Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, oggi affrontiamo un argomento importante, sicuramente molti di voi già sanno di cosa si tratta, abbiamo infatti già parlato dei verbi transitivi e dei verbi intransitivi ma non abbiamo mai dedicato a questo argomento un articolo di approfondimento. Sapere se un verbo è transitivo, se è intransitivo, se regge un oggetto indiretto o se regge sia un oggetto diretto sia un oggetto indiretto è indispensabile per usare in modo corretto i pronomi. Cerchiamo quindi di fare chiarezza.
Buona lettura!
Prof. Anna
Un verbo che ammette un complemento oggetto (espresso o sottinteso) diretto, senza il tramite di una preposizione, si dice transitivo.
Un verbo che non ammette un complemento oggetto diretto si dice intransitivo.
Ma cerchiamo di capire meglio, osserviamo insieme queste frasi:
1- Marta mangia (che cosa?)→ un’arancia;
2- Karim saluta (chi?) →Natalia;
3- Luca →passeggia←;
4- Anna →dorme←.
Negli esempi 1 e 2 l’azione (mangia, saluta) compiuta dal soggetto (Marta, Karim) ha come completamento di significato un oggetto su cui l’azione passa, transita (da qui: transitivo) in maniera diretta (cioè senza il tramite di una preposizione).
Negli esempi 3 e 4 il verbo (passeggia, dorme) esprime un’azione che coinvolge solo il soggetto (Luca, Anna), l’azione si esaurisce sul soggetto e non si estende su nessun oggetto esterno.
Approfondiamo ulteriormente l’argomento:
• transitivi senza oggetto diretto: qualunque verbo transitivo può essere usato senza l’oggetto diretto espresso, ma non perde per questo la sua natura transitiva: Alessandro scrive (che cosa?) una lettera (oggetto espresso); Alessandro scrive (che cosa?), oggetto non espresso ma è logicamente incluso nell’azione dello scrivere;
• transitivi indiretti: in molti verbi intransitivi l’azione termina su un complemento indiretto (complemento di termine), cioè su un oggetto collegato mediante la preposizione -a-: noi parliamo agli amici; esistono verbi che, senza cambiare significato, si possono costruire con l’oggetto diretto o indiretto: io obbedisco la mamma (transitivo); io obbedisco alla mamma (intransitivo);
• oggetto interno: alcuni verbi intransitivi possono avere un oggetto diretto chiamato complemento dell’oggetto interno, questo oggetto ha la stessa radice del verbo o ne condivide il significato: vivere una bella vita; piangere lacrime amare;
• oggetto diretto e indiretto: molti verbi transitivi possono avere insieme il complemento oggetto diretto e quello indiretto (di termine): ho scritto (che cosa?) una lettera (a chi?) alla mia ragazza.
USO DEI PRONOMI CON VERBI TRANSITIVI E INTRANSITIVI
• i pronomi diretti: posso essere retti solo da verbi transitivi: incontro i miei amici al bar → li incontro al bar;
• i pronomi indiretti: sono retti da verbi transitivi indiretti o verbi transitivi che possono avere un complemento di termine: telefonerò a Maria più tardi → le telefonerò più tardi; scriverò a Luigi quando avrò tempo → gli scriverò quando avrò tempo;
• quando un verbo regge sia un complemento diretto sia un complemento di termine posso usare un pronome combinato: domani scriverò una lettera (complemento diretto) a Marco (complemento di termine) → domani gliela scriverò; dico a voi questa cosa → ve la dico.
Se avete dubbi su un verbo, il modo migliore per sapere se è transitivo o intransitivo è consultare un buon dizionario.
Cara Professoressa Anna !
La ringrazio motissimo. L(e)’ho chiseto, se si puo’ “prendere” quest’argomento e chiarirlo. Allora- per me, forse per gli altri- e’ molto importante ed adesso vedo- che- in questa lezione stiamo studiandolo.
