Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, l’uso delle preposizioni è uno degli aspetti più complicati della lingua italiana; spesso non ci sono regole precise, gli usi sono molteplici e questi elementi della frase sono indispensabili per comunicare in maniera articolata e precisa. Questa settimana vorrei approfondire con voi l’uso in, vedremo insieme quali sono gli usi di questa preposizione.
Buona lettura!
Prof. Anna
La preposizione in si usa per indicare un’idea di collocazione, ingresso o immersione di qualcuno o qualcosa all’interno di uno spazio reale o figurato, quindi non si tratta sempre di uno spazio reale o fisico, ma anche di uno spazio temporale o di una modalità:
– siamo in classe (collocazione in uno spazio reale);
– siamo in estate (collocazione in uno spazio temporale);
– siamo in ansia per l’esame (collocazione in una modalità).
La preposizione in introduce quindi i seguenti complementi:
⇒ stato in luogo: vivo in città;
⇒ moto a luogo: vado in biblioteca; in correlazione con di indica un passaggio di luogo o di tempo: rimando di giorno in giorno; vado di casa in casa;
⇒ tempo determinato: sono nato in maggio;
⇒ tempo continuato: ho risolto il problema in poco tempo;
⇒ modo: stare in ansia; con i nomi di vestiario: stare in pigiama; può indicare il modo di cucinare alcuni cibi: riso in bianco; può indicare divisione, ripartizione: tagliare in due; precede il cognome del marito per le donne sposate: Maria Ronchi in Baldi (=sposata con Baldi);
⇒ limitazione: è laureato in legge;
⇒ mezzo: vado in macchina;
⇒ materia: un tavolo in legno;
⇒ fine: vengo in tuo aiuto;
⇒ stima: tenere qualcuno in grande considerazione;
⇒ predicativo: prendere in moglie.
Proposizioni subordinate implicite introdotte dalla preposizione in:
⇒ temporale: nel correre (=correndo; mentre correvo), ho inciampato.
ATTENZIONE!
Se pensiamo che in esprima un’idea di collocazione all’interno sarebbero strane espressioni come “vado in bicicletta” o “corro in motocicletta” nelle quali non è possibile individuare un interno, espressioni come queste sono nate per analogia con altre espressioni come “vado in treno” dove la collocazione all’interno è evidente; non è possibile però dire “vado in cavallo” perché, mentre per esempio la bicicletta non ha un vero e proprio interno e non si possono quindi creare equivoci, il cavallo sì e quindi si ricorre a un’altra preposizione “vado a cavallo”; stessa cosa capita con l’espressione “vado al mare” (“vado in mare” ha un altro significato, cioè immergersi nel mare, al suo interno).
Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.
Bravo professoressa per questo esercizio. Mi piacerebbe una spiegazione con le preposizione Da e De. Personalmente, non so quando usare una o l’altra.
Cara Marta, presto ci saranno approfondimenti anche sulle altre preposizioni (-de- non è una preposizione).
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
In cortese ho studiato questa lezione intensamente e ho compito tutte le frase corrette, che mi piace e sono fiera come l’ho faccio recentemente e per esecirmi anche fisicalmente: Vado a bici al supermercato, perché non ho bisogno le cose pesante e la temperatura e tempo sono bene. Con saluti cordiali dal Olanda
Anita
Molto bene Anita! Attenzione, è meglio dire: “vado in bici al supermercato, perché non ho bisogno di cose pesanti e la temperatura e tempo sono buoni”.
Un saluto
Prof. Anna
Perfetto, ho risposto a tutto.
Ma ritengo che alcuni termini o si sanno per sentito dire o non si capiranno mai se chiedono questa o quella preposizione.
Mi riferisco chiaramente a regole ben precise per collocare questa o quest’altra preposizione. Insomma mettila là, se và è bene, se non và hai sbagliato. Purtroppo un po’ come ruota tutto in Italia specie ora.
Salutoni prof.
Che confusione, sarà perché…
Scendo in macchina, ma anche con la macchina; Vado in treno, ma anche col treno. Insomma l’Italiano è bello solo per chi lo capisce.
Saliut!
La confusione chiaramente è in me, perchè le spiegazioni sono molto
esaudienti. Ma la lingua italiana è solo per gl’Italiani.
