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Aula di Lingue

Sbagliando…si inventa!

Prof. Anna
Cibo,   La lingua italiana,   Lessico

Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, sbagliando si impara dice il proverbio, può capitare però che dagli errori nascano dei veri capolavori. Oggi scopriremo come alcuni famosi piatti e prodotti della tradizione italiana siano nati per sbaglio.

Buona lettura!

Prof. Anna

La nascita e le origini di ricette e di cibi tradizionali sono spesso avvolte in una nube di mistero: realtà e leggenda si mischiano tra loro e quasi sempre diventa impossibile distinguerle; si narra che alcune tra le più note preparazioni della cucina italiana siano frutto della casualità o addirittura di errori. Vediamo quali.

IL GORGONZOLA

Sembra che uno dei formaggi italiani più particolari e conosciuti (è il quinto formaggio italiano più esportato nel mondo) sia nato grazie a una storia d’amore. Siamo nel Medioevo, intorno all’879 circa, nella cittadina di Gorgonzola, vicino a Milano, un giovane casaro, nella fretta di correre dall’amata (secondo altri distratto dal pensiero di lei), si dimenticò il fagotto della cagliata fresca appeso a sgrondare; per non buttarla via, il giorno successivo aggiunse la cagliata dimenticata a della cagliata fresca. Trascorso il tempo di stagionatura, si rese conto di aver dato vita a un formaggio dell’aspetto inusuale e dal sapore eccezionale.

Lessico:

  • casaro → addetto alla trasformazione del latte in burro e formaggi;
  • cagliata → nella fabbricazione del formaggio, prodotto intermedio ottenuto per coagulazione, con il caglio, del latte puro, intero o scremato;
  • sgrondare → far cadere a gocce l’acqua o un altro liquido che impregna un oggetto.

IL PANETTONE

Le storie sull’origine di questo dolce natalizio sono molte, quello che è certo è che fece la sua comparsa a Milano verso la fine del XV secolo alla corte di Ludovico Maria Sforza, detto Ludovico il Moro (1452-1508), allora signore di Milano. Secondo una di queste leggende il panettone nasce come rimedio a un errore. È la vigilia di Natale e il cuoco di corte, alle prese con la preparazione di un sontuoso banchetto, bruciò il dolce. Come rimediare? Un garzone di nome Toni propose di servire un dolce preparato con avanzi dell’impasto del pane e l’aggiunta di uova, burro, uvetta e canditi. Il dolce piacque così tanto ai commensali che lo chiamarono el pan de Toni, ovvero il pane di Toni in dialetto meneghino, in omaggio al suo creatore. Da qui deriverebbe il nome panettone, la cui ricetta si diffonderà in tutta Italia, diventando uno dei dolci natalizi più diffusi e amati.

Lessico:

  • garzone → in una bottega, giovane lavoratore subordinato, addetto alle attività più semplici;
  • commensali → chi siede con altri alla medesima tavola, specialmente in occasione di banchetti, pranzi ufficiali;
  • meneghino → milanese.

IL RISOTTO ALLA MILANESE

Ancora una volta è a Milano che nasce, per sbaglio o per casualità, un celebre piatto della tradizione italiana: il risotto alla milanese. La prima ricetta nota risale al 1574, alle nozze della figlia di Valerio di Fiandra, uno dei mastri vetrai di origini fiamminghe che lavorava alle vetrate del Duomo di Milano. Nel giorno della cerimonia un suo assistente, soprannominato Zafferano per via dell’abitudine di aggiungere questa spezia ai colori delle vetrate per renderli più brillanti, suggerì al cuoco di aggiungere un pizzico di zafferano a un risotto, allora servito bianco al burro. Non sappiamo se l’idea nacque per fare uno scherzo o per sperimentare un nuovo abbinamento in cucina, ma sappiamo che il piatto conquistò tutti sia per il sapore sia per il colore simile a quello dell’oro, simbolo di ricchezza.

Lessico:

  • fiammingo → delle Fiandre; della parte settentrionale del Belgio, dei Paesi Bassi.

LA TORTA CAPRESE

La torta caprese è un dolce tradizionale di Capri, una deliziosa torta preparata con mandorle, cioccolato fondente, uova, burro e zucchero. Siamo nella Capri degli anni Venti, a un pasticcere di nome Carmine di Fiore venne commissionata una torta alle mandorle da tre clienti molto particolari: tre malavitosi al soldo di Al Capone. Forse per paura o forse per distrazione Carmine di Fiore si dimenticò di aggiungere la farina all’impasto. Dopo averla sfornata, quando era ormai troppo tardi per rimediare, si accorse dell’errore; ma con sua grande sorpresa si rese conto che proprio l’assenza della farina aveva conferito al dolce una consistenza morbida al centro e croccante all’esterno. Fortunatamente il risultato fu molto apprezzato anche da quegli insoliti clienti che ne chiesero la ricetta.

Lessico:

  • (essere) al soldo (di)→ essere al servizio di qualcuno.

Lettura e comprensione

Dopo aver letto il testo, provate a rispondere alle seguenti domande.

  • 1- In quale periodo storico nasce il Gorgonzola?
  • 2- Perché si chiama così?
  • 3- In quale città viene inventato il Panettone?
  • 4- Che errore commise Toni?
  • 5- Perché l’assistente vetraio era soprannominato “Zafferano”?
  • 6- Come veniva servito il risotto prima della variante con lo zafferano?
  • 7- Quale ingrediente dimenticò di aggiungere Carmine di Fiore alla torta di mandorle?
  • 8- Quali furono le conseguenze di questa dimenticanza?

Se conoscete storie simili sull’origine di piatti e prodotti tradizionali, condividetele con noi nei commenti.

 

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Commenti [5]

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  1. Giovanni scrive:

    Molto bella l’ideavdi esplicitare il lessico di alcune parole di un testo proposto alla lettura.
    Complimenti.

  2. Marisa scrive:

    Curiose e interessanti le storie che avete riportato. Io però non ne conosco di simili. Grazie.

  3. Laura scrive:

    domani sera sei in Italia?
    è corretto?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Laura, le frase è corretta.
      A presto