Grazieeeeee- mille grazie( non sa quale sorriso ho) ( ;
dopo- lo studiero’ e faro’ l’esercizio – e Le diro’ se saro’ riuscito di fare qualcosa corretta.
Grazie ancora e La manco..
ci vediamo presto ( :
*vorrei raccontarLe che in questo periodo- ho un “vacanza” tra i due semestri degli studi d’italiano
allora siccome ho piu’ tempo- sto leggendo il libro “LESSICO FAMIGLIARE” di Natalia Ginzburg
il primo libro italiano che posso leggere( e capire..)
ci vediamo
ancore kdela ( :
Cara Kdela, è molto importante e utile leggere libri in italiano, sono certa che questo libro ti piacerà molto.
A presto
Prof. Anna
La nona l’ho postata transitiva e ho sbagliato, pensavo che il verbo nuotare introducesse il verbo avere, non essere.
Un caro saluto Prof.
P.s.
Non ho studiato, mi rifarò dopo aver studiato.
Cara Professoressa Anna
spero che il mio messaggio e’ stato ricevuto-(c’era un problema tecnico in computer)
se si’- ci sono gli errori delle parole- “ho chiesto”, anche “se saro’ riuscita”- perche’ sono femmina.
Se il messaggio non e’ stato arrivato- lo scrivero’ di nuovo
kdela
Gentile prof. Anna,
a mio modo di vedere, dal punto di vista di un non madrelingia,sarebbe utilissimo anche
parlare di verbi transitivi e intransitivi in funzione della scelta dell’ausiliare nei tempi composti.
Anche se i verbi transitivi di forma attiva hanno sempre l’ausiliare avere, e anche se, nella maggior parte dei casi i verbi intransitivi hanno l’ausiliare essere, le eccezioni purtoppo non mancano.
Grazie mille
Cordiali saluti
Caro Trissino, sapere se un verbo è transitivo o intransitivo è sicuramente importante anche per la sclta dell’ausiliare, prenderò in considerazione il tuo suggerimento.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
No soy italiano pero me ha parecido una forma dinamica he dinamica de aprendisaje. Los ejemplos y significados son fáciles para un buen entendimiento….
“Io non sono italiano, ma ho scoperto che dinamicamente dinamiche studente. Esempi e significati sono più facili per una buona comprensione”
Caro Jorge, benvenuto su Intercultura blog! Se hai dubbo o domande non esitare a scrivermi e prova a scrivermi in italiano anche se commetti degli errori.
A presto
Prof. Anna
Cara Professoresa, so che questa domanda non é sull’articolo, peró ho alcuni dubbi, cioé: Voglio sapere la differenza tra il verbo “diventare” e “rendere” e anche sul verbo “rimanere” e “restare”. Hanno significati diversi?
Caro Gabriel, “diventare” significa “acquistare caratteristiche o condizioni diverse dalle precedenti”, mentre “rendere” significa “fare diventare” per esempio: “il fiume è diventato torbido a causa del fango” e “il fango ha reso il fiume torbido”, mentre “rimanere” e “restare” sono sinonimi.
Un saluto
Prof. Anna
Prof ho sbagliato la nona mettendo il verbo transitivo.
Perché intrasitivo?
Caro Rino, il verbo “nuotare” non ha complemento oggetto ed è quindi intransitivo.
A presto
Prof. Anna
Questo sito e’ molto utile
Cara Giulia, benvenuta su Intercultura blog!
A presto
Prof. Anna
È stata molto utile, grazie davvero. Ciao prof.Ana
Cara Federica, un saluto anche a te.
Prof. Anna
Buongiorno
Mille grazie per le lezione, sono francese di LYON e comincio a inparare la bella Lingua Italiana
Cara Joelle, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Nella frase, Marco consigliò a Lucia di restare a casa….consoglió è transitivo?
