Carissimo/a, come stai?
Oggi affronterò un argomento di grammatica alquanto spinoso: il congiuntivo. Il congiuntivo è un modo verbale usato soprattutto in frasi dipendenti, per esprimere possibilità, desiderio, timore, dubbio e opinione soggettiva. Molti italiani conoscono poco il congiuntivo e tendono a sostituirlo con il modo indicativo. Come se, utilizzando l’indicativo presente, il loro parere fosse più vero, anche se grammaticalmente non corretto.
Ecco le forme del congiuntivo dei verbi regolari.
Quando le prime tre persone singolari coincidono, è utile esprimere anche il pronome personale.
-are – ere – ire
provare prendere sentire
che io provi prenda senta
che tu provi prenda senta
che lui/lei provi prenda senta
che noi proviamo prendiamo sentiamo
che voi proviate prendiate sentiate
che loro provino prendano sentano
Il congiuntivo si usa nelle frasi subordinate, dipendenti da verbi che esprimono:
– opinione, per esempio “credere”, “pensare”, “immaginare”:
Penso che tu sia molto intelligente
– speranza, per esempio “sperare”, “aspettarsi”:
Mi aspetto che voi veniate a cena da me stasera
–desiderio, per esempio “volere”, “preferire”:
Preferisco che vada tu, io sono molto stanco
– dubbio, per esempio “dubitare”
Dubito che lui possa essere puntuale
– emozione, per esempio “aver paura”, “essere contento”
Ho paura che la benzina costi sempre di più
Il congiuntivo si usa, poi, con alcune locuzioni o verbi impersonali:
È meglio che
È meglio che tu vada
È facile che
È facile che lui vinca se gioca così
È difficile che
È difficile che lui mi dia dei soldi se vince
È necessario che
È necessario che tutti siano più generosi
È inutile che
È inutile che tu suoni, qui non c’è nessuno
È possibile che
È possibile che tu vinca la gara
È impossibile che
È impossibile che tu perda se gareggi da solo
Non è giusto/ non è sicuro / non è detto che
Non è sicuro che lui venga direttamente qui
Può darsi che
Può darsi che lui prenda l’aereo delle nove
Sembra che
Sembra che lei sia veramente felice con lui
Si dice che
Si dice che loro abbiano il desiderio di vivere a Milano
Peccato che
Peccato che tu debba andare via proprio ora
Si usa il congiuntivo in proposizioni subordinate finali, concessive e condizionali, introdotte da congiunzioni come:
Benché / sebbene / nonostante che
Benché io sia stanca, vengo lo stesso
A meno che
A meno che tu vada a lavorare domani mattina, non hai fatto niente in questi giorni
A patto che / purché
Vengo, a patto che voi mi compriate il biglietto
Senza che
Sono usciti senza che abbiano chiesto il permesso
Prima che
Prima che tu dica qualcosa , faccio entrare Maria
Egregio professore,
È sempre un onore ricevere contributi da chi capisce bene la materia. Lo seguo sempre.
Grazie infinite.
Grazie, Dalva, a nome del prof. Valerio, che tornerà presto a rispondervi.
Saluti, Giovanni Enriques, Zanichelli
grazie professore,
Queste cose ci aiutano tanto, per imparare ancora di piu la lingua.
Grazie mille.
Salve professore,
la frase 4 è corretta in grammatica, ma risulta scorretta nel complesso?
Caro Daniele,
nella frase 4 il congiuntivo era corretto.
Ma vi era un errore di battitura che adesso abbiamo sistemato.
Grazie della segnalazione.
A presto,
Giovanni Enriques
Zanichelli editore
Nella frase n. 4 avrei scritto:
A meno che tu NON vada a comprare qualcosa, non abbiamo nulla da mangiare.
Avrei aggiunto, cioè, il pleonastico non (a mio avviso d’obbligo dopo “a meno che + sogg + predicato verbale).
Sbaglio io?
Jacqueline
Cara Jacqueline,
grazie del commento molto pertinente.
Non sbagli: si usa anche “a meno che non”.
Però l’utilizzo del “non” pleonastico dopo “a meno che”, certamente molto frequente, non è obbligatorio.
In pratica, “a meno che” e “a meno che non” sono entrambi corretti e hanno lo stesso significato: “a meno che tu vada” e “a meno che tu non vada” vogliono dire la stessa cosa.
A presto
Giovanni Enriques
Zanichelli editore
PER FAVORE COME SO LA RISPOSTA CORETTA
Ciao Maryur
La risposta giusta diventa verde. Se invece vuoi sapere la risposta giusta di quelle sbagliate dimmi quale ti interessa.
Per esempio, la seconda è: “ci conviene uscire prima che piova”!
Un caro saluto
Prof. Valerio 🙂
Buon giorno, prof
la mia lingua madre e´lo slovacco nella quale non esiste l´equivalente al congiuntivo. Percio´ e´ necessaria la sensibilita´ nell´esprimersi. Mi intereserebbe anche la concordanza dei tempi del congiuntivo. Grazie mille per il sito utile di cui diventero´ la visitatrice regolare.
Auguri
Cara Jarah,
intanto complimenti per l’ottimo italiano scritto.
Il congiuntivo è il modo verbale che esprime desiderio o incertezza. E’ considerato difficile anche dagli italiani, che spesso lo sostituiscono con l’indicativo nella lingua parlata.
Nelle frasi principali, il congiuntivo esprime un augurio: “sia lodato il Signore”
oppure un dubbio: “che abbia perso il treno?”
oppure un’esortazione: “entri pure”, “vada via di qui”
Importante è l’utilizzo del congiuntivo nelle frasi secondarie che esprimono un fine, un dubbio, un’impressione personale, una domanda. Per esempio:
“dobbiamo sbrigarci affinché tutto sia pronto”
“mi sembra che abbiate esagerato”
“non sapevo chi avesse fatto il lavoro”
eccetera
La concordanza dei tempi con la principale avviene secondo questo schema:
Tempo della principale: presente
Rapporto temporale: anteriorità
Tempo del congiuntivo: passato
Esempio: “credo che abbiano finito ieri”
Tempo della principale: presente
Rapporto temporale: contemporaneità e posteriorità
Tempo del congiuntivo: presente
Esempio: “credo che finiscano oggi”, “credo che finiscano domani”
Tempo della principale: passato
Rapporto temporale: anteriorità
Tempo del congiuntivo: trapassato
Esempio: “credevo che avessero finito il giorno prima”
Tempo della principale: passato
Rapporto temporale: contemporaneità
Tempo del congiuntivo: imperfetto
Esempio: “credevo che finissero in quel giorno”
Cordiali saluti,
Giovanni Enriques
Zanichelli editore
Grazie admin,
la risposta e´ chiara, si capisce e chiarisce cio´ che ho studiato recentemente. Lo so, usando e leggendo tanto “entra sotto pelle”. Le sue parole d´approvazione sono per me una spinta per andare avanti e comprendere meglio questa lingua canora.
Grazie infinite di questa pagina. Per noi studenti di lingua italiana all’estero è un prezioso aiuto per capire, correggere e andare avanti nell’apprendimento dell’italiano
Grazie ancora e a rileggerci presto.
Emilia
Grazie a te Emilia
che contribuisci con il tuo commento a dare vita al blog. Niente è più gratificante che essere apprezzati per quello che si fa!
Buon lavoro e a rileggerci presto! 🙂
Prof Valerio
Buonasera,
La seguente frase: “Chiunque avesse smarrito un telefonino, contattasse il sottoscritto”,suonerebbe meglio usando tempi diversi del congiuntivo. Ciononostante è molto usata nel linguaggio comune. Si pùò dire con certezza che sia errata?
Caro Dario,
la frase che Lei riporta è errata.
Il significato infatti è:
“Chi ha perso il telefonino deve contattare il sottoscritto”
Quindi il senso del verbo è esortativo e si esprime con il congiuntivo presente. E’ corretto:
“Chi avesse perso il telefonino contatti il sottoscritto”
Il congiuntivo imperfetto esprime nella frase principale desiderio o dubbio, quindi non è corretto in quella frase.
Cordiali saluti
Giovanni Enriques
Zanichelli editore
Credo che l’esempio su senza che sia sbagliato.
Senza che
Sono usciti senza che abbiano chiesto il permesso.
Secondo me deve essere ES: Sono usciti senza aver chiesto il permesso. Perché il soggetto è sempre la terza persona del plurale loro quindi bisogna utilizzare qui l’infinito passato. Invece avremmo potuto dire ES: Sono usciti senza che lui ci faccia caso. Quando il soggetto è differente. Grazie. Un Egiziano innamorato della grammatica italiana.
Avrei una domanda riguardo l’uso del congiuntivo; l’espressione “non è vero che” richiede l’uso del congiuntivo o l’indicativo? Ovvero, dipende dal contesto la scelta del modo?
Caro Humberto, l’espressione “è vero che” non richiede l’uso del congiuntivo ma dell’indicativo, la scelta del modo dipende da cosa vogliamo esprimere, ma ci sono alcuni verbi che richiedono l’uso del congiuntivo come: sperare; credere; volere ecc.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna, mi chiedevo se l’aggiunta del “non” facesse alcuna differenza. La ringrazio per il suo aiuto.
Saluti dal Texas!
Humberto
Caro Humberto, l’aggiunta del “non” non fa alcuna differenza.
Un saluto a te e al Texas!
A presto
Prof. Anna
Salve a tutto il blog!
Vorrei togliermi definitivamente un dubbio riguardante l’utilizzo del congiuntivo con i verbi del tipo credere/pensare. Spesso e volentieri sento dire la frase “Penso che verrà”: è una frase corretta, anche se il verbo è al futuro dell’indicativo? oppure si dovrebbe dire “Penso che venga”?
Grazie anticipatamente per la risposta chiarificatrice…
Cara Federica, nella frase “penso che verrà” c’è un indicativo presente seguito da un indicativo futuro, dunque se vogliamo esprimere nella subordinata il tempo futuro (penso adesso che verrà in futuro) è corretto usare l’indicativo futuro, mentre nella frase “penso che venga” il tempo che è espresso sia nella principale che nella subordinata è il presente. Entrambe le frasi sono corrette, dipende da quello che si vuole esprimere.
A presto
Prof. Anna
Cari Professori: sono contenta di trovare questa pagina, molto utile per noi che non siamo italiani e che ci piace la lingua.Sono di una provincia della Repubblica Argentina (Corrientes), abbastanza lontana d`Italia, che mi piacerebbe conoscere sono innamorata del Bel Paese. Mi pare interessante gli esercizi del congiuntivo, però c“e un dubbio riguardo alla parola voler bene, si usa il congiuntivo? Tante grazie,e a presto
Cara Maria Adelina, non ho capito bene la tua domanda, prova a farmi un esempio.
A presto
Prof. Anna
Caro professore,
scusi il gioco di parole, ma ho un dubbio:
“Non c’è dubbio che” regge in congiuntivo o l’indicativo?
Tante grazie e a presto
Caro Pietro, dopo “non c’è dubbio che” ci vuole il congiuntivo, per esempio: non c’è dubbio che io vada alla festa stasera.
A presto
Prof. Anna
cara prof.anna vorrei sapere se vuole che regge il congiuntivo o no grazie in pincipio
Caro Abdelmageed, “vuole che” regge il congiuntivo, per esempio: vuole che tu vada a scuola.
A presto
Prof. Anna
cara prof.anna, in italiano e` meglio dire 1) ocorre soprattutto che mangi meno o 2)soprattutto occorre che mangi meno graziemille
Caro Abdelmageed, sono corrette entrambe le frasi che mi proponi.
Un saluto
Prof. Anna
cara prof.Anna vorrei sapere la risposta della domanda seguente.
peccato che questa camicia non (piacerti) ,credevo che (piacerti). grazie mille.
Caro Abdelmageed, dobbiamo usare il congiuntivo: peccato che questa camicia non ti piaccia, credevo che ti piacesse.
A presto
Prof. Anna
cara prof.Anna vorrei sapere come si usa il verbo comprarsi. grazie millle.
Il verbo “comprarsi” significa “comprare per sè” e si usa come un verbo riflessivo: mi sono comprato un paio di scarpe = ho comprato per me un paio di scarpe.
Un saluto
Prof. Anna
cara prof.Anna vorrei sapere se la frase seguente corretta o no.
non mi piace che i bambini diano da mangiare ai piccioni.e come mai si usa il congiuntivo. grazie mille.
Caro Abdelmageed, la frase che mi scrivi è corretta, dopo il verbo “piacere” ci vuole il congiuntivo poichè esprime un sentimento, una sensazione.
Un saluto
Prof. Anna
cara prof.Anaa vorrei sapere se il testo e’ corretto o no.
Il nome piu’ diffuso in italia (e’) giuseppe russo.E come e’ l’italiano-tipo, dunque,l’altezza media (e’) di 174 centimetri,(ha) occhi marroni e capelli castani.In famiglia (ha) esattamente 2,7 persone.L’italiano-tipo (ha o tiene) una casa di proprieta e (si trova) al nord.E le sue abitudini quotidiane, BEH e’ piu difficile essere precisi.pare che (si svegli) tra le 7 e le 7.30 e la colazione la (faccia) a casa.sembra che nel tempo libero(preferisca) andare al cinema o guardare lo sport in TV.una cosa (mi pare) certa, (sia) il maggior risparmiatore in Europa.chi l’avrebbe mai detto .grazie mille
Il testo è quasi completamente corretto tranne: l’italiano tipo ha una casa di proprietà; una cosa mi pare certa: è il maggior risparmiatore in Europa.
A presto
Prof. Anna
Congiuntivo o presente nella fraswe sottostante? Io userei il congiuntivo, ma non saprei spiegare il perchè.
“Ho cercato di far vedere nelle prose esaminate come l’autore oltrepassi (o oltrepassa?) il
limite dell’onirico, come riesca (riesce?) a sviluppare e a continuare il dialogo”
Cara Anna, giustamente tu usi il congiuntivo perchè si tratta di una frase oggettiva introdotta da “come”, si usa il congiuntivo quando la preposizione dipende da verbi indicanti dubbio, incertezza, sentimenti personali.
Un saluto
Prof. Anna
salve prof,
avrei un dubbio in merito a questa frase:
<>
io opterei per la prima.
Cara Rosy, non ho capito la tua domanda, prova a scrivermi di nuovo.
Prof. Anna
Salve Prof. Anna,
nella frase: Si dice che loro abbiano il desiderio di vivere da Milano. Perché si usa la preposizione DA?
Cara Ilga, la frase non è corretta, si dice “che loro abbiano il desiderio di vivere a Milano”.
A presto
Prof. Anna
speravo che tu sii arrivato prima
Cara Mariarca, la frase che scrivi non è corretta, si dice: speravo che tu fossi arrivato prima.
A presto
Prof. Anna
Buonasera Professoressa,
nella frase: “pensi che la polizia accetterebbe la tua versione” l’uso del condizionale indica posteriorita? Grazie in anticipo!
Cara Giorgia, il condizionale presente non indica posteriorità, in questo caso è usato in una frase oggettiva introdotta da pensare: penso che + condizionale.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno Professoressa,
la stessa frase (pensi che la polizia accetterebbe la tua versione)potrebbe essere sostituita da:
a)Pensi che la polizia stia accettando la tua versione, oppurre
b)Pensi che la polizia accetti la tua versione, oppurre
c)Pensi che la polizia abbia accettato la tua versione
Grazie tante!!
Buongiorno Giorgia, pare proprio che Lei abbia qualche problema con la polizia…
In generale, dal significato sembra che le frasi che riporta siano interrogative: in questo caso, andrebbero scritte tutte con il punto interrogativo finale.
La differenza tra a), b) e c) è nel tempo in cui si svolge l’azione. “Abbia accettato” indica che ormai l’azione è conclusa nel passato. “Stia accettando” indica che la polizia sta ancora completando l’azione. Infine “accetti” può riferirsi al presente o anche al futuro.
Cordiali saluti, Giovanni Enriques, Zanichelli editore
Gentile signor Enriques,
per fortuna la polizia mi permette di usare l’internet…!!
Lei ha ragione: le frasi sono interrogative. Però, per essere più chiara, la mia domanda riguarda in genere le frasi “penso che”, “credo che” ecc, le quali richiedono il congiuntivo.
Quello che non posso capire è in che senso viene usato il condizionale in questa frase: “pensi che la polizia accetterebbe la tua versione”. La polizia ha accettato o no la versione o non lo sappiamo?
C’è una regola grammaticale? perchè non ne trovo una…
Spero di non diventare stancante o fastidiosa…
Grazie mille!!
Cara Giorgia, entrambe le frasi, cioè con il congiuntivo e con il condizionale, esprimono un dubbio, infatti sono introdotte da “pensare” e non da “sapere”, quindi in entrambi i casi noi non sappiamo “se la polizia ha accettato la tua versione”. Il condizionale si può usare dopo verbi come “credere” o “pensare”, cioè nelle proposizioni oggettive introdotte da verbi che esprimono guidizio, opinione o dubbio.
A presto
Prof. Anna
Nella frase:
“Si fa sempre la concordanza fra soggetto e verbo”
(1) la concordanza è soggetto (2) si fa è il verbo (3) fra soggetto e verbo è il complemento.
Mi chiedo: il “si” del gruppo verbale è un “si” passivante (come penso io) o un “si” impersonale?
E nella frase: “Con gli stracci si fa la carta”?
(La carta = soggetto, si fa = verbo, con gli stracci = complemento).
Grazie tante per la risposta.
Giacomo
Caro Giacomo, nella frase “si fa sempre la concordanza fra soggetto e verbo”, il “si” è passivante, e anche nella frase “con gli stracci si fa la carta” il “si” è passivante.
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof.ssa Anna,
anzitutto grazie per la risposta sul “si” passivante.
A questo punto vorrei che mi chiarisse un ulteriore dubbio: nella frase “con gli stracci si fa la carta”, “la carta” è soggetto a parer mio (la carta si fa con gli stracci). (Questo esempio l’ho trovato in una grammatica in uso nella scuola media.) Mi è stato obiettato che il “si” passivante si usa spesso quando il soggetto non viene espresso e che la frase di cui stiamo discutendo ne sarebbe priva. E’ d’accordo?
E, ancora, cosa rispondere a chi sostiene che entrambe le frasi che le ho sottoposto nel messaggio di venerdì 30 marzo contengono un “si” impersonale?
Grazie tante.
Giacomo
Caro Giacomo, nella frase che mi proponi “la carta” è il soggetto; spesso non è semplice distinguere il “si passivante” dal “si impersonale”, ma di solito è quest’ultimo che si usa quando il soggetto è indefinito, infatti il si ‘impersonale’ è così definito perché, usando la particella si con valore di soggetto indefinito, è possibile fare la costruzione impersonale di qualsiasi verbo intransitivo, oppure transitivo attivo (senza oggetto espresso) o passivo, per esempio: “si va?”; qualora la costruzione con il si impersonale riguardi un verbo transitivo con il suo complemento oggetto, esiste anche una ‘variante’ in cui il complemento oggetto diviene soggetto del verbo, che pertanto si accorda con esso: “si fa la carta” o “si mangiano le mele”.
A presto
Prof. Anna
Cara prof.ssa Anna, intanto molte grazie per la risposta così veloce.
Scusa se ti chiedo un ulteriore chiarimento. Posto che “la carta” è soggetto, la frase “con gli stracci si fa la carta” è una chiara illustrazione della sequenza oggetto + verbo + soggetto (a prescindere dalla loro disposizione). Il “si” passivante lo si riconosce perché il gruppo verbale può essere sostituito con “viene fatta / è fatta”, anche in mancanza del complemento di agente (supponiamo “dall’industria manifatturiera”). Quindi, la sequenza di cui parliamo contiene chiaramente un soggetto e non è vero che il “si” passivante si usa spesso quando il soggetto non viene espresso, come mi è stato obiettato. Sono un po’ confuso.
Grazie ancora.
Giacomo
Caro Giacomo, le tue ipotesi sono corrette.
