Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, la concordanza del participio passato crea spesso molti dubbi. Oggi, per concludere il nostro approfondimento sulle proposizioni temporali, vedremo come si concorda in modo corretto nelle temporali implicite.
Buona lettura!
Prof. Anna
La forma implicita della proposizione temporale con il participio passato è di solito piuttosto formale ed esprime la rapida successione dei fatti della temporale e della reggente, per questo spesso la temporale si anticipa: arrivati a casa (=subito dopo essere arrivati), ci riposeremo
Ma come si concorda il participio passato in questi casi?
• Se si tratta di un verbo intransitivo che richiede l’ausiliare essere e ha lo stesso soggetto della reggente, concorda con il soggetto: Marta, uscita di casa, si diresse verso la macchina (reggente e temporale hanno lo stesso soggetto);
• se si tratta di un verbo intransitivo che richiede l’ausiliare essere ma ha un proprio soggetto, il participio passato concorda con quest’ultimo: Marco, arrivati i suoi ospiti, offrì loro da bere (concordanza con il proprio soggetto);
• se si tratta di un verbo intransitivo che richiede l’ausiliare avere, non concorda e termina in -o: Maria, parlato un po’ con noi (=dopo aver parlato un po’ con noi), tornò a casa;
• se si tratta di un verbo transitivo senza un oggetto diretto non concorda e termina in -o: Natalia, dopo magiato, si riposò un po’;
• se il verbo è transitivo e ha un oggetto diretto espresso, concorda con quest’utlimo: Luca, finiti i compiti, è uscito di casa;
• di uso frequente è il costrutto con participio passato preceduto dalla preposizione a, in questo caso il participio passato concorda con con il sostantivo che segue: arrivammo a cose fatte;
• per marcare la rapidità della successione dei fatti, l’anteriorità della temporale rispetto alla reggente si può esprimere anteponendo il participio passato di un tempo composto al il suo ausiliare e interponendo che: arrivati che furono, cominciarono la riunione. Se il soggetto è diverso a quello della reggente, si mette dopo il verbo: partiti che saranno i tuoi amici, resterai da solo. Questo costrutto è piuttosto ricercato, solitamente si antepone alla proposizione reggente.
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Cara Prof.ssa Anna,
Mi piace veramente che tutte le risposte mie sono venute in verde. Vorrei dirLei che io trovi i articoli della scorsa lezione veramente interessante e molto e molto importante per noi donne, perché in Italia é indicato, oppure un uomo fa la stessa professione, oppure una donna. Con questo la lingua italiana sta e suona più bella. IN ollandese sono queste differenze scrisso; così non riusciamo leggere o sentire chi ne fa. con questa la nostra lingua è diventata più povera. Anche l’abitazione alle donne si sono abbassato un po. Una cassiera del supermercato dove faccio le spese mi ed una altra bella donna noi ha chiamato signor, anche se abbiamo detto che non accettiamo questa maniera e siamo andato al suo capo del filialo in ufficio. Questo ha funzionato. Lei ne ha fatto per irritarnoi. Senza questa azione non mai abbiamo avuto un risultato.
Anche questo ho diviso volentieri con voi e Lei saluto dal mio cuore dalla Olanda
Anita
Cara Anita, grazie per il tuo interessante contributo e complimenti per l’ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Perché il 8° Marzo è molto importante, non solo per le donne mondiale, avevo voluto scrivere un contributo più grande che io abbia fatto, ma la tema é troppo complesso da scrivere sul tema, ma forse ne faccio ancora nella fortuna. Ne trovo veramente importante per tutti umani. Anche sto cercando un soluzione per il mio IPad, perché forse è meglio comprare un nuovo oppure un Laptop. Stare online è una quasi cosa impossibile, perché sempre devo fare un “login” difficilmente sul internet e sperare che anche questo commento è rimasto e non dovrò scriverò di nuovo. Spero di aver trovato un riperatore chi accetta il mio. Perché non ho una nota in causa ne ho comprato di secondo mano. Anche devo fare un decisione, oppure ne faccio riperarlo o no. Se non è troppo costoso ne farò riparare.
