Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, continuiamo il nostro studio della frase complessa con le proposizioni soggettive; vedremo come si costruiscono e cosa esprimono.
Buona lettura!
Prof. Anna
Le proposizioni soggettive sono proposizioni argomentali (come le proposizioni oggettive), cioè espandono uno degli argomenti della frase principale e le soggettive in particolare svolgono la funzione di soggetto della reggente:
– è necessario (reggente) studiare le lingue (proposizione soggettiva-soggetto di “è necessario”);
– conviene (reggente) che tu vada (proposizione soggettiva-soggetto di “conviene”).
Le proposizioni soggettive possono avere forma esplicita, in questo caso possiamo avere l’indicativo, il congiuntivo o il condizionale.
Si ha il congiuntivo di solito dopo i verbi che hanno un significato volitivo (volere, desiderare, preferire, pretendere, ecc), e spesso si preferisce il congiuntivo in dipendenza da costrutti negativi (non è detto che mi debba piacere).
Dopo verbi che esprimono incertezza, dubbio, possibilità, si tende generalmente a preferire il congiuntivo, ma all’interno di un linguaggio più informale è possibile anche usare l’indicativo:
– “mi dispiace che debba (devi) farlo tu”;
– “è possibile che ce la faccia (fa-farà)”.
Per la scelta tra congiuntivo e indicativo ci si regola come per le oggettive: www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/
Le proposizioni soggettive possono dipendera da:
• verbi impersonali: accade, avviene, bisogna, capita, conviene, occorre, pare, risulta, sembra, ecc.;
• verbi usati impersonalmente: si dice, si crede, si pensa, si spera, si narra, ecc.;
• espressioni impersonali costruite dal verbo essere unito a un aggettivo, a un avverbio o a un sostantivo: è bene, è male, è bello, è giusto, è ora, è tempo, è necessario, è opportuno, è noto, ecc.
Le soggettive possono essere introdotta da:
• che, negli usi esplicativi più frequenti: “si dice che lui sia partito”;
• il fatto che; del fatto che: per intensificare il contenuto della soggettiva: “il fatto che lo debba fare proprio non è proprio giusto”;
• come, quanto: “è strano quanto (come) tutto sia (è) cambiato in questa città negli ultimi anni”;
• se, in dipendeza da verbi come sapere, ricordare, capire, o da espressioni come dipendere, essere un bene, essere un male, essere un peccato ecc.: “è un bene se piove”.
Quando la soggettiva è implicita ha l’infinito con o senza la preposizione di.
• Sono possibii entrambe le costruzioni con i verbi: bastare, dispiacere, essere proibito (vietato, concesso), importare, giovare, seccare, spettare, stupire, succedere, toccare, valere la pena: “mi basta (di) sapere che stai bene”, “mi tocca (di) studiare stasera”.
• La costruzione con la preposizione –di– si ha:
⇒ con i verbi accadere, andare (nel significato di “avere voglia”: “ti va di guardare un film?”), avvenire, capitare;
⇒ i verbi riuscire e venire, se usati da soli, richiedono la preposizione: “non mi riesce di parlare inglese”, “non mi viene di essere gentile con lui”; se invece sono accompagnati da un aggettivo l’uso della preposizione è facoltativo: “mi riesce difficile (di) parlare con te”, “mi viene spontaneo (di) dargli del lei”.
• La costruzione senza preposizione si ha:
⇒ con i verbi bisognare, convenire: “conviene arrivare presto”;
⇒ con le espressioni formate dal verbo essere + aggettivo o avverbio: “è giusto dire la verità”;
⇒ con i verbi sembrare e parere costruiti personalmente: “il costo della vita sembrava aumentare”.
Ciao,, io sono nayem ,,io vivo in Italia 7 mese,, adesso io poco poco parlano italiana lingua , mi piace vostro sistema, adesso come posso fare imparare in italiana lingua,,
Caro Nayem, benvenuto su Intercultura blog!
A presto
Prof. Anna
maahhh, non posso farlo bene..!! Ma riuscirò!!
Cara Alicia, sono certa che ci riuscirai.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna, è corretto: “considera questo tipo di persone mentalmente più evolute,” oppure: “…più evoluto”? Grazie, Dominik.
Caro Dominik, è corretto “più evolute”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Questa lezione avevo bisogna di studiarla volta a volta e non ho commesso un errore, ma devo studiarla molto bene per rimmenarla nella memoria e spero di avere il tempo.
