Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, spero abbiate passato delle buone feste e auguro nuovamente un felice anno nuovo a tutti!
Oggi approfondiremo la concordanza dell’aggettivo qualificativo con il nome o i nomi a cui si riferisce, vedremo caso per caso come si comporta e come si concorda l’aggettivo qualificativo.
Buona lettura!
Prof. Anna
Ricordiamo che l’aggettivo è una parte variabile del discorso che si accompagna al nome da cui sintatticamente dipende per qualificarlo o determinarlo, a questo nome si accorda nel genere e nel numero.
Vediamo ora come si accorda l’aggettivo nei seguenti casi:
• in presenza di più nomi:
⇒ se i nomi sono dello stesso genere, diventa plurale e si accorda ad essi nel genere:
– ho comprato un cappotto e un cappello nuovi;
– ho comprato una matita e una penna gialle;
⇒ se i nomi sono di genere diverso, l’aggettivo assume la terminazione del maschile plurale:
– ho comprato una matita e un penarello gialli;
• in presenza di più aggettivi→ se un nome al plurale è seguito da più aggettivi qualificativi:
⇒ questi saranno al plurale e dello stesso genere del nome quando ne indicano caratteristiche affini:
– ho incontrato amici vecchi e nuovi;
– sono persone simpatiche e intelligenti;
⇒ saranno invece al singolare se si riferiscono a entità differenziate indicate dal nome:
– i popoli italiano, francese, spagnolo, albanese e greco sono mediterranei;
– i colori nero, giallo e azzurro sono i miei preferiti;
• in presenza della congiunzione -o-
⇒ se due o più nomi congiunti da –o– sono seguiti da un aggettivo che si riferisce a tutta la serie, di solito l’accordo si fa con l’ultimo nome:
– hai comprato un cappello o una sciarpa nuova? (ma è corretto anche: nuovi);
• in presenza di nomi collettivi → in presenza di un nome collettivo seguito da un complemento partitivo al plurale , l’aggettivo concorda con il nome se è subito vicino, altrimenti concorda con il complemento:
– ho conosciuto un gruppo inglese di turisti;
– ho conosciuto un gruppo di turisti inglesi;
• un aggettivo che indica un colore, se è precisato da un sostantivo, resta invariato come il nome stesso:
– ha gli occhi azzurro cielo.
Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.
Buonasera, Anna! Le auguro tante belle cose nel 2015! La ringrazio per le Sue lezioni e vorrei chiederLe perchè le risposte giuste sono “rossO rame” e “biancO latte”? Distinti saluti
Caro Gal, perché, come è scritto nell’articolo, un aggettivo che indica un colore, se è precisato da un sostantivo (in questo caso-rame- e -latte), resta invariato come il nome stesso.
Buon anno anche a te
Un saluto
Prof. Anna
E non si può dire “ha gli occhi azzuri; Marta ha i capelli ricci; le pareti sono bianche”?
Caro Gal, certo che si può dire, in questo caso l’aggettivo che indica il colore non è accompagnato da un sostantivo e quindi concorda con il nome che accompagna.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Prima auguro un buon 2015 a tutti di voi in tutte le opzione. Questo anno ho cominciato bene con questa lezione; l’ho fatta senza errore. Ho studiato veramente bene sul queasta teme che mi piaccia veramente ed in giorni recenti, ho imparato molte cose in italiano, da cui ho scritto le notizie.
Tanti saluti cordiali dal Olanda
Anita
una buona lezione. Per esempio avrei sempre scritto “ha gli occhi azurri cielo” Adesso so cosa è giusto. Grazie
Buon e felice 2015 !
Mirian
“Uno di quelli che legavano Gesù Cristo al palo…” o ”Uno di quelli che legava Gesù Cristo al palo…” . Mi saprebbe spiegare l’accordo del verbo in questa frase e ,in linea di massima , la regola generale ?
Caro Luca, nella prima frase abbiamo una concordanza grammaticale, il verbo concorda con il partitivo, mentre nella seconda frase abbiamo una concordanza a senso, ovvero il verbo concorda con il soggetto logico, quest’ultima è una soluzione accettabile nel parlato e nello scritto informale.
Un saluto
Prof. Anna
Il soggetto logico in questo caso sarebbe ” uno ” o sbaglio ?
Caro Roberto, è così.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno ! Si dice ” hai dei begli occhi ” oppure ” hai begli occhi ” senza preposizione articolata?
