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Aula di Lingue

Usi e funzioni di CHE

Prof. Anna
Grammatica,   La lingua italiana

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, conosciamo già la particella –che-, oggi però cercheremo di fare ulteriore chiarezza sulle varie funzioni grammaticali può ricoprire.

Buona lettura!

Prof. Anna

La particella -che.- può avere, a seconda del contesto, almeno sette funzioni grammaticali diverse, è molto importante saperle riconoscere, in modo da poterla usare in modo corretto e sfruttarne tutte le potenzialità.

Vediamole insieme.

• Inanzitutto –che– può avere la funzione di pronome relativo, in questo caso sostituisce un nome, maschile o femminile, singolare o plurale, soggetto o complemento oggetto; per riconoscere questa funzione possiamo provare a sostituire -che- con il quale – la quale – i quali – le quali, concordandolo con il nome che sostiutisce; se la sostituzione funziona, se quindi il significato è il medesimo, ci troviamo davanti a un -che- pronome relativo:

– Ho conosciuto un ragazzo, che mi ha detto che ti conosce → ho conosciuto un ragazzo, il quale mi ha detto che ti conosce.

• Un’ altra funzione del -che- è quella di pronome interrogativo, si usa solo in riferimento a cose (non a persone) e può essere sostituito da -che cosa-,questa funzione può essere riconosciuta in quanto la frase terminerà con un punto interrogativo.

Che è successo? (Che cosa è successo?)

• Oltre che la funzione di pronome interrogativo, -che- può essere anche aggettivo interrogativo e quindi accompagnato da un nome (al contrario del pronome); anche in questo caso la frase terminerà con un punto interrogativo.

Che lavoro fai?

• Un’altra funzione è quella di pronome esclamativo, in frasi esclamative che esprimono meraviglia o disappunto, molto spesso -che- può essere sostituito da -che cosa-; in questo caso la frase terminerà con un punto esclamativo.

Che bello! (Che cosa bella!)

• Anche in questo caso, oltre che la funzione di pronome esclamativo, -che- può essere anche aggettivo esclamativo e in quanto tale essere seguito da un nome, che potrà essere maschile o femminile, plurale o singolare; poiché esprime un esclamazione la frase terminerà col punto eslamativo.

Che brutta giornata!

• La penultima funzione che questa particella può assumere è quella di pronome indefinito, solo maschile, indica qualche cosa di indeterminato per esempio nelle locuzioni: un cheun certo cheun non so che; un certo non so che.

→ Quella ragazza ha un che di strano nello sguardo.

• Infine -che- può essere una congiunzione che introduce proposizioni subordinate di vario genere (dichiarative, causali, ecc.).

→ Spero che tu venga.

ATTENZIONE!

Ovviamente non in tutte le frasi che finiscono con il punto interrogativo il -che- ha funzione di pronome o aggettivo interrogativo e non in tutte quelle che finiscono con il punto esclamativo ha la funzione di aggettivo o pronome esclamativo.

Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.

  1. "A che stai pensando?" In questa frase -che- ha la funzione di:
    • Aggettivo interrogativo.
    • Pronome indefinito.
    • Pronome interrogativo.
  2. "Mi piace osservare le persone che passano" In questa frase -che- ha funzione di:
    • Pronome relativo.
    • Pronome indefinito.
    • Congiunzione.
  3. "Speriamo che non sia in ritardo!" In questa frase -che- ha funzione di:
    • Pronome relativo.
    • Pronome esclamativo.
    • Congiunzione.
  4. "Che genere di libri preferisci leggere?" In questa frase -che- ha funzione di:
    • Pronome indefinito.
    • Aggettivo interrogativo.
    • Pronome interrogativo.
  5. "Che buona idea hai avuto!" In questa frase -che- ha funzione di:
    • Aggettivo esclamativo.
    • Pronome esclamativo.
    • Pronome indefinito.
  6. "A Laura piacciono gli uomini con un che di misterioso" In questa frase -che- ha funzione di:
    • Pronome relativo.
    • Pronome indefinito.
    • Congiunzione.
  7. "Quella è la macchina che hai comprato?" In questa frase -che- ha funzione di:
    • Pronome relativo.
    • Pronome interrogativo.
    • Aggettivo interrogativo.
  8. "Ma che dite!" In questa frase -che- ha funzione di:
    • Congiunzione.
    • Aggettivo esclamativo.
    • Pronome esclamativo.
  9. "Fa talmente caldo che non riesco a respirare!" In questa frase -che- ha funzione di:
    • Congiunzione.
    • Pronome esclamativo.
    • Aggettivo esclamativo.
  10. "Non è il caldo, ma è l'umidità che mi fa male." In questo caso -che- ha funzione di:
    • Pronome indefinito.
    • Pronome relativo.
    • Congiunzione.

Prosegui la lettura

Commenti [267]

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  1. maria scrive:

    Pochi errori! Sono contenta.
    Grazie mille per questo soggetto grammaticale.
    Alla prossima, Maria

  2. Anita scrive:

    cara prof.ssa Anna,
    Ho dovuto rompere un osso duro, ma io non ho rinunciato e ho compito tutte le frase corrette e sono sorpresa del risultato, ma devo studiare ancora su questa tema per la securità. Questa lezione trovo veramente utile e istruttivo. È veramente neseccario di fare il meglio a volta per imparare qualcosa altrimente non facciamo le progressione agli livelli più alti nella vita. Grazìa mille per il lavoro più importante che Lei fa, Prof.ssa Anna!
    Con saluti cordiali dal Olanda
    Anita

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anita, grazie a te per la tua partecipazione.
      A presto
      Prof. Anna

  3. Anita scrive:

    Cara prof.ssa Anna,
    partici,pio di buon grado con questo corso e sono in grado di ringraziare il Signore che ho trovato questo blogg e voi tutti, perché ho notato che siamo uniti insieme,
    Il suo lavoro non è solo importante per i stranieri, ma anche siamo in grado di comunicare di più, perché conosciamo una lingua di più e così riusciamo comunicare di più e quindi siamo armati di più contra il male e scuro. E così possiamo portare il mondo per una parte importante in armonia.
    Se continuiamo a farlo con l’altro, cosi disperata si possa sembrare, e noi abbiamo con quello un po’ successo, quindi non ci abbiamo vissuto per niente. Poi abbiamo camminato nella luce Dioso E perciò trovo il suo lavoro così utile e importante e anche perciò trovo un peccato, che ho dimenticato quasi tutto che ho imparato della lingua Francia. Se io avessi potuto praticare questa lingua durante il mio periodo occupata, avrei parlato 5 lingue inclusivo L’olandese, ma è inutile di piangere sulla latte versato. È meglio di guardare alle cose che possiamo.
    Con saluti cordiali dal Olanda
    Anita

    • Zanichelli Avatar

      Caro Manu, “coltelluccio” o il diminutivo “coltellino”.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • Marco scrive:

        Complimenti siete stata bravissima

  4. Anita scrive:

    Cara prof.ssa Anna,
    Ho dimenticato di chiederLei il seguente: Quando coniugo i verbi per studiarne, loro cerco online nella macchina cercare e trovo spesso per verbo due partecipi passati, per esempio vissuto-visto, succeduto, successo, ma sempre solo sia usato : “ch’è successo” e “chi ha visto il nostro cane”?. Nonostante che sono usato solo queste forme, credo che sia “succeduto” e “vissuto” anche forme corrette, ma perché “successo” e “visto” siano le più facchile forme, ne siano usato in genere, perché nessuno scelga per le difficoltà se va anche facilmente, credo io.
    Ancora con i miei saluti cordiali dal Olanda
    Anita

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anita, alcuni verbi hanno due participi passati, per esempio “vedere” (veduto e visto) e “succedere” (succeduto e successo), ma, come dici giustamente tu, alcune forme sono più comuni e più usate.
      A presto
      Prof. Anna

  5. Elena scrive:

    Gentilissima Prefessoressa Anna,
    La ringrazio per questo tema grammaticale che e spiegato e reassunto in modo comprensibile. Tutto e chiaro, e un altra cosa piacevole e quella che ho fatto nessuno sbaglio nel test. La stesso tema nella teoria della lingua russa corresponde in generale. L’unica cosa da fare e imparare tutto questo a memoria e ricordarlo.
    Distinti Saluti
    Elena

    • Zanichelli Avatar

      Cara Elena, molto bene!
      A presto
      Prof. Anna

  6. Andrea scrive:

    Buongiorno Prof. Anna,

    mi è venuto in mente anche un’altro uso della particella che non mi sembra sia stato trattato in questo esercizio. Nel linguaggio parlato informale si possono sentire frasi come “Ora vi saluto CHE (perchè) devo portare i figli a scuola”, “Se non hai impegni per stasera chiamami CHE (cosi’) andiamo a bere qualcosa insieme” ecc. ecc…

    Nella lingua scritta sono sicuramente da preferire le parole che ho messo i parentesi, ma lei cosa ne pensa?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Andrea, nei casi che mi scrivi “che” ha la funzione di congiunzione che introduce proposizioni subordinate di vario genere; è l’ultimo punto trattato nell’articolo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  7. Fabiana scrive:

    Cara prof. Anna. ,quando uno legge la sua esplicazione e più chiara , però a me al momento di fare l’ esercizio mi sono sbagliata moltissimo. Mi da vergonia dirlo, però è stato così .
    Altrimenti mi piace davvero participare di questo blog.
    Se dice che degli errori uno impara. !
    Baci a tutti
    Fabiana da Argentina.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Fabiana, benvenuta su Intercultura blog! Non preoccuparti, è normale avere difficoltà negli esercizi, ma col tempo e con la pratica andrà molto meglio.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  8. Anita scrive:

