frase?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, l’infinito può avere funzione di soggetto: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4853
Un saluto
Prof. Anna
“Potrebbe esserci qualcuno che l’ha/abbia mandata…”. Non sarebbe più corretto utilizzare il modo verbale congiuntivo, visto che il verbo è preceduto da “qualcuno”?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, si tratta di una relativa, quindi si potrebbe usare il congiuntivo se nella subordinata relativa il congiuntivo indica una limitazione o un requisito: cerco qualcuno che si intenda di moda; Marco è l’unico che possa aggiustarmi la macchina.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professoressa,
nelle seguenti frasi é corretto scrivere:
Un weekend non é/sono nient’altro che due giorni
Un anno non é/sono che 365 giorni.
Due giri di pista sono/é un km.
Un giro é/sono 400 m.
Buone feste
Guido
Caro Giudo, il vebo si accorda al soggetto, quindi per tutte le frasi il verbo è al singolare, tranne che per “due giri di pista sono un km”.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno, se è vero che il participio passato nei verbi intransitivi con ausiliare avere è sempre invariabile, come mai sul dvd del dizionario Zingarelli ci sono anche le forme femminili e plurali del p.p. per questi verbi ?
Caro Diego, potresti farmi degli esempi?
A presto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna,
ho un dubbio circa l’esattezza della seguente frase: “Ci sono altri modelli disponibili..a breve pubblicheremo anche quelli”. Avrei dovuto dire “..a breve pubblicheremo anche queste”? Grazie per l’attenzione
Caro Angelo, la frase che mi scrivi è corretta.
A presto
Prof. Anna
Salve!
Se non ho capito male(è da poco che sto studiando italiano), nella frase “Non ti sei portata il pranzo al lavoro”, il participio si accorda con il soggetto perché il verbo é riflessivo (portarsi).
Il mio dubbio sarebbe con la frase “Non te lo sei portato (il pranzo) al lavoro”. In questo caso, il participio si accorda con l’oggetto per la presenza del pronome “lo”? Quale sarebbe la regola concreta per questi casi?
Complimenti per il sito e tante grazie per le spiegazioni!
Tah
Caro Tahiche, la tua ipotesi è corretta, il participio concorda col pronome diretto, per approfondire l’accordo tra participio e pronomi ti consiglio questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=3388
Un saluto
Prof. Anna
nella frase: “i miei nonni dicono che questi anni sono per me i più spensierati della mia vita” “sono” è predicato verbale oppure con “i più spensierati” diventa nominale?
grazie in anticipo
Cara Ornella, è un predicato nominale: verbo essere + aggettivo.
Un saluto
Prof. Anna
Questi spaghetti sono ottimi. Come li hai cucinati?
NECESSITA per forza il punto o andrebbe bene anche la virgola?
Caro Rino, sarebbe corretta anche la virgola.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof Anna,
nelle seguenti frasi é corretta la concordanza dei verbi?
1)é stato quel maschiaccio di tua sorella a rovinarci la festa oppure é stata quel maschiaccio di tua sorella a rovinarci la festa.
2)Non l’avrei mai voluta comprare quel bidone di una macchina, oppure non l’avrei mai voluto comprare quel bidone di una macchina.
Caro Guido, grammaticalmente sono corrette le ultime due frasi, ma le prime due non sono del tutto scorrette, potrebbe trattarsi di una concordanza di senso, che cioè privilegia elementi che si rifanno al significato.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie per l’aiuto!!!
Gentile Professoressa Anna, mi saprebbe dire se, nella frase che segue, devo utilizzare il plurale o il singolare?
“Una folta schiera di musicisti italiani che tanto appassionano (o appassiona?) il popolo americano.”
Grazie,
Giovanni
Caro Giovanni,in realtà sono corrette entrambe le frasi, sarebbe grammaticalmente corretta la frase col verbo al singolare (se il “che” si riferisce a “folta schiera”); ma si può avere anche una “concordanza a senso” ovvero ci si allontana dalle norme grammaticali che regolano la concordanza tra le parti variabili del discorso, privilegiando elementi che si rifanno al significato (al senso, appunto) della frase, questo è possibile nel caso di un soggetto collettivo (schiera) che regge un complemento partitivo (di musicisti italiani), in questo caso il verbo può essere al plurale e accordarsi col partitivo.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna
avevo un dubbio, se io sono una femmina quale delle seguenti frasi è giusta da dire? e perchè?
1- il film mi è piaciuto
2- il film mi è piaciuta
Cara Laleh, la frase corretta è “il film mi è piaciuto” in quanto “il film” (maschile) è il soggetto del verbo “piacere”, la costruzione è “il film è piaciuto a me”; mentre, se il soggetto fosse femminile, il participio passato sarebbe concordato al femminile: “la torta mi è piaciuta” (=la torta è piaciuta a me).
A presto
Prof. Anna
Cara prof ho avuto un diverbio con un amico a proposito di una frase…io donna scrivo: ” mi hai cancellato da Facebook”..lui mi corregge dicendo che avrei dovuto scrivere “cancellata”…dal mio punto di vista è corretta anche la mia frase…secondo il suo punto di vista???
Cara Caterina, sono corrette entrambe le frasi.
A presto
Prof. Anna
Per cortesia vorrei sapere se il plurale di unghia, è unghia oppure unghie. GRAZIE
Caro Piero, il plurale di “unghia” è “unghie”.
A presto
Prof. Anna
Salve,
è corretto scrivere “la particolarità della casa è le finestre” ?
essendo il soggetto la particolarità, oppure il predicato nominale deve essere declinato allo stesso modo e quindi sono le finestre?
Caro Diego, è corretto scrivere: “la particolarità della casa sono le finestre”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie per la risposta ma non sono d’accordo, penso che seppur brutto dal punto di vista della forma, siano corrette entrambe, il soggetto dalla frase non é “la particolarità “?
Caro Diego, “le finestre” è il soggetto.
Un saluto
Prof. Anna
Questi gruppi di esercizi sono interesantísimi.
Buongiorno,
Sono capitato su questa pagina, per il seguente dubbio
La seguente frase è corretta?
“a chi non bastassero i pennarelli, può trovarne altri nel cassetto.”
A me sembrerebbe più corretto
“a chi non bastasse i pennarelli, può trovarne altri nel cassetto.”
Caro Federico, è corretta la prima frase che mi scrivi.
A presto
Prof. Anna
Gentile prof.,
è corretto “Ciao Laura, ti ha chiamato/cercato tua suocera” oppure “Ciao Laura, ti ha chiamata/cercata tua suocera”?
Grazie.
Caro Luca, sono corrette entrambe le forme.
A presto
Prof. Anna
salve!
Professoressa Anna,ho um serio problema di concordanza anche in portoghese, penso che il mio caso sia clinico!
Ema
Non so perché, io volevo sapere un’altra cosa
Cara Silvana, cosa volevi sapere?
A presto
Prof. Anna
Salve, ho un dubbio: in caso di predicato nominale formato da sostantivo, il verbo va concordato con il soggetto o la parte nominale? Esempio: la globalizzazione è stata/o un fenomeno importante. La globalizzazione (soggetto) è stata un fenomeno (predicato nominale), il verbo (è stata/o) va al femminile (concordato con il soggetto) o al maschile (concordato con la parte nominale)? Spero di essere stato chiaro. Grazie in anticipo
Caro Giuseppe, con il verbo “essere” in funzione di copula è possibile l’accordo sia con il soggetto sia con il nome di predicato, quindi entrambe le frasi sono giuste. La stessa cosa vale per i verbi copulativi: “il Parlamento è sembrato (o è sembrata) la sede opportuna per discutere il problema”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna,
ho letto questa frase: “Il cancro sono le mafie”.
In questo caso il soggetto (il cancro) è singolare mentre il verbo è espresso in forma plurale (sono).
Altro esempio: “il problema sono le regole”
Vorrei avere una spiegazione in proposito.
Grazie.
Caro Doxos, nelle frasi che mi scrivi i soggetti sono “le mafie” e “le regole”, per questo il verbo è al plurale.
Un saluto
Prof. Anna
Ah, ecco…mi era sorto questo dubbio.
Chiedo scusa per la banalità della domanda.
Grazie mille!!
Caro Doxos, la tua domanda non era banale, nessuna domanda lo è.
A presto
Prof. Anna
va bene?
Buongiorno Prof Anna.
Cosa ci sonp differenza completo diretto e completto indiretto.ti ringrazio!
Cara Jessica, i complementi diretti sono chiamati così perché si legano direttamente al verbo, cioè senza l’ausilio di una preposizione (mangio un panino), i complementi indiretti sono chiamati così perché si legano indirettamente al verbo, cioè per mezzo di una preposizione (vado a casa).
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna,
La frase ” Le ho dato 10 Euro ” é corretta.
Ma PERCHÈ non dico ” Le ho dati 10 Euro”? Il participio non deve essere concordato quando uso il verbo avere e il passato prossimo con i pronomi diretti? É forse una particolarità del verbo DARE?
Grazie della risposta e complimenti per i sito!!
è giusto scrivere
la gente continuasse a sposare
invece di
la gente continuasse a sposarsi
o
la gente si continuasse a sposare
Cara Elena, nella prima frase manca il complemento oggetto (sposare chi?).
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof. Anna,
la regola generale è che il participio passato si accorda con genere e numero del soggetto quando l’ausiliare del tempo composto del verbo principale è il verbo essere. Le chiedo: ciò è valido anche se si usa il Lei come forma di cortesia rivolta a un maschio? Per esempio si dirà: Professor Rossi in quale laboratorio è andato oppure è andata ad approfondire il suo più recente argomento di ricerca?
Caro Bruno, per quanto riguarda l’accordo con eventuali aggettivi o participi passati di solito l’accordo si fa a seconda del sesso dell’interlocutore: “Lei, signor Rossi, è molto buono”; “Signor Rossi, lei è invitato alla cena”; “Signora Rossi, lei è invitata alla cena”. Se però l’allocutivo è in forma di pronome atono, il participio può accordarsi al femminile anche se ci si riferisce a un maschio: “Professore, l’ho sentita parlare alla conferenza di ieri”.
Nell’uso più formale e ricercato l’accordo è al femminile (è abbastanza raro): “Signor Rossi, lei è invitata alla cena”. Quando si usa Ella, l’accordo al femminile è obbligatorio: “Ella, Signor Rossi, è invitata a cena”.
Un saluto
Prof. Anna
” Una parte dei soldi ce l’ha i miei nonni ” oppure ” Una parte dei soldi ce l’hanno i miei nonni ” ?
Avrei fatto questo ragionamento : nella prima frase ( ” Una parte dei soldi ce l’ha i miei nonni ” ) possiamo parlare della ” concordanza grammaticale ” ( di fatto la più corretta in questo caso ) , la quale richiederebbe un accordo al singolare quando c’è un soggetto collettivo ( Una parte ) che regge un partitivo ( Dei soldi ) .
Nella seconda frase ( ” Una parte dei soldi ce l’hanno i miei nonni ” ) , invece , possiamo parlare della ” concordanza a senso ” ( soluzione accettabile ) , la quale concorda con il soggetto logico ( che dovrebbe essere ” dei soldi ” ) .
E’ giusto , prof . ?
Caro Ludovico, “i miei nonni” è il soggetto della frase (non “una parte” e nemmeno “dei soldi”), quindi il verbo sarà alla terza persona plurale (i miei nonni hanno una parte dei soldi).
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Professoressa Anna,
Circa la concordanza soggetto-verbo, è corretta la seguente frase con il verbo essere al plurale (sono pura poesia) anziché al singolare (è pura poesia)?
“Il profumo e il sapore dell’olio sono pura poesia.”