A presto
Prof. Anna
Grazie mille, cara prof.ssa Anna.
Giacomo
Si sente dire in questi giorni: “chi sbaglia paga!”, ma non dovrebbe dirsi: “chi sbaglia paghi!”? O sbaglio io?
Grazie e paghi davvero chi ha sbagliato!
Caro Ugo, la frase “chi sbaglia paga” ha una sfumatura di significato diversa da “chi sbaglia paghi”, usiamo l’indicativo se la frase esprime un dato di fatto; mentre usiamo il congiuntivo se la fase vuole esprimere un azione desiderata o ipotizzabile.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera a tutte e a tutti,
Ho un piccolo dubbio rispetto a questa frase:
“Venissero, si diceva.” (parlando dei nemici)
Puo essere una forma di sfida, un desiderio di “vederli per affrontarli”?
O semplicemente significa “sarebbero venuti”?
Grazie in anticipo
Izno
Caro Izno, in questo caso il congiuntivo imperfetto, usato in una frase indipendente, ha un valore ottattivo, cioè esprime un desiderio o un augurio, per cui la tua ipotesi è esatta.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie mille, professoressa. 🙂
Cara professoressa Anna,
In una frase come questa: “…le botte che raccontavi di gioia”,
l’espressione “raccontare di gioia” puo significare “raccontare con buonumore”?
Grazie anticipatamente
Caro Paul, purtroppo non è facile capire il significato della frase che mi proponi fuori dal suo contesto, in ogni modo “raccontare di gioia” non significa “raccontare con buonumore” che invece potrebbe corrispondere a “raccontare con gioia”; se vuoi puoi inviarmi il periodo da cui la frase è estratta.
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof.ssa Anna,
Spero che mi possa scusare per avere usato un thread sbagliato.
Il periodo da cui la frase è estratta è quello: “Ricordava le risse con le botte che raccontavi di gioia.”
Grazie ancora,
(1) La settimana scora non andavo in piscina perché ero malato.
(2) La settimana scorsa non sono andato in piscina perché ero malato.
(3) La settimana scorsa non andavo in piscina perché sono stato malato.
(4) La settimana scorsa non sono andato in piscina perché sono stato malato.
Secondo me, soltanto la frase 2 è corretta (forse anche la 4, ma non ne sono sicuro). Potreste dirmi che cosa non va nelle altre tre frasi? Si tratta di “consecutio temporum” non rispettata?
Grazie.
Giacomo.
Caro Giacomo, la frase 2 è corretta, ma lo è anche la 4. La frase 1 e la 3 non sono corrette perché non usiamo l’imperfetto (non andavo) quando dobbiamo indicare un evento in un momento preciso del passato (la settimana scorsa), ma il passato prossimo (non sono andato), mentre è corretto usarlo per indicare uno stato fisico nel passato (ero malato), ma possiamo usare anche il passato prossimo (sono stato malato), tuttavia è sicuramente meglio usare l’imperfetto (ero malato).
Un saluto
Prof. Anna
Cara Anna,
sempre chiara e tempestiva.
Grazie mille.
Giacomo.
Cara Anna,
sto ripensando alla tua risposta e mi è sorto un altro dubbio.
La frase “La settimana scorsa io e Carla non ci parlavamo perché eravamo arrabbiati” mi sembra corretta (anche qui indichiamo un momento preciso del passato, eppure l’imperfetto mi suona bene).
E ancora: “La settimana scorsa non ci vedevamo tutti i giorni perché lavoravamo in uffici diversi”.
A volte la lingua italiana è complessa.
Mi puoi aiutare?
Grazie ancora.
Giacomo.
Caro Giacomo, in effetti a volte la scelta tra imperfetto e passato prossimo non è semplice, in questo caso l’imperfetto va bene perché l’azione del “non parlare” è considerata nella sua durata, nel suo svolgimento, è un’azione prolungata; questo vale anche per la seconda frase, bisogna dire però che anche il passato prossimo non sarebbe scorretto in entrambe le frasi.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie, prof.
Un caro saluto.
Giacomo
Salve,
vorrei sapere quali delle due opzioni per ciascuna delle tre frasi che seguono è quella corretta, e il motivo per il quale lo è. Il dubbio riguarda il verbo “segnalare”.
1) Si segnalano l’avaria del motore principale e l’accensione della spia dell’acqua;
1) Si segnala l’avaria del motore principale e l’accensione della spia dell’acqua.
2) Si segnalano un morto e un ferito;
2) Si segnala un morto e un ferito.
3) Si segnalano un ciclo d’incontri sul tema dell’adolescenza rivolta ai genitori, insegnanti ed educatori educatori.
3bis) Si segnala un ciclo d’incontri sul tema dell’adolescenza, rivolta a genitori, insegnanti ed educatori
Grazie per l’eventuale risposta.
Caro Doxos, le frasi corrette sono quelle con il verbo “segnalare” coniugato alla terza persona plurale: “si segnalano”, in quanto ci sono più soggetti, per esempio, nella frase 2: “un morto e un ferito” sono i soggetti della frase e quindi i verbo dovrà essere al plurale; questa costruzione con il “si” passivante ha un valore passivo e sarebbe come dire: “un morto e un ferito vengono segnalati”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie mille, Prof. Anna. 🙂
Salve,
ho un dubbio, si può scrivere la seguente frase: “non ho ricevuto alcuna lettera che attesti l’avvenuto pagamento” oppure è piu’corretto scrivere:”che attesta….”.
Grazie
Caro Andrea, la frase che mi scrvi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
mi piace la lingua italiano ma non sappia parlare meglio anche come usano i verbi in modo diverso
e meglio conoscere di l’altri lingua
Salve Prof…. E’ corretto dire “Le mie scuse erano per il fatto che tu ti sia sentita offesa” oppure “Le mie scuse erano per il fatto che tu ti sei sentita offesa?”
Caro De, la frase corretta è la seconda che mi scrivi.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera, ho un dubbio sull’ uso del congiuntivo con i verbi impersonali che indicano la meteo. Per esempio ‘A Natale mio figlio spera che nevichi’ ma si puó anche dire ‘che nevica’ al presente? E ‘che nevicherá’ al futuro? Qual’ é la regola?
Grazie fin d’ ora, cordiali saluti, Gabriella
Cara Gabriella, la regola è che dopo i verbi che esprimono un sentimento (sperare, temere, essere contento, ecc.) ci vuole il congiuntivo, quindi: mio figlio spera che nevichi a Natale.
Un saluto
Prof. Anna
buona sera, ci conviene uscire prima che piove, voldire vero
Cara Mariana, dopo l’espressione “prima che” ci vuole il congiuntivo: ci conviene uscire prima che piova.
A presto
Prof. Anna
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Buongiorno, il problema è il congiuntivo in costrutti tipo “Pensavo che…” Esempio: “Pensavo che chi avesse di più dovesse dare di più” oppure “Pensavo che chi si drogava fosse coraggioso”. Sono entrambe corrette al passato il chi (o coloro che o quelli che) necessita SOLO del congiuntivo. Qual’è la sfumatura, se c’è? Grazie.
Cara Miriam, dobbiamo mettere al congiuntivo il verbo retto da “pensavo che”, quindi “pensavo che fosse coraggioso” è corretto, ma in questo caso la frase introdotta da “chi” non necessita del congiuntivo, in quanto non è retta da “pensavo che”, quindi: pensavo che chi si droga (o drogava) fosse coraggioso; pensavo che chi ha ( o aveva) di più dovesse dare di più.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno, è corretta la frase “Pensavo che, tra quelli che avessero preso l’autobus in ritardo, ci fosse anche lui” perché a me verrebbe da dire “Pensavo che ci fosse anche lui tra quelli che avessero preso l’autobus in ritardo” oppure “Pensavo che fosse tra quelli che avessero vinto al lotto”. Grazie dell’aiuto, mi sto scervellando.
Cara Claudia, nelle frasi che mi scrivi c’è lo stesso errore, ovvero nella frase “tra quelli che avessero preso l’autobus” non è necessario il congiuntivo, quindi: pensavo che ci fosse anche lui tra quelli che hanno preso l’autobus – tra quelli hanno vinto al lotto.
Un saluto
Prof. Anna
La ringrazio per le esurienti risposte e approfitto per sottoporLe altri due quesiti perché è l’incastro delle frasi che rende così difficile l’italiano. 1) Una frase del tipo “Penso che si chiami Maria la ragazza a cui tuo fratello abbia/ha dato il tuo anello” e magari al passato, cambiando complemento, “Pensavo che fosse Maria la ragazza che tuo fratello avesse/aveva accompagnato a casa” coma va costruta? io sarei per il congiuntivo in tutti e due i casi però non sono sicura.
Cara Claudia, le frasi relative, introdotte da che (pronome relativo e non congiunzione), a cui, in cui, di cui ecc., non vogliono il congiuntivo, quindi va bene l’indicativo: “Penso che si chiami Maria la ragazza a cui tuo fratello ha dato il tuo anello” e “Pensavo che fosse Maria la ragazza che tuo fratello aveva accompagnato a casa”.
A presto
Prof. Anna
2)quesito. La frase “Sono tante le persone che hanno due macchine” come diventa col non iniziale: “Non sono tante le persone che abbiano due auto” o “Non sono tante le persone che hanno due auto”? E con un verbo di percezione? “Penso che siano tante le persone che abbiano due auto” o “Penso che siano tante le persone che hanno due auto”? Anche qui a me bussa sempre il congiuntivo, dappertutto. Grazie mille.
Cara Claudia, anche in questo caso abbiamo frasi introdotte dal pronome relativo “che” e quindi non serve il congiuntivo: “Non sono tante le persone che hanno due auto”; “Penso che siano tante le persone che hanno due auto”.
Un saluto
Prof. Anna
(E’ vero che non mi ha ancora risposto, né so se lo farà, ma …. nel caso in cui lo faccia vorrei non essere impreparata).
Vorrei sapere se il tempo verbale “faccia” è corretto. Nel caso in cui non sia esatto potete suggerirmi quale usare? grazie Miriam
Cara Miriam, il congiuntivo in questo caso è corretto, quindi “faccia” va bene.
A presto
Prof. Anna
Salve, ennesimo dubbio: la frase “E’ uno che finge” come diventa nelle forme “Non è uno che ….” e “Credo che sia uno che ….”/”Credo che sia uno che non ….”? Grazie Prof, mi sta salvando.
Cara Miriam, “non è uno che finge” è corretto; oppure “credo che sia uno che finge” e credo che sia uno che non finge”.
Un saluto
Prof. Anna
Va bene anche “E’ una persona che si accontenta”, forse è più facile
Cara Miriam, la frase che mi scrivi è corretta, ma ha un significato diverso dalla frase “è uno che finge”.
Prof. Anna
Anche il caso di “Credo che non sia una persona che …” Madonna, come è difficile l’italiano!
Cara Miriam, la frase corretta è: “credo che non sia una persona che si accontenta”.
A presto
Prof. Anna
In che senso ha un significato diverso da quella “E’ uno che finge”? Mi spiego: la frase “ci sono persone che hanno” diventa “Credo che ci siano persone che abbiano” allora perché “Sono persone che hanno” non diventa “Credo che siano persone che abbiano”? “E’ una persona che/sono persone che” penso che sia lo stesso.
Cara Miriam, mi riferivo al significato, non alla forma, gli esempi che mi scrivi sono corretti.
Prof. Anna
scusi se ci torno ma vorrei essere sicura di aver capito bene perché sbaglio molto spesso questo tipo di frase. Allora, ricapitoliamo: 1) “E’ una persona che si accontenta” diventa “Non è una persona che si accontenta”, “Credo che sia una persona che si accontenta”, “Credo che sia una persona che non si accontenta”. 2)”Ci sono persone che si accontentano” diventa invece “Non ci sono persone che si accontentino”, “Credo che ci siano persone che si accontentino”, “Credo che non ci siano persone che si accontentino”, giusto? Praticamente nel primo blocco l’indicativo resta, nel secondo si trasforma.
Cara Miriam, le frasi che mi scrivi hanno la stessa struttura e quindi si costruiscono allo stesso modo: il congiuntivo è necessario nella frase retta dal verbo “credere”, mentre la frase relativa che segue (introdotta da che) non vuole il congiuntivo, quindi sono corrette le frasi: “credo (= verbo che regge il congiuntivo) che sia una persona (= frase dipendente da un verbo che vuole il congiuntivo) che si accontenta (frase relativa che non dipende da “credere” e quindi non necessita del congiuntivo)” ; “credo che ci siano persone che si accontentano”; “credo che non ci siano persone che si accontentano”; mentre non vuole il congiuntivo, ma l’indicativo, la frase “non ci sono persone che si accontentano” che infatti è uguale a “ci sono persone che si accontentano”. Spero di aver chiarito i tuoi dubbi.
A presto
Prof. Anna
“Non c’è nessuno che” regge il congiuntivo? è sbagliato usare anche l’indicativo?
queste frasi sono corrette?
1 Non c’è nessuno che impara l’italiano con me.
2 Non c’è nessuno che impari l’italiano con me.
3 Non c’è nessuno con cui possa imparare l’italiano.
4 Non c’è nessuno con cui posso imparare l’italiano.
grazie
Cara Vittoria, in generale nelle fasi introdotte da un “che relativo” (e anche preposizione + cui: in cui, per cui, con cui ecc.) il congiuntivo non si usa, quando però hanno un valore condizionale, limitativo, consecutivo e perfino finale vogliono il congiuntivo: il soggetto pone delle condizioni o delle limitazioni rispetto a quello che desidera, in entrambe le frasi (2-4) si esprime un desiderio, una richiesta e quindi l’uso del congiuntivo è corretto.
A presto
Prof. Anna
Allora sbaglio anche un’altra cosa! mamma mia, che confusione.
Io dicevo pure “Credo che conosca ragazze che facciano volontariato! Allora si dice “Credo che conosca ragazze che fanno volontariato”. Qual’è la forma corretta? Grazie mille, mi sta facendo riflettere.
Cara Miriam, la forma corretta è “credo che conosca ragazze che fanno volontariato”..
Un saluto
Prof. Anna
Vittoria ha colto nel segno perché è la confusione che ha lei è la stessa che ho io. A me viene da dire SBAGLIANDO “Credo che conosca ragazze che facciano volontariato” perché se attribuisco alla relativa “Conosce ragazze che fanno volontariato” il congiuntivo la sento come rispondente al concetto di limitazione/requisito. Allora la domanda la pongo così: le frasi “Conosce ragazze che fanno volontariato” e “Conosce ragazze che facciano volontariato” possono esistere come evento reale la prima, limitazione/ requisito la seconda?
Cara Miriam, l’uso del congiuntivo nelle frasi relative attribuisce una sfumatura eventuale, quindi è corretto sia l’uso dell’indicativo sia del congiuntivo, dipende dalla coloritura che vuoi dare alla frase.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie, mi scusi ma non mi è del tutto chiaro:
il desiderio sarebbe “che impari l’italiano con me”? prima c’è una limitazione data dal “non c’è nessuno” ? Ho capito bene?
Io però davo alla frase un significato diverso, vedo che non c’è nessuno per cui non posso imparare l’italiano (in questo caso ho usato l’indicativo ma allora sto sbagliando? non capisco…)
Cara Vittoria, l’uso del congiuntivo nelle frasi relative attribuisce una sfumatura eventuale; quindi “non c’è nessuno con cui io possa (eventualmente) imparare l’italiano?”; puoi usare anche l’indicativo, non è scorretto, ma la frase assume una sfumatura diversa.
A presto
Prof. Anna
Infatti, questo è il problema. Parlando con Lei e grazie a Vittoria ci sono arrivata: immaginiamo queste due frasi “Non ho una penna che funzioni” e “Conosco ragazze che fanno volontariato”. La prima esprime limitazione/requisito e quindi il congiuntivo va e andrebbe sempre anche al positivo ma la seconda come può essere trasformata mantenendo il concetto di evento reale con persona determinata? Se ci metto la negazione io la associo sempre alla penna che non ho, non riesco a sentire l’evento reale come invece, ora l’ho capito, c’è invece in “Non mi sembra che sia una persona che soffre”.
Io ho sempre sentito dire Credo che siano persone che abbiano studiato come se la percezione sul soggetto si trasferisse al che relativo.
Ho sbagliato, credo che ci siano persone che abbiano studiato ho sentito. E’ possibile?
Caro Paolo, di norma la relativa vuole l’indicativo, nel periodo che mi proproni giustamente c’è il congiuntivo nella frase retta da “credo” cioè: “che ci siano”, quindi in teoria non abbiamo bisogno di un altro congiuntivo, ma l’uso del congiuntivo nelle frasi relative attribuisce alla frase una sfumatura eventuale, quindi è corretto sia l’uso dell’indicativo sia del congiuntivo, dipende dalla coloritura che vuoi dare alla frase.
A presto
Prof. Anna
La frase: Non credo che mia sorella sarebbe d’accordo con te. Non ci dovrebbe esserci ..fosse d’accordo con te ????
Cara Helena, la frase è corretta, si tratta di una preposizione oggettiva, questo tipo di preposizioni sono introdotte da “che” e hano il verbo al modo indicativo, congiuntivo e condizionale.
Un saluto
Prof. Anna
Che differenza c’è tra Non ho amici che lavorano in banca e Non ho amici che lavorino in banca? Teoricamente il non precede una relativa e la relativa può esprimere evento reale o limitazione, requisito etc etc. Quando la relativa è semplice è più facile capire ma quando c’è il non meno. Se io volessi dire che tra i mie amici non ci sono dipendenti di banca quale frase dovrei scegliere?
Caro Aldo, sono corrette entrambe le frasi, sta a te scegliere quale sfumatura vuoi dare alla frase.
Un saluto
Prof. Anna
Lei ha parlato di sfumatura ma non mi ha detto quale sia quella che che ciascuna esprime e quindi il senso di ciascuna frase. Ho sempre ritenuto Non ho amici che lavorano in banca sbagliato perché abituato al congiuntivo però lo sento dire spesso e quindi lo chiedo di nuovo: se io volessi dire che tra i mie amici non ci sono dipendenti di banca quale frase delle due dovrei scegliere?
Caro Aldo, il congiuntivo attribuisce alla frase una sfumatura eventuale, ma in questo caso, se vuoi dire che tra i tuoi amici non ci sono dipendenti di banca, puoi usare semplicemente l’indicativo: non ho amici che lavorano in banca.
A prsto
Prof. Anna
Io avevo sempre ragionato così: cioè che, riferendomi a quelli, tra i miei amici, che lavoravano in banca, esercitassi una forma di limitazione indicandoli esattamente come fa chi domanda “Hai amici che lavorino in banca”? In questo senso potrei usare il congiuntivo anche nella risposta?
Caro Aldo, in questo caso puoi rispondere anche con il congiuntivo se la risposta è negativa: “no, non amici che lavorino in banca”.
A presto
Prof. Anna
Nella risposta sia positiva che negativa anche se per quanto riguarda la positiva penso anche io più ad un evento reale con persone determinate quindi all’indicativo.
Gentile Professoressa, ho notato che spesso, anche in testi scritti da docenti universitari, dopo la locuzione “è indubbio che” è usato il congiuntivo. Posto che tale locuzione, pur essendo impersonale, esprime certezza, a mio avviso richiede l’indicativo.
Grato di un Suo parere, La saluto cordialmente.
Dario
Caro Dario, in questo caso non tutti i grammatici sono d’accordo, per alcuni, poiché esprime certezza, va usato l’indicativo; per altri dopo “indubbio” e “dubitare negato” possiamo trovare il congiuntivo, nonostante la funzione affermativa; per altri ancora una soggettiva con reggenza aggettivale richiede il congiuntivo. Comunque, come per le oggettive, l’alternanza tra l’indicativo e il congiuntivo non è rigida e dipende anche dal livello di lingua, oltre che dal tipo di reggenza.