    Cara prof.ssa Anna,
    Grazie mille per il suo spiegazione con questo sono felice. In Olanda avremo da fare con cambiamenti con traffico pagamenti e con questi le banche provano, oppure possiamo pagare tutti che compriamo, sicuramente con il smartfone e se sia possibile e sicuro e con i testi le banche siano già lungo occupate. Le possibillite con il smartfone siano sempre più diversi e di più.
    A proposito: mi sono accorgo che parlo l’italiano più galleggiante, ma devo anche pensare troppo e quindi ch’e dannoso per il parlare fluente, ma c’è un progressione notevole e mi piace su questo e anche con ascoltare C’è un progressione, ma uso sempre ancora i sottotitoli, perché non so ancora seguire se le gente sul tv parlano troppo veloce. Nonostante Lei ho raccontrato volentieri.
    Con saluti cordiali dal Olanda
    Anita

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anita, sono contenta che tu faccia dei progressi e vedrai che ne farai sempre di più!
      A presto
      Prof. Anna

  9. Anita scrive:

    Cara Prof.ssa Anna,
    Se vedo come ho iniziato, e come racontrarLei le cose e raramente oso la macchina traduzione, e imparo da, anche dalle sbagli che faccio, penso, che non sia mica male e sono molto contenta da, e mi piace. Sulla strada al negozio del mio provider telefonica, ho esercito intensamente con parlare, e un venditore da Marocco ha aiutato mi ed spontaneamente ho detto che un bel schermo ed è grande anche, oh no, evo dire “il schermo è largo”. Dopo aver’ rissato, abbiamo continuato in olandese, ma trovo molto piacevole. Questo scrivo dalla memoria mia senza aiuto dalla macchina traduzione e spontaneamente è sono orologia. E vado d’avanti, perchè mie esecuzione si pagano mi già, ma se parla qualcuno in fretta, non so da seguire. Per questo ho bisogno un boliso del F1, ha,ha, ha. Sono anche una commediante. Anche ho visto la sua prossima lesione su Venezia già e sono curiosa da, perchè la trovo una città bella.
    Con saluti cordiali dal Olanda
    Anita

  10. Chiarissima prof. Sul “che” sono molto indietro purtroppo

  11. Roberta scrive:

    Cara Prof.ssa Anna,
    sono la mamma di una bambina di 10 anni che frequenta la 5 elementare. Purtroppo la sua maestra non è stata in grado di chiarire a mia figlia (e di conseguenza a tutta la classe!) come distinguere un -che- pronome interrogativo da un -che- aggettivo interrogativo.
    Nonostate ciò che ho letto qui ho ancora dei dubbi circa delle frasi che i bambini hanno eseguito insieme con la maestra. Potrebbe cortesemente verificare se sono giuste e spiegarmi il perchè, o eventualmente segnalarmi eventuali errori??
    “Che meraviglia!” pronome esclamativo
    “Che onore!” pronome esclamativo
    “Che cosa meravigliosa!” pronome esclamativo
    “Quanti soldi!” pronome esclamativo
    “Che gioia vederti!” aggettivo esclamativo
    “Che bello sciare!” aggettivo esclamativo
    Spero possa rispondermi perchè mi chiarirebbe molti dubbi e di conseguenza a mia figlia!
    Grazie infinite e buon lavoro.
    Roberta

    • Zanichelli Avatar

      Cara Roberta, se “che” è seguito da un sostantivo avrà la funzione di aggettivo, quindi in: -che meraviglia!-; -che onore!-;- che gioia vederti!- il che ha funzione di aggettivo esclamativo (sarebbe pronome in frasi dove non è associato a un sostantivo come -che bello!- o -che dici!-); o come appunto in -che bello sciare!-; nell’espressione -quanti soldi!- quanti è un aggettivo, è infatti associato a -soldi-.
      Un saluto
      Prof. Anna

  12. grazie!!! mia figlia ha risposto a tutte le domande correttamente ne ha sbagliata solo 1!!! questo la ha preparata alla verifica!!!!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Massimiliano, complimenti a tua figlia!
      A presto
      Prof. Anna

  13. letizia scrive:

    grazie prof. anna ho preso 9 alla verifica di grammatica

    • Zanichelli Avatar

      Molto brava Letizia!
      A presto
      Prof. Anna

  14. letizia scrive:

    grazie prof. anna ho preso 9 alla verifica … grazie mille

  15. m scrive:

    scusa prof mi puoi dare un’ altra frase per icon il che per i pronomi eslamitavi

    • Zanichelli Avatar

      Caro lettore, “che brutto!”, “che strano!”.
      A presto
      Prof. Anna

  16. m scrive:

    risdpondiiiiiiiiiiiiiiiii

  17. m scrive:

    e urgenteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee

  18. María scrive:

    Cara Prof.ssa Anna,
    nella frase “Non so proprio che dire in questo momento.” il che funziona come pronome relativo o interrogativo? Grazie mille!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maria, in questo caso “che” è pronome interrogativo.
      A presto
      Prof. Anna

  19. Raffaela scrive:

    Molto utile.

  20. alessia scrive:

    cara professoressa anna io sono un po indietro con il che ma comunque nel test finale o fatto solo 2 errori

    • Zanichelli Avatar

      Molto bene Alessia, continua così!
      A presto
      Prof. Anna

  21. alessia scrive:

    cara professoressa Anna,
    neanche la mia professoressa di italiano e riuscita a darmi una spiegazione cosi chiara su questo argomento che mi ha da sempre causato problemi nei compiti in classe. sono sicura che dopo una spiegazione cosi accurata….non sbaglierò la prossima verifica……..spero che un giorno mi possa rispondere e le chiedo se per caso vorrebbe fare una pagina simile sul tema:i verbi….la ringrazio in anticipo….alessia

    • Zanichelli Avatar

      Cara Alessia, sono lieta che le spiegazioni ti siano state utili; ci sono molti articoli dedicati ai tempi e ai modi verbali, prova a cercare sotto la scritta “Argomenti” e troverai una categoria dedicata ai verbi.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  22. alessia scrive:

    la ringrazio molto per questa spiegazione…….infatti sono riuscita a prendere un dieci e lode nel compito in classe riguardante questo argomento….le chiedo perciò se cortesiemente vorrebbe fare un altro sito su verbo

  23. g scrive:

    potete fare un esempio quando spiegate????????? GRAZIE!!!!!

  24. fate un esempio perfavore!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  25. silvia scrive:

    carissima prof. anna che differenza c’è del -che- congiunzione e del -che- pronome relativo!???

    bacioni
    silvia

    • Zanichelli Avatar

      Cara Silvia, quando “che” ha la funzione di pronome relativo sostituisce un nome, maschile o femminile, singolare o plurale, soggetto o complemento oggetto; per riconoscere questa funzione possiamo provare a sostituire -che- con il quale – la quale – i quali – le quali, concordandolo con il nome che sostiutisce; se la sostituzione funziona, se quindi il significato è il medesimo, ci troviamo davanti a un -che- pronome relativo: “ho visto un vestito che ti dovrebbe piacere”, in questo caso “che” sostituisce il nome “vestito”, mentre quando ha la funzione di congiunzione introduce proposizioni subordinate di vario genere (dichiarative, causali, ecc.), per esempio: “ho saputo che partirai”, in questo caso introduce una proposizione oggettiva.
      Un saluto
      Prof. Anna

  26. Rosa scrive:

    Salve professoressa,
    Vorrei porle un quesito. Mi sono trovata a dire la seguente frase:
    “Vorrei una persona che non metterebbe mAi una camicia così”
    Mi è stato detto che ci andrebbe il congiuntivo ma secondo me cambia il senso della frase. Per me un conto è dire ad esempio “vorrei solo un persona che non mettesse mai a repentaglio la mia vita” un conto “vorrei solo una persona che non metterebbe mai a repentaglio la mia vita”. Con il condizionale si esprime la volontà della persona di non compiere l’azione. Inoltre a mio avviso il “che” è un pronome relativo e quindi non implica l’uso del congiuntivo.

    Spero che lei possa risolvere il mio dubbio

    Saluti

  27. Sandra scrive:

    Cara professoressa
    per favore puo’farmi l’analisi logica di queste frasi
    -il libro che mi hai prestato è interessante
    -io leggo un libro che mi piace
    non so come si analizzano,cioè come le devo scrivere….ho una prof.che ne sa meno di me…..
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sandra: il libro- soggetto, è interessante -predicato verbale; che -complemento oggetto, mi – complemento di termine, hai prestato -predicato verbale; io – soggetto, leggo – predicato verbale, un libro – complemento oggetto; che – soggetto, mi – complemento di termine, piace -predicato verbale.
      Un saluto
      Prof. Anna

  28. Sandra scrive:

    Gentile professoressa
    grazie per la risposta,ma non capisco perchè “è interessante” è predicato verbale,potrebbe per favore,spiegarmelo

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sandra, nelo specifico “è interessante” è predicato nominale che è formato dal verbo “essere” e un aggettivo (interessante).
      A presto
      Prof. Anna

  29. Sandra scrive:

    ….e ancora un’altra cosa, perchè nella prima frase “Il libro che mi hai prestato ” che è complemento oggetto
    e nella seconda “io leggo un libro che mi piace” che è soggetto
    è proprio questo che non riesco a comprendere bene
    se potesse spiegarlo semplicemente……
    grazie infinite

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sandra, nella prima frase: “che mi hai prestato” il “che” si riferisce al libro, tu (soggetto sottinteso) hai prestato (predicato verbale), che (cioè i libro) è l’oggetto del verbo “prestare” (hai prestato cosa? i libro che è rappresentato da “che”), mentre nella seconda frase: che (il libro)-soggetto-, piace (predicato), mi (a me) complemento di termine, “il libro” (che in questa frase è rappresentato da “che”) è il soggetto dell’azione del “piecere”. Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

  30. Sandra scrive:

    ..ed inoltre perchè nella prima frase”il libro che mi hai prestato è interessante ” che è complemento oggetto
    nella seconda”il leggo un libro che mi piace” che è soggetto è proprio questo che non riesco ancora a comprendere bene,potrebbe per favore spiegarlo semplicemente….
    grazie infinite

  31. Sandra scrive:

    Finalmente ho capito,GRAZIE!
    MA…. ecco un altro dubbio di questa “benedetta”analisi logica
    io metto in ordine la stanza “in ordine”che cosa è in analisi logica?
    ho prestato il mio libro di storia
    di storia è complemento di specificazione?
    Ancora grazie per l’aiuto che vorrà darmi
    Sandra

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sandra, “in ordine” è un complemento di modo, mentre “di storia” è un complemento di specificazione.
      A presto
      Prof. Anna

  32. Sandra scrive:

    GRAZIE!!!!