Come al solito, la ringrazio in anticipo.
Giovanni
Caro Giovanni, il verbo al plurale è corretto.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno alla Signora professoressa Anna.
Mi permetta una domanda : Si dice preferibilmente : In sala d’aspetto c’é Gianni e Piero OPPURE In sala d’aspetto ci sono Gianni e Piero ?
Siccome sono al plurale (Gianni e Piero) opterei per il plurale ma non “suona” bene. 🙂
Grazie mille, Nadia
Cara Nadia, quando due o più soggetti sono uniti dalla congiunzione “e” il verbo è al plurale.
A presto
Prof. Anna
Nella seguente frase il verbo “valere” dovrebbe andare al singolare in quanto sia il guardarti negli occhi che il vederli sorridere farebbe riferimento alla parola emozione, che è singolare.
Nel caso però in cui l’emozione si riferisca solo al guardarti negli occhi, mentre il vederli sorridere è altra azione, potremmo usare “valgono”?
l’emozione di guardarti negli occhi e vederli sorridere vale/valgono un tesoro
Se formulo poi la frase in questo modo, scambiando nella sequenza “vedere” con “l’emozione”, qui andrebbe bene solo il plurale?
Vedere sorridere i tuoi occhi e l’emozione di guardarli vale/valgono un tesoro
Grazie
Caro Doxos, nel primo periodo se “vederli sorridere” è retto dalla parola “emozione”: “l’emozione di guardarti negli occhi e di vederli sorridere” il verbo sarà al singolare, nel secondo periodo invece il verbo può essere al plurale.
Un saluto
Prof. Anna
In realtà il dubbio mi è venuto proprio facendo riferimento al caso in cui “vederli sorridere” non sia retto dalla parola “emozione” (per quanto così com’è formulata la frase, sembra sia retto), potendo pure intendere che la parola “emozione” regga solo “guardarti negli occhi”.
Grazie mille!
“Una parte delle donne che diventa uomo” “Una parte delle donne che diventano uomini”
Credo siano esatte entrambe le opzioni … Anzi se non sbaglio nella prima frase abbiamo la ” concordanza grammaticale ” , mentre nella seconda frase abbiamo la ” concordanza a senso ” . Cosa ne pensa ? Credo che la prima frase sia esatta , sia nello scritto che nel parlato ; per quanto riguarda la seconda , penso sia una soluzione accettabile se usata in un contesto non formale …
Caro Romolo, le tue ipotesi sono esatte.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Salve nel caso di ‘Ci hanno espulso’ è corretto o è “Ci hanno espulsi”? Grazie
Caro Ale, sono corrette entrambe le frasi, in presenza di pronomi atoni con funzione di complemento diretto diversi da “lo-la-li-le” (in questo caso “ci”) l’accordo è facoltativo.
Un saluto
Prof. Anna
Ottima lezione. Completa e comprensibile.
Gentilissima professoressa Anna, vorrei chiederle un parere in merito alla seguente frase: “Mi piace il caffè, il rum e i sigari”.
Considerato che è una lista di elementi di cui l’ultimo plurale, non sarebbe più corretto dire: “Mi piacciono il caffè, il rum e i sigari” o ancora “”Mi piace il caffè, mi piace il rum e mi piacciono i sigari”?
Grazie e buona serata,
Grazia.
Cara Grazia, se ci sono due o più soggetti collegati per asindeto (tramite la virgola) il verbo è coniugato al plurale.
Un saluto
Prof. Anna
La ringrazio! Avrei un’altra domanda, nel caso in cui il primo elemento sia un verbo all’infinito.
Faccio un esempio: “Mi piace fumare, il rum e i sigari”, tra l’altro frase trovata in un libro pubblicato.
In questo caso l’unica ipotesi possibile non sarebbe “Mi piace fumare, mi piace il rum e mi piacciono i sigari”?
Perché: “Mi piacciono fumare, il rum e i sigari” mi pare scorretta o sbaglio?
Cara Grazia, si potrebbe dire: “mi piace fumare, mi piacciono il rum e i sigari”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie mille!
Però mi permetta un’ultima domanda… se fossero tutti verbi all’infinito varrebbe la stessa cosa?
“Mi piacciono fumare, bere e giocare d’azzardo” o “Mi piace fumare, bere e giocare d’azzardo”?
Cara Grazie, in questo caso il verbo dovrebbe essere singolare: “mi piace fumare, bere e giocare d’azzardo”.
A presto
Prof.Anna
Gentilissima professoressa Anna, avrei un’altra domanda, nel caso in cui il primo elemento sia un verbo all’infinito.
Faccio un esempio: “Mi piace fumare, il rum e i sigari”, tra l’altro frase trovata in un libro pubblicato.
In questo caso l’unica ipotesi possibile non sarebbe “Mi piace fumare, mi piace il rum e mi piacciono i sigari”?
Perché: “Mi piacciono fumare, il rum e i sigari” mi pare scorretta o sbaglio?
troppo elementare Watson!
Gentile Professoressa Anna,
mi chiamo Antonio e desidero chiederLe quale delle due frasi sottostanti è corretta:
1) Lo stipendio se lo sono stabilito loro.
2) Lo stipendio se lo sono stabiliti loro.
A dire il vero ho il sospetto che siano corrette entrambe. Ma è solo un sospetto…
Le chiedo, cortesemente, di spiegarmi anche la motivazione della risposta.
Grazie
Antonio
Caro Antonio, è corretta la prima frase che mi scrivi, in quanto è necessario concordare il participio passato con il pronome diretto “lo” (che funge da complemento oggetto) quando abbiamo una costruzione con il pronome “si” e quindi l’ausiliare è “essere”. In questi casi se il verbo è preceduto dai pronomi diretti “lo, la, li, le”, il participio si accorda con questi. Per ripassare questo argomento, ti consiglio questi articoli: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/10/01/approfondimento-concordanza-del-participio-passato-dei-tempi-composti-prima-parte/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/10/15/approfondimento-concordanza-del-participio-passato-dei-tempi-composti-seconda-parte/.
A presto
Prof. Anna
Ecco perchè Le ho scritto che non ero sicuro! Avevo letto questa regola: è obbligatorio concordare il participio passato con il complemento oggetto quando quest’ultimo è costituito dai pronomi lo, la, li, le.
Come diceva il celebre “Alberto Manzi”: “Non è mai troppo tardi”.
Grazie Professoressa per tutti gli aiuti che ci dà.
Salve, si dice
La fossilizzazione è uno dei più grandi nemici
O
La fossilizzazione è una dei più grandi nemici?
E poi
La fossilizzazione è stata un grande problema
O
La fossilizzazione è stato un grande problema.
Me lo spiegherebbe ? Grazie.
Caro Giulio, l’unica frase scorretta è la seconda, in quanto il pronome “uno” si riferisce al sostantivo “problema” che è maschile. La terza è l’ultima frase sono entrambe corrette poiché quando il verbo “essere” è seguito dal nome del predicato o da un complemento predicativo, la concordanza può essere sia con il soggetto sia con l’elemento predicativo.
Un saluto
Prof. Anna
Di nuovo, ma ”problema” non fa parte della terza frase e della quarta ? Nella seconda non c’è la parola ”problema”…
Caro Giulio, sì, hai ragione, ma il ragionamento non cambia perché anche il sostantivo “nemico” è maschile.
Un saluto
Prof. Anna
Salve, se ho capito bene, funzionerebbe cosi:
-La fossilizzazione è UNO dei più grandi nemici (perché ”uno” è maschile e si collega con ”NEMICI” che è maschile,anche s’è plurale; alla fine è come se dicessimo ”un nemico”)
ma anche ”La fossilizzazione è UNA delle più grandi nemiche (perché ”una”,femminile, si concorda con ”NEMICHE”,anche se plurale; alla fine è come se dicessimo ”una nemica”). Qui è possibile una doppia concordanza: sia al maschile sia al femminile, in quanto ”nemico” è di genere variabile. In più ”uno” (o ”una”) deve concordare con il sostantivo che segue (nemico, problema etc.).
Se invece dicessimo:
-La fossilizzazione è UNO dei più grandi problemi (qui è tutto regolare; tutto concorda).
Ma non potrei dire: ”La fossilizzazione è UNA dei più grandi problemi ( sempre perché il pronome deve concordare con il sostantivo che segue e non con il soggetto, credo d’aver capito; e qui non si può fare; non si potrebbe dire ”UNA PROBLEMA” perché non concorda col sostantivo; il soggetto non c’entra nulla con la concordanza).
Caro Giulio, “uno” è maschile perché il sostantivo che lo segue è maschile (nemico, nemici): “uno dei più grandi nemici” significa “uno fra gli altri grandi nemici”, così come “una” è femminile perché “nemiche” è femminile: “una delle più grandi nemiche” significa “una fra le altre grandi nemiche”; come giustamente dici, non sarebbe corretto dire *una dei più grandi problemi perché “problema” è maschile e invariabile (cioè è solo maschile) e quindi è necessario dire “uno dei più grandi problemi”, mentre “nemico” è variabile, ovvero ha il maschile e il femminile (nemico, nemica).
Un saluto
Prof. Anna
Grazie prof, di tutto; ora ho capito.
Quindi è giusto il mio ultimo ragionamento? Quello del 21 agosto 2020 alle 12.54…
Caro Giulio, sì, è corretto.
Un saluto
Prof. Anna
Salve, non so se mi ha già risposto in un altro post, ma perché si può dire sia “la fossilizzazione è una nemica pericolosa ” sia “la fossilizzazione è un nemico pericoloso “? Allora posso anche dire “il pilota è un avversario letale ” sia “il pilota è un’avversaria letale ” o no? Ho letto che il nome del predicato, se è un sostantivo e non un aggettivo (il quale allora concorderebbe col soggetto per forza),può o meno concordare col soggetto; come ho fatto io con la frase del pilota…
Caro Scrittore, sì, ti ho già risposto, mentre la frase “la fossilizzazione è un nemico pericoloso” è plausibile perché il termine “nemico” usato al maschile, non concordato con “la fossilizzazione”, ha un significato generico, potresti ribaltare la frase (un nemico pericoloso è la fossilizzazione), mentre la stesso significato generico non si ha usando il femminile, che nel caso della frase “il pilota è un’avversaria” è scorretto (avversaria) perché “il pilota” è maschile.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie, ma che intende per significato generico?
Probabilmente non mi sono espressa bene, intendo dire astratto.
