Di seguito un esercizio sul periodo ipotetico dell’irrealtà: nelle prime cinque frasi l’apodosi esprime una conseguenza non realizzata nel presente; nelle restanti frasi l’apodosi esprime una conseguenza non realizzata nel passato.
Mi raccomando:
– non scrivere davanti al verbo il pronome personale soggetto (io-tu ecc.) che è indicato tra parentesi, perché la risposta potrebbe risulatare come non corretta;
– se il verbo è all’inizio di una frase ricordatevi di scriverlo con la lettera maiuscola, in caso contrario la risposta potrebbe essere segnalata come non corretta;
– fate attenzione alle negazioni, se c’è il “non” indicato tra parentesi, ricordatevi di scriverlo.
Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio" per controllare se hai risposto correttamente.
Cara Anna:
Grazie tante per queste esercizi. Trovo molto difficile ricordare questo periodo. Comunque sarebbe una cosa molto bella se potessi avere frequentemente più esercizi come questi.
Con questo esercizio ho potuto chiarire tante cose su cui avevo dei dubbi. Grazie mille!
Questo esercizio mi ha aiutato tantissimo. Grazie Mille !
Cara Anna:
Dico come Marta. Anche io trovo questo periodo molto difficile e vorrei avere più esercizi come questi per favore.
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Anch’io vorrei altri esercizi come questo. Grazie di tutto.
prof. Anna Ho trovato dei esercizi con il periodo ipotetico ,ma purtroppo non ho potuto comprendere bene, i verbi tra parentesi sono riflessivi o devono dire ( svegliarsi) per essere riflessivi? bisognio di aiuta.
1)Nel caso in cui (voi / avere)……..dei problemi a trovare la strada, (voi/ telefonaci)……….
2)Se (io/ sposarmi)……….con Lorenzo,invece con te,(io/essere)……..una donna felice e soddisfata!
3)Se (tu/non svegliarmi)………..per dirmi che era tardi, (io/non alzarmi) ……….(io/restare)…….ancora un pó a letto. GRAZIE!!!
Cara Irina, i verbi tra parentesi non sono tutti riflessivi o pronominali, ma solo: svegliarsi-sposarmi-alzarmi.
Un saluto
Prof. Anna
irina dice:
prof. Anna Ho trovato dei esercizi con il periodo ipotetico ,ma purtroppo non ho potuto comprendere bene, i verbi tra parentesi sono riflessivi o devono dire ( svegliarsi) per essere riflessivi? bisognio di aiuta.
1)Nel caso in cui (voi / avere)……..dei problemi a trovare la strada, (voi/ telefonaci)……….
2)Se (io/ sposarmi)……….con Lorenzo,invece con te,(io/essere)……..una donna felice e soddisfata!
3)Se (tu/non svegliarmi)………..per dirmi che era tardi, (io/non alzarmi) ……….(io/restare)…….ancora un pó a letto. GRAZIE!!!
grazie mille per gli esercizi bellissimi mi sono serviti molto!
a me mi è gustato…..con un sapore di nglish
“può essere che” “può darsi che” vogliono il congiuntivo vero?
Caro Rico, esatto.
“Se ci tenevano, potevano tenerlo”
“Se ci avessero tenuto, l avrebbero potuto tenere”; entrambi sono periodi ipotetici; il primo è un misto (se + indicativo imperfetto + indicativo imperfetto); il secondo è dell’irrealtà (se + congiuntivo trapassato + condizionale passato). Per “ci” intendo “a lui (forma popolare o dialettale)”, “a quella persona”; con funzione, “ci”, di pronome dimostrativo, riferito a persona (di uso dialettale).
È giusto? un saluto
Caro Ubaldo, corretto.
“Se vuoi che questa batteria resti in piedi, d’ora in poi si decide in quattro”.
“Se vuoi, d’ora in poi si decide in quattro”, periodo ipotetico della realtà; “che questa batteria resti in piedi”, subordinata oggettiva al congiuntivo in riferimento al verbo “vuoi” della protasi. In fine, il verbo nell apòdosi è “decidersi”, verbo pronominale intransitivo (con il significato di “prendere una decisione”), ove la particella pronominale “si” è parte integrante del verbo stesso (precisamente 3a persona singolare dell indicativo presente “si decide”).
Spero sia tutto corretto.
Caro Alberto, è tutto corretto.
È un’ottima strategia per imparare meglio i verbi
È un’ottima strategia per imparare meglio i verbi
È un’ottima strategia per imparare meglio i verbi
“E se ti dicessi che potrei farlo, cosa ne penseresti?”
…Analisi: “E se ti dicessi, cosa ne penseresti?”, periodo ipotetico della possibilità; “che potrei farlo”, subordinata oggettiva esplicita al condizionale in quanto l’azione dell’oggettiva stessa esprime una situazione possibile o condizionata da un’altra; infatti nel nostro esempio l’oggettiva è condizionata dalla protasi “E se ti dicessi”. In più, nel nostro caso, il congiuntivo imperfetto della protasi è proiettato al presente in virtù del periodo ipotetico della possibilità (il quale esprime un’ipotesi possibile, qualcosa che può accadere, ma può anche non accadere, nel presente o in un imminente futuro): “E se ti dicessi (adesso) che (sempre adesso) potrei farlo, cosa ne penseresti (sempre adesso)?”
Tutto corretto?
Caro Filippo Maria, è tutto corretto.
Se nella reggente figura il condizionale presente di un verbo indicante volontà, desiderio, opportunità (come volere, desiderare, pretendere, esser conveniente e simili;…), la dipendente si costruisce col congiuntivo imperfetto più spesso che col congiuntivo presente. In particolar modo questo discorso vale sia per le subordinate oggettive che per le subordinate soggettive; infatti la sintassi delle soggettive corrisponde puntualmente a quella delle oggettive. Quindi diremo, ovviamente sempre se nella reggente figura il condizionale presente di un verbo indicante volontà, desiderio, opportunità, e simili, “Vorrei che dicessi la verità” (subordinata oggettiva al congiuntivo imperfetto); “Mi piacerebbe che dicessi la verità” (subordinata soggettiva al congiuntivo imperfetto). Ah, invece con “dispiacere” adotterei il periodo ipotetico della possibilità: “Se dicessi delle falsità, mi dispiacerebbe”, o, invertendo l’ordine della protasi con l’apodosi: “Mi dispiacerebbe se dicessi delle falsità”.
Penso sia ok…
Caro Filippo Maria, è ok.