  33. Sandra scrive:

    Gentile professoressa
    ogni tanto mi capitano frasi, nelle quali alcuni sintagmi non mi sono chiari, la frase di oggi:
    Il territorio dell’Italia è diviso in 20 regioni
    che complemento è “in 20 regioni?”
    grazie sempre
    Sandra

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sandra, è un complemento di modo.
      A presto
      Prof. Anna

  34. Sandra scrive:

    Grazie
    …al prossimo dubbio
    Sandra

  35. Sandra scrive:

    Gentile professoressa
    ancora una volta mi rivolgo a lei per risolvere un dubbio
    ecco la frase
    esce con l’ombrello per andare a casa di Lucia
    Egli-sogg..sottinteso
    esce–pred.verb.
    con l’ombrello–compl.compagnia?
    per andare ???
    a casa ..compl.moto a luogo
    di Lucia..compl spec.
    P.S.
    la mia prof ha detto
    per andare a casa –compl di moto a luogo
    secondo me non è così
    GRAZIE!
    Sandra

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sandra, con l’ombrello: complemento di compagnia; si tratta di due frasi, il predicato della seconda frase è “andare” e “a casa” è complement di moto a luogo.
      A presto
      Prof. Anna

  36. Lore scrive:

    Buongiorno prof Anna
    avrei una domanda. C’è una regola grammaticale che prevede dopo il CHE esclamativo l’uso di un sostantivo o di un aggettivo?
    Faccio un esempio. Si dice di solito CHe orrore! e non che orribile! E’ solo consuetudine?
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lore, in realtà possiamo usare anche un aggettivo: “che bello!”, “che caldo!”, nel caso che mi scrivi serve comunque un nome per precisare a cosa si riferisce “orribile”, quindi dovremmo dire “che cosa orribile” o appunto “che orrore!”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  37. Orfeo scrive:

    Odio i CHE, sarebbe possibile, naturalmente con una certa abilità-esperienza, scrivere senza questi CHE, o quantomeno diminuirne l’uso a all’estremo?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Orfeo, il -che- nelle sue varie funzioni è quasi sempre necessario, è possibile ometterlo nelle proposizioni soggettive e oggettive, quando nella fras prinicipale c’è un altro -che-; quando il verbo della subordinata è al congiuntivo “immagino (che) sia andato tutto bene”; quando nella principale si trova un verbo indicante timore o dubbio “temo (che) sia tardi”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  38. Maria scrive:

    Gentile prof. Anna
    mi potrebbe per favore fare l’analisi grammaticale e logica di questa frase
    Ieri non si apriva la porta che dà sul giardino
    La ringrazio tanto
    Maria

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maria, prova tu a farla, poi io la correggerò volentieri.
      A presto
      Prof. Anna

  39. Maria scrive:

    va bene

    ieri–compl.avverbiale di tempo
    la porta–soggetto
    non si apriva –pred.verbale
    che–compl. oggetto
    dà–pred.verbale
    sul giardino—compl.stato in luogo
    grammaticale
    ieri–avverbio di tempo
    non –avv di negazione
    si apriva–verbo riflessivo???
    la–art. deter
    porta–..nome comune
    che —pronome relativo
    dà–verbo dare.-modo indicativo–t.presente–3°pers.sing.
    sul–prep.art.
    giardino–nome comune
    Grazie se vorrà correggere gli errori
    Cordiali Saluti
    Maria
    Cordiali Saluti

    sul

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maria, “che dà sul giardino” deve essere dopo “la porta”, il “che” è soggetto e non oggetto, per il resto l’analisi logica va bene; la grammaticale: devi svipuppare i nomi (maschile, feminile, plurale ecc) anche l’articolo e la preposizione articolata, “si apre” è intransitivo pronominale.
      Un saluto
      Prof. Anna

  40. Antonio scrive:

    Si può dire: “Posso capire l’informatica, che dicono che serve, ma il latino no” Il mio dubbio è quel doppio “che”. Il secondo “che”, mi sembra introdurre un’oggettiva e quindi mi sembra una congiunzione. Ma il primo “che” non riesco ad inquadrarlo. Sembra un pronome relativo, ma non mi sembra nè soggetto, nè comp. oggetto. Grazie per l’aiuto.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Antonio, quel -che- è un pronome relativo e si riferisce a “informatica” ed è il soggetto di “serve” (l’informatica che serve).
      Un saluto
      Prof. Anna

  41. Che bello!!
    Non ho fatto nessun errore!!????????????????

  42. Maria scrive:

    Grazie Prof. per la risposta
    ma per favore potrebbe spiegarmi nel dettaglio questi benedetti(SONO IL MIO INCUBO) verbi riflessivi…..cioè come si analizzano in A. logica e in quella grammaticale
    esempio
    si è comportato
    analisi logica
    si…compl.oggetto?
    è comportato …pred. verbale

    analisi grammaticale
    si..pronome personale
    è comportato…verbo comportare.M.I. T.P. 3 PERS.SING.

    si allontanò
    mi sveglio
    come si analizano..AIUTO!!!!
    GRAZIE

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maria, in entrambe le analisi, si prende in considerazione la forma completa col pronome, quindi: si è comportato=predicato verbale; si è comportato=voce del verbo “comportarsi”, terza persona singolare, modo indicativo, tempo passato prossimo, intransitivo pronominale (NON riflessivo).
      Un saluto
      Prof. Anna

  43. Maria scrive:

    Grazie della risposta, anch’io sapevo così dalla scuola elementare
    adesso la prof. delle medie mi dice che in analisi grammaticale I VERBI RIFLESSIVI si analizzano separatamente
    mi…pronome personale,prima persona sing.
    sveglio..verbo svegliarsi,modo indicativo,tempo presente,prima persona sing.

    ne approfitto della sua bontà e Le rivolgo un’altra domanda
    nella frase “IN QUESTO RISTORANTE SI MANGIA PESCE”
    IL VERBO “SI MANGIA”è impersonale?
    se non lo è ,qual è il soggetto della frase?
    La ringrazio tanto
    Maria

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maria, in questo caso “si mangia la pasta” è una frase passiva costruita con la particella -si-: “in questo ristorante viene mangiata la pasta”, per approfindire questo argomento ti consiglio questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4024
      A presto
      Prof. Anna

  44. manuela scrive:

    Nessun errore!!! 🙂

    • Zanichelli Avatar

      Cara Manuela, ottimo risultato!
      A presto
      Prof. Anna

  45. manuela scrive:

    Grazie!!!!!

  46. manuela scrive:

    Sei stato di aiuto!!!

  47. Buongiorno,
    vorrei chiedere un chiarimento: la congiunzione “che” può essere sottintesa?
    Per esempio, dire “Mi fa piacere ti interessi” è corretto oppure bisogna dire “Mi fa piacere CHE ti interessi?”
    Grazie mille e buon lavoro,
    Alessandro

    • Zanichelli Avatar

      Caro Alessandro, nelle proposizioni oggettive e soggettive è possibile omettere -che- quando:- il verbo della subordinata è al congiuntivo “immagino (che) sia andato tutto bene”; – nella frase principale trova un altro -che- “sono certo che Marco creda (che) tu l’abbia tradito; non è possibile omettere -ch- nelle subordinate dipendenti da una locuzione verbale, come per esempio “mi fa piacere” o “ho l’impressione”; quindi è corretto dire “mi fa piacere che ti interessi”.
      A presto
      Prof. Anna

  48. ecco scrive:

    come va?

  49. eccomiqua scrive:

    come va?tutto ok?sono eccomi

    • Zanichelli Avatar

      Ciao Eccomi, benvenuto su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  50. Annalisa scrive:

    Cara Prof.Anna,
    ho un piccolo problema.
    mi può dire in quali tra le seguenti frasi c’è CHE congiunzione?
    1) Sono felice che Paolo sia venuto a trovarmi.
    2) La torta che hai fatto è squisita.
    3) Che spettacolo meraviglioso è il tramonto.
    4) Ho saputo che la città di Aosta ha origini romane.
    5) Tra le fiabe,quella che preferisco è Pollicino.
    6) Che cosa ne dici di stare zitta?
    7) Preferisco che tu vada a scuola da sola.
    8) Vorrei che l’estate non finisse mai.
    LA RINGRAZIO IN ANTICIPO.
    CORDIALI SALUTI
    ANNALISA

    • Zanichelli Avatar

      Cara Annalisa, nelle frasi 1-4-7 -che- è una congiunzione.
      A presto
      Prof. Anna

  51. Annalisa10 scrive:

    rispondetemi al più presto mi serve x domani.

  52. Roberta scrive:

    Cara Prof. Anna… ho avuto una discussione proprio riguardo all’utilizzo del “che” in alcune frasi.
    Vorrei sapere se la frase seguente è corretta:
    “… è come che ti dicano…” oppure devo utilizzare il “se” al posto del “che”?
    Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Roberta, se ho capito bene il senso della frase, si può dire: “è come se mi dicono che…”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  53. Roberta scrive:

    ah dimenticavo vorrei sapere se si può utilizzare con il presente, cioè
    “.. e come che ti dicono..”
    Grazie.

