Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, oggi studieremo il periodo ipotetico, vedremo come si forma e quando si usa.
Buona lettura!
Prof. Anna
Il periodo ipotetico è un’unità sintattica formata da due proposizioni (frasi):
– la subordinata condizionale (anche detta protasi) esprime la premessa, cioè la condizione da cui dipende quello che si dice nella principale ed è introdotta da se;
– la principale (anche detta apodosi) indica la conseguenza che deriva o deriverebbe dal realizzarsi della condizione espressa dalla subordinata.
L’ordine più diffuso delle due frasi del periodo ipotetico è PROTASI + APODOSI: se nevicherà, staremo in casa; ma si può avere anche l’ordine inverso: staremo in casa, se nevicherà.
In italiano, a seconda del grado di probabilità dei fatti indicati nella subordinata, il periodo ipotetico viene suddiviso in tre tipi:
– periodo ipotetico della realtà (1°tipo);
– periodo ipotetico della possibilità (2° tipo);
– periodo ipotetico dell’irrealtà (3° tipo).
Oggi studieremo il periodo ipotetico di 1° tipo e il periodo ipotetico di 2° tipo.
PERIODO IPOTETICO DELLA REALTÀ (1° tipo)
Nel periodo ipotetico della realtà l’ipotesi è presentata come un fatto reale o comunque plausibile, per esempio:
– se mangi molti molti dolci (protasi), ingrassi sicuramente (apodosi);
– se perderai il treno (protasi), arriverai in ritardo (apodosi).
Vediamo come si forma:
SE + INDICATIVO (presente, passato, futuro) | + INDICATIVO (presente, passato, futuro)
+ IMPERATIVO |
Qualche esempio:
– se + indicativo presente + indicativo presente → se mi aspetti, vengo con te;
– se + indicativo presente + indicativo futuro → se stasera mi sento meglio, domani partirò;
– se + indicativo futuro + indicativo futuro → se potrò aiutarti, lo farò volentieri.
– se + indicativo passato + indicativo futuro → se hai fatto un errore, lo correggerò.
– se + indicativo presente + imperativo → se hai fame, mangia!
PERIODO IPOTETICO DELLA POSSIBILITÀ (2° tipo)
Nel periodo ipotetico della possibilità, l’ipotesi è presentata come possibile, perché il fatto potrebbe o non potrebbe accadere:
– se venissi con me (protasi), ti divertiresti un sacco (apodosi);
Vediamo come si forma:
SE + CONGIUNTIVO IMPERFETTO | + CONDIZIONALE SEMPLICE |
Qualche esempio:
– se avessi i soldi, ti comprerei un bel regalo;
– mangerei una pizza, se avessi fame;
– se venissi da me stasera, potremmo guardare un film.
ATTENZIONE!
Non sono corretti in nessun caso né l’uso del condizionale nella subordinata (protasi): se potrei, lo farei;
né l’uso del congiuntivo nella principale (apodosi): se potessi, lo facessi. La frase corretta è: se potessi, lo farei.
Grazie mille!!!
Cara Prof..ssa,
Oltre di tre tipi di periodo ipotetico scritti qui, ho sentito parlare dei periodi ipotetici misti, per essempio “Se tu avessi studiato di più da giovane, ora sapresti meglio l’italiano”, oppure “Se tu stessi zitta, avrei già finito il lavoro”. Magari Lei può ampliare su questa cosa?
Saluti Cordiali,
Yossi
Caro Yossi, “se avessi studiato di più da giovane, ora sapresti meglio l’italiano” è un periodo ipotetico del terzo tipo, irrealtà, che esprime un’ipotesi non realizzata nel passato e conseguenza nel presente; mentre “se tu stessi zitta, avrei già finito di lavorare” in realtà dovrebbe essere: “se tu fossi stata zitta, avrei già finito di lavorare” e sarebbe sempre un periodo ipotetico di terzo tipo; la frase che mi proponi è comunque un periodo ipotetico misto che è possibile se il significato è coerente, per esempio la frase: “se sapessi della festa, sarei venuto” è equivalente alla tua ma logicamente non funziona, infatti ci si sta riferendo ad un evento passato “sarei venuto”, quindi non ha senso dire se ORA io fossi a conoscenza del fatto NEL PASSATO sarei andato alla festa.; dunque esistono periodi ipotetici misti, per esempio: indicativo imperfetto*condizionale passato (diffuso soprattutto nel parlato): se seguivo i tuoi consigli, mi sarei trovato bene.
A presto
Prof. Anna
Ben detto
La sua risposta non penso sia corretta, per quanto riguarda la frase “se tu fossi stata zitta/se tu stessi zitta”, la risposta giusta è la seconda, perché si sta riferendo a un’azione che sta accadendo in quel momento; con la frase “se tu fossi stata zitta” invece, in realtà stiamo dicendo che la ragazza ora è zitta, invece prima non lo era. la frase ” se tu stessi zitta” andrebbe bene solo nel caso in cui questa ragazza in genere non sta mai zitta, quindi interferisce in ogni azione (conclusa o no) del soggetto che parla.
Per quanto riguarda l’ultimo esempio, nonostante sia un errore costante degli italiani usare l’indicativo imperfetto al posto del congiuntivo, non è corretto perché l’indicativo imperfetto indica un’azione progressiva, mentre la subordinata esprime un’azione conclusa: inevitabilmente andrebbe scritto “se avessi seguito i tuoi consigli, mi sarei trovato bene, oppure al limite “se seguissi i tuoi consigli mi troverei bene.”
Cara Chiara, sono possibili due tipi di periodo ipotetico dell’irrealtà, entrambi hanno la protesi con il congiuntivo trapassato (ipotesi non realizzata nel passato), mentre l’apodosi può aver il condizionale presente per esprimere una conseguenza non realizzata nel presente oppure al condizionale passato per esprimere una conseguenza non realizzata nel passato; nei registri meno formali sono frequenti i periodi ipotetici con il doppio indicativo (se potevo, lo facevo) e il tipo con indicativo imperfetto e condizionale passato (se potevo, l’avrei fatto), sarebbe chiaramente più corretto dire “se avessi potuto, lo avrei fatto”.
Un saluto
Salve Dott.ssa,
Ho un dubbio che mi assale, è possibile utilizzare il verbo dovere coniugato al futuro preceduto dalla particella ‘se’?
Esempio: Se dovremo lavorare in settimana non sarà possibile guardare la televisione.
La ringrazio, attendo sue
Buona serata
Caro Luca, sì è possibile: il periodo ipotetico della realtà è formato dalla protasi (se+ indicativo presente, passato, futuro) e l’apodosi (indicativo presente, passato, futuro).
A presto
Come sempre articolo molto esauriente e ben spiegato! Aspetto ogni lezione con impazienza e studio volentieri approfondendo il sapere della lingua italiana!
Grazie perché esistete!
Tanti saluti!
A presto!
Cara Sonia, grazie per il gentile commento.
A presto
Prof. Anna
Ciao Anna,
ogni tanto mi vengono i dubbi come anche adesso
leggendo questa frase in un libro:
É il piú grande lago non soltanto dell’Ungheria,
ma di tutta l’Europa centrale, la cui lunghezza é di 78 km,
la larghezza massima di 15 km.
La mia domanda é la seguente:
la cui lunghezza o il cui lunghezza?
Grazie!
Tanti saluti da Cate
Cara Cate, è corretto: la cui lunghezza, infatti l’articolo “la” si riferisce a “lunghezza”.
Un saluto
Prof. Anna
Per me e un soggetto molto difficile e ho bisogna di studiarlo profondamente e di ripeterlo qualche volte. Forse non sono ancora abbastanza avanzata ma questo non mi impedice di continuare e d’apprezzare le Sue lezione.
Saluti calorosi, maria
Cara Maria, il periodo ipotetico è un argomento complesso, è normale che si incontrino difficoltà, ma non ti scoraggiare e continua a seguirci!
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa,
Mi ha piaciuto molto questa lezione. Infatti ho risposto tutto corretto. Veramente ho imparato tante cose. Se avessi un po’ di tempo in più studierei molto volentieri. Comunque sempre ripasso le lezioni quando sono libera.
grazie di tutto.
Possiamo usare il futuro anteriore nella protasi?
Cara Mia, non è possibile usare il futuro anteriore nella protasi.
Un saluto
Prof. Anna
why not?
Cara Chiara, la mia risposta non è stata corretta, è possibile usare il futuro anteriore nella protasi.
Un saluto
Prof. Anna
Possiamo usare il futuro anteriore nella protasi ?
al punto 6 di risposta della prof.ssa Anna chiedo:
non sarebbe più corrette dire SE AVESSI SEGUITO I TUOI
CONSIGLI, MI SAREI TROVATO BENE. Oppure si può dire in
tutti e due i modi? Grazie.
Cara Stefania, è sicuramente grammaticalmente più corretta la frase che mi proponi, ma come ho scritto nella risposta, “se seguivo i tuoi consigli, mi sarei trovato bene” è un periodo ipotetico misto e viene usato soprattutto nella lingua parlata, mentre è bene evitarlo nella lingua scritta e in conversazioni di registro formale.
Un saluto
Prof. Anna
L’ho fatto tutto e non ho sbagliato niente:D
la frase “se avessi bisogno, avvisami” è un periodo ipotetico della probabilità o della realtà?
Grazie!
Un saluto Eleonora
Cara Eleonora, è un periodo ipotetico misto, infatti nella protasi c’è il congiuntivo imperfetto (possibilità) e nell’apodosi l’imperativo (realtà).
A presto
Prof. Anna
Bella spiegazione! Esaustiva, completa ed efficace. Complimenti.
Ora, m’è venuto un dubbio su una frase.
“Fa’ che il criminale che mi sparerà abbia una buona mira.”
E’ corretta? Non riesco a togliermi dalla testa questo sospetto, perché proprio non mi suona.
Puoi eliminare ogni dubbio con una bella correzione?
Te ne sono riconoscente!
Cara Giulia, grazie del gentile commento; per quanto riguarda la frase che mi scrivi direi che è corretta.
A presto
Prof. Anna
Gentile Prof.ssa.
Devo completare queste frasi con il futuro semplice e composto, non riesco a capire se va tutto al futuro semplice o alcune vanno con il composto:
1- Se noi (perdere) anche la prossima partita (essere) eliminati.
2- Se tu (ascoltare) i suoi consigli (raggiungere) il tuo obbiettivo.
3- Chissà che cosa (pensare) di lui quando (sapere) quello che ha fatto.
Io ho scritto tutto con il futuro semplice.
Grazie per la pronta risposta.
Patricia
Cara Patricia, secondo me in tutte le frasi puoi usare il futuro semplice.
Un saluto
Prof. Anna
Sera..dopo il periodo ipotetico e dopo il se va il congiuntivo..vi presento direttamente il mio dubbio in questa frase “con il crollo di tali strutture è come se una parte della nostra storia svanisca” è un errore grave usare un cong presente?
Caro Cuoreazzurro, in questo caso è necessario il congiuntivo imperfetto, non è corretto il congiuntivo presente.
Un saluto
Prof. Anna
Sera..dopo il periodo ipotetico e dopo il se va il congiuntivo..vi presento direttamente il mio dubbio in questa frase “con il crollo di tali strutture è come se una parte della nostra storia svanisca” è un errore grave usare un cong presente?
Grazie per la risposta…sapevo di aver sbagliato, ma secondo lei può essere considerato un errore molto grave o il fatto di aver usato comunque un congiuntivo rende l’errore meno grave?
Caro Cuoreazzurro, purtroppo aver usato il congiuntivo non rende l’errore meno grave, ma non ti preoccupare: sbagliando si impara!
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof.,
È corretto fare un periodo ipotetico della realtà nel passato utilizzando l’indicativo imperfetto?
Caro Ichef, puoi formare il periodo ipotetico del primo tipo usando l’indicativo imperfetto.
A presto
Prof. Anna
Buonasera prof. Anna,
per cortesia mi corregge la seguente frase?
“Affronteremo l’argomento ecologia in scienze e solo chi avesse del materiale poteva portarlo”.
Grazie infinite.
Cara Deborah, la frase che mi scrivi non è corretta; puoi usare l’indicativo: affronteremo l’argomento ecologia in scienze e solo chi ha del materiale può (o potrà) portarlo.
Un saluto
Prof. Anna
Gent. Prof. Anna,
la frase: “Abbiamo gli stessi gusti in fatto di opinioni”, è corretta? Si può dire? Grazie.
Cara Deborah, la frase che mi scrivi è grammaticalmente corretta, ma per esprimere questo concetto si potrebbe semplicemente dire “abbiamo le stesse opinioni”, di solito questa costruzione si usa per dire che si hanno gli stessi gusti in un determinato ambito, per esempio: “abbiamo gli stessi gusti in fatto di musica”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie prof. Anna, per la sua gentile risposta. Purtroppo, quando scrivo mi sento sempre nervosa e sbaglio sempre qualcosa. Che cosa posso fare Prof.? Mi dia un consiglio. Per quanto riguarda la frase che le ho scritto nel trentesimo messaggio, che mi dice?
Mi scusi Prof, ma sul pc riuscivo a visualizzare una sola risposta. Poi mi sono accorta che mi aveva già esaudita, la ringrazio. Le auguro una buona giornata.
molto bene
Buongiorno prof. Anna,
la frase: “non mi ero accorta che il cd non fosse disponibile” va bene? Grazie mille in anticipo.
Cara Deborah, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Gentilissima prof. Anna, la ringrazio per la sua dolcezza e infinita pazienza. Ho risposto correttamente al test di questa pagina, ma non capisco perché quando sono io a scrivere una frase con il condizionale, quasi sempre combino dei pasticci. Il problema è che non mi so regolare nel coordinare il tempo degli altri verbi con il condizionale. Gli esempi da voi sopra riportati sono chiari, ma le frasi che usiamo ogni giorno sono molte e varie. Per cortesia, mi da qualche consiglio per non continuare a soffrire di emicrania ogni volta che ho davanti questo “terribile” condizionale? Il mio cervello gliene sarà eternamente grato.
Cara Deborah, ti consiglio di leggere gli articoli dedicati al congiuntivo e alla concordanza dei tempi, troverai alcune spiegazioni sull’uso dei tempi e dei modi giusti nelle subordinate quando nella principale c’è il condiziononale. Spero ti possa essere utile, se hai altri dubbi non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Grazie infinite Prof. Anna, soprattutto per la sua gentile offetta di aiuto. Le auguro una buona giornata.
non si finisce mai di imparare e come disse Edoardo …”gli esami non finiscono mai “
Grazie! Ho bisogno di più esercizi per allernarmi. Per favor, se è possibile…
Buongiorno Prof. Anna
Spero mi possa essere di aiuto.
Non riesco a capire e a spiegare come questa frase possa essere scorretta.
è sbagliato, quindi, usare il condizionale dopo ”Anche se”.
Es. Riferito a una bandiera degli stati uniti: ”Anche se mancherebbero 2 strisce”.
Grazie per la risposta.
Cordiali saluti
Caro Stefano, la frase non è scorretta, ma, essendo decontestualizzata, non riesco a capire di che periodo si tratta.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof. Anna,
vorrei chiederLe quale delle due proprosizioni che riporto di seguito, ritiene corretta (o più corretta) e perché:
“Capisco perché ti pagano” oppure “capisco perché ti paghino”
La seconda, a Suo avviso, è completamente errata o può avere un utilizzo?
La ringrazio in anticipo per l’attenzione.
Cordiali Saluti.
Caro Rigbi, direi che in questa proposizionone possiamo usare l’indicativo, infatti le proposizioni causali esplicite hanno come modo l’indicativo; si ricorre al congiuntivo per esprimere una causa fittizia, introdotta da “perché” e seguita in genere da un’altra causale col verbo all’indicativo: “ti sto ascoltando non perché non abbia di meglio da fare, ma perché mi interessa ciò che dici”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Anna,
Sono capitato su questa pagina nel tentativo di dirimere un dubbio linguistico che mi assilla.
Quale delle seguenti frasi è corretta?
“L’anno scorso pensavo a come mi sarei sentito quando questo giorno fosse arrivato”
“L’anno scorso pensavo a come mi sarei sentito quando questo giorno sarebbe arrivato”
Preciso che il giorno in questione è arrivato.
La ringrazio anticipatamente.
Saluti,
Calvino
Caro Calvino, la frase corretta è: “l’anno scorso pensavo a come mi sarei sentito quando questo giorno sarebbe arrivato”; infatti in questo caso usiamo il condizionale passato per esprimere un rapporto di posteriorità rispetto alla reggente al passato (pensavo).
A presto
Prof. Anna
GRAZIE!!!!!!!
Grazie mille.
Gentile Prof. Anna,è meglio dire “se io fossi al tuo posto…” o “se io fossi stato al tuo posto…”? Grazie in anticipo.
Cara Nare, sono corrette entrambe, la prima, con il congiuntivo imperfetto, introduce un periodo ipotetico della possibilità; la seconda, con il congiuntivo trapassato, introduce un periodo ipotetico dell’irrealtà.
A presto
Prof. Anna
Quesito apparentemente semplice ma che ha fatto discutere due professori di lettere, entrambi molto competenti.
1) Capisco che la grammatica non sia il vostro forte.
2) Capisco che la grammatica non è il vostro forte.
Gent.ma Professoressa, potrebbe dirmi qual’è quella giusta, argomentando la risposta, per favore?
Io ho risposto la 1 ma con due prof che bisticciano, ho dubbi atroci ora.
Grazie
Caro Andrew, talvolta i congiuntivo indica fatti reali, come in questo caso; per quanto riguarda il verbo “capire” quando significa “aver comprensione di un fatto” può essere seguito dal congiuntivo in quanto indica un fatto considerato in maniera non obbiettiva; mentre quando significa “rendersi conto di qualcosa” lo stesso verbo vuole l’indicativo. Nel caso che mi proponi io userei i congiuntivo.
A presto
Prof. Anna
Cara prof.ssa Anna,
Anche questa volta ho scelto tutti coretti, ma a volta ho dovuto pensare lungo con attenzione.
Se io abbia capito la frase 9 bene: ” Gli lo dico, se la vedo”, ne dev’ essere parlato su, o di una stessa donna in senso che qualcuno mi ha detto un’informazione ch’è anche per lei e devo portarle sul alto. Spero che mi risponderà e ho scritto tutti corettamente.
Con salutti cordiali dal Ollanda
Anita
Cara Anita, “glielo dico, se la vedo” significa “dico a lei questa cosa, se la vedo”.
Un saluto
Prof. Anna
Mi permetto di chiedere se presso la vostra azienda è possibile…
Mi permetto di chiedere se presso la vostra azienda sia possibile…
Mi permetto di chiedere se presso la vostra azienda fosse possibile…
Qual è la forma corretta? Io penso la prima, ma, ad orecchio e senza pensarci, scriverei la terza!
Caro Marco, in questo caso la frase introdotta da “se” è un’interrogativa indiretta, nelle interrogative indirette esplicite il verbo è all’indicativo (è possibile) o al congiuntivo (sia possibile) quando si vuole sottolineare il valore dubitativo della frase.
Un saluto
Prof. Anna
Prof. Anna
sono contentissimo di esercitarmi con i suoi esercizi! sto riscoprendo il gusto di mettermi alla prova!!!!!
Cara prof.ssa Anna,
Grazie per la sua spiegazione. Ora sono sicura come devo usarne. Ho saputo gia, che ne devo anche dire su un’uomo; poi devo attendere il contesto della frase. Trovo veremente necessario per studiare i pronomi personale in tute le forme, perchè uso la mia intuizione troppo molto con questo.
Cordiali salutti dal Ollanda
Anita
Mio fratello è più carino di quanto lo fossi io …
mio fratello è più carino di quanto lo fossi io … è corretta questa frase?
Cara Anna, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno Professoressa Anna,mi chiamo Marco,ho notato che nell apodosi in alcuni casi si utilizza il congiuntivo imperfetto(es:qualora tu non potessi venire,avvisami subito) mentre in altri il congiuntivo presente(es:qualora le spese superino le entrate,si provvederà a riorganizzare l’impresa).Su tutti i testi che ho consultato non ho trovato nessuna spiegazione che chiarisse il problema,pertanto le chiedo se può darmi qualche delucidazione a riguardo
Caro Marco, la congiunzione “qualora” introduce una proposizione ipotetica, in questo caso l’uso del congiuntivo presente esprime una possibilità più concreta, mentre l’imperfetto indica una possibilità più remota, ma le frasi sono entrambe corrette.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno Professoressa Anna,mi chiamo Marco,leggendo diversi testi ho notato che in alcuni casi nell apodosi si usa il congiuntivo presente e in altri il congiuntivo imperfetto.Consultando alcuni libri non ho trovato nessuna spiegazione che chiaresse il problema,pertanto la contatto per sapere se puo darmi qualche delucidazione a riguardo
Cara professoressa,
ho un dubbio sula correttezza di questa frase secondo le regole della subordinazione di secondo grado e del periodo ipotetico dipendente della possibilità.
Le tre alternative sono:
1)”Se attaccassero la sua leadership di capo assoluto vuol dire che sono davvero alla frutta”.
2)”Se attaccassero la sua leadership di capo assoluto vorrebbe dire dire che sono davvero alla frutta”.
3)”Se attaccassero la sua leadership di capo assoluto vuol dire che sarebbero davvero alla frutta”.
quale delle tre è corretta? forse più di una? grazie in anticipo.
