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Aula di Lingue

Test di ripasso – uso della preposizione “di” nelle soggettive implicite

Prof. Anna
Grammatica,   La lingua italiana,   Le preposizioni,   Test,   Verbi

La soggettiva implicita presenta l’infinito con o senza la preposizione di, in molti casi sono possibili entrambe le costruzioni.

Nel terzo e ultimo esercizio dovrete scegliere se usare o meno la preposizione di per introdurre la soggettiva implicita o se sono possibili entrambe le costruzioni.

Per ripassare questo argomento, leggete il seguente articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/03/05/la-frase-complessa-le-proposizioni-soggettive/

Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.

  1. Scegli l'opzione corretta:
    • è corretto dire solo: "ti riesce essere gentile?"
    • è corretto dire solo: " ti riesce di essere gentile?"
    • è corretto dire sia "ti riesce essere gentile?" sia "ti riesce di essere gentile?"
  2. Scegli l'opzione corretta:
    • è corretto dire solo: "ti va di provare?"
    • è corretto dire solo: "ti va provare?"
    • è corretto dire sia "ti va provare?" sia "ti va di provare?"
  3. Scegli l'opzione corretta:
    • è corretto dire solo: "mi basta sapere che stai bene"
    • è corretto dire solo: "mi basta di sapere che stai bene"
    • è corretto dire sia "mi basta sapere che stai bene" sia "mi basta di sapere che stai bene"
  4. Scegli l'opzione corretta:
    • è corretto dire solo: "mi dispiace averti offeso"
    • è corretto dire solo: "mi dispiace di averti offeso"
    • è corretto dire sia "mi dispiace averti offeso" sia "mi dispiace di averti offeso"
  5. Scegli l'opzione corretta:
    • è corretto dire solo: "è bene mantenere la calma"
    • è corretto dire solo: "è bene di mantenere la calma"
    • è corretto dire sia "è bene mantenere la calma" sia "è bene di mantenere la calma"
  6. Scegli l'opzione corretta:
    • è corretto dire solo: "non mi viene essere gentile con lui"
    • è corretto dire solo: "non mi viene di essere gentile con lui"
    • è corretto dire sia "non mi viene essere gentile con lui" sia "non mi viene di essere gentile con lui"
  7. Scegli l'opzione corretta:
    • è corretto dire solo: "conviene partire presto"
    • è corretto dire solo: "conviene di partire presto"
    • è corretto dire sia "conviene partire presto" sia "conviene di partire presto"
  8. Scegli l'opzione corretta:
    • è corretto dire solo: "non vale la pena scomodarsi per così poco"
    • è corretto dire solo: "non vale la pena di scomodarsi per così poco"
    • è corretto dire sia "non vale la pena scomodarsi per così poco" sia "non vale la pena di scomodarsi per così poco"
  9. Scegli l'opzione corretta:
    • è corretto dire solo: "ti accade mai essere triste?"
    • è corretto dire solo: "ti accade mai di essere triste?"
    • è corretto dire sia "ti accade mai essere triste" sia "ti accade mai di essere triste?"
  10. Scegli l'opzione corretta:
    • è corretto dire solo: "è divertente parlare con te"
    • è corretto dire solo: "è divertente di parlare con te"
    • è corretto dire sia "è divertente parlare con te" sia "è divertente di parlare con te"

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Commenti [16]

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  1. Vittorio scrive:

    Anteriorità con valore durativo nelle soggettive:
    1 È assurdo che facesse certe cose
    2 È chiaro che fosse il padre

    …l’anteriorità rispetto a un presente o a un futuro può essere espressa con il congiuntivo imperfetto, quando il fatto del passato ha un valore durativo,ovvero esprime una situazione in corso nel passato o abituale nel passato.

    Giusto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Vittorio, è giusto.

      • Vittorio scrive:

        Ora che ci penso, con “È chiaro” nella reggente, avrei usato, sempre con valore durativo, l’imperfetto indicativo “era”, perché esprimiamo certezza, e non “fosse”…

        • Zanichelli Avatar

          Caro Vittorio, è corretto anche l’imperfetto indicativo.

  2. Francesco scrive:

    “Ti pare che volesse esultare?”

    …la subordinata esprime anteriorità con valore durativo rispetto al presente nella principale “pare’, verbo che regge il congiuntivo nella subordinata.

    Va bene?

  3. Giulia scrive:

    “È un peccato avesse solo quella”

    …il congiuntivo imperfetto esprime valore durativo rispetto al verbo della principale al presente.

    Giusto?

  4. Carlo scrive:

    1) “È possibile che lui faccia sempre quello che vuole”

    È possibile, principale; che lui faccia sempre quello”, subordinata soggettiva di primo grado al congiuntivo per via del verbo impersonale nella principale; “che vuole”, subordinata relativa di secondo grado all’indicativo perché il fatto è reale.