  54. Roberta scrive:

    Prof. Anna io volevo sapere se è sbagliato grammaticalmente in un discorso comporre la frase nel modo seguente “è come che …”
    Faccio un esempio:
    “è come che mi dicano di andare all’università per studiare veterinaria quando in realtà a me piace biologia”.
    La frase come tale è scorretta grammaticalmente?
    Grazie mille.
    Un saluto.
    Roberta.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Roberta, la frase non è corretta, bisogna dire “è come se mi dicessero”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  55. Matteo scrive:

    Gentile Prof. Anna, mi ritrovo con un dubbio: leggevo che il pronome relativo mette sostanzialmente in relazione due proposizioni distinte (che vengono poi definite regente e subordinata).
    Riprendendo il suo esempio infatti mi ritrovo perché ho due proposizioni distinte:
    1)”Ho conosciuto un ragazzo”
    2)”Il ragazzo mi ha detto che ti conosce”
    e il che ha ruolo sintattico di soggetto e una volta sostituito nella seconda frase le collega in un unico enunciato.

    Però prendendo come esempio “La ragazza che sta parlando è simpatica” anche qui “che” è pronome relativo, però non vedo due proposizioni (reggente e subordianta) distinte come nel caso antecedente.
    Come funziona?

    Grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Caro Matteo, nella frase 2 “che” non” è un relativo ma una congiunzione, nella frase “ho conosciuto un ragazzo che mi ha detto che ti conosce” il primo “che” è un relativo ed ha funzione di soggetto; per quanto riguarda il tuo secondo esempio le frasi sono due “la ragazza è simpatica” (principale) “che sta parlando” (subordinata); se ci sono due verbi ci sono anche due frasi.
      Un saluto
      Prof. Anna

  56. Matteo scrive:

    Leggendo le risposte ho visto che parlava di proposizione oggettiva: “Ho saputo che partirai”. Mi sorge però una domanda sulla sua risposta, essendo la proposizione oggettiva una proposizione che sostituisce un complemento oggetto, vuol dire che in teoria siamo di fronte a un verbo transitivo, ad esempio riporto l’esempio che ho letto altrove:
    <>

    Io però nella frase “Ho saputo che partirai” non riesco a immaginare la frase per così dire “di origine” come nel caso <> (chi che cosa?) <> complemento oggetto poi sostituito dalla subordinata <>.
    Se dicessi <> (chi che cosa?) <> il “della” fa si che siamo di fronte a un complemento indiretto pertanto non è un complemento diretto (cioè complemento oggetto)

    Mi potrebbe spiegare, la ringrazio nuovamente per questa seconda domanda 🙂

    • Zanichelli Avatar

      Caro Matteo, anche i verbi intransitivi possono reggere una proposizione oggettiva (per esempio: dubitare); le proposizioni oggettive hanno la funzione di complemento oggetto in quanto completano il significato della principale essendone l’oggetto, ma non sono un complemento oggetto, quindi non bisogna valutare queste preposizioni con i paramentri con i quali valuti un complemento oggetto; non esiste una “frase originale”, ma semplicemente nella frase che mi scrivi “che partirai” è l’oggetto concettuale del “sapere” (ho saputo-cosa?-che partirai). Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
      A presto
      Prof. Anna

  57. Matteo scrive:

    Mi scuso ma sono costretto a riscrivere in quanto si è persa la frase che ho scritto nelle < <

    Leggendo le risposte ho visto che parlava di proposizione oggettiva: “Ho saputo che partirai”. Mi sorge però una domanda sulla sua risposta, essendo la proposizione oggettiva una proposizione che sostituisce un complemento oggetto, vuol dire che in teoria siamo di fronte a un verbo transitivo, ad esempio riporto l’esempio che ho letto altrove:

    Io però nella frase “Ho saputo che partirai” non riesco a immaginare la frase per così dire “di origine” come nel caso (chi che cosa?) complemento oggetto poi sostituito dalla subordinata .
    Se dicessi (chi che cosa?) il “della” fa si che siamo di fronte a un complemento indiretto pertanto non è un complemento diretto (cioè complemento oggetto). Perché allora si parla di proposizione oggettiva?

    Mi potrebbe spiegare, la ringrazio nuovamente per questa seconda domanda 🙂

  58. Sofia scrive:

    cara prof Anna mi può dire una frase con il “che” congiunzione? Grazie mille, Sofia

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sofia, per esempio “spero che tu venga”.
      A presto
      Prof. Anna

  59. Matteo scrive:

    Purtroppo non riesco a riscrivere la domanda precedente che risulta taglaita per un bug con le virgolette e per questo non molto chiara.
    Ogni volta che tento di reinserirla il sito dice: testo già inserito e non lo salva.

    🙁
    Grazie per l’aiuto.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Matteo, riprova!
      A presto
      Prof. Anna

  60. lola scrive:

    Ciao sono lola ovvero Eleonora io ora scrivo col cellulare di mia madre ho 10 anni ; quasi undici e vivo a nettuno .
    Questi esercizi adesso mi aiuteranno molto perché l’ho fatti ieri , cioè venerdì , con la mia professoressa di italiano .
    Grazie.
    Ciao.
    E GRAZIE ANCORA !!!!!

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lola, benvenuta su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  61. lola scrive:

    Grazie ancora !!***!!

  62. Luisa scrive:

    Cara Prof. Anna,
    Può spiegarmi perché non ha elencato -che- come aggettivo relativo? Negli esempi seguenti direi che è l’unico modo di classificare il -che-.

    1. Non so che tipo di persona sia.
    2. Era molto distratto, non si sa da che cosa.

    Grazie, Luisa

    • Zanichelli Avatar

      Cara Luisa, nelle frasi che mi scrivi -che- è aggettivo interrogativo, questa funzione si può avere in frasi interrogative dirette o indirette come quelle che tu mi scrivi.
      Un saluto
      Prof. Anna

  63. ludovica scrive:

    Gentile professoressa Anna,
    nella frase “dovresti parlarle affinché si renda conto che sta lavorando troppo” CHE ha funzione di congiunzione, giusto?
    L’esercizio in cui è inserita la frase che ho citato mi chiede anche di specificare quale tipo di congiunzione è questa parola.Potrebbe spiegarmi se in questo caso CHE è congiunzione subordinata dichiarativa ?
    Grazie in anticipo

    • Zanichelli Avatar

      Cara Ludovica, la tua ipotesi è corretta.
      A presto
      Prof. Anna

  64. Ileana scrive:

    Buongiorno,
    Nella frase ” l’agente Delko aveva il sabato libero,il che era senz’altro positivo” come si analizzano in analisi grammaticale “il” e “che”? Grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Cara Ileana, “il” è un articolo determinativo maschile singolare, “che” è un pronome relativo (in questo caso ha significato di “la qual cosa” con valore neutro, di solito riferito a un intera frase).
      Un saluto
      Prof. Anna

  65. francesca scrive:

    Ciao sulla frase ” la minestra che stiamo mangiando é pessima” che funzione
    ha il che

    • Zanichelli Avatar

      Cara Franesca, ha la funzione di complemento oggettto del verbo “stiamo mangiando”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  66. donato scrive:

    g.ma Prof Anna, ho un dubbio:
    nel quesito 10 non riconosco la funzione di pronome relativo, che si riferisce all’umidità che è presente quindi tuttalpiù è un aggettivo relativo. in analogia alla 9 potrebbe essere una congiunzione.
    donato

    • Zanichelli Avatar

      Caro Donato, in questo caso “che” è un pronome relativo perché non si accompagna a un nome ma lo sostiutisce.
      Un saluto
      Prof. Anna

  67. donato scrive:

    g.ma Prof Anna, ho un dubbio:
    nel quesito 10 non riconosco la funzione di pronome relativo, “che” si riferisce all’umidità che è presente quindi tuttalpiù è un aggettivo relativo. in analogia alla 9 potrebbe essere una congiunzione.
    donato

  68. ludovica scrive:

    Gentile professoressa Anna
    un esercizio mi chiede di stabilire quale delle seguenti frasi contiene una congiunzione coordinante e una subordinante:
    a)non mangio da due giorni, perciò mi sento sfinito;
    b)fa’ come ti dico o te ne pentirai;
    c)tu sei buona e bella, anzi bellissima;
    d)sebbene avesse la febbre, andò egualmente in ufficio perché aveva una riunione importante.
    Non riesco a capire quale scegliere, potrebbe darmi un aiuto?
    grazie

  69. Maya scrive:

    molto utile :))

  70. Maya scrive:

    so che non centra niente però ho un dubbio: cos’è in questa frase cosa in analisi grammaticale?: “Che cosa ti piace fare nel tempo libero?” spero che lei mi risponda. A presto Prof. Anna

    • Zanichelli Avatar

      Cara Maya, “cosa” in analisi grammaticale è “nome comune di cosa femminile singolare”.
      A presto
      Prof. Anna

  71. Clelia scrive:

    Gentile prof.ssa Anna

    nella frase “Carla è partita, il che mi addolora”, qual è la funzione grammaticale di “il che”?
    Dato che “il che” si può sostituire con “ciò”, vuol dire che è un pronome dimostrativo? Oppure è un pronome relativo perché mette comunque in relazione tra loro le due proposizioni?

    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Clelia, si tratta comunque di un pronome relativo con valore neutro e significa “la qual cosa” riferendosi a ciò che è stato detto in precedenza.
      Un saluto
      Prof. Anna

  72. Clelia scrive:

    Gentile prof.ssa Anna

    Nella frase “Non è un gran che”, qual è la funzione grammaticale di “che”? E’ un nome?