O la capisci o te ne fai una ragione, non la capirai mai se non per sentito dire. Insomma così fan tutti.
Vado a vivere in campagna;
Vado a zappare la campagna;
Vado a cercare funghi nella prateria;
Vado a trovare una campagna;
Vado a trovare un compagno.
Vado in cerca di funghi;
Vado in cerca di compagni;
Vado in cerca di campagne;
Vado in cerca di campage.
Caro Rino, non capisco il significato di: “vado a trovare una campagna”,”vado in cerca di campagne” e “vado in cerca di campage”.
A presto
Prof. Anna
Professoressa Ana,
È meglio dire: navigare su internet o navigare in internet?
Grazie!
Cara Amina, sono corrette entrambe le espressioni.
A presto
Prof. Anna
Buon giorno, molto incuriosito dalla sua risposta sono a chiedere una nuova risposta: perché si dice “navigare”, per esempio, in internet? … siamo forse “in mare”? Anche l’utilizzo del “navigatore” sulla terra ferma non mi è chiara, visto che tale apparato riproduce solo i percorsi su strada, al contrario di plotter cartografico che riproduce mari, coste e rotte. Grazie per la risposta
Caro Roberto, in questo caso il verbo “navigare significa, per traslato, muoversi all’interno di un ipertesto scegliendo un itinerario, quindi possiamo dire “navigare in Internet” intendendo “passare da un sito all’altro”.
Un saluto
sono stato bravo in materia.
Molto bene Ismaiel!
A presto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Grazie mille per la sua spiegazione. Vado a esercire con i sui coretti che mi piace veramente. Così li rimango bene nella mia memoria. Ho pensato non potevo andare dentro la bici, dunque ho scelto per la sbagliata soluzione.
Con saluti cordiali dal Olanda
Anita
Grazie , cara Prof Anna.
Se possibile, vorrei sapere su i verbi che vengono con preposizioni e che non ammettono un’altra preposizione. Per esempio: partecipare a, dipendere da, ecc., ecc.
Grazie in anticipo. A presto! Helena V.
Cara Helena, ti consiglio di leggere questo articolo sull’uso delle preposizioni pria di un verbo all’infinito: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4401
A presto
Prof. Anna
Vorrei volentieri qualcosa sapere della preposizione “in” che si usa dai Paesi nel contrario dalle città. Per esempio: “viviamo ad Hamburgo in Germania”. Consiste la possibilità di spiegare questo fenomeno? Esiste un contesto storico o simile?
Caro Martin, è corretto: si usa “in” davanti a nomi di Paesi e “a” davanti ai nomi di città, prossimamente ci sarà un’altro articolo sull’uso di queste preposizioni.
A presto
Prof. Anna
Il problema è sempre quello, ovvero si usano più preposizioni per lo stesso significato, spesso si colloca una preposizione sbagliata, non sapendo di averla sbagliata, insomma 2 + 2 fa quattro e quattro rimane, con le preposizione si spazia nel collocarle e si finisce per sbagliare perché non ci sono regole ben specifiche.
Grazie Prof.
E’ un piacere essere partecipe a questo blog che trovo interessantissimo. Ho amato sempre la grammatica e, ai miei tempi, la scuola formava bene. Nonostante ciò, i dubbi sorgono spesso. Ecco perchè è molto interessante questo approccio. Grazie
Cara Mimma, benvenuta su Intercultura blog e grazie per il tuo intervento.
A presto
Prof. Anna
Buonasera ho un forte dubbio in questo momento, si può dire “ti ho salito il documento” grazie mille
Cara Luisita, la frase che mi scrivi non è corretta, meglio dire “ti porto (su) il documento”, se ho capito bene il senso della frase.
Un saluto
Prof. Anna
Salve
io michiamo hanadi vengo da la Siria da due anni non ho lavoro io sono casalinga ho un figlio ma non mi aiuta nella conversazione ho cominciato a capire un po ‘di altri, ho posso solo risposta tra vocabolario ti prego aiutatemi.
Grazie.