Un saluto
Prof. Anna
È corretto dire “Spero che i Maya avessero ragione”, nel senso di augurarsi che i Maya abbiano azzeccato la previsione sulla fine del mondo? Cioè, come si concorda l’indicativo presente col congiuntivo della proposizione dipendente quanto non esiste contemporaneità? La ringrazio anticipatamente della risposta che vorrà gentilmente darmi.
Caro Franco, ti consiglio di leggere gli articoli: “la concordanza dei tempi con il congiuntivo 1” e “la concordanza dei tempi con il congiuntivo 2”, se poi hai ancora dei dubbi, non esitare a scrivermi.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Professoressa, La ringrazio per la Sua risposta. Ora comprendo perché anche dopo “evidente” alcuni autori usano l’indicativo ed altri il congiuntivo.
Lei che modo userebbe in uno scritto?
Cordiali saluti.
Dario
Caro Dario, dopo l’espressione “è evidente che” oppure “è chiaro che” ci vuole l’indicativo.
A presto
Prof. Anna
Gentile Professoressa, riguardo al modo da usare dopo “è indubbio che”, gradirei sapere a quale tesi Lei aderisce tra quelle citate nella Sua risposta del 29.10.2012.
Cordiali saluti.
Dario
Caro Dario, premesso che non sono una linguista, personalmente dopo “è indubbio” uso il congiuntivo.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno, avrei bisogno di un’illuminazione, in quanto raccontando ad una persona un colloquio avuto con una terza mi sono ritrovata “naturalmente” a dire:
“è proprio come se, in quell’occasione, mi abbia detto……”
Risulta essere drammaticamente sbagliato?
Cara lettrice, la frase corretta sarebbe: “è proprio come se mi avesse detto”; dopo “come se” bisogna usare o il congiuntivo imperfetto o il congiuntivo trapassato.
A presto
Prof. Anna
Nel caso dell’articolo “la” la differenza di SENSO e quindi di MODO è evidente. Esempi: “Penso che Maria SIA la ragazza che HA etc” e “Penso che Maria SIA l’unica ragazza che ABBIA etc” ma nel caso dell’indeterminativo “un” come si fa? Esempi possibili: “Penso che SIA una ragazza che ha/che abbia conosciuto in discoteca” e “Penso che Maria SIA una ragazza che gli interessi/che gli interessa.” Mi può aiutare a formulare questi esempi ma anche altri se ce ne sono di più adatti (ma sempre col verbo essere, mi raccomando) in modo da rendere l’evento reale e il concetto di limitazione/requisito se si può perché ho difficoltà. Grazie.
Caro Davide, la frase che vuole il congiuntivo è quella retta dal verbo “pensare”, mentre la frase che segue, introdotta sempre da “che” (ma un “che” relativo), è una relativa, che non dipende direttamente dalla principale “penso”, quindi il congiuntivo non è necessario.
A presto
Prof. Anna
Anche “Mi sembra che sia una ragazza che abbia un grande carisma/che ha un grande carisma”. Io ho spesso sentito dire “abbia”, può essere giusto? Però se dico “abbia”, voglio sottintendere “rispetto agli altri” mettendoci un po’ di limitazione, cosa che non ci sarebbe invece nella frase “Mi sembra che sia un treno che si muove”, giusto?
Caro Aldo, personalmente non userei il congiuntivo, lo abbiamo già usato nella frase precedente e in questo caso non mi sembra che sia necessario.
A presto
Prof. Anna
sento spesso dire mi sembra che ci siano persone che se ne approfittino. oppure: mi sembra che ci sia qualcuno che sparli di te. E’ giusto?
Cara Miriam, l’uso del congiuntivo in questi casi (che se ne approfittino; che sparli di te) può dipendere dalla volontà di dare a questa frase una sfumatura di eventualità o limitazione, ma si può usare anche l’indicativo.
A presto
Prof. Anna
6. Senza che tu gli dici niente, fai un regalo a tuo fratello. phone directory
Sarà contento!
Perché non il congiuntivo?
Jenny
Cara Jennifer, infatti nell’esercizio la frase è falsa, quindi ci vuole il congiuntivo.
A presto
Prof. Anna
Quindi, se non ho capito male, anche in frasi del tipo “Mi sembra che ci siano persone che etc etc” va l’indicativo a meno che non ci sia una sfumatura di limitazione, di eventualità ma perché, specialmente al passato, l’indicativo suona meno bene? Cioè, la frase “mi sembrava che ci fossero persone che avevano sparlato di te” non è meno armoniosa di “mi sembrava che ci fossero persone che avessero sparlato di te”‘? Oppure “pensavo che fosse qualcuno che lavorasse lì” in luogo di “Pensavo che fosse qualcuno che lavorava lì”? Spesso è il cambio al passato che mi confonde anche perché lo sento spesso
Buongiorno Professore,
Grazie mille al vostro blog, e’ molto utile e a me piace molto.
Buona giornata.
Chommica
Buongiorno. Si può dire: “io so che cosa intende” riferendomi al discorso di una persona che ha appena parlato e di cui condivido il pensiero o bisogna dire “io so che cosa intenda”?
Grazie.
Cara Margherita, la frase “io so cosa intenda” non è corretta, il congiuntivo in questo caso non è necessario, lo usiamo infatti con i verbi che esprimono un dubbio (credo, penso, ecc.) e quindi non con “sapere” che indica una certezza; se invece il verbo “sapere” è preceduto da una negazione useremo il congiuntivo: “non so che cosa intenda” perché appunto esprime un dubbio; quindi la frase corretta è “so che cosa intende”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie della cortese risposta e della spiegazione!
Buongiorno professore, si può scrivere: non sapevo che le sculture, di cui mi hai parlato, sono Mantova.
Grazie
Buongiorno professore, si può scrivere: non sapevo che le sculture, di cui mi hai parlato, sono a Mantova.
Grazie
Cara Marta, il periodo: “non sapevo che le sculture, di cui mi hai parlato, sono a Mantova” è corretto.
A presto
Prof. Anna
Grazie della sollecita risposta. Buon anno
Salve a tutti
si può dire: Che il 2013 sia l’anno che vogliate?
Cara Chiara, è meglio dire: “che sia l’anno che volete”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Professoressa Anna,
la ringrazio per il suo prezioso apporto culturale e le invio i migliori auguri di buon anno.
Dario
Gentile Professora Anna,
Buon Anno 2013!
La ringrazio per quello sta facendo sullo studio dell’Italiano.
La volta scorsa, le ho fatto una domanda sull’uso dei verbi: essere e stare. Purtroppo quando mi aveva risposto, mi aveva chiesto di leggere la lezione sui verbi. Le vorrei dire che dopo di aver letto quello mi aveva consigliato, l’uso di questi due verbi non sembra chiaro finora. La differenza tra essere e stare mi sembra complicata in Italiano. Percio, vorrei che mi potesse spiegare piu o meno questa differenza per favore. All’infuori dell’Italiano, parlo lo Spagnolo e il Portoghese; in queste due lingue ci sono essere e stare pero la differenza e piu chiara.
Cara Marin, il verbo “stare” può significare: trattenersi in un luogo (staremo un anno in Italia); trovarsi in una determinata condizione con riferimento allo stato di vita o di salute, in questo caso è spesso seguito da un avverbio (stare bene, stare male) oppure in riferimento a un luogo (stare a casa, stare a tavola); il verbo “essere” può essere spesso seguito da un aggettivo (sono stanco, sono felice) e non da un avverbio; anche il verbo “essere” si usa per indicare il fatto che ci si trova in una determinata condizione o luogo (sono malato; sono a casa). A volte può essere complicato distinguere il significato dei due verbi, per esempio: “sono a casa” significa semplicemente che in quel momento mi trovo a casa, mentre “sto a casa” significa che mi trattengo in questo luogo per un tempo prolungato, anche il fatto che i due verbi abbiano lo stesso passato prossimo (sono stato) può confondere. Spero di aver chiarito il tuo dubbio, se hai difficoltà con determinate frasi o espressioni che contengono questi verbi, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Gentile prof,
ho un dubbio riguardo la seguente costruzione:
“Non ho mai vissuto in Spagna, ma desidero provare questa esperienza con un uomo che avesse cura di guidarmi.”
Il mio dubbio consiste in quel “avesse”, che mi verrebbe da sostituire con un “abbia”.
Lei cosa suggerisce?
La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità!
Caro Davide, la tua supposizione è corretta, meglio il congiuntivo presente, quindi: “abbia”.
Un saluto
Prof. Anna
Ho un dubbio: si dice “Pensavo che fosse il vestito che le stesse meglio” o “Pensavo che fosse il vestito che le stava meglio”? oppure “Pensavo che fosse quello che lo conoscesse di più” o “che lo conosceva di più”? Mi verrebbe sa usare in entrambi il congiuntivo ma non sono convinta.
Cara Maria Paola, in questo caso il congiiuntivo dopo il “che” non è necessario (perché è già stato usato – fosse- dopo il verbo “pensare”), ma, se c’è una sfumatura dubitativa, si può usare il congiuntivo anche nella frase relativa.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna,
Qual e’ la forma corretta : “se c’e’ qualcosa che posso fare per lei” oppure: “se c’e’ qualcosa che io possa fare per lei” ?
Grazie!
Cara Daniela, la prima frase è corretta.
A presto
Prof. Anna
gentile prof.
è corretto dire : “lo farò nelle vacanze di Natale, se ci riuscirò”
grazie
Cara Orni, la frase che mi scrivi è corretta; meglio sarebbe “lo farò durante le vacanze di Natale, se ci riuscirò”.
Un saluto
Prof. Anna
Prof. Anna, la risposta non mi è chiara. Lei mi dà come ipotesi di lavoro la sfumatura dubitativa ma l’esempio ha una sfumatura dubitativa? Se io dico: “Penso che sia il vestito che le sta/le stia meglio” cosa voglio dire esattamente? Parlo di un vestito concreto (cioè quello che le sta meglio come se dicessi “E’ il vestito che le sta meglio”) o di una caratteristica? Cioè la caratteristica di essere quello che le sta meglio? Un po’ come quando si dice “Penso che ci sia qualcuno che abbia il suo numero” dove la relativa indica un qualcuno generico ma con la caratteristica di avere il suo numero. Mi risolva l’esempio spiegandomi il perché della opzione giusta.
Cara Mariapaola, scusa se sono stata poco chiara, nella frase “penso che sia il vestito che le stia meglio” l’oggetto (il vestito) è concreto e determinato (articolo “il”) e quindi io userei l’indicativo “penso che sia il vestito che le sta meglio”, mentre se l’oggetto fosse indefinito, spesso introdotto da un articolo indeterminativo, “penso che ci sia un vestito che ti stia bene”, allora useremo il congiuntivo.
A presto
Prof. Anna
La ringrazio. ora è chiaro. A questo punto Le sottoporrei un altro quesito che mi confonde: si dice “Mi capita spesso di incontrare persone che si lamentano” o “che si lamentino”?
Cara Maria Paola, si dice: “mi capita spesso di incontrare persone che si lamentano”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof.,
quali di queste frasi sono le più corrette?
Grazie infinite per l’aiuto!
1a) I grandi alpinisti non dimenticano mai che ci siano diversi percorsi che portano in cima.
1b) I grandi alpinisti non dimenticano mai che ci sono diversi percorsi che portano in cima.
1c) I grandi alpinisti non dimenticano mai che ci siano diversi percorsi che portino in cima.
2a) Ah, se avessi saputo che Carlo e Giulio fossero fratelli!
2b) Ah, se avessi saputo che Carlo e Giulio erano fratelli!
3a)Lasciarono da solo Marco, non apprezzato come spesso accade a chi sia troppo piccolo.
3b)Lasciarono da solo Marco, non apprezzato come spesso accade a chi è troppo piccolo.
Cara Luana, le frasi corrette sono:
1b; 2b; 3b.
Un saluto
Prof. Anna
Nella frase “2” del post precedente, cambia qualcosa in termini di uso o meno del congiuntivo se essa diventa:
2a) Ah, se avessi avuto il sospetto che Carlo e Giulio fossero fratelli!
2b) Ah, se avessi avuto il sospetto che Carlo e Giulio erano fratelli!
Grazie ancora!
Cara Luana, in questo caso non è necessario il congiuntivo nella subordinata, quindi la frase corretta è la 2b.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno prof.
Le vorrei chiedere quale delle due presenti frasi sia corretta:
“Caro mr X, vorrei sapere se ci sono novità”
“Caro mr X, volevo sapere se ci fossero novità”
“Caro mr X, volevo sapere se ci sono novità”
è mio intento comunicare con cortesia, ed esprimere il desiderio di avere aggiornamenti.
La ringrazio anticipatamente.
Saluti
Caro Max, per seprimere cortesia meglio usare il condizionale, quindi: “Caro mr X, vorrei sapere se ci sono novità”.
A presto
Prof. Anna
Gentile Professoressa Anna,
sono tedesca e mi preparo per un esame. Se può aiutarmi ne sarei contenta. La frase “a dire la verità io sarei voluto andare in un paese dove si parlasse inglese, ma c’erano solo due posti…” e sbalgiata perché il congiuntivo nella frase relativa non fa senso. Si tratta di un fatto o una cosa continutata che si parla inglese in tal paese. “…sarei voluto andare in un paese dove si parla ingleses é la forma corettat secondo me. C’è naturalmente il congiuntivo che esprime un desiderio però “sarei voluto” si riferisce a “andare” e non a “dove si parlasse”. Che ne dice, Prof. Anna.
Un saluto
Manuela
Cara Manuela, come giustamente dici tu, la frase corretta è: “sarei voluto andare in un paese dove si parla inglese”; “sarei voluto” è un condizionale e non un congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna, grazie per l’aiuto che mi ha dato e per quello che mi darà! Quali sono le frasi corrette fra quelle che seguono?
1a) Lo rimproverai, forte del principio che dovesse impegnarsi.
1b) Lo rimproverai, forte del principio che doveva impegnarsi.
2a) Agii in base al mio principio secondo cui ognuno debba assumersi le proprie responsabilità.
2b) Agii in base al mio principio secondo cui ognuno deve assumersi le proprie responsabilità.
3a)Fu allora che io mi sia accorta di non avere il mio libro.
3b) Fu allora che io mi accorsi di non avere il mio libro.
4a) Fu quando io non abbia più saputo perché mi trovavo lì.
4b) Fu quando io non seppi più perché mi trovavo lì.
5a) Eppure era lui, non qualcuno che gli somigliasse.
5b) Eppure era lui, non qualcuno che gli somigliava.
6a) Ah, se non avessi tenuto a lui sino a tralasciare che il suo amore non bilanciasse quasi mai il mio!
6b) Ah, se non avessi tenuto a lui sino a tralasciare che il suo amore non bilanciava quasi mai il mio!
7a) Capii alla fine chi fosse e, soprattutto, che stavo buttando via il mio tempo.
7b) Capii alla fine chi era e, soprattutto, che stavo buttando via il mio tempo.
8a) Chissà se si sia trasferito a Milano!
8b) Chissà se si è trasferito a Milano!
9a) Gli chiesi se potevo rubargli qualche minuto.
9b) Gli chiesi se avrei potuto rubargli qualche minuto.
9c) Gli chiesi se potessi rubargli qualche minuto.
Cara Luana, la 1a e la 1b sono antrambe corrette, se si usa il congiuntivo però si vuole dare una sfumatura eventuale, stessa cosa vale per 2a e 2b; è corretta la 3b, in questo caso il congiuntivo non è necessario; sono corrette la 4b, la 5b, la 6b, la 7b, 8b, sia la 9a e la 9b.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna, grazie per la preziosa risposta! Mi aiuta a sciogliere nuovi dubbi? Quali sono le frasi corrette fra quelle che seguono?
1a) Certi giorni sembra venir giù il cielo per quanto piova.
1b) Certi giorni sembra venir giù il cielo per quanto piove.
2a) Vedo se ci siano alternative.
2b) Vedo se ci sono alternative.
3a) Te l’ho detto che domani al massimo devo rientrare in città?
3b) Te l’ho detto che domani al massimo debba rientrare in città?
3c) Te l’ho detto che domani al massimo dovrò rientrare in città?
4a)Se sta con te, è per il fatto che ti ami.
4b)Se sta con te, è per il fatto che ti ama.
5a) Quel che conta è che tu sia vivo!
5b) Quel che conta è che tu sei vivo!
6a) Perché non provi a capire se sia colpa sua?
6b) Perché non provi a capire se è colpa sua?
7a) Perché non ti sei fatto spiegare dove sia l’albergo?
7b) Perché non ti sei fatto spiegare dov’è l’albergo?
8a) Era parecchio che non cucinassi.
8b) Era parecchio che non cucinavo.
9a) Mi piacerebbe darti un libro che testimoni il valore di quest’autore.
9b) Mi piacerebbe darti un libro che testimonia il valore di quest’autore.
10a) Non so nemmeno io perché l’abbia cercata.
10b) Non so nemmeno io perché l’ho cercata.
11a) Non so nemmeno se lui l’abbia fatto volontariamente.
11b) Non so nemmeno se lui l’ha fatto volontariamente.
12a) Non so chi, fra me e Giulia, si sia illusa di più.
12b) Non so chi, fra me e Giulia, si è illusa di più.
13a) Non ho idea di cosa tu le abbia detto.
13b) Non ho idea di cosa tu le hai detto.
14a) Ovvio che Andrea avesse risposto di no!
14b) Ovvio che Andrea aveva risposto di no!
15a) Ogni rifiuto, in misura più o meno grande secondo come venga recepito, rende insicuri.
15b) Ogni rifiuto, in misura più o meno grande secondo come viene recepito, rende insicuri.
16a) Sono convinto che i grandi uomini siano umili.
16b) Sono convinto che i grandi uomini sono umili.
17a) Non so se io possa esserle utile.
17b) Non so se io posso esserle utile.
18a) A stabilire di chi sia la ragione, provvederebbe una giuria.
18b) A stabilire di chi è la ragione, provvederebbe una giuria.
19a) L’ho sempre visto come un padre che avvisa se una scelta sia pericolosa.
19b) L’ho sempre visto come un padre che avvisa se una scelta è pericolosa.
Perdoni le tante domande, ma la mia curiosità è grande quanto i miei dubbi!
Cara Luana, sono corrette: 1b; 2b; 3a e 3c; 4b; 5a e 5b; 6b; 7b; 8b; 9a e 9b; 11a e 11b; 12a e 12b; 13 a e 13b; 14b; 15b; 16b; 17a e 17b; 18a e 18b; 19b.
Un saluto
Prof. Anna
Salve,volevo chiedere se questa frase é corretta,
sostanzialmente si,se non fosse che in questo articolo l’India pretenda una risposta plausibile sull’accaduto, entro una settimana.
Caro Salvatore, io non userei il congiuntivo “prentenda” ma l’indicativo “pretende”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna,
sono stata assalita da nuovi dubbi: quali sono, fra le frasi seguenti, quelle corrette?
Grazie ancora per l’aiuto prezioso!
1a) Il problema è che, mentre necessiti la mia attenzione, finisce sempre che io mi distragga.
2a) Il problema è che, mentre necessita la mia attenzione, finisce sempre che io mi distragga.
3a) Il problema è che, mentre necessita la mia attenzione, finisce sempre che io mi distraggo.
4a) Il problema è che, mentre necessiti la mia attenzione, finisce sempre che io mi distraggo.
2a) Se è vero che per riuscire occorra preparazione, è altrettanto vero che la fortuna aiuti, specie poi quando si tratta del mondo della televisione.
2b) Se è vero che per riuscire occorra preparazione, è altrettanto vero che la fortuna aiuti, specie poi quando si tratti del mondo della televisione.
2c) Se è vero che per riuscire occorre preparazione, è altrettanto vero che la fortuna aiuta, specie poi quando si tratta del mondo della televisione.
3a) Visto come il passato dia una mano a capire il presente?
3a) Visto come il passato dà una mano a capire il presente?
4a) Credo che, se alla base ci sia l’onestà, quasi ogni azione sia legittima.
4b) Credo che, se alla base c’è l’onestà, quasi ogni azione sia legittima.