    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Clelia, in questa espressione ha la funzione di pronome indefinito.
      Un saluto
      Prof. Anna

  73. Alexia scrive:

    La ringrazio moltissimo, prof.ssa Anna; mi ha dato un enorme aiuto a capire le funzioni di “che”. La grammatica non è il mio forte, ma mi servirà moltissimo se vorrò diventare una sceneggiatrice. Grazie mille.
    Un saluto.
    Alexia Anderson

    • Zanichelli Avatar

      Cara Alexia, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande non esitare a scrivermi.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  74. LAVINIA scrive:

    Ottimo sito!!grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lavinia, benvenuta su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  75. Rimoo scrive:

    Prof., essa, Anna
    Vorrei sapere se il pronome (che ) può venire in frase soggettiva di secondo grado?
    mi capitano soltanto casi in cui si usa in primo grado come in ( mi sembra che…/ è facile che…,ecc.).
    grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rimoo,”che” può introdurre anche una soggettiva di secondo grado, per esempio: “sembra (principale) che sia necessario (soggettiva di primo grado) che tu dica la verità (soggettiva di secondo grado)”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  76. Gabriele scrive:

    Grazie Prof.Anna non riuscivo a fare un esercizio e con le sue regole ce l’ho fatta,mi sono state di gramde aiuto!

    • Zanichelli Avatar

      Molto bene Gabriele!
      A presto
      Prof. Anna

  77. Ema scrive:

    Che bello esercizio!
    (aggettivo esclamativo)
    grazie professoressa Anna, ho fatto quase tutto bene, appeno ho sbagliato proprio in questa funzione di che: ” l’aggettivo esclamativo ma ache cosè è un bello esercizio!

    Ema, de Pernambuco – Brasile

  78. régine scrive:

    Buongiorno
    cerco, se c’è, una regola sul fatto che possa essere sottintesa la congiunzione “che”. Mi potrebbe aiutare ?

    La ringrazio in anticipo
    cordiali saluti
    régine

    • Zanichelli Avatar

      Cara Régine, nelle soggettive e nelle oggettive è possibile omettere -che-, questa omissione è possibile quando nella frase subordinata il verbo è al congiuntivo: credo (che) sia andato tutto bene; quando nella principale si trova un altro -che- e il verbo della subordinata è al congiuntivo: penso che Paolo creda (che) tu l’abbia tradito; quando nella principale si trova un verbo che indica timore o dubbio: temo (che) sia tardi. Non è possibile ometterlo nelle subordinate che dipenedono non da un verbo ma da una locuzione verbale: ho l’mpressione che abbiate risolto il problema (in questa frase l’omissione non è possibile).
      Un saluto
      Prof. Anna

      • régine scrive:

        La ringrazio tantissimo, è chiarissimo !

  79. Chiara scrive:

    Si può dire: “mi sembra che domani c è lezione”.
    O si deve usare esclusivamente il congiuntivo? “Mi sembra che domani chi sia lezione”
    Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Chiara, è corretto usare il congiuntivo: “mi sembra che domani ci sia lezione” ma anche l’indicativo futuro: “mi sembra che domani ci sarà lezione”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  80. Emanuela scrive:

    Complimenti spiegazione precisa e chiara

  81. paolo scrive:

    Buon giorno professoressa Anna, vorrei chiederLe un parere grammaticale, proprio sul ”che”, pronome. Da diversi anni ho trovato lavoro come giornalista, in provincia di Brescia e mi trovo a confrontarmi con colleghi locali. Premetto, non voglio essere razzista, ma ho solo osservato, che Brescia non è certo la città dove si parli il migliore italiano. Basti pensare che oltre la metà della popolazione, anche quella con diploma superiore, dice comunemente ”se avrei” e ”se sarei”, come pure una discreta percentuale di persone laureate, cade abbastanza frequentemente, in questo orribile errore. Tornando al ”che”, diversi colleghi locali lo usano, facendomi venire un brivido lungo la schiena, all’inizio di una frase. Faccio un esempio: ”i Carabinieri hanno deciso di identificare lo sconosciuto. Che è risultato essere straniero, senza fissa dimora…”
    Come ho detto, la cosa mi fa rabbrividire, io non lo faccio e non lo farò mai. Vorrei però conoscere il Suo parere, da un punto di vista grammaticale. La ringrazio.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Paolo, la questione non è così semplice poiché quando si parla di punteggiatura non sempre ci sono sempre regole precise. Il punto fermo solitamente determina una pausa forte e una separazione rispetto a quello che viene scritto dopo ed è per questo che l’uso di un pronome relativo dopo questo segno di interpunzione sembra contraddittorio in quanto il relativo crea invece un legame con ciò che è stato scritto prima. Può accadere però, soprattutto nel linguaggio giornalistico, che il punto fermo venga utilizzato come strategia comunicativa per creare una pausa o una sospensione così da conferire maggior rilievo a quello che verrà scritto successivamente, in questo senso l’uso di un pronome relativo dopo un punto fermo non è sbagliato, ma forse per rendere la frase meno sospesa sarebbe meglio usare “il quale”.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  82. Andrea scrive:

    Non ho capito un cavolo!!!!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Andrea, se mi dici cosa esattamente non ti è chiaro, posso aiutarti a capire meglio.
      A presto
      Prof. Anna

  83. Davide scrive:

    Grazie ora ho capito le funzioni del che

  84. elisa scrive:

    Bene!

  85. Viola scrive:

    E per quanto riguarda il che accentato, abbreviazione di poiche/perche ?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Viola, “ché” è il risultato dell’aferesi di “perché” ed ha quindi le stesse funzioni di “perché”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  86. Giuseppe scrive:

    Gentile prof. Anna, come mai in quest’esempio non si può usare “che” come pronome interrogativo, ma bisogna per forza usare “che cosa” o “cosa”?

    1) Non avevo capito che cosa si fossero detti.
    2) Non avevo capito che si fossero detti.

    La seconda frase mi sembra incompleta, mentre la frase completa potrebbe essere “Non avevo capito che si fossero detti cose importanti”, in cui “che” è congiunzione e non pronome. Come si spiega ciò?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giuseppe, usare solo “che” in questa frase invece di “che cosa” o “cosa” potrebbe dare luogo a un fraintendimento, facendo sembrare “che” una congiunzione (invece di un pronome) poiché segue il verbo “capire” che spesso la regge.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • Giuseppe scrive:

        Grazie mille, quindi nella seconda frase l’uso di “che” è, teoricamente, corretto.

        Invece frasi del tipo:
        1) Sono felice che tu sia qui
        2) Sono sorpreso che se ne sia andato

        Sono scorrette? Secondo me sì, perché la subordinata introdotta da “che” è un’oggettiva, ma non è supportata dalla principale, perché “sono felice/sono sorpreso” non rispondo alla domanda “che cosa?”, bensì alla domanda “per cosa?” o “di cosa?”.

        Seguendo questo ragionamento bisognerebbe quindi dire:
        1) Sono felice del fatto/per il fatto che tu sia qui
        2) Sono sorpreso del fatto/per il fatto che se ne sia andato

        • Zanichelli Avatar

          Caro Giuseppe, le frasi che mi scrivi (sono felice che tu sia qui, sono sorpreso che se ne sia andato) sono corrette.
          Un saluto
          Prof. Anna

  87. Luciana scrive:

    Gentile professoressa, ho avuto una disputa con dei colleghi per l’uso dell’espressione: “quando che…”, a mio avviso scorretta o, quanto meno, gergale, ma, a detta di altri approvata anche dall’Accademia della Crusca: è vero? Se così, povera Lingua italiana! Grazie in anticipo, per la soluzione di un dubbio. Luciana

    • Zanichelli Avatar

      Cara Luciana, la forma “quando che” è usata nella lingua parlata e informale, dunque sconsigliata nei testi scritti o in
      contesti più controllati, è sicuramente meglio usare “quando”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  88. Emanuela scrive:

    Gentile professoressa,

    seguo spesso i suoi articoli anche se non commento.
    Avrei un dubbio su l’uso di “che”. Mi è stato spesso contestato che quando scrivo ne faccio un uso frequente che potrebbe rallentare e appesantire la narrazione. Mi domando: davvero un uso del “che” rallenta la narrazione? Sarebbe opportuno modificare una frase per usarlo meno?
    Grazie mille.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Emanuela, il “che” relativo (e quindi le proposizioni relative) può sicuramente appesantire un periodo, meglio quindi non abusarne e cercare altre soluzioni per rendere la narrazione più fluida.
      Un saluto
      Prof. Anna

  89. Sara scrive:

    Può anche essere un’introduzione al secondo termine di paragone, giusto? E in quali casi?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sara, il secondo termine di paragone è introdotto da “che” quando: è un nome o un pronome preceduto da una preposizione (Amina è più gentile con Marta che con me; Luca è più affezionato a te che a me); si paragonano avverbi o verbi (Luca mi piace più ora che prima; mi piace più cucinare che mangiare); si mettono a confronto due aggettivi riferiti allo stesso nome (Vadim è più furbo che onesto; Marta è più simpatica che gentile).
      Un saluto
      Prof. Anna

  90. Andrea scrive:

    Analisi logica di che.
    Vi sarei immensamente grato

    • Zanichelli Avatar

      Caro Andra, dipende dalla frase in cui la parola “che” è inserita e quindi dalla sua funzione.
      Un saluto
      Prof. Anna

  91. tina scrive:

    Buongiorno, vorrei levarmi un dubbio in quanto una persona mi ha detto che inserisco il ” che” nelle frasi un cui si potrebbe anche farne a meno….es. mi trovo bene in quel gruppo e credo che piacerà anche a te (questa persona direbbe: credo piacerà anche a te. Omette spesso di inserire “che” nelle sue frasi,mentre io se non lo aggiungo ho l’impressione di costruire una frase non finita). In questo caso chi sta sbagliando?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Tina, nelle subordinate oggettive e soggettive esplicite è possibile omettere la congiunzione “che”. L’omissione più frequente si verifica: quando nella frase principale si trova un altro “che” “sono certo che Marco creda (che) tu l’abbia tradito”; quando il verbo della subordinata è al congiuntivo: “credo (che) piaccia anche a te” o anche al futuro: “credo (che) piacerà anche a te”; quando nella principale si trova un verbo che indica timore o dubbio: “temo (che) sia tardi”.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • tina scrive:

        Grazie Prof. Anna per la Sua gentilissima risposta. E’ possibile omettere la congiunzione “che” nei casi che mi ha indicato, ma inserendola ugualmente nella frase, non si commette un errore,esatto?