Caro Pale, le frase corretta è la seconda: congiuntivo imperfetto (attaccassero) + condizionale semplice (vorrebbe).
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof.Anna,
Dopo aver scoperto questo sito molti dubbi che frullavano nella mia mente sono scomparsi! Il suo sito è molto efficace, non lo chiuda mai!
Un grande saluto
Margherita
Cara Margherita, grazie per il tuo gentile commento.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Buongiorno,
Mi viene un dubbio: è possibile scrivere “Se stasera mi sento meglio, domani partirò” come è detto nel esempio della lezione? Ho sempre imparato che, al contrario del francese, quando il verbo della subordinata è al futuro, bisogna scrivere il verbo della reggente al futuro. Non ci capisco più niente.
Cara Danielle, nel periodo ipotetico di primo tipo è possibile avere il presente nella apodosi e il futuro nella protasi.
A presto
Prof. Anna
Grazie per la risposta alla domanda 71. Sarebbe possibile precisare nel quale caso è possibile? C’è una regola per scegliere il presente al posto del futuro? O il presente è ammesso oggi solo a causa dell’evoluzione della lingua orale?
Cara Danielle, da un punto di vista temporale è uguale dire: “se stasera mi sento meglio, domani partirò” o “se stasera mi sentirò meglio, domani partirò”, infatti spesso in italiano si usa il presente invece del futuro per indicare un’azione che avverrà in un prossimo futuro.
A presto
Prof. Anna
Grazie mille per la risposta.
Un saluto.
A presto.
Danielle
Cari solo in greco si hanno i periodi ipotetici misti ed è molto diverso dall italiano!!!
Caro Marco, sicuramente è molto diverso, ma anche in italiano i periodi ipotetici misti sono possibili.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno
Chiedo gentilmente di sapere quale tra questi due modi è corretto (verbalmente parlando, doppia negazione esclusa):
“..non si è mai finito di imparare..”
“..non si ha mai finito di imparare..”
Caro stefano, in questo caso l’ausiliare di “finire” è “avere”: “non si ha mai finito di imparare”; in italiano per esprimere questo concetto è più comune usare il presente “non si finisce mai di imparare”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve prof. Ho un dubbio. In molti casi, per indicare un periodo ipotetico del secondo tipo, si usa nel parlato (ma lo si legge anche in molti libri di tipo manualistico) una protasi espressa con l’indicativo presente o futuro e un’apodosi al condizionale. Es:
SE tu ascoltassi i miei consigli, potresti avere successo.
Se ascolti i miei consigli, potresti avere successo (non è infatti detto che avrai successo, diciamo che c’è un certo grado di probabilità che mi eclude l’indicativo)
Se ascolterai i miei consigli, potresti avere successo.
Le sembrano delle frasi troppo colloquaili oppure sono comunque adatte a un contesto più sorvegliato?
Grazie per l’aiuto.
Caro Giò, credo che queste costruzioni non siano del tutto scorrette e quindi è possibile utilizzarel anche al di fuori di un registro strettamente colloquiale.
Un saluto
Prof. Anna
gentilmente, potrebbe aiutarmi?
Nella frase: “sarei felice se ti riuscisse di fare un salto a salutarmi”, perché si usa l’imperfetto del congiuntivo se la cosa accadrà nel futuro?
grazie di cuore.
Cara Silvia, quello che mi scrivi è un periodo ipotetico della possibilità e l’ipotesi è presentata come possibile, perché il fatto potrebbe o non potrebbe accadere; in questo tipo di periodo ipotetico ci vuole il congiuntivo imperfetto nella protasi e il condizionale semplice nell’apodosi.
Un saluto
Prof. Anna
grazie prof!
silvia
Gentilissima prof.Anna ,
Caseggiati e’un nome collettivo?e’primitivo?pero’ e’espresso al plurale e non al singolare.gregge e’ collettivo e anche primitivo?mentre gli alterati e i falsi alterati non sono primitivi ,ma hanno forme autonome?e i collettivo possono essere anche primitivi?grazie tante
Cara Giuseppina, “caseggiato” significa anche “gruppo di case” quindi è un nome collettivo ed è derivato da “casa”; “gregge” è primitivo e collettivo (quindi i nomi collettivi possono essere anche primitivi); i nomi “alterati” non sono né primitivi né derivati, ma alterati; mentre i “falsi alterati” possono essere primitivi.
Un saluto
Prof. Anna
Salve prof!
gentilmente potrebbe spiegarmi il concetto di periodo ipotetici misti? le sarei molto grato, dato che ho un grosso dubbio.
Grazie in anticipo.
Caro Stefano, i periodi ipotetici misti non seguono le regole dei periodi ipotetici, esistono quindi altre possibilità di correlazione dei modi verbali che danno luogo a questo tipo di periodi ipotetici. I più comuni sono:- indicativo + imperativo = sei hai fame, mangia! – indicativo impefetto + condizionale passato (diffuso soprattutto nel parlato) = se seguivo i suoi consigli, mi sarei trovato bene. Non è mai corretto usare né il condizionale nella protasi (se potrei, lo farei), né l’uso del congiuntivo nell’apodosi ( se potessi, lo facessi).
Un saluto
Prof. Anna
La prego mi aiuti. Una mia Tandempatner in un riassunto di una favola ha scritto:
“la regina gli offrì tutte le ricchezze del regno se le lasciasse suo figlio” (il figlio della regina era stato promesso in cambio di un sortilegio ancora non concepito e desiderato)
Questa frase mi suona strana e ho corretto:
“la regina gli offrì tutte le ricchezze del regno se le avesse lasciato suo figlio”
che mi suonava meglio (ma non so spiegare xchè). Ho pensato alla consecutio ma i miei dubbi sono aumentati quando leggendo il riassunto della stessa favola su internet ho trovato:
“la regina offrì tutte le ricchezze del regno purché le lasciasse suo figlio”.
Domanda le prime 2 frasi sono errate entrambe? Xchè? “Se” e “purché” non sono equivalenti?
Grazie, infinitamente grazie!
Cara Lilly, le frasi: “la regina gli offrì tutte le ricchezze del regno se le avesse lasciato suo figlio” e ““la regina offrì tutte le ricchezze del regno purché le avesse lasciato suo figlio” sono corrette, ci vuole infatti il trapassato prossimo nella subordinata.
Un saluto
Prof. Anna
ho trovato i libri interessanti
li ho trovati interessanti
stesso c/ogg diversa coniugazione del verbo
Gent.ma prof.sa Anna, mi potrebbe dire qual è la regola per accordate il tempo del verbo con il compl. oggetto cui si riferisce (trovato/i)?
Grazie, nicola
Caro Nicola, ti consiglio di leggere questi articoli, il primo è sulla concordanza tra soggetto, verbo e complemento, il secondo è sull’accordo del participio passato con i pronomi diretti.
A presto
Prof. Anna
http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=1746
http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=3388
Cara prof Anna le vorrei dire che mi,è servita molto questa spiegazione la ringrazio molto anche se non la conosco !
Cara Chiara, benvenuta su Intercultura blog!
A presto
Prof. Anna
Buongiorno, sono un assiduo frequentatore del vostro sito ed aprezzo il lavoro che svolgete quotidianamente con tanta passione. Ho avuto un acceso diverbio riguardo l’uso del congiuntivo ed ho bisogno del parere di uno specialista. Se dico:
” Io e mia sorella siamo diversi. A me piace la carne, a lei la pizza. Io amo l’estate, lei adora l’inverno.
E se io farei il bagno tutti i giorni lei invece starebbe sempre sotto la doccia”.
Oppure :”L’anno scorso ho scalato la parete occidentale del monte Bianco, non so se lo rifarei”.
Commetto qualche errore?
Se l’argomento è già stato trattato vogliate scusarmi. Distinti saluti, Giamblico.
Commetto qualche errore?
Inoltre
Grazie.
Caro Giamblico, “farei, starebbe, rifarei” sono condizionali, non congiuntivi; nella prima frase è necesario togliere il “se”, infatti in frasi condizionali di questo tipo la congiunzione se può essere seguita dal condizionale, quindi “io farei il bagno tutti i giorni lei invece starebbe sempre sotto la doccia” è corretto; nella seconda frase l’uso del condizionale è corretto.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie mille professoressa Anna (anche se nn la conosco.
La spiegazione del periodo ipotetico è molto semplice e pratica. Ora ho capito tutto.
P.S: ho svolto anche l’esercizio in fondo alla pagina per valutare le mie abilità ed ho avuto ottimi risultati…
Aspetterò la sua prossima lezione sulla lingua italiana..
A presto e grazie ancora =P
Salve.
Sarebbe possibile una forma come questa: “Tutti si chiedono se sarei mai in grado di ferire una persona. Se qualcuno me lo chiedesse, risponderei mai!”
La domanda si incentra sul ” …se sarei mai in grado”, perché con un “potrei mai essere”, suona benissimo.
Che mi dice?
Grazie in anticipo.
Caro Nick, sono corrette entrambe le frasi, in quanto viene sempre usato il condizionale presente (sarei-potrei).
Un saluto
Prof. Anna
Salve! Sono nei guai! Vorrei sapere come si traduce questa frase in Inglese:
Quando andrai, non perderti le cascate del Niagara.
La mia idea sarebbe: when you go, don’t miss Niagara Falls
ma potrebbe essere when you will go, don’t miss …… ?? Chi me la dà una mano? Grazie in anticipo!
Cara Anna, purtroppo non posso aiutarti, questo non è un blog sulla lingua inglese.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professoressa,tenendo conto che non sono una italiana, non capisco perche ogni tanto, parlando con gli amici italiani, sento che loro usano l’imperfetto invece di usare i congiuntivi in periodo ipotetico. Per esempio:
Se ero arrabbiato, non parlavo con te.
Se avevamo i soldi, compravamo la macchina nuova.
Vorrei sapere se si usa tale forma in Italia? O dobbiamo usare solo i congiuntivi?
Nell’attesa, La ringrazio in anticipo, Elena.
Cara Elena, accanto alla costruzione con il congiuntivo e il condizionale, si può avere nei registri meno formali i tipo con il doppio indicativo imperfetto; è bene però non usarlo in un registro formale e più controllato.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie professoressa. Io ho un’amico in Italia e mi ha scritto “non sapevo se ci avrebbe interrogati”, ma ‘ci avrebbe’ non è congiunto giusto?
Caro Ghero, “avrebbe interrogati” è un condizionale passato.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera Prof. Anna! Ho un dubbio sulla seguente frase, si dice: “vorrei sapere se è disponibile per essere il relatore della tesi” o “vorrei sapere se sia disponibile per essere il relatore della tesi”? Grazie per la disponibilità!
Cara Vale88, in questa frase non è necessario usare il congiuntivo, quindi è corretto dire: “vorrei sapere se è disponibile per essere il relatore della tesi”.
Un saluto
Prof. Anna
Scusate, non avevo ancora scritto al vostro blog, e vorrei chiedere se in questa frase “… se ne stava abbandonato molle, in poltrona. Sarebbe rimasto lì, assopito, ancora un poco, pensò, poi si sarebbe alzato […] avrebbe preparato qualcosa di semplice, ma carino, curato nei particolari, immaginò.”, l’utilizzo del passato remoto e corretto, o sbagliato, o questione di forma o di impressione?
Grazie.
Caro Roberto, benvenuto su Intercultura blog!
L’uso del passato remoto nel periodo che mi scrivi è corretto.
A presto
Prof. Anna
si può usare questa frase:
se si sapesse cos’abbia, non ne staremmo qui a parlare
oppure
se si sapesse cos’ha, non ne staremmo qui a parlare
o sono entrambe sbagliate?grazie
Cara Ross, è corretta la seconda frase.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno professoressa!
La frase “Se domani saremmo andati da Francesco, ci saremmo divertiti” è corretta?
Cara Marianna, la frase non è corretta, in questo caso basta usare il futuro semplice “se domani andremo da Francesco, ci divertiremo”.
Un saluto
Prof. Anna
mi è servita tanto questa lezione
Buon giorno/giorni fa ho fatto una domanda, più che un commento, e adesso non la ritrovo più; la rifaccio e mi scuso. Discussione con mia nipote: “sono uscita, non sapevo se avessimo allenamento….” dice lei///// ” sono uscita, non sapevo se avremmo avuto allenamento….” dico io – gentilmente potrebbe suggerirci la frase esatta? Grazie , Ennio
Caro Ennio, sono corrette entrambe le frasi, nella prima con il congiuntivo imperfetto la subordinata ha un rapporto di contemporaneità con la reggente (non sapevo); mentre nella seconda il condizionale composto esprime ha un rapporto di posteriorità con la reggente.
Un saluto
Prof. Anna
È piu corretto dire: “gli accertamenti sono finalizzati a verificare se il prodotto è privo dei requisiti previsti dalla legge” oppure “gli accertamenti sono finalizzati a verificare se il prodotto sia privo dei requisiti previsti dalla legge”. Grazie. Il vostro sito è molto utile. ANGELO
Caro Angelo, sono corrette entrambe le frasi.
Un saluto
Prof. Anna
cara Professoressa Anna,
Non ho commesso un errore :-), invece in pratica sbaglio spesso :-(.
Se parlassi e scrivessi con molta attenzione sbaglierei di meno.
Adesso sto per capire che differenza c’é tra il periodo ipotetivo della realtá e il periodo ipotetico della possibilitá.
Per me non era cosí chiaro.
Grazie.
Lessy
E’ CORRETTA QUESTA FRASE CON DUE CONDIZIONALI?
“… avevate detto che quando si sarebbe fermato il pullman avremmo potuto fare colazione …”
Caro Francesco, la frase è corretta.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno professoressa. Ho letto gli esempio fatti sopra.
E la discusione di Ennio con la sua nipote (Numeri 116 e 117) . Lei, Signora professoressa dica che sono corette entrambe le frasi :
1 “sono uscita, non sapevo se avessimo allenamento dice la nipote.
2 ” sono uscita, non sapevo se avremmo avuto allenamento….” dice Ennio
Io sono perso . Queste due frasi non hanno nulla a che fare con la lezione Periodo ipotetico non è vero?
Grazie e cordiali saluti.
Caro Antoine, non si tratta di periodi ipotetici.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno professoressa Anna. Non c’è una lezione sul periodo ipotetico dell’irrealtà (3° tipo)?
Grazie.
Caro Antoine, questo articolo è sul periodo ipotetico dell’irrealtà: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=3634
A presto
Prof. Anna
la frase giusta e’:
potrebbe dire o potesse dire
Cara Rita, sono corrette entrambe, dipende dal contesto e dalla frase reggente e da cosa si vuole esprimere.
A presto
Prof. Anna
Professoressa è corretto dire: “Credevo che il professore mi avrebbe chiamato alla lavagna” ??
Cara Francesca, la frase che mi scrivi è corretta.
A presto
Prof. Anna
Gentile Prof.ssa,
vorrei sapere se è corretta la frase ” Potresti guardare il lavoro che ho scritto, per vedere se potrebbe andare per un’eventuale pubblicazione?” oppure “se potesse andare per un’eventuale…?”
Grazie
Barbara
Cara Barbara, in questo caso è corretto usare se+condizionale, quindi la frase è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno,
A me avevano insegnato che , quando veniva usato SE, se nelle proposizione principale c’era un futuro, lo si doveva impiegare anche nella subordinante; invece leggo , fra gli esempi dati:
“Se stasera mi sento meglio, allora partiro”
Non ci capisco più niente!
Grazie per la risposta!
Cara Lina, è possibile anche usare il presente e il futuro nel periodo ipotetico di primo tipo.
Un saluto
Prof. Anna
Salve Prof.ssa.Sono uno scrittore emergente che lavora molto sulle incertezze. E’ corretta la frase “se era venuta a cercarmi per la prima volta, ci doveva essere un motivo serio”? O è più corretto dire “… ci sarebbe dovuto essere un motivo serio”? Grazie.
Caro Sergio, la prima frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Salve professoressa ho un dubbio:
La frase “se ti do 10 euro mi fai entrare?” È corretta? Potrebbe spiegarmi il motivo? Inoltre qual è la regola generale del periodo ipotetico nelle frasi interrogative? Grazie mille
Caro Franco, la frase è corretta, è un periodo ipotetico della realtà con entrambi i verbi all’indicativo presente, per le frasi interrogative valgono le stesse regole.
Un saluto
Prof. Anna
Cara professoressa.. io non ho capito tanto bene.. quando usare were o was nel periodo ipotetico del secondo tipo..per favore sareste cosi gentile da spiegarmelo?
Grazie mille
Cara Angela, questo è un blog sulla lingua italiana e non inglese.
Un saluto
Prof. Anna
SALVE PROF,è PRESENTE UN ERRORE DI FORMA NELLA SEGUENTE FRASE “SE LA STORIA è DAVVERO MAESTRA DI VITA, RISULTEREBBE VANTAGGIOSO ECC…” GRAZIE IN ANTICIPO 🙂
Caro Giuseppe, la frase che mi scrivi è corretta.
A presto
Prof. Anna
Cara professoressa
sto studiando il periodo ipotetico per l’esame d’italiano. Non sono sicura se devo utilizzare il primo o secondo tipo del periodo ipotetico
Però sto, cercando di organizzare una festa a casa mia, per rivedere tutt i vecchi amici. Perché non vieni? Se vieni/venissi, ti diverterai/diverteresti di sicuro. Mi raccomando, fai il possibile, perché se non puoi/potessi venire, mi dispiacerà/dispiacerebbe molto.
Grazie mille!
Florette
Cara Florette, “se vieni, ti divertirai di sicuro. Mi raccomando, fai il possibile, perché mi dispiacerebbe se non venissi.”
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professoressa mi potrebbe chiarire a quale tipo di frase ipotetica appartiene la seguente: “si el hombre llegase a ser como predicen los futuristas, pasaràn tal vez miles de anos, lo cual,por supuesto es garantia de que no lo veremos..”
Cara Antonella, questo è un blog sulla lingua italiana, non spagnola.
Un saluto
Prof. Anna
Gent.ma Prof.ssa Anna,
avrei due dubbi riguardo a due enunciati verghiani, di cui riporto qui di seguito:
VERGA [dal II cap. de “I Malavoglia”]
1) “se don Silvestro si FOSSE CONTENTATO di stare coi suoi pari, a quest’ora ci AVREBBE la zappa in mano invece della penna” [PARAFRASI ===> nel caso che don Silvestro si FOSSE ACCONTENTATO di frequentare i propri simili, adesso SAREBBE una persona incolta anziché istruita]
2) “se il negozio dei lupini ANDAVA bene, la Mena AVREBBE AVUTO la sua dote in contante e l’affare si SAREBBE CONCHIUSO presto” [PARAFRASI ===> nell’eventualità che il commercio dei lupini FOSSE PROCEDUTO proficuamente, la Mena AVREBBE USUFRUITO della propria dote in contante e il commercio si SAREBBE CONCLUSO entro breve tempo]
P.S. Entrambi gli enunciati sono PERIODI IPOTETICI DI 3° TIPO, ossia DELL’IRREALTÀ, in cui le rispettive ipotesi sono poste NEL PASSATO???
Della seconda frase, inganna un po’ il verbo verghiano “andava”… è da parafrasare come “fosse andato”, come in siciliano “fussi annatu”?? Opure l’irrealtà è riferita al PRESENTE?
RingraziandoLa anticipatamente, porgo
Distinti saluti
Enrico
Caro Enrico, entrambi gli enunciati si riferiscono al passato.
A presto
Prof. Anna
Gent.ma Prof.ssa Anna,
avrei due dubbi riguardo a due enunciati verghiani, di cui riporto qui di seguito:
VERGA [dal II cap. de “I Malavoglia”]
1) “se don Silvestro si FOSSE CONTENTATO di stare coi suoi pari, a quest’ora ci AVREBBE la zappa in mano invece della penna” [PARAFRASI ===> nel caso che don Silvestro si FOSSE ACCONTENTATO di frequentare i propri simili, adesso SAREBBE una persona incolta anziché istruita]
PERIODO IPOTETICO DI 3° TIPO, ossia DELL’IRREALTÀ, in cui l’ipotesi è posta NEL PASSATO???
RingraziandoLa anticipatamente, porgo
Distinti saluti
Enrico
2) “se il negozio dei lupini ANDAVA bene, la Mena AVREBBE AVUTO la sua dote in contante e l’affare si SAREBBE CONCHIUSO presto” [PARAFRASI ===> nell’eventualità che il commercio dei lupini FOSSE PROCEDUTO proficuamente, la Mena AVREBBE USUFRUITO della propria dote in contante e il commercio si SAREBBE CONCLUSO entro breve tempo]
Sempre PERIODO IPOTETICO DI 3° TIPO, ossia DELL’IRREALTÀ, in cui l’ipotesi è posta NEL PASSATO???
P.S. Della seconda frase, inganna un po’ il verbo verghiano “andava”… è da parafrasare come “fosse andato”, come in siciliano “fussi annatu”?? Opure l’irrealtà è riferita al PRESENTE??
Gent.ma Prof.ssa Anna,
ho due dubbi riguardo a due enunciati verghiani, precisamente dal II cap. de “I Malavoglia”:
1) se don Silvestro si FOSSE CONTENTATO di stare coi suoi pari a quest’ora ci AVREBBE la zappa in mano invece della penna.
PARAFRASI [qualora don Silvestro si FOSSE ACCONTENTATO di frequentare i propri simili, adesso SAREBBE una persona incolta anziché istruita.] ===> PERIODO IPOTETICO DI 3° TIPO, OSSIA DELL’IRREALTà, con ipotesi posta nel Passato??