Cara Hanadi, benvenuta su Intercultura blog! Parlare è molto importante per imparare e comprendere una nuova lingua, ti consiglio di cercare di fare conversazione con un madrelingua italiano, per esempio una vicina di casa, un caffè insieme o una passeggiata potrebbero essere ottime e piacevoli occasioni per parlare un po’, anche andare insieme a fare la spesa o altre commissioni; è molto utile anche ascoltare musica in italiano o guardare la televisione o un film in italiano. In questo blog ci sono tanti articoli sul lessico che possono aiutarti a imparare parole nuove, basta cliccare su “lessico” o anche “canzoni” nella sezione “argomenti” a destra nella pagina del blog.
Se hai qualche dubbio o domanda non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Salve Prof,
Le vorrei fare una domanda: Non capisco la differenza tra In e Nel, è la stessa cosa dire: Vengo nella tua aiuto al posto di dire Vengo in tuo auto? Mi può spiegare la differenza per favore.
La ringrazio di cuore per aiutarci, sono migliorata abbastanza in Italiano. Dall’inizio sto seguendo suo bellissimo sito.
Cordiali Saluti.
Caro Raj, la frase corretta è “vengo in tuo aiuto”, purtroppo non c’è una regola che si possa seguire sempre per la scelta tra preposizione semplice e articolata, dipende dalle espressioni, in linea di massima si usano le preposizioni articolate quando il nome è seguito da un aggettivo o da un complemento di specificazione: “sono in ufficio” ma “sono nell’ufficio del mio capo”, “vado in giardino” ma “vado nel giardino vicino a casa”, per altre espressioni non è così e si usano le preposizioni articolate poiché i nomi in italiano sono quasi sempre accompagnati dall’articolo: “il vestito è nell’armadio”, “i libri sono nella libreria”.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
8 aprile 2018
Cara professoressa Ana
è la prima volta ch escrivo,ma ho letto i messaggi tante volte,sono spagnola sto imparando la lingua italiana,vorrei sapere quando si usa in+articolo, sta bene Nelle Marche c’è il mare? ma non capisco quando in+articolo si usa anche quando il nome della città della regione o del paese +e ulteriormente connotato ovvero se c’è un’ulteriore informazione ?devo mettere un esempio.
Con i punti cardinale si usa la preposizione A o invece al. grazie tante
Cara Mercedes, con i nomi di regioni usiamo le proposizioni articolate quando il nome è plurale (nelle Marche), se è singolare si usa la preposizione semplice (in Lombardia), oppure la preposizione articolata se il nome è seguito da aggettivo o complemento di specificazione (nella ricca Lombardia). Con i punti cardinali si usa la preposizione “a” (a nord, a sud, a est, a ovest).
A presto
Prof. Anna
8 aprile 2018
Professoressa Ana ,
anche vorrei sapere
si usa il congiuntivo perche c’è:
una frase relativa con valore restrintivo limitativo?
una congiunzione che esprime una condizione?
o invece, una negazione nella frase principale?
Cara Mercedes, il congiuntivo nelle frasi relative si usa quando hanno una sfumatura finale, limitativa o consecutiva, inoltre si usa se la fase precedente alla relativa contiene un superlativo relativo o un pronome indefinito negativo (zanichelli.it/benvenuti/2013/03/14/il-congiuntivo-nelle-frasi-relative/). Il congiuntivo non si usa sempre quando la principale è negativa, ma nel caso il verbo esprima incertezza o dubbio (sono convinto che è bravo, non sono convinto che sia bravo).
Un saluto
Prof. Anna
Cara Professoressa Anna,
ho una domanda circa l’uso della preposizione “in” con i mezzi di trasporto.
Mi chiedo se la frase “Vado in nave/traghetto” sia corretta, poiche’ mi sembra piu’ appropriato l’utilizzo in questo caso della formula “con la nave/il traghetto”; sebbene in altri casi l’utilizzo di “in” [ad esempio “viaggio in nave/traghetto”] non suoni male.
A mio parere, sebbene non sia riuscito a trovare nulla che possa confermare il mio punto di vista, la seconda frase [“vado CON LA nave”] pare piu’ appropriata e comune.
Potrebbe darmi qualche delucidazione in proposito?
moltissime grazie,
Luca.
Caro Luca, sia la preposizione “in” sia la preposizione “con” introducono un complemento di mezzo, quindi sono corrette tutte le soluzioni che mi proponi.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno prof. Anna,
Sottopongo alla sua attenzione la seguente frase: i pinguini fanno i tuffi in acqua e nuotano veloci .