        • Zanichelli Avatar

          Cara Tina, no, non si commette un errore.
          A presto
          Prof. Anna

  92. assiif scrive:

    cara prof Anna sono uno studente Marocchino arrivato in Italia da poco e con l’italiano faccio ancora un pò di fatica.
    tra pochi giorni avrò un test da cui dipenderà la mia ammissione o meno alle Scuole Superiori.
    i suoi chiarimenti sulle funzioni del che mi hanno aiutato molto. glazie mille
    Assiif Baghadada

    • Zanichelli Avatar

      Caro Assiif, benvenuto su Interultura blog! Se hai dubbi o domande non esitare a scrivermi.
      In bocca al lupo per il tuo esame.
      A presto
      Prof. Anna

  93. assiif scrive:

    cara prof Anna sono uno studente Marocchino arrivato in Italia da poco e con l’italiano faccio ancora un pò di fatica.
    tra pochi giorni avrò un test da cui dipenderà la mia ammissione o meno alle Scuole Superiori.
    i suoi chiarimenti sulle funzioni del che mi hanno aiutato molto. glazie mille
    Assiif Baghadada

  94. Caterina scrive:

    Buongiorno prof. ho dei dubbi sulla corretteza o meno di questa mia attribuzione del “che” alle seguenti categorie lessicali:
    1) “Sembra che voglia piovere”. il che è congiunzione?
    2) “Voglio il libro che tu hai” il che è pronome?
    3) “Penso al temo che ho perso” il che è pronome?

    dove sbaglio?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Caterina, le tue ipotesi sono corrette (“tempo” non “temo”, “correttezza” non “corretteza”, ma credo siano errori di battitura).
      Un saluto
      Prof. Anna

  95. Abbastanza interessanti gli esercizi

  96. linda scrive:

    ”Io non sapevo che tu e lui stesse insieme” o ”io non sapevo che tu e lui steste insieme” ? Qual è quella giusta ? Me lo potrebbe spiegare ?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Linda, in questa frase il verbo “stare” deve essere coniugato alla seconda persona plurale (voi) del congiuntivo imperfetto, la forma corretta è “steste”, mentre “stesse” è la terza persona singolare del congiuntivo imperfetto (egli stesse).
      Un saluto
      Prof. Anna

  97. Gentilissima Prof.ssa Anna:
    La ringrazio enormemente perchè questi esercizi e la spiegazione precedente sono un vero strumentoi per noi docenti, Almeno dalla mia parte, mi aiuta moltissimo per le mie lezioni, per dare luce a certi argomenti e come avviarli in classe . Continuerò a utilizzarli. Saluti dall’Argentina

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sandra, sono contenta che il materiale proposto ti sia stato utile. Se hai dubbi o delle domande non esitare a scrivermi.
      Un saluto
      Prof. Anna

  98. Gabriele scrive:

    La congiunzione “che” quali proposizioni subordinate introduce? Mi può fare degli esempi? La ringrazio già per l’eventuale risposta.

  99. Rosa scrive:

    Si può affermare: questa è la sera che ho mangiato meglio. (Sentito in TV) io la reputo scorretta ma mi è stato dato torto.
    Chiedo lumi. Grazie Rosa

    • Zanichelli Avatar

      Cara Rosa, sarebbe meglio dire “questa è la sera in cui ho mangiato meglio”.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • Rosa scrive:

        Già, concordo pienamente. Grazie

  100. Gina scrive:

    Buona sera
    Se io scrivessi “speriamo che non sia in ritardo !” Perché non è esclamativo?
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Cara Gina, in che senso non è esclamativo?
      A presto
      Prof. Anna

  101. giorgio scrive:

    Mi dà piacere vedere i miei amici che abbiano successi (possiamo formulare così la frase? Grazie!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giorgio, in questo caso è corretto usare l’indicativo: “che hanno dei successi”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  102. giorgio scrive:

    Ancora possiamo dire( mi rallegra vedere i miei studenti essere riusciti nella nostra vita!! )grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giorgio, meglio dire “mi rallegra vedere che i miei studenti sono riusciti nella nostra vita”, ma non capisco il significato della frase “riusciti nella nostra vita).
      Un saluto
      Prof. Anna

  103. giorgio scrive:

    Qualche persone avrebbero potuto averlo già comprato/ ó avrebbero potuto comprarlo da prima! (qualcosa) e giusta la frase; grazie!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giorgio, l’aggettivo indefinito “qualche” è solo singolare, quindi è corretto dire “qualche persona (o qualcuno) avrebbe potuto averlo già comprato”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  104. Marta scrive:

    Nella frase “ Che La fortuna sia con te!” Che funzione ha quel “Che”?
    Marta

    • Zanichelli Avatar

      Cara Marta, in questo caso “che” è una congiunzione che introduce una proposizione desiderativa.
      Un saluto
      Prof. Anna

  105. Marco scrive:

    Cara Prof.Anna Volevo ringraziarla di spendere tempo per fare sapere delle utili informazioni che fa sapere a tutti

    • Marco scrive:

      Volevo chiederle perché solitamente voi professoresse di lettere fate meno ore di grammatica rispetto a epica, antologia. Secondo la grammatica è una delle materie più importanti e va fatta di più. Lei cosa ne pensa?

      • Zanichelli Avatar

        Caro Marco, lo studio della grammatica è sicuramente importante. così come le altre materie da te citate.
        Un saluto
        Prof. Anna

    • Zanichelli Avatar

      Caro Marco, grazie a te per il gentile commento.
      Un saluto
      Prof. Anna

  106. Arturo scrive:

    ” La colpa è dei miei genitori CHE non mi hanno insegnato l’educazione ” .
    ” La colpa è dei miei genitori I QUALI non mi hanno insegnato l’educazione ” .
    ” La colpa è dei miei genitori . I miei genitori non mi hanno insegnato l’educazione ” .

    ” Queste sono delle risposte CHE non mi convincono ” .
    ” Queste sono delle risposte LE QUALI non mi convincono ” .
    ” Queste sono delle risposte . Le risposte non mi convincono ” .

    È corretta la mia analisi relativa al ” che ” pronome relativo ?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Arturo, la tua analisi è corretta.
      Un saluto
      Prof. Anna

  107. Gabry scrive:

    Cara Professoressa Anna ho un dubbio riguardo ad un argomento. Il punto esclamativo è giusto in questi casi?
    Come fai ad essere così bravo!
    Come fai a pensare che sia stato io!
    Il punto esclamativo può essere sottinteso?
    “che ti salverà” perché è senza punto interrogativo ed esclamativo?
    So che “chi”e “che”possono essere dei pronomi interrogativi ed esclamativi. Qualsiasi frase interrogativa con “chi” e “che” interrogativi può diventare esclamativo?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Gabry, nelle due prime frasi che mi scrivi è necessario usare il punto interrogativo perché sono domande. Tutti i pronomi interrogativi possono essere usati anche con valore esclamativo, ma se la frase ha il significato di domanda, sarà necessario il punto interrogativo.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • Gabry scrive:

        La ringrazio per la risposta, ho letto il titolo di una canzone senza punto interrogativo. Il titolo è questo: cosa ti salverà. Nei testi di canzoni non so mettono il punto interrogativo?

        • Zanichelli Avatar

          Caro Gabry, se la frase è una interrogativa diretta (una domanda diretta), è necessario il punto interrogativo.
          Un saluto
          Prof. Anna

          • Gabry scrive:

            Queste 3 frasi interrogative possono diventare affermative?
            1. Chi ti ha dato la patente.
            2. Che fai?
            3. Come fai a crescere?

          • Zanichelli Avatar

            Caro Gabry, possono diventare interrogative indirette, ad esempio: “non so chi ti ha dato la patente”; “non so cosa fai”, “mi chiedo come fai a crescere”.
            Un saluto
            Prof. Anna

      • Gabry scrive:

        Cara Professoressa Anna, mi ha scritto che tutti i pronomi interrogativi possono essere esclamativi, ma non capisco su che base mi posso basare per capire se un pronomi può diventare esclamativo. “chi” può avere funzione di pronome interrogativo, ma non mi risulta che abbia anche funzione dimostrativa.

        • Zanichelli Avatar

          Caro Gabry, tutti gli aggettivi e i pronomi interrogativi possono essere usati anche con valore esclamativo: “che bello!”, “quale onore!”, “quanta gente!”, “a chi lo dici!”, “che vedo!”.
          Un saluto
          Prof. Anna

          • Gabry scrive:

            La ringrazio per la risposta. Qualsiasi frase interrogativa può diventare esclamativo oppure dipende dal verbo che si utilizza? Se le frasi esclamativo si utilizzano in determinate frasi, mi può spiegare come utilizzare ogni avverbio in funzione esclamativo?

          • Zanichelli Avatar

            Caro Gabry, il significato della frase deve essere coerente con il fatto che è un’esclamativa, la frase “chi ti ha dato la patente?” è un’interrogativa, perché si pone una domanda, mentre “che bello!” è un’esclamazione.
            Un saluto
            Prof. Anna

  108. Sara scrive:

    Davvero un bel sito…Grazie !