Cara Giulia, il verbo “consigliare” è transitivo, ma in questa frase il complemento oggetto non è presente, ma ciò che è consigliato è espresso dalla proposizione oggettiva che segue (di restare a casa), la persona che riceve il consiglio è preceduta dalla preposizione “a”: “consigliare qualcosa a qualcuno” oppure “consigliare a qualcuno di fare qualcosa”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile prof.
è corretta la frase “non mi fanno salire le bottiglie sull’aereo” “non me le fanno salire”, oppure ” mi fanno uscire i bambini da scuola alle 16″.So che fare + infinito svolge anche la funzione di rendere transitivo un verbo intransitivo. Mi lascia un dubbio il pronome personale (mi/me ecc.) è corretto il suo utilizzo? è forse un po’ come dire “mi mangio una mela”?
grazie
Giuseppe
Caro Giuseppe, il verbo salire , il verbo “salire” prende il significato di “portare su” nell’italiano parlato nelle regioni meridionali, questo fenomeno è accettabile all’interno di un linguaggio colloquiale, mentre non è corretto all’interno di registri più controllati, in questi casi è meglio dire “non mi fanno portare le bottiglie in aereo”. Per quanto riguarda il pronome “mi” nella prima frase ha valore di complemento indiretto “a me non fanno portare”, mentre nella seconda ha solo valore rafforzativo per sottolineare il coinvolgimento personale ed è una costruzione possibile solo in un linguaggio colloquiale.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof.
In merito a quanto detto in precedenza ho ancora qualche dubbio. Lei afferma che l’espressione “non mi fanno salire la birra” è dialettale, ma ho trovato espressioni simili comunemente accettate, almeno credo: ” mi ha fatto salire il sangue in testa” “mi ha fatto scendere (venire) il latte alle ginocchia”.
Poi a ben vedere si usano anche espressioni come ” la polizia non fa salire il cane sul treno” allora perché non si può proprio dire “la polizia non mi fa salire le birre sul treno”? Qual è la differenza?
Caro Giuseppe, in tutte le frasi che mi scrivi c’è la costruzione “fare+infinito” che ha valore causativo, questa costruzione ha una fondamentale proprietà: serve a rendere transitivi verbi originariamente intransitivi ed è per questo che queste frasi sono accettabili. Non è accettabile invece “non mi fa salire le birre” per una questione di significato: le birre non possono “salire” autonomamente sul treno ma vengono “portate su”; mentre il cane può “salire” autonomamente sul treno. Spero di aver chiarito i tuoi dubbi.
A presto
Prof. Anna
Salve, Prof. Anna, vorrei saper perché alcuni avverbi (o tutti quanti?) si uniscono quando s’incontrano in una frase. Ad esempio, eppoi, giammai, oppure? c’é alcuna regola oppure é qualcosa di piaceri personali?
Caro Gabriel, questo processo si chiama “univerbazione” e consiste nell’unire graficamente due parole, in origine separate, in un’unica parola. Spesso la grafia separata e quella univerbata convivono nell’uso contemporaneo, la tendenza è quella a unire le due parole quando il valore dei singoli elementi non è più percepito in maniera distinta. Non essendoci una regola generale, per ogni dubbio è necessario consultare il vocabolario.
A presto
Prof. Anna
Difficile, ma diverte!
Caro Guy, sono contenta che tu l’abbia trovato divertente.
A presto
Prof. Anna
non ho capito niente
Si dai ho capito qualcosa
Questo blog mi ha agliutata tantissimo
Lo adoro grazie prof.Anna
Cara Maria, benvenuta su Intercultura blog. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Prevalere e prevaricare :
Esempi :
1) ” La giustizia prevale sempre e comunque.” Credo che la frase sia esatta in quanto il verbo “prevalere” è intransitivo. Cosa ne penserebbe?
2) ” La giustizia prevale sull’ingiustizia”. Crede sia corretta la mia frase? Io non ne sono sicuro; se fosse scorretta, me la spiegherebbe?