    Immagino che sia corretto

  5. 1)”Quante possibilità ci sono che Luigi dica la verità?”

    …Nella subordinata soggettiva, tutto sottoforma di domanda, usiamo il congiuntivo “dica” in quanto nella principale-reggente è presente un’espressione indicante possibilità o probabilità: “Quante -possibilità- ci sono che…”. D’altronde, in aternativa, potremmo scrivere anche “C’è possibilità che Luigi dica la verità?” o “È possibile che Luigi dica la verità?” (con le dovute sfumature ovviamente); infatti in queste due frasi alternative il congiuntivo presente “dica” nelle subordinate (anch’esse “soggettive”) si troverebbe a proprio agio in quanto le proposizioni soggettive possono dipendere anche da espressioni impersonali (che solitamente ammettono il congiuntivo in una soggettiva) costruite dal verbo “essere” unito ad un aggettivo, ad un avverbio o ad un sostantivo: “Quante possibilità ci sono che”, proposizione principale in cui c’è “esserci” + il sostantivo “possibilità”; stesso discorso per la seconda, mentre nella terza c’è il verbo “essere” + l’aggettivo “possibile”, espressione classica da cui può dipendere una soggettiva. Ricapitolando, le espressioni, presenti in una principale-reggente, quali “C’è il rischio che”, “Non c’è verso che”, “C’è la possibilità che”, “È possibile che” o, anche più strutturate, “Quante possibilità ci sono che” e simili introducono delle subordinate soggettive nelle quali, ribadendo, in linea di massima, è ammesso il congiuntivo.

    Penso sia corretto, professoressa….

  6. 1)”È incredibile notare come questo programma fosse una sorta di sintesi”

    …Analisi: “È incredibile notare”, principale; “come questo programma fosse una sorta di sintesi”, subordinata soggettiva al congiuntivo imperfetto “fosse” (quindi con valore durativo rispetto alla principale al presente “È”) introdotta dal “come”, preceduto da un’espressione impersonale (“È incredibile”+”notare”) che introduce appunto una soggettiva che in questo caso è esplicita.

    Penso sia giusto

  7. “Subordinata oggettiva e soggettiva: coincidenza di soggetti”

    La forma implicita (in un’oggettiva) si usa quando il soggetto della subordinata oggettiva è lo stesso della proposizione reggente (che può essere anche una principale): “Penso di essere importante” equivale a “Penso che io sia importante”. Conseguentemente, in genere, il costrutto implicito è preferito a quello esplicito quando, appunto, c’è coincidenza di soggetti tra frase principale (o reggente) e oggettiva: quindi tra “Penso di essere importante” e “Penso che io sia importante” la prima opzione è da preferire; tuttavia, non è da escludere che si possa adottare anche l’opzione con il costrutto esplicito: e cioè “Penso che io sia importante” (ciononostante l’opzione con il costrutto implicito è più comune). Tuttavia, la subordinata oggettiva implicita è possibile, in alcuni casi, anche quando non si ha la concordanza di soggetti tra principale e subordinata: “Vedo scappare le galline”, “Sento mia sorella entrare in casa”, “Ti prego di ascoltare”. Diversamente, dire, nel costrutto esplicito di una subordinata soggettiva, “È importante che io dica la verità” (..in questi casi abbiamo dei verbi coniugati nella secondaria: si tratta perciò della esplicita; e per la subordinata soggettiva esplicita si usa, di solito, il congiuntivo) è diverso da “È importante dire la verità” la cui subordinata, stavolta con costrutto implicito (…in questi casi si parla di subordinata soggettiva implicita, in cui il verbo della soggettiva non è coniugato, ma all’infinito, come ad esempio: “È meglio andare”, “Basta arrivare in tempo”, È un problema partire”), si riferisce in generale (come se pensassimo di dire, in senso moraleggiante, “È importante che si dica sempre la verità”) e non ad un soggetto specifico (ad esempio “io” nella subordinata esplicita di “È importante che IO dica la verità”). In finale, tornando alla subordinata soggettiva, in questi casi, infatti, non c’è coincidenza di soggetti tra frase principale e subordinata soggettiva perché (e basterebbe come motivazione) la subordinata soggettiva sostituisce il soggetto della frase principale, per la quale identificare un soggetto può essere problematico; ed è per questo che diremo che è la proposizione soggettiva a ricoprirne la funzione (di soggetto). Analizzando una soggettiva: “È importante (reggente) dire la verità” (proposizione soggettiva-soggetto di “È importante”). Come “È importante (reggente) che io dica la verità (proposizione soggettiva-soggetto di “È importante”).

    Penso sia giusto tutto