5a) Lo capite che quello sia il mio stipendio di tre mesi?
5b) Lo capite che quello è il mio stipendio di tre mesi?
6a) Non so se sia stato per il suo “no” o per come l’avesse detto.
6b) Non so se fu per il suo “no” o per come l’aveva detto.
6c) Non so se fu per il suo “no” o per come l’ebbe detto.
7a) Aveva l’attitudine a conquistare chi le riuscisse piacevole.
7b) Aveva l’attitudine a conquistare chi le riusciva piacevole.
8a) Perché spiega al maestro come si insegni?
8b) Perché spiega al maestro come si insegna?
9a) Mi stupì, offrendosi di collaborare per quanto potesse.
9b) Mi stupì, offrendosi di collaborare per quanto poteva.
10a) Non poteva essere un caso che fosse andata male.
10b) Non poteva essere un caso che era andata male.
11a) E pensare che io abbia sempre fatto così!
11b) E pensare che io ho sempre fatto così!
12a) Si prenda ad esempio chi caccia non tanto perché abbia fame, quanto per gustarsi un delitto.
12b) Si prenda ad esempio chi caccia non tanto perché ha fame, quanto per gustarsi un delitto.
13a) Poco importava se non fosse un caso.
13b) Poco importava se non era un caso.
14a) Non hai interesse a scoprire quale sia la verità?
14b) Non hai interesse a scoprire qual’è la verità?
15a) Quando sembrò chiaro che fosse in procinto di firmare il contratto, ne fui felice.
15b) Quando sembrò chiaro che era in procinto di firmare il contratto, ne fui felice.
16a) È vero che la maggioranza degli elettori sia spesso conservatrice.
16b) È vero che la maggioranza degli elettori è spesso conservatrice.
17a) Va detto che la mia voglia fosse calata.
17b) Va detto che la mia voglia era calata.
18a) Fu perché ero brilla? O fu solo che mi trovassi in un’allegra compagnia?
18b) Fu perché ero brilla? O fu solo che mi trovavo in un’allegra compagnia?
19a) Se è vero che un amico sia un tesoro, è anche vero che sia difficile da trovare.
19a) Se è vero che un amico è un tesoro, è anche vero che è difficile da trovare.
20a) Certi negozianti ti lasciano intendere che il prodotto richiesto sia raro.
20b) Certi negozianti ti lasciano intendere che il prodotto richiesto è raro.
21a) Non saprei se mi sentii di più come chi parla a una persona con cui non sia in confidenza, o piuttosto…
21b) Non saprei se mi sentii di più come chi parla a una persona con cui non è in confidenza, o piuttosto…
22a) Non so se mi piaccia ancora.
22b) Non so se mi piace ancora.
23a) Si capiva che fosse una casa mai utilizzata.
23b) Si capiva che era una casa mai utilizzata.
24a) Non avrei certo previsto la situazione che mi aspettasse.
24b) Non avrei certo previsto la situazione che mi aspettava.
25a) Diresti che sia bella?
25b) Diresti che è bella?
26a) Dammi il tempo per pensarci.
26b) Dammi il tempo di pensarci.
Cara Luana, sono corrette: 3a o 3b dipende dal soggetto della frase tra le virgole (3a il soggetto è una terza persona singolare, 3b una seconda persona singolare), 2c; 3a; 4b; 5b; 6a e 6b; 7a e 7b; 8b; 9a e 9b; 10a; 11b; 12a e 12b; 13b; 14a e 14b; 15b; 16b; 17b; 18b; 19b; 20b; 21a e b; 22 a e b; 23b; 24b; 25b; 26 a e b.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna
Solo se è anche seguito dat congiuntivo ?
Peter
Caro lettore, può anche essere seguito da congiuntivo, dipende dalla frase.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof.ssa vorrei sapere se, in casi particolari,il verbo pensare può essere seguito dall’indicativo invece che dal congiuntivo. Grazie!
Cara Maria, di norma dopo il verbo “pensare” ci vuole il congiuntivo, essendo un verbo di opinione, nella lingua parlata però molto spesso l’indicativo prende il posto del congiuntivo. Il mio consiglio però è di usare comunque il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera professoressa.
La frase” la prima repubblica sembrava che cadeva per i magistrati ed é caduta per i magistrati” é corretta?
Saluti
Salvatore.
Caro Salvatore, la frase che mi scrivi non è corretta, meglio: “sembrava che la prima repubblica fosse caduta per i magistrati ed è caduta per i magistrati”, non si capisce bene cosa significhi “per i magistrati”, io lo specificherei meglio (a causa dei magistrati?).
Un saluto
Prof. Anna
Salve professoressa Anna
sono una studentessa marocchina;studio la lingua italiana da tre anni con piacere.volevo dirle grazie per questo sito che é molto utile.se non c é problema;per favore vorrei chiederle degli esercizi di un livello piu avanzato soprattutto in grammatica.le ringrazio tanto
Cara Khadija, grazie per il tuo gentile commento; nei “test di ripasso” troverai esercizi per un livello sempre più avanzato.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie della risposta professoressa,la frase che le ho citato l’ha pronunciata un noto giornalista, quello che lei ha riportato tra parentesi credo si quello che volesse sottintendere il giornalista( a causa dei magistrati)
Saluto
Salvatore.
Buonasera professoressa,in questa frase anche se c’é il se prima del verbo, va bene il presente indicativo?
Negli ultimi trent’anni,se il sistema Italia è sopravvissuto,creando posti di lavoro,lo deve esclusivamente alla piccola media impresa,non certo ai collosi del passato.
Saluti
Salvatore
Caro Salvatore, l’indicativo è corretto.
Un saluto
Prof. Anna
professoressa sempre guardando la tv ho sentito questa frase “è la persona piû simaptica che io conosco”
L’artista ha sbagliato modo,avrebbe dovuto usare il congiuntivo(conosca) esatto?
Saluti
Salvatore
Caro Salvatore, sarebbe stato più corretto usare il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
vi ringrazio per il comento, ci aiuti a comprendere meglio il significato, grazie mille
salve professoressa Anna
vorrei aggiungere una regola importante nel corso del congiuntivo che é:Con il congiuntivo il soggetto della frase secondaria normalmente è diverso da quello della frase principale. E basando su questa regola possiamo dire che questa frase scorretta ”Sono usciti senza che abbiano chiesto il permesso” perchè i due soggetti della frase sono uguale.vi do un esempio:Vogliamo organizzare la festa senza che Maurizio lo sappia.
Grazie per suo sforzo é veramente ho imparato tante cose dal suo corso;Dio le protegge.buon continuazione.
Cara Kadija, la frase ”sono usciti senza che abbiano chiesto il permesso” non è scorretta, ma solo meno comune, più frequentemente se c’è identità di soggetto tra principale e subordinata troviamo una forma implicita con l’infinito: “sono usciti senza avere chiesto il permesso”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professore,
quando la frase reggente ha il verbo impersonale, è legittimo l’uso del congiuntivo per la subordinata? In altre parole, sono ad esempio corrette le seguenti frasi?
a) Si capiva che fosse malato.
b) Finisce sempre che io mi addormenti.
c) Era parecchio che non guardassi la Tv.
Inoltre, quando nella frase reggente il verbo è al condizionale, è corretto usare il congiuntivo nella subordinata? Per esempio, è giusto scrivere:
d) Diresti che lei sia onesta?
Per finire, quali delle seguenti frasi sono corrette?
1a) Notai che i suoi capelli erano più chiari di come li ricordassi.
1b) Notai che i suoi capelli erano più chiari di come li ricordavo.
2a) Esiste forse qualcuno che abbia già scoperto tutto di chi ama?
2b) Esiste forse qualcuno che ha già scoperto tutto di chi ama?
3a) Ti lasciano credere che sia tutto perfetto.
3b) Ti lasciano credere che è tutto perfetto.
Grazie!!!
Cara Luana, il congiuntivo non è necessario dopo tutti le forme impersonali ma dopo i verbi impersonali come: basta, conviene, bisogna, occorre, pare, può darsi, sembra, e dopo il verbo “essere” alla forma impersonale + aggettivo, avverbio o nome (è meglio; è necessario); quindi nelle frasi che mi scrivi userei l’indicativo; per quanto riguarda la seconda domanda quando nella reggente c’è il condizionale presente di un verbo di opinione, il verbo della subordinata oggettiva va al congiuntivo presente (penserei che sia), ma nel caso di verbi indicanti volontà o desiderio viene usato il congiuntivo imperfetto (vorrei che fosse). Nel caso poi di un’oggettiva retta da dire, in questo caso verbo di giudizio, si usa l’indicativo: “direi che è onesta”. Le frasi corrette sono 1a e 1b; 2a e 2b; 3b.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna, quali delle seguenti frasi sono corrette? Ancora grazie per l’aiuto!
a) Mi stupii di non aver pianto tanto neppure vent’anni prima, quando lui aveva pronunciato il suo addio.
b) Mi stupii di non aver pianto tanto neppure vent’anni prima, quando lui ebbe pronunciato il suo addio.
c) Mi stupii di non aver pianto tanto neppure vent’anni prima, quando lui pronunciò il suo addio.
Cara Luana, io sceglierei la C.
A presto
Prof. Anna
grazie per il chiarimento professoressa
grazie per il chiarimento professoressa .
un saluto
Gentile prof. Anna,
se dopo il verbo “essere” alla forma impersonale + aggettivo, avverbio o nome si usa il congiuntivo, è allora corretto dire:
E’ vero che la maggior parte degli uomini vesta di blu.
Grazie!
Cara Luana, “è vero” esprime proprio una certezza, quindi è seguito dall’indicativo e non dal congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Salve professoressa.
Volevo chiederle se è più corretto dire “se dovessi chiamarlo sarebbe un problema” o se dovessi chiamarlo é un problema”
Saluti
Salvo
Caro Salvatore, è corretto dire: “se dovessi chiamarlo sarebbe un problema” .
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna, mi aiuta a risolvere nuovi dubbi? Quali sono, fra le seguenti frasi, quelle corrette? Grazie!
1a) È chiaro che lei non sia cosciente d’essere bella.
1b) È chiaro che lei non è cosciente d’essere bella.
2a) Non poteva essere un caso che non fossi stata promossa.
2b) Non poteva essere un caso che non ero stata promossa.
3a) Si dimostrava disponbile con chi conoscesse poco.
3b) Si dimostrava disponbile con chi conosceva poco.
4a) Non t’interessa scoprire quali siano le tue potenzialità?
4b) Non t’interessa scoprire quali sono le tue potenzialità?
5a) Non illuderti di guadagnare più di quanto io abbia detto.
5b) Non illuderti di guadagnare più di quanto io ho detto.
Cara Luana, sono corrette: 1a; 2a; 3a e 3b; 4a e 4b; 5a e 5b.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera professoressa é corretta la frase “se si trattava di fascisti del web,di un linguaggio fascista e così via”
la pronunciata un noto politico in tv.
Saluti
Salvo.
Caro Salvatore, la frasi che mi scrivi è decontestualizzata, quindi non è facile valutare quanto sia corretta; comunque, all’interno di un registro poco formale, è possibile trovare se + indicativo imperfetto.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera professoressa, le cito un’altra frase che ho sentito i tv
“la ragionevolezza vorrebbe che si trova una soluzione di governo che coinvolga le forze ragionevoli”
É corretta?
Saluti
Salvo.
Caro Salvatore, in questo caso la frase non è corretta, infatti dopo “vorrebbe che” bisognerebbe usare un congiuntivo imperfetto.
A presto
Prof. Anna
Buonasera professoressa é corretta la frase “se si trattava di fascisti del web,di un linguaggio fascista e così via”
l’ha pronunciata un noto politico in tv.
Saluti
Salvo.
Gentile prof. Anna,
sono corrette le seguenti frasi in cui è usato solo l’indicativo? Grazie per l’aiuto!
1) Stavo pensando che ho visto un bel film.
2) Certo è che così ci si perde belle esperienze.
3) Ero consapevole dell’importanza della lingua inglese, non solo per via che è molto diffusa.
Cara Luana, le frasi che mi scrivi sono corrette.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna,
un altro dubbio: quale delle due seguenti frasi è corretta? Grazie ancora!
a) Ignoravo che, nella vita, c’entrasse molto la fortuna.
b) Ignoravo che, nella vita, c’entri molto la fortuna.
Cara Luana, poiché nella principale c’è un verbo all’imperfetto, anche nella subordinata avremmo un congiuntivo imperfetto: “ignoravo che, nella vita, c’entrasse molto la fortuna”.
Un saluto
Prof. Anna
Buona sera prof.Anna la ringrazio per la sua coralità, la seguente frase con il congiuntivo imperfetto é corretta.
“Se fossi al tuo posto,non andrei a quella festa”
Saluti
Salvatore
Caro Salvatore, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera prof.Anna, la frase “se sapessi come si facesse la farei”
Saluti
Salavatore
Caro Salvatore, la frase che mi scrivi non è corretta, è invece corretto dire: “se sapessi come si fa, la (se è riferito a un nome femminile) farei”.
Un saluto
Prof. Anna
Buona domenica prof.Anna, la frase “se Bersani, oltre che a mettere gli otto punti ci aggiunge che aboliamo il finanziamento ai partiti,come noi dicevamo”
è corretta?
saluti
Salvo
Caro Salvatore, la frase non è del tutto corretta, sarebbe meglio: “se Bersani, oltre che a mettere gli otto punti, aggiungesse l’abolimento del finanziamento ai partiti, come dicevamo noi…”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie della risposta prof .Anna,ma questo uso sbagliato dell ‘indicativo al posto del congiuntivo é un errore grave?
Ciedo ciò,perché dal mio punto di vista,una personalità pubblica non dovrebbe inciampare in questi errori.
Saluti
Salvo
Caro Salvatore, è sicuramente un errore.
A presto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna,
quali sono, fra le seguenti frasi, quelle corrette? Grazie davvero per l’aiuto!
1a) Veda, conoscere la storia è importante.
1b) Vede, conoscere la storia è importante.
2a) E’ naturale che più una cosa ci emozioni, più ci rapisca.
2b) E’ naturale che più una cosa ci emozionia, più ci rapisce.
3a) Non poteva essere fortuito che si fosse trovato lì.
3b) Non poteva essere fortuito che si era trovato lì.
Cara Luana, sono corrette: 1b; 2b; 3a.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna,
un altro dubbio: qual è la frase corretta fra le seguenti? Grazie!
1a) Visto come a volte gli uomini siano crudeli?
1b) Visto come a volte gli uomini sono crudeli?
Cara Luana, è corretta entrambe le frasi.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera Professoressa Anna,secondo lei quale delle seguenti frasi è corretta?
Converrebbe che si faccia come dico io
Converrebbe che si facesse come dico io
Distinti saluti.Marco Mastrianni
Caro Marco, la frase corretta è: converebbe che si facesse come dico io.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera Prof,anna
quale delle due frasi è corretta.
provo a sentire se avesse ancora posto.
provo a sentire se abbia ancora posto.
saluti
Salvo
Caro Salvo, io non userei il congiuntivo ma l’indicativo: provo a sentire se ha (se c’è) ancora posto.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno Professoressa,mi potrebbe spiegare,motivando la risposta, quale delle seguenti frasi,secondo lei,è corretta:
Mi sono girato per vedere chi c’era
Mi sono girato per vedere chi ci fosse
Distinti saluti.Marco
Caro Marco, entrambe le frasi sono corrette, ma l’uso del congiuntivo sottolinea una sfumatura ipotetica.
A presto
Prof. Anna
Salve,
Vorrei aggiungere che esiste un video del prof. Giuseppe Patota in cui spiega la differenza tra il pronome relativo CHE nell’indicativo presente e nel congiuntivo. Saluti a tutti quanti.
Cara prof.ssa. Anna,
Nel congiuntivo, come lo sappiamo, è di norma usare la preposizione DI quando si deve riferire a uno solo soggetto: “Penso di andare dalla mia mamma”. In questo caso il verbo andare viene sempre messo all’infinito? E se io volessi mettere la frase al futuro? Dovrei usare un avverbio, ossia, “Penso di andare dalla mia mamma il prossimo fine settimana” ? Grazie mille!
Caro Marcos, è possibile usare il futuro: penso che andrò dalla mia mamma.
A presto
Prof. Anna
Buonasera Professoressa Anna,la contatto perchè vorrei che mi aiutasse a chiarire un dubbio.Secondo me nella frase “Mi sono girato per vedere chi c’era” la proposizione principale è “Mi sono girato” mentre la subordinata è “per vedere chi c’era”;però se così fosse nella subordinata ci sarebbero due verbi e quindi non verrebbe rispettata la regola che stabilisce che in ogni proposizione è presente un solo verbo.Lei cosa mi consiglia?
Caro Marco, “mi sono girato” è la principale, “per vedere” è una subordinata di primo grado, “chi c’era” è una subordinata di secondo grado (cioè dipende dalla subordinata di primo grado).
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera Professoressa Anna sono Marco,avrei voluto chiamarla qualche giorno fà per farle gli auguri di Pasqua ma ammetto che mi sono dimenticato,a causa delle numerose telefonate a parenti e amici.La contatto per ringraziarla per i preziosi consigli che mi ha dato nei giorni passati e per augurarle una buona ripresa delle attività lavorative.
Distinti saluti.Marco
Caro Marco, grazie per gli auguri!
A presto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna,
i puntini di sospensione debbono seguire o precedere il punto interrogativo o esclamativo quando si accoppiano a esso?
Grazie per risolvere quest’altro dubbio!
Cara Luana, di solito i puntini di sospensione precedono il punto eslamativo e interrogativo.
A presto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna, nelle quattro seguenti frasi è corretto usare il congiuntivo o l’indicativo? E perché? Grazie per l’aiuto!
1) Me lo domandò, inconsapevole del fatto che già qualcuno me lo avesse/aveva domandato.
2) Non sapevo ancora cosa volessi/volevo dal futuro.
3) La mia scelta dipendeva da quale fosse/era la sua risposta.
4) Doveva vedermi per spiegarmi cosa volesse/voleva dire.
Cara Luana, le subordinate presenti nei periodi 2, 3 e 4 sono delle interrogative indirette, in questo tipo di proposizioni il verbo è all’indicativo o al congiuntivo se si vuole sottolineare il valore dubitativo della frase; mentre per quanto riguarda la frase 1 dopo l’espressione “il fatto che” può esserci sia il congiuntivo che l’indicativo.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera Professoressa Anna,la contatto per porle i seguenti quesiti.
Secondo lei nella frase “Mio padre stava aspettando che si ricaricasse il cellulare” è corretto utilizzare il congiuntivo?
Con riferimento alla precedente frase,secondo lei la proposizione “che si ricaricasse il cellulare” è una subordinata oggettiva o temporale?
Distinti saluti.Marco
Caro Marco, in questa frase è corretto usare il congiuntivo ed è una subordinata oggettiva.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera Professoressa Anna,qualche giorno fà le ho chiesto se nella frase “Mio padre stava aspettando che si ricaricasse il cellulare” la proposizione subordinata“che si ricaricasse il cellulare” fosse oggettiva o temporale,lei mi ha risposto che è una oggettiva,ma se così fosse come giustifica l’uso del congiuntivo,generalmente utilizzato per esprimere possibilità o incertezza,in una frase in cui viene espresso un fatto certo?
Infatti se metto in carica il cellulare sono certo che dopo un pò di tempo sarà carico.
Distinti saluti.Marco
Caro Marco, la frase è un’oggettiva e il congiuntivo si usa anche in questo genere di subordinate; l’alternanza tra indicativo e congiuntivo nelle oggettive esplicite è regolata da un criterio semantico: si usa l’indicativo per indicare un avvenimento certo, si usa il congiuntivo per indicare un avvenimento presunto o probabile; il verbo “aspettare” indica comunque un’ aspettattiva, un avvenimento che presumibilmente avverrà, quindi viene seguito dal congiuntivo; la frase che mi scrivi infatti è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
salve signori docenti ! mi sarpreste dire gentilmente se nella seguente frase l’uso del congiuntivo è corretto ? grazie in anticipo e menomale che ci siete
” L’avvocato non riesce più a racimolare qualche cliente in più e per quelli che ha dedicherebbe scarso una decina di ore alla settimana …( continuazione inutile ) ”
e giusto che stiamo … la domanda sta bene : D ?