Un saluto
Prof. Anna
Buon pomeriggio! Credo d’aver capito che cosa lei intende per ”…perché il termine “nemico” usato al maschile, non concordato con “la fossilizzazione”, ha un significato GENERICO, ASTRATTO”…
Visto che la teoria ci insegna che ”quando la parte nominale è formata da un nome di genere variabile, esso si accorda con il soggetto nel genere e nel numero”, io avrei fatto questo ragionamento:
Nella frase ”la fossilizzazione è un/una nemico/a pericoloso/a” c’è, senza ombra di dubbio, il nome del predicato (in questo caso ”nemico/a”) che è variabile; quindi, osservando la teoria, e mettendola in pratica, è preferibile, o tuttavia è sicuramente e grammaticalmente corretto, scrivere ”la fossilizzazione è UNA NEMICA PERICOLOSA (grammaticalmente corretta e appunto dove il nome del predicato si accorda col soggetto nel genere e nel numero, come la teoria c’insegna)”…
Però visto che la grammatica ha molte eccezioni e visto che il termine “nemico”, usato perlopiù in questi contesti al maschile (anche se io lo preferisco sempre al femminile in questa frase), quindi non concordato con “la fossilizzazione”, ha un significato GENERICO, allora possiamo anche scrivere ”la fossilizzazione è UN NEMICO PERICOLOSO”, perché, se oltretutto la scrivessimo al contrario (”Un nemico pericoloso è la fossilizzazione”), intanto ci sarebbe accordo fra il soggetto e il nome del predicato solo nel numero (anche nella frase predefinita, quella non capovolta, è sempre presente quest’accordo: ”la fossilizzazione è un nemico pericoloso”) ; e quindi, grammaticalmente, potrebbe andare bene; in più ”un nemico pericoloso” (scritto al maschile), nella frase, darebbe l’idea di un termine, di un nome che non ha necessità, per essere espresso e compreso, di collegarsi ad alcun genere (maschile o femminile che sia), si, va bene, si appoggia al ”maschile”, ma che sia, relativo ai termini che seguono (”la fossilizzazione”, nella nostra frase), appunto generico, neutrale. Nel senso potrei dire anche ”un nemico pericoloso è il mondo” oppure ”un nemico pericoloso è la peste” o ”un nemico pericoloso è l’indifferenza delle persone”. Insomma, dove appunto ”un nemico” (in generale e soprattutto nella nostra frase principale ”la fossilizzazione è un nemico pericoloso”) è usato in modo generico, astratto, non definito, non collegabile in senso lato, INDIPENDENTE e che sicuramente è entrato a far parte dell’immaginario collettivo come scelta principale, fra nemica e NEMICO, in certi costrutti e in certe frasi. Spero d’essermi spiegato.
Nonostante tutto, da ”purista grammaticale”, e che si rifà sempre e soprattutto alle regole della grammatica italiana, preferisco scrivere:
”La fossilizzazione è UNA NEMICA PERICOLOSA”; perché mi rifaccio alla regola: ”quando la parte nominale è formata da un nome (”nemico”, sostantivo) di genere variabile (”nemico”,”nemica”; che ha sia il maschile sia il femminile), esso si accorda con il soggetto ( ”fossilizzazione”) nel genere e nel numero (”fossilizzazione”, femminile singolare; ”una nemica pericolosa”, femminile singolare)”.
SPERO SIA TUTTO GIUSTO, COSI’ DA CHIUDERE IN BELLEZZA!
Qui chiudo: tutto giusto, prof?
Caro Scrittore, è tutto giusto.
Un saluto
Prof. Anna
Sera, si dice
i vanadium sono stati un gruppo musicale
o
i vanadium è stato un gruppo musicale?
Caro Claudio, la prima frase è corretta, ma è corretta anche la seconda.
Un saluto
Prof. ANNA
ah, grazie! Ma quindi “i vanadium è considerato plurale? e quindi concorda col verbo al plurale ( loro sono); pensavo fosse sottinteso “il gruppo musicale i vanadium è stato un gruppo musicale”
Caro Claudio, se specifichi “il gruppo musicale” allora è corretto usare il singolare e spesso l’uso è oscillante, ovvero anche se non viene specificato puoi trovare sia il plurale sia il singolare.
Un saluto
Prof. Anna
Ok, allora scriviamo o ”il gruppo musicale ”i Vanadium” è stato un complesso musicale”;
…o ”I Vanadium sono stati un complesso musicale”;
…o (con il nome iniziale sottinteso ”il gruppo musicale”) ”I Vanadium è stato un complesso musicale (dove il verbo ”è stato” in realtà s’accorda al sottinteso, iniziale, ”Il gruppo musicale” che tende ad oscillare [ovvero che non viene sempre specificato], e il quale probabilmente viene ”assorbito” dalla parola ”i Vanadium”; insomma è come se ”il gruppo musicale” ci fosse nella frase e funzionasse da soggetto, ma è appunto sottinteso; chiaramente questo discorso vale solo per quest’ultima frase)”.
Stessa cosa per quest’altro nome che scriveremo in questi tre modi:
-”Il gruppo musicale i Beatles è stato un complesso musicale”
-”I Beatles sono stati un complesso musicale”
-”I Beatles è stato un complesso musicale” (dove il verbo ”è stato” in realtà s’accorda al sottinteso, iniziale, ”Il gruppo musicale” che tende ad oscillare [ovvero che non viene sempre specificato], e il quale probabilmente viene ”assorbito” dalla parola ”i Beatles”; insomma è come se ”il gruppo musicale” ci fosse nella frase e funzionasse da soggetto, ma è appunto sottinteso;chiaramente questo discorso vale solo per quest’ultima frase)”.
Tutto giusto?
Caro Claudio, è tutto giusto.
A presto
Prof. Anna
Salve, nelle frasi col predicato nominale è corretto dire che, apparte casi speciali, il soggetto deve concordare, nel genere e nel numero, col nome del predicato?
Es. Il treno è un ottimo veicolo( concordanza nel genere e nel numero col nome del predicato [ soggetto “treno” + sostantivo”veicolo”,nome del predicato, + “ottimo” aggettivo, che si collega anche al nome “veicolo” e al soggetto ” treno”]). E non “il treno è un’ottima veicola ” etc.
Caro Luigi, sì, il tuo ragionamento è corretto, ma nel caso il soggetto e il nome del predicato abbiano un genere diverso, la concordanza può essere sia con il soggetto, sia con l’elemento predicativo: “la tua partenza è stata un duro colpo”; “la tua partenza è stato un duro colpo”.
A presto
Prof. Anna
Cara prof., grazie mille!
Ma per quanto riguarda ”…il soggetto e il nome del predicato abbiano un genere diverso, la concordanza può essere sia con il soggetto, sia con l’elemento predicativo” potrebbe farmi altri esempi? Più che altro questo tipo di concordanza, o col soggetto o con l’elemento predicativo, mi sembra piuttosto rara.
Caro Luigi, al contrario, è abbastanza comune: “questo esame è stato una grande sfida”, “questo esame è stata una grande sfida”; “il suo arrivo è stato una sorpresa”, “il suo arrivo è stata una sorpresa” ecc.
Un saluto
Prof. Anna
Credo d’aver capito. Per quanto riguarda i suoi esempi , avrei potuto scrivere anche:
-L’esame è una grande sfida.
-Il suo arrivo è una sorpresa.
…Dove in tutti e due i casi i soggetti (esame, arrivo) non concordano ”forzatamente” con i nomi dei predicati per vari motivi: 1- perché le parti nominali (sfida, sorpresa; sostantivi) sono formate da nomi di genere ”non variabile” (quindi che hanno un solo sesso, un solo genere; non esiste ” il sfido” o ” il sorpreso” etc; di conseguenza queste precise parti nominali devono per forza concordare con il soggetto solo nel numero; come negli esempi da me riportati in cui c’è concordanza di numero ”esame”,singolare, ”sfida”,singolare; ”arrivo”,singolare,”sorpresa”,singolare; ma non concordanza di genere: ”esame” ,maschile, ”sfida”, femminile; ”arrivo”, maschile, ”sorpresa”, femminile). Altri esempi al singolare:
-Paolo è un bambino (perché di genere variabile;concordanza col soggetto dall’inizio alla fine sia nel genere sia nel numero).
-Paola è una bambina(perché di genere variabile;concordanza col soggetto dall’inizio alla fine sia nel genere sia nel numero).
-Roma è il centro della civiltà (qui c’è solo concordanza nel numero[roma,singolare, centro, singolare], ma non nel genere[roma, femminile, centro,maschile]).
-Tullia e Luigi sono sospesi (dove la copula, come per tutti i casi, si accorda sempre col soggetto, in questo caso plurale ”sono”, perché sarebbe ”loro sono”; ma se vi sono più soggetti di genere diverso, quello maschile ha la prevalenza, come in questo caso).
Al plurale:
-Gli esami sono grandi sfide (o delle grandi sfide); dove c’è concordanza solo nel numero (esami, plurale; sfide, plurale); ma non nel genere( esami, maschile, sfide,femminile). Anche qui è giustamente forzata questo tipo di concordanza, senza la quale non potremmo esprimere certi concetti e senza la quale limiteremmo di molto i nostri discorsi con le persone, spero d’essermi spiegato.
– i loro arrivi sono sorprese ( delle sorprese); dove c’è concordanza solo nel numero ( arrivi,plurale; sorprese,plurale); ma non nel genere( arrivi,maschile,sorprese,femminile). Anche qui è giustamente forzata questo tipo di concordanza, senza la quale non potremmo esprimere certi concetti e senza la quale limiteremmo di molto i nostri discorsi con le persone, spero d’essermi spiegato.
…Quando invece le parti nominali sono formate da un nome o un aggettivo di genere variabile (quindi che passano dal maschile al femminile modificando la desinenza; quindi che hanno sia genere maschile sia femminile, i cosiddetti nomi mobili), allora esse si concordano con il soggetto sia nel genere sia nel numero:
-La fossilizzazione è un nemico pericoloso ( c’è concordanza nel genere e nel numero dal soggetto ”fossilizzazione”,passando per il sostantivo ”nemico”, all’aggettivo ”pericoloso”).
-La fossilizzazione è una nemica pericolosa ( c’è concordanza nel genere e nel numero dal soggetto ”fossilizzazione”,passando per il sostantivo ”nemica”, all’aggettivo ”pericolosa”).
-Paolo è un professore esperto ( stessi ragionamenti come per le prime frasi)
-Francesca è una professoressa esperta ( stessi ragionamenti come per le prime frasi).
…Quando si tratta di un AGGETTIVO, il predicato nominale concorda con il soggetto SEMPRE nel genere e nel numero (anche perché credo che la maggior parte degli aggettivi abbia sia il maschile sia il femminile, quindi variabili):
– La fossilizzazione è nemica( qui nemica funge da aggettivo e non da sostantivo,credo) ; ma non diremmo mai ”la fossilizzazione è nemico ” o” IL fossilizzazione è nemico o nemica”, perché come abbiamo detto il soggetto deve concordare, nel genere e nel numero, con l’aggettivo ( relativo al nome del predicato), il quale proprio perché è variabile ci permette di trovare sempre delle soluzioni in frasi o contesti difficili.
– ”Le fanciulle erano pie”; ma anche, cambiando però genere e numero, ”i fanciulli erano pii”. Tuttavia con gli aggettivi dev’esserci sempre concordanza.
-”Il pranzo era saporito” ( ma non ” il pranzo era saporitA” o ”la pranzo era saporito” etc.)
-”la cena era saporita” ( ma non ”la cena era saporitO” etc.).
Altri esempi ma con SOSTANTIVI di genere non variabile:
-Il tulipano è un fiore
-La rosa è un fiore.
Certo, nel primo caso c’è concordanza (esempio non voluto, è stato un caso; più che altro ho scelto ”fiore” per fare un esempio di nome di genere non variabile [anche perché non esiste ”fioro” o ”fiora”], sia nel genere sia nel numero (tulipano, maschile singolare, fiore, maschile singolare). Mentre nel secondo caso c’è solo concordanza nel numero (rosa, singolare, fiore, singolare) , ma non nel genere (rosa, femminile, fiore maschile).
-Marco e Carlo sono nipoti di Angela (stesso ragionamento relativo alla frase, al singolare, del ”tulipano”)
-Anna e Lisa sono NIPOTI di Angela ( non possiamo dire ”Anna e Lisa sono [al femminile plurale] NIPOTE di Angela).
Tutto giusto ?
Caro Luigi, tutti i tuoi ragionamenti sono giusti. Solo una precisazione, hai scritto: “La fossilizzazione è un nemico pericoloso ( c’è concordanza nel genere e nel numero dal soggetto ”fossilizzazione”,passando per il sostantivo ”nemico”, all’aggettivo ”pericoloso””, in realtà la concordanza del genere non c’è, “fossilizzazione” è femminile, mentre il sostantivo “nemico” e l’aggettivo “pericoloso” sono maschili.