Anche lo altro smartfone dev’essere sbloccato. Mi sento veramente isolato così, ma cerco un metodo di solvere questo guai. Questo smartfone è anche bloccato, ma me ne la faccio venire qui ancora sul blogg con le sue difficoltà, ma mi succederà ancora grazia alla mia intuizione. Molti cari saluti dalla Olanda
Anita
Cara Anita, spero tu riesca a risolvere al più presto.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno Prof.ssa,
Ho sbagliato la 7 e non capisco bene perché.
Il verbo scendere è sia transitivo che intransitivo
e io l’ho pensato così:
“Marco, sceso le scale, attraversò un lungo corridoio.”
dove reggente e temporale hanno lo stesso soggetto.
Sarebbe del tutto sbagliato?
Caro Andree, in questo caso il verbo “scendere” è transitivo e ha un oggetto espresso (le scale), quindi è necessario concordare il participio passato con quest’ultimo.
A presto
Prof. Anna
Che botto ragazzi!!!
10/10.
Ciao!!!
Grazie Prof. per gli esercizi favolosi.
Complimenti Rino, ottimo risultato!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Sera, nella frase “Quando glielo dirò, stia fermo”, il “quando” introduce una subordinata temporale e con il senso di “nel momento in cui”. E quindi è come se scrivessi “Stia fermo, nel momento in cui glielo dirò”.
Mi par corretto…
Caro Vittorio, è corretto.
“E non sapevo neanche quando sarei (ma anche “avrei”) dovuto andare al lavoro”
In primo luogo, il “quando”, come congiunzione, introduce una proposizione interrogativa indiretta, e con il significato di “in quale momento, in quale tempo, in quale giorno, mese o anno”. In secondo luogo, stiamo esprimendo posteriorità al passato. In terzo luogo, scriviamo “sarei dovuto andare…”, perché si dice “sono andato”; ma, siccome “andare” è intransitivo, possiamo scrivere anche “avrei dovuto andare”.
Tutto giusto?
Caro Filippo Maria, è tutto giusto.
se l’oggetto precede il verbo ed è costituito da un pronome atono diverso da quelli del punto precedente il participio può concordare o rimanere invariato:
“Loro ci hanno abituato”, ma anche “Loro ci hanno abituati”.
Corretto?
Caro Filippo, è corretto.
In presenza dell’ausiliare “avere” il participio rimane di solito invariato (in -o), se l’oggetto è dopo il verbo solitamente non c’è concordanza; quindi scriveremmo “Lui avrebbe visto prodotto i suoi brani”(invariato in -o e senza concordanza); ma anche, seppur poco prevalente, “Lui avrebbe visti prodotti i suoi brani” (abbiamo la concordanza con i participi passati). In finale l’ausiliare nei nostri esempi è “avere” (“avrebbe”) che si unisce al participio passato dei verbi “vedere” e “produrre” (“visto/i” e “prodotto/i”), formando oltretutto un tempo composto: e cioè il condizionale passato (“avrebbe visto prodotto”).
Mi par corretto
Caro Filippo, il tuo ragionamento è corretto, ma il participio “prodotto” non fa parte del condizionale passate (avrebbe visto) e quindi concorda con “brani”: “avrebbe visto prodotti i suoi brani”.
Ho capito, quindi, non facendo parte del condizionale passato, cambia solo il participio “prodotto”; e quindi o rimane invariato (in-o) oppure, meno prevalente, concorda in “prodotti”, in riferimento a “i brani”.
Corretto?
Caro Filippo, il participio “prodotto” in questo caso concorda al nome a cui si riferisce, ovvero “brani”, quindi “avrebbe visto prodotti i suoi brani”.
Quindi è corretto quel che dico?
Non del tutto, perché il participio “prodotto” non rimane invariato, ma concorda con “brani”.
Prof, avrei qualche riserva. Da quello che so in presenza dell’ausiliare “avere” il participio rimane di solito invariato (in -o), se l’oggetto è dopo il verbo solitamente non c’è concordanza; ma, come si legge nella Crusca, anche se poco prevalente, è possibile trovare l’accordo. Infatti nella nostra frase iniziale il participio trova l’accordo, e quindo scriviamo “Avrebbe visto prodotti i suoi brani”. Però, allora, è corretto anche non trovare l’accordo e scrivere, rimanendo quindi invariato, “Avrebbe visto prodotto i suoi brani”. Di fatto altri esempi vengono in mio soccorso: “ho scelto le migliori opere” – “ho scelte le migliori opere” e “abbiamo mangiato gli spaghetti” ma anche, poco prevalente, “abbiamo mangiati gli spaghetti”.