Con saluti cordiali dal Olanda
Anita
Gentile professoressa Anna,
potrebbe consigliarmi che libro grammaticale acquistare per approfondire l’analisi grammaticale.
La ringrazio. Un caro saluto.
Cara Lucia, ti rimando a questo link: http://online.scuola.zanichelli.it/viaggiotraparoleeregole/
A presto
Prof. Anna
Buongiorno, ho un dubbio. Provo a spiegarlo di seguito. La frase è la seguente: Se io ti dicessi che (verbo uscire, prima persona singolare, azione futura)con tizio, tu cosa faresti?
Caro Daniele, puoi usare l’indicativo futuro:”se io ti dicessi che uscirò con tizio, tu cosa faresti?”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Professoressa,
non riesco a capire se questa frase e’ grammaticalmente corretta. Mi suona sbagliata, ma non capisco perché. Mi può aiutare? Grazie.
” Se il volo fosse quello del 2 Marzo, sarebbe molto improbabile che lui avesse rifatto lo stesso viaggio il giorno dopo con la sua valigia…”
Caro Giovanni, il periodo che mi scrivi è corretto, le prime due frasi formano un periodo ipotetico della possibilità e il congiuntivo imperfetto (avesse rifatto) retto da un verbo al condizionale presente (sarebbe improbalile) esprime un’azione anteriore rispetto a quella della reggente.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna,
“Sono convinto che Lei possa spiegarlo bene” oppure “Sono convinto che Lei puo spiegarlo bene”.
Congiuntivo o indicativo? Perche?
Grazie.
Irek
Cara Irek, dopo l’espressione “essere convinto” è possibile usare sia l’indicativo sia il congintivo, in quest’ultimo caso si sottolinea il valore soggettivo della convinzione.
A presto
Prof. Anna
Grazie,
Ma secondo me tutte le espressioni come: dubio, penso, credo etc anche sono sicuro, so etc hanno valore molto soggettivo.
Cara Prof.
Come sarebbe la spiegazione un po’ piu profonda?
Grazie
Saluti
Cara Irek, qual è nello specifico la tua domanda?
A presto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna,
Secondo me l’espressione “essere convinto” è soggettiva uguale a
“essere sicuro”. Tutte e due hanno valore molto soggettivo. Perché nel secondo caso non si usa il congiuntivo? Oppure perché nel primo caso si puo usare l’indicativo?
Grazie
Cara Irek, in entrambi i casi normalmente si usa l’indicativo, perché si esprime una certezza, ma la scelta tra congiuntivo e indicativo è a volte una questione di sensibilità personale e se si vuole dare risalto alla soggettività della convinzione si può usare il congiuntivo. Le forme interrogative e negative vogliono il congiuntivo (sei sicuro che sia vero?).
Un saluto
Prof. Anna
Grazie delle spiegazioni.
Saluti.
Irek
Buongiorno!
Ho un dubbio: la frase “è impossibile che pioverà” è sbagliata? Bisogna usare sempre e solo il congiuntivo?
Grazie e buona giornata
Cara Elisa, per esprimere un rapporto di posteriorità (ovvero un’azione che avviene nel futuro) tra subordinata e reggente col verbo al presente che regge il congiuntivo (come “è impossibile”), si usa il futuro indicativo, quindi la frase è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
La ringrazio vivamente per il chiarimento!
Buongiorno, ho un dubbio da chiarire e spero tanto possiate aiutarmi.
È giusta una frase del tipo: “io ho guida tranquilla” senza specificare UNA?
Secondo me no, ma un amico sostiene sia corretta anche la sua versione.
Grazie!
Cara Chiara, in questo caso l’articolo inderminativo è necessario.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno, grazie per questa lezione, eccellente come sempre!
Per aiutare i lettori, soprattutto stranieri, io magari cambierei l’esempio nella sezione con il bullet point “La costruzione con la preposizione “di” prevale…”.
Per evitare ambiguita’ nell’uso del verbo andare, sostituirei la frase “ti va di andare al cinema?” con qualcosa tipo “ti va di prendere un caffe’?”
Cordialmente,
Un’altra professoressa Anna!
Cara Anna, grazie per i tuoi preziosi suggerimenti.
A presto
Prof. Anna
Buono. Grazie. Buon salute!