Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, voi dite papà o babbo? C’è differenza tra questi due termini oppure sono sinonimi? Scopriamolo insieme.
Buona lettura!
Prof. Anna
In giro per l’Italia vi potrà capitare di sentire parole diverse per indicare la medesima cosa: un piemontese non chiama il proprio padre babbo e un toscano non si rivolge a suo padre chiamandolo papà. Papà e babbo sono infatti geosinonimi, ovvero parole che servono a indicare lo stesso oggetto, ma che hanno una forma diversa a seconda della zona in cui ci si trova: babbo è una forma autoctona e si usa Toscana, in Romagna, nelle Marche, in Sardegna e nella parte settentrionale del Lazio, mentre papà deriva dal francese ed è diffuso nel resto d’Italia, non a caso molte espressioni contengono la parola papà e non babbo: figlio di papà (→giovane favorito dalla ricchezza e dalla posizione sociale della famiglia), neo papà (→uomo che è appena diventato padre).
Vediamo alcuni geosinonimi.
⇒ Geosinonimi a tavola:
- cocomero o anguria→ il termine cocomero (dal latino cŭcŭmis –mĕris) è quello più diffuso, mentre anguria (dal greco tardo angurion) è una variante settentrionale, nell’Italia meridionale invece l’espressione comune è mellone (o melone) d’acqua;
- formaggio o cacio→ prevale la variante settentrionale formaggio (dal francese fromage) sul toscano, centro-meridionale e sardo cacio (dal latino caseus);
- cornetto o brioche→ nei bar del Nord Italia sentirete ordinare un cappuccino e una brioche, mentre nel centro -sud un cappuccino e un cornetto;
- Insipido, sciapo, scipito, sciocco→ il termine più comune e usato in tutta Italia è insipido (dal latino tardo insipĭdus), di uso interregionale anche sciapo e scipito, mentre sciocco (dal latino tardo exsuccus, privo di succo, di sugo) è una variante usata solo in Toscana.
⇒ Altri esempi:
- asino, somaro o ciuco→ asino (dal latino asĭnus) è la variante settentrionale, il termine somaro ( dal latino tardo saumarius, da sagmarius, bestia da soma) è diffuso nel centro Italia, mentre in Toscana si dice ciuco, che è una voce onomatopeica;
- asciugamano o salvietta→ il pezzo di tela o di spugna di varie dimensioni per asciugarsi le mani o il viso è noto in tutta Italia come asciugamano, ma in alcune zone del Nord viene chiamato salvietta (dal francese serviette), che generalmente nel resto d’Italia indica un tovagliolo di carta o di stoffa;
- strofinaccio, cencio, mappina→ nelle case del Nord Italia per pulire e strofinare si usa lo strofinaccio, in Toscana invece il cencio (essere bianco come un cencio = essere pallidissimo) e al Sud invece la mappina;
- lavello o acquaio→ il bacino a vasca con scarico dell’acqua in cui si lavano le stoviglie nell’Italia settentrionale si chiama lavello, mentre in Toscana acquaio;
- idraulico o fontaniere→ il tecnico che provvede all’installazione e alla manutenzione delle tubature d’acqua quasi in tutta Italia è l’idraulico, al Sud invece si chiama fontaniere.
⇒ Molti modi per non andare a scuola
- in Italia esistono parecchie espressioni, diverse nelle varie parti d’Italia, per esprimere l’azione del marinare la scuola ovvero non andare a scuola senza una giustificazione: in Lombardia si usa il verbo bigiare, bucare o tagliare in Piemonte, fare sega a Roma, fare forca a Firenze e poi ancora fare fuga, fare fughino, fare lippe, fare buco, fare filone, fare fuoco, fare puffi.
Papà o babbo? 10/10
magari fosse sempre così!
Saliut! Prof.
Ottimo risultato Rino!
Molto interessante e curioso chiarendone i molteplici aspetti.