2)se il negozio dei lupini ANDAVA bene, la Mena AVREBBE AVUTO la sua dote in contante, e l’affare si SAREBBE CONCHIUSO presto.
PARAFRASI [nell’eventualità che il commercio dei lupini FOSSE PROCEDUTO proficuamente, la Mena AVREBBE USUFRUITO della propria dote in contante, e il commercio si SAREBBE CONCLUSO entro breve tempo.] ===> PERIODO IPOTETICO DI 3° TIPO, OSSIA DELL’IRREALTà, con ipotesi posta nel Passato??
RingraziandoLa anticipatamente, porgo
Distinti saluti
Enrico
Vi adoro a tuttiiiii
Gentile prof.Anna in questa frase qual è il complemento oggetto?
La fioraia ha preparato delle ghirlande per la festa del paese.
è “delle ghirlande”?….Ma la regola dice che il compl.oggetto non è introdotta da una preposizione…..???Grazie!
Cara Pina, il complemento oggetto è “delle ghirlande”, infatti “delle” non è una preposizione, in questo caso è un articolo partitivo.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno,
un dubbio su un’ipotetica di secondo tipo.
La frase “se succedesse la tal cosa, ti riterrei responsabile” può anche essere espressa, in modo forse meno elegante e più contorto, con “se succedesse la tal cosa, ritterrei che tu ne saresti responsabile”?
Grazie in anticipo per la cortese risposta.
Saluti
Fato
Caro Fato, la frase sarebbe corretta, ma è meglio la prima soluzione.
A presto
Prof. Anna
“Anche se vengo sotto la tua finestra a gridare?” Si puo dire?
Caro Mattia, la frase che mi scrivi è corretta.
A presto
Prof. Anna
Gentile Professoressa,
ho un dubbio riguardo a questa frase: “Perciò, se la premessa era giusta, tutti i semi dovevano essere rotondi e gialli.”
So bene che sarebbe più corretto dire: “Perciò, se la premessa fosse stata giusta, tutti i semi avrebbero dovuto essere rotondi e gialli”; in questo modo, però, sembra che l’ipotesi formulata si sia poi rivelata sbagliata. In realtà, la frase che ho riportato si riferisce a una previsione circa il funzionamento di un esperimento, e ho l’impressione che questa sfumatura di senso emerga meglio con l’imperfetto indicativo.
Spero possa aiutarmi a uscire da questa impasse.
Grazie
Laura
Cara Laura, se vui esprimere un’ipotesi reale meglio usare il periodo ipotetico di primo tipo “se la premessa è giusta, tutti i semi devono (o dovranno) essere rotondi e gialli”.
Un saluto
Prof. Anna
È una particolarità o è un errore l’impiego della congiunzione subordinante “qualora” e il congiuntivo imperfetto, con valore temporale e insieme ipotetico, per esprimere anteriorità rispetto al futuro della principale?
Esempio: qualora le occorresse ulteriore supporto, potrà scriverci in ogni momento …
Grazie mille.
Caro Riccardo, la frase che mi scrivi è corretta, è corretto l’uso che fai di “qualora”.
A presto
Prof. Anna
Salve, ho un subbio riguardo una frase che sta girando molto sui social, una sorta di slogan “Se volevo piacere a tutti, nascevo Nutella”.
E’ corretta? Di che tipo è?
Caro Alberto, si tratta di un periodo ipotetico di terzo tipo, ma questa costruzione è accettabile solo nei registri meno formali.
Un saluto
Prof. Anna
Gent.ma Prof.ssa Anna,
non sono sicuro circa la correttezza della seguente frase: “Non le avrei rivelato tutti i dettagli. Le avrei solamente chiesto se sarebbe stata interessata alla mia proposta”.
Grazie in anticipo e cordiali saluti,
Matteo
Caro Matteo, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
“Malgrado era debole, mi aiutò…”. La proposizione principale è ” mi aiutò”? (perché da sola ha senso compiuto?) e quella subordinata è “malgrado era “debole”?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, “mi aiutò” è la principale e la subordinata dovrebbe essere “malgrado fosse debole”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve Prof. Anna. Le sarei grato se mi potesse risolvere qualche dubbio. Quali delle seguenti frasi è corretta?:
1-la causa che ha causato l’incidente non sarebbe potuta essere impedita
2-la causa che ha causato l’incidente non avrebbe potuto essere impedita?
3-qualora voi foste a conoscenza
4-qualora voi siate a conoscenza
5-sarebbe bello se voi possiate dare un aiuto
6-sarebbe bello se voi poteste dare un aiuto
Caro Sebatolo, sono corrette le frasi 2 (per la scelta dell’ausiliare con i verbi modali ti consiglio questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4610), sono corrette sia la 3 che la 4; è corretta la 6.
A presto
Prof. Anna
grazie mille. gentilissima.
un’altra domanda.
è corretto dire: gli ho dato una letta?
(riferito ad aver letto qualche pagina di un libro velocemente)
se no, come dovrei dire? gli ho dato una lettura?
Caro Sebatolo, la frase che mi scrivi è corretta, “letta” significa appunto “lettura rapida e frettolosa”.
A presto
Prof. Anna
1. “Non vorrei che avesse pensato che tu volessi acquistare quegli occhiali”; in questa frase il verbo “volessi” dipende da “pensato”, per cui è corretto vista la ipoteticità della frase, o no?
2. “Non vorrei che avesse pensato che tu volevi acquistare quegli occhiali”; secondo me, è sbagliata, vista la ipoteticità della frase, o no?
3. “Non vorrei che avesse pensato che tu avresti voluto acquistare quegli occhiali”; secondo me, è corretta, perché il condizionale passato “avresti voluto”, significherebbe desiderio irrealizzato e futuro nel passato rispetto alla principale… E’ corretta la mia ipotesi?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, le tue ipotesi sono corrette.
Un saluto
Prof. Anna
“Non avrei detto che lui sarebbe venuto”. In questo caso, è corretto “sarebbe venuto” perché “avrei detto” non indica alcun desiderio o volontà, giusto? Quindi è sbagliata la seguente frase “non avrei detto che lui fosse venuto o venisse”, giusto?
“Non avrei pensato che lui avrebbe potuto fare ciò”. In questo caso, è corretto il condizionale nella subordinata? Visto che il condizionale nella principale non indica alcun desiderio o volontà, giusto? QUindi è sbagliata la seguente frase “non avrei pensato che lui venisse o fosse venuto”, giusto?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, “non avrei detto” esprime comunque un dubbio e anche “non avrei pensato”, quindi l’uso dei congiuntivi è corretto.
A presto
Prof. Anna
Non avrei pensato che lui avrebbe potuto fare ciò”. In questo caso, è corretto il condizionale nella subordinata? Visto che il condizionale nella principale non indica alcun desiderio o volontà, giusto? QUindi è sbagliata la seguente frase “non avrei pensato che lui AVESSE O POTESSE”, giusto? E’ una modifica (AVESSE O POTESSE) al mio commento precedente…
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, il verbo “pensare” vuole il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Gr mille per le frasi
“Caro Rico, “non avrei detto” esprime comunque un dubbio e anche “non avrei pensato”, quindi l’uso dei congiuntivi è corretto”. La sua correzione alle mie frasi:”Non avrei detto che lui sarebbe venuto” e “Non avrei pensato che lui avrebbe potuto fare ciò”.
Lei mi ha insegnato che se c’è un condizionale nella principale, che indichi desiderio o volontà…, la subordinata deve essere seguita dal congiuntivo, ma nel caso in cui non ci fosse… dal condizionale… Perché questo non è il caso? Visto che la principale, nelle due frasi, non esprime alcun desiderio o volontà…?
DIstinti saluti
Rico
Caro Rico, allora se nella principale c’è un condizionale passato (non avrei pensato, non avrei detto) se la subordinata esprime contemporaneità ci vuole il congiuntivo imperfetto (potesse fare ciò), se esprime anteriorità è possibile avere il congiuntivo imperfetto, passato e trapassato (potessi fare, avessi potuto fare, abbia potuto fare), se invece esprime posteriorità ci vuole il condizionale passatto (avresti potuto fare).
Un saluto
Prof. Anna
Non avrei pensato che lui avrebbe potuto fare ciò”. La sua risposta, “Caro Rico, il verbo “pensare” vuole il congiuntivo”. Quindi ” non pensavo che venisse”, è una frase corretta, invece, “non pensavo che sarebbe venuto”, non lo è? In questa frase, la costruzione del periodo non è con il condizionale ma con l’imperfetto indicativo, quindi è corretto il condizionale passato, per il futuro nel passato, giusto?
E perché nella prima frase ” non avrei pensato…” non è corretto il condizionale nella subordinata? Visto che il condizionale nella principale non indica alcun desiderio o volontà, giusto? Solo perché il verbo pensare vuole il congiuntivo? Quindi anche altri verbi come:amare, aspettare, credere, chiedere ecc. se fossero coniugati come non “avrei pensato”…, dovrebbero essere seguiti sempre dal congiuntivo? Ad es.: “Non avrei aspettato che lui facesse i suoi comodi” e non ” non avrei aspettato che lui avrebbe fatto i suoi comodi”. Le mie ipotesi sono corrette?
Distinti saluti
Rico
“Caro Rico, le regole sulla concordanza dei tempi sono diverse quando nella reggente si ha un verbo che esprime volontà o desiderio (volere, desiderare, preferire) coniugato al condizionale; in questi casi per indicare il rapporto di contemporaneità o posteriorità si usa l’imperfetto congiuntivo e per indicare un rapporto di anteriorità si usa il congiuntivo trapassato”.
Un saluto
Prof. Anna
E perché quindi questa è corretta? Malgrado il verbo “immaginare” debba essere seguito dal congiuntivo?: “Nessuno avrebbe immaginato che avrebbe vinto”. Posteriorità rispetto alla subordinata…
Non avrei pensato che lui avrebbe potuto fare ciò”. La sua risposta, “Caro Rico, il verbo “pensare” vuole il congiuntivo”. Posteriorità rispetto alla subordinata… Non capisco qual è la differenza di costruzione delle due frasi, e perché il condizionale nella prima fase è corretto, mentre nella seconda, no…
Distinti saluti
Rico
“Caro Rico, le regole sulla concordanza dei tempi sono diverse quando nella reggente si ha un verbo che esprime volontà o desiderio (volere, desiderare, preferire) coniugato al condizionale; in questi casi per indicare il rapporto di contemporaneità o posteriorità si usa l’imperfetto congiuntivo e per indicare un rapporto di anteriorità si usa il congiuntivo trapassato”.
Un saluto
Prof. Anna
E perché quindi questa è corretta? Malgrado il verbo “immaginare” debba essere seguito dal congiuntivo?: “Nessuno avrebbe immaginato che avrebbe vinto”. Posteriorità rispetto alla subordinata…
Non avrei pensato che lui avrebbe potuto fare ciò”. La sua risposta, “Caro Rico, il verbo “pensare” vuole il congiuntivo”. Posteriorità rispetto alla subordinata… Non capisco qual è la differenza di costruzione delle due frasi, e perché il condizionale nella prima fase è corretto, mentre nella seconda, no… Potrebbe essere una frase ellittica, la cui continuazione sarebbe…”Non avrei pensato che lui avrebbe potuto fare ciò, se non glielo avessi detto”… O no?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la frase “non avrei pensato che lui avrebbe potuto fare ciò” è corretta se si esprime posteriorità.
Prof. Anna
“Se mi avessero detto che avessi/che avrei allenato il Milan, non ci avrei creduto”. Se mi avessero detto se avessi /se avrei allenato il Milan, non ci avrei creduto”. Nella prima frase, utilizzando “che avrei allenato” mi dà una temporalità futura, per cui è corretta, giusto? Quindi “avrei allenato” non mi dà più la percezione dell’ipotesi, ma solo una percezione di tempo… E nella seconda frase, è corretto “se avrei”, per lo stesso motivo della prima frase? Qual è la regola da adoperare in frasi simili? Dobbiamo tener conto della posteriorità e dell’aspetto temporale?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, “Se mi avessero detto che avrei allenato il Milan, non ci avrei creduto” è un periodo ipotetico dell’irrealtà (http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=3634), l’opzione con il congiuntivo” se mi avessero detto che avessi…” non è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Quindi, ricapitolando… se nella principale c’è un condizionale passato (non avrei pensato, non avrei detto, non avrei voluto; anche in una forma positiva vale la stessa cosa (?) avrei pensato, avrei detto, avrei voluto) se la subordinata esprime posteriorità ci vuole il condizionale passato, corretto?
Quindi, questa frase “avrei voluto che sarebbe venuto” (condizionale passato con subordinata che indica posteriorità) è corretta?
O devo far riferimento a questa regola: “Caro Rico, le regole sulla concordanza dei tempi sono diverse quando nella reggente si ha un verbo che esprime volontà o desiderio (volere, desiderare, preferire) coniugato al condizionale (quale condizionale: presente o passato?); in questi casi per indicare il rapporto di contemporaneità o posteriorità si usa l’imperfetto congiuntivo e per indicare un rapporto di anteriorità si usa il congiuntivo trapassato”.
Con il condizionale presente, “Vorrei che venisse” = rapporto di contemporaneità o posteriorità; “vorrei che fosse venuto”= rapporto di anteriorità… Quindi “vorrei che sarebbe venuto” è scorretto, poiché la posteriorità si indica con il congiuntivo imperfetto… Le mie interpretazioni sono corrette?
DIstinti saluti
Rico
Caro Rico, devi fare riferimento a quella regola quando nella reggente si ha un verbo che esprime volontà o desiderio coniugato al condizionale (presente e passato), “vorrrei che sarebbe venuto” è una frase scorretta.
A presto
Prof. Anna
“Se avessi saputo che tu fossi venuto/che tu saresti venuto, ci sarei venuto anch’io”. Secondo me, è corretto utilizzare “fossi venuto” al posto di “saresti venuto”, perché è un’ipotesi, da ciò la conseguenza ci “sarei venuto anch’io”… La mia interpretazione è corretta? In queste frasi, in cui ci sono più ipotesi contrassegnate da due “congiuntivi trapassato” e un condizionale passato, ci si esprime così?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, è corretta la frase con il condizionale passato: “se avessi saputo (nel passato), che saresti venuto (nel futuro), ci sarei venuto anch’io (nel futuro)”.
Un saluto
Prof. Anna
Neanche un errore, prometto bene:-)
Ingrassare o ingrosso? io dico ingrosso, ma molti dicono ingrasso.
Grazie!
Caro Rino, quando si aumenta di peso si dice “ingrassare”.
A presto
Prof. Anna
Se mangio poco non ingrosso:
Se mangiassi poco non ingrosserei;
Sarei stato in forma se fossi andato sempre in piscina.
Giusto? spero di si, ho dubbi sul 3° es.potetico irreale.
Caro Rino, il periodo ipotetico dell’irrealtà può avere la apodosi sia al condizionale passato se la conseguenza non si è realizzata nel passato (sarei stato in forma) o al condizinale presente se la conseguenza non si è realizzata nel presente (sarei in forma se…); meglio usare il verbo “ingrassare”.
A presto
Prof. Anna
Vorrei sapere quale di queste due frasi è corretta.
1) Aspetta un cugino di ritorno dalla guerra e va a vedere se è lui.
2) Aspetta un cugino di ritorno dalla guerra e va a vedere se fosse lui.
Grazie
Cara Maria, anche se non mi è molto chiaro il contesto in cui ssono inserite queste frasi, direi che si può usare l’indicativo.
A presto
Prof. Anna
“Non vorrei che mi fossi connesso a internet e mi avessero scalato il credito”. In questa frase “avessero scalato” dipende dal verbo “fossi connesso”?
“Non vorrei che mi fossi connesso a internet e perciò mi hanno/avessero scalato il credito”. Io scriverei ” mi hanno” che dipende da “fossi connesso”, perché è una certezza…
Ah, ho letto la pagina su il “che nelle frasi relative”.
Come capire ancora meglio quando un congiuntivo (o un indicativo) deve seguire un altro congiuntivo nella stessa frase, preceduto da un condizionale?
Distinti saluti
RIco
Caro Rico, la prima frase è corretta, “mi avessero scalato” dipende da “non vorrei” e non da “fossi connesso”. Non ho capito bene la tua ultima domanda, poresti farmi un esempio?
Prof. Anna
“Non vorrei che avrebbe pensato che io non volessi raggiungerlo”. Dovrebbe essere scorretta la frase, visto che “vorrei” (vorrei che sarebbe venuto” è una frase scorretta, come mi ha scritto lei) deve essere seguito da un congiuntivo e non da un condizionale passato… Ma mi suona bene… Mi chiarirebbe la regola?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la frase è scorretta, bisogna usare il congiuntivo: “non vorrei che avesse pensato”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof.ssa Anna,
è corretta la frase:
“volevo solo sapere come stai”.
O sarebbe meglio:
“volevo solo sapere come stavi”.
“volevo solo sapere come stessi”.
Grazie e complimenti per l’utilissimo supporto.
Margherita
Cara Margherita, sono corrette tutte le frasi, la prima si riferisce di più a una condizione presente, le ultime due a una condizione nel passato ma che si riflette anche nel presente.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno Prof. Anna, come fare per non confondere in analisi grammaticale il partitivo dalla preposizione articolata?
pagliaccio….:nome comune di cosa sing, maschile, concreto….primitivo?Grazie
Cara Sara, lo si capisce dal contesto, se puoi trasfomarlo in “alcuni-alcune” per esempio “ho comprato delle (alcune) mele” è articolo partitivo, altrimenti è preposizione articolata “il colore delle mele che ho comparto è rosso”; l’analisi grammaticale è corretta.
A preste
Prof. Anna
Caro Rico, è corretta la frase con il condizionale passato: “se avessi saputo (nel passato), che saresti venuto (nel futuro), ci sarei venuto anch’io (nel futuro)”.
Ci potrebbe essere il caso in cui due congiuntivi trapassato possano essere seguiti da un condizionale, in un periodo ipotetico dell’irrealtà? Ossia, due congiuntivi trapassato e un verbo al condizionale, li potremmo scrivere o utilizzare a voce in una stessa frase del periodo ipotetico?
Distinti saltui
Rico
Caro Rico, non so se ho capito bene la tua domanda, ma nei periodi ipotetici non è possibile usare il condizionale nella protasi (frase introdotta da -se-) né usare il congiuntivo nell’apodosi.
Un saluto
Prof. Anna
IO DE COCCIO:-)
ingrassare
[in-gras-sà-re] v.
• v.tr. [sogg-v-arg]
1 Far diventare grasso qlcu.: i. i vitelli; far sembrare qlcu. più grasso: quell’abito ti ingrassa
2 Concimare un terreno: i. l’orto
3 Lubrificare qlco. con il grasso: i. gli ingranaggi che stridono
• v.intr. (aus. essere) [sogg-v] Diventare grasso o più grasso
• ingrassarsi
• v.rifl. [sogg-v]
1 Diventare grasso
2 fig. Arricchirsi, spec. in maniera poco onesta
• sec. XIII
Distinti saluti.
Caro Rino, di solito si usa “ingrassare” quando si aumenta di peso e “ingrossare” quando aumenta la massa muscolare.
Un saluto
Prof. Anna
ingrossare
[in-gros-sà-re] v. (ingròsso ecc.)
• v.tr. [sogg-v-arg]
1 Far diventare grosso o più grosso qlco. SIN gonfiare: le continue piogge ingrossano i fiumi; far sembrare qlcu. o qlco. più grosso del reale: la giacca a vento mi ingrossa
2 Far aumentare qlco. in quantità SIN accrescere: i. le fila dell’organizzazione
• v.intr. (aus. essere) [sogg-v] Diventare grosso o più grosso SIN ingrassare
• ingrossarsi
• v.rifl. [sogg-v]
1 Aumentare in volume; detto del mare, diventare burrascoso
2 Aumentare di numero
• sec. XIV
NON PER CONTRADDIRLA , Ma per capire; Grazie!
“Vorremmo esiliarla”. “Vorremmo che esiliassimo lei”. Questa seconda frase è scorretta… perché “esiliassimo” fa riferimento a “noi vorremmo”, quindi a noi che ci esiliassimo…e non a lei, o no? Quindi sia in modo logico sia in modo grammaticale, è sbagliata… E’ corretto dire “vorremmo che venga esiliata”, ma anche “vorremmo esiliarla”: in questo caso, la differenza è la costruzione implicita o esplicita che vogliamo dare alla frase, o no?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, quello che dici è corretto.
Un saluto
Prof. Anna
“se fosse venuto e mi avesse detto/avrebbe detto quella cosa, sarei stato più buono con lui”. Penso che sia corretto “avesse detto”, ma perché? E qual è la differenza con questa frase corretta “se mi avessero detto che avrei allenato (futuro)/che avessi il Milan non ci avrei creduto”. Perché nella prima frase bisogna usare il congiuntivo, mentre nella seconda il condizionale? Se venisse e mi dicesse /direbbe quella cosa, mi comporterei così…” è corretto “dicesse”, ma perché? Mi farebbe capire meglio queste differenze?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, nella prima è corretto il congiuntivo perché “mi avesse detto” dipende dempre dal “se”, infatti “se fosse venuto e mi avesse detto” sono due coordinate; mentre “che avrei allenato…” è una subordinata che dipende da “se mi avessero detto che”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Professoressa in riferimento ad un permesso negato ad un’amica per andare ad una festa si dice:
Se io fossi al tuo posto parlerei con i TUOI genitori
Se io fossi al tuo posto parlerei con i MIEI genitori
A me sembra corretta la 2 alla mia prof di lettere la 1 ma la motivazione nn mi ha convinto anzi mi è sembrata nn tanto convinta anche lei ma è rimasta sulla sua posizione.