3) ” I dittatori prevaricano in modo assoluto”. Credo che la frase sia esatta in quanto il verbo “prevaricare” è intransitivo. Pensa sia esatto il mio ragionamento?
4) ” Marco prevarica sempre su Leonardo”. Credo sia esatta, ma non ne sono certo… Penso che in questo tipo di costruzione la preposizione “su” sia obbligatoria… Se avessi scritto :”Marco prevarica sempre Leonardo”, sarebbe stato scorrettissimo , perché il verbo “prevaricare”, in quanto intransitivo, non risponde alle domande “chi?” o “che cosa?” tipiche del complemento oggetto…
Caro Alessandro, le tue frasi sono corrette e anche i tuoi ragionamenti, “prevalere” e “prevaricare” sono intransitivi e reggono la preposizione “su” (prevalere su qualcuno, prevaricare su qualcuno).
A presto
Prof. Anna
Grazie
Mi é servito solo fate più esercizi.
Mi é servito solo fate più esercizi e spiegate diretto come avete fatto con L’indiretto cioè con le frasi CIAo e grazie
Salve
Nell’espressione “La musica fa pensare, piangere o sorridere” come vanno considerati i verbi in base a transitivitá e intransitivitá?
Grazie !
Caro Fabrizio, nel periodo che mi scrivi i verbi sono usati intransitivamente.
Un saluto
Prof. Anna
gentile Prof. Anna,
ho un problema con la frase seguente – com’è giusto?
A me non è interessato niente.
o
A me non ha interessato niente.
grazie e distinti saluti
Cara Margaret, in questo caso il verbo è usato transitivamente, quindi l’ausiliare è “avere”.
Un saluto
Prof. Anna
molto utile 🙂
9/10
.9^ intransitivo.
“Al mare nuotavamo tutti i giorni”.
Grazie! Buona domenica Prof.
Incredibile sono riuscito a fare tutto giusto!
Molto Bene Marco Leonardo! Ottimo risultato.
A presto
Prof. Anna
Una amica scrittrice scrive: aver scritto una recensione mi ha guadagnato un viaggio. Secondo me non é giusto. Avrei scritto l’aver scritto ….mi ha fatto guadagnare un viaggio. O no?
Cara Lia, la tua ipotesi è corretta.
A presto
Prof. Anna
Grazie
Buon pomeriggio, nella frase ”Mi chiamo Tizio”, la particella pronominale ”mi”, anche se sembra avere funzione di complemento oggetto, in realtà non ce l’ha ed è parte integrante del verbo, che in questo caso è un intransitivo pronominale (”chiamarsi”, avere nome: mio padre si chiama Antonio; «Come ti chiami?» «Mi chiamo Enrico Rossi»).
E’ esatto?
Caro Enrico, sì, è una forma intransitiva pronominale.
Un saluto
1- “Tizio deve sistemarsi i denti”; “sistemarsi” come verbo pronominale transitivo (ove il pronome riflessivo “si” è complemento di termine) e nel senso di “mettersi a posto” (altri esempi, “sistemarsi la giacca”; “sistemati i capelli, sei spettinata”): “Tizio deve sistemare i denti a sé”.
2- “Tizio deve sistemare I propri denti”; invece abbiamo “sistemare” come verbo transitivo (ove abbiamo il complemento oggetto) e nel senso di “disporre secondo un assetto ordinato e conveniente”, “mettere a posto”: “Tizio deve sistemare (che cosa?) i propri denti”.
Corretto?
Caro Giulio, è corretto.
“In Italia almeno una famiglia su cinque possiede un animale domestico, che sia un cane od un gatto”;
…Prof, in questa frase, se non erro, il congiuntivo (sia) è un dubitativo, in riferimento al presente. Mentre al passato usiamo il congiuntivo imperfetto: Nel cinquecento, in Italia, almeno una famiglia su cinque possedeva un animale domestico, che fosse un cane od un gatto”.