Lei non crede?
Caro Filippo, il punto è che la questione dell’accordo che mi sottoponi e di cui stiamo parlando si riferisce solo al participio passato che fa parte del tempo composto (avrebbe visto, e allora valgono le regole a cui ti riferisci) e non al participio che segue (prodotto), che non fa parte del verbo, ed è per questo che invece deve concordare con il nome a cui si riferisce (brani).
Se l’oggetto precede il verbo ed è costituito da un pronome atono diverso da quelli del punto precedente il participio può concordare o rimanere invariato:
“Un film che vi ha tenuto incollati al televisore”
…In questo esempio il participio “incollati” (e non il passato prossimo “ha tenuto” che quindi rimane “invariato”, in quanto dobbiamo, in questo caso, far riferimento solo al participio “incollati” per l’accordo) concorda con “vi” (voi). Nel nostro esempio è possibile solo l’accordo.
Penso sia giusto
Caro Massimo, le possibilità sono due: ““Un film che vi ha tenuto incollati al televisore” e “Un film che vi ha tenuti incollati al televisore”.
Prof, sempre sulla questione “Lui avrebbe visto prodotti i suoi brani”.
…Allora, se, ad esempio, avessi scritto solamente “Lui avrebbe prodotto (ma anche “prodotti) i suoi i brani”, allora sarebbero valse le regole a cui mi riferisco: e cioè in presenza dell’ausiliare “avere” (“avrebbe”) il participio rimane di solito invariato (in -o, “prodotto”), se l’oggetto è dopo il verbo solitamente non c’è concordanza, ma, seppur poco prevalente, avremmo potuto avere anche la concordanza con il participo passato (“Lui avrebbe prodotti i suoi brani”). Diversamente, per quanto riguarda la nostra frase iniziale (“Lui avrebbe visto prodotti i suoi brani”), ho capito che il participio “prodotto” non fa parte del condizionale passato (“avrebbe visto”), e quindi non fa riferimento allo stesso, ma mi sfugge il perché concordi con “brani”… In questo caso qual è la regola a cui fare riferimento?.
Grazie della pazienza
Caro Filippo, prova a modificare la frase in questo modo: “lui avrebbe visto i suoi brani prodotti”, “prodotti” ha la funzione di aggettivo e concorda con il nome a cui si riferisce, cioè “brani”.
Ah, adesso ho capito (lo avevo immaginato effettivamente)…
Nonostante tutto, se, ad esempio, avessi scritto solamente “Lui avrebbe prodotto (ma anche “prodotti) i suoi i brani”, allora sarebbero valse le regole a cui mi riferisco: e cioè in presenza dell’ausiliare “avere” (“avrebbe”) il participio rimane di solito invariato (in -o, “prodotto”), se l’oggetto è dopo il verbo solitamente non c’è concordanza, ma, seppur poco prevalente, avremmo potuto avere anche la concordanza con il participo passato (“Lui avrebbe prodotti i suoi brani”).
In questo caso credo sia giusto… Grazie comunque!
Caro Filippo, è esatto.
Accordo participio passato:
1)”Se avessi avuto/i quei tre giocatori a disposizione, li avrei fatti giocare”
…Quando l’ausiliare è il verbo avere (“avessi”), in presenza di un participio passato (“avuto”) seguito da un complemento oggetto (“quei tre giocatori”), il participio è di solito al maschile singolare (quindi invariato in -o), indipendentemente dal genere e dal numero del complemento oggetto: “Se avessi avuto quei tre giocatori a disposizione, li avrei fatti giocare”; ma è sempre più rara, anche se non sbagliata, la concordanza con il complemento oggetto, normale fino a un secolo fa: “Se avessi avuti quei tre giocatori a disposizione, li avrei fatti giocare”. In finale, entrambe le opzioni (con l’accordo o senza del participio passato) sono corrette, ma la prima senza accordo, poiché più comune, è la più corretta. Ah, per quanto riguarda l’accordo del participio passato con “li” dell’apodosi, se l’oggetto precede il verbo ed è costituito dai pronomi personali diretti lo, li, la, le la concordanza del participio con il pronome è obbligatoria: “…li avrei fatti (e non *avrei fatto)…”.
Mi pare corretto…
Caro Cristiano, è corretto.