Un saluto
Prof. Anna
Salve, si dice ” cerco di venirti incontro” o ”cerco di andarti incontro”
e poi, ”cerco di venirgli incontro” o ”cerco di andargli incontro (forse più questa”.
e perché?
Caro Marco, si dice “cerco di venirti incontro” (il verbo “venire” ha il significato di muoversi e recarsi nel luogo dove si trova o si troverà la persona con cui si parla) e “cerco di andargli incontro” (https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2009/10/22/andare-e-venire/).
Un saluto
Prof. Anna
*Prof, dal momento che non potevo più risponderle in un determinato post e siccome, per distrazione, avevo scritto male una cosa, ci tenevo a dirle che in realtà volevo scrivere ciò:
-La fossilizzazione è un nemico pericoloso ( NON c’è concordanza nel genere, MA solo nel numero; ”fossilizzazione (femminile)”, ”nemico (maschile)” non concordanza nel genere; ma concordanza solo nel numero ”fossilizzazione (singolare)”, ”nemico (singolare)”.
…Io avevo scritto :“La fossilizzazione è un nemico pericoloso ( c’è concordanza nel genere e nel numero dal soggetto ”fossilizzazione”,passando per il sostantivo ”nemico”, all’aggettivo ”pericoloso”); quest’ultimo ragionamento va bene per la frase tutta al femminile ”La fossilizzazione è una nemica pericolosa” (dove c’è concordanza nel genere e nel numero dal soggetto ”fossilizzazione”,passando per il sostantivo ”nemica”, all’aggettivo ”pericolosa”).
Caro Luigi, ora è chiaro.
A presto
Prof. Anna
‘’La mafia è una montagna di bugie’’
Qui la parte nominale è formata da un nome di genere non variabile (montagna è solo femminile) e quindi il nome del predicato, come la teoria c’insegna, s’accorda con il soggetto (mafia) solo nel numero (mafia è singolare; montagna è singolare= concordanza nel numero). Ma allora perché il soggetto e il nome del predicato concordano anche nel genere (mafia femminile; montagna femminile)? Forse perché ‘’montagna’’, proprio perché ha solo il femminile, non può far altro che concordare, al di là della teoria, col soggetto, il quale è altrettanto al femminile?
Anche nella frase ‘’il tulipano è un fiore’’ (fiore è invariabile) c’è concordanza, inizialmente, seguendo al teoria, solo nel numero (tulipano singolare; fiore singolare= concordanza nel numero); però, in più, proprio perché anche qui ‘’fiore’’ ha solo, invece, il maschile, non può far altro che concordare, al di là della teoria, col soggetto, il quale è altrettanto maschile?
Cara Ludovica, è proprio così, ti sei risposta da sola in modo corretto.
Un saluto
Prof. Anna
CONCORDANZA GRAMMATICALE O A SENSO:
1- c’era un mare di bicchieri sulla tavola
2- c’erano un mare di bicchieri sulla tavola
3- c’era un sacco di gente
4- c’erano un sacco di gente
5- c’era un sacco di persone
6- c’erano un sacco di persone
Caro Alessandro, ti consiglio di leggere questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/05/03/problemi-di-accordo-concordanza-a-senso/ e provare a fare tu stesso questa distinzione. Sarò lieta di correggerti se lo vorrai.
A presto
Prof. Anna
Grazie dell’articolo, e credo d’aver capito:
1- c’era un mare di bicchieri sulla tavola (accordo grammaticale; il verbo ”c’era” concorda nella persona con il soggetto ”un mare”)
2- c’erano un mare di bicchieri sulla tavola (accordo a senso; il verbo ”c’erano” concorda col soggetto logico, cioè l’elemento più importante dal punto di vista del significato ”bicchieri”)
3- c’era un sacco di gente (accordo grammaticale; il verbo ”c’era” concorda nella persona con il soggetto ”un sacco”)
4- c’erano un sacco di gente (accordo a senso; il verbo ”c’erano” concorda col soggetto logico, cioè l’elemento più importante dal punto di vista del significato ”gente”)
5- c’era un sacco di persone (accordo grammaticale; il verbo ”c’era” concorda nella persona con il soggetto ”un sacco”)
6- c’erano un sacco di persone (accordo a senso; il verbo ”c’erano” concorda col soggetto logico, cioè l’elemento più importante dal punto di vista del significato ”persone”)
7- luca è uno di quelli che sanno sempre come cavarsela ( qui il verbo ”sanno” concorda con il partitivo ”di quelli”; accordo grammaticale; anche se non ho ben capito se ”quelli” è soggetto o altro)
8- luca è uno di quelli che sa sempre come cavarsela ( qui il verbo ”sa”, invece di concordare con il partitivo, concorda con il soggetto logico ”luca”; anche qui non ho ben capito quale sia il soggetto grammaticale: ”quelli” forse?)
9- una delle città che mi piacciono di più è palermo ( accordo grammaticale; dove il verbo ”piacciono” concorda col partitivo ”delle città”, anche qui non ho capito se ”delle città” è il soggetto o altro)
10- una delle città che mi piace di più è palermo ( accordo a senso; dove il verbo ”piace” concorda col soggetto logico, il quale credo sia ”palermo”)
dalla 7 alla 10 ho qualche dubbio sui soggetti grammaticali e quelli logici…
Caro Alessandro, i miei commenti:
1- c’era un mare di bicchieri sulla tavola (accordo grammaticale; il verbo ”c’era” concorda nella persona con il soggetto ”un mare”)
Corretto;
2- c’erano un mare di bicchieri sulla tavola (accordo a senso; il verbo ”c’erano” concorda col soggetto logico, cioè l’elemento più importante dal punto di vista del significato ”bicchieri”)
Corretto;
3- c’era un sacco di gente (accordo grammaticale; il verbo ”c’era” concorda nella persona con il soggetto ”un sacco”).
Corretto;
4- c’erano un sacco di gente (accordo a senso; il verbo ”c’erano” concorda col soggetto logico, cioè l’elemento più importante dal punto di vista del significato ”gente”).
Non corretto: “gente” è un nome collettivo ed è singolare, quindi è corretto dire “c’è un sacco di gente”;
5- c’era un sacco di persone (accordo grammaticale; il verbo ”c’era” concorda nella persona con il soggetto ”un sacco”).
Nel caso dell’espressione “un sacco” si rischia di creare fraintendimenti utilizzando l’accordo grammaticale, ovvero “c’era un sacco di persone” potrebbe anche significare “c’era un sacco pieno di persone” o ancora di più in una frase come “c’è un sacco di cose” (invece di “ci sono un sacco di cose”) e quindi in questo specifico caso, per evitare ambiguità, è meglio usare l’accordo a senso;
6- c’erano un sacco di persone (accordo a senso; il verbo ”c’erano” concorda col soggetto logico, cioè l’elemento più importante dal punto di vista del significato ”persone”).
Corretto;
7- Luca è uno di quelli che sanno sempre come cavarsela ( qui il verbo ”sanno” concorda con il partitivo ”di quelli”; accordo grammaticale; anche se non ho ben capito se ”quelli” è soggetto o altro).
Il verbo concorda con il relativo “che” che sostituisce il partitivo “di quelli” (di quelli i quali sanno), è un accordo a senso;
8- Luca è uno di quelli che sa sempre come cavarsela ( qui il verbo ”sa”, invece di concordare con il partitivo, concorda con il soggetto logico ”luca”; anche qui non ho ben capito quale sia il soggetto grammaticale: ”quelli” forse?).
Il verbo “sa” concorda con il soggetto che è il pronome relativo “che” che sostituisce “uno”, quindi si tratta di un accordo grammaticale;
9- una delle città che mi piacciono di più è Palermo (accordo grammaticale; dove il verbo ”piacciono” concorda col partitivo ”delle città”, anche qui non ho capito se ”delle città” è il soggetto o altro)
Il verbo concorda con il partitivo “delle città” rappresentato nella frase dal relativo “che”, quindi si tratta di accordo a senso;
10- una delle città che mi piace di più è Palermo ( accordo a senso; dove il verbo ”piace” concorda col soggetto logico, il quale credo sia ”palermo”)
Il verbo concorda con il soggetto che è il pronome relativo “che” che sostituisce “una”.
Un saluto
Prof. Anna
Nella 10 v’è un accordo grammaticale, vero?
Sì, esatto Alessandro, non l’avevo specificato.
Un saluto
Prof. Anna
Esercizio. Scrivi delle frasi col nome del predicato:
1-Mario è un carabiniere / Maria è una carabiniera (corrette)
2-Filippo è brutto / Carla è brutta (corrette)
3-Laura è un’insegnante / Gianni è un insegnante (corrette)
4-Giulia è straordinaria / Giulio è straordinario (corrette)
5-I computer sono importanti / le donne sono importanti (corrette)
6-I computer sono oggetti importanti / le penne, per scrivere, sono oggetti importanti (corrette)
7-Le ragazze sono stupende / i ragazzi sono stupendi (corrette)
8-Le ragazze, Giulia e Laura, sono ormai delle signorine / I ragazzi, Franco e Carlo, sono ormai dei signorini (corrette)
9-La fiducia in se stessi è la chiave della vittoria (corretta)
10-La fiducia in se stessi è un ottimo lasciapassare al livello lavorativo (corretta)
11-Le mele, le pere e i kiwi, al mattino, sono un’eccellente colazione (corretta)
12-Le mele, le pere e i kiwi, al mattino, sono delle eccellenti colazioni (corretta grammaticalmente, cioè come concordanze etc., ma la numero 11 rende meglio l’idea)
13-Le mele, le pere e i kiwi sono degli ottimi frutti (corretta)
14-Le mele, le pere e i kiwi sono dei frutti (o frutti senza ‘’dei’’) (corretta)
15-Le mele, le pere e i kiwi sono una frutta squisita (corretta)
16-Le mele, le pere e i kiwi sono delle frutte squisite (corretta, ma la 15 credo renda meglio l’idea)
17-Le mele, le pere e i kiwi sono delle frutta squisite (credo sia corretta anche questa, ma, anche qui, meglio la 15)
18-La frutta, al mattino, è un’ottima colazione (corretta)
19-Le frutta, al mattino, sono un’ottima colazione (credo sia corretta, ma la 18 rende meglio l’idea)
20-Le frutte, al mattino, sono un’ottima colazione (credo sia corretta, ma la 18 rende meglio l’idea)
21-Le frutte, al mattino, sono delle ottime colazioni (corretta grammaticalmente, cioè come concordanze etc., ma la 18 rende meglio l’idea)
Che ne dice?
Caro Rocco, alcune correzioni: 4.- è meglio dire “a livello lavorativo”; la parola frutto ha un doppio singolare e un doppio plurale, con significati diversi: il singolare maschile “frutto” indica un singolo prodotto di una pianta (questo frutto è maturo), il singolare femminile “frutta” indica l’insieme dei frutti che si mangiano (la frutta fa bene), il plurale maschile “frutti” si usa con il significato di “prodotti della pianta” (un albero carico di frutti), il plurale femminile “frutta” (le frutta) è di uso non comune e letterario, indica un “insieme di frutti”, quindi: 16- Le mele, le pere e i kiwi sono (dei) frutti squisiti; 17-Le mele, le pere e i kiwi sono frutta squisita; 19 e 20 – I frutti, al mattino, sono un’ottima colazione (anche se è meglio usare la forma “frutta”, che indica l’insieme dei frutti), la 21 a questo punto la escluderei perché non ha senso usare il plurale “ottime colazioni” se si sta parlando della colazione in senso generale e non di uno specifico numero di colazioni.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie.