Caro Franco, nel periodo che mi scrivi non c’è un congiuntivo, ma al massimo un condizionale (dedicherebbe), forse non ho capito bene la tua domanda. Prova a riformularla.
A presto
Prof. Anna
” Egli dice che di proseguire nel mondo militare non fa per lui . O la realtà è che egli non ne è all’altezza o non è proprio idoneo … ? ”
E queste frasi signori docenti come si presentano grammaticalmente ? Ringrazio vivamente
Caro Franco, non ho capito bene, vuoi l’analisi logica di questi periodi?
Un saluto
Prof. Anna
ringrazio per la risposta celere ma comunque quello che vorrei saper è : grammaticalmente stanno bene ? io ho pensato che mettendo il che alle varie frasi sarebbe stato giusto usare il congiuntivo ma penso che il ”dedicherebbe ” sta bene , poi dell’altro periodo dell’altro messaggio(260 ) non so se sta bene sempre grammaticalmente , specie nella frase interrogativa . Ringrazio nuovamente per l’attenzione e l’assistenza
Caro Franco, in questo caso l’uso del condizionale (dedicherebbe) è corretto; nel periodo: ”egli dice che di proseguire nel mondo militare non fa per lui . O la realtà è che egli non ne è all’altezza o non è proprio idoneo … ? ” c’è qualche errore, si potrebbe dire “egli dice che la carriera militare non fa per lui; o la realtà è che non ne è all’altezza o che non è proprio idoneo?”.
A presto
Prof. Anna
Volevo chiedere è giusto dire:
Che lei si sbagli o che lei si sbaglia?
E ancora:
Che lei sbagli o che lei sbaglia?
Cara Giovanna, l’uso o meno del congiuntivo dipende dal verbo reggente, che nelle frasi che mi scrivi non c’è, quindi, per esempio, se il verbo che regge vuole il congiuntivo, sarà corretto “che lei si sbagli” (credo che lei si sbagli), mentre se il verbo non vuole il congiuntivo sarà corretto usare l’indicativo “che lei si sbaglia” (sono sicuro che lei si sbaglia).
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera professore Anna.
Questa frase ? corretta “se io vengo da te(riferito alla conduttrice del programma)ospite e faccio una battuta sulla politica,alla fine vengo insultato”
Saluti
Salvatore.
Caro Salvatore, questa frase è corretta.
A presto
Prof. Anna
buongiorno professore,
mi dice per favore se e’ corretto dire “prima di fare i lavori, vorrei conoscere se sussistano obiezioni o se sussistano obiezioni”? grazie mille d
Cara Daniela, in questo caso è molto meglio usare il verbo “sapere” al posto di “conoscere”: “vorrei sapere se sussistono obiezioni”.
A presto
Prof. Anna
volevo dire se sussistano o se sussistono. scusi d
Gent. Prof Anna, ho un dubbio: si dice Credevo che fosse il libro che gli INTERESSAVA di più o che gli INTERESSASSE di più? O vanno bene tutti e due? Grazie.
Cara Laura, sono corrette entrambe le frasi.
Un saluto
Prof. Anna
il congiuntivo indica una possibilità: usarlo (bene) vuole dire distinguere tra ipotesi e realtà, fantasia e concretezza. con esso si dà forma a emozioni che colorano il pensiero, il modo di comprendere e inventare la realtà. senza il congiuntivo, ci si limita a un “reale” perlopiù contemporaneo, ma anche futuro, come se il futuro non avesse sorprese fosse solo un presente un pò più in là. un saluto grazie , REBECCA
10 anni
Cara Rebecca, grazie per il tuo interessante contributo.
A presto
Prof. Anna
buonasera professore Anna
è corretta questa frase “E’ brutto dirlo,ma molti ventenni cercano lavori dove ci si sporchi le mani”
saluti
salvatore
Caro Salvatore, la frase è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Se sono corrette tute e due le frasi qual’è a sfumatura di ciascuna? Qual’è la differenza di significato per capire quale usare di volta in volta?
Cara Laura, usando il congiuntivo diamo una sfumatura dubitativa alla frase, quindi la scelta dipende da quello che vogliamo esprimere.
Un saluto
Prof. Anna
Però la sfumatura dubitativa è già nel verbo credere quindi forse se io uso l’indicativo indico QUEL LIBRO e non un altro mentre se uso il congiuntivo voglio indicare UN LIBRO IN GENERALE, UNA CARATTERISTICA. Boh? Può essere?
Cara Laura, la sfumatura dubitativa è già espressa dal verbo credere e il congiuntivo che regge, usando il congiuntivo nella relativa questa sfumatura (cioè il fatto che quel libro fosse interessante per lui) viene ulteriormente sottolienata.
A presto
Prof. Anna
Salve a tutti.
Ho un dubbio sull’uso del congiuntivo nella seguente frase:
“… consapevole che l’offerta di strumenti di formazione avanzati, rappresenti una parte cruciale del proprio successo.”
E’ giusto il congiuntivo o deve essere utilizzato l’indicativo?
Grazie
Paolo
Caro Paolo, quando il verbo della principale rimanda ad un’idea di sicurezza o oggettivita’ (sono sicuro, sono certo, mi e’ chiaro, sono consapevole), si tende ad accompagnarlo con un indicativo.
A presto
Prof. Anna
Vorrei sapere perchè con “non capisco come voi possiate resistere…” si deve usare il congiuntivo.
grazie
Caro Gian, alcuni verbi possono reggere sia l’indicativo sia il congiuntivo, a seconda del significato: “capire, comprendere” vogliono l’indicativo quando significano ‘rendersi conto’ come atto di pura comprensione intellettuale: “capisco che sei stanco”; vogliono invece il congiuntivo quando significano ‘trovare naturale’, attraverso una valutazione soggettiva: “Marco non si sente bene, quindi capisco che non abbia voglia di uscire”; nella frase che mi scrivi è corretto l’uso del congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno Professoressa Anna,sono Marco,la contatto per sapere se nella frase “chiunque abbia notizie di lei è pregato di contattarmi” è possibile utilizzare il congiuntivo imperfetto in alternativa al congiuntivo presente;in caso affermativo potrebbe spiegarmi in quali casi,nelle proposizioni subordinate relative,è possibile utilizzare il congiuntivo presente e in quali l’imperfetto
Caro Marco, in questo caso è corretto il congiuntivo presente, per l’uso del congiuntivo nelle frasi relative ti consiglio di leggere questo articolo:http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4895
A presto
Prof. Anna
Buongiorno Professoressa Anna,sono Marco,la contatto per sapere se nella frase “chiunque abbia notizie di lei è pregato di contattarmi” è possibile utilizzare il congiuntivo imperfetto in alternativa al congiuntivo presente;in caso affermativo potrebbe spiegarmi in quali casi,nelle proposizioni subordinate relative,è possibile utilizzare il congiuntivo presente e in quali l’imperfetto.
Distinti saluti.Marco
Carissimi,
Avrei un dubbio sull’uso del congiuntivo, soprattutto relativo ai verbi ‘rispondere’ ed ‘avvisare’.
Per esempio, il testo che segue è corretto?
‘Ti avviso che quasi sempre il materiale che arriva da Tech SIA di pessima qualità.
Pur avvertendo che il problema SEMBRI riguardare il tipo di setting dato alle loro macchine, Tech risponde che si TRATTI del materiale in origine a essere di cattiva qualità.’
Nel valutare il testo di questa mail, io e un amico discordiamo nel ritenere che i congiuntivi utilizzati -in maiuscolo nel testo- siano corretti…
Possiamo chiedere un vostro cortese riscontro, per favore?
Grazie mille in anticipo per il vostro aiuto!
Cordiali saluti
Fabrizio e Daniela
Cari Fabrizio e Daniela, il congiuntivo, nei casi che mi proponete, non è assolutamente necessario, bisogna usare l’indicativo.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Buonasera prof.Anna
Nella seguente frase è corretto il congiuntivo.
Lette le richieste del personale
Si dispone
Che il dipendente possa usufruire della mensa anche al di fuori dell’orario di lavoro.
Non era il caso di usare l’indicativo?
Saluti
Salvo
Cara Salvo, il congiuntivo è necessario dopo forme impersonali (si dispone).
Un saluto
Prof. Anna
gentilissima Professoressa Anna,
nella frase “Non immagini quanto sia bella Parigi” è necessario l’uso del congiuntivo? So che il verbo immaginare per quanto esprime un’azione soggettiva richiede l’uso del congiuntivo. Non sono sicura, però, se la frase preddetta sia una frase semplice o subordinata.
grazie infinite e a presto
Cara Emilia, l’uso del congiuntivo in questo caso è corretto; “non immagini” è la principale, “quanto sia bella Parigi” è la subordinata.
Un saluto
Prof. Anna
Egregio Professore,
ho un dubbio sul congiuntivo. Nonostante io creda di risolvere bene i problemi su questo tempo verbale, ogni tanto mi sorge qualche dubbio. Ho pensato di chiedere un consulto su un caso che andrò tra poco a esplicare. Dunque:
“Lo so, è ovvio che io lo voglia” oppure in tale proposizione si usa il condizionale, quindi “Lo so, è ovvio che io lo vorrei”…
Grazie per il tempo che mi dedicherà.
Un saluto, buon lavoro,
Massimiliano
Caro Massimiliano, in questo caso io userei il condizionale in quanto “è ovvio” esprime una certezza e quindi non necessita del congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Professore, sono brasiliana, ho avuto una bella esperienza in Italia e provo a insegnare la lingua.
Vorrei chiedere quando devo coniugare il verbo piacere. Io lo uso sempre al singolare e plurale con i pronomi indiretti. Esempio: mi piace la torta. Ti piacciono i gialli? Ecc. La ringrazio.
Cara Lilian, non so se ho capito bene la tua domanda, le frasi che mi scrivi sono corrette; puoi coniugare il verbo “piacere” in tutti i tempi, i modi e le persone: mi piace, ci piacciono, vi è piaciuto, le piacerà, ecc. e, come dici giustamente anche tu, preceduto dai pronomi indiretti.
Un saluto
Prof. Anna
correzione … bell’esperienza.
Grazie della risposta prof Anna. Ho trovato sulla grammatica: io piaccio, tu piaci, lei piace, noi piacciamo, …. È correto? Quando e come usare?
Cara Lilian, la coniugazione è corretta; il verbo “piacere” regge un complemento indiretto introdotto dalla preposizione “a”, per esempio: io piaccio a te; tu piaci a me; lei piace a noi.
Un saluto
Prof. Anna
Prof Anna, La ringrazio la risposta.
Si trova sulla grammatica. Io piaccio, tu piaci, lei piace, noi piacciamo, ecc. Quando li devo usare? Grazie ancora.
Buongiorno professoressa Anna.,volevo chederle se in questa frase è corretto in congiuntivo
“Se poteste cortesemente spostarvi,ve ne sarei grato” ho iil dubbio che di debba usare il “condizionale di cortesia”
Saluti
Salvatore
Caro Salvo, si tratta di un periodo ipotetico della possibilità, quindi è coretto usare il congiuntivo imperfetto.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie professoressa. Buongiorno.
Cara Anna
In questo articolo ho trovato la frase:
A meno che tu vada a lavorare domani mattina, non hai fatto niente in questi giorni
Non capisco il senso… perché si usa “a meno che”?
Grazie mille
Amina
Cara Amina, il senso è “non hai fatto niente in questi giorni, eccetto il caso in cui tu domani vada a lavorare”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Anna,
Vorrei sapere quando posso omettere la congiunzione “che”
Es: Credi sia una buona idea
Grazie
Amina
Cara Amina, nelle proposizioni soggettive e oggettive esplicite è possibile omettere la congiunzione CHE: spero (che) sia guarito; sembra (che) stia meglio.
L’omissione è più frequente: – quando nella frase principale si trova un altro CHE: sono certo che Paolo creda (che) tu l’abbia tradito; – quando il verbo della subordinata è al congiuntivo: immagino (che) sia andato tutto bene; – quando nella principale si trova un verbo indicante timore o dubbio: temo (che) sia tardi. Non è possibile omettere il CHE nelle subordinate dipendenti non da un verbo ma da una locuzione avverbiale: credo siano stati risolti tutti i problemi; MA NON: ho l’impressione siano stati risolti tutti i problemi.
A presto
Prof. Anna
Cara Anna,
Come si spiega l’uso del congiuntivo in questa frase?
Se aspettiamo il momento in cui tutto, assolutamente tutto sia pronto, non incominceremo mai.
Grazie tante
Cara Amina, in questo caso abbiamo un congiuntivo all’interno di una frase relativa introdotta da “in cui”; spesso nelle frasi relative l’uso del congiuntivo da una sfumatura limitativa, in questo caso il requisito, la condizione è che “tutto sia pronto” (http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4895); attenzione però, la punteggiatura non è corretta, meglio: in cui tutto, assolutamente tutto, sia pronto.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno professoressa Anna,sono Marco,la contatto per avere delucidazioni riguardo i seguenti quesiti:
1. La scelta del tempo verbale da utilizzare all’interno di una proposizione subordinata di secondo grado,dipende dal tempo utilizzato nella subordinata di primo grado o da quello utilizzato nella proposizione principale?
2. Mi saprebbe dire,motivando la risposta,quale delle seguenti
frasi è corretta?
Ho effettuato il controllo per verificare se ci fossero
problemi
Ho effettuato il controllo per verificare se c’erano problemi
3. Con riferimento alla frase corretta del quesito precedente,
secondo lei,è esatta la seguente analisi?
Ho effettuato il controllo (PROPOSIZIONE PRINCIPALE
DICHIARATIVA)
per verificare (PROPOSIZIONE SUBORDINATA
DI PRIMO GRADO FINALE)
se ci fossero/se c’erano (PROPOSIZIONE SUBORDINATA
DI SECONDO GRADO OGGETTIVA)
dei problemi
La ringrazio per la disponibilità.
Distinti saluti.Marco
Caro Marco, la subordinata di secondo grado dipende dalla subordinata di primo grado e quindi la scelta dipende dal tempo utilizzato nella subordinata di primo grado; sono corrette entrambe le forme: “se ci fossero problemi” e “se c’erano problemi”, si tratta infatti di proposizioni interrogative indirette esplicite, in questo tipo di proposizioni il verbo può essere all’indicativo, al congiuntivo se voglio sottolineare il valore dubitativo della frase. “Ho effettuato il controllo” (proposizione principale); “per verificare” (subordinata di primo grado finale); “se ci fossero-c’erano dei problemi” (subordinata di secondo grado interrogativa indiretta).
Un saluto
Prof. Anna
Cara Anna,
Grazie mille di tutte le risposte
Un saluto
Amina
Buonasera professoressa Anna,sono Marco,mi potrebbe spiegare,motivando la risposta,se la seguente frase è corretta?
Ho effettuato il controllo per verificare che fosse tutto a posto
Con riferimento alla frase precedente,secondo lei,è corretta la seguente analisi:
Ho effettuato il controllo (PROPOSIZIONE PRINCIPALE
DICHIARATIVA)
per verificare (PROPOSIZIONE SUBORDINATA
DI PRIMO GRADO FINALE)
che fosse tutto a posto (PROPOSIZIONE SUBORDINATA DI PRIMO GRADO OGGETTIVA)
La ringrazio per la disponibilità.
Distinti saluti.Marco
Caro Marco, il periodo che mi scrivi è corretto. – Ho effettuato il controllo (proposizione principale); – per verificare (proposizione subordinata di primo grado finale); – che fosse tutto a posto (proposizione subordinata di secondo grado oggettiva).
A presto
Prof. Anna
É corretto dire: era il piú bel premio che avesse ricevuto in tutta la sua vita?
Cara Antonella, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera professoressa Anna,sono Marco,mi potrebbe spiegare per quale motivo nella frase “Ho effettuato il controllo per verificare che fosse tutto a posto” è corretto usare il congiuntivo?
La ringrazio per la disponibilità.
Distinti saluti.Marco
Caro Marco, le proposizioni oggettive possono avere sia l’indicativo sia il congiuntivo, la scelta dipende sia da un criterio semantico (di significato) sia da una scelta di registro (formale-informale); in questo caso abbiamo l’enunciazione di un avvenimento presunto o probabile (fosse tutto a posto), non è un avvenimento certo, e quindi il congiuntivo è corretto.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera prof Anna,è corretta questa frase
“Sarebbe arrivata la GdF per verificare se il titolare della mostra aveva fatto almeno una ricevuta”
Saluti
Salvo
Caro Salvo, la frase è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Gentilissima professoressa Anna buongiorno, potrebbe aiutarmi a chiarire alcuni dubbi? Gliene sarei grata.
La frase “non immagini quanto ho sofferto”, è corretta oppure la subordinata richiede il congiuntivo “abbia”?
In breve potrebbe darmi una spiegazione?
Un’ultima domanda:
È corretta la frase:
“Immagino tu sia felice che finalmente sia arrivato il weekend”.
Io credo che la subordinata di secondo grado esprima un fatto oggettivo “è arrivato il weekend”, ma mi confonde il fatto che la subordinata di primo grado indichi uno stato d’animo…
La ringrazio infinitamente.
Viv
Cara Viv, è corretto usare il congiuntivo in dipendenza del verbo “immaginare” anche se preceduto da una negazione; nella seconda frase invece la subordinata di secondo grado non richiede il congiuntivo in quanto non dipende direttamente dal verbo “immaginare” ma da “essere felice”.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno prof Anna è corretta questa frase ” Un auguri speciale alla mia nipotina,che la scuola possa renderti ancor più speciale di quanto tu lo sia già”
Caro Salvo, non è necessario il congiuntivo nella frase “di quanto lo sia già”, quindi possiamo dire “di quanto lo sei già”.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera professoressa Anna,sono Marco,nell’ultimo quesito che le ho posto(Ho effettuato il controllo per verificare che fosse tutto a posto) intendevo sapere come mai fosse corretto l’uso del congiuntivo in relazione all’espressione verbale “per verificare” utilizzata nella proposizione subordinata di 1° grado finale,dato che il verbo da utilizzare in una subordinata di 2° grado dipende da quello usato nella subordinata di 1° grado.
La ringrazio per la disponibilità.
Distinti saluti.Marco
Caro Marco, nella subordinata di secondo grado “che fosse tutto a posto” l’uso del congiuntivo non dipende dal fatto che è retta dal verbo “verificare” ma dal fatto che questa proposizione oggettiva esprime un avvenimento presunto o probabile (che fosse tutto a posto) e non un avvenimento su cui si ha una certezza assoluta.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera professoressa Anna,sono Marco,le pongo i seguenti quesiti:
1 Nella frase “So accettare la realtà,qualunque essa sia” secondo lei la proposizione “qualunque essa sia” a quale tipo di subordinata appartiene?
2 Con riferimento alla precedente frase,potrebbe spiegarmi per quale motivo è corretto usare il congiuntivo all’interno della proposizione “qualunque essa sia”?
La ringrazio per la disponibilità.
Distinti saluti.Marco
Caro Marco, in questo caso “qualunque” ha valore relativo e quindi introduce una proposizione realtiva che necessita del verbo al congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Gentilissima professoressa Anna buongiorno.
Ho due nuovi quesiti da porLe e approfitto della Sua cortese disponibilità per aiutarmi a risolverli.
A) Se Giulio arrivasse mentre Paolo è sotto la doccia, rischierebbe che nessuno gli (apra? aprirebbe? apre?) il cancello e rimarebbe chiuso fuori.
Quale fra i tre modi verbali tra parentesi è quello corretto? Mi potrebbe fornire gentilmente una breve spiegazione?