Mi sà dire qual’è quella giusta e perchè?
Car David, è corretta la prima frase “i tuoi genitori” in quando se usassi “i miei” potrebbe anche trattarsi dei genitori di chi sta parlando e non di quelli dell’amica.
Un saluto
Prof. Anna
Salve Prof, ho un dubbio riguardo l’uso del congiuntivo in questa proposizione: “Vediamo se l’utilizzo di questa tecnica ci possa favorire nell’esito finale della prova”. La frase ha valore di auspicio, ma non sarebbe meglio usare l’indicativo presente in protasi e apodosi? O è corretta anche la forma col congiuntivo al presente? Grazie!
Caro Matt, non si tratta di un periodo ipotetico, ma un’ interrogativa indiretta introdotta da “vediamo se”, quindi il verbo può essere sia all’indicativo sia al congiuntivo per sottolineare il vallore dubitativo della frase.
Un saluto
Prof. Anna
Caro Rico, nella prima è corretto il congiuntivo perché “mi avesse detto” dipende dempre dal “se”, infatti “se fosse venuto e mi avesse detto” sono due coordinate; mentre “che avrei allenato…” è una subordinata che dipende da “se mi avessero detto che”.
Quindi quando è una subordinata, il tempo verbale cambia sempre rispetto alla principale?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, le subordinate sono di vario genere e vogliono modi verbali specifici a seconda del genere a cui appartengono.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof. mi scusi ma vorrei capire bene.
Se dico:”Se io fossi al tuo posto..” sto ipotizzando di essere al suo posto. Quindi, se io sono lei, non dovrei dire :”Se io fossi al TUO posto parlerei con i MIEI genitori”?
Ho bisogno di una risposta articolata e convincente!! 🙂
Caro David, il tuo ragionamento è corretto, ma per evitare fraintendimenti, io userei comunque “i tuoi genitori”.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno prof Anna! Guardiano deriva da guardia.
Cara Pina, la tua ipotesi è corretta.
A presto
Prof.. Anna
Gentilmente è giusto considerare zoo un nome collettivo? Perchè è’ un insieme di animali…..
Cara Sara, non è corretto considerarlo un nome collettivo, lo “zoo” è un luogo dove si trovano gli animali, significa “giardino zoologico”.
Un saluto
Prof. Anna
“Se dovessi incontrarla, ve la saluterò”. A me sembra che sia una frase corretta… Sbaglio?
Caro Vince, la frase è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Dimenticavo! Grazie.
Un saluto.
Salve, complimenti per il sito.
Perche lá frase “vorrei avermi com prato uma macchina l’anno scorso però non ci sono riuscito” è sbagliata?
“Avrei voluto essere nato in Piemonte” , Avrei voluto nascere in Piemonte”vorrei essere nato in Piemonte” sono giuste? Hanno lo stesso significato?
Grazie
Caro Giampaolo, è scorretta perché quando c’è un verbo pronominale -comprarsi- l’ausiliare è “essere” e non “avere”, quindi “vorrei essermi comprato”.
Un saluto
Prof. Anna
Scusi gli errori di grafia, ma questo correttore non mi aiuta per niente.
*la frase
*comprato
*una macchina
“Se avessi voluto che venisse/veniva/sarebbe venuto…, glielo avrei detto…”. Secondo me,il congiuntivo imperfetto (siccome dipende da “avessi voluto”) è corretto, come il condizionale passato “sarebbe venuto”…Mentre l’indicativo “veniva”, no, perché è preceduto dal verbo “voluto”.
Le mie ipotesi sono corrette?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, è corretto il congiuntivo imperfetto ma non gli altri tempi verbali.
Un saluto
Prof. Anna
“se fosse venuto e mi avesse detto/avrebbe detto quella cosa, sarei stato più buono con lui”. Penso che sia corretto “avesse detto”, ma perché? E qual è la differenza con questa frase corretta “se mi avessero detto che avrei allenato (futuro)/che avessi il Milan non ci avrei creduto”.
La sua risposta “Caro Rico, nella prima è corretto il congiuntivo perché “mi avesse detto” dipende dempre dal “se”, infatti “se fosse venuto e mi avesse detto” sono due coordinate; mentre “che avrei allenato…” è una subordinata che dipende da “se mi avessero detto che”.
Mi par di capire che il verbo nella subordinata cambia secondo gli elementi introduttori, le proposizioni finali e causali ecc. e il rapporto con la principale…
Nel caso del periodo ipotetico della possibilità e dell’irrealtà, i verbi non cambiano quando le proposizioni sono collegate tra di loro in modo da rimanere concettualmente sullo stesso piano (in modo coordinato),quindi se, sullo stesso piano, si ha lo stesso tempo verbale; diversamente, si ha un tempo verbale diverso, se c’è un rapporto di subordinazione (faccio riferimento al periodo ipotetico) che non rimane concettualmente sullo stesso piano…
E’ corretto quanto scritto da me?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, il tuo raginamento è corretto.
Un saluto
Prof. Anna
“Sarebbe stato bello se lui fosse/fosse stato qui”. Sono corretti entrambi i tempi verbali della subordinata?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, è corretto solo il congiuntivo trapassato (fosse stato), si tratta infatti di un periodo ipotetico dell’irrealtà.
Un saluto
Prof. Anna
“Se ti avessero detto che facevi/facessi/avresti fatto (anche se è una ripetizione, ma faccio riferimento ai tempi verbali)…, avresti fatto”. Non “facessi” perché c’è il participio “detto”; “facevo” come contemporaneità rispetto ad “avessero detto”; e “avresti fatto” (nella subordinata) come posteriorità rispetto ad “avessero detto”.
“Avresti fatto” (nella principale) dipende da “se ti avessero detto”.
Le mie interpretazioni sono corrette?
Distinti saluti
RIco
Caro Rico, il tempo corretto è il condizionale passato, “che avresti fatto” non è la principale, ma dipende da “se ti avessero detto”.
Un saluto
Prof. Anna
“Avrei voluto che la tragedia vi fosse/foste stata evitata”. E’ corretto “vi fosse” perché il verbo è preceduto da “la tragedia”, anche se poi c’è “vi”, che potrebbe essere seguito dal verbo “foste”…; quindi come regolarsi in questi casi…?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, è corretto il congiuntivo perché è retto dal verbo “volere”.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno, gentilissima Professoressa Anna
Un dubbio mi tormenta… In una mail scritta ad una persona a cui porto molto rispetto ho scritto questa frase:
“Spero stiate bene, e chi vi stiate preparando per le nevicate che, si spera, arriveranno presto”
Sarebbe stato più corretto se invece avessi scritto:” Spero stiate bene, e chi vi stiate preparando per le nevicate che, si spera, ARRIVINO presto!”?
Grazie per l’ottimo servizio che fornisce 🙂
Davide
Caro Davide, è corretto l’uso del futro semplice.
A presto
Prof. Anna
Grazie Professoressa :-)))
Buongiorno professoressa.
Un dubbio. È corretta la frase:
– Avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche se avesse voluto dire non ritornare;
Oppure:
– Avrebbe fatto qualsiasi cosa, anche se avrebbe voluto dire non ritornare.
Grazie.
Caro Marco, è corretta la frase col congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
“Si sarebbe chiusa quando fossi/saresti arrivato tu” (cit.). Questo “quando” non implica l’ipotetica? Quindi non è più corretto il verbo al congiuntivo?
La ringrazio, immensamente, per i suoi insegnamenti!
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, è corretto il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
“Vorrei pensare che sia/fosse…”. In questa frase, non essendo quest’altra “vorrei che fosse”, il congiuntivo presente è corretto, perché è anticipato dal verbo “pensare”. Giusto?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, la tua ipotesi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
“… se ne potrebbero fare mille se si volesse”. Di solito, l’apodosi corrisponde al condizionale (nella principale) in una proposizione ipotetica, e la protasi (nella subordinata) a un congiuntivo… In questa frase, ” se si volesse” è l’apodosi di questo periodo ipotetico. Giusto?
Quindi anche il congiuntivo potrebbe fungere da apodosi, in queste frasi (ma anche in altre?). Corretto?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, il -se- di “se ne potrebbero” è il pronome -si-, quindi “se si volesse” è la protasi e “se ne potrebbero” l’apodosi.
Un saluto
Prof. Anna
“Dovrei sostenere questa prova sempreché superi/superassi quell’altra…”. Potrei usare sia l’uno che l’altro tempo verbale? Anche se, in questo caso, il condizionale, non indica, desiderio o volontà…
Cosa ne pensa?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, userei o il congiuntivo presente (superi) o il congiuntivo passato (abbia superato).
Un saluto
Prof. Anna
“… se ne potrebbero fare mille se si volesse”. Di solito, l’apodosi corrisponde al condizionale (nella principale) in una proposizione ipotetica, e la protasi (nella subordinata) a un congiuntivo… In questa frase, ” se si volesse” è l’apodosi di questo periodo ipotetico. Giusto?
Quindi anche il congiuntivo potrebbe fungere da apodosi, in queste frasi (ma anche in altre?). Corretto?
La sua risposta “Caro Rico, il -se- di “se ne potrebbero” è il pronome -si-, quindi “se si volesse” è la protasi e “se ne potrebbero” l’apodosi.”
Come fare a capire che il “se” di “se ne potrebbero” è un pronome?
Il congiuntivo può fungere da apodosi in un periodo ipotetico? E il condizionale da protasi in un periodo ipotetico?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, non è possibile avere il condizionale nella protasi o il congiuntivo nell’apodosi.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera Professoressa ho un dubbio su questa forma interrogativa: “c’è qualcosa che io potrei fare per te?” Io avrei usato il possa. Quale è la forma corretta e perchè? Grazie.
Caro Giacomo, si può tranquillamente usare l’indicativo “c’è qualcosa che posso fare per te?”.
Un saluto
Prof. Anna
Prof un dubbio. Come si completa la frase ” credevo che(avrebbe/aveva/avessi/abbia/avesse) corso velocemente, invece arrivò in ritardo”? E poi anche un’altra ” io mi domando se lui(ha capito/abbia capito/capisce/avrà capito) cosa intendevo?” Grazie in anticipo
Caro Miky, “credevo che avesse corso…” se la subordinata è anteriore alla principale, “credevo che avrebbe corso….” se la subordinata è posteriore alla principale, “io i domando se abbia capito”.
Un saluto
Prof. Anna
“Vorrei che il Presidente della Repubblica fosse…, ma che il prossimo lo eleggessero/eleggono gli elettori”. Secondo me, è corretto “lo eleggessero”, perché seguirebbe “ma vorrei (sottinteso) che il prossimo”, o no?
Come fare a capire quando un verbo espresso in una frase, è sottinteso nell’altra?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, è corretto “lo elegessero”; puoi capire che anche questa frase è retta da “vorrei” perché non ha nessun altro verbo che la possa reggere se non quello, che è appunto il verbo della principale.
Un saluto
Prof. Anna
Salve prof
È esatto dire ” se mi limitassi a studiare ciò che dice lui, avrei già finito il libro ” o ” se mi fossi limitato a studiare ciò che dice lui, avrei già finito il libro “? Qual è la correlazione dei tempi esatta?
Caro David, è più corretto il secondo periodo, che è un periodo ipotetico dell’irrealtà in cui entrambe le frasi presentano un’ipotesi non realizzata nel passato.
Un saluto
Prof. Anna
buongiorno professoressa, ho un dubbio. quale delle due espressioni è corretta? E a quale periodo ipotetico si può fare riferimento?
non avrei mai immaginato due anni fa che lo stesso parlamento avrebbe eletto…
non avrei mai immaginato due anni fa che lo stesso parlamento avesse eletto…
Cara Maria, non si tratta di periodi ipotetici, entrambe le frasi sono corrette, nella prima la subordinata è anteriore rispetto alla reggente, nella seconda la subordinata è posteriore rispetto alla reggente, per approfondire la concordanza dei tempi ti consiglio questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4258; http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4306
A presto
Prof. Anna
“Cosa potrebbe succedere quando le società potrebbero/potessero essere a capo dei servizi televisivi…”. Potrebbe essere un’ipotetica, questa frase? quindi è corretto il congiuntivo?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, io userei il futuro: “Cosa potrebbe succedere quando le società potrannoessere a capo dei servizi televisivi”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve signora Anna, avrei una domanda da porle.
Nel caso in cui io volessi scrivere un racconto ambientato nel passato, che periodo ipotetico dovrei usare?
Per esempio:
“Giovanna scrisse il sogno nel quaderno: lo avrebbe portato al suo amico se si fossero rivisti.Poi si vestì e uscì.”
E’ giusto? A me da questa frase sembra che lei e l’amico non si siano visti, e invece ancora non si sa…
Grazie.
Livia
Cara Livia, quello che hai usato è un periodo ipotetico dell’irrealtà, non so cosa tu voglia esprimere, quindi ti consiglio di leggere questo articolo su questo tipo di periodo ipotetico: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=3634
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof. Anna,
è possibile la seguente frase con il futuro indicativo?:
“se il capo dovesse autorizzare noi interverremo immediatamente”.
grazie
ermanno
Caro Ermanno, la frae che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno,
ho un quesito che mi è venuto in mente poco fa guardando un telefilm.
un bambino viene ritrovato dopo svariati anni e così il poliziotto che lo ritrova, lo siede in auto e chiama un collega dicendo “c’e’ qualcuno che se ne occupa?”
io credo che si dica “c’e’ qualcuno che se ne occupi?” o a limite cambiare la costruzione della frase in “c’e’ qualcuno che se ne possa occupare?”
molti parlano di periodo ipotetico e quindi è corretto usare il presente (occupa), ma il periodo ipotetico è corretto usarlo in questo contesto?
Caro Emanuele, si tratta di proposizioni relative introdotte dal pronome relativo -che- (non si tratta di periodi ipotetici), in questo caso è corretto sia usare l’indicativo, se si vuole presentare il fatto come oggettivo, sia usare il congiuntivo se si vuole dare una sfumatura di eventualità o di possibilità alla frase. Per approfondire l’uso del congiuntivo nelle frasi relative ti consiglio questo articolo: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=4895
A presto
Prof. Anna
mi dite 10 periodi ipotetici della possibilità per favore?
Cara Elvira, prova tu a scriverli seguendo le indicazioni che trovi nell’articolo, se vuoi posso correggerli.
Un saluto
Prof. Anna
mi dite 10 periodi ipotetici della possibilità?
Buongiorno prof.ssa, grazie per la Sua disponibilità. Ho un dubbio che mi attanaglia da ieri, ossia da quando ho visto un link su fb.
C’era una foto con scritto “se mi arrestassero, cosa penseresti che abbia fatto?”.
In questo caso si tratta di consecutio in una frase subordinata nell’apodosi?
Caro Leonardo, la tua ipotesi è corretta, la frase “che abbia fatto” è retta dall’apodosi del periodo ipotetico.
A presto
Prof. Anna
Grazie. Allo stesso modo, si potrebbe mettere qualsiasi forma verbale a seconda del tempo a cui ci riferiamo. Per es. potrei dire “cosa penseresti che dovrei fare” (se posteriore) oppure “cosa penseresti dovessi fare” (se contemporaneo)…
Caro Leonardo, se posteriore: “cosa penseresti che avrei dovuto fare”, se contemporanea “cosa penseresti che debba fare”.
Un saluto
Prof. Anna
Caro Leonardo, la contemporaneità (e posteriorità) viene espressa dal congiuntivo imperfetto dopo un condizionale presente se nella reggente abbiamo un verbo che esprime volontà o desiderio: “vorrei che tu fossi sincero”.
Un saluto
Prof. Anna
Si certo! Sul posteriore è stato un mio refuso, ripensandoci non ha logica con “dovrei”.
Però sul contemporaneo, molti libri di grammatica collegano, come consecutio di un verbo al cond. pres. il congiuntivo imperfetto.
Caro Leonardo, la contemporaneità (e posteriorità) viene espressa dal congiuntivo imperfetto dopo un condizionale presente se nella reggente abbiamo un verbo che esprime volontà o desiderio: “vorrei che tu fossi sincero”.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno,
Vorrei sapere quale delle due frasi e’ corretta:
“Vorrei sapere se posso svolgere la mia tesi su…”
Oppure
“Vorrei sapere se potrei svolgere la mia tesi su…”
Ringraziandola anticipatamente
Beatrice
Cara Beatrice, sono corrette entrambe.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno Professoressa.
Gentilmente sottopongo alla sua attenzione alcune frasi della cui correttezza non sono sicura:
A) Se dovesse capitare di rivederti ti saluteró
B) Se dovesse capitare di rivederti ti saluterei
C) Se dovesse capitare di rivederti ti saluto
Qual è la differenza fra A, B e C? Sono tutte adatte alla lingua scritta?
C) Se pensassi che non sei interessato alla materia, eviterei di insistere
D) Se pensassi che tu non sia interessato alla materia, eviterei di insistere
Anche in questo caso, sono entrambe corrette?
E) Ai miei tempi, se in classe ti comportavi male la maestra di metteva in castigo
Si tratta di un periodo ipotetico della realtà?
Grazie della sua disponibilità.
Buona giornata
Viv
Cara Viv, direi che sono più adatti allo scritto A e B, meglio D con il congiuntivo dopo “pensare”, E è un periodo ipotetico della realtà.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno!
Vorrei sapere se è correto dire “Ci vedremo quando arriverò in Brasile”
Grazie!
Un saluto
Silvina.
Cara Silvina, la frase è corretta.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna,
mi è stato molto utile, anche se ho ancora bisogno di chiarimenti..nel senso che non riesco a distinguere i tre tipi di periodi!!
Avrebbe qualche consiglio da darmi, qualche “segreto” per distinguerli meglio??
Confido in lei! 🙂
Sara
Cara Sara, per distinguerli puoi o analizzare i modi e i tempi verbali oppure considerare il significato (realtà-possibilità- irrealtà).
A presto
Prof. Anna
Salve Prof, sono Giancarlo, e vorrei porle alcune domande:
1 Se fosse rimasto sarebbe morto, invece è scappato e fortunatamente si è salvato.
2 Pensi che possa sempre ascoltarti, se non fossi sempre al lavoro staremmo di più insieme.
3 Pensi che possa sempre ascoltarti, se non saresti sempre al lavoro staremmo di più insieme.
4 Sarebbe stato bello se avessimo passato più tempo insieme- oppure- fosse stato bello se avremmo passato più tempo insieme.
Caro Giancarlo, le frasi 1 e 2 sono corrette, la 3 non è corretta, la 4 e corretta nella prima forma in cui l’hai scritta.
A presto
Prof. Anna
Se fosse successo qualcosa a Francesco, si sarebbe potuto pensare che il pacco era mandato/fosse mandato da Giovanni o da qualche altro… Non sarebbe più corretto usare il modo verbale “fosse mandato”, dato che è preceduto dal verbo “pensare”, anziché “era mandato”?
Il modo infinito può essere seguito da ogni tempo e modo verbale? Ad es.: pensare che sia; pensare che sia stato; pensare che fosse; pensare che fosse stato; pensare che sarebbe; pensare che sarebbe stato.
Distinti saluti
Caro Rico, l’uso del congiuntivo è corretto, ma la forma passiva “fosse stato mandato”. L’infinito può essere seguito da qualsiasi tempo e modo verbale.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie mille prof, vorrei chiederle un’altra cosa:
si dice vorrei che la nostra situazione economica sia migliore
fosse migliore o sarebbe migliore…. Grazie per il consiglio
Io credo che vadano bene tutti e tre i termini o no.
Caro Giancarlo, la frase corretta è “vorrei che fosse migliore”, dopo un verbo che esrpime volontà o desiderio al condizionale presente per esprimere conemporaneità o posteriorità si usa il congiuntivo imperfetto.
Un saluto
Prof. Anna
salve prof , sono Elina ,come posso capire se il periodo ipotetico esprime una realtà o una possibilità? ad esempio ” se Alessandro smettesse di fumare, sicuramente ci guadagnerebbe in salute ” questa frase esprime una realtà realizzabile allora perché si é congugata come il tipo della possibilità ?
a presto
Elina
Cara Elina, il periodo che scrivi indica uuna possibilità in quanto è possibile che si realizzi ma anche che non si realizzi.
Un saluto
Prof. Anna
salve prof , sono Elina, come posso capire se la frase esprime una possibilatà o un desiderio oppure una realtà realizzabile ??per poter coniugare i verbi nel tempo giusto ; .. davvero bisogno del suo aiuto ..
A presto 🙂
Cara Elina, nel periodo ipotetico della realtà i fatti vengono presentati come reali: “se non studierai, sicuramente non passerai l’esame”; in quello della possibilità l’ipotesi è possibile in qunato il fatto potrebbe o non potrebbe realizzarsi: “se mi mettessi a dieta (ma non è detto che io lo farò), domagrirei”; in quello dell’irrealtà ci sono due possibilità: – la protasi esprime un’ipotesi non ralizzata nel passato, cioè qualcosa che sarebbe potuto succedere, ma non è successo e l’apodosi esprime una conseguenza non realizzata nel momento presente: “se mi fossi messa a dieta (ma non l’ho fatto), dimagrirei (ora)” o la protasi esprime sempre un’ipotesi non realizzata nel passato, l’apodosi esprime una conseguenza non realizzata nel passato: “se mi fossi messa a dieta (ma non l’ho fatto), sarei dimagrita (nel passato)”.