Quindi eccetto le frasi che mi ha segnalato, le altre sono tutte corrette?
Caro Rocco, le altre sono corrette.
Prof. Anna,
gradirei un chiarimento sull’uso del predicato verbalesingolare/plurale
esempi:
i frati sono GENTE a cui si fa ricorso…SI PUO’ DIRE?
i polacchi non sono GENTE ragionevole… SI PUO’ DIRE?
i cristiani sono GENTE ragionevole… SI PUO’ DIRE?
dato che posso dire:
gli affreschi del Beato Angelico sono UN BELLISSIMO ESEMPIO dell’arte rinascimentale”
PENSO DI SI, MA NON ME LO SPIEGO E MI SUONA STRANO.
Mi aiuta a districarmi in questo puzzle? Grazie mille! Carlo
Caro Carlo, nei primi tre esempi che mi proponi sostituirei la parola “gente” con la parola “persone” (sono persone a cui si fa ricorso; sono persone ragionevoli); mentre l’ultimo periodo che mi scrivi è corretto, la parte nominale (un bellissimo esempio) in questo caso può essere singolare, anche se il soggetto è plurale (gli affreschi), perché indica una categoria omogenea in cui gli affreschi vengono inseriti (un esempio dell’arte rinascimentale), ma sarebbe corretto anche se fosse plurale (sono dei bellissimi esempi), avrebbe una sfumatura di significato leggermente diversa. Spero di aver chiarito i tuoi dubbi.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno, nella frase “la nostra priorità è il tuo benessere”, il soggetto è “La nostra priorità”, mentre “è il tuo benessere” è predicato nominale?
la nostra priorità = soggetto
è= copula
il tuo benessere = nome del predicato o parte nominale (predicato nominale)
Cara Isa, la tua analisi è giusta.
A presto
Mi scusi, non è il contrario?
Ovvero:
la nostra priorità = nome del predicato o parte nominale (predicato nominale)
è= copula
il tuo benessere = soggetto
Esempio: “la nostra priorità SONO i bambini” o “i bambini SONO la nostra priorità”. Non posso usare “È” al posto di SONO
Caro Daniele, nella frase che tu mi proponi è così: il soggetto è “i bambini” perché il verbo concorda con esso.
PREDICATO NOMINALE:
“Noi siamo gli ospiti”;
… Il soggetto è “Noi”, mentre “siamo gli ospiti ” è il predicato nominale.
Analisi:
Noi = soggetto
siamo = copula
gli ospiti = nome del predicato o parte nominale (predicato nominale).
Corretto?
Caro Francesco, è corretto.
Buonasera,
Vorrei chiederle quale delle due frasi è corretta;
1) un’unica rete di pensieri che si ADATTANO alle tue esigenze
2) un’unica rete di pensieri che si ADATTA alle tue esigenze
Grazie!! Gentilissima
Cara Serena, l’opzione grammaticalmente più corretta è la seconda, in cui il verbo (adatta) concorda con il soggetto (rete); per approfondire ti consiglio questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/05/03/problemi-di-accordo-concordanza-a-senso/
A presto
1″Signor Rossi, lei è stato sempre una persona per bene”;
2″Signor Rossi, lei è stata sempre una persona per bene”;
Allora, sono entrambe corrette per vari motivi… Intanto per quanto riguarda l’accordo con eventuali participi passati (“è stato/a”, nei nostri esempi) di solito l’accordo si fa a seconda del sesso dell’interlocutore (in questo caso maschile, quindi la prima frase): “Signor Rossi, lei è stato sempre una persona per bene”. Tuttavia, nell’uso più formale e ricercato, l’accordo può essere anche al femminile (anche se è abbastanza raro) perché seguirebbe, in fin dei conti, l’accordo grammaticale: “Signor Rossi, lei è stata sempre una persona per bene”. In tal senso, in conclusione, parleremmo di concordanza a senso o logica (al maschile) e quella grammaticale (al femminile). La prima (quella “a senso”) darebbe più importanza agli elementi che determinano il senso, il significato della frase; infatti, nonostante il pronome personale “lei” sia alla terza persona femminile, ci stiamo rivolgendo ad un uomo, il Signor Rossi: ecco quindi che privilegeremmo l’elemento che si rifa al significato (al senso, appunto) della frase, violando cosi l’accordo grammaticale, e preferendo il maschile al femminile. Mentre la seconda (quella “grammaticale”) seguirebbe correttamente le regole grammaticali; dopotutto “lei” è al femminile, e quindi il participio passato ne seguirebbe a linea grammaticale: infatti lo stile più formale, e anche il rispetto più rigoroso della regola dell’accordo grammaticale, imporrebbero il femminile, dal momento che “Lei”, anche come allocutivo di cortesia (quindi usato sia per rivolgere il discorso a persona di sesso maschile o femminile con cui non si sia in confidenza), è femminile e non maschile.
Penso sia corretto.
Caro Felice, è corretto.
“Diventare” verbo copulativo:
1″Questa casa è diventata un porto di mare”
2″Questa casa è diventato un porto di mare”
…Entrambe le frasi sono corrette in quanto è possibile l’accordo sia con il soggetto (questa casa) sia, visto che parliamo di “diventare” come un verbo copulativo, con il complemento predicativo, in questo caso, del soggetto (un porto di mare).
Corretto?
Caro Graziano, è corretto.
Salve di nuovo, nella frase “è diventato un problema”, se non erro, il participio passato “è diventato” trova l’accordo al maschile se il soggetto sottinteso è al maschile; viceversa al femminile: “(lui, sottinteso) è diventato un problema”; “(lei, sottintesa) è diventata un problema”. Certo, con i verbi copulativi (es. “diventare”) è possibile l’accordo sia con il soggetto sia con il complemento predicativo; quindi possiamo anche scrivere “(lei, sottinteso) è diventato un problema”.
Penso sia ok…
Caro Graziano, è ok.
Anche in questa il ragionamento è lo stesso…
Possiamo dire sia “Sei diventato una spia!” sia “Sei diventata una spia!” (sottointeso un nome maschile, es. Iacopo), in quanto è possibile l’accordo sia con il soggetto (“Tu”, sottointeso e in riferimento ad una persona di sesso maschile; e quindi “Iacopo, tu sei diventato una spia!”) sia, visto che parliamo di “diventare” come un verbo copulativo, con il complemento predicativo, in questo caso, del soggetto (“una spia” e quindi al femminile perché il sostantivo in questione è femminile; perciò “Iacopo, tu sei diventata una spia!”).
Penso sia corretto
Caro Graziano, è corretto.
“Vi siete meritati la guida dettagliata”.
Sul De Mauro si legge che il verbo “meritarsi”, con valore intensivo di “meritare”, è un intransitivo pronominale; di conseguenza, per quanto riguarda l’accordo col participio passato, il participio concorda con il soggetto, visto che nei verbi composti con l’ausiliare “essere” (dunque verbi intransitivi, passivi, riflessivi e intransitivi pronominali ecc.) questo prevede la grammatica. Per cui scriveremmo “meritati” come nell’esempio.
Penso sia corretto
Caro Giuseppe, è un transitivo pronominale, l’accordo è corretto.
Rettifico, essendo un transitivo pronominale, e la costruzione è personale il participio può concordare in genere e in numero sia (più spesso) con il soggetto: “Vi siete meritati la guida dettagliata”; sia con l’oggetto diretto: “Vi siete meritata la guida dettagliata”.
Penso sia corretto
Caro Giuseppe, è corretto.
Si dice “Poli (paese) non è Le Maldive”, ma se invertiamo, diremo “Le Maldive non sono Poli”
Corretto?
Caro Marco, entrambi gli accordi sono corretti.
“Verratti non convocato. La bandiera del PSG è STATA ESCLUSA dalla prossima partita.”
E’ corretto concordare È STATA ESCLUSA con BANDIERA?
Oppure si dovrebbe dire:
Verratti non convocato. La bandiera del PSG è STATO ESCLUSO dalla prossima partita.?
Caro Guido, si sarebbe dovuto dire: “il giocatore bandiera è stato escluso”.
Un saluto
Predicato nominale:
1)”Le prime cose che saltano agli occhi sono le stupidaggini che dici”
…”Le stupidaggini” è il soggetto; “sono le prime cose” è il predicato nominale (“sono” è la copula; e “le prime cose” è il nome del predicato).
Corretto?
Caro Filippo Maria, è corretto.
Concordanza tra soggetto e nome del predicato:
Se il nome del predicato è un nome, può concordare o meno con il soggetto; per esempio:
1) Senza accordo col soggetto: “Voi siete una peste!” (per intendere “dei bambini irrequieti e vivaci”).
2) Accordo col soggetto: “Voi siete delle pesti! (in entrambe le frasi il “voi” è il soggetto; “siete” è la copula, e “una peste [o delle pesti] è la parte nominale).
Penso che sia tutto giusto!
Caro Filippo Maria, la parte nominale che segue la copula si accorda con il soggetto (esempio 2).
Quindi la frase “Voi siete delle pesti” sarebbe quella più corretta (perché c’è l’accordo)… La prima, quella senza accordo, non credo sia del tutto scorretta…
Caro Filippo Maria, è l’unica corretta.
Ho capito, professoressa…
Quando la parte nominale è formata da un nome di genere non variabile, il soggetto trova l’accordo con il nome del predicato solo nel numero: “Lui è una peste (difatti il sostantivo “peste”, che è la parte nominale, non ha il maschile singolare, e quindi il soggetto “lui” trova l’accordo col nome del predicato solo nel numero, ma non nel genere).
Quando invece la parte nominale è formata da un nome (o aggettivo) di genere variabile, il soggetto trova l’accordo nel genere e nel numero: “Voi siete delle pesti (perché il sostantivo “peste” può essere anche plurale maschile, e quindi trova l’accordo col soggetto “voi”)”.
Ora penso sia corretto…
Caro Filippo Maria, è corretto.
Ho capito, professoressa…
Quando la parte nominale è formata da un nome di genere non variabile, il soggetto trova l’accordo con il nome del predicato solo nel numero: “Lui è una peste (difatti il sostantivo “peste”, che è la parte nominale, non ha il maschile singolare, e quindi il soggetto “lui” trova l’accordo col nome del predicato solo nel numero, ma non nel genere).
Quando invece la parte nominale è formata da un nome (o aggettivo) di genere variabile, il soggetto trova l’accordo nel genere e nel numero col nome del predicato: “Voi siete delle pesti (perché il sostantivo “peste” può essere anche plurale maschile, e quindi trova l’accordo col soggetto “voi”)”.
Ora penso sia corretto..
L’accordo del participio passato con il soggetto:
Se c’è un verbo transitivo con l’ ausiliare avere, il participio rimane invariato (es. verbo “mangiare”): “Mario, cosa hai mangiato?”; “Maria, cosa hai mangiato?” (entrambi i participi invariati in o).
Corretto?
Cara Giulia, è corretto.
Accordo con la parte nominale:
Diremo “Voi siete una cosa stupenda” e non “Voi è una cosa stupenda” in quanto quando il soggetto è plurale (“voi”) e il nome del predicato è singolare (“una cosa”), il verbo (la copula “essere”) difficilmente va al singolare, bensì al plurale (“siete”); quindi, favorendo l’accordo col soggetto, scriveremo “Voi siete una cosa stupenda” (chiaramente in questi casi particolari). Certamente potremmo scrivere anche “Voi siete delle cose stupende”, ma in questi casi il sostantivo “cosa”, in funzione di nome del predicato, rende meglio al singolare. Al contrario, quando il soggetto è al singolare (“La mia famiglia”) e il nome del predicato è al plurale (“i miei amici”), è l’accordo con il nome del predicato ad essere preferito: “La mia famiglia sono i miei amici”. Difficile spiegare la ragione di questa differenza di trattamento dell’accordo, ma probabilmente essa dipende dalla maggiore salienza semantica del plurale rispetto al singolare: il plurale, cioè, attrae l’accordo del verbo più fortemente del singolare, a prescindere dalla funzione sintattica dei sintagmi.