Le espongo il secondo quesito. Leggendo, mi sono imbattuta in una frase nella quale l’uso del congiuntivo non mi è chiaro (che novità!):
B) …se mai stesse scritto nei disegni della Divina Provvidenza che la mia dinastia non DEBBA piu regnare, allora lascerò il mio trono.
Perché l’autore ha usato il congiuntivo “debba”? Non è corretto il congiuntivo imperfetto “dovesse” oppure il futuro “dovrà” o il presente “deve”? Potrebbe in breve spiegarmi la motivazione?
Grazie di cuore.
Viv
Cara Viv, nella frase A usiamo il congiuntivo “apra” in quanto il verbo “rischiare” segito da “che” vuole il congiuntivo; nella frase B viene usato il congiuntivo presente perché l’autore si riferisce al presente e vuole sottolineare che non è un avvenimento certo; ma grammaticalmente sarebbe corretto anche l’indicativo presente o futuro.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Anna,
Ho un dubbio:
Ho letto in un libro che le forme si dice che e dicono sono usate con il congiuntivo.
Ho letto anche che la forma verbale “Dico” si usa con l’indicativo. Es: Dico che Paolo è simpatico
Vorrei sapere se le forme Dici, Dice e Diciamo sono usate con il congiuntivo
Grazie tante
Amina
Cara Amina, il verbo “dire” regge l’indicativo.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera prof. Anna.
È corretta questa frase.
Balotelli ha fatto la miglior partita che gli ho mai visto fare, peccato si sia fatto espellere ingenuamente e che debba saltare la prossima.,questi sono errori che si pagano
Ps .si sarebbe potuta sviluppare anche in altro modo?
Un saluto
Salvo
Caro Salva, sarebbe più corretta se ci fosse un congiuntivo nella frase relativa: “che gli abbia mai visto fare”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Anna
è coretta questa frase?
ieri non sepevo ancora che stasera avrei avuto tempo per incontrarmi con te
grazie tante
Caro Mattia, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof Anna ad una frase del tipo: “…se questo fosse vero dovrebbe mangiare molta più frutta” è corretto rispondere: “chi ti dice che non lo fa”? oppure “chi ti dice che non lo faccia”? In altre parole il “chi ti dice che” vuole per forza l’indicativo oppure va bene anche il congiuntivo?
Caro Marco, in questo caso è meglio dire “chi ti dice che non lo faccia?”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professoressa Anna, buongiorno. Le espongo i miei nuovi dubbi:
A) Non so perché tu l’abbia fatto
B) Non so perché l’hai fatto
Mi sembrano entrambe corrette, in quanto nella frase A esprimo una sfumatura di eventualità (non conosco il motivo dell’azione ma mi potrebbe essere spiegato) , mentre la frase B è un’affermazione (ignoro il motivo dell’azione).
È corretta la mia interpretazione?
Un altro dubbio mi ostacola quando una frase è introdotta da “il fatto che”.
C)Il fatto che tu sia mia fratello non ti permette di comportarti così
D)Il fatto che sei mio fratello non ti permette di comportarti così
L’essere mio fratello è un fatto certo, quindi il congiuntivo “che tu sia” lo trovo fuori luogo.
Sono in errore?
E nella frase seguente?
E)Il fatto che non mi rivolga ancora la parola significa che è ancora offeso F)Il fatto che non mi rivolge ancora la parola significa che è ancora offeso
Il non rivolgere la parola potrebbe essere una mia sensazione, in quanto magari non mi è stata rivolta perché non si è verificata una condizione favorevole. Quindi uso il congiuntivo.
È corretto?
Un ultimo quesito:
G)Non immagini quanto sia bella Parigi
è un’opinione. Per altri, potrebbe essere brutta, quindi uso il congiuntivo. Ma nella frase:
H) Non immagini quanto sia grande Parigi, è corretto l’uso del congiuntivo dal momento che oggettivamente Parigi è grande?
Aiutooo!
Grazie di cuore
Viv
Cara Viv, dopo “non so” ci vuole il congiuntivo; dopo “il fatto che” è possibile sia l’uso del congiuntivo sia quello dell’indicativo, quindi può essere corretta sia la frase D sia la E, come dici tu; dopo “non immagini” è meglio usare il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Egr. Prof.ssa le inoltro la seguente frase:
” Qualcuno glielo ha riferito? Perche’ lei mi pare che non lo sa proprio…”
Il “sa” è del tutto scorretto nel senso che andrebbe usato il “sappia”o ha qualche possibilità?
Grazie.
Cordiali saluti
Caro Lorenzo, dopo il verbo “parere” è necessario il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno volevo chiederLe prof. Come posso fare per iscrivermi al Suo blog. Grazie
Beh, dopo aver visto in tempo reale il mio commento, vuol dire che basti/a inserire la mail ed inviare.
Caro Costantino, benvenuto su Intercultura blog!
A presto
Prof. Anna
Buongiorno a tutti. Sono una ragazza bulgara e ho appena scoperto questo sito. A novembre sosterrò il livello C2 di lingua italiana. Voi mi darete l’aiuto necessario per le poche cose che non mi sono ancora ben chiare. Grazie
Cara Tatyana, benvenuta su Intercultura blog!
A presto
Prof. Anna
Cara prof.ssa,
è scorretta la frase:
“facciamo che giochiamo a carte?”
intesa col significato di proposta: “giochiamo a carte?”?
Cara Agata, non è propriamente corretto, si usa in un linguaggio molto informale; ma è da evitare in registri più formali o controllati.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Anna
Ho un dubbio:
Ho imparato che:
indicativo presente + congiuntivo presente = azione contemporanea
indicativo presente + congiuntivo passato = azione anteriore
indicativo passato + congiuntivo imperfetto = azione contemporanea
indicativo passato + congiuntivo passato = azione anteriore
Il mio dubbio è: quando abbiamo
indicativo presente + congiuntivo imperfetto (azione anteriore)
Qual è la differenza tra usare (quando abbiamo il l’indicativo presente nella frase principale) il congiuntivo imperfetto o il congiuntivo passato?
Es: Ritengo che l’esercizio fosse troppo difficile (azione anteriore)
Es: Ritengo che l’esercizio sia stato troppo difficile (azione anteriore)
Vorrei sapere qual è la differenza tra usare “fosse” o “sia stato”. Le due forme verbali esprimono anteriorità riguardo al verbo della principale, che è al indicativo presente
Cara Amina, usiamo il congiuntivo imperfetto (nella subordinata) solo quando il verbo della reggente è al passato per esprimere contemporaneità, quindi, di norma, se vuoi esprimere anteriorità e il verbo reggente è al presente, è meglio usare il congiuntivo passato e non l’imperfetto.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Anna
Grazie mille!
A presto
Amina
Cara professoressa;
Nella “Grammatica avanzata della lingua italiana” (nel capitolo degli aggetivi) ho trovato questa frase: “Pensa che Ottavio è diventato un funzionario alto del Ministero degli Esteri.”
Perché in questa frase non si usa il congiuntivo, cioe: “Pensa che Ottavio sia diventato”?
Cara Ana, in questo caso “pensa” è un imperativo (tu pensa), e il senso della frase è “sai che Ottavio è diventato….”, qui “pensare” non ha il significato di “credere” e quindi non è necessario il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Cara professoressa
Mi interesa perche in questa frase: “Pensa che Ottavio e’ diventato un alto funzionariodel Ministero degli Esteri.” non si usa il congiuntivo? Cioe perche non si usa Ottavio sia diventato e non e’ diventato?
grazie , e’ realmente una pagina preziosa che ci aiuta .
Cara professoressa,
è corretto “approfitto che non piovE per fare una passeggiata” oppure “approfitto che non piovA per fare una passeggiata”?
Ne è nata una diatriba.
Grazie mille
Beatrice
Cara Beatrice, in questo caso il congiuntivo non è necessario, quindi è corretta la frase con l’indicativo.
Un saluto
Prof. Anna
Bel programma!
Buongiorno professoressa Anna. Ogni tanto torno a rivolgermi a Lei con qualche dubbio da sottoporre alla Sua cortese attenzione.
Le espongo il mio quesito:
A) Stefano non mi ha ancora reso il libro. La scortesia sta nel fatto che, dopo un anno, non mi venga nemmeno chiesto se, per caso, vorrei mi venisse restituito.
B)…che, dopo un anno, non mi venga nemmeno chiesto se, per caso, volessi mi venga restituito.
C)…che, dopo un anno, non mi venga nemmeno chiesto se, per caso, volessi mi venisse restituito.
Qual è o quali sono le frasi corrette? Mi potrebbe gentilmente fornire una breve spiegazione?
Grazie mille e buona giornata.
Viv
Cara Viv, la forma piu corretta fra quelle che mi proponi è quella al punto A: vorrei mi venisse restituito; usiamo il condizionale presente per “volere” perché siamo nel presente (e non il congiuntivo imperfetto “volessi”); il condizionale presente “vorrei” regge il congiuntivo imperfetto (vorrei che mi venisse restituito); avresti potuto anche usare l’indicativo dopo il “se”: “se voglio che mi venga restituito”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara professoressa,
Grazie mille per il Suo aiuto.
Buongiorno Professoressa, ahimè, nel frattempo mi sono sorti nuovi dubbi e mi rivolgo di nuovo a Lei.
Le espongo i quesiti:
A)”Penso sarebbe un problema per Paolo raggiungere quel ristorante” è corretto se voglio sottintendere la possibilità di scegliere quel ristorante, ovvero “se decidessimo di prenotare lì”?
B)Se non mi avessi aiutato a decidere, mi starei ancora chiedendo:
1. se fosse il caso di partire
2. se è il caso di partire
Ancora grazie e buona giornata.
Viv
Cara Viv, la frase A è corretta, nel caso B invece è corretta l’opzione 1.
Un saluto
Prof. Anna
il problema principale non è che i miei sogni siano significativamente diversi dagli obiettivi che perseguo, ma che io ne sia consapevole e non riesca a porre rimedio a questa discrepanza tra ciò che soddisferebbe la mia anima e ciò che invece appagherebbe il mio intelletto.
buongiorno professoressa, questa frase è giusta o dopo il ‘che’ serve l’indicativo?
grazie!
Cara Marta, il periodo che mi scrivi è coretto.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna, Le chiedo cortesemente una delucidazione, Il congiuntivo non si usa nelle frasi principali,quindi codeste frasi sono corrette? ” PURTROPPO SÌ, ANCHE SE POTREI DORMIRE….PAZIENZA SFRUTTIAMO DI PIÙ LA GIORNATA,CIAO….”. e anche in quest’altra “NON SO SE SAREBBE STATO MEGLIO ESSERE SPETTATORE IN QUELLA SCENA OPPURE ATTORE”.
Caro Costantino, nelle fasi che mi scrivi non c’è il congiuntivo, ma il condizionale; le principali hanno l’indicativo (sfruttiamo; non so), e le subordinate il condizionale (se potrei; se sarebbe stato); le frasi comunque sono corrette.
Un saluto
Prof. Anna
Delle domande che Le ho appena poste, potrebbe per favore spiegarmi la ratio? Grazie e buona serata
Gentile professoressa, ricordo, tanto tempo fa , un docente mi disse, nella maggior parte dei casi il “se” è seguito dal congiuntivo,(doppia esse es. “Se andassi” lo porterei. A questo proposito Le ho rivolto la domanda l’altro giorno (PURTROPPO SÌ, ANCHE “SE “POTREI DORMIRE….PAZIENZA SFRUTTIAMO DI PIÙ LA GIORNATA,CIAO….”. e anche in quest’altra “NON SO “SE”SAREBBE STATO MEGLIO ESSERE SPETTATORE IN QUELLA SCENA OPPURE ATTORE”.)Ma c’erano delle eccezioni, proprio queste vorrei cortesemente che Lei m’insegnasse. Grazie e buona serata. colgo l’occasione per farLe tanti auguri di Buon Natale.
Caro Costantino, non sempre “SE” è seguito da congiuntivo, dipende dai casi: la frase “anche se potrei dormire” è una proposizione concessiva e dopo “anche se” ci vuole il condizionale; mentre “non so se sarebbe stato meglio” è una proposizione interrogativa indiretta e anche in questo caso dopo il “se” ci vuole il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie prof. Buon 2014.
Potrebbe suggerirmi l’argomento grammaticale attraverso cui posso studiare questi casi particolari “anche se potrei…” e “non so se sarebbe stato meglio…” come la “preposizione concessiva” ed altre. Grazie e di nuovo Bion anno. Costantino
Caro Costantino, è necessari studiare i vari tipi di proposizioni subordinate, come appunto le proposizioni concessive. Ci saranno presto sul blog anche articoli dedicati alle proposizioni subordinate.
Un saluto
Prof. Anna
Buona anno prof Anna.
Ho letto questa frase “Non sopporto vivere nel terrore che la prossima telefonata potrebbe essere quella del mio ex datore di lavoro”
È sbagliato in quanto ci vuole “possa”
Saluti
Salvo
Caro Salvo, oltre al fatto che ci vuole “possa”, il verbo “sopportare” seguito da un infinito vuole la preposizione “di”: “non sopporto di vivere”.
Un saluto
Prof. Anna
Sono contenta di non averne sbagliata nemmeno una. Comunque c’è sempre tanto da imparare,ricordare e ripetere. Ottima iniziativa e complimenti
Gentilissima professoressa Anna, buon pomeriggio.
Avrei alcune frasi da proporLe all’interno delle quali la scelta dei verbi mi fa sorgere dei dubbi.
A) Non vuole che Paolo pensi che Stefano lo FACCIA di proposito
B) E’ un fatto di dominio pubblico che gli allevatori SONO senza scrupoli, ma che arrivino a operare con tanta brutalità va al di là di ogni immaginazione.
C) Spero che nessuno pensi che Roberto SBAGLIEREBBE qualora comprasse un libro nel quale TROVI dei suggerimenti che lo PERSUADONO affinchè smetta di fumare.
D) Non so perché SEI arrivato presto.
E) Non riesco a capire che cosa PUO’ succedere di tanto incredibile fra tre giorni.
Per le frasi in cui rileverà un errore, potrebbe cortesemente fornirmi una breve spiegazione?
Grazie mille per la pazienza e la disponibilità.
Viv
Cara Viv, la scelta dei verbi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera professoressa,
mi chiedo se sia più giusto dire: ” Non c’è niente che non va” oppure ” Non c’è niente che non vada”.
Grazie
Caro Luca, sono corrette entrambe le forme.
Un saluto
Prof. Anna
Salve signori .Bel sito , bella iniziativa ,complimenti per quello che fate : diffodere la grammatica italiana on line , gratis e più che altro fare le correzioni delle frasi che vi proponiamo ! La frase che io vi propongo è questa : ”Cosa importava a lui che ella stesse a lavoro ? ” . Questa frase non mi suona bene e non so se l’uso del congiuntivo è corretto . Ringrazio subito per la vostra attenzione , alla prossima frase !!! .
Caro Francesco, l’uso del congiuntivo è corretto, ma è l’espressione “stare al lavoro” che non suona proprio bene, è meglio usare “essere al lavoro”.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Grazie prof. Anna
buongiorno, scrivo per avere un chiarimento:
mi piacerebbe che nevica… mi piacerebbe che nevichi dal mio punto di vista sono entrambe corrette? mi piacerebbe avere dei commenti in merito. Grazie, Samuele
Caro Samuele, le frasi che mi scrivi non sono corrette; bisogna usare il congiuntivo imperfetto: mi piacerebbe che nevicasse, ti consiglio di leggere questo articolo sulla concordanza dei tempi: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4306.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof. Anna,
vorrei chiederle se a suo avviso sono corrette queste frasi:
“volevo chiederle se avesse ricevuto un riscontro dal Sig. Mario Rossi in merito al documento”
“vorrei chiederle se avesse avuto notizie ..”
“vorrei sapere se ha ricevuto notizie circa il documento…”
grazie
Luana
Cara Luana, le frasi che mi scrivi sono corrette, le interrogative indirette possono avere il verbo sia all’indicativo sia al congiuntivo quando si vuole sottolieneare il valore dubitativo della frase.
Un saluto
Prof. Anna
Carissima professoressa Anna, La contatto nuovamente per sciogliere due dubbi riguardanti il quesito che Le ho proposto di recente.
Lei mi ha indicato come corrette le frasi:
A) Non so perché SEI arrivato presto
B) Non riesco a capire che cosa PUO’ succedere di tanto incredibile fra tre giorni
Se nella frase A sostituissi l’indicativo “SEI” con il congiuntivo “TU SIA” e nella frase B scegliessi di usare il congiuntivo “POSSA” al posto dell’indicativo “PUO'”, sarebbe scorretto?
Se la reggente della frase B fosse “NON IMMAGINO che cosa” , oppure “NON SO che cosa”, cambierebbe la scelta del verbo della subordinata?
Sarebbe così gentile da fornirmi una breve spiegazione?
Ancora mille grazie.
Tanti saluti.
Viv
Cara Viv, le opzioni che proponi sono corrette, infatti sono tutte interrogative indirette e quindi possono reggere sia l’indicativo sia il congiuntivo se si vuole sottolineare il valore dubitativo della frase.
A presto
Prof. Anna
Buonasera. Il mio dubbio è questo: in una frase che esprime una mia sensazione sul fatto che una persona non sia riuscita a fare qualcosa perchè era altrove, è corretto ‘ho pensato che fosse dipeso dal fatto che fossi qui’? O sarebbe meglio dire ‘ho pensato che è dipeso dal fatto che fossi qui’, o ancora ‘ho pensato che fosse dipeso dal fatto che eri qui’? La cosa certa è che quella persona si trovava altrove, di qui il dubbio di poter usare il verbo essere al presente, ma il verbo ‘pensare’ esprime opinione e regge una proposizione secondaria. Grazie.
Caro Marco, io direi “ho pensato che fosse dipeso dal fatto che (non?) eri qui”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve, ho un dubbio.
E’ meglio dire: “…E vuole che nessun figlio vada perduto” oppure “…E vuole che nessun figlio sia perduto”? Qualora entrambe le forme siano corrette, quale è preferibile usare fra l’una e l’altra?
Grazie in anticipo.
Caro Marcello, dipende da cosa vuoi dire, le frasi sono entrambe corrette.
Un saluto
Prof. Anna
Gentilissima Professoressa, ho iniziato una nuova lotta senza quartiere con l’uso del congiuntivo e la confusione ha preso il sopravvento. Mi rivolgo alla Sua pazienza per uscire dal tunnel.
A) Ho pensato fossimo d’accordo che ti avrei chiamato io, invece mi hai anticipato.
B) Ho pensato fossimo d’accordo che dovessi telefonarti io, invece mi hai anticipato.
C)Ho pensato fossimo d’accordo che ti telefonassi io, invece mi hai anticipato.
D)Ho pensato fossimo d’accordo che ti telefonavo io, invece mi hai anticipato.
Gentilmente mi potrebbe indicare quali frasi sono scorrette con una breve spiegazione.
Ancora grazie mille.
Viv
Cara Viv, sono corrette tutte le frasi, nella A il condizionale passato esprime posteriorità, mentre nelle altre frasi abbiamo il congiuntivo imperfetto che esprime contemporaneità e nell’ultima frase l’indicativo imperfetto che non è scorretto perché “essere d’accordo” non vuole necessariamente il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno prof. Anna
La frase “ho i miei dubbi che lei abbia capito di che Elena parlo” è corretta
Saluti
Salvo
Caro Salvo, la frase che mi scrivi è corretta.
A presto
Prof. Anna
Buonasera professoressa Anna,mi chiamo Marco.La contatto per porle il seguente quesito:poichè tra due proposizioni l’anteriorità rispetto al passato si esprime coniugando il verbo della subordinata al condizionale passato,secondo lei è corretta la frase “Gli chiesi se da grande avrebbe voluto fare il calciatore”.
Distinti saluti.Marco
Caro Marco, il condizionale passato passato esprime posteriorità rispetto alla principale al passato, comunque la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Ho un dubbio sulla correttezza di questa frase:
Hai agito così senza immaginare quanto ti stavi sbagliando.