E poi in “Guarda che sia intera” usiamo il congiuntivo nella subordinata, perché “guarda” ha il significato di “fare in modo che” ma anche “controlla che”: “Fai in modo che sia intera”; “Controlla che sia intera”.
È tutto corretto?
Caro Filippo Maria, è tutto corretto.
Salve, credo che sia corretta la seguente frase:
“Questo corso l’ha iniziato mio fratello, che lo ha successivamente abbandonato, e al quale però sono subentrato”.
Caro Filippo, è coretto.
Salve, sono corrette le frasi:
1″Mi sono diplomato in toelettatura”
2″Mi sono diplomato al liceo artistico”
3″Sto frequentando il corso di Oss (operatore socio sanitario)”
4″Ho conseguito il diploma di maturità al liceo artistico”
Penso siano corrette…
Caro Riccardo, sono corrette.
Se il verbo all’infinito è pronominale, si usa l’ausiliare essere se il pronome viene anticipato, ma se il pronome viene posticipato si può scegliere indifferentemente l’ ausiliare essere o avere:
1″Non ho voluto qualificami” (avere)
2″Non mi sono voluto qualificare” (essere)
3″Non ho voluto farcela” (avere)
Caro Filippo Maria, esatto.
all’inizio avevo messo transitivo al posto delle intransitivo e intransitivo e possono transitivo ma poi ho cominciato a capire con gli esercizi e ho capito come come fare grazie Zanichelli e professoressa anna
Caro Darius, mi ha molto piacere che tu abbia capito, se hai ancora dubbi, non esitare a scrivermi.
A presto
“Sto tornando da un funerale, ci vediamo dopo a casa!”
…Il verbo “tornare” può signficare, come nell’esempio, “Venire via da un luogo dopo avervi compiuto un’azione, e quindi è usato anche con specificazione del luogo dal quale si proviene o della causa dell’allontanamento (da un funerale)”.
Va bene?
Cara Caterina, è corretto.
Prof, l’espressione “Pensare sempre che” regge il congiuntivo o l’indicativo?
Io credo entrambi… Ad esempio, nella frase “Penso sempre che tu e lui stiate/state ancora assieme” io credo che il verbo “pensare”, in questo caso, abbia il significato di “immaginare”, e che di conseguenza ammetta il congiuntivo “stiate” (anche se non reputo comunque scorretto l’indicativo “state”). Le dico questo perché in rete ho trovato l’espressione “Pensare sempre che” reggente anche, nella subordinata, l’indicativo, in particolar modo in riferimento ad un evento passato, ma, suppongo io, vivo nella nostra mente (un po’ come l’esempio iniziale, allora in questi casi sarebbe anche una scelta di stile, di registro: formale, per il quale userei il congiuntivo; od informale, per cui userei l’indicativo). Probabilmente, se vogliamo riferirci ad un evento passato, ma ben presente nella nostra mente, possiamo ricorrere, con l’espressione “Pensare sempre che”, all’indicativo; soprattutto con il senso di “raffigurare nella mente”, o meglio ancora “esaminare con il pensiero”: “Penso sempre che un tempo era il bimbo di qualcuno” (qui ritengo sia scorretto l’uso del congiuntivo “fosse”; infatti usiamo “era”, in quanto è come se scrivessimo “Raffiguro di continuo nella mia mente, esaminando col pensiero, che un tempo era il bimbo di qualcuno”). In sintesi, rispetto al significato che vogliamo dare a delle frasi rette dall’espressione “Pensare sempre che”, credo che entrambi i modi verbali (l’indicativo e il congiuntivo) vadano bene.
Penso che il mio ragionamento possa starci…
Caro Filippo Maria, il tuo ragionamento è corretto, in linea generale “pensare” regge il congiuntivo quando significa “supporre” e l’indicativo quando significa “essere convinto”.