Caro Bruno, è meglio usare la preposizione articolata.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno Prof. Anna,
Vorrei sapere qual è la corretta dicitura prevista nel logo delle Ferrovie dello Stato ovvero
“Gruppo delle Ferrovie dello Stato Italiane” come è attualmente, oppure
“Gruppo delle Ferrovie dello Stato Italiano” .
Cordiali saluti
Giovanni Briganti
Caro Giovanni, la dicitura è “Gruppo delle Ferrovie dello Stato Italiane”.
Un saluto
Prof. Anna
Errore sul precedente quesito:
“Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane” oppure
“Gruppo Ferrovie dello Stato Italiano”
Cordiali saluti
Giovanni Briganti
Buona sera Prof. Anna,
il mio quesito è un altro e cioè:
Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, come è attualmente in corso, non utilizza l’aggettivo “Italiane” erroneamente?
Non è più corretto l’impiego del genere maschile “Italiano” essendo più vicino al sostantivo “Stato” e non a “Ferrovie” ?
Grazie e cordiali saluti
Giovanni
Caro Giovanni, anche se l’aggettivo “italiane” è vicino al sostantivo “Stato”, può riferirsi a “ferrovie”, l’uso non è scorretto.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno Prof. Anna,
Si legge:”…mentre i codici verdi e bianco,…, devono pagare la prestazione del pronto soccorso.”
Perché l’aggettivo “bianco” non viene accordato?
Grazie
Caro Andrée, dovrebbe essere o “i codici verde e bianco” o “i codici verdi e bianchi”.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno.
Nell’esempio seguente come si concordano gli aggettivi? E la sbarretta che funzione grammaticale ha?
Il mio genere/categoria preferita
Il mio genere/categoria preferito
I miei genere/categoria preferiti
Cordiali saluti!
Cara Eugenia, in questo caso la concordanza sarà al maschile plurale perché abbiamo due nomi di generi diversi (genere è maschile e categoria è femminile); la sbarretta indica un’alternativa tra due possibilità. Ho proprio pubblicato un articolo questa settimana al riguardo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2022/10/13/parentesi-asterisco-e-sbarretta/.
Un saluto
Non potrebbe avere un senso diverso “Hai comprato un cappello o una sciarpa nuova? Cioè: il cappello non si sa si è nuovo, ma la sciarpa si sa che è nuova.
Caro Pere, in questo caso, poiché l’aggettivo è femminile, concorda solo con sciarpa e non con cappello; chiaramente se anche il cappello è appena comprato ci sono buone possibilità che sia nuovo, ma ogni contesto è diverso, potrei dire: “hai comprato un cappello usato (di seconda mano) e una sciarpa nuova”.
A presto
Verbo “infiammare” e aggettivo “infiammato”:
…Il verbo “infiammare” può essere transitivo, ma anche intransitivo pronominale. Come transitivo, e con il significato, in senso medico, di “provocare l’infiammazione di una parte del corpo”, ammette il complemento oggetto: “Questo freddo mi ha infiammato la gola” (la gola è il complemento oggetto); sempre transitivo: “Ho infiammato le gengive con il filo interdentale” (in questo caso possiamo scrivere anche “Ho infiammate le gengive con il filo interdentale”; in quanto, relativamente all’accordo col participio passato, abbiamo l’ausiliare “avere” col complemento oggetto posposto, e quindi possiamo decidere se concordare o meno [ovviamente è nettamente prevalente, e quindi anche preferibile, la prima soluzione]). Come intransitivo pronominale, e con il significato di “essere colpito da infiammazione”: “Mi si sono infiammate le gengive”. In fine, come aggettivo qualificativo, abbiamo “infiammato”: “Ho le gengive infiammate” (l’aggettivo “infiammate” concorda nel genere e nel numero con il nome a cui si riferiscono, e cioè “le gengive”).
Mi sembra tutto corretto…
Caro Riccardo, è corretto.
1)”Quante sigarette hai fumato”
Prof, una dubbio, ma se il complemento oggetto (“sigarette”), in presenza dell’ausiliare avere, è anteposto al participio (“hai fumato”), ma non è formato da un pronome atono (es. “mi”, “ti”, “ci”, ecc), il participio passato stesso rimane sempre invariato in -o (“hai fumato”) oppure può accordarsi col complemento oggetto?: “Quante sigarette hai fumate?”