Un saluto
Prof. Anna
salve prof..la ringrazio per la spiegazione davvero utile e mi aiuta a capire la lezione 🙂 grazie mille
un saluto
Elina
La frase se mi avessero detto che sarebbe accaduto tutto questo non ci avrei creduto é scritta correttamente?
Cara Maria Concetta, la frase è corretta.
A presto
Prof. Anna
Gentile Professoressa,
volevo sapere se è corretto dire:
“se non mangio ciò che mangi tu, non vuol dire che sia ipocrita ma che siamo diverse”?
La ringrazio! La scheda è stata molto utile
Caro Glob, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professoressa, la frase:
Bisognerebbe chiedere a Marco se sarebbe contento nel caso in cui gli impedissimo l’uso del cancello
è corretta?
Grazie infinite
Cara Adriana, la frase è corretta, ma non si tratta di un periodo ipotetico, la frase introdotta da -se- è un’interrogativa indiretta e in questo caso -se- può essere seguito dal condizinale.
Un saluto
Prof. Anna
Gentilissima, professoressa. Grazie per l’esaustiva spiegazione.
Salve . Si può dire ( se prenfevi il furgone a quella velocità ….) o si può dire solo ( se avessi preso il furgone …..)
Cara Mara, è sicuramente più corretto “se avessi preso il furgone”, ma è possibile usare, soprattutto nella lingua parlata, l’imperfetto seguito dal condizionale passato.
Un saluto
Prof. Anna
Salve prof.ssa Anna,può togliermi un dubbio?
È corretto dire “non avrei mai immaginato che mi avrebbe fatto soffrire ogni volta che lo avrei utilizzato” o ” non immaginavo che mi avrebbe fatto soffrire ogni volta che lo avessi utilizzato”?
Cara Barbara, sono corrette entrambe le forme.
Un saluto
Prof. Anna
Salve! Ho un dubbio che ancora non sono riuscita a risolvere: è corretta la frase “immagino che l’abbiano presa in giro dopo che fosse uscita con loro” o sarebbe più corretto dire “immagino che l’abbiano presa in giro dopo che è/era uscita con loro”?
Grazie in anticipo.
Cara Michela, in questo caso è corretto usare l’indicativo e non il congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno professoressa,
mi sono appena imbattuto in questa frase:”io se avrò ancora forze a disposizione, mi piacerebbe”
Cosa ne pensa?
Complimenti per la passione e la competenza con cui cura questo blog!
E grazie in anticipo.
Caro Francesco, in questo caso si tratta di un periodo ipotetico misto, si può considerare corretto, ma non metterei -io- all’inizio.
Un saluto
Prof. Anna
Salve ho un dubbio è corretta la frase “ma non so se il quaderno era da portare a casa. Grazie in anticipi
Cara Valeria, la frase è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Gentilissima prof mi può dire se questa frase è corretta? : “non saprei se avrebbe gli stessi riguardi”
Gentilmente mi può dire se questa frase è corretta? : “Non saprei se avrebbe gli stessi riguardi”
Cara Anna, la frase è corretta, non si tratta però di un periodo ipotetico ma la frase introdotta dal “se” è un’interrogativa indiretta, in questi casi è possibile avere il condizionale dopo il “se”, questo non è invece possibile nel periodo ipotetico.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa,
vorrei chiederle quale delle due seguenti frasi ritiene corretta o, qualora siano entrambe corrette, quale delle due sia meglio usare:
1) Se i tuoi amici si fermano a cena, ordineremo delle pizze
2) Se i tuoi amici si fermeranno a casa, ordineremo delle pizze
La ringrazio in anticipo per la disponibilità.
Cordiali saluti,
Lionel
Caro Lionel, sono corrette entrambe (si fermeranno a cena), per quanto riguarda l’uso dipende da cosa vuoi esprimere: un’azione nel presente o in un futuro immediato “se si fermano a cena” o nel futuro “se si fermeranno a cena”.
Un saluto
Prof. Anna
come dobbiamo comportarci nel caso che avessimo la prima frase al congiuntivo e collegato un periodo ipotetico? es. Credo che se domani piove prendo l’ombrello? Credo che se domani piova prendo l’ombrello? Credo che se domani piovesse prenderò l’ombrello ecc ? Quali regole dobbiamo considerare in questi casi?
Caro Arturo, in questo caso la frase che dipende da “credo” è “prenderò l’ombrello” e non “se domani piove”, quindi è possibile dire “credo che se domani pioverà prenderò l’ombrello” rispettando sia la reggenza di “credere” (che può reggere l’indicativo futuro ma anche il condizionale) sia i tempi e i modi del periodo ipotetico, quindi la regola è rispettare i modi e i tempi del periodo ipotetico: “credo che se piovesse prenderei l’ombrello” (periodo ipotetico della possibilità); “credo che se avesse piovuto, avrei preso l’ombrello” (periodo ipotetico irrealtà).
A presto
Prof. Anna
Se avessi saputo che perdere a tennis con me t’avesse potuto procurare un trauma così profondo mi sarei impegnato a farti vincere. E’ corretto ?
Caro Nicola, è corretto dire: se avessi saputo che perdere a tennis con me ti avrebbe potuto procurare un trauma così profondo mi sarei impegnato a farti vincere.
Un saluto
Prof. Anna
L’ho fatto tutto e non ho sbagliato niente
Cara Polska, davvero un ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
Ciao La Professoressa Anna
in ritardo- ma vedo che ci sono ancora (delle?) domande
allora anche io ne(n’ho?) ho una –
la frase : se avessi piu’ tempo, potrei studiare meglio l’italiano
e’ la frase del tipo 1- c’e’ la possibilita’
e’ corretta?- perche’ ho letto che non e’ vietato di usare il condizionale nelle 2 parte della frase
ma in quest’esempio- penso che sia corretto- la prima parte e’ il congiuntivo e la seconda e’ condizionale
La frase del tipo 2 sara’: se avessi avuto piu’ tempo, potrei studiare(?- studiato?) meglio
grazie per le risposte e Grazie generalmente ( :
kdela
Cara Kdela, la prima frase che mi scrivi è un periodo ipotetico del secondo tipo, cioè della possibilità (se+congiuntivo imprefetto, condizionale semplice), mentre se vuoi formare un periodo ipotetico del terzo tipo, cioè irrealtà, dovrai dire: se avessi avuto più tempo, avrei potuto studiare (se+congiuntivo trapassato, condizionale passato).
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof. Mi è venuto un dubbio è volevo chiederle se poteva essermi di aiuto. È corretto dire se potrei, andrei.
La ringrazio anticipatamente Donato
Caro Donato, la frase che mi scrivi non è corretta, è corretto dire: “se potessi, andrei”.
A presto
Prof. Anna
Grazie,
Mi è piachuto questo esercizi. Grazie.
Mi è piachuto questo esercizi. Sto cominciano ad studiare il italiano.
Car tania, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande non esitarea a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno,
Si dice “se non fosse che si romperebbe, lo lancerei” o “se non fosse che si rompesse, lo lancerei”
Cara Martina, è correttala prima frase che mi scrivi.
Un saluto
Prof. Anna
L’articolo è ben fatto ed è molto chiaro. Però nulla dice riguardo agli effetti attuali di un evento che avrebbe potuto avvenire nel passato.
Faccio un esempio:
Se non ci fosse stato il Sahara, l’Europa ora avrebbe una più numerosa popolazione di colore.
Non sarebbe il caso di considerare, alla stregua di quanto già non facciano i popoli di lingua anglosassone, un quarto caso di periodo ipotetico?
Lucio Leonardi
Caro Lucio, per esprimere qualcosa che sarebbe potuto avvenire nel passato c’è il periodo ipotetico dell’irrealtà: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/03/29/il-periodo-ipotetico-dellirrealta/.
Un saluto
Prof. Anna
Salve,
dopo il “se” si può usare un futuro??
– se + indicativo futuro + indicativo futuro → se potrò aiutarti, lo farò volentieri.
Non è più corretto, se posso aiutarti, lo farò volentieri.
Grazie mille
Cara Rosanna, è corretto usare il futuro nel periodo ipotetico di primo tipo, ma è ugualmente corretto usare il presente nella protasi e il futuro nell’apodosi.
A presto
Prof. Anna
Spettacolo!
Grazie
Grazie! 🙂 davvero!!!!!!!!!!!!!!!!!! 🙂
Buongiorno, un dubbio sulla concordanza in un periodo ipotetico:
gli ispettori, non convinti, nutrono sospetti che l’accusato non ABBIA AGITO/AVESSE AGITO/AGISSE da solo.
Avevo inizialmente pensato solo alla prima, ABBIA AGITO, poi mi sono resa conto che anche le altre sono accettabili. O no? Naturalmente ho guardato a tutto il testo, che riposta la notizia dell’arresto di un piromane, tutto al passato prossimo e imperfetto, cmq un passato recente.
Qualcosa anche le altre risposte siano accettabili, esiste una regola che ne spiega le differenze, per poterle chiarire a studenti stranieri?
grazie, e grazie per la disponibilitù e competenza al servizio di tutti
Cara Lorena, non si tratta di un periodo ipotetico, non abbiamo infatti una protasi e un’apodosi. Per capire qual è il tempo corretto da usare dobbiamo conoscere il rapporto temporale tra la reggente e la subordinata, in questo caso abbiamo un rapporto di anteriorità, cioè la subordinata (abbia agito) esprime un’azione avvenuta precedentemente rispetto alla reggente al presente (nutrono), quindi il tempo corretto da usare per esprimere questo raporto temporale è il congiuntivo passato (abbia agito), per ripassare la concordanza dei tempi con il congiuntivo ti consiglio questi articoli: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/10/18/la-concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-1/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/10/31/la-concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-2/.
Un saluto
Prof. Anna
cara professoressa, il mio dubbio riguarda una dipendenza al congiuntivo.
“nutrono il sospetto che lui non ABBIA AGITO da solo”
tutto il testo riferisce di fatti e azioni passate in un tempo ravvicinato, anche se foese non è pertinente.
E’ corretto anche dire “nutrono il sospetto che non AVESSE AGITO/NON AGISSE…”?
inizialmente non ci avevo pensat, anzi li avevo ritenuti scorretti, o forzati, collocando l’azione, a mio avviso, troppo spostata nel tempo, almento a intuito. Ora mi accorgo che sbagliavo. Aspetto una sua risposta !
Cara Prof.ssa,
la frase:
“Se io sono un consumatore, voglio sapere se c’è l’olio di palma dentro”.
è corretta?
Grazie!
Cordiali Saluti
Caro Maurizio, il periodo ipotetico che mi scrivi è corretto.
A presto
Prof. Anna
Salve gentile professoressa, avrei una domanda da porle.
Saprebbe dirmi tra le due frasi, quale le risulta corretta in lingua italiana?
1)Se vi svegliate e avete lui che vi guarda che fate?
2)Se vi svegliaste e vi trovaste lui che vi guarda, che fareste?
Caro Marco, entrambe i periodi sono corretti, il primo è un periodo ipotetico della realtà, il secondo sella possibilità.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Professoressa, puo’ darmi un giudizio su questo periodo? ttornato atbbe sentito parlareon,avre Bos
Forse, quando B endan fosse tornato a Boston, avrebbe sentito parlare delle accuse di tentata violenza mosse al suo studente ma, almeno per quel momento, era abbastanza lontano e probabilmente non lo sarebbe venuto a sapere.
La ringrazio.
Cara Giovanna, il periodo è corretto, in questo caso “quando” ha un valore principalmente condizionale, per questo motivo è seguito dal congiuntivo.
Un saluto
Prof. Anna
E’ corretto usare il SE + congiuntivo imperfetto + indicativo futuro?
“Se dovessi incontrarlo, mi nasconderò”
“Se dovesse parlare, negherò di aver detto quelle parole”
Grazie
Caro Rod, quello che mi scrivi è un periodo ipotetico misto, è corretto e comune nella lingua parlata, ma da evitare in registri più controllati.
A presto
Prof. Anna
Salve, ma nel PERIODO IPOTETICO DELLA REALTÀ (1° tipo), per passato si intende sia pass. prossimo che pass. remoto ? Mi fa un esempio col passato remoto ? Sono un po’ confuso. Grazie.
Caro Marco, si può usare anche il passato remoto, non è grammaticalmente scoretto ma è poco frequente: “se Maria disse la verità, lo scoprirò”, ma è molto più comune: “se Maria ha detto la verità, lo scoprirò”.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera Prof. Anna,
volevo cortesemente sapere se la frase: “vorrei chiederle se potrebbe tornare utile una nuova offerta… ” è corretta.
La ringrazio anticipatamente.
William
Caro William, la frase che mi scrivi è corretta, è possibile usare il condizionale dopo “se” quando quest’ultimo introduce una proposizione interrogativa indiretta, come in questo caso.
Un saluto
Prof. Anna
salve , dopo il se si può esprimere il futuro? esempio : se diventerai single …..
Caro Fabio, sì, è possibile, se leggi l’articolo troverai questa possibilità.
A pesto
Prof. Anna
Buongiorno professoressa, avrei una domanda da farle, ho letto questa frase “Ora è già stata avviata la seconda fase sperimentale, che dovrebbe testare il metodo su un gruppo di pazienti. Se i risultati fossero positivi, potrebbe essere una svolta importante per la cura dei tumori. È già pronto il nome: “Cherenkoscopia”.
Non riesco a capire perché abbia usato “se i risultati fossero”, non sta parlando al futuro? Il congiuntivo imperfetto non si usa per il passato?
Grazie
Questa frase “Certo si può sempre togliere se ci fossero dei problemi” é un periodo ipotetico misto?
Grazie mille
Caro Rocio, la tua ipotesi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Caro Rocio, si sta parlando di una possibilità nel futuro e per questo si usa la costruzione propria del periodo ipotetico della possibilità che richiede il congiuntivo imperfetto nella protasi.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno,
nel seguente paragrafo si trova un periodo ipotetico in cui l’apodosi è al congiuntivo (si debba).
è questa un’eccezione?
Grazie
Attraverso questo approccio il collaboratore, ad ogni livello, sviluppa in autonomia i compiti assegnati e condivisi con il proprio leader, consapevole che se un ostacolo insorgesse alla loro realizzazione nei tempi e modi definiti, si debba rivolgere, quale parte attiva e diligente, al proprio responsabile, che funge quindi da facilitatore di successo, affinché lo aiuti a superare l’ostacolo o a ridefinire modi e tempi della realizzazione del progetto.
Cara Barbara, non si tratta di un’eccezione, sarebbe più corretto usare il condizionale presente.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera Prof.ssa, le volevo chiedere un’informazione, il congiuntivo imperfetto, si può usare per rappresentare una possibilità nel futuro?
Mi potrebbe fare qualche esempio…
Grazie mille
Cara Paola, il congiuntivo imperfetto si può usare per indicare una possibilità nel presente o nel futuro: “se l’esame di domani andasse male, non potrei perdonarmenlo”, ma per esprimere un’ipotesi proiettata nel futuro si può usare anche l’indicativo futuro.
Un saluto
Prof. Anna
Prof., questa frase é un periodo ipotetico?
Devo prendere quelle medicine? e se avessi problemi?
In questo caso l’azione é proiettata nel futuro vero? Quindi avessi rappresenta un dubbio futuro?
il congiuntivo imperfetto può sempre essere usato per rappresentante un dubbio futuro?
Grazie mille
Caro Rocio, il congiuntivo imperfetto si può usare per indicare una possibilità nel presente o nel futuro, ma per esprimere un’ipotesi proiettata nel futuro si può usare anche l’indicativo futuro.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professoressa,
le frasi
‘se gentilmente me lo può passare lei’
oppure ‘se mi può scrivere’
o ancora ‘se mi può dare’
sono sbagliate?
grazie
Cara Maestrina, le frasi che mi scrivi non sono scorrette.
A presto
Prof. Anna
Se mi allenassi da solo , non ci sarebbe nessuno che mi DIREBBE cosa dovrei fare
OPPURE
Se mi allenassi da solo , non ci sarebbe nessuno che mi DICESSE cosa dovrei fare
Tra le due frasi , qual è quella giusta ? Cordialità
Grazie mille !
Caro Filippo Maria, è corretta la prima frase che mi scrivi.
Un saluto
Prof. Anna
Cara professoressa , la ringrazio per la risposta , ma me lo potrebbe spiegare più dettagliatamente ? Saluti .
Caro Filippo Maria, “se mi allenassi da solo , non ci sarebbe nessuno” è un periodo ipotetico della possibilà, “che mi direbbe cosa dovrei fare” è una relativa con il verbo al condizionale che indica che l’azione è presentata come ipotetica, ma sarebbe altrettanto corretto usare l’indicativo “che mi dice cosa devo fare”.
Un saluto
Prof. Anna
In aggiunta , possiamo dire che è corretto l’uso del condizionale semplice ”DIREBBE” nella subordinata , in quanto dobbiamo attenerci al tempo della secondaria e non della principale ? Per essere più preciso : all’inizio della subordinata ho ”sarebbe” , quindi devo mantenere come tempo il condizionale semplice fino a che non decido di concludere la frase . Es : ”se mi allenassi da solo (principale) , non ci sarebbe nessuno che mi ”DIREBBE” cosa dovrei fare , come DOVREI muovermi , o che mi DIREBBE come DOVREI respirare e come DOVREI fare un esercizio ginnico (subordinata) ”.
Caro Filippo Maria, la principale è “non ci sarebbe nessuno”, mentre “se mi allenassi da solo” è la protasi e insieme formano un periodo ipotetico, la frase introdotta da “che” è una relativa e questo tipo di frasi possono avere il condizionale quando ciò che esprimono ha un valore ipotetico e non perché la frase da cui dipendono ha lo stesso modo verbale, infatti questa stessa frase è corretta anche con l’indicativo “che mi dice come devo muovermi, come devo respirare ecc.
Un saluto
Prof. Anna
Gent.ma Prof.ssa Anna
si può dire: “Ho fatto le frittelle, mi piacerebbe portargliele, se non la scoccio! “?
La saluto e ringrazio
Raffaella
Cara Raffaella, la frase è corretta, l’uso del verbo “scocciare” è proprio di un registro familiare, colloquiale, se invece il registro comunicativo è più controllato, più formale, in questo caso è meglio usare “disturbare”.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera,
premetto che sto per strangolare un parente a causa di questa diatriba: mi potrebbe indicare quali tra le seguenti frasi sono grammaticalmente corrette?
1. avessi avuto la macchina a quest’ora sarei in Svizzera
2. avessi la macchina a quest’ora sarei in Svizzera
3. avendo la macchina a quest’ora sarei in Svizzera
4. avrei la macchina a quest’ora sarei in Svizzera
Caro Stefano, le prime tre frasi sono corrette, la prima è un periodo ipotetico dell’irrealtà, la seconda un periodo ipotetico della possibilità, nella terza il gerundio ha un valore ipotetico.
Un saluto
Prof. Anna
Evvai! Avevo ragione! La ringrazio molto!
saluti
Stefano
qualè la forma migliore:
– se Renzi avesse vinto il il referendum oggi verdini sarebbe un padre costistuente
– se Renzi avesse vinto il il referendum oggi sarebbe stato un padre costituente
Caro Camillo, è corretta la prima frase che mi scrivi, si tratta di un periodo ipotetico dell’irrealtà in cui la conseguenza non è realizzata nel presente (oggi), per ripassare questo argomento, ti consiglio il seguente articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/03/15/il-periodo-ipotetico-della-realta-e-il-periodo-ipotetico-della-possibilita/.
Un saluto
Prof. Anna
La frase Se sono a scuola e perché è un mio dovere
La frase Se sono a scuola e perché è un mio dovere è un periodo ipotetico di realtà
Cara Loredana, “se sono a scuola è” è un periodo ipotetico della realtà “perché è un mio dovere” è un proposizione causale.
Un saluto
Prof. Anna
Condividi se ti vergogneresti di avere x come amico é una frase sbagliata sbagliata?
Condividi il post su facebook se ti vergogneresti di avere mr x come amico, é una frase sbagliata?
Caro Aaa, meglio dire “condividi se pensi che ti vergogneresti di avere…”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve sono un po’ confuso sui periodi ipotetici.
Questa frase e’ grammaticalmente sbagliata? “Se qualcuno dovesse ricevere qualche telefonata o messaggio, me lo facesse sapere.”
Nell’apodosi ci vorrebbe il condizionale vero? Ma mi suona molto male “me lo farebbe sapere”
Come sarebbe la frase corretta?
Grazie
Caro Ciccio, è necessario usare il congiuntivo esortativo, si tratta infatti di un’invito, un’esortazione: “me lo faccia sapere”.
Un saluto
Prof. Anna
La ringrazio per la correzione.
Salve sono un po’ confuso sui periodi ipotetici.
Questa frase e’ grammaticalmente sbagliata? “Se qualcuno dovesse ricevere qualche telefonata o messaggio, me lo facesse sapere.”
Nell’apodosi ci vorrebbe il condizionale vero? Ma mi suona molto male “me lo farebbe sapere”
Come sarebbe la frase corretta?
Grazie.