Se l’infinito ha con sé un pronome atono (mi, si, ti, ci, vi) bisogna usare “essere” se il pronome è prima dell’infinito (es. “non si è voluto alzare”), “avere” se il pronome è dopo l’infinito (es. “avresti dovuto fidarti”).
Esatto?
Caro Leonardo, esatto.
Se il verbo che segue il servile è intransitivo, si può usare sia “essere” che “avere”: “Avrei dovuto passare prima al supermercato” ma anche “Sarei dovuto passare prima al supermercato”.
Giusto?
Caro Massimo, è esatto.
“Intralciare” e “ostacolare” sono transitivi e reggono il complemento oggetto: 1) “Hai sempre intralciato ogni mia singola iniziativa” (“ogni mia singola iniziativa” è il complemento oggetto); 2) “Non ostacolarmi” (il “mi” è il complemento oggetto: “non ostacolare me”).
Penso sia tutto corretto
Caro Marco, è tutto corretto.
1)”Scrollarsi”:
…è un verbo pronominale intransitivo con il senso di “scuotersi, agitarsi energicamente”: “il cane bagnato si scrolla per liberarsi dell’acqua” e “il cane si scrolla liberandosi della saliva”.
2) “Vivere”:
..può essere anche transitivo e, nel mio caso, con il significato di “godere appieno, sfruttare in modo intelligente e personale in ogni possibilità”: “(In riferimento ad una persona) È una brava persona, ma non la vivo privatamente” (“la” è il complemento oggetto e significa “lei”: e cioè “…non vivo [chi?] lei [la] privatamente”.).
Penso sia tutto corretto…
Caro Filippo Maria, è tutto corretto.
“Mettersi” è un verbo pronominale intransitivo (in senso informale e familiare) e significa “vestirsi in un certo modo”: “mi sono messo in jeans”; “mettiti elegante”; “ci siamo messi in costume”; “cosa mi metto?”; “cosa mi sono messo?”.
Penso sia giusto
Caro Filippo Maria, è giusto.
Salve prof, questi sono gli esercizi svolti per giovedì
Ciao Elisa, in che senso?
così così mia ricerca
Cara Olivia, se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
1)”È come se le sue gambe non gli reggessero”
“reggere” è usato intransitivamente e significa “non resiste a uno sforzo perché troppo indebolita”
Penso sia ok
Caro Luigi, è ok.
Scorrazzare e Scarrozzare:
“Scorrazzare”, oltre al suo significato classico, può signficare anche, in senso intransitivo, ” Passare da un’occupazione all’altra o da un campo all’altro di un’attività”: “Ho scorrazzato dalle discipline umanistiche a quelle scientifiche” e “Scorrazzo dalle discipline umanistiche a quelle scientifiche”. Mentre “Scarrozzare”, in senso transitivo, può signficare “Portare in giro in carrozza (oggi, più comunemente, in auto, in motocicletta e sim.)”: “Scarrozzare un turista da un museo all’altro” (“un turista” è il complemento oggetto), “Ti scarrozzo tutti i giorni” e “Ti ho scarrozzato tutti i giorni” (il “ti”, in entrambe le frasi, è il complemento oggetto).
Penso sia tutto corretto
Cara Marina, è corretto.
molto bene adesso so tutto complimenting io do un 100%
buongiorno
Cara Angela, benvenuta! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
Gratificare:
È un verbo transitivo e significa “soddisfare intimamente, appagare”: “Vedere apprezzato il mio lavoro mi gratifica molto”, frase in cui “mi” è il complemento oggetto, e cioè “…gratifica molto chi?”-“me”, complemento oggetto.
Mi pare corretto
Altro esempio col verbo “gratificare’ in senso transitivo:
“Se ti mandassi la foto del mio compleanno, mi gratificherebbe personalmente”, frase in cui il complemento oggetto è “mi”.
Ora è completo
Esatto.