Penso sia corretto…
Caro Filippo Maria, è tutto corretto.
Stesso discorso per questa “Loro sono la mia passione”: quando il soggetto è plurale (“loro”) e il nome del predicato è singolare (“la mia passione”), il verbo (la copula “essere”) difficilmente va al singolare, bensì al plurale (“sono”); quindi, favorendo l’accordo col soggetto, scriveremo “Loro sono la mia passione” (chiaramente in questi casi particolari).
Mi sembra giusto
Caro Filippo Maria, è giusto.
Accordo parte nominale:
1) Filippo dice a Luisa: “Luisa, tu sei un flagello!” (per “flagello” intendo, in senso iperbolico, “chi reca noie, fastidi, dolori”).
Ora, per quanto riguarda l’accordo del soggetto con la parte nominale (e cioè “un flagello”), quando la parte nominale è formata da un nome di genere non variabile (infatti “flagello” non ha il femminile), il soggetto trova l’accordo con il nome del predicato solo nel numero: “Tu sei un flagello”: difatti il sostantivo “flagello”, che è la parte nominale, non ha il femminile singolare, e quindi il soggetto “tu” trova l’accordo col nome del predicato solo nel numero, ma non nel genere (Non potremmo mai dire, in riferimento ad una persona di sesso femminile, “Tu sei una flagella”, ma solo “Luisa, tu sei un flagello!”)
Penso che sia corretto…
Caro Filippo Maria, è giusto.
Predicato nominale:
“L’unica cosa che mi è rimasta sono le sigarette”
Dunque “Le sigarette” è il soggetto, il verbo essere (quindi la copula) “sono” concorda con il soggetto al plurale (“le sigarette sono”); “l’unica cosa” è la parte nominale. Mentre il “che” è un pronome relativo che introduce una relativa (“che mi è rimasta”). Ergo “Le sigarette sono l’unica cosa che mi è rimasta”. Possiamo scrivere anche “Le sigarette sono le uniche cose che mi sono rimaste”, quindi con la parte nominale al plurale; ma la prima opzione rende meglio.
Sono certo che è giusto
Caro Filippo Maria, è corretto.
Il verbo della proposizione principale si verifica prima di quello espresso nella proposizione subordinata temporale che esprime anteriorità
“I croccantini sono l’unica accortezza che ti chiedo prima di portare a spasso il cane”
Quando il soggetto è plurale (“i croccantini”) e il nome del predicato è singolare (“l’unica accortezza”), il verbo (la copula “essere”) difficilmente va al singolare, bensì al plurale (“sono”); quindi, favorendo l’accordo col soggetto: “I croccantini (soggetto) sono (copula) l’unica accortezza (nome del predicato)…”. “Che ti chiedo” è una subordinata relativa introdotta dal “che” pronome relativo. “Prima di portare a spasso il cane” è una subordinata temporale implicita (introdotta dal “di”) che ha un rapporto di anteriorità (quindi un evento che accade prima di un altro) sia con la principale e sia con la subordinata relativa di primo grado, i cui eventi sono anteriori (quindi che avvengono prima e per tutta la durata) a quelli della subordinata temporale, e cioè si verificano prima di quelli espressi nella proposizione subordinata temporale, esprimente anteriorità. È come se dicessimo “I croccantini sono l’unica accortezza che ti chiedo (quindi l’azione, nella principale e nella subordinata relativa di primo grado, avviene prima della subordinata temporale e dura, continua a non essere considerata tale fino a quando non…) fino a quando, e cioè per tutto il tempo che, fino al momento in cui non porterai il cane a spasso: e cioè “Prima di portare il cane a spasso, svolgi quella determinata cosa (che avviene nella principale e nella reggente)”.
Penso sia tutto corretto
Caro Filippo Maria, è corretto.
“La California sono quaranta milioni di abitanti”
Intanto l’aggettivo “quaranta” è appunto un aggettivo numerale cardinale invariabile: e cioè è plurale maschile. Ora, per quanto riguarda l’accordo, quando il soggetto è al singolare (“La California”) e il nome del predicato è al plurale (“quaranta milioni” [di abitanti]), è l’accordo con il nome del predicato ad essere preferito, e quindi la copula (“sono”) trova l’accordo al plurale con la parte nominale (“sono quaranta milioni”), e non al singolare (“è”) con il soggetto (“La California”).
Penso sia tutto corretto
Caro Dario, la frase così come è scritta non funzione bene, dovresti dire “la California ha quaranta milioni di abitanti”.
Ha ragione, professoressa; ma dal punto di vista dell’accordo con la parte nominale, al di la di tutto, è corretto l’accordo stesso? Io penso di sì…
Caro Dario, è corretto.
“I genitori sono il problema”
Quando il soggetto è plurale (“i genitori ”) e il nome del predicato è singolare (“il problema”), il verbo (la copula “essere”) difficilmente va al singolare, bensì al plurale (“sono”); quindi, favorendo l’accordo col soggetto: “I genitori (soggetto) sono (copula) il problema (nome del predicato)”.
Penso sia tutto corretto
Caro Filippo Maria, è corretto.
“Gli animali sono la prova vivente dell’esistenza di Dio”
…Quando il soggetto è plurale (“Gli animali”) e il nome del predicato è singolare (“la prova vivente”), il verbo (la copula “essere”) difficilmente va al singolare, bensì al plurale (“sono”); quindi, favorendo l’accordo col soggetto: “Gli animali (soggetto) sono (copula) la prova vivente (nome del predicato) dell’esistenza di Dio (complemento di specificazione)”
Suppongo sia corretto
Caro Filippo Maria, è giusto.
“I nazisti erano il male”
Quando il soggetto è plurale (“i nazisti ”) e il nome del predicato è singolare (“il male ”), il verbo (la copula “essere”) difficilmente va al singolare, bensì al plurale (“erano”); quindi, favorendo l’accordo col soggetto: “I nazisti (soggetto) erano (copula) il male (nome del predicato)”.
Penso sia tutto corretto
Caro Filippo Maria, è esatto.
“Filippo, non vai in vacanza a Dicembre?” “No, loro (intendendo “i cani”) sono la mia vacanza”
…Quando il soggetto è plurale (“Loro”) e il nome del predicato è singolare (“la mia vacanza”), il verbo (la copula “essere”) difficilmente va al singolare, bensì al plurale (“sono”); quindi, favorendo l’accordo col soggetto: “…Loro (soggetto) sono (copula) la mia vacanza (nome del predicato)”. Ovviamente il nome “vacanza” è invariabile nel genere (infatti non esiste “vacanzo”) ma è variabile nel numero (ha quindi il plurale “vacanze”), ma nel nostro esempio il nome del predicato al singolare rende meglio.
Penso sia giusto…
Caro Filippo Maria, è esatto.
Altro esempio:
Predicato nominale e accordo:
1)”Il diesel e il gasolio sono la stessa cosa”
“Il diesel e il gasolio” è il soggetto; “sono” è la copula; e “la stessa cosa” è il nome del predicato. Infatti quando il soggetto è plurale (“Il diesel e il gasolio”) e il nome del predicato è singolare (“la stessa cosa”), il verbo (la copula “essere”: “sono”) difficilmente va al singolare, bensì al plurale (“sono”); quindi, favorendo l’accordo col soggetto: “…Il diesel e il gasolio (soggetto) sono (copula) la stessa cosa (nome del predicato)”. Ovviamente il nome “cosa” è variabile nel numero (ha quindi il plurale “cose”), ma nel nostro esempio il nome del predicato al singolare rende meglio.
Penso sia corretto
Caro Filippo Maria, è corretto.
“Essere” predicato nominale o verbale?
…Non sempre in presenza del verbo essere ci troviamo davanti a un predicato nominale. Infatti, se il verbo “essere” è seguito da un participio passato, allora potrebbe trattarsi di un predicato verbale. Alcuni esempi: Lui è un morto (predicato nominale perché “un morto” è il nome del predicato), ma “Lui è morto (predicato verbale perché “[è] morto” è un participio passato). E ancora: “L’abete è stato travolto da una valanga (il verbo è travolgere e “[è stato] travolto” è un participio passato; quindi abbiamo un predicato verbale), ma “Il libro è stato bello ” (è un predicato nominale perché abbiamo la copula [è stato] seguita dall’aggettivo “bello”). Tuttavia, il verbo “essere” può formare anche un predicato verbale, quando significa “esistere, stare, trovarsi, appartenere”: “Il cane è in giardino” e “Il giaccone è della maestra”. Il verbo “essere” può essere, appunto, ausiliare nelle coniugazioni dei tempi verbali (es: “è andato”); in tal caso, la presenza del verbo “essere” non indica un predicato nominale: “Claudio è corso via come un gatto (è un predicato verbale, perché ci parla dell’azione, non di un modo d’essere del soggetto. In più, “[è] corso” è un participio passato e il suo ausiliare è “è”). Quindi “essere” è predicato verbale o quando insieme al participio passato forma una forma verbale composta: “Luca è ritornato”; o quando insieme al participio passato di un verbo transitivo costituisce una forma verbale passiva con la presenza di un complemento d’agente o di causa efficente: “Luca è accompagnato da Matteo” (“da Matteo” è un complemento d’agente e “è accompagnato” [formato dall’ausiliare “è” + “accompagnato” participio passato] è una forma passiva del verbo “accompagnare”). E ancora: se dico “Il negozio era chiuso”: questa è senza alcun dubbio predicato nominale, a meno che non sia presente un complemento d’agente che indica la forma passiva del predicato verbale chiudere: “il negozio è chiuso da noi”. Oppure “Erano bagnati”: è un predicato nominale se solo, predicato verbale passivo di bagnare solo se seguito da complemento d’agente o di causa efficiente: “Erano bagnati dalle onde”.
Penso sia corretto
Caro Filippo Maria, è corretto.
1)”Se avessi saputo (nel passato) che sarebbe morto (nel futuro; e cioè il famoso “futuro nel passato”), avrei passato (nel futuro; e quindi sempre il “futuro nel passato”) più tempo con lui”
…Nella frase abbiamo un periodo ipotetico della irrealtà: “Se avessi saputo, avrei passato più tempo con lui”; e un’oggettiva: “che sarebbe morto” la quale dipende dalla protasi “Se avessi saputo” in cui il verbo è “sapere” (più precisamente “avessi saputo”) . Ora, il modo verbale da usare all’interno di questa oggettiva segue le regole comuni delle proposizioni oggettive, ovvero, oltre l’indicativo e il congiuntivo, può essere condizionale (anche in dipendenza da una protasi di periodo ipotetico, e come nell’esempio), ma solo quando presentano un evento futuro rispetto a un altro passato, quindi il famoso futuro nel passato, e quindi posteriorità, data dal condizionale passato (“Se avessi saputo CHE SAREBBE MORTO, avrei passato più tempo con lui”).
2)Accordo con la parte nominale: “Queste sono la cosa che vendiamo di più”, ma anche “Queste sono le cose che vendiamo di più”
…Entrambe le opzioni sono corrette. Nella prima opzione il soggetto è plurale (“Queste”, pronome dimostrativo con funzione di soggetto) e il nome del predicato è singolare (“la cosa”), e quindi il verbo (la copula “essere”) difficilmente va al singolare, bensì al plurale (“sono”); quindi, favorendo l’accordo col soggetto: “Queste (soggetto) sono (copula) la cosa (nome del predicato) che vendiamo di più” (ah, in “che vendiamo di più”, il “che” è un pronome relativo il quale introduce una subordinata relativa). Nella seconda opzione (in questi casi quella più prevalente) il soggetto è sempre plurale, ma il nome del predicato “cosa”, essendo variabile nel numero, può diventere “cose” (chiaramente anche qui la copula va al plurale “sono”), di conseguenza anche la seconda opzione è corretta: “Queste sono le cose che vendiamo di più”.