(ipotizzando di poter usare il verbo immaginare con il significato di intuire, capire, comprendere, quindi in sostituzione di uno di questi verbi, è permesso l’uso dell’indicativo o è obbligatorio usare il congiuntivo?)
Grazie
Grazie per
Caro Gianni, è accettabile anche l’indicativo.
Un saluto
Prof. Anna
Salve prof. Anna,
Ho un dubbio sulla correttezza di questa frase:
“Allora tranquilla, è il meglio che ti può offrire la piazza!”
Premetto che la mia è un affermazione.
Avrei dovuto usare il congiuntivo o va bene anche l’indicativo?
Grazie
Bartolo
Caro Bartolo, è corretto anche l’indicativo.
Un saluto
Prof. Anna
“Professore, magari altri farebbero un minimo di quello che fai per la nostra zona…” Il verbo “farebbero” è corretto? Non è più corretto facessero? In quanto, “professore, magari altri facessero un minimo di quello che fai per la nostra zona…, sarebbe più utile per tutti…”
A volte, c’è anche dopo magari, il condizionale, perché?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, nella frase che mi scrivi mi sembra che “magari” esprima un desiderio e in questo caso è corretto il congiuntivo; mentre quando “magari” esprime un dubbio “forse, eventualmente” può essere seguito dal condizionale.
Un saluto
Prof. Anna
Io credo che si può avere la licenza media, essere preparati ed avere senso civico con passione civile. E’ giusto usare il congiuntivo può o possa? Grazie
Caro Nicola, è corretto usare il congiuntivo dopo il verbo “credere”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie prof. Anna.
Anch’io non ero certo che il verbo avesse perso il suo significato originale di percezione fisica o psichica. Mi permetto di aggiungere che la mia domanda traeva origine dal seguente ragionamento:
(a) sensazione fisica: “Sento cantare il gallo nel cortile” (percezione uditiva); “Sento che scotta ancora” (percezione legata al tatto o al gusto); ecc.
(b) “Sento che mi sta succedendo qualcosa” (percezione che potrebbe essere soltanto psichica).
A me pare (da inesperto) che “sentirsi gli anni” si possa dire solo in senso figurato (il soggetto non ha alcuna sensazione né fisica né psicologica in senso stretto, come quando si dice: “Sento che sto per svenire”).
Prendiamo la frase: “Si sente gli occhi addosso dell’intera platea quando parla in pubblico”. Anche in questo caso, è vero che gli astanti stanno guardando l’oratore, ma “sentirsi gli occhi di qualcuno addosso” è usato in senso figurato per come la interpreto io. Certo, l’oratore potrebbe sudare per lo stress o l’emozione, ma non letteralmente per gli occhi che gli stanno addosso.
Dov’è che sto sbagliando? Cosa non riesco a cogliere?
PS. Se dicessi “portarseli bene (gli anni)” anziché “sentirseli”, “portarseli” potrebbe essere analizzato come verbo procomplementare?
Grazie per la pazienza.
Caro Giacomo, io credo che nella frase “sentirsi gli anni” sia implicita una sensazine fisica o psichica: non mi sembra di avere una determinata età perchè mi sento in forma fisicamente (sensazione fisica) o perchè mi sento giovane mentalemente, quindi non credo si possa analizzare come un verbo procomplementare; nemmeno “portarseli” nel senso di “portare bene gli anni” nel senso di “dimostrare meno anni” lo considererei come un procomplementare, deriva da uno dei significati di “portare”, cioè: “sopportare”; procompementari sono verbi come:”cavarsela”, “prendersela”, “farcela”, “passarne”, ecc.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie per la risposta, Prof. Anna.
Cordiali Saluti
Nicola Bruno
Carissima Prof. Anna,
le ho scritto la settimana scorsa per un quesito sul congiuntivo e non ho ancora avuto risposta, la prego di rispondermi al più presto è molto importante per me.
Grazie
Marifilla
Anche il congiuntivo esprime un dubbio (o no?), quindi come farei a capire se ci vorrebbe (corretto?) il condizionale, dopo magari?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, dipende da cosa vuoi esprimere: “magari fossi già in vacanza!” (desiderio), “magari (=forse, eventualmente) potrei venire in vanza con te”.
Un saluto
Prof. Anna
gentile prof Anna,
è corretta la frase “Sono sicuro che ci fossero prima della mia partenza”
oppure, esprimendo certezza si può anche dire ” sono sicuro che c’erano” ??
La ringrazio anticipatamente
Daniela
Cara Daniela, in questo caso puoi usare l’indicativo.
A presto
Prof. Anna
La ringrazio per le sue risposte, sempre, cortesi!
Distinti saluti
Rico
G.le Prof Anna,
è corretta la frase “a meno che tu non va a lavoro al posto mio”.
Ringrazio anticipatamente, saluti.
Cara Vincenza, dopo “a meno che” ci vuole il congiuntivo, quindi “a meno che tu non vada…” è corretto.
A presto
Prof. Anna
errata corrige
“a meno che tu non vada a lavoro al postomio”
Salve prof. Anna
Questa frase ? corretta: “Non sopporto che Luca abbia detto una cosa saggia”
Saluti
Salvo
Caro Salvo, la frase che mi hai scritto è corretta.
A presto
Prof. Anna
Gent. Prof, ho un dubbio e purtroppo avrei bisogno di una risposta urgente.
E’ meglio usare l’indicativo o il congiuntivo in una relativa subordinata e successiva a una forma congiuntiva?
La frase è:
“Mi auguro, quindi, che siano questi i principi propulsori che continuano (o: continuino?) a unire ed animare l’associazione”: vorrei sapere se nella subordinata relativa sia preferibile, in questo caso, l’indicativo (continuano) o il congiuntivo (continuino), considerato che la parte precedente della relazione ha chiaramente esplicitato che tali principi sono stati “la realtà” che ha sempre caratterizzato l’associazione stessa. Ringrazio e spero possa aiutarmi a chiarire questo dubbio!
Cara Emilia, in questo caso io userei l’indicativo, ti consiglio di leggere questo articolo sul congiuntivo nelle frasi relative: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4895
A presto
Prof. Anna
ho un dubbio, durante una conversazione mi è scappata la seguente frase:
“se si giudica la letteratura come si giudicherebbe il panettiere..sì”
detta subito dopo un giudizio che credevo banale, ma sono stato ripreso perchè al posto del condizionale avrei dovuto usare il congiuntivo (giudicasse). pur concordando che probabilmente suona meglio la correzione (se si giudica la letteratura come se si GIUDICASSE il panettiere) ho il dubbio che non fosse del tutto inesatta la prima frase, può togliermi il dubbio?
Caro Carmelo, avresti dovuto usare il congiuntivo se la frase fosse stata introdotta da “come se”: se si giudica la letteratura come se si giudicasse….”; mentre solo con “come” puoi usare l’idicativo “se si giudica la letteratura come si giudica…”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof.Anna, oggi mi sono recata in farmacia per acquistare dei prodotti che uso da tanto tempo, purtroppo un erano disponibili. Il farmacista insistendo a cercato di consigliarmi altri prodotti con una differenza di prezzo molto alta, ho risposto : no grazie questi prodotti non mi convengono.Voglio sapere se il verbo* non mi convengono* è corretto? La mia amica dice di no. Voglio una tua risposta. Grazie mille.
Cara Imma, il verbo che hai usato è corretto.
Un saluto
Prof. Anna
“Non so se sarebbe meglio, se lei venisse…” La frase è corretta!
Perché non si dice ” Non so se fosse meglio, se lei verrebbe”? (E’ sbagliata sì.) Forse perché nella subordinata si usa il condizionale e nella principale il congiuntivo?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la frase è corretta (non metterei la virgola tra le due frasi però), mentre la seconda che mi scrivi invece non lo è: nella frasi codizionali come “se lei venisse” dopo il “se” ci vuole il congiuntivo, mentre in “non so se sarebbe meglio” la frase introdotta da “se” è un’interrogativa indiretta e può reggere anche il condizionale.
A presto
Prof. Anna
La ringrazio…
Quale sarebbe la differenza fra una frase condizionale e un’interrogativa indiretta? Come farei a capire qual è l’una e qual è l’altra?
Distinti saluti
Caro Rico, le interrogative indirette esprimono una domanda in forma indiretta e dipendono da verbi come -domandare, chiedere, non sapere; mentre le condizionali esprimono la condizione necessaria per l’avverarsi di quanto è affermato nella reggente e sono introdotte da -se, qualora, purché.
Un saluto
Prof. Anna
Credo che sia meglio/giusto che lui venga! In questa frase ci sono due congiuntivi, è corretta? Perché a volte in una frase simile trovo un congiuntivo e un indicativo e non un altro congiuntivo? Me lo spiegherebbe? Grazie
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, un indicativo non sarebbe corretto, ma è corretto usare il congiuntivo sia nella frase retta da “credo” sia in quella retta da “sia meglio”.
A presto
Prof. Anna
Non so se ci andrei che succederebbe… E’ corretta?
Non so se sarebbe meglio se lei venisse… E’ corretta!
Perché nella prima frase il che è seguito da “succederebbe”; mentre, nella seconda il se da “venisse”?
Distinti saluti
RIco
Caro Rico, cambierei la prima frase in questo modo: “non so che cosa succederebbe se ci andassi” infatti il “che” in questa caso significa “che cosa” e introduce un’interrogativa indiretta che può avere il verbo al condizinale per sottolineare che quanto espresso è soggetto a una condizione (se ci andassi); “se lei venisse” è corretto perché usiamo il congiuntivo imperfetto dopo una reggente al condizionale “sarebbe meglio”.
Un saluto
Prof. Anna
cara prof. Anna mi stavo domandando se queste tipi frasi devono prendere “il congiuntivo” o in vece l’indicativo presente, ad esempio “la mia mamma si mette a pensare che (io) deba avere un lavoro autonomo” o “la mia mamma si mette a pensare che io debo avere un lavoro autonomo”… grazie tanto a Lei.
Caro Fernando, io cambierei la frase in questo modo: “mia madre pensa che io debba avere un lavoro autonomo”.
Un saluto
Prof. Anna
Gli Ho detto che se fossi andato l’avrei accompagnato. E’ corretta?
Siamo rimasti… che se fossi andato l’avrei accompagnato. E’ corretta?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, le frasi sono corrette, aggiungerei però “siamo rimasti d’accordo che…”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve prof. Anna,
mi domandavo se la frase “voglio regalarti qualcosa che ti piacerebbe” possa essere corretta. A mio parere si deve usare il congiuntivo “voglio regalarti qualcosa che ti piaccia”, ma magari mi sfugge un qualche contesto n cui la prima frase può essere corretta. Grazie.
Cara Sofia, la tua ipotesi è corretta, ci vuole il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Ottimi esercizi per rinfrescare le nozioni di grammatica,talvolta purtroppo dimenticate.
“Credo che è un film che ci possa riscattare dai pregiudizi”, la frase è corretta? L’autore avrebbe dovuto dire “credo che sia un film che ci possa riscattare…”, o no?
Distinti saluti
RIco
Caro Rco, infatti in questo caso il congiuntivo è necessario.
A presto
Prof. Anna
“Malgrado mi abbia detto di venire, ora non c’è!” E’ corretta?
“Malgrado mi abbia detto/avesse detto che sarebbe venuto, ora non c’è!” Con questa concordanza “abbia detto” è più facile che ci venga; mentre con quest’altra “avesse detto” è più difficile che ci venga: sono corrette le mie interpretazioni?
Distinti saluti
RIco
Caro Rico, in tutti i casi non viene espressa la possibilità che “ci venga”, né con il congiuntivo passato né con il trapassato.
A presto
Prof. Anna
Tempo fa un amico usava quel numero però non so/non sono sicuro se fosse/sia suo… “Se sia” si userebbe per il presente; mentre “se fosse” per il passato, per cui dipende da cosa io voglia dire; o dovrei far riferimento, per la concordanza, ai verbi (usava o non so/non sono sicuro?) che precedono quelli succitati?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, dipende se ti riferisci al presente (se sia) o al passato (se fosse).
Un saluto
Prof. Anna
Voglio dimostrare che tu sia o sei? In questo caso il verbo sia/sei si concorda facendo riferimento al verbo dimostrare o al verbo volere? quindi se con “dimostrare” seguirebbe “sei”; invece con “volere”, sia”. Per questo, qual è la regola da seguire?
Voglio dire che tu debba/devi? (come il caso citato sopra)
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, le frasi in questione sono frasi oggettive, per la scelta dell’uso dell’indicativo o del congiuntivo ti consiglio di leggere questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=6742
Un saluto
Prof. Anna
una domanda, è più corretto dire:
– non ho detto che la parola non esiste…
– non ho detto che la parola non esista…
Caro Francesco, nessuna delle due frasi è scorretta, se vuoi esprimere la certezza dell’avvenimento userai lìindicativo, mentre per esprimere un avvenimento presunto o probabile userai il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
“Malgrado mi abbia detto di venire, ora non c’è!” E’ corretta?
“Malgrado mi abbia detto/avesse detto che sarebbe venuto, ora non c’è!” Con questa concordanza “abbia detto” è più facile che ci venga; mentre con quest’altra “avesse detto” è più difficile che ci venga: sono corrette le mie interpretazioni?
La sua risposta:”Caro Rico, in tutti i casi non viene espressa la possibilità che “ci venga”, né con il congiuntivo passato né con il trapassato”. Mi farebbe capire meglio? Grazie
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, intendevo dire che la scelta del congiuntivo passato non conferisce all’enunciato il senso che tu proponi, cioè che “è più difficile che ci venga”, il significato rimane lo stesso con entrambi i tempi del congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Salve redazionedi Zanichelli . Vi propongo la frase in seguito che a me non tanto convince come forma grammaticale ed appunto il congiuntivo ”fosse” ( che io ho pensato opportuno così dato che vien dopo il che ) e quindi vorrei saper se sta bene . ” certi suoi colleghi dicono e credono che fosse proprio lui che si opponeva di lavorare perché preferiva dir chiacchiere ” . Grazie per la vostra attenzione ed il vostro lavoro !
Caro Franco, l’uso del congiuntivo è corretto, se le due azioni sono contemporanee userei però il congiuntivo presente visto che il verbo “credono” è al tempo presente: “credono che sia proprio lui…” oppure se la subordinata è anteriore alla reggente si userà il congiuntivo passato: “credono che sia stato proprio lui…”, invece non è corretto “si opponeva di lavorare” il verbo “opporsi” non regge la preposizione “a + infinito”, quindi meglio dire per esempio “si rifiutava di lavorare” o “non voleva lavorare”.
Un saluto
Prof. Anna
“Come farei a capire se ci vorrebbe…”. Il condizionale dopo il “se” è corretto? Se no o se sì, perché? E’un’interrogativa indiretta?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, è un’interrogativa indiretta, il verbo può essere al condizionale per sottolineare che quanto è espresso nell’interrogativa è soggetto a condizioni, non mi sembra questo il caso, anche se non so come contiunua la frase, potresti anche usare l’indicativo.
Un saluto
Prof. Anna
“Voglio dimostrare che tu sia o sei?” Il verbo dimostrare deve essere seguito dall’indicativo. Verificato ciò, nella domanda c’è anche “voglio”, per cui dovremmo usare l’indicativo facendo riferimento al verbo dimostrare o il congiuntivo riferendoci a “voglio”? E la stessa cosa nella frase “Voglio dire che tu devi” (“devi”, perché è preceduto dal verbo “dire), dunque, dovremmo far riferimento al verbo “dire” e non al verbo “voglio”?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, il verbo “essere” dipende da “dimostrare” quindi: “voglio dimostrare che tu sei”, così come il verbo “dovere” dipende da “dire”, quindi “voglio dire che tu devi”.
A presto
Prof. Anna
Ringrazio prof. Anna per la sua correzione . quindi la frase verrebbe ”certi suoi colleghi dicono e credono che SIA STATO proprio lui che si RIFIUTAVA di lavorare perché preferiva dir chiacchiere ” ? a me sinceramente non suona ancora tanto bene dato che io il ”sia stato ”lo userei in una frase tipo ” … dicono che sia stato proprio lui a scrivere … ” a differenza di lavorare che è un verbo dal senso un po’ vago dopotutto viene anche dopo un’altro ”che” e il ”si rifiutava di ” . comunque i colleghi credono ora che… invece egli lavorava solo in passato .chiaro il senso ? . ma ho pensato anche usare semplicemente l’imperfetto dopo il primo ” che ” ( dove c’è il fosse ) è proprio sbagliato o potrebbe anche andare dato che è comunque un fatto sicuro , in cui i colleghi dicono e che credono certamente ? mannaggia a questi congiuntivi !! non finirò mai di impararmeli bene se non grazie a voi 😛 !!!ringrazio ancora con tanta stima nei vostri confronti .
Caro Franco, dopo il verbo “credere” è necessario il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
“Malgrado potrebbe starsene senza lavorare, lavora!” Il condizionale in questa frase è scorretto, Perché la subordinata è introdotta da una congiunzione?
“Malgrado potesse starsene senza lavorare, lavora!” E’sbagliata, perché non è giusta la concordanza dei tempi?
“Malgrado potesse starsene senza lavorare, lavorava!” E’corretta.
“Malgrado possa starsene senza lavorare, lavora!”. E’corretta.
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, le tue ipotesi sono corrette, dopo “malgrado” di solito ci vuole il congiuntivo.
A presto
Prof. Anna
“Dovresti andare in farmacia per chiedere se ha/abbia/avesse/avrebbe quel medicinale…” Io utilizzerei “se abbia” visto che c’è il verbo chiedere che lo precede… Ho ragione?
Distinti saluti
Caro Rico, è corretto usare l’indicativo: “dovresti andare in farmacia per chiedere se hanno quel medicinale”.
A presto
Prof. Anna
volevo sapere se questo annuncio è corretto:
CHIUNQUE NE HA VOGLIA!
LUNEDI’ ORE 9.00 FUORI AL CONAD ( SULLA NAZIONALE ALL’USCITA AUTOSTRADA BAIANO) CI INCONTRIAMO PER ANDARE A CAMMINARE!
ISCRIVETEVI AL GRUPPO E SE VOLETE, INVIATEMI IN PRIVATO IL VOSTRO NUMERO DI CELLULARE CHE VI AGGIUNGO NEL GRUPPO SU whatsapp
Caro Adriano, io farei qualche correzione: “chiunque ne abbia voglia….fuori dal Conad…e, se volete,…”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve prof. Anna, è corretta questa frase: non ho visto se la sedia fosse rotta o no.
Saluti
Salvatore
Buongiorno.
Volevo sapere se in questa frase l’uso del “può” è corretto o debba sostituirsi con un “possa”.
Il tema che mi piacerebbe analizzare è l’apporto della letteratura nella didattica della lingua italiana come L2. Come, cioé, la letteratura può influire nell’apprendimento di una L2
grazie e saluti
Cara Micaela, sono corrette entrambe le forme, il congiutivo si usa se vuoi dare una sfumatura eventuale alla frase.
Un saluto
Prof. ANNA
“Dovresti andare in farmacia per chiedere se ha/abbia/avesse/avrebbe quel medicinale…” Io utilizzerei “se abbia” visto che c’è il verbo chiedere che lo precede… La sua risposta:”Caro Rico, è corretto usare l’indicativo: “dovresti andare in farmacia per chiedere se hanno quel medicinale”.Il verbo “chiedere” richiede il congiuntivo, per cui non sarebbe meglio usarlo al posto dell’indicativo?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, il verbo “chiedere” non richiede necessariamente il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno.
Mi piacerebbe sapere se la frase qui in basso è corretta o invece del “può” è più giusto usare il congiuntivo “possa”.