Si potrebbe dire nell’acqua ? e se no, perchè?
La ringrazio per la risposta e la saluto cordialmente
Cara Dina, si potrebbe dire anche “nell’acqua”.
Un saluto
e cosa mi dice di “pronto in 5 minuti”?
Cara Anna, è un complemento di tempo continuato.
Un saluto
Buon giorno, gradirei una risposta circa un dubbio che da tempo appassiona me ed un gruppo di amici: in lingua italiana, i nomi propri di persona si scrivono in grafia Alternata (la prima lettera Maiuscola e le altre minuscole) sia il Prenome che il Cognome, oppure è corretta la grafia tutta MAIUSCOLA? La ringrazio
Caro Roberto, è necessario scrivere in maiuscolo solo la lettera iniziale del prenome e del cognome.
Un saluto e a presto
“Sono a letto” o “Sono al letto”:
…Andare a letto, essere a l., mettersi a l., cacciarsi a l., ficcarsi a l.: le espressioni più comuni esprimenti perlopiù moto a luogo, (“Sono a letto” è uno stato in luogo) in cui entra la parola letto prevedono nell’italiano moderno l’uso della preposizione semplice “a” e non articolata “al”. In circostanze particolari, però, si può immaginare anche l’uso della preposizione articolata: “Andai al letto” o “Sono al letto” presuppone però che di un certo determinato letto si sia già parlato o scritto in precedenza; l’articolo viene ad assumere il valore e la funzione di un aggettivo dimostrativo (infatti “il” di “il letto” e quindi “al letto” con valore dimostrativo significa “questo, quello”), quasi come se dicendo “al letto” volessimo indicare (idealmente con un gesto) proprio “quel letto” di cui si è trattato prima (magari il mio personale, quello di casa mia), descrivendone le specifiche caratteristiche che ne fanno un’entità singola distinta da tutti gli altri letti possibili (perché dotata di una sua fisionomia e di suoi attributi particolari) e individuabile come unità concreta rispetto al letto inteso come denominazione di una tipologia generale di oggetto.
Penso sia giusto
Cara Lucia, generalmente le espressioni “essere a letto” e “andare a letto” non prevedono la preposizione articolata, che si può certamente usare per i motivi che hai chiarito tu, ma solitamente in altre espressioni o con altri verbi, ad esempio “sono sul letto” oppure “mi avvicino al letto” ecc.
Un saluto
“Mi alzo dal letto” o “Mi alzo da letto”?
…È corretto dire in primo luogo “Mi alzo DAL (e non “da”) letto”, perché la parola “letto” vuole l’articolo determinativo “il” e quindi anche la preposizione articolata, in questo caso, “dal”. In secondo luogo per quello che dicevo prima, e cioè “…In circostanze particolari, però, si può immaginare anche l’uso della preposizione articolata: “Andai al letto” o “Sono al letto” presuppone però che di un certo determinato letto si sia già parlato o scritto in precedenza; l’articolo viene ad assumere il valore e la funzione di un aggettivo dimostrativo (infatti “il” di “il letto” e quindi “al letto” con valore dimostrativo significa “questo, quello”), quasi come se dicendo “al letto” volessimo indicare (idealmente con un gesto) proprio “quel letto” di cui si è trattato prima (magari il mio personale, quello di casa mia), descrivendone le specifiche caratteristiche che ne fanno un’entità singola distinta da tutti gli altri letti possibili (perché dotata di una sua fisionomia e di suoi attributi particolari) e individuabile come unità concreta rispetto al letto inteso come denominazione di una tipologia generale di oggetto”.E quindi lo stesso discorso è valido anche per l’esempio “Mi alzo dal letto” perché presuppone però che di un certo determinato letto si sia già parlato o scritto in precedenza; e perciò l’articolo viene ad assumere il valore e la funzione di un aggettivo dimostrativo (infatti “il” di “il letto” e quindi “dal letto” con valore dimostrativo significa “questo, quello”), quasi come se dicendo “dal letto” volessimo indicare (idealmente con un gesto) proprio “quel letto” di cui si è trattato prima (magari il mio personale, quello di casa mia).
Penso sia giusto
Cara Lucia, è giusto.
Ok