    • Zanichelli Avatar

      Cara Sara, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  109. giorgio scrive:

    (il solo che devi fare non è altro che aspettare )e giusto; grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giorgio, il periodo che mi scrivi non è corretto, potresti dire: “l’unica cosa che devi fare è aspettare” oppure “non devi fare altro che aspettare”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  110. Giorgia scrive:

    Cara prof. Anna… Non ho capito la funzione di che quando è pronome indefinito..A scuola non l’ho fatto e sono i quinta elementare… Mi potrebbe aiutare a capire? La ringrazio tanto. Un saluto da Giorgia.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Giorgia, “che” può avere funzione di pronome indefinito maschile solo singolare. Indica, come è scritto nell’articolo, qualcosa di indeterminato solo nelle seguenti locuzioni: “un che (un qualcosa), un certo che, un non so che, un certo non so che”, nella locuzione “gran che” che indica una persona o una cosa di qualche importanza o valore: “questo libro non è un gran che”.
      A presto
      Prof. Anna

  111. caty scrive:

    Gent.ma prof.ssa Anna, le scrivo in merito a dei dubbi sull’analisi logica.
    1. nell’analisi logica le congiunzioni, si analizzano lo steso come congiunzioni?
    es. Penso che tu sia intelligente
    Io= sogg. sott.
    penso= predic. verb.
    che= congiunzione
    tu=sogg.
    =sia intelligente =predic. nomin.
    è corretto analizzare in questo modo?
    2. nella frase: I ragazzi giocano a calcio (oppure a carte, a tennis, ecc…)
    “a calcio” che complemento è?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Caty, nell’analisi logica le congiunzioni si analizzano come tali; “a calcio” è un complemento di mezzo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  112. caty scrive:

    Grazie mille.
    Ultimo dubbio: la frase “L’ombrello che mi hai restituito non è il mio” si analizza così?
    Tu= sogg. sott
    hai restituito= predic verbale
    a me= compl. termine
    che= compl. oggetto
    l’ombrello= soggetto della 2^ frase
    non è= predic verbale
    il mio?? ( se risponde alla domanda di chi? mi verrebbe da dire compl. di specificazione… ma non ne sono sicura)
    “ombrello” e “che” sono corretti oppure “che” è il soggetto e “ombrello” è compl. oggetto?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Caty, prima frase: l’ombrello = soggetto; non è il mio = predicato nominale; seconda frase: che= complemento oggetto, hai restituito = predicato verbale, a me = complemento di termine.
      Un saluto
      Prof. Anna

  113. Samuele scrive:

    La mia maestra ha usato in classe queste frasi e io l’ho scoperta subito

  114. Laura scrive:

    Cortesemente vorrei un chiarimento su questi dubbi:
    1. In quella città ci sono stato
    il “ci” cos’è in analisi logica in questa frase?
    2. Il mio amico è simpatico come me.
    “Come me” che complemento è in analisi logica?
    3. L’avverbio “probabilmente”, in analisi logica è complemento avverbiale? Oppure come si analizza?
    es. Domani probabilmente pioverà.
    4. Il “non” si analizza con i verbi o si analizza da parte, sempre in analisi logica.
    es. Io non mangio la carne.
    Grazie per la sua cortese disponibilità e la sua competenza che mette a disposizione.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Laura, 1. “ci” in questa frase è un complemento avverbiale di luogo; 2. “come me” è il secondo termine di paragone del comparativo di ugualianza; 3. “probabilmente” è un avverbio di dubbio; 4. in analisi logica “non” si analizza insieme al verbo che accompagna.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • Laura scrive:

        Grazie mille.
        Il “come me”, volevo saper in ANALISI LOGICA come si analizza.

        • Laura scrive:

          e anche il “probabilmente” in ANALISI LOGICA

        • Zanichelli Avatar

          Cara Laura, “come me” è un complemento di paragone, “probabilmente” è un avverbio di dubbio anche in analisi logica.
          Un saluto
          Prof. Anna

  115. Nicoletta scrive:

    Ciao a tutti! Ho un dubbio: “Mi chiedi di cosa siamo composti che tanto sai già la risposta”. Di che tipo di “che” si tratta????

    • Zanichelli Avatar

      Cara Nicoletta, si tratta di un “che” polivalente, nell’italiano parlato colloquiale la congiunzione “che” può essere utilizzata in maniera generica per introdurre subordinate che nell’italiano standard avrebbero più spesso congiunzioni subordinanti semanticamente più precise. In questo caso introduce una frase di tipo consencutivo.
      Un saluto
      Prof. Anna

  116. Gabry scrive:

    Cara Professoressa Anna la ringrazio della risposta. Il problema è che ci sono frasi esclamativo che sembra formulate come delle frasi interrogative.
    “Quando mai mi hai aiutato!”
    “Quando mai mi hai aiutato? ”
    “dove sono capitato!”
    “dove sono capitato?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Gabry, l’avverbio “quando” si usa solo in proposizioni interrogative dirette e indirette, mentre l’avverbio “dove” può essere usato anche in esclamative (dove sono capitato!).
      Un saluto
      Prof. Anna

  117. giorgio scrive:

    Il giorno che ci celebriamo i diritti dei lavoratori è il primo maggio.e giusta la frase;grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giorgio, il periodo corretto è: “il giorno in cui celebriamo i diritti dei lavoratori è il primo maggio”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  118. gio scrive:

    bello

  119. elisa scrive:

    Gentile prof.ssa Anna,
    quando scrivo a volte mi capita di avere dei dubbi per quanto riguarda il pronome relativo “che”, perché penso che possa causare dei fraintendimenti. Ad esempio, nella frase “La situazione venne sbloccata all’improvviso da un collega di mio padre che si fece largo tra la folla” il pronome relativo “che” si riferisce a “collega” o a padre”?
    Grazie mille
    Elisa

    • Zanichelli Avatar

      Cara Elisa, in questo caso potrebbe riferirsi a entrambi, sarà il contesto, il significato generale a suggerire la giusta interpretazione.
      Un saluto
      Prof. Anna

  120. Greta scrive:

    Queste domande sono state facili grazie al testo molto chiaro su gli utillizzi del “che”.

    • Zanichelli Avatar

      Molto bene Greta!
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  121. Greta scrive:

    Ho trovato il testo molto chiaro infatti sono riuscita a fare gli esercizi in poco tempo

  122. Andree scrive:

    Cara prof.ssa Anna,
    Sto cercando il CHE + congiuntivo nelle frasi dislocate.
    Dove si trova questo tema?
    Grazie

    • Zanichelli Avatar

      Caro Andree, effettivamente non c’è un articolo dedicato a questo tema, in ogni modo un verbo che di solito regge l’indicativo può reggere il congiuntivo se l’oggettiva (o la soggettiva) è anteposta alla reggente per ragioni di enfasi: “che Carlo si sia offeso mi dispiace”; “che la terra giri intorno al sole tutti lo sanno”.
      Un saluto e a presto
      Prof. Anna

  123. matteo scrive:

    salve, nelle seguenti frasi il “che” quale funziona ha ?
    “oh caro francesco che guardi il cielo”
    oppure
    “oh caro francesco, che guardi il cielo, ti ammiro tantissimo”.

    …immagino sia un “che” con funzione di congiunzione…

    • Zanichelli Avatar

      Caro Matteo, è un pronome relativo con funzione di soggetto (soggetto del verbo “guardare”).
      Un saluto

  124. luca scrive:

    prof, in queste due frasi:
    -la mia vita che è bella
    -la vita mia che è bella
    … il “che” funge da pronome relativo che si riferisce sempre al sostantivo “vita” (al di là dell aggettivo “mia” messo prima o dopo il sostantivo “vita” )? oppure il “che” nel secondo esempio si riferisce a “mia” ?
    …io credo che in entrambe le frasi il “che” pronome relativo faccia riferimento sempre al sostantivo “vita”, al di là se l aggettivo “mia” è messo prima o dopo del sostantivo “vita”…

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luca, il “che” si riferisce al sostantivo “vita”.
      A presto

  125. riccardo scrive:

    Di nuovo, dinenticavo, anche in questa frase che funzione ha il “che”?

    ” oh caro francesco, che di ricca famiglia fosti, sei molto educato”

    anche qui non credo sia un “che” pronome relativo; forse un “che” congiunzione? e in più il “che” in questione che significato prenderebbe? è come se dicessimo “…quale di ricca famiglia fosti” o “… in quanto di ricca faniglia fosti”? ovviamente queste alternative credo che possano andare se non parliamo di “che” pronome relativo, altrimenti avremmo usato la forma “il quale” ; ma non credo sia questo il caso…

    • Zanichelli Avatar

      Caro Riccardo, si tratta sempre di un pronome relativo con funzione di soggetto: “oh caro Francesco, il quale di ricca famiglia fosti, sei molto educato”.
      Un saluto

      • riccardo scrive:

        Ok, ho capito.

        quindi anche nelle altre, scritte in precedenza, il discorso è il medesimo.

        “oh caro francesco che guardi il cielo”
        oppure
        “oh caro francesco, che guardi il cielo, ti ammiro tantissimo”.
        ” oh caro francesco, che di ricca famiglia fosti, sei molto educato”…

        nella prima, come nella seconda, è come se dicessimo : “chi è che guarda il cielo? francesco, quindi è appunto un “che” pronome relativo con funzione di soggetto.

        nell ultima stesso discorso: “chi è che fa l azione di essere? chi è che fu di ricca famiglia? francesco, quindi con funzione di soggetto…

        quando il soggetto della relativa coincide con il referente di “che”nella prima frase, allora sarà che il soggetto della relativa. Altrimenti parleremmo di complemento oggetto.

        Infine nelle nostre frasi è come se dicessimo:

        “oh caro francesco IL QUALE guardi il cielo”
        oppure
        “oh caro francesco, IL QUALE guardi il cielo, ti ammiro tantissimo”.
        ” oh caro francesco, IL QUALE di ricca famiglia fosti, sei molto educato”…

        oppure al posto del “IL QUALE” nelle frasi da me scritte, avremmo potuto, anche se è una ripetizione, scrivere :

        “oh caro francesco FRANCESCO guardi il cielo”
        oppure
        “oh caro francesco, FRANCESCO guardi il cielo, ti ammiro tantissimo”.
        ” oh caro francesco, FRANCESCO di ricca famiglia fosti, sei molto educato”…

        Prof, ovviamenta non scrivere mai cosi; era per vedere se avevo capito, e se avevo capito le sostituzioni le quali vengoni attuate dal “che”.

