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Aula di Lingue

Pseudoanglicismi: cosa sono?

Prof. Anna
La lingua italiana,   Lessico

Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, avete mai sentito un italiano usare la parola autostop? E footing? Sembrano parole inglesi, ma lo sono davvero? Scopriamolo insieme.

Buona lettura!

Prof. Anna

Si dice che l’italiano sia ormai pieno di parole provenienti dall’inglese, i cosiddetti anglicismi (parola o locuzione propria dell’inglese entrata in un’altra lingua). Alcuni termini sembrano inglesi ma in realtà non lo sono affatto, stiamo parlando degli pseudoanglicismi (chiamati anche pseudoanglismi o pseudoinglesismi). Uno pseudoanglismo è una “parola o espressione che contiene elementi inglesi o che sembrano inglesi ma in realtà nella lingua inglese non esistono” e anche una “parola o locuzione esistente in inglese ma che in quella lingua ha un significato differente”.

In che modo si creano queste parole? Un procedimento è quello di accorciare espressioni inglesi composte da più parole: social da social network, basket da basketball; inoltre in italiano tendiamo a usare termini che in inglese sono generici con un significato più specifico, ad esempio hater, che per noi indica chi usa la rete e in particolare i social network per offendere e denigrare qualcuno o qualcosa, in inglese è “una persona che odia” oppure la parola influencer, che in italiano è un personaggio che, grazie alla sua popolarità specialmente sui social network, è in grado di esercitare un influsso sulle scelte di settori dell’opinione pubblica, e in inglese significa persona che ispira o guida le azioni altrui e, secondo in un secondo momento, ha assunto il significato che ha in italiano. Quindi usiamo parole inglesi nella forma, ma con un significato diverso da quello originale, è importanti essere consapevoli del fatto che queste parole spesso non sono comprensibili a un anglofono (chi parla inglese).

Vediamo ora alcuni di questi pseudoalglismi, ogni termine è seguito dal suo significato in italiano, così come è riportato nello Zingarelli, e il corrispettivo inglese:

  • acquagym o aquagym → composto di aqua–  ‘acqua’  e gym, accorciamento di gymnastics ‘ginnastica’, 1998:  “ginnastica che si esegue stando immersi nell’acqua”. In inglese: water aerobics;
  • autogrill → composto di auto– e dell’inglese grill (room) ‘rosticceria’, 1963: “posto di ristoro per automobilisti situato nelle aree di servizio delle autostrade”. In inglese: service stationrest stopmotorway service areamotorway restaurant;
  • autostop → composto di auto e dell’inglese (tostop ‘fermare’, 1951:  “il fermare autoveicoli in transito per chiedere un passaggio – tale modo di spostarsi”. In inglese: hitchhiking;
  • baby parking → locuzione pseudoinglese formata con le parole inglesi baby ‘bambino’ e parking ‘parcheggio’, 1965: “struttura attrezzata per la custodia temporanea di bambini”. In inglese: day care o child care;
  • bancomat → [probabilmente da banc(a aut)omat(ica), 1983] “tessera magnetica che permette l’accesso a tale sistema – sportello bancario automatico che permette di accedere a tale sistema”. In inglese: ATMautomatic teller machine e, per la tessera, cash card debit card;
  • beauty case (o anche solo beauty): [locuzione pseudoinglese composta con case ‘cassetta’] “piccola valigia a forma di bauletto contenente gli oggetti di toeletta e i prodotti di bellezza necessari per il trucco”. In inglese: vanity case;
  • beauty farm: [composto con farm ‘fattoria’] “albergo che offre agli ospiti terapie fisiche e trattamenti estetici o dietetici”. In inglese: health farm health spa;
  • block notes: [pseudoanglisicmo per il francese bloc-notes, 1905] “ taccuino per appunti formato da fogli staccabili”. In inglese: notebook o notepad;
  • body: [propriamente ‘corpo’, 1966] “ indumento intimo femminile che riunisce in un solo pezzo corpetto e mutandine – indumento analogo, anche maschile, usato in varie attività sportive”. In inglese: bodysuitbody stockingleotardonesie.
  • bomber: [propriamente ‘bombardiere’, da to bomb ‘bombardare’, 1982] “nel calcio, cannoniere”. In inglese: strikergoal scorer.
  • book: [propriamente ‘libro’, 1981] “raccoglitore che contiene foto professionali di modelli, indossatori, attori e simili – fascicolo con foto che illustrano le caratteristiche di un prodotto commerciale, di una linea di prodotti o di un’azienda”. In inglese (e anche in italiano): portfolio;
  • box: [originariamente ‘(recinto fatto con legno di) bosso’, 1865] “piccolo garage, situato al piano terreno o seminterrato di edifici di abitazione – nelle stalle o nelle scuderie, piccolo recinto destinato ad accogliere un solo animale – negli autodromi, posto di rifornimento o riparazione per le vetture in corsa – piccolo recinto talvolta pieghevole in cui si mettono i bambini quando non sanno ancora camminare”. In inglese: garagestallpit, playpen;
  • camping: [propriamente ‘attività di campeggio’ dal verbo to camp ‘campeggiare’, 1911] “campeggio”. In inglese: camp ground, campsite;
  • clacson: [inglese klaxon, in origine marchio di fabbrica, 1923] “avvisatore acustico usato sugli autoveicoli e motoveicoli”. In inglese: hornhooter;
  • cotton fioc: [marchio registrato, 1983] “bastoncino per uso igienico, rivestito di ovatta alle due estremità”. In inglese: q-tip, cotton bud o cotton swab.
  • dancing: [participio presente di to dance ‘danzare’, di origine francese (sottinteso room ‘locale’), 1901] “sala da ballo”. In inglese: dance hallballroom;
  • fiction: [propriamente ‘romanzo, invenzione’, 1959] “genere letterario, cinematografico o televisivo che si basa sulla narrazione di fatti inventati – opera appartenente a tale genere”. In inglese: dramatv series;
  • flipper: [non usata in questo significato nei Paesi anglosassoni; i flippers, propriamente ‘pinne’, sono le alette dell’apparecchio, che spingono la pallina, 1956] “gioco elettrico a monete o gettoni che si svolge su un piano leggermente inclinato, consistente nel colpire con due levette azionate da pulsanti laterali una pallina metallica che, urtando una serie di ostacoli, fa totalizzare dei punti che vengono visualizzati su un pannello elettronico verticale”. In inglese: pinball;
  • footing: [che propriamente significa ‘il poggiare il piede (foot)’; in Francia ha assunto il significato corrente anche in italiano, 1936] “corsa di media intensità per allenare la resistenza generale”. In inglese: jogging.
  • golf: [inglese golf(-coat) ‘(giacca da) golf’, 1915] “indumento di maglia di lana o altro filato, chiuso o abbottonato sul davanti, con maniche lunghe”. In inglese: sweater, pullover, jumper, cardigan.