Scusate da un altro pc non vedevo piu il precedente messaggio
Buongiorno,
Avrei in dubbio riguardo a questa frase di De Marchi (Arabella): “Era quella stessa figura elegante, bionda e delicata, che ora dormiva nel molle abbandono della stanchezza, che una donnaccia aveva osato toccare, che una masnada di pezzenti voleva trascinare nel fango, che lui pero’ avrebbe difeso, ringhiando e mordendo, se ciò era necessario come un cagnaccio, di più, come un leone”.
Vorrei sapere: il segmento “se ciò era necessario” ha qualcosa a che vedere con una proposizione ipotetica?
Grazie!
Caro Enri, sì, si tratta di una proposizione ipotetica, la protasi di un periodo ipotetico, in questo caso abbiamo la costruzione “se” + imperfetto che è propria della lingua parlata.
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof, è da poco che studio con questo sito, e sono anche un po più bravo a scuola, la ringrazio, cordiali saluti
Caro Jasonlg22, benvenuto su Intercultura blog! Sono felice di sapere che sei migliorato, se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Cara Prof..ssa,
Mille grazie per la spiegazione, sono studentessa di italiano.
Questo è molto difficile per me, e mi confonde un sacco, ma dopo aver lavorato con la sua spiegazione, mi sento più sicura. Il problema è di utilizzare questo in una conversazione. Per me, ci vuole così tanto tempo per pensare prima come devo usare, e poi creare la frase! Come si impara questo in modo che sia facile da usare? Grazie mille per i suoi eccellenti note, mi piace veramente il suo sito.
Cara Corern, benvenuta su Intercultura blog! Per esercitarti puoi formare dei periodi ipotetici partendo da alcune ipotesi, per esempio: “se vincessi un milione di euro cosa faresti?” oppure “se potessi cambiare il mondo, cosa cambieresti?”, rispondendo a queste domande puoi formare periodi ipotetici della possibilità.
A presto
Prof. Anna
Lo capito solo grazie a voi
Grazie mille!
Non so sei dovrei dirglielo o no.
Si usa il condizionale dopo SE quando non si tratta di periodo ipotetico. ;P
Cara Wen, il condizionale dopo “se” è corretto quando introduce un’interrogativa indiretta, come nella frase che mi scrivi.
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera,
Innanzitutto grazie per la lezione, vorrei poi chiederle se la frase seguente è corretta:
“Se troverò delle uova fresche in dispensa, saprò chi le manda”
Grazie ancora.
Caro Eri, la frase che mi scrivi è corretta.
A presto
Prof. Anna
Vorrei imparare la grammatica correttamente se mi accetrei….
Porgo salute!
Elsa….
Cara Elsa, per ricevere una notifica quando viene pubblicato un nuovo articolo di Intercultura Blog basta inserire il tuo indirizzo e-mail nel riquadro “iscriviti a Zanichelli Benvenuti” e cliccare su “Iscriviti”, se hai dei dubbi o delle domande non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Salve vorrei sapere : la frase ( tratta da un articolo di un quotidiano)
a lettere
Buongiorno. Il titolo di un recente articolo di un quotidiano, riporta la seguente frase: “Sicilia, Renzi preoccupato: e se Micari è inelleggibile?” . Gentilmente vorrei sapere se il modo indicativo ( “è ineleggibile”) e se la punteggiatura ( “… :e se Micari …) sono usati correttamente. La ringrazio in anticipo.
.
Cara Cristina, il modo verbale e la punteggiatura sono corretti.
A presto
Prof. Anna
Mi ha piaciuto molto questa lezione.
Grazie di tutto.
Cara Camara, sono contenta che la lezione ti sia piaciuta.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
sono corrette le frasi:
se i nostri studenti delle superiori oggi non sarebbero in grado di scrivere come una bambina di quinta elementare del 1944 la colpa è nostra”
se una ragazzina di quinta elementare del 1944 scrive molto meglio di un ragazzo di seconda superiore di oggi, direi che non ci sono dubbi”
le ho trovate su un sito ..
Cara Maria, il secondo periodo non è corretto, scriverei: “non ci sono dubbi che una ragazzina di quinta elementare del 1944 scrivesse molto meglio di quanto farebbe un ragazzo di seconda superiore di oggi”.
Un saluto
Prof. Anna
Potrebbe sapere se i periodi sono giusti;grazie!1) se io avessi saputo che mario ti aveva regalato questo libro no ti avrei donato lo stesso libro!2)se fosse stato uno scrittore avrei scritto un romanzo!3)se mi prestassi il libro che mario ti aveva dato ora saprei il contenuto del libro!4)se comprassi la machina che ho visto alla tv sarei molto felice!
Caro Cristos, le frasi 1, 2 e 4 sono corrette, la 3 dovrebbe essere un periodo ipotetico dell’irrealtà con conseguenza non realizzata nel presente (saprei il contenuto…) e ipotesi non realizzata nel passato, quindi “se mi avessi prestato il libro”.
A presto
Prof. Anna
Sono un po confuso tra questi due dipi del periodo ipotetico!per esempio potremmo formulare gli esempi 3 e 4 in questo modo; 1 se mi avessi prestato il libroche mario ti aveva dato ora saprei il contenuto. 2 se avessi comprato la macchina che avevo visto alla tv ora sarei molto felice
Caro Cristos, i due periodi ipotetici che mi scrivi sono corretti.
Un saluto
Prof. Anna
Ho letto questa frase in un articolo:
” Più in generale si dovrebbe dire che abbiano incarnato l’anima pura del rock.”
Può dirmi se è corretta o meno?
Io avrei utilizzato l’indicativo “..si dovrebbe dire che hanno”
Grazie
Cara Francesca, dopo verbi costruiti impersonalmente (si dovrebbe dire) normalmente si usa il congiuntivo, ma in un registro più colloquiale si può usare anche l’indicativo.
Un saluto
Prof. Anna
In epoca in cui tutti pensano di dare lezioni di congiuntivo, si vuole vedere sempre assolutamente un congiuntivo dopo la particelle “se” e un condizionale conseguente. Invece secondo me esistono un’infinità di sfumature. Per esempio: scrivendo: “Se (tu) avessi ancora un sussulto di coscienza… l’unica cosa che ti resta da fare è …”, io voglio esprimere una esigenza irrinunciabile o REALE, quasi un imperativo, a fronte di un’ ipotesi IRREALE o poco probabile. Se provo a invertire le due proposizioni, suona cosi: “L’UNICA COSA CHE TI RESTA DA FARE è… se MAI avessi ANCORA un sussulto di…” : in cui l’assunto della principale è comunque inamovibile, ma insinuo il dubbio che il “sussulto” non ci sia. Potrebbe essere un periodo ipotetico MISTO? Lei cosa ne pensa? Grazie.
Cara Gabriella, le due frasi che formano il periodo ipotetico sono strettamente legate tra di loro a livello logico, quindi se nella protasi esprimi (con se+il congiuntivo imperfetto) un’ipotesi possibile, nell’apodosi ci dovrà essere il condizionale, oppure puoi utilizzare il periodo ipotetico della realtà e usare l’indicativo sia nella protasi sia nell’apodosi.
Un saluto
Prof. Anna
vorrei chiedere..in un libro ho fatto un esercizio dove dovevamo trasformare le frasi esplicite in implicite!ho anche le soluzioni pero ho un dubbio vedendo due frasi
1)capi che,se fosse restando,le avrebbe dato solo grattacapi?per questo se ne ando. (la trasformazione è in questo modo secondo le soluzioni)soluzione:capi che ( restando )……….. e io dico perchè restando e non gerundio composto (essendo restando)?il gerundio composto non è che puo sostituire l ipotesi del periodo ipotetico dell irrealta?lo stesso dubbio ho anche per un altra frase
2)se fossi andato in giro con abiti piu pesanti,non ti saresti buscato questo bel raffreddore….risposta secondo il libro (andando …….ecc!grazie in anticipo
Caro Cristos, il gerundio passato si usa per esprimere un rapporto di anteriorità, mentre in questo periodo ipotetico abbiamo un’ipotesi non realizzata nel passato e una conseguenza non realizzata nel passato (e non nel presente, in questo caso avremmo anteriorità), quindi nelle frasi che mi proponi possiamo usare il gerundio presente.
Un saluto
Prof. Anna
cioe?un esempio di anteriorità?
Caro Cristos, in questo caso il gerundio composto esprime entriorità: “avendo fatto il compito, mi sentirei più tranquilla” = “se avessi fatto il compito, mi sentirei più tranquilla”.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno.
Ieri, mentre parlavo con un amico della presunta scelta di vita di un nostro conoscente, mi è venuto un dubbio.
Mentre discutevamo, il mio amico diceva:
Se è vero, per lui sarebbe un grave errore.
Io, invece, asserivo:
Se fosse vero, per lui sarebbe un fatto molto interessante.
Il dubbio è: se è vero o se fosse?
Grazie in anticipo per la risposta.
Caro Alessandro, si tratta di un periodo ipotetico della possibilità, quindi nella protasi è necessario usare il congiuntivo imperfetto: “se fosse vero”.
Un saluto
Prof. Anna
Una domanda è corretto usare in condizionale in questa frase: giudico un film bello se lo rivedrei….
Caro Carlo, il periodo che mi scrivi non è corretto, se vuoi esprimere un’ipotesi reale, è necessario usare l’indicativoin entrambe le frasi: “giudico un film bello, se ho voglia di rivederlo”.
Un saluto
Prof. Anna
se Leonardo (nascere)… fosse stato nato… a Pisa,(chiamare)… sarebbe stato chiamato Leonardo da Pisa, questo e un esercizio che debo fare per un test per concorrere alla scuola toscana della lingua, mi chiedono di usare il periodo ipotetico corretto, si puó fare in altra forma? De quale periodo si tratta grazie
Cara Dina, in questo caso è necessario usare un periodo ipotetico dell’irrealtà: “se Leonardo fosse nato a Pisa, si sarebbe chiamato Leonardo da Pisa”, per ripassare questo tipo di periodo ipotetico, ti consiglio di leggere questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/03/29/il-periodo-ipotetico-dellirrealta/.
A presto
Prof. Anna
Salve, questi articoli fanno sempre piacere! Servono a rilevare il grado di preparazione…ma soprattutto a farti venire qualche dubbio (sinonimo di voglia di migliorarsi sempre)
Vengo al quesito: è da ieri che penso alla frase
SE VENISSE TIZIO E DIREBBE…
Sinceramente credo che la frase corretta sia: SE VENISSE TIZIO E DICESSE
però non so perché ma mi è venuto sulla prima frase, è corretta o è assolutamente errata?
Grazie
Caro Pino, se tra le due frasi c’è la congiunzione coordinativa “e” significa che le si mettono sullo stesso piano (coordinate), in questo caso è corretto usare il congiuntivo imperfetto perché entrambe le frasi rappresentano la protasi di un periodo ipotetico (in questo caso della possibilità): “se venisse Tizio e (se) dicesse…”, usare il condizionale nella seconda frase è corretto solo se questa rappresenta l’apodosi del periodo ipotetico e quindi tra una frase e l’altra non può esserci la congiunzione “e”: “se venisse Tizio, direbbe che…”.
Un saluto
Prof. Anna
Si può dire: “Ti darei parti di me ogni volta che ne avrei modo”?
Cara Federica, il periodo che mi scrivi non è corretto, meglio scrivere: “ti darei parti di me ogni volta che ne ho modo”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professoressa Anna, mi chiedevo se nella costruzione del periodo ipotetico la virgola tra le due proposizioni è d’obbligo oppure possa anche essere omessa, ed eventualmente in quali casi.
La ringrazio per le lezioni delle quali ci omaggia, sempre molto utili.
Cordialmente,
Calogero
Caro Calogero, la virgola in questo caso non è obbligatoria.
Un saluto
Prof. Anna
Molte grazie, professoressa Anna, mi toglie un assillo.
Ricambio i saluti.
Calogero
Gentile professoressa Anna, mi chiedevo se nella costruzione del periodo ipotetico la virgola tra le due proposizioni fosse d’obbligo oppure la si potesse anche omettere, ed eventualmente in quali casi specifici.
Nel ringraziarLa per le utlissime lezioni delle quali ci omaggia, Le porgo i più cordiali saluti.
Calogero
Se non poteste andarvene potremmo andare al cinema!vorrei chiedere se e giusto il periodo
Caro Giorgio, in questo caso puoi usare un periodo ipotetico della realtà: “se non ve ne andate, possiamo andare al cinema”.
Un saluto
Prof. Anna
vorrei chiedere se è giusta questa frase (vi ho detto che bussiate la porta prima di entrarci)grazie in anticipo!!
Caro Giorgio, la frase che mi scrivi non è corretta, il verbo “bussare” è intransitivo, quindi è corretto dire “bussare alla porta”, in questo caso è meglio usare la forma implicita: “vi ho detto di bussare alla porta prima di entrare”.
Un saluto
Prof. Anna
possiamo formulare questa frase cosi? se mi avessero detto che sarebbero venuti a trovarmi avrei preparato qualcosa da offrirgli
Caro Giorgio, il periodo che mi scrivi è corretto.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno, vorrei chiederle se è corretto usare l’indicativo presente dopo il «se» nel periodo ipotetico della possibilità:
«Se pensi di approfondire questo tema, sarebbe veramente interessante»
La ringrazio
Cara Julia, per costruire un periodo ipotetico della possibità nella protasi è necessario usare il congiuntivo imperfetto.
Un sauluto
Prof. Anna
Buongiorno, ho un dubbio per quanto riguarda le seguenti frasi: “credo che daresti la vita per lui”,”credo che darei la vita per lui”, “credevo dessi/avresti dato la vita per lui”, “*credo che tu dia la vita per lui”.
Nel primo caso credo che si renda implicita l’apodosi di un periodo ipotetico della possibilità: Se fosse in pericolo, daresti la vita per lui. Credo che se fosse in pericolo daresti la vita per lui. Per questo la principale con il verbo “credo” seguito dalla subordinata “daresti” non va in congiuntivo, ma segue la concordanza interna al periodo ipotetico con apodosi implicita. È possibile?
Nel secondo caso, il problema non si pone perché quando il soggetto della principale è lo stesso della subordinata non si usa il congiuntivo. “Credo che darò la vita per lui (un giorno)” allo stesso modo vuole l’indicativo. Mentre se io dico: “Credo che darà la vita per lui (un giorno)”, la subordinata presenta un’azione posteriore alla principale perciò si può ricorrere tanto al congiuntivo presente come all’indicativo. Giusto?
Nel terzo esempio: “credevo che dessi/avresti dato la vita per lui” nella subordinata si può ricorrere al congiuntivo o al condizionale allo stesso modo poiché anche qui parliamo di un’azione, quella della subordinata, posteriore all’azione espressa dalla principale.
Nell’ultimo esempio, “credo che tu dia la vita per lui” è un po’ atipica, ma è grammaticalmente corretta. “Credo che tu dia la vita per lui (ogni giorno)”. Stiamo esprimendo un parere soggettivo sull’operato del nostro interlocutore per cui il verbo credere regge il congiuntivo presente nella subordinata. Non è così?
Grazie in anticipo per le conferme o smentite.
Un saluto,
Chiara
Cara Chiara, si usa il condizionale nella subordinata oggettiva quando concide con l’apodosi di un periodo ipotetico, come hai giustamente osservato (credo che daresti la vita per lui, credo che darei la vita per lui), si usa invece l’indicativo futuro quando la proposizione oggettiva ha un rapporto di posteriorità con la reggente con un verbo al presente (credo), quindi l’azione espressa dal verbo dell’oggettiva è posteriore a quella espressa dal verbo della reggente (credo che darò la vita per lui, credo che darà a vita per lui), se si usa il congiuntivo imperfetto (dessi) nella proposizione oggettiva in dipendenza da un verbo al passato (credevo), si avrà un rapporto di contemporaneità tra subordinata e reggente, mentre se si usa il condizionale passato si avrà un rapporto di posteriorità, infine se si usa il congiuntivo presente (dia) nella proposizione oggettiva in dipendenza da un verbo al presente (credo) si avrà un rapporto di contemporaneità tra reggente e subordinata. Per ripassare la concordanza dei tempi, ti consiglio di leggere questo articolo: ulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/10/18/la-concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-1/.
A presto
Prof. Anna
Molto chiaro. Grazie.
Cara Prof.ssa,
mi dice cortesemente se questa frase è corretta:
“vorrei gentilmente sapere se venerdì potrei passare dal vs punto vendita”.
grazie
Caro Jonny, il periodo che mi scrivi è corretto.
A presto
Prof. Anna
Buona sera prof.
“- Se dieci anni fa mi avessero detto che facevo addormentare un uomo a distanza avrei riso in faccia a chi lo diceva-”
Questa frase è corretta?
Caro Stefano, il periodo corretto sarebbe: “se dieci anni fa mi avessero detto che avrei fatto addormentare un uomo a distanza, gli avrei riso in faccia”.
A presto
Prof. Anna
Grazie prof. Non sa che soddisfazione mi abbia dato.
Complimenti per i vostri sapienti suggerimenti.
Mi chiedevo se ci fosse la possibilità di srivere una frase…. ed avere una risposta se giusta o meno .grazie buon lavoro
Cara Mena, certo che puoi scrivermi una frase e farmi una domanda in merito.
A presto
Prof. Anna
Gentile Prof.ssa,
e’ uscita poco tempo fa la canzone “Il Congiuntivo” di Lorenzo Baglioni. Nel video il protagonista regala alla ragazza una cartolina con la scritta “se io starei con te sarei felice”. Nella canzone si canta poi: “… se tu avessi usato
il congiuntivo trapassato con lei non sarebbe andata poi male condizionale”. Mi sembra pero’ che sia sbagliato usare in questo caso “se fossi stato con te”, mentre invece “se fossi con te” appare piu’ corretto. Mi spieghi, per cortesia, quale di queste varianti sarebbe corretta in questo caso, e se ha ragione Baglioni, allora perche’?
Cara Anna, entrambe le possibilità sono corrette, dipende da quello che si vuole esprimere: “se”+ congiuntivo trapassato esprime un’ipotesi non realizzata nel passato (periodo ipotetico dell’irrealtà), mentre “se” + congiuntivo imperfetto esprime un’ipotesi considerata possibile (periodo ipotetico della possibilità).
Un saluto
Prof. Anna
Se il popolo attraverso il referendum costituzionale del 4 Dicembre avesse confermato la riforma ,l’italicum (2 mesi dopo) non sarebbe stato censurato dalla Corte.
La frase è corretta?
Caro Lorenzo, il periodo che mi srivi è corretto, si tratta di un preiodo ipotetio dell’irrealtà (https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/03/29/il-periodo-ipotetico-dellirrealta/).
Un saluto
Prof. Anna
Salve, la costruzione iniziale ” è come se ” vuole sempre il congiuntivo imperfetto?
Es : ” è come se fossi stato attaccato da trenta leoni ” .
Es : ” è come se dicessi la verità ai miei genitori ” .
Cara Agnese, il se comparativo-ipotetico (come se) richiede normalmente il congiuntivo imperfetto o trapassato.
A presto
Prof. Anna
“Hanno deciso che mi porteranno con loro ”
Questa frase non mi convince … È come se scrivessi e ripetessi : ” Loro hanno deciso che loro mi porteranno con loro ” … Vorrei sapere in questo caso che valore abbiano i tre ” loro ” …
Cara Agnese, il periodo che mi scrivi è corretto, i primo “loro” è il soggetto di “hanno deciso”, il secondo è il soggetto di “porteranno” e “con loro” è un complemento di compagnia.
Un saluto
Prof. Anna
Gentilissima Prof.
La frase:<> è corretta?
Mi perplime la parola ‘ nessun’ che cambierei con ‘alcun’.
Grazie mille.
P.s. Ovviamente se è errata dal punto di vista grammaticale, qual è la forma corretta?
Gentilissima Prof.
La frase: giuridicamente non mi consta (fino ad ora) che sia stato sciolto nessun partito
è corretta?
Mi perplime la parola ‘ nessun’ che cambierei con ‘alcun’.
Grazie mille.
P.s. Ovviamente se è errata dal punto di vista grammaticale, qual è la forma corretta?
Caro Lorenzo, è corretto usare sia “nessun” sia “alcun”.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno
Ho scritto su un post “ test clinici confermano che dopo aver scritto sui social la coppia si lascia”
Sono stato redarguito perché avrei dovuto scrivere “…la coppia si lasci”.
Non sono molto convinto della correzione, può per favore mandarmi la sua opinione? Grazie
Caro Massimo, il verbo “confermare” non necessita del congiuntivo nella subordinata che da esso dipende, quindi è corretto l’uso dell’indicativo.
A presto
Prof. Anna
Gentilissima Prof. Anna,
mi piacerebbe conoscere il suo parere sulla seguente frase:
“Ho sempre la speranza che posso cambiare qualcosa”.
Per me e’ sbagliata… esiste una possibile giustificazione per questa sintassi?
Io avrei detto:
“Ho sempre la speranza che possa cambiare qualcosa”
oppure
“Ho sempre la speranza di poter cambiare qualcosa”.
Cordiali saluti,
Fabio
Caro Fabio, le tue proposte sono corrette, nella prima frase che proponi però il soggetto potrebbe essere sia “io” sia “qualcosa”, quindi o il soggetto “io” viene espresso o è meglio usare la forma implicita con l’infinito.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof. Anna,
Le chiedo se è corretto utilizzare il condizionale nella principale della seguente frase: “Se non riuscite a svolgere correttamente l’esercizio, FARESTE bene a ripassare la lezione”. In caso affermativo potrebbe spiegarmi il perchè?