“Il tema che mi piacerebbe analizzare è l’apporto della letteratura nella didattica della lingua italiana come L2. Come, cioé, la letteratura può influire nell’apprendimento di una L2”.
grazie e saluti
Caro Rico, il verbo “essere” dipende da “dimostrare” quindi: “voglio dimostrare che tu sei”, così come il verbo “dovere” dipende da “dire”, quindi “voglio dire che tu devi”. Si utilizza lo stesso procedimento dunque anche in questa frase “Vorrei dimostrare che tu eri lì e non che tu fossi lì”, “Vorrei dimostrare che se lui fosse all’altezza sarebbe promosso a un livello migliore…”: in questo caso, il verbo “dimostrare” accetta la costruzione di un periodo ipotetico?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, lo stesso discorso vale per le frasi che mi scrivi, che sono corrette.
A presto
Prof. Anna
“Non siamo sicuri che le cose che concepiamo chiaramente e distintamente sono vere” o “non siamo sicuri che le cose che concepiamo chiaramente e distintamente siano vere”. Il “non siamo sicuri” richiede il congiuntivo, difatti è seguito da “che le cose che concepiamo”; il “sono vere”, quindi, non dipende da “non siamo sicuri”, ma da “chiaramente e distintamente”, per questo è corretto l’indicativo, o sbaglio? Si fa riferimento sempre all’espressione precedente e non a quella iniziale per coniugare il verbo, è corretta la mia ipotesi?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, “non siamo sicuri” vuole il congiuntivo, quindi è corretto “siano vere” che dipende appunto da “non siamo sicuri”; un verbo non può dipendere da un avverbio (chiaramente e distintamente), ma solo da un’altro verbo: “non siamo sicuri” -verbo reggente- “siano vere” -verbo dipendente.
Un saluto
Prof. Anna
Prof. Anna , mi scuso ancora ma a distanza di giorni e nonostante gli alri suoi consigli , la frase non mi convince . Se è così cortese di correggermela definitivamente ne sarò contentissimo . A meno che sarò costretto purtroppo a stravolgere un intero capoverso . Ho capito sì che dopo il ”credere ” va il congiuntivo ma è proprio quel congiuntivo che non mi piace .Io ho corretto scrivendo , (dopo il credere ) ” …che sia stato proprio lui che si rifiutava di lavorare …” e non so se va bene perchè suona un pò male . La frase in questione è quella del messaggio numero 456 nel caso in cui non lo ricorda e l’altro mio messaggio è il 462 .Ringrazio veramente tanto .
Caro Franco, la frase: ” …che sia stato proprio lui che si rifiutava di lavorare …” è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
“Io non conosco lo spagnolo, ma essendo una lingua simile all’italiano, non mi è difficile comprenderlo/la”. In questo caso “comprendere” si accorda a “una lingua” o a “lo spagnolo”? E perché?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, meglio fare concordare con “spagnolo” in quanto in termini di significato è “lo spagnolo” che “non è difficile da comprendere”.
A presto
Prof. Anna
Salve prof. Anna, è corretta questa frase: non ho visto se la sedia fosse rotta o no.
Saluti
Salvatore
Caro Salvatore, io userei l’indicativo: “non ho visto se la sedia era rotta o no”.
Un saluto
Prof. Anna
“Che sia stato proprio lui che si rifiutava di lavorare”. In questa frase non sarebbe meglio la seguente concordanza “Che fosse stato proprio lui che si rifiutava di lavorare”, visto l’imperfetto indicativo nella principale… o no? O quando iniziamo una frase non dobbiamo tener conto del verbo, in questo caso, della principale per l’accordo nella subordinata?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, sarebbe corretta anche la concoradanza che proponi.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno. Una mia amica scrive: “E’ bello come la gente VIVE col cellulare in mano, ma quando hai bisogno di loro non lo sentono mai”. Io avrei scritto “E’ bello come la gente vivA …” Chi ha ragione? Grazie. Sergio
Caro Sergio, è necessario usare il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
“Ci sarebbe il pericolo che potrebbe/potesse/possa accendersi…” Con “che potrebbe” la subordinata esprime un dubbio (nel presente); con “che potesse” un dubbio nel passato; con “che possa” un dubbio nel presente… Le mie ipotesi sono corrette?
Quindi mi esprimerei, secondo la relazione di tempo che può essere espressa…, come nei casi su evidenziati?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la frase corretta è: “Ci sarebbe il pericolo che possa accendersi…”, perché il pericolo (visto che -ci sarebbe- è presente) può essere solo nel presente e non nel passato, se fosse nel passato bisognerebbe dire “ci sarebbe stato il pericolo”.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera,
ho avuto un’accesa conversazione su una frase che secondo me è errata e cioè : questo è il più bel televisore che c’è.
A me sembra corretto dire : è il più bel televisore che ci sia.
Il mio interloquitore sostiene si possa dire in entrami i modi.
Chiederei gentilmente un chiarimento in merito.
grazie
cordiali saluti
Cristina
Cara Cristina, la regola dice che se nella reggente c’è un superlativo relativo (il più bel televisore) la subordinata relativa avrà il congiuntivo (che ci sia).
A presto
Prof. Anna
Anastasia devi usare quando devi il modo congiuntivo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
“Vuoi che non ti scriva…”. La frase è corretta. “Se vuoi non ti scrivo/scriva”. E’corretto “non ti scrivo”, ma perché? visto che il verbo “vuoi”(volere) deve essere seguito dal congiuntivo…
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, nella frase “se vuoi non ti scrivo” è corretto l’indicativo perché “non ti scrivo” è la principale (apodosi) e la frase introdotta da -se- è la protasi e insieme formano un periodo ipotetico della realtà.
Un saluto
Prof. Anna
Salve prof Anna, ? più corretto dire se chiama o se dovesse chiamare.
Saluti
Salvatore
Caro Salva, sono corrette entrambe le modalità, la frase con se+indicativo introduce un periodo ipotetico della realtà. mentre se+congiuntivo imperfetto un periodo ipotetico della possibilità.
A presto
Prof. Anna
Egregia Prof.ssa Anna:
Innanzi tutto grazie tante dei Suoi preziozi insegnamenti.
La norma dice che il congiuntivo non si dovrebbe usare con frasi che hanno lo stesso soggetto. Questo si applica anche alle congiunzioni concessive?
Ho visto scritto: “Malgrado io avessi freddo, non mi misi il maglione.”
e non so se è corretta.
Le sarei riconoscente se mi potesse chiarire il dubbio.
Cordiali saluti.
Pablo M.
Caro Pablo, le concessive necessitano del congiutivo, quindi la frase che mi scrivi è corretta.
A presto
Prof. Anna
La frase “non so se sarebbe felice ad essere qui” può considerarsi corretta, visto che ci sono alcune eccezioni nell’uso del congiuntivo?
Mi ha destato tale sospetto il racconto di un’amica.
Cara Germana, la frase è corretta., si tratta di un’interrogativa indiretta retta da “non so” e il verbo può essere al condizionale (sarebbe felice), io direi però “non so se sarebbe felice di essere qui”.
Un saluto
Prof. Anna
“Vorrei che venisse e mi dicesse…”. In questa frase, i due verbi “venisse e dicesse” dipendono dal verbo della principale “vorrei”, o no? E perché in quest’altra frase “voglio dimostrare che è stato lui”, il verbo ” è stato” dipende dal verbo “dimostrare” (difatti dopo dimostrare – che deve essere seguito dall’indicativo – non c’è il congiuntivo che dipenderebbe dal verbo “voglio”), e non dal verbo della principale “voglio”?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, “venisse e dicesse” dipendono dal verbo “vorrei”; mentre la struttura del secondo periodo è -voglio (principale) dimostrare (subordinata di primo grado oggettiva) che è stato lui (subordinata di secondo grado oggettiva); ti consiglio di leggere questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=6024
Un saluto
Prof. Anna
“Io sono convinto che Bonucci sia un giocatore che va in Nazionale con …”. In questa frase, “che sia” dipende dal verbo “sono convinto” perciò è corretto il congiuntivo; mentre “che va” dovrebbe dipendere da “sono convinto” per questo è sbagliato adoperarlo all’indicativo, o no? E se dipendesse da “sia un giocatore” dovrebbe aversi la forma all’indicativo “che va”, ma perché dovrebbe dipendere da “sia un giocatore” e non da “sono convinto”? visto che il verbo nella principale è “sono convinto”?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la frase “che va in Nazionale” è una relativa, il “che” si riferisce a “un giocatore”.
Un saluto
Prof. Anna
“Crederei che io prenderei/prenda/prendessi da bere un bottiglietta d’acqua”. Con il condizionale nella principale, secondo la regola, dovrebbe seguire il congiuntivo, imperfetto se indica un desiderio, volontà… In questo caso, potrei utilizzare il condizionale “prenderei” o è sbagliato, e perché?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, quando c’è lo stesso soggetto nella principale (io crederei) e nella dipendente soprattutto per la prima persona bisogna usare la forma implicita: “crederei di prendere”.
Un saluto
Prof. Anna
“Come farei a capire se ci vorrebbe/vuole/voglia/volesse un aiuto in più…?” Se la trasformassi così “se ci volesse un aiuto in più come farei a capirlo…? La seconda frase mi sembra corretta; mentre la prima? E perché?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, non capisco perché devi usare il condizionale, si può dire: “come faccio a capire se ci vuole un aiuto in più”.
Prof. Anna
“Avevano sperato che tornasse” Congiuntivo per la contemporaneità dell’azione.
“Avevano sperato che sarebbe tornata…” Condizionale per la posteriorità dell’azione. Sono corrette?
I tempi come es.:penso, pensavo, avevo pensato, ho pensato, pensai, ebbi pensato, per formare un futuro nel passato, possono essere seguiti tutti dal condizionale passato?
E questi tempi possono essere seguiti tutti anche dal condizionale presente?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, le prime due frasi sono corrette ed esprimono rispettivamente contemporaneità e osteriorità rispetto alla principale, tutti i tempi che mi scrivi possono essere seguiti dal confizionale passato per esprimere posteriorità, ma non da quello presente.
Un saluto
Prof. Anna
“Spero che sia andata bene…” “Sperando che sia andata bene…” Qual è la differenza fra l’indicativo e il gerundio, in questo caso?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, il gerundio si usa solitamente nelle frasi dipendenti, mentre nel periodo che mi scrivi tu “sperando” sarebbe la prinicipale, la frase così decontestualizzata risulta sospesa e non è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
“Volle che arrivassi all’indomani”. Il congiuntivo, in questo caso, è utilizzato come posteriorità, o sbaglio? Anche il condizionale passato, in questa frase, sarebbe corretto utilizzarlo “volle che sarei arrivato all’indomani”: come futuro nel passato, o no? E perché?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, con i verbi che esprimono volontà o desiderio, come volere, per eprimere posteriorità si usa il congiuntivo imperfetto, mentre non è corretto usare il condizionale passato.
Un saluto
Prof. Anna
“Le ho chiesto se potesse…”. Congiuntivo di contemporaneità. “le ho chiesto se potrebbe rispondermi adesso…” Interrogativa indiretta… “le ho chiesto se possa rispondermi…” Congiuntivo di contemporaneità… “le ho chiesto se avrebbe potuto rispondermi…” Condizionale di posteriorità, che potrebbe essere anche un’interrogativa indiretta, o no?
Le mie interpretazioni sono corrette.
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, le frsi che mi scrivi sono tutte interrogative indirette.
Un saluto
Prof. Anna
“Bisogna che il nostro Paese capisca che cosa può/possa fare”. “Capisca” dipende da “bisogna”; “può/possa”, se da capire, sarebbe corretto possa; e se da “bisogna”, pure. O no?
Come fare a capire, nelle frasi, quando il terzo verbo dipende dal primo o dal secondo?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, “capisca” dipende da “bisogna” ed è corretto il congiuntivo, “può” dipende da “capisco che cosa”; il significato e il senso dell’intero periodo ti fa capire da cosa dipende un verbo, “capisca” (che cosa?) “che cosa si può fare”, non avrebbe senso la dipendenza da “bisogna”.
Un saluto
Prof. Anna
Non ho superato una verifica… giovedì, non potrei avere un’altra opportunità di sostenerla? Questo “non” è un rafforzativo, o no? Avrei dovuto scrivere la domanda senza il “non” o con esso?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, di solito usiamo “non” in domande retoriche, ovvero che si aspettano risposte affermative, è corretto sia usarlo che non usarlo.
Un saluto
Prof. Anna
Salve!
Mi chidedo se “seppure” voglia il congiuntivo.
Propongo la seguente frase presa da un dialogo di una persona che parla di fatti riferiti al passato: “[…] seppure non mancasse certo lo scetticismo da parte di persone che non riuscivano a fare il salto mentale […]”
A proposito va bene “voglia” nella mia prima frase o “vuole”? Più scrivo più mi vengono dubbi!! 🙂
Grazie 1000!
Edi
Cara Edi, è corretto usare il congiuntivo dopo “seppure”, è corretto anche il congiuntivo “voglia”.
A presto
Prof. Anna
“Penso che sia un gruppo che ha fatto/abbia fatto bene.” In questa frase la principale è “penso”; “che sia un gruppo” (una subordinata di primo grado); “che ha fatto bene” (subordinata di secondo grado), perciò il verbo si deve porlo all’indicativo, e non al congiuntivo, perché non dipende da “penso”. Le mie interpretazioni sono corrette? E’ così che ci si deve orientare nelle frasi (facendo riferimento se la subordinata dipende o no dalla dipendente o da un’altra subordinata) per scegliere quale verbo adoperare, il congiuntivo o l’indicativo, secondo le subordinate…o no?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la tua analisi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
“Si suppone che quando uno vada a votare voti per qualcuno…” “Si suppone” (principale) “che quando uno vada a votare” (subordinata di primo grado) “voti per qualcuno” (subordinata di secondo grado). In questa frase “voti per qualcuno” (subordinata di secondo grado) al congiuntivo che dipende da “quando uno vada a votare”, è corretta al congiuntivo? E qual è l’elemento della frase precedente “quando uno vada a votare” che fa propendere per il congiuntivo “voti per qualcuno”?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, in questo caso “voti” dipende da “si suppone” ed è una subordinata di primo grado e “quando uno va a votare” (non ci vuole il congiuntivo, è una frase temporale introdotta da “quando”) dipende da “voti per qualcuno” ed è una subordinata di secondo grado, non sempre le subordinate sono in ordine (primo grado poi secondo grado).
Un saluto
Prof. Anna
“Non è che possa/posso pretendere che lo faccia…”. L’elemento introduttore è “non è che” quindi è corretto il congiuntivo “possa” o no?
“Che lo faccia” dipende da quale verbo? Sembra una frase senza la principale, o no?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, il congiuntivo è corretto, la frase “che lo faccia” dipende da “pretendere”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve, la interpello per un dubbio sulla seguente frase:
Prima mi sarei divertito poi gli avrei chiesto di sedersi lui al lato passeggero ed io al volante per vedere se lui avrebbe paura!
In questo caso, il condizionale “avrebbe” è giusto o è corretto il congiuntivo?
Grazie per l’attenzione. Saluti
Carmelo
Caro Carmelo, ci vuole il congiuntivo.
A presto
Prof Anna
“Penso che sia giusto ed è/e sia utile che ci venga”… Ho letto la pagina del “congiuntivo nelle frasi relative”…
“Penso” (principale) quindi che sia giusto (subordinata) e poi? Dopo ci vuole o no il congiuntivo? e perché?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, “penso” (principale) “che sia giusto e sia utile” (due subordinate di primo grado coordinate), “che ci venga” (subordinata di secondo grado) dopo le espressioni “sia giusto e sia utile che” ci vuole il congiuntivo (ci venga).
Un saluto
Prof. Anna
“Io sono convinto che Bonucci sia un giocatore che va in Nazionale con …”
La sua risposta “Caro Rico, la frase “che va in Nazionale” è una relativa, il “che” si riferisce a “un giocatore”.
“Che Bonucci” potrebbe essere una relativa visto il che? come “che va in Nazionale”? Che va in Nazionale è corretto il tempo verbale? basta il che per figurare da relativa una frase? E come far a distinguere una frase relativa?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, il “che” dopo “sono convinto” è una congiunzione che introduce una frase oggettiva (che Bonucci sia…), mentre il “che” dopo “giocatore” è un pronome relativo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=5583
Un saluto
Prof. Anna
“Volle che arrivassi all’indomani”. Il congiuntivo, in questo caso, è utilizzato come posteriorità, o sbaglio? Anche il condizionale passato, in questa frase, sarebbe corretto utilizzarlo “volle che sarei arrivato all’indomani”: come futuro nel passato, o no? E perché?
La sua risposta “Caro Rico, con i verbi che esprimono volontà o desiderio, come volere, per eprimere posteriorità si usa il congiuntivo imperfetto, mentre non è corretto usare il condizionale passato”.
Per questo, le frasi “volevo che sarebbe arrivato” e “desideravo che mi avrebbe raggiunto” (come futuro nel passato) sono sbagliate… Quindi dovremmo modificarle così “volevo che arrivasse” e “desideravo che mi raggiungesse”. Diversamente questa frase è corretta “pensavo che sarebbe arrivato” (sempre per esprimere posteriorità),perché il verbo “pensare” non indica nessun desiderio…
E’ la stessa regola che dovremmo utilizzare per il condizionale presente, che indichi desiderio, volontà ecc.
Le mie interpretazioni sono corrette?
La ringrazio per i moltissimi insegnamenti…
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, le tue interpretazioni sono corrette, ma non usiamo il condizionale presente per esprimere posteriorità.
Un saluto
Prof. Anna
“Volle che arrivassi all’indomani”. Il congiuntivo, in questo caso, è utilizzato come posteriorità, o sbaglio? Anche il condizionale passato, in questa frase, sarebbe corretto utilizzarlo “volle che sarei arrivato all’indomani”: come futuro nel passato, o no? E perché?
La sua risposta “Caro Rico, con i verbi che esprimono volontà o desiderio, come volere, per eprimere posteriorità si usa il congiuntivo imperfetto, mentre non è corretto usare il condizionale passato”.
“Avevo sperato che sarebbe arrivato all’indomani…” Il verbo “avevo sperato” (trapassato prossimo) esprime un desiderio, quindi è sbagliato il condizionale passato nella principale, o no? O devo far riferimento all’ausiliare avere che non indica nessun desiderio o volontà, per questo, è corretto il condizionale passato?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, con il verbo “sperare” è possibile usare il condizionale passato.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna, grazie per la risposta!
Per togliermi ogni dubbio vorrei anche sapere, sempre in riferimento alla frase che ho utilizzato in precedenza, se senza l’utilizzo del congiuntivo la frase sarebbe comunque corretta: “[…] seppure non MANCAVA certo lo scetticismo da parte di persone che non riuscivano a fare il salto mentale […]”
Edi
Cara Edi, “seppure” quando introduce una proposizione condizionale con valore concessivo e quindi significa “ammesso che” vuole il congiuntivo, quando invece introduce un’ipotetica e quindi esprime un dubbio e significa “anche se” può avere il verbo all’indicativo o al congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Caro Rico, il “che” dopo “sono convinto” è una congiunzione che introduce una frase oggettiva (che Bonucci sia…), mentre il “che” dopo “giocatore” è un pronome relativo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=5583
Su questo link, non c’è la funzione grammaticale (forse non ho letto bene) del “che”, che introduce una frase oggettiva…
Una frase è oggettiva quando c’è il soggetto espresso?; invece, quella soggettiva quando il soggetto non è espresso? Me ne farebbe un esempio?
DIstinti saluti
Rico
Caro Rico, copio dall’articolo: • Infine -che- può essere una congiunzione che introduce proposizioni subordinate di vario genere (dichiarative, causali, ecc.).
? Spero che tu venga.; per le proposizioni oggettive ti consiglio questi due articoli: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=6716; http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=6742; le proposizioni soggettive svolgono la funzione di soggetto della reggente, per esempio: è giusto (reggente) che voi siate qua (soggettiva), al più presto un articolo anche sulle soggettive.
Un saluto
Prof. Anna
I giornali e le tv non ci danno molto spazio più di quanto meriteremmo (desiderio)/meritiamo (ipotesi)… Questa è la differenza?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, non capisco il senso della frse così come