Non sono certo finiti qui, ne vedremo altri ancora prossimi articoli.

Articolo tratto da:

https://dizionaripiu.zanichelli.it/cultura-e-attualita/linguista-errante/le-parole-straniere-piu-strane-alla-scoperta-degli-pseudoanglicismi/

Definizioni tratte da: lo Zingarelli 2023

 

Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.

 1- La parola "footing" significa: . 2- La parola "body" significa: . 3- La parola "fiction" significa: . 4- La parola "book" indica: . 5 In italiano si chiama anche: . 6- La parola "baby parking" significa: . 7- La parola "autogrill" significa: . 8- La parola "cotton fioc" significa: . 9 La parola "clacson" significa: . 10- La parola "bomber", nel calcio, significa: .

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Commenti [8]

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  1. Come tu sappia,presumo,c’e’ una proposta di proibire in Italia l’uso delle parole inglesi,e dare( oppure ricevere)una multa per chi le usa..
    Che cosa ti pensi?

    [Errori?- per favore correggimi- Grazie millllleeeee]

    • Che ne pensi–sia meglio,pebso,credo.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Kdela, è stata presentata una proposta di legge per vietare l’uso di altre lingue in contesti pubblici, quindi nelle comunicazioni della pubblica amministrazione, nelle sedi giurisdizionali, nelle conferenze e nelle riunioni pubbliche. Personalmente credo che l’applicazione di sanzioni non sia una soluzione adeguata, è importante però che in questo tipo di contesti la comunicazione sia più chiara e comprensibile possibile. Tu invece cosa ne pensi? Qualche correzione: “Presumo che tu sappia che c’è la proposta di proibire in Italia l’uso delle parole inglesi, e di dare una multa a chi le usa..
      Che cosa ne pensi?”.
      Un saluto e a presto

  2. Rino scrive:

    Prof, ma book si intende libro, vero?
    l’unica a cui no ho risposto.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rino, la parola “book” in italiano significa “libro”; ma la parola inglese “book” (non libro) è usata in Italia con il significato di “raccoglitore che contiene foto professionali di modelli, indossatori, attori e simili – fascicolo con foto che illustrano le caratteristiche di un prodotto commerciale, di una linea di prodotti o di un’azienda”; spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto

      • Prima di tutto Grazie per la tua risposta.Poi,sono contenta,direi,di non aver molti errori;
        Riguardo alla proposta,penso che sia importante di tenere la lingua(italiana,e ogni lingua),pero la multa mi sembra un po’ esagerato; forse nelle scuole,i licei e nell’universita e’ piu’ significato di usare solo o quasi solo le parole italiane,non solo per tenere la lingua ma anche per arricchire il lessico degli studenti

      • Rino scrive:

        Ok! dubbio chiarito.
        Grazie mille.