Grazie e saluti cordiali.
Francesco
Caro Francesco, il periodo che mi scrivi è corretto, si tratta di un periodo ipotetico misto (nella protasi l’indicativo e nell’apodosi il condizionale).
A presto
Prof. Anna
Se ti piaceva potevi dirmelo
Se ti piaceva avresti potuto dirmelo
Qual è la frase più corretta?
Cara Liiil, entrambi sono periodi ipotetici misti, è possibile usarli nella lingua parlata e in registri poco controllati, in registri più controllati è necessario usare il periodo ipotetico dell’irrealtà: “se ti fosse piaciuto, avresti potuto dirmelo”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof..ssa,
nel periodo ipotetico della realtà (I tipo) è corretto nello scritto usare l’indicativo imperfetto nella protasi più l’indicativo imperfetto o presente o futuro nell’apodosi?
In una discussione una persona sostiene che l’imperfetto non si può assolutamente usare nella protasi del periodo ipotetico della realtà, ma solo nella protasi e apodosi del periodo ipotetico dell’irrealtà(III tipo), ovviamente in un contesto informale o nel parlato, ha ragione?
Queste frasi, che utilizzano il periodo ipotetico della realtà con l’indicativo imperfetto, sono corrette nello scritto?
1) “Se il pedone era sulle strisce al momento dell’incidente, il tribunale condannerà il conducente.” (Il pedone non era sulle strisce ma io, al momento della formulazione dell’ipotesi, ero assolutamente convinto che lo fosse.)
2) “Se il pedone era sulle strisce al momento dell’incidente, è colpa del conducente.”
3) “Se lui non trovava un’uscita, chi ne troverà una adesso?”
4)”Se lui non trovava un’uscita, chi ne trova una ora?”
5)”Se il raccolto era buono, tutti i contadini facevano festa.”
La persona che sostiene l’impossibilità di utilizzare l’imperfetto ha corretto le ultime in questo modo:
2) “Se il pedone fosse stato sulle strisce al momento dell’incidente, sarebbe stata colpa del conducente.”
3) “Se lui non ha trovato un’uscita, chi ne troverà una ora?”
4)”Se non ha trovato l’uscita lui, ora chi riuscirà a trovarne una?”
5)”Quando il raccolto era buono, tutti i contadini facevano festa.”
Premesso che ritengo che anche in questo caso siano giuste, questa persona non ha cambiato il significato,la sfumatura e la struttura delle frasi originali?
Vorrei una risposta abbastanza esaustiva che chiarifichi una volta per tutte se sia lecito l’uso dell’imperfetto nel periodo ipotetico della realtà, anche perché in molti siti è scritto che si usano l’indicativo presente, futuro e passato prossimo senza altra menzione.
[La possibilità riferita al passato rappresenta un caso limite: di un fatto passato, in genere, si sa già se si è verificato (e
dunque è reale->dunque secondo me si può usare l’imperfetto nel periodo ipotetico della realtà) oppure non si è verificato (e allora è irreale->dunque secondo me si può usare l’imperfetto ipotetico nel periodo ipotetico dell’irrealtà nel parlato o meglio il congiuntivo trapassato nella protasi più il condizionale passato nell’apodosi).]
Saluti Cordiali
Caro Mark, un periodo ipotetico con l’imperfetto o il trapassato prossimo può indicare circostanze pienamente reali, in questo caso spesso “se” ha una sfumatura temporale (quando, ogniqualavolta: “quando il raccolto era buono, tutti i contadini facevano festa”); con l’imperfetto e il trapassato prossimo però ci si riferisce quasi sempre a un’ipotesi non realizzata, si tratta di un costrutto tipico del registro colloquiale (se lo sapevo, non venivo).
Un saluto
Prof. Anna
Buonasera prof.,
É corretto dire “..ho letto la sua mail e se a lei andrebbe bene, sarei disponibile ad incontrarla domani” ?
Grazie mille
Cara Tella, in questo caso non è corretto usare il condizionale dopo “se”. Puoi usare un periodo ipotetico della realtà, dicendo: “se a lei va bene, sono disponibile a incontrarla domani”.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno. Sono una traduttrice e mi trovo sempre in difficoltà nel seguente caso, di cui riporto un esempio:
“Visto il ritardo, se mai fosse partito, si mise comodo.”
Devo usare questa forma oppure:
“Visto il ritardo, se mai sarebbe partito, si mise comodo” ?
Il “se mai” ogni volta mi manda in crisi.
Grazie mille per l’aiuto.
Cara Olivia, è corretto usare la frase con il congiuntivo.
A presto
Prof. Anna
Salve, si può dire questa frase (in un social , tra amici)? “ma neanche ci sarei andata a quella cena , se tu non eri insieme a me “
Cara Antonella, si tratta di un periodo ipotetico misto in cui l’imperfetto è usato al posto del congiuntivo imperfetto, è possibile usarlo nel parlato e in contesti poco controllati.
Un saluto
Prof. Anna
Se ci fossero più società per occupare la gente,la disoccupazione diminuirebbe. Se ci fossero persone che iinvestissero,l economia dello stato sarebbe meglioSono giusti i periodi;grazie
Caro Giorgio, i periodi corretti sono: “se ci fossero più società che assumono la gente, la disoccupazione diminuirebbe”; “se ci fossero persone che investono, l’economia dello Stanto andrebbe meglio”.
Un saluto
Prof. Anna
Perché i verbi assumono e investono sono al presente dal momento che parliamo per ipotesi nel passato;non sarebbe meglio che i verbi fossero a un tempo passato;;grazie mille.
Caro Giorgio, i verbi “assumono” e “investono” non fanno parte del periodo ipotetico ma sono i verbi delle frasi relative che dipendono dalle protasi dei due periodi ipotetici.
Un saluto
Prof. Anna
Mi è piaciuto molto, è interessante e soprattutto si imparano cose nuove!
Caro Enrico, benvenuto su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
Un saluto
Prof. Anna
Se mia mamma un tempo era in grado di seguirmi negli studi lo era anche la tua ?
Caro Pastorri, il periodo: “se mia mamma un tempo era in grado di seguirmi negli studi lo era anche la tua” è corretto, ma sarebbe meglio dire “la mia mamma” o “mia madre”.
Un saluto
Prof. Anna
Se scrivo: Chissà se oggi si potrebbe scaricare quel file – è corretto?
Grazie.
Caro Carlo, il periodo che mi scrivi è corretto.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie mille Prof Anna!
Non ho mai scritto a nessuno per chiedere qualcosa on line, perché non amo la vita virtuale, e poi perché non ho molta dimistichezza con il computer
ma Lei prof. Anna mi è sembrata molto preparata, e quindi vale la pena scriverLe per capire
quando, nella seguente frase, finisce la protasi ed inizia la apodosi e per tanto il verbo esatto da scrivere:
“Se aveste saputo che Salvini ( si sarebbe ) o (si fosse) alleato con i 5 Stelle lo avreste votato?
Grazie
Caro Diego, la protasi è “se aveste saputo”, l’apodosi è “lo avreste votato?”, “che Salvini si sarebbe alleato con i 5 Stelle” è un’oggettiva retta dalla protasi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Un caloroso grazie!
È corretto dire se negli anni in cui insegnavo lettere ero nelle sue scuole il mio lavoro andava bene
Cara Maria Carmela, è accettabile solo in contesti informali e poco controllati, non nello scritto. Sarebbe invece corretto dire: “se negli anni in cui insegnavo lettere fossi stata nelle sue scuole il mio lavoro sarebbe andato bene”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Sono orologia di raccontarLei, che non abbia commesso un errore che mi piaccia anche enorme.
Lei faccio anche sapere, come sarà il risultato della preparazione della mia prima piatto spaghetti. Ora ho un gran piacere da. Con saluti dalla mia cuore
Anita dalla Olanda
Brava Anita, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
Si può usare il periodo ipotetetico della realtà per esprimere un’ipotesi sul passato, cioè su qualcosa che di fatto non è accaduto, ma di cui si vuole enfatizzare la concretezza dell’ ipotesi?
Esempio: posso dire “se arrivavi cinque minuti prima non perdevi il treno” (anziché “se tu fossi arrivato cinque minuti prima non avresti perso il treno”) per sottolineare l’esattezza cronologica dell’ipotesi?
Grazie.
Cory
Cara Cory, quello che tu mi scrivi è un periodo ipotetico dell’irrealtà, che si esprime correttamente con se+congiuntivo imperfetto e condizionale passato (se tu fossi arrivato cinque minuti prima non avresti perso il treno) e che, solo in registri informali, si esprime anche con l’indicativo imperfetto sia nella protasi sia nell’apodosi (https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/03/29/il-periodo-ipotetico-dellirrealta/).
Un saluto
Prof. Anna
La prima frase è corretta
Grazie mille Prof. Anna
Buon pomeriggio
Ana
Cara prof.ssa,
Ref. : “Semmai” congiunzione subordinata.
Vedo sempre esempi di frasi al congiuntivo imperfetto + condizionale semplice.
Ma sarebbe falso dire “Semmai domani fa bello, vado in piscina”
Grazie
Caro Andrée, dopo la congiunzione “semmai” ci vuole il congiuntivo: “semmai domani facesse bello, andrò al mare”.
A presto
Prof. Anna
CARA PROF. E’ MEGLIO DIRE -SE REALMENTE DOVESSERO ESSERCI LE CONDIZIONI-
O E’ PIU’ CORRETTO DIRE – SE REALMENTE POSSANO ESSERCI LE CONDIZIONI-
C’E’ DIFFERENZA SICURAMENTE NEL VERBO-ESPRIME DOVERE IL PRIMO-
ESPRIME POSSIBILITA’-O POTERE- IL SECONDO-
MA COME TEMPI, E’ RISPETTATA LA CONSECUTIO?
Cara Gilda, le proposizioni condizionali hanno il verbo al congiuntivo imperfetto o trapassato, quindi è corretto dire “se dovessero esserci” (“possano” è un congiuntivo presente).
Un saluto
Buongiorno, stavo riflettendo sulla seconda frase dell’esempio (“Se realmente possano esserci le condizioni”) e mi sono chiesto: la frase non sarebbe accettabile come proposizione dubitativa di un evento presente? Altri esempi sarebbero:
Non saprei dire, se esistano [o meno] i mammut.
Che/Se possa vincere il campionato non è chiaro
Grazie e buona giornata
Caro Michele, sì, ma nell’esempio non viene esplicitata la reggente e quindi non è possibile saperlo con certezza. Attenzione all’uso della virgola nell’esempio: “Non saprei dire, se esistano [o meno] i mammut”, la virgola non va usata tra reggente e interrogativa indiretta, quini è necessario scrivere: “Non saprei dire se esistano [o meno] i mammut”.
Un saluto
Gentile Prof.ssa,
Nella frase sottostante è corretto usare il gerundio presente? Così l’ho trovata in un libro di grammatica e ho pensato che forse andrebbe meglio il gerundio passato dato che
nella conseguenza c’è un condizionale passato.
“Non hai chiesto a stefano di aiutarti? Lui, VOLENDO, avrebbe potuto fare qualcosa per te.”
Cara Caterina, il gerundio passato sarebbe più corretto dal punto di vista della concordanza dei tempi, ma non è scorretto usare il gerundio semplice, soprattutto in un registro linguistico non particolarmente controllato.
Un saluto
Buongiorno, è corretta la frase
“mi vuoi dire che il ladro abbia rubato dentro casa nostra (sto esprimendo un pochino di incertezza nella subordinata, ecco perché congiuntivo passato)”?
oppure
“mi vuoi dire che il ladro avesse rubato dentro casa nostra (per esprimere un passato ancora più lontano nel tempo; anche se i due tempi, nella principale e nella subordinata, non risptterebbero la concordanza)”.
Caro Ettore, userei in ogni modo l’indicativo dopo il verbo “dire”: “mi vuoi dire che il ladro ha rubato”; “mi vuoi dire che il ladro aveva rubato”.
Un saluto
Parecchi verdi ne ho sbagliato solo uno devo fare un po’ di ripasso
Cara Daniela, ottimo risultato!
A presto
“Se lei avesse una falce che tagli sia da un lato sia dall altro, sarebbe meglio”
Va bene questo periodo? credo sia concordato bene; “se lei avesse una falce, sarebbe meglio” è un periodo ipotetico della possibilità; mentre “che tagli sia da un lato sia dall altro” è una relativa al congiuntivo, in quanto stiamo attribuendo alla frase una sfumatura limitativa: in questo genere di frasi il congiuntivo esprime un requisito o una limitazione relativamente all’oggetto desiderato (pone delle limitazioni, dei requisiti o delle condizioni [che tagli sia da un lato che dall altro]; la condizione è quella di tagliare sia da un lato sia dall altro); e quindi, nella relativa al congiuntivo, non so di che falce precisa parliamo, ma il criterio che seguiamo nella scelta è quello di considerare se tagli sia da un lato sia dall altro. In più, con questo periodo stiamo esprimendo un’ipotesi al presente. Se scrivessi invece “Se lei avesse avuto una falce che tagliasse sia da un lato sia dall altro, sarebbe stato meglio”, “Se lei avesse avuto una falce, sarebbe stato meglio” è un periodo ipotetico dell irrealtà; mentre “che tagliasse sia da un lato sia dall altro” è sempre una relativa al congiuntivo (che segue il discorso suddetto); chiaramente, con quest’altro periodo stiamo esprimendo un’ipotesi irreale al passato. Ah, nella prima relativa usiamo il congiuntivo presente (perché l’azione è proiettata al presente); nella seconda il congiuntivo imperfetto (perché l azione è proiettata al passato). In un’ultima analisi, se non sbaglio, entrambe le frasi esprimono contemporaneità (la prima al presente, la seconda al passato): “Se lei avesse (adesso) una falce che (sempre adesso) tagli sia da un lato sia dall altro, sarebbe (sempre adesso) meglio”; “Se lei avesse avuto (in passato) una falce che (sempre in passato) tagliasse sia da un lato sia dall altro, sarebbe stato (in passato) meglio”.
Mi sembra corretto.
Caro Carlo Lorenzo, corretto.
Grazie, prof; anche queste credo siano corrette: ”Voglio una falce che sappia tagliare da entrambi i lati”; ”Vorrei una falce che sapesse tagliare da entrambi i lati”; ”Volevo una falce che sapesse tagliare da entrambi i lati”. Tutte queste frasi, per quanto riguarda il congiuntivo nelle relative, seguono i ragionamenti suddetti; ah, nella frase col condizionale nella reggente e nella frase con l’indicativo imperfetto, sempre nella reggente, l’uso del congiuntivo imperfetto nella relativa è corretto, in quanto, appunto nelle reggenti, abbiamo un verbo che esprime ”volontà”; invece nella frase con l’indicativo presente nella reggente l’uso del congiuntivo presente nella relativa segue le regole classiche della concordanza.
Spero sia tutto corretto e arrivederci!
Caro Lorenzo, la frase introdotta da “che” è una relativa, non un’oggettiva, e quindi il verbo non dipende da quello della principale, è corretto quindi usare il congiuntivo presente.
Prof, ho capito; e le farò qualche esempio…
Vorrei che tu COMPRASSI una falce che SAPPIA tagliare da entrambi i lati;
Voglio che tu COMPRI una falce che SAPPIA tagliare da entrambi i lati;
Volevo che tu COMPRASSI una falce che SAPESSE tagliare da entrambi i lati;
-Vorrei (principale) che tu COMPRASSI un falce (subordinata oggettiva di primo grado al congiuntivo imperfetto rispetto al verbo della principale “Vorrei”, che esprime volontà, e che regge il congiuntivo imperfetto nella subordinata oggettiva) che SAPPIA tagliare da entrambi i lati (subordinata relativa di secondo grado [retta dall subordinata oggettiva di primo grado] al congiuntivo presente, in quanto stiamo attribuendo alla frase una sfumatura limitativa: in questo genere di frasi il congiuntivo esprime un requisito o una limitazione relativamente all’oggetto desiderato; in più, la relativa è proiettata al presente, ma non e un’oggettiva e non dipende dal verbo “Vorrei” della principale);
-Voglio (principale) che tu COMPRI una falce (subordinata oggettiva di primo grado al congiuntivo presente rispetto al verbo della principale “Voglio”, che esprime sì volontà, e che regge quindi il congiuntivo presente nella subordinata oggettiva, ma che segue le regole classiche della concordanza rispetto alla subordinata oggettiva) che SAPPIA tagliare da entrambi i lati (subordinata relativa di secondo grado [retta dall subordinata oggettiva di primo grado] al congiuntivo presente, in quanto stiamo attribuendo alla frase una sfumatura limitativa: in questo genere di frasi il congiuntivo esprime un requisito o una limitazione relativamente all’oggetto desiderato; in più, la relativa anche qui è proiettata al presente, ma non è chiaramente un’oggettiva e non dipende dal verbo “Voglio” della principale);
-Volevo (principale) che tu COMPRASSI una falce (subordinata oggettiva di primo grado al congiuntivo imperfetto rispetto al verbo della principale “Volevo”, che esprime volontà, e che regge il congiuntivo imperfetto nella subordinata oggettiva) che SAPESSE tagliare da entrambi i lati (subordinata relativa di secondo grado [retta dall subordinata oggettiva di primo grado] al congiuntivo imperfetto, in quanto stiamo attribuendo alla frase sempre una sfumatura limitativa: in questo genere di frasi il congiuntivo esprime un requisito o una limitazione relativamente all’oggetto desiderato; in più, rispetto ai primi due periodi, la relativa è proiettata al passato, e quindi è corretto l uso del congiuntivo imperfetto; non avremmo mai potuto scrivere, per una questione di logica e significato, “Volevo che tu comprassi una falce che SAPPIA tagliare da entrambi i lati).
Insomma, i verbi delle subordinate oggettive delle nostre frasi “comprassi”, “compri”, “comprassi” dipendono dai verbi delle principali, che nei nostri casi funzionano anche da reggenti, “vorrei”, “voglio”, “volevo” (e ribadisco che nella frase col condizionale nella principale-reggente [“vorrei] e nella frase con l’indicativo imperfetto [“volevo”], sempre nella principale-reggente, l’uso del congiuntivo imperfetto nelle subordinate oggettive è corretto, in quanto, appunto nelle principali-reggenti, abbiamo un verbo che esprime ”volontà”; invece nella frase con l’indicativo presente nella principale-reggente [“voglio”] l’uso del congiuntivo presente nella subordinata oggettiva segue le regole classiche della concordanza); viceversa la scelta del modo dei verbi nelle relative (“sappia”, “sappia”, “sapesse”) dipende dal valore che vogliamo dare alle relative stesse (il verbo della relativa è all’indicativo quando il fatto viene presentato come reale; il congiuntivo nelle frasi relative attribiusce alla frase una sfumatura finale, limitativa o consecutiva).
Infine, rispetto all’analisi che ho fatto, e considerando l assenza delle oggettive nelle frasi ”Voglio una falce che sappia tagliare da entrambi i lati”, ”Vorrei una falce che sappia tagliare da entrambi i lati” e ”Volevo una falce che sapesse tagliare da entrambi i lati”, è corretto utilizzare, come dice lei, nelle prime due relative (“che sappia tagliare da entrambi i lati”) il congiuntivo presente (in primis perché, come ho accennato precedentemente, il congiuntivo nelle frasi relative attribiusce alla frase una sfumatura finale, limitativa o consecutiva [mentre l’indicativo quando il fatto viene presentato come reale]; e in secundis perché l’azione è proiettata al presente); al contrario nella terza relativa (“che sapesse tagliare da entrambi i lati”) è corretto utilizzare il congiuntivo imperfetto perché in primis, anche qui, il congiuntivo nelle frasi relative attribiusce alla frase una sfumatura finale, limitativa o consecutiva [mentre l’indicativo quando il fatto viene presentato come reale]; e in secundis perché semplicemente l azione è proiettata al passato; d’altronde, anche qui, non avremmo potuto scrivere, per una questione di significato, di logica e di tempo, “Volevo una falce che SAPPIA tagliare da entrambi i lati”).
Ora è corretto?
Caro Lorenzo, è corretto.
Anche queste è corretta, seguendo i ragionamento soprascritti: “Se ci fosse un film che abbia come protagonista Tizio, lo guarderei volentieri”. “Se ci fosse un film, lo guarderei volentieri”, periodo ipotetico della possibilità; “che abbia come protagonista Tizio” è una relativa al congiuntivo, in quanto stiamo attribuendo alla frase una sfumatura limitativa: in questo genere di frasi il congiuntivo esprime un requisito (deve esserci lui come protagonista). In un’ultima analisi la frase esprime contemporaneità al presente. “Se ci fosse (adesso) un film che abbia (sempre adesso) come protagonista Tizio, lo guarderei (sempre adesso) volentieri”.
Va bene? grazie e arrivederci
Caro Carlo Lorenzo, è corretto.