Penso sia tutto corretto…
Caro Filippo Maria, è tutto corretto.
io sono felice
Cara Stefania, benvenuta! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
“Sarebbe stata un’altra cosa…” (sottointeso, ad esempio, il soggetto “La vita”: e cioè “La vita sarebbe stata un’altra cosa”) e “Un’altra cosa sarebbe stata…” (sempre sottointeso, ad esempio, il soggetto “La vita”: e cioè “Un’altra cosa sarebbe stata la vita…”) hanno lo stesso significato, ma l’ordine delle parole (soggetto, copula e parte nominale) è invertito. Ah, “un’altra cosa” è la parte nominale . Comunque entrambe le frasi sono corrette…
Penso sia corretto
Volevo aggiungere che il predicato nominale è quel particolare predicato formato da una voce del verbo “essere” (per voce del verbo, detta anche “voce verbale”, intendiamo la forma della coniugazione di un verbo; infatti nell’esempio del mio primo commento abbiamo usato il condizionale passato “sarebbe stata” che è una voce verbale del verbo essere e che nel nostro caso funge da “copula”) e da un aggettivo o un nome: “Sarebbe stata (copula) un’altra cosa (nome del predicato) la vita (soggetto)”, ma anche “Un’altra cosa (nome del predicato) sarebbe stata (copula) la vita (soggetto)”; o più semplicemente e comunemente: “La vita (soggetto) sarebbe stata (copula) un’altra cosa (nome del predicato)”.
Penso sia completo
Sì, è completo.
Caro Filippo Maria, è corretto.
“È stato un fine settimana tremendo”
…Anche in quest’ultima frase, abbiamo il soggetto sottinteso “questo”, e cioè “Questo è stato un fine settimana tremendo”, in cui “questo” è il soggetto sottinteso; “è stato”, copula; “un fine settimana”, nome del predicato; e “tremendo” è un attributo che si riferisce al nome del predicato “un fine settimana”; quindi l’intera frase rappresenta un predicato nominale. Ora, scrivere “È stato un fine settimana tremendo” (sottointeso il soggetto “questo”) o, meno comune, “Un fine settimana tremendo è stato” (sempre sottinteso il soggetto “questo”) equivarrebbe alla stessa cosa, hanno il medesimo significato, ma l’ordine delle parole (es. soggetto/ copula/ parte nominale) è invertito. Quindi… “È stato (copula) un fine settimana tremendo (nome del predicato + attributo) [“questo”, soggetto implicito, e cioè sottinteso]”; ma anche “Un fine settimana tremendo (nome del predicato + attributo) è stato (copula) [“questo”, soggetto implicito, e cioè sottinteso]”. O più semplicemente: “Questo (soggetto) è stato (copula) un fine settimana tremendo (nome del predicato + attributo)”. In finale, per rendere la frase più sintetica, potremmo pensare di scrivere anche “Il fine settimana (soggetto) è stato (copula) tremendo (nome del predicato, detto anche parte nominale)”.
Penso sia ok…
Caro Filippo Maria, è esatto.
“Gli anni 60 sono stati un periodo magnifico”
Gli anni 60, soggetto; sono stati, copula; un periodo magnifico, nome del predicato, in cui “magnifico” è un attributo al nome del predicato “un periodo”.
Suppongo sia corretto
Esatto.
1)”Per quello che l’ho pagato, avrebbe (ma anche “sarebbe”) già dovuto arrivare”
…Se il verbo che segue il servile è intransitivo, si può usare sia “essere” che “avere”.
Mi pare corretto
2)”Le sono antipatico” e “Le sono antipatica”
…”le” significa “a lei”, in riferimento a persone, cose o animali; mentre “sono antipatico/a”, con il soggetto “io” sottinteso, è un predicato nominale: e cioè “Io (sottointeso) sono antipatico a lei” e “Io (sottinteso) sono antipatica a lei”, frasi in cui “Io” è il soggetto, “sono” è la copula e “antipatico/a” è un aggettivo che forma il nome del predicato. Ah, se, come nell’esempio, il nome del predicato è un aggettivo (anticipatico/a), si concorda col soggetto che è “io”, ma nel primo esempio è un uomo a parlare: e cioè “Io, Mario, sono antipatico a lei” (quindi l’aggettivo “antipatico” è al maschile singolare perché il soggetto è di genere maschile); mentre nel secondo esempio è una donna a parlare: e cioè “Io, Maria, sono antipatica a lei” (quindi l’aggettivo “antipatica” è al femminile singolare perché il soggetto è di genere femminile).
Penso sia tutto giusto
Cara Alessia, è giusto.
Concordanza tra soggetto e nome del predicato:
Se il nome del predicato è un aggettivo, si concorda col soggetto; per esempio: “La sorpresa è nemica dell’ansia”, in cui “La sorpresa” è il soggetto, “è” è la copula e “nemica” è il nome del predicato formato, appunto, da un aggettivo di genere variabile (nemico/a/ci/che); ah, “dell’ansia” è un complemento di specificazione. Se il nome del predicato, invece, è un nome, può concordare o meno con il soggetto; per esempio: “La sorpresa è il nemico dell’ansia” ma anche “La sorpresa è la nemica dell’ansia”. Nel primo caso non c’è concordanza nel genere (femminile=la sorpresa/maschile=il nemico), ma solo nel numero col soggetto (singolare=la sorpresa/singolare=il nemico); nel secondo caso invece c’è concordanza nel genere (femminile=la sorpresa/femminile=la nemica) e nel numero (singolare=la sorpresa/singolare=la nemica) col soggetto. Di conseguenza, fra le due opzioni, quella con il nome del predicato al maschile (“La sorpresa è il nemico dell’ansia”) è plausibile perché il termine “nemico” usato al maschile (perché variabile), non concordato nel genere (ma solo nel numero) con il soggetto “la sorpresa”, ha un significato generico, e cioè è come se dicessimo, “in generale, sommariamente, la sorpresa è nemica dell’ansia, ecc.”. Ovviamente, la teoria ci insegna che ”quando la parte nominale è formata da un nome, ma anche aggettivo, di genere variabile, esso si accorda con il soggetto nel genere e nel numero”; quindi nella frase “La sorpresa è la nemica dell’ansia” c’è, senza ombra di dubbio, il nome del predicato (in questo caso ”la nemica”) che è variabile; quindi, osservando la teoria, e mettendola in pratica, è grammaticalmente corretto scrivere “La sorpresa è la nemica dell’ansia” (grammaticalmente corretta e appunto dove il nome del predicato si accorda col soggetto nel genere e nel numero, come la teoria c’insegna). Tuttavia, visto che la grammatica ha molte eccezioni, e visto che il termine “nemico”, usato perlopiù in questi contesti al maschile (quindi non concordato nel genere, ma solo nel numero, con il soggetto “la sorpresa”) ha un significato appunto “generico e sommario” (percui che darebbe maggiormente l’idea di quello di cui parliamo), allora possiamo anche scrivere “La sorpresa è il nemico dell’ansia”: opzione che, sia grammaticalmente che dal punto di vista semantico, quindi del significato, potrebbe andare bene. In più, dire o scrivere ” La sorpresa è il nemico dell’ansia (quindi con il nome del predicato al maschile)” darebbe l’idea di un termine, di un nome che non ha necessità, per essere espresso e compreso, di collegarsi ad alcun genere (maschile o femminile che sia), appunto generico, sommario, neutrale. In definitiva, entrambe le soluzioni sono corrette, ma quella con il nome del predicato al maschile (sempre che il nome del predicato sia appunto un sostantivo; qualora fosse un aggettivo variabile, come ho detto in precedenza, l’accordo del nome del predicato si fa solo col soggetto) è preferibile: “La sorpresa è il nemico dell’ansia”. Ah, curiosità, quando la parte nominale è formata da un nome di genere non variabile, esso si accorda con il soggetto solo nel numero, ma non nel genere: ‘Il tulipano è un fiore” (non *una fiore, che non esiste) e “La rosa è un fiore” (non *una fiore, che non esiste).
Penso sia tutto corretto
Caro Filippo Maria, è corretto.
Predicato nominale:
1)”Noi siamo uniti”
…Se il nome del predicato è un aggettivo, si concorda col soggetto (infatti la teoria ci insegna che ”quando la parte nominale è formata da un nome, ma anche aggettivo, di genere variabile, esso si accorda con il soggetto nel genere e nel numero”): difatti nella nostra frase “uniti” è un aggettivo di genere variabile- uniti/e/o/a- e funge da nome del predicato: “Noi siamo uniti”, frase in cui “Noi” è il soggetto, “siamo” è la copula (verbo essere) e “uniti” è il nome del predicato che concorda col soggetto (e cioè “noi”) in genere e numero (nel nostro caso plurale maschile). Nel nostro esempio “noi” potrebbe indicare o solo uomini oppure uomini e donne assieme. Nel secondo caso, e cioè se indicassimo uomini e donne assieme, useremmo sempre “uniti” perché nell’italiano standard il maschile al plurale è da considerare come genere grammaticale non marcato (che si riferisce quindi all’uso di termini di genere e significato maschile e all’uso del solo genere grammaticale maschile in riferimento a uomini e donne) valido per il maschile e il femminile insieme (diciamo che il maschile al plurale è, per convenzione, una forma omnicomprensiva). Se avessi usato “unite” come nome del predicato, allora, indubbiamente, “noi” avrebbe fatto riferimento ad un gruppo, esempio, di sole donne: “Noi siamo unite”.
Penso sia giusto
Caro Filippo Maria, è giusto.
Predicato nominale:
Il predicato nominale si ha quando c’è il verbo essere accompagnato da un attributo (aggettivo) o sostantivo. Esempi: “Il libro è rosso” e “Questo è un libro”. Ora, nella parte nominale, come distinguere un aggettivo da un sostantivo? Certamente, il dizionario può aiutarci notevolmente; tuttavia, alcuni accorgimenti potrebbero aiutarci a sbrogliare qualsiasi dubbio. Infatti nella frase “Questo è un libro”, la parte nominale è formata da un sostantivo, difatti “libro” è solamente sostantivo (e qui un dizionario può confermarcelo) e poi, anche se non è sempre così, solitamente un sostantivo, come parte nominale, è preceduto da un articolo (determinativo o indeterminativo; d’altronde gli articoli determinativi indicano esseri o cose ben determinati, cioè ben distinti da altri, o noti a chi parla e ai suoi interlocutori, mentre gli articoli indeterminativi indicano esseri o cose non ben precisati tra i tanti che compongono una categoria). Nel nostro esempio “un”, ma anche “il” se volessi intendere proprio un determinato libro: “Questo è il libro” (…magari quello di cui parlavamo o che stavamo cercando). Tuttavia, però, non sempre un sostantivo, sempre nella parte nominale, è preceduto da un articolo: “Filippo è (un/il) giornalista”; in questo caso, in cui “giornalista” non può che essere un sostantivo, il sostantivo non è preceduto da nessun articolo (che al massimo è sottinteso). Al contrario, nella frase “Questo è un rosso”, “rosso” funge, rispetto a ciò che vogliamo esprimere, da sostantivo (e non da aggettivo): in primis per via dell’articolo “un”, ma soprattutto perché stiamo intendendo, ad esempio, il vino (un/il rosso), ecc…
Penso sia corretto.