        Al limite i “che” delle nostre frasi, sostituiscono solo il nome che viene prima, quindi francesco in questo caso, oppure con un po’ di logica al posto del “che” potremmo usare tipo il “TU”:

        “oh caro francesco TU guardi il cielo”
        oppure
        “oh caro francesco, TU guardi il cielo, ti ammiro tantissimo”.
        ” oh caro francesco, TU di ricca famiglia fosti, sei molto educato”…

        Credo che alla fine “il che” o “il quale” al posto di francesco possano bastare…

        Grazie, spero sia tutto giusto.

        • Zanichelli Avatar

          Caro Riccardo, i tuoi ragionamenti sono giusti.
          A presto

  126. Nella frase: a noi, che non siamo mai contenti, serve qualcosa per soffrire meno.

    Qual e’ il ruolo grammaticale del “che”?

    Distinti saluti

    • Zanichelli Avatar

      Caro Antonio, il relativo in questo caso ha la funzione di soggetto (soggetto del verbo “non siamo”).
      Un saluto

  127. Luisa scrive:

    “Prima che” vuole il congiuntivo…

    “Mi chiami qualche giorno prima che esca suo marito”

  128. questo esercizio serve molto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Pasquale, mi fa piacere. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto

  129. 1)Ti ho detto che se fossi uscito, non ti avrei dato i soldi”; in questo periodo abbiamo un normale periodo ipotetico della cosiddetta irrealtà; in questo caso la frase introdotta da “se” è la protasi di un periodo ipotetico, mentre la frase con il con il condizionale è l’apodosi. Potremmo anche riscriverlo in questo modo: “Se fossi uscito, ti ho detto che non ti avrei dato i soldi”; e quindi “Se fossi uscito, non ti avrei dato i soldi”, periodo ipotetico dell’irrealtà (proposizione condizionale [o protasi] + apòdosi). Qualora analizzassi nel dettaglio, dovrebbe esser cosi: “Ti ho detto”,
    proposizione principale; “che non ti avrei dato i soldi”, subordinata oggettiva di primo grado al condizionale (futuro nel passato, posteriorità); “se fossi uscito”, subordinata condizionale di secondo grado.

    1) Il “che”, come congiunzione subordinativa, può introdurre anche una proposizione causale (e non solo oggettive, soggettive, ecc…): “Mi rallegro che ti sia fatto vivo” (le proposizioni causali sono proposizioni subordinate che indicano la causa per cui avviene ciò che è espresso nella proposizione reggente; e le causali esplicite [il nostro esempio] in alcuni casi possono essere costruite anche con il congiuntivo [sempre il nostro esempio, la cui principale ha un verbo esprimente uno stato d’animo, il quale, nella subordinata causale, richiede il congiuntivo]).

    Spero sia esatto…

    • Zanichelli Avatar

      Caro Filippo Maria, i tuoi ragionamenti sono corretti, ma nel primo periodo è necessaria un’altra virgola: “Ti ho detto che, se fossi uscito, non ti avrei dato i soldi”.

  130. Francesco scrive:

    “CHE”:

    Il “che” può introdurre proposizioni imperative, ottative o concessive con il verbo al congiuntivo; e anche con l’omissione del “che” stesso: “(che) Dio ti benedica!”; “(che) nessuno entri!”; “(che) provi pure se vuole!”; “(che) parta pure!”; “(che) mi scusino”.

    Corretto?

  131. ‘Che’ me risponde, Professoressa, su questo uso pleonastico ancora diffuso nel parlato in Toscana enel Lazio (specie nel romanesco)?
    Grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Moreno, non ho capito bene la domanda, a quale uso pleonastico ti riferisci?

  132. elena scrive:

    molto valido

  133. raffaele scrive:

    Riporto un passo della Costituzione su cui avrei dei dubbi: “Le Regioni hanno autonomia finanziaria nelle forme e nei limiti stabiliti da leggi della Repubblica, che la coordinano con la finanza dello Stato, delle Provincie e dei Comuni”. Il “che” è una congiunzione o un pronome relativo? ho questo dubbio perché è seguito da un “la” che mi sembra anch’esso pronome. Inoltre, la subordinata “che la coordinano…” di che tipo è? grazie e saluti.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Raffaele, si tratta si un pronome relativo in funzione di soggetto, mentre il pronome “la” ha funzione di complemento oggetto; è quindi una proposizione relativa.
      Un saluto

  134. ecco il mio lavoro

    • Zanichelli Avatar

      Cara Mia, non posso vedere l’esercizio che hai svolto, ma, poiché si corregge automaticamente, tu stessa puoi capire come è andata. Fammeòo sapere se vuoi.
      A presto

  135. Luca scrive:

    1)”Era importante fosse buono”

    “Fosse” nella subordinata soggettiva esprime anteriorità con valore durativo.

    2)”Ti ho disturbata”, “Ci hanno lasciati” e “Non ti ho ignorata”

    …Con l’ausiliare avere se l’oggetto precede il verbo ed è costituito da un pronome atono diverso da quelli del punto precedente il participio può concordare o rimanere invariato. Qui lui può dire a lei sia “Ti ho disturbata” (accordo con l’oggetto “ti” al femminile) sia “Ti ho disturbato” (invariato in-o); e ancora… taluni possono dire sia “Ci hanno lasciati” (accordo con l’oggetto “ci” al plurale) sia “Ci hanno lasciato” (invariato in-o); e infine, lui può dire a lei sia “Non ti ho ignorata” (accordo con l’oggetto “ti” al femminile) sia “Non ti ho ignorato” (invariato in-o).

    3)”Mettere (il) caso che” regge il congiuntivo:

    …”Metti (il) caso che dica una bugia”.

    4)”Essere contenti che” regge il congiuntivo in una subordinata: “Sono contento che vi siate trovati bene con la nuova veterinaria”.

    5)”Questi sono i biscotti che mi hanno regalato (ma anche “regalati”)”

    …L’accordo del participio d’un verbo composto con “avere” con l’oggetto anteposto, costituito da un pronome relativo. Quindi il participio o trova l’accordo con il soggetto sottinteso “loro” (“Questi sono i biscotti che [loro] ?i hanno regalato”) oppure con l’oggetto “i biscotti” (“Questi sono i biscotti che mi [loro] mi hanno regalati’). La prima opzione è più comune.

    Penso sia corretto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luca, 1) “fosse” nella subordinata soggettiva esprime contemporaneità con valore durativo poiché il verbo della reggente è all’imperfetto; il resto è corretto.

      • Luca scrive:

        Si, professoressa, mi sono confuso. Allora, in “Era importante fosse buono”, “Fosse” nella subordinata soggettiva esprime contemporaneità rispetto alla principale. Se avessi scritto “Era importante che fosse stato buono”, “fosse stato” nella subordinata soggettiva avrebbe espresso anteriorità rispetto alla principale. In più, se scrivo “È importante che fosse buono”, “fosse” nella subordinata soggettiva esprime anteriorità con valore durativo rispetto alla principale al presente.

        Ora penso sia giusto

  136. Salve, “dopo che” si costruisce normalmente con l’indicativo: “Quell’albero è stato tagliato dopo che il sottoscritto aveva fatto una passeggiata e aveva fatto colazione”; ma “Dopo che” può reggere il congiuntivo solo quando ci si riferisce a fatti non (ancora) avvenuti, visti come eventualità, come nel seguente esempio di Tozzi, e quindi assumere valore di “se”: “Non fu una cattiveria, perché dopo che (“se fosse morta”) fosse morta, Pallino avrebbe potuto trovarsi molto male. (Altre novelle, «La vera morte»).

    Penso sia corretto

  137. Pronomi interrogativi e predicato nominale:

    1)”Che cosa è (sottointeso “questo rumore”)?”
    2)”Che cosa sono (sottointeso “questi rumori”)?”
    3)”Che cos’è l’uomo?”
    4)”Quale è il mio ultimo giorno di palestra?”

    Nelle prime tre frasi il “che”, spesso seguito da “cosa”, quindi “che cosa”, il quale però può essere anche ridotto a “cosa” (che può essere considerato anche come un rafforzativo del pronome interrogativo “che”: e infatti possiamo anche dire “che cosa”, il quale per molti costituisce proprio un pronome interrogativo a sé), è, negli esempi, un pronome interrogativo che, in proposizioni interrogative dirette (e che interroga sulla quantità o sull’identità di una cosa), significa “quale cosa” avendo, tra le varie funzioni, quella di predicato nominale (nome del predicato) alla stregua, ad esempio, di “chi” e “quale”, entrambi, oltre che aggettivi, pronomi interrogativi. Analizzando le prime tre frasi, “Questo rumore/ Questi rumori/ L’uomo” sono i soggetti; “è/sono/è” sono le copule; e “Che cosa”/che cosa/che cosa” sono i nomi del predicato e significano “quale cosa”: “Questo rumore è quale cosa (che cosa)?”; “Questi rumori sono quale cosa (che cosa)?”; “L’uomo è quale cosa (che cosa)?”. A proposito di pronomi interrogativi, sempre nelle interrogative dirette ed indirette, “quale” seguito dal verbo “essere” è un pronome e può fungere da predicato nominale (nome del predicato). Infatti, per quanto riguarda la quarta frase, il soggetto è il pronome “quale”. Certo, a senso, verrebbe da dire che il soggetto è “giorno”. A rigore, tuttavia, “è il mio ultimo giorno di palestra” è predicato nominale, con “è” copula e “il mio ultimo giorno di palestra” parte nominale o nome del predicato. Il soggetto di “è”, per l’appunto, è “quale”: “Quale (soggetto) è (copula) il mio ultimo giorno di palestra (nome del predicato)?”. Piccola nota, per certi versi non è un gran vantaggio fare l’analisi grammaticale di “che cosa”, in quanto alcuni affermano che il “che”, nell’accezione di ‘‘quale’’, funga da aggettivo, accompagnandosi al sostantivo “cosa”; e c’è invece chi afferma (per esempio Treccani) che “che cosa” costituisca proprio un pronome interrogativo a sé, un’unica “relata”, unità.

    Penso sia giusto tutto quanto…