1)”Se ci fosse qualcuno che dica la verità, sarei felice”
…“Se ci fosse qualcuno, sarei felice”, periodo ipotetico della possibilità; “che dica la verità” è una subordinata relativa; e quindi “sarei felice”, principale, “se ci fosse qualcuno”, subordinata ipotetica di primo grado, “che dica la verità”, subordinata relativa di secondo grado. Tuttavia volevo aggiungere, per completezza, che il “che” (di “che dica la verità”) introduce una relativa al congiuntivo presente con valore finale: in questo caso la frase relativa indica un fine, uno scopo, attuabile nel presente: “…qualcuno che dica la verità in questo momento, al momento dell’enunciazione, al presente”. Ovviamente nella relativa usiamo il congiuntivo presente, e non l’ imperfetto “dicesse”, in quanto, come ho detto in altri post, il congiuntivo in una relativa è svincolato dalla consecutio temporum: e cioè non segue il tempo, in questo caso specifico, della reggente “fosse”. E a riprova di ciò, la congiunzione “se”, che introduce la protasi di un periodo ipotetico e che ha il significato di “ammesso che”, “posto che”, fa riferimento ad un tempo presente: implica cioè che l’evento della subordinata relativa sia presente o futuro, di conseguenza nella subordinata relativa avremmo il congiuntivo presente, quindi un tempo presente. Diversamente, per evitare qualsiasi tipo di ambiguità, potremmo scrivere semplicemente: “Se qualcuno dicesse la verità, ne sarei felice” o “Vorrei che qualcuno dicesse la verità”, casi in cui il congiuntivo imperfetto “dicesse” starebbe assolutamente a suo agio (infatti nella protasi del periodo ipotetico della possibilità il congiuntivo imperfetto è nella norma, come lo è nella subordinata oggettiva introdotta da un verbo esprimente “volontà, desiderio, opportunità, ecc.”, come “vorrei”). Certamente, la preferenza per il congiuntivo imperfetto nella completiva “Vorrei che qualcuno DICESSE la verità” è a sua volta dovuta al modello del periodo ipotetico, nel quale il condizionale presente è di norma associato proprio al congiuntivo imperfetto (vorrei che tu fossi < vorrei se tu fossi; mi aspetterei che tu venissi < mi aspetterei se tu venissi). Di logica, se consideriamo questi passaggi, è prevedibile che il senso ipotetico rimanga percepibile anche nella relativa "…qualcuno che dica la verità". Insomma “Se ci fosse qualcuno che dica la verità, sarei felice" è la forma attesa per la relativa al presente; mentre “Se ci fosse qualcuno che DICESSE la verità, sarei felice” è una forma (intendendo "dicesse" della relativa) che ricalca il periodo ipotetico del secondo tipo (della possibilità), ma che, rimanendo nel costrutto della proposizione relativa, indica che la "caratteristica" di quel qualcuno ("che dica- appunto- la verità") riguardi il passato e ciò sarebbe un po’ bizzarro, rispetto alla reggente, formata dalla protasi, che è proiettata al presente o al futuro (infatti la qualità passata non può che rimanere nel presente). A riprova di questa ricostruzione, osserviamo che cosa succede se sostituiamo l’indicativo al congiuntivo nella proposizione relativa: "Se ci fosse qualcuno che dice la verità, sarei felice" è del tutto equivalente a "Se ci fosse qualcuno che dica la verità, sarei felice"; mentre "Se ci fosse qualcuno che dicesse la verità, sarei felice" è equivalente a "Se ci fosse stato qualcuno che diceva la verità, sarei stato felice". In finale, non mi spingerei fino a definire "sbagliato" il congiuntivo imperfetto "dicesse" nella proposizione relativa: vero è, infatti, che il modello del periodo ipotetico è forte e che molti parlanti attribuiscono all’imperfetto, per via di questo modello, un maggiore grado di ipoteticità rispetto al presente: "Se ci fosse qualcuno che dicesse la verità, sarei felice". Dopo tutto, la lingua è fatta di percezione: non ci sono strutture obbligate per natura, ma soltanto strutture alle quali gruppi di parlanti assegnano concordemente gli stessi significati. Finché si potrà scegliere tra il presente e l’imperfetto (è possibile, infatti, che in futuro l’imperfetto diventi la forma dominante), però, propenderei ancora per il presente; oltre a essere la forma sintatticamente attesa, si noti, il presente evita l’ambiguità tra "Se ci fosse qualcuno che dicesse la verità, sarei felice" (="eventualmente dice") e "Se ci fosse qualcuno che dicesse la verità, sarei felice" (="diceva"). Quindi, in sintesi, la proposizione relativa è indipendente dalla consecutio temporum, per cui l’imperfetto "dicesse" al suo interno indicherebbe proprio un evento o uno stato passato; perciò la frase così costruita lascerebbe intendere che il parlante voglia adesso "qualcuno che in passato diceva (dicesse) la verità": una vera bizzarria. La costruzione più attesa, pertanto, è “Se ci fosse qualcuno che dica la verità, sarei felice" (o anche, in un contesto più colloquiale, "che dice la verità" non certo *che dicesse la verità", seppur ammessa per il discorso soprascritto). Ovviamente, sulla versione "Se ci fosse qualcuno che dicesse la verità, sarei felice" agisce l’influenza della costruzione "vorrei che + congiuntivo imperfetto (Vorrei che qualcuno dicesse la verità")"; ma in questo caso il modello è fuorviante e va tenuto distinto da questa costruzione. In conclusione, la costruzione corretta è "Se ci fosse qualcuno che dica la verità, sarei felice", aggiungendoci "Se qualcuno dicesse la verità, sarei felice".
Penso sia giusto tutto.
Caro Carlo Lorenzo, è giusto.
Ovviamente al passato il congiuntivo imperfetto “dicesse” è d’obbligo e quindi corretto: “Se ci fosse stato qualcuno che dicesse (o “avesse detto”, a seconda della concordanza temporale) la verità, sarei stato felice” che è l’equivalente all’indicativo di “Se ci fosse stato qualcuno che diceva la verità, sarei stato felice”; non solo, è anche vero che il periodo ipotetico è del terzo tipo, e cioè dell’irrealtà, quindi irrealizzabile nel passato. Ah, dimenticavo che invece nella frase “Se ci fosse qualcuno che dica la verità, sarei felice”, invece il periodo ipotetico è di secondo tipo, e cioè della possibilità (possibile ma non del tutto sicuro) legato al presente. Conseguentemente, visto che il periodo ipotetico di secondo tipo esprime già un’ipotesi, una possibilità, potremmo anche pensare di utilizzare l’indicativo presente “dice” nella relativa, seppur, per la sfumatura di cui parlavo prima, il congiuntivo presente “dica” non sarebbe scorretto, ma anzi aggiungerebbe alla frase un grado di possibilità maggiore.
Ora penso sia completo e corretto.
Esatto.
Anche in questa il discorso è lo stesso: “Se ci fosse una pagina che posti (e non “postasse”) clip virali italiane…”.
Mi sembra corretto e chiudo…
Esatto.
“Se non avessero specificato che era di plastica, non me ne sarei accorto”… il verbo “specificare (con il significato di indicare con precisione, in modo esplicito e circostanziato; precisare)” regge l indicativo nella subordinata oggettiva “che era di plastica”. Pertanto l analisi è la seguente: “Se non avessero specificato, non me ne sarei accorto” è un periodo ipotetico dell irrealtà; “che era di plastica” è una subordinata oggettiva esplicita. Anche nella sua forma affermativa avremmo utilizzato l indicativo nell oggettiva: “Se avessero specificato che era di plastica, non me ne sarei accorto”; comunque in entrambi i periodi stiamo esprimendo contemporaneità al passato.
Un saluto.
Caro Paolo, è corretto.
“Se stavi zitto, era meglio”.
“Se stavi zitto, è meglio”.
Penso siano corretti questi periodi ipotetici.
Nel primo, nella lingua parlata, è molto comune l’uso dell’ imperfetto indicativo sia nella protasi, sia nell’apodosi del periodo ipotetico dell’irrealtà nel passato, al posto del congiuntivo trapassato e del condizionale passato (se fossi stato zitto, sarebbe stato meglio). Nella seconda, in una lingua anche qui meno sorvegliata, esprimiamo un’ipotesi del passato che non si è verificata (“se stavi zitto [ma in realtà poi hai parlato], è meglio”); e la stessa ipotesi, se si fosse verificata, avrebbe avuto una certa conseguenza nel presente. Chiaramente la seconda sarebbe meglio cosi: “Se stai zitto, è meglio”.
È corretto?
Caro Tonio, la seconda non è corretta, puoi dire: “se stai zitto è meglio” oppure “se stai zitto, è meglio”.
Ok chiaro; ma comunque sono dei periodi ipotetici, giusto?
Sì.
“Preferirei se venisse” è un periodo ipotetico della possibilità, vero? (potremmo scrivere anche “se venisse, preferirei”).
Cara Clara, esatto.
Buono esercizi.Grazie!!!!
Ciao Marta, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
1-“Se pensate che il problema sia Donatella non avete capito proprio niente”.
“Se pensate, non avete capito niente”, periodo ipotetico della realtà; “che il problema sia Donatella”, subordinata oggettiva retta dal verbo “pensate” nella protasi (subordinata condizionale).
2-“Non vedo come possa farlo” è un’interrogativa indiretta retta da un verbo di percezione in forma negativa, quindi è più indicato il congiuntivo.
Caro Gregorio, è corretto.
“Se dovessi fare tot punteggio, spererei almeno di guadagnare dei buoni premi”
è corretto questo periodo ipotetico della possibilità?
Sì, è corretto.
“non importa se arrivi tardi” è un periodo ipotetico della realtà, vero? possiamo anche scrivere “Se arrivi tardi non importa”
Caro Federico, esatto.
“Casomai”, introducente una proposizione condizionale col verbo al congiuntivo imperfetto (e non il congiuntivo presente); introduce una frase ipotetica (che esprime eventualità poco probabile): “casomai venissi a Roma, telefonami”. I sinonimi sono “nel caso che, qualora, se, semmai”. Infatti potremmo scrivere “Se venissi a Roma, telefonami”, periodo ipotetico della possibilità (infatti “il periodo ipotetico della possibilità, quando l’ipotesi è possibile, ma non sicura, nella protasi il verbo è al congiuntivo imperfetto, nell’apodosi il verbo è al condizionale presente o all’imperativo [telefonami]); oppure, trasformato in questo modo, “Se vieni a Roma, telefonami”, periodo ipotetico della realtà.
Caro Domenico, i tuoi ragionamenti sono corretti.
“Pensa se voi aveste avuto la peste (sottintesa l apòdosi “cosa avreste fatto?”)” è corretto come periodo? il “se” introduce la protasi che, assieme all’apodosi, forma un periodo ipotetico dell irrealtà. Analisi del periodo: “se aveste avuto la peste” proposizione condizionale, retta dalla principale (che è anche apòdosi) “Pensa cosa avreste fatto”.
Spero sia corretto.
Cara Marisa, è corretto.
“Se dovessi andare al bagno, a chi dovrei chiedere (o chiederei) ?” è un periodo ipotetico della possibilità in forma interrogativa, giusto?
Caro Livio, è giusto.
bene
nel caso in cui ne avessi la necessita’ quale criterio di scelta dovrei adottare per ….
nel caso in cui ne avrei la necessita’ quale criterio di scelta dovessi adottare per … Trattasi di una frase dubitativa ma , quale delle due modalita’ di scrittura e’ quella corretta ?
Caro Mariano, in questo caso è corretto l’uso del congiuntivo (avessi).
Un saluto
Buongiorno, le sottopongo questo caso.
“Pare che Nostradamus abbia predetto che nel 2023 ci…
1) sarà una guerra in Ucraina
2) ci sarebbe stata una guerra in Ucraina”
La logica mi suggerisce che, supponendo che chi parla si trovi nell’anno 2022, sia corretto l’utilizzo del futuro. Se invece la stessa affermazione venisse fatta nel 2024 dovremmo usare il condizionale, a prescindere dal fatto che la profezia si sia avverata o meno.
E’ corretto?
Caro Mick, secondo le regole sulla concordanza dei tempi, quando nella reggente c’è un tempo passato, per esprimere posteriorità nella subordinata è necessario che il verbo sia coniugato al condizionale passato. Per ripassare questo argomento: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/12/05/concordanza-dei-tempi-col-congiuntivo-la-posteriorita/.
A presto
Nelle frasi “Ci segua, verrà catturato” e “Ci resista, verrà ucciso”, “ci segua” e “ci resista” sono due congiuntivi esortativi? oppure “ci segua” e “ci resista” potrebbero introdurre dei periodi ipotetici somiglianti al periodo ipotetico dell’eventualità greco, che rappresenterebbe una possibilità un po’ piú concreta: come se dicessi “Qualora (se) ci segua, verrà catturato” e “Qualora (se) ci resista, verrà ucciso”. Anche perché una struttura del periodo ipotetico dell’eventualità è nella protasi il congiuntivo presente (segua, resista) + nell’apodosi l’indicativo presente o, come nel nostro caso, il futuro (verrà).
Secondo lei?
Caro Filippo Maria, si tratta di congiuntivi esortativi, ma con una sfumatura ipotetica: il significato sarebbe “provi a seguirci e verrà catturato” e quindi “se prova a seguirci verrà catturato”.
Un saluto
Tutto chiaro, comunque, se ho capito , il congiuntivo esortativo del nostro esempio è usato per esprime un invito, meglio ancora un consiglio o una esortazione. Ah, il “che” può essere sottointeso: “(Che) lei ci segua, verrà catturato”; e quindi, come dice lei con una sfumatura ipotetica, “Se ci segue, prova a seguirci, verrà catturato”, come a dire “Se ci segue (quindi la esorto a non farlo), verrà catturato”.
Penso sia ok
Esatto.
Buongiorno Prof. Anna,
spero di non disturbarLa.
Volevo, cortesemente, chiederLe una delucidazione.
Un conoscente mi ha scritto:
“Se avrai un po’ di tempo oggi, mi piacerebbe parlare con te”
A me suonerebbe più naturale:
“Se hai un po’ di tempo oggi, mi piacerebbe parlare con te ”
Potrebbe cortesemente dirmi cosa ne pensa?
La ringrazio,
Stella
Cara Stella, il periodo è corretto: si tratta di un periodo ipotetico della realtà: se + indicativo (presente, futuro, passato) nella protasi e indicativo (presente, futuro, passato) oppure imperativo nell’apodosi; è possibile trovare il futuro nelle protasi (se avrai) e il presente nell’apodosi (mi piacerebbe).
Un saluto e a presto
Buongiorno Prof Anna,
volevo chiederLe cortesemente una delucidazione.
Un amico mi ha scritto:
“Se avrai un po’ di tempo oggi, mi piacerebbe parlare con te”
A me suona più naturale dire:
“Se hai tempo oggi, mi piacerebbe parlare con te”.
Cosa ne pensa?
grazie,
Stella
Cara Stella, il periodo è corretto: si tratta di un periodo ipotetico della realtà: se + indicativo (presente, futuro, passato) nella protasi e indicativo (presente, futuro, passato) oppure imperativo nell’apodosi; è possibile trovare il futuro nelle protasi (se avrai) e il presente nell’apodosi (mi piacerebbe).
Un saluto e a presto
1)”Se pensate che io lascerò la città, vi sbagliate di grosso”;
Analisi: “Se pensate, vi sbagliate di grosso”, periodo ipotetico della realtà; “che io lascerò la città”, subordinata oggettiva al futuro, esprimente posteriorità.
2)”Se pensate che io lascerei la città, vi sbagliate di grosso”;
Analisi: “Se pensate, vi sbagliate di grosso”, periodo ipotetico della realtà; “che io lascerei la città”, subordinata oggettiva al condizionale perché l’azione, dell’oggettiva stessa, esprime una situazione possibile o condizionata da un’altra (“Se pensate”, ad esempio).
Penso sia tutto corretto
Caro Filippo, è tutto corretto.
Differenza fra un’interrogativa indiretta e un periodo ipotetico della realtà:
Allora, se scrivessi “Se sei d’accordo, dimmelo!” è un periodo ipotetico della realtà che può formarsi nella protasi con il verbo all’indicativo, nell’apodosi all’imperativo. In aggiunta nell’imperativo affermativo, come nell’apodosi dell’esempio, il pronome atono “lo” viene unito al verbo sempre alla fine (Dimmelo!). Viceversa, se scrivessi “Dimmi se saresti d’accordo”, il “dimmi”, e soprattutto il “se”, introducono un’indiretta totale al condizionale che serve a sottolineare che quanto espresso nell’interrogativa indiretta è soggetto a una condizione, anche sottintesa (Qualora te lo proponessi, dimmi se saresti d’accordo).
Penso sia corretto
Corretto.
Salve,
Potrebbe cortesemente chiarire un mio dubbio? Ho sentito dire da un madrelingua italiano “Se riuscissimo a vederci anche questa sera, sarò ancora più contento. Se riuscissimo a vederci questa sera sarà qualcosa di incredibile”. Mi aspettavo “…sarei… sarebbe…”. Quando ho espresso il mio sconcerto a riguardo, la risposta è stata “è il periodo ipotetico misto”. E lei cosa ne dice?
Grazie!
Caro Armani, il periodo ipotetico misto si ha quando nella protasi il verbo è al congiuntivo e nell’apodosi all’indicativo (come nel tuo caso), o nella protasi all’indicativo e nell’apodosi al condizionale. Si tratta di uso comune nel parlato, ma da evitare nello scritto.
Un saluto e a presto
un dubbio, il se nella forma interrogativa indiretta necessità del congiuntivo o condizionale?
“non so se faresti questo per me?”
è giusto?
Caro Peppe, le interrogative indirette possono avere il verbo all’indicativo “non so se fai questo per me”, al congiuntivo per sottolineare il valore dubitativo della frase “non so se faccia questo per me”, oppure al condizionale per sottolineare che quanto espresso nell’interrogativa indiretta è soggetto a una condizione (anche sottintesa) “non so se faresti questo per me”. Per approfondire: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/11/05/la-frase-complessa-le-interrogative-indirette-seconda-parte/.
Un saluto
Egregia professoressa,
un ragazzo commenta il video di un uomo che sale sull’autobus, timbra il biglietto, scende e corre per risalire alla fermata successiva. Al termine, il ragazzo dice: “se saresti riuscito anche tu nell’impresa, iscriviti”. Nei commenti si scatena la guerra: questo condizionale è sbagliato oppure no? Alle orecchie non suona male, però non mi quadra. Se sostituissi il se con il qualora – il che esclude che si possa trattare di un’interrogativa indiretta – otterrei: “iscriviti, qualora fossi riuscito anche tu nell’impresa”, che sembra suonare bene e potrebbe essere un periodo ipotetico misto. Altri motivi per cui non può trattarsi di interrogativa indiretta è che essa debba rispondere alla domanda «Che cosa?» (in un certo senso, proposizioni come l’int. ind., l’oggettiva, sono l’equivalente di un complemento oggetto nell’analisi logica). Ma il verbo della principale, in questo caso “Iscrivi-ti”, regge già un suo complemento oggetto, ovvero “ti = te stesso (o té stesso)”. Non mi pare neanche una dichiarativa. Penso sia chiaro che si tratti di una ipotetica però non mi capacito come possa non suonare male quel condizionale e che addirittura il congiuntivo possa sembrare troppo “pesante”, sebbe col qualora stia molto meglio (sempre se non mi sbaglio). Una soluzione sarebbe optare per periodo ipotetico della realtà: “iscriviti, se sei in grado”, ma si cambierebbe leggermente il senso della frase, o meglio le sue sfumature.
in attesa di una sua gentile delucidazione,
Cordiali Saluti.
Caro Alessandro, il condizionale in questo caso non è corretto perché non si tratta di una interrogativa indiretta, ma di una condizionale; come hai giustamente osservato la frase funziona con la congiunzione “qualora” che, a differenza di “se”, ha anche valore temporale e non solo ipotetico: “qualora fossi riuscito anche tu nell’impresa, iscriviti”, ma anche con il congiuntivo imperfetto (qualora riuscissi) o presente (qualora riesca).
Un saluto e a presto
Egr. professoressa,
ho un dubbio riguardo questa frase: “e se dunque il mostro lo aveva finalmente trovato?” (parlando di un azione che si sta svolgendo in quell’istante e forti rumori sentiti fuori da una grotta dove il protagonista si è nascosto).
Grazie
Cara Ubi, userei il congiuntivo: “e se dunque il mostro lo avesse finalmente trovato?”. Attenzione: “un’azione” con l’apostrofo.
Un saluto e a presto
Cara Prof:
Il mio dubbio riguarda il passato nel periodo ipotetico della realta’:
Es: Se gli hai detto una bugia, hai sbagliato.
Se si tratta di un’ipotesi riguardante il passato, non diventa automaticamente un periodo ipotetico dell’irrealta’?
Ed anche: non riesco a digerire un imperfetto indicativo tipo:
Es: Se venivi, ti divertivi
piuttosto che:
Se fossi venuto, ti saresti divertito
E dunque: il passato nel periodo ipotetico della realta’ e’ solo il Passato Prossimo, o possiamo includere l’imperfetto, il remoto e i due trapassati?
Mille grazie!
Francesca
Cara Francesca, per esprimere un’ipotesi reale è più indicato usare il passato prossimo, in particolar modo nell’apodosi; con l’imperfetto e il trapassato prossimo ci si riferisce quasi sempre a un’ipotesi non realizzata, in alcuni casi anche un periodo ipotetico con imperfetto e trapassato prossimo può indicare un’ipotesi reale, in questo caso “se” ha un significato temporale che si accosta a “ogniqualvolta”; nella lingua parlata è molto comune l’uso dell’imperfetto indicativo sia nella protasi, sia nell’apodosi del periodo ipotetico dell’irrealtà nel passato, al posto di congiuntivo imperfetto e condizionale (se venivi, ti divertivi); l’uso di questa forma è sconsigliabile, almeno nella lingua scritta.
Un saluto