Caro Luciano, è corretto.
Salve, prof Anna. Ho 4 dubbi che le voglio sottoporre:
1) Si dice ‘Mi piace leggere e scrivere’, quindi, in questo caso, nonostante abbiamo due soggetti (leggere, scrivere) il verbo piacere va alla terza persona singolare (e non alla terza persona plurale). Ecco, vorrei capire qual è la regola che impone questo tipo di costruzione perché adesso mi sfugge, e perché, quindi, scrivere ‘Leggere e scrivere mi piacciono’ è sbagliato. E, inoltre, vorrei capire se questa regola vale solo per il verbo ‘piacere’ o anche per altri verbi o un’altra categoria di verbi.
2) La frase ‘Leggere, scrivere e studiare fanno di me una persona saggia’ (oppure ‘Il leggere, lo scrivere e lo studiare fanno di me una persona saggia’) è corretta? Cioè, vorrei sapere se è giusto che il verbo ‘fare’ sia alla terza persona plurale, dato che i 3 soggetti della frase sono 3 infiniti presente. In sostanza, vorrei sapere se è giusto che il verbo di una frase sia alla terza persona plurale quando abbiamo due o più verbi infinito che svolgono la funzione di soggetto.
3) La frase ‘Imparare a conoscere sé stessi e imparare a conoscere il proprio corpo sono l’antidoto principale contro una vecchiaia precoce’ (oppure ‘L’imparare a conoscere sé stessi e l’imparare a conoscere il proprio corpo etc.) è corretta? O il verbo ‘essere’ va alla terza persona singolare? Invece, se scrivessi ‘Imparare a conoscere sé stessi e il proprio corpo è l’antidoto principale contro una vecchiaia precoce’ (oppure L’imparare a conoscere sé stessi e il proprio corpo è l’antidoto etc.), il verbo ‘essere’ alla terza persona singolare, in questo caso, è corretto? E se è corretto, è comunque sbagliato usare il verbo ‘essere’ alla terza persona plurale (sono) nonostante il verbo ‘imparare’ si riferisca a due attività diverse (la prima a ‘conoscere sé stessi’ e la seconda ‘a conoscere proprio corpo’)
4) La frase ‘Mi dispiace se non ci siamo più potuti incontrare’ è corretta? Oppure bisogna per forza dire ‘Mi dispiace che non ci siamo più potuti incontrare’? Ho questo dubbio perché alle volte mi viene spontaneo usare il ‘se’ dopo ‘mi dispiace’.
Grazie in anticipo 🙂
Caro Vincenzo, si dice “mi piace leggere e scrivere”, la regola dice che quando ci sono più soggetti collegati per asindeto (cioè senza l’impiego di congiunzioni, nello scritto con la virgola) o dalla congiunzione “e “sono seguiti da un verbo al plurale (a balena, il delfino e l’orca sono cetacei), tuttavia se i soggetti sono percepiti come unitari dal punto di vista del significato, o l’uno come riformulazione dell’altro, è possibile l’accordo al singolare (lo splendore e la magnificenza dell’opera non può lasciare indifferenti), con “piacere” il verbo rimarrà al singolare quando i soggetti sono espressi da verbi, mentre con altri verbi, come nella frase “Leggere, scrivere e studiare fanno di me una persona saggia” il verbo è al plurale. Nella frase “Imparare a conoscere sé stessi e imparare a conoscere il proprio corpo sono l’antidoto principale contro una vecchiaia precoce” i due soggetti mi sembrano uno la riformulazione dell’altro e quindi lascerei il verbo al singolare. La frase “Mi dispiace se non ci siamo più potuti incontrare” è corretta.
A presto
Quindi si può tranquillamente dire che solo con il verbo ‘piacere’ (come se fosse un’eccezione alla regola generale che vuole la terza persona plurale quando ci sono più verbi con la funzione di soggetto) sorge l’obbligo di usarlo alla terza persona singolare quando nella frase ci sono più verbi che svolgono la funzione di soggetto, giusto?
Infine, nella frase ‘Imparare a conoscere sé stessi e imparare etc.’, sarebbe comunque sbagliato usare il verbo alla terza persona plurale? Grazie in anticipo 🙂
Caro Vincenzo, possiamo dire così. Non ho capito bene la domanda, potresti scrivermi la frase con il verbo a plurale?
“Imparare a conoscere sé stessi e imparare a conoscere il proprio corpo SONO l’antidoto principale contro una vecchia precoce”. E’ sbagliato comunque usare il verbo alla terza persona plurale, quindi SONO, in questa frase? Glielo richiedo perché nella sua risposta del 25 luglio mi ha detto che preferirebbe lasciare il verbo alla terza persona singolare, però non capisco se preferisce usare il verbo alla terza persona singolare perché le piace più così o perché è proprio un errore utilizzare SONO nella frase che le ho presentato. Spero di essere stato chiaro ora, grazie in anticipo.
Caro Vincenzo, correggo la mia risposta imprecisa del 25 luglio: in questo caso il verbo è al singolare perché il soggetto è singolare (l’antidoto principale).
Un saluto
Predicato nominale: accordo col soggetto o con la parte nominale?
1)”Tu sei un problema”
2)”La villeggiatura per me sono/è quattrini ben spesi”
3)”I figli sono/è una grande preoccupazione”
4)”I miei amici sono/è la mia famiglia” / “la mia famiglia è/sono i miei amici”
5)”La famiglia sono/è i suoi membri”
6)”La vita non sei tu”
…Allora, la premessa è che con un soggetto al singolare e una parte nominale al plurale l’accordo della copula è con la parte nominale; mentre, viceversa, con un soggetto al plurale e una parte nominale al singolare l’accordo della copula è con il soggetto. In pratica, ma possono esservi sempre eccezioni nell’uso reale, la copula concorda sempre con l’elemento al plurale. In aggiunta a questa premessa, per quanto riguarda la frase numero 1, quando la parte nominale e’ formata da un nome di genere non variabile (è il caso di “problema” che, come nome del predicato, non varia nel genere -infatti “problemo” non esiste nella lingua italiana- ma varia soltanto nel numero -singolare o plurale: “problemi”), esso si accorda con il soggetto solo nel numero: difatti in “Tu sei un problema” il soggetto “tu” è singolare e “un problema” è singolare, quindi, appunto, l’accordo è solo nel numero singolare/singolare. Sul versante dell’accordo, al contrario, la copula “sei” si accorda con il soggetto “tu” nella persona, quindi nella “seconda persona” (Per la persona, il verbo, sempre in rapporto al soggetto ha tre persone, ciascuna delle quali può essere singolare o plurale e può essere: a) di prima persona → quando il soggetto è l’emittente del messaggio: IO, 1ª pers. sing., NOI, 1ª pers. plur.; b) di seconda persona → quando il soggetto è il destinatario: TU, 2ª pers. sing., VOI2ª pers. plur.; c) di terza persona → quando il soggetto è ciò di cui si parla: EGLI, ESSO, 3ª pers. sing., ESSI, LORO3ª pers. plur.) e nel numero, quindi “singolare” (Per il numero, il verbo, a seconda che il soggetto sia singolare o plurale può essere: di numero singolare o di numero plurale): praticamente non avremmo mai potuto scrivere, esempio, “Tu sono/siete/siamo un problema”. A tal proposito, perciò in generale, la copula si accorda regolarmente con il soggetto nella persona e nel numero: per esempio, nella frase “Le ragazze sono brave insegnanti” il verbo copulare “sono” si accorda con il soggetto “ragazze” in numero (plurale) e persona (terza); non avremmo mai potuto scrivere, ad esempio, “Le ragazze è brave insegnanti” o “Le ragazze siamo brave insegnanti”, ecc., insomma, deve esserci coesione. In merito alla frase numero 2, se il soggetto è al singolare (è il caso di “La villeggiatura”) e la parte nominale è al plurale (è il caso di “quattrini”) l’accordo della copula è con la parte nominale (quindi “sono” e non “è” = “La villeggiatura per me SONO quattrini ben spesi”). In relazione alla frase numero 3, viceversa, con un soggetto al plurale (è il caso di “I figli”) e una parte nominale al singolare (è il caso di “una grande preoccupazione”) l’accordo della copula è con il soggetto (quindi “sono” e non “è” = “I figli SONO una grande preoccupazione”). Per quanto concerne le frasi della numero 4 (“I miei amici sono/è la mia famiglia” / “la mia famiglia è/sono i miei amici”), si noterà dagli esempi che quando il soggetto è plurale (è il caso di “I miei amici”) e il nome del predicato è singolare (“la mia famiglia”), il verbo, e cioè la copula, difficilmente va al singolare, perciò la copula concorderà con l’elemento al plurale (soggetto plurale): quindi dire “I miei amici sono la mia famiglia” (frase il cui ragionamento è lo stesso della frase numero 3) è corretto e favorito rispetto a “I miei amici è la mia famiglia” che è possibile ma sfavorito. Al contrario, nel secondo esempio della frase numero 4, quando il soggetto è singolare (è il caso di “La mia famiglia”) e il nome del predicato plurale (“i miei amici”) è l’accordo con il nome del predicato a essere preferito: “La mia famiglia sono i miei amici”. Difficile spiegare la ragione di questa differenza di trattamento dell’accordo, ma probabilmente essa dipende dalla maggiore salienza semantica del plurale rispetto al singolare: il plurale, cioè, attrae l’accordo del verbo (“sono”, ad esempio) più fortemente del singolare (“è”), a prescindere dalla funzione sintattica dei sintagmi. Conseguentemente, per quanto riguarda la frase numero 5, anche in questo caso, il soggetto è singolare (è il caso di “La famiglia”) e il nome del predicato plurale (“i suoi membri”) è l’accordo con il nome del predicato a essere preferito, e cioè si preferisce concordare la copula “sono” con il nome del predicato: “La famiglia sono i suoi membri”, perché con un soggetto al singolare (“La famiglia”) e una parte nominale al plurale (“i suoi membri”) l’accordo della copula è con la parte nominale “…sono…”). In merito sempre alla frase numero 5, l’unico modo per aggirare il problema è formulare la frase diversamente, per esempio “La famiglia è rappresentata dai suoi membri”. In finale, nella frase numero 6, il discorso è simile a quello della frase numero 1: e quindi quando la parte nominale e’ formata da un nome di genere non variabile (è il caso di “vita” che, come nome del predicato, non varia nel genere -infatti “vito”, a meno che non intenda il nome proprio, non esiste nella lingua italiana- ma varia soltanto nel numero -singolare o plurale: “vite”), esso si accorda con il soggetto solo nel numero: difatti in “La vita non sei tu”(che potremmo scrivere anche “Tu non sei la vita” capendo quindi che “tu” è il soggetto la cui posizione, in generale, all’interno della frase non è fissa; se generalmente il soggetto precede il predicato, e cioè il verbo, è tuttavia possibile- soprattutto per esigenze espressive, come nei testi letterari, o per dare particolare rilievo- che esso sia posto dopo il verbo come in “La vita -nome del predicato- non sei- copula- tu- soggetto”) il soggetto “tu” è singolare e “la vita” è singolare, quindi, appunto, l’accordo è solo nel numero singolare/singolare. Sul versante dell’accordo, al contrario, la copula “sei” si accorda con il soggetto “tu” nella persona (seconda) e nel numero (singolare), quindi il discorso, in merito all’accordo, è uguale alla frase numero 1: anche qui (e cioè nella frase numero 6), praticamente, non avremmo mai potuto scrivere, esempio, “La vita non siete/siamo tu” (e simili).
Penso sia giusto tutto
Caro Filippo Maria, è corretto.