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Aula di Lingue

Pseudoanglicismi: non abbiamo finito

Prof. Anna
La lingua italiana,   Lessico

Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, oggi continuiamo la nostra lista di pseudoanglicismi. E voi ne avete altri da aggiungere?

Buona lettura!
Prof. Anna

La settimana scorsa abbiamo visto cos’è uno pseudoanglicismo e come si formahttps://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2023/04/20/pseudoanglicismi-cosa-sono/

La lista di quelli in uso nella lingua italiana è talmente lunga (e questa non pretende di essere completa), che dedichiamo due articoli a questo argomento.

Ecco allora altri esempi di pseudoanglicismi:

  • happy end → locuzione pseudoinglese, composto con end ‘fine’: felice conclusione di un film, di un romanzo, di una vicenda e simili. In inglese: happy ending;
  • jolly → abbreviazione di jolly joker ‘l’allegro buffone’ (joker, propriamente ‘giocatore’, di origine latina, rappresentato sulla carta), 1923: “in alcuni giochi di carte, matta – chi (o ciò che), in un determinato ambito, è in grado di svolgere diverse funzioni” (fare da joll). In inglese: jokerwildcardjack of all tradesall-rounder;
  • K-Way → marchio registrato, 1980: “tipo di giacca a vento con cappuccio, leggera e impermeabile che si può ripiegare dentro la sua tasca e allacciare alla vita”. In inglese: rain jacket;
  • lifting: propriamente ‘sollevamento’, 1946: “eliminazione chirurgica delle rughe del viso e del collo, mediante innalzamento e tensione della pelle”. In inglese: facelift;
  • luna Park → composto, sul modello americano di city parkdriving parkgame park e diversi altri, di luna, come ‘luogo fantastico’, e park ‘parco’, 1911: “parco di divertimenti all’aperto, con attrazioni varie, giostre, ottovolanti, tiri a segno e simili”. In inglese: amusement parkfun faircarnival;
  • mister → propriamente ‘signore’, dall’antico francese maistre (fr. moderno maître), 1940: “nel linguaggio calcistico, appellativo dell’allenatore”. In inglese: coachtrainer;
  • mobbing → dal verbo to mob ‘assalire’, 1974: “comportamento vessatorio esercitato tramite violenze psicologiche all’interno di un contesto lavorativo”. In inglese: workplace bullying;
  • peeling → propriamente ‘sbucciatura’, ‘togliere la buccia (to peel, dal francese peler, di origine latina: pilāre ‘togliere i peli’)’, 1952: “procedimento di abrasione degli strati superficiali della pelle del viso – trattamento cosmetico eseguito con apposite creme per ottenere, mediante frizione, una pulizia approfondita della pelle del viso”. In inglese: chemical peel;
  • phon oppure fon→ non ha nulla di inglese, è un adattamento della parola tedesca Föhn (un tipo di vento caldo e secco), 1957;  “asciugacapelli”. In inglese: hair dryerblow dryer;
  • pile → probabilmente dall’inglese pile ‘pelo’, 1985: “tessuto sintetico morbido e leggermente peloso, termicamente isolante, con cui si confezionano per lo più capi d’abbigliamento sportivo – capo confezionato con tale tessuto”. In inglese: fleece;
  • pullman → dal nome dell’inventore, l’americano G.M. Pullman (1831-1897), 1869: “autopullman, corriera”. In inglese: coachbus;
  • scotch → propriamente ‘scozzese’, 1935: “marchio registrato di un nastro autoadesivo”. In inglesescotch tapesellotapeadhesive tape;
  • slip → da to slip ‘scivolare, scorrere’, propriamente ‘indumento che s’infila con facilità’, 1935: “mutande intime o da bagno, di dimensioni ridotte, sgambate e aderenti”. In inglese: underpantspanties, briefstrunkskickers;
  • smoking → abbreviazione di smoking-jacket ‘giacca indossata per fumare’, 1891: “abito maschile da sera, generalmente di panno nero con risvolti di seta, a volte con giacca bianca o colorata”. In inglese: tuxedodinner suit;
  • spot → propriamente ‘punto, piccolo spazio delimitato’, 1957: “breve messaggio pubblicitario televisivo o radiofonico”. In inglese: commercial;
  • telefilm → composto di tele– e film, 1954: “film, spesso suddiviso in vari episodi, concepito e realizzato appositamente per la televisione”. In inglese: TV series;
  • ticket → inglese ticket che significa genericamente ‘biglietto, scontrino’, dal francese estiquette, variante antica di étiquette ‘etichetta’, 1887: “quota che deve corrispondere chi ricorre all’assistenza sanitaria pubblica per fruire di alcune specialità farmaceutiche e prestazioni mediche”. In inglese: fee for medical visit;
  • tight → inglese tight che però significa solo ‘attillato, stretto’ (quindi propriamente ‘abito stretto’), 1870: “abito maschile da cerimonia, con giacca nera a falde larghe e lunghe e pantaloni rigati nei toni grigio e nero”. In inglese: tuxedo;
  • tilt → voce inglese di origine germanica, che significa ‘inclinazione’, 1959: “nell’espressione andare in tilt, perdere il controllo o la lucidità mentale”. In inglese: to go haywireberserk, to crash;
  • toast → dal verbo to toast, di origine francese, av. 1927: “coppia di fette di pane a cassetta sovrapposte, variamente farcite e tostate”. In inglese: toasted sandwich;
  • videoclip → composto di video e clip, 1984: “breve filmato che, spesso arricchito di immagini suggestive, accompagna l’esecuzione di un brano musicale, specialmente a scopo promozionale”. In inglese: music videopromo;
  • water → da water closet, letteralmente ‘stanzino dell’acqua’, 1958: “vaso di maiolica del gabinetto all’inglese”. In inglese: toiletwater closetWC.

Se ve ne vengono in mente altri, condivideteli con noi.

Articolo tratto da:

https://dizionaripiu.zanichelli.it/cultura-e-attualita/linguista-errante/le-parole-straniere-piu-strane-alla-scoperta-degli-pseudoanglicismi/

Definizioni tratte da: lo Zingarelli 2023

Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio" per controllare se hai risposto correttamente.

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Commenti [1]

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  1. Marisa scrive:

    Molto utile per coloro che l’inglese non lo sanno scrivere ma ripetere. Grazie