Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, le proposizioni infinitive ci riservano ancore delle sorprese. Scopriamo quali nel prossimo articolo.
Buona lettura!
Prof. Anna
INFINITIVE CON I VERBI FARE E LASCIARE
Nella costruzione causativa il il verbo causativo (fare, lasciare) indica che l’azione espressa dall’infinito è stata causata dal soggetto della principale: chi ha fatto bruciare la torta?; lasciamo uscire il cane.
In presenza dei verbi causativi fare o lasciare e talvolta mandare l’infinito potrebbe avere un oggetto diretto. In questo caso chi compie l’azione viene fatto precedere dalla preposizione a oppure da e hanno la funzione di complemento d’agente; vediamo nello specifico:
- la preposizione a si usa solitamente per introdurre un agente al quale si permette (fare, lasciare) di compiere un’azione della quale lui stesso sarà il beneficiario: facciamo mangiare il gelato (oggetto diretto) ai bambini (complemento d’agente) = permettiamo ai bambini di mangiare un gelato; lascia guidare la macchina (oggetto diretto) a Luca (complemento d’agente) = permetti a Luca di guidare la macchina;
- la preposizione da si usa per introdurre un agente a cui si richiede (fare) un’azione di cui potrà beneficiare non lui ma chi la richiede o qualcun altro che ha la funzione di oggetto indiretto: ti faccio preparare il pranzo da Marco = vi (a voi, oggetto indiretto e beneficiario dell’azione) faccio (verbo causativo) preparare il pranzo (verbo all’infinito + oggetto diretto: azione di cui beneficia l’oggetto indiretto) da Marco (complemento d’agente); se l’oggetto diretto è un pronome atono: lo faccio preparare da Marco.
INFINITIVE CON SOGGETTO DIVERSO DA QUELLO DELLA REGGENTE
Con alcuni verbi che indicano una volontà, un ordine, un suggerimento l’oggettiva implicita all’infinito (che in questi casi è sempre preceduto da di) può avere un soggetto diverso; il destinatario dell’atto di volontà, dell’ordine o del suggerimento è espresso nella reggente per mezzo di un complemento di termine: mi permetto di parlare → identità di soggetti → io permetto a me di parlare; vi permetto di parlare → diversità di soggetti → io permetto a voi di parlare; se manca un complemento di termine, il destinatario sottinteso è sempre diverso dal soggetto della reggente: la legge non permette di superare i limiti di velocità → la legge non permette (sottinteso: alle persone, ai guidatori) di superare i limiti di velocità. I verbi più comuni con questa costruzione sono: comandare, concedere, consentire, imporre, ingiungere, intimare, ordinare, permettere, proibire, raccomandare, suggerire, vietare e i verbi dichiarativi dire e avvertire quando sono usati con valore volitivo: le ho detto di andare via.
Anche alcuni verbi di percezione possono avere reggere un’infinitiva con un soggetto diverso da quello della reggente: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2024/03/07/le-proposizioni-infinitive-1/.
Buongiono Prof. la sesta non mi ha convinto e ho sbaliato.
Grazie Buona giornata.
Caro Rino, è comunque un ottimo risultato!
A presto
1) Non dovresti farti fare i compiti a lui.
Prof, quella a lui mi suona pesante, avrò l’orecchio semi tappato? 🙂
Ho sbagliato?
Caro Rino, hai ragione, c’è un errore nell’esercizio. Lo correggo subito.
Grazie per la segnalazione!
A presto
Non dovrebbe essere la prima opzione corretta nella frase 6? Non dovresti farti fare i compiti da lui. Non è corretta? Il computer dice che è sbagliata.
Cara Silva, è l’opzione corretta infatti. Riprova a fare l’esercizio, la risposta giusta dovrebbe diventare verde.
A presto
Prof. la 5 ^ mi sembra errata.
Caro Rino, la soluzione corretta è la seconda.
Hai qualche dubbio?
Forse sbaglio Prof.- Le Valigie, non le valige.
Caro Rino, hai ragione! Non me ne ero accorta, grazie per la segnalazione.
A presto
Nei costrutti impersonali con i tempi composti l’ausiliare è sempre “essere”: “Si è giocato molto”; e se il verbo impiegato ha nella costruzione personale l’ausiliare “avere” (“Giocare” nella costruzione personale può essere intransitivo e possedere l’ausiliare “avere”), il participio passato è sempre al maschile (“Si è giocato…”, “giocato” è maschile →nella costruzione personale sarebbe: “(noi) Abbiamo giocato molto”; e non ” Si è giocata…”, “giocata” sarebbe femminile). Altro esempio: “Si è dormito troppo” → nella costruzione personale sarebbe: “Abbiamo dormito troppo”. Ah, il “si” può essere considerato il soggetto vero e proprio della frase, un soggetto generico e indefinito: “Noi tutti, qualcuno, uno, ecc.”.
Penso sia giusto
Cara Patrizia, è giusto.
10/10 tutto ok!