19 Marzo 2020
La soggettiva implicita presenta l’infinito con o senza la preposizione di, in molti casi sono possibili entrambe le costruzioni.
Nel terzo e ultimo esercizio dovrete scegliere se usare o meno la preposizione di per introdurre la soggettiva implicita o se sono possibili entrambe le costruzioni.
Per ripassare questo argomento, leggete il seguente articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/03/05/la-frase-complessa-le-proposizioni-soggettive/
Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.
Anteriorità con valore durativo nelle soggettive:
1 È assurdo che facesse certe cose
2 È chiaro che fosse il padre
…l’anteriorità rispetto a un presente o a un futuro può essere espressa con il congiuntivo imperfetto, quando il fatto del passato ha un valore durativo,ovvero esprime una situazione in corso nel passato o abituale nel passato.
Giusto?
Caro Vittorio, è giusto.
Ora che ci penso, con “È chiaro” nella reggente, avrei usato, sempre con valore durativo, l’imperfetto indicativo “era”, perché esprimiamo certezza, e non “fosse”…
Caro Vittorio, è corretto anche l’imperfetto indicativo.
“Ti pare che volesse esultare?”
…la subordinata esprime anteriorità con valore durativo rispetto al presente nella principale “pare’, verbo che regge il congiuntivo nella subordinata.
Va bene?
Caro Francesco, è corretto.
“È un peccato avesse solo quella”
…il congiuntivo imperfetto esprime valore durativo rispetto al verbo della principale al presente.
Giusto?
Cara Giulia, è giusto.
1) “È possibile che lui faccia sempre quello che vuole”
È possibile, principale; che lui faccia sempre quello”, subordinata soggettiva di primo grado al congiuntivo per via del verbo impersonale nella principale; “che vuole”, subordinata relativa di secondo grado all’indicativo perché il fatto è reale.
Immagino che sia corretto
Caro Carlo, è corretto.
1)”Quante possibilità ci sono che Luigi dica la verità?”
…Nella subordinata soggettiva, tutto sottoforma di domanda, usiamo il congiuntivo “dica” in quanto nella principale-reggente è presente un’espressione indicante possibilità o probabilità: “Quante -possibilità- ci sono che…”. D’altronde, in aternativa, potremmo scrivere anche “C’è possibilità che Luigi dica la verità?” o “È possibile che Luigi dica la verità?” (con le dovute sfumature ovviamente); infatti in queste due frasi alternative il congiuntivo presente “dica” nelle subordinate (anch’esse “soggettive”) si troverebbe a proprio agio in quanto le proposizioni soggettive possono dipendere anche da espressioni impersonali (che solitamente ammettono il congiuntivo in una soggettiva) costruite dal verbo “essere” unito ad un aggettivo, ad un avverbio o ad un sostantivo: “Quante possibilità ci sono che”, proposizione principale in cui c’è “esserci” + il sostantivo “possibilità”; stesso discorso per la seconda, mentre nella terza c’è il verbo “essere” + l’aggettivo “possibile”, espressione classica da cui può dipendere una soggettiva. Ricapitolando, le espressioni, presenti in una principale-reggente, quali “C’è il rischio che”, “Non c’è verso che”, “C’è la possibilità che”, “È possibile che” o, anche più strutturate, “Quante possibilità ci sono che” e simili introducono delle subordinate soggettive nelle quali, ribadendo, in linea di massima, è ammesso il congiuntivo.
Penso sia corretto, professoressa….
Caro Filippo Maria, lo è.
1)”È incredibile notare come questo programma fosse una sorta di sintesi”
…Analisi: “È incredibile notare”, principale; “come questo programma fosse una sorta di sintesi”, subordinata soggettiva al congiuntivo imperfetto “fosse” (quindi con valore durativo rispetto alla principale al presente “È”) introdotta dal “come”, preceduto da un’espressione impersonale (“È incredibile”+”notare”) che introduce appunto una soggettiva che in questo caso è esplicita.
Penso sia giusto
Caro Filippo Maria, è giusto.
“Subordinata oggettiva e soggettiva: coincidenza di soggetti”
La forma implicita (in un’oggettiva) si usa quando il soggetto della subordinata oggettiva è lo stesso della proposizione reggente (che può essere anche una principale): “Penso di essere importante” equivale a “Penso che io sia importante”. Conseguentemente, in genere, il costrutto implicito è preferito a quello esplicito quando, appunto, c’è coincidenza di soggetti tra frase principale (o reggente) e oggettiva: quindi tra “Penso di essere importante” e “Penso che io sia importante” la prima opzione è da preferire; tuttavia, non è da escludere che si possa adottare anche l’opzione con il costrutto esplicito: e cioè “Penso che io sia importante” (ciononostante l’opzione con il costrutto implicito è più comune). Tuttavia, la subordinata oggettiva implicita è possibile, in alcuni casi, anche quando non si ha la concordanza di soggetti tra principale e subordinata: “Vedo scappare le galline”, “Sento mia sorella entrare in casa”, “Ti prego di ascoltare”. Diversamente, dire, nel costrutto esplicito di una subordinata soggettiva, “È importante che io dica la verità” (..in questi casi abbiamo dei verbi coniugati nella secondaria: si tratta perciò della esplicita; e per la subordinata soggettiva esplicita si usa, di solito, il congiuntivo) è diverso da “È importante dire la verità” la cui subordinata, stavolta con costrutto implicito (…in questi casi si parla di subordinata soggettiva implicita, in cui il verbo della soggettiva non è coniugato, ma all’infinito, come ad esempio: “È meglio andare”, “Basta arrivare in tempo”, È un problema partire”), si riferisce in generale (come se pensassimo di dire, in senso moraleggiante, “È importante che si dica sempre la verità”) e non ad un soggetto specifico (ad esempio “io” nella subordinata esplicita di “È importante che IO dica la verità”). In finale, tornando alla subordinata soggettiva, in questi casi, infatti, non c’è coincidenza di soggetti tra frase principale e subordinata soggettiva perché (e basterebbe come motivazione) la subordinata soggettiva sostituisce il soggetto della frase principale, per la quale identificare un soggetto può essere problematico; ed è per questo che diremo che è la proposizione soggettiva a ricoprirne la funzione (di soggetto). Analizzando una soggettiva: “È importante (reggente) dire la verità” (proposizione soggettiva-soggetto di “È importante”). Come “È importante (reggente) che io dica la verità (proposizione soggettiva-soggetto di “È importante”).
Penso sia giusto tutto
Caro Filippo Maria, è giusto.