Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, siete curiosi di sapere quali sono gli avverbi di quantità e come si usano? Molto? Poco? Abbastanza? Vediamoli insieme.
Buona lettura!
Prof. Anna
Gli avverbi servono a modificare il significato di altri componenti del discorso, sono invariabili e possono essere classificati in base alla loro formazione o in base al loro significato.
Gli avverbi di quantità esprimono una quantità senza misurarla con esattezza, ma con attenzione all’abbondanza o alla scarsità di essa. Possono esprimere una quantità adeguata (abbastanza, sufficientemente), eccessiva (troppo, assai) o scarsa, insufficiente (poco, appena).
I principali avverbi di quantità sono: abbastanza, alquanto, altrettanto, appena, assai, meno, molto, niente, nulla, parecchio, più, poco, tanto, quanto, troppo, sufficientemente.
Le principali locuzioni avverbiali di quantità sono: pressappoco, all’incirca, né più né meno, a iosa, in abbondanza, di meno, un poco, a bizzeffe, su per giù (suppergiù).
Vediamone alcuni nello specifico:
- poco →, può essere usato nella forma troncata po’, indica una quantità esigua indefinita: vorrei un po’ di pane; nell’espressione un bel po’ ha il significato di molto, ma con aggiunto un valore affettivo: abbiamo sprecato un bel po’ di tempo;
- abbastanza → significa in quantità sufficiente: per oggi ho studiato abbastanza; nell’espressione averne abbastanza di qualcosa che significa essere stanco, non poterne più di qualcosa: ne ho abbastanza di questa situazione;
- affatto → significa del tutto e si può usare, secondo il suo valore originario, in frasi affermative: i loro punti di vista sono affatto diversi; oggi però si trova più spesso come rafforzativo in frasi negative: non sono affatto d’accordo; a causa di quest’uso esclusivo, ha finito per acquisire esso stesso significato negativo, tanto che da solo può significare nulla, per nulla, no, mai, nelle risposte negative: “Hai fame?” “Affatto”;
- altrettanto → è l’avverbio quantitativo della reciprocità, significa nello stesso modo, ugualmente: anche tu sei stato altrettanto bravo; si adopera frequentemente nelle risposte a frasi di augurio: “Buon appetito!” “Grazie, altrettanto”;
- assai → significa molto, è usato specialmente in registri colti e in ambiti regionali del centro sud: mi sono impegnato assai per arrivare fin qui. Con i verbi sapere, ricordare, importare, in frasi ironiche può assumere un significato totalmente contrario: m’importa assai di queste cose (= non mi importa di queste cose); sa assai lui di cucina!;
- troppo → indica una quantità eccessiva, oltre misura (secondo il giudizio di chi parla o scrive): ho speso troppo; talvolta è usato per formare il superlativo di un aggettivo: troppo bello (= bellissimo);
- più e meno → se sono seguiti da un aggettivo o da un avverbio, servono a formare il comparativo di maggioranza o di minoranza, se sono preceduti da un articolo determinativo, il superlativo relativo; possono anche introdurre una proposizione comparativa: oggi è meno freddo di ieri, questo film è più lungo del previsto, il diamante è la più dura delle pietre.
Ecco alcuni avverbi di quantità ordinati secondo una scala di valori dal niente al moltissimo: nulla, niente, affatto, appena pochissimo, poco, alquanto, abbastanza, sufficientemente, piuttosto, quasi, molto,, parecchio, assai, tanto, moltissimo, troppo, eccessivamente.
Per ripassare altri tipi di avverbi:
https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/03/26/gli-avverbi-di-tempo-approfondimento/
https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2020/05/28/avverbi-di-luogo/
https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2013/05/09/tipi-di-avverbi-1/
https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2013/05/23/tipi-di-avverbi-2/
Per fare l’esercizio che segue vi consiglio di avere un dizionario a portata di mano.
8,9. Mi sono impaperato!
Avrei voluto saper scrivere bene la lingua italiana,
avre voluto scrivere bene, per scrivere un libro dal titolo:
Ma un uomo un cuore ce l’ha?
Caro Rino, il titolo è scritto bene!
A presto
Prof. Anna
Grazie mille.
Uomo col tuo egoismo danneggi il tuo simile;
uomo con la tua violenza danneggi il tuo simile;
uomo con la tua arroganza danneggi il tuo simile;
uomo con la tua prepotenza danneggi il tuo simile;
uomo con la tua incomprensione danneggi il tuo simile;
uomo con la tua vigliaccheria danneggi il tuo simile;
uomo con la tua intolleranza danneggi il tuo simile;
uomo con la tua testardagine danneggi il tuo simile;
uomo con la tua IGNORANZA danneggi il tuo simile;
uomo con la tua ingordigia danneggi il tuo simile.
Uomo ma un cuore non ce l’hai?
Cari politici avrei qualche pensierino anche per voi, ma me li risparmierei.
Grazie Rino per aver condiviso con noi il tuo componimento.
A presto
L’avverbio “Mai”:
…Può avere valore negativo anche da solo, specialmente quando è premesso al verbo, per lo più all’inizio di frase: “mai ch’egli dica la verità”; e in quest’ultima frase usiamo il congiuntivo (dica) perché la frase significa “non avviene mai che…”; infatti il verbo “avvenire” con il significato di “Avere luogo, accadere” regge il congiuntivo: “Avvenne che ci trovassimo per caso sullo stesso treno”. “Non avviene mai che dica la verità (mai ch’egli dica la verità); “mai che chiuda la porta!” (non avviene mai che chiuda la porta); “mai che ti si trovi in casa!”, ecc
Esatto?
Caro Filippo Maria, è esatto.