Caro Filippo Maria, il participio passato di un tempo composto con l’ausiliare “avere” ce l’oggetto anteposto si può accordare (oppure no) se è costituito da un pronome personale o relativo, ma non è questo il caso, quindi si dirà “quante sigarette hai fumato”, ma si potrebbe dire sia “le sigarette che hai fumato” sia “le sigarette che hai fumate”.
Capito, prof, quindi anche in questa “Quanti dadi hai messo?” (e non “hai messi”), il participio rimane invariato in -o. Quindi in questi casi simili il participio passato rimane sempre invariato mi pare di capire…
Corretto?
Caro Filippo Maria, corretto.
Prof, anche in questa il discorso è il medesimo…
1)”Non so quanti telefoni tizio abbia venduto (e non “venduti”)
…Il verbo dell’indiretta è il transitivo (che ammette il complemento oggetto) “vendere”. Per quanto riguarda l’accordo col participio passato, il participio rimane invariato in -o (venduto) se l’oggetto (telefoni) è anteposto (come mi ha fatto intendere). Questo discorso vale per ogni verbo transitivo con l’oggetto anteposto: “Quante sigarette hai fumato (e non “fumate”, l’oggetto è “le sigarette”)” e “Quanti dadi hai messo?” (e non “hai messi”, l’oggetto è “i dadi”). Tuttavia, come mi ha spiegato, se “il participio passato di un tempo composto con l’ausiliare “avere” ha l’oggetto anteposto si può accordare (oppure no) se è costituito PERÒ da un pronome personale o relativo (quindi si può dire sia “le sigarette che hai fumato” sia “le sigarette che hai fumate”); ma non è questo il caso”. In più, osservazione mia, se utilizzassimo, invece del verbo “vendere”, il verbo “vendersi”, e la frase fosse “Non so quanti telefoni tizio si sia venduto”, il discorso sarebbe il seguente: intanto il verbo dell’indiretta sarebbe il pronominale transitivo, anche intensivo, “vendersi” col significato di “Trasferire, cedere la proprietà di una cosa o di un diritto dietro il corrispettivo di un prezzo”. E per quanto riguarda l’accordo col participio passato, se c’è un verbo riflessivo apparente (vendersi) e la costruzione è personale (tizio) il participio può concordare (al di là della posizione del complemento oggetto) in genere e in numero sia, più spesso, con il soggetto: “Non so quanti telefoni tizio si sia venduto”, sia con l’oggetto diretto (il complemento oggetto): “Non so quanti telefoni tizio si sia venduti” (il complemento oggetto è “i telefoni” e il participio passato si accorda con esso =telefoni/venduti). In questo caso, ovviamente, l’accordo col soggetto è più comune e quindi anche più corretto.
Penso si tutto esatto…
Caro Filippo Maria, è esatto.
1)”Non so quale fine hanno fatto i partecipanti”
…”Non so”, principale; “quale fine hanno fatto i partecipanti”, interrogativa indiretta esplicita (il “quale”, aggettivo interrogativo [“quale fine”, “fine” è il sostantivo accompagnato dell’aggettivo “quale” che avremmo potuto sostituire anche con “che”= “che fine”], introduce l’interrogativa indiretta assieme all’espressione verbale “Non sapere”, nella principale, da cui dipende appunto l’indiretta). Ah, se non erro, nella subordinata indiretta “i partecipanti” è il soggetto, “hanno fatto”, predicato verbale (infatti il complemento oggetto dipende sempre da un predicato verbale, mai dal predicato nominale), e “quale fine”, complemento oggetto. Ultima considerazione, il verbo dell’indiretta è il transitivo (che ammette il complemento oggetto) “fare”. Per quanto riguarda l’accordo col participio passato, il participio rimane invariato in -o (fatto, hanno fatto, anche se il soggetto è plurimo) se l’oggetto (fine/quale fine) è anteposto (infatti “quale fine” viene prima del participio passato “fatto”, e cioè “hanno fatto”). Questo discorso vale per ogni verbo transitivo con l’oggetto anteposto (diretta, indiretta, ecc.): “Quante sigarette hai fumato (e non “fumate”, l’oggetto è “le sigarette”, e il soggetto sottinteso è “tu”)” e “Quanti dadi hai messo?” (e non “hai messi”, l’oggetto è “i dadi”, e il soggetto sottinteso è “tu”).
Penso sia ok…
Caro Luca, è corretto.