Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, oggi affronteremo un argomento importante: la concordanza dei tempi.
Buona lettura!
Prof. Anna
La concordanza dei tempi è un insieme di regole che stabiliscono l’uso dei tempi e dei modi della frase principale e della subordinata. Per capire queste regole bisogna prima di tutto chiarire i concetti di anteriorità, contemporaneità e posteriorità. Per anteriorità si intende che la frase subordinata è anteriore (precedente) rispetto alla principale; per contemporaneità si intende che la frase subordinata è contemporanea alla principale e per posteriorità si intende che la frase subordinata è posteriore alla principale; quindi la concordanza dei tempi descrive il rapporto temporale tra principale e subordinata.
Oggi studieremo la concordanza dei tempi quando nella frase subordinata c’è il modo indicativo, infatti, come sapete, quando il verbo della principale esprime certezza o realtà, la frase subordinata ha il verbo all’indicativo, a parte il condizionale passato per la posteriorità, come vedremo in seguito.
FRASE PRINCIPALE AL PRESENTE
FRASE PRINCIPALE | FRASE SUBORDINATA | RAPPORTO TEMPORALE |
Maria sa che | ieri sei stato – eri a scuola
(passato prossimo – imperfetto) |
anteriorità |
Maria sa che | adesso sei a scuola
(presente) |
contemporaneità |
Maria sa che | domani sarai a scuola
(futuro) |
posteriorità |
• il rapporto di posteriorità può essere espresso anche con il presente indicativo nella subordinata al posto del futuro (Maria sa che domani sono a scuola);
• il rapporto di anteriorità può essere espresso anche con il passato remoto (Maria sa che andai via di corsa);
FRASE PRINCIPALE AL PASSATO
FRASE PRINCIPALE | FRASE SUBORDINATA | RAPPORTO TEMPORALE |
Maria sapeva
Maria ha saputo (imperfetto passato prossimo) |
il giorno prima eri stato a scuola
(trapassato prossimo) |
anteriorità |
Maria sapeva che
Maria ha saputo che |
quel giorno eri a scuola
(imperfetto) |
contemporaneità |
Maria sapeva che
Maria ha saputo che |
il giorno dopo saresti stato a scuola
(condizionale passato) |
posteriorità |
• il tempo verbale della frase principale al passato può anche essere il passato remoto (Maria seppe che il giorno prima eri sato a scuola).
Gentile professoressa,
vorrei segnare questo errore:
il rapporto di posteriorità può essere espresso anche con il passato remoto (Maria sa che andai via di corsa);
Infatti la precisazione corretta sarebbe:
il rapporto di anteriorità può essere espresso anche con il passato remoto (Maria sa che andai via di corsa)
Cordiali saluti
Emilia García Andrelucci
Cara Emilia, grazie per la segnalazione.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna, e veramente un oggetto molto difficile. Si usa solo nella lingua scritta o anche nella lingua parlata?
Cari saluti,
Maria
Cara Maria, si usa anche nella lingua parlata, sicuramente anche tu, forse senza accorgertene, concordi già i verbi della principale e della subordinata per creare un rapporto temporale di anteriorità, contemporaneità o posteriorità.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie mille Prof.Anna. Questo articolo mi ha davvero aiutato e mi ha corretto nel tante aree in cui sono di solito sbagliato specialmente nel lingua parlata. ma per l’esame, c’è la possibilità di affrontare questo nell’esame di “cils” per esempio:…..domande come la prima cinque?
Caro lettore, non so se in quest’esame ci possono essere domande simili, attenzione perché la costruzione di questa frase non è corretta: “mi ha corretto nel tante aree in cui sono di solito sbagliato”, è meglio dire “mi ha chiarito tanti argomenti che di solito sbagliavo”.
A presto
Prof. Anna
cara prof.Anna vorrei che mi corregga la seguente frase [tornando a casa ripensavo a cio’ che era sucesso].
la risposta;1]ripensavo a cio’=prop.principale 2]che era sucesso=prop.subordinata di primo grado 3]tornando a
casa=prop.subordinata di primo grado.
e alla luce della frase precedente vorrei sapere l’analisi del periodi seguenti.1]quando debbo svolgere un tema,mi vengono molte idee,ma non so come esprimereli.
2]sarei piu’ tranquillo se mi avessero dato una ricevuta.
3]a tutti capita di averedei momenti di tristezza.
4]ho capito di aver sbagliato.
5]mentre aprivo il vasetto,mi sono accorta che lo yogurt era scaduto.grazie in anticipo.
Caro Abdelmageed,
1- mi vengono molte idee= prop. principale; ma non so come esprimerle= prop. coordinata alla princ.; quando debbo svolgere un tema= prop. subordinata di primo grado;
2- sarei più tranquillo= prop. principale; se mi avessero dato una ricevuta= prop. subordinata di primo grado;
3- a tutti capita= prop. principale; di avere dei momenti di tristezza= prop. subordinata di primo grado;
4- ho capito = prop. principale; di aver sbagliato = prop. subordinata di primo grado;
5- mi sono accorta = prop. principale; che lo yogurt era scaduto = prop. subordinata di primo grado; mentre aprivo il vasetto = prop. subordinata di primo grado.
A presto
Prof. Anna
cara prof.Anna vorrei sapere l’analisi del periodo seguente.
[ora dice una cosa,ora ne dice un’altra.]un saluto.
Caro Abdelmageed, si tratta di due frasi principali coordinate tra di loro.
Prof. Anna
cara prof.Anna vorrei sapere l’analisi del periodo seguente.
1[Non mi piace quel ragazzo.Non ha voglia ne’ di studiare ne’di lavorare.
2]non ci sono andato non perche’non fossi stato inviato,ma perche’ero indisposto.
3]sentivano cantare gli uccelli.
4]non riuscivo a capire perche’ mai avesse voluto telefonargli.
5]vorremmo sapere dove ci fermeremo.
6]cerco d’indovinare che cosa pensi.
7]l’importante e’ che si riesca a compiere il proprio dovere.grazie in anticipo.
Caro Abdelmageed,
1- Non mi piace quel ragazzo.= prop. principale.
2- Non ha voglia = prop. principale; nè di studiare, nè di lavorare = subordinate di primo grado coordinate tra di loro;
3- non ci sono andato = prop. principale; non perché non fossi stato invitato = prop. subordinata di primo grado; ma perchè ero indisposto = coordinata alla subordinata di primo grado;
4- sentivano = prop. principale; cantare gli uccelli = prop. subordinata di primo grado;
5- non riuscivo = prop. principale; a capire = prop. subordinata di primo grado; perché mai avesse voluto telefonargli= prop. subordinata di secondo grado;
6- vorremmo = prop. principale; sapere= prop. subordinata di primo grado; dove ci fermeremo = prop. subordinata di secondo grado;
7- cerco = prop. principale; d’indovinare= prop. subordinata di primo grado; che cosa pensi= prop. subordinata di secondo grado;
8- l’importante è= prop. principale; che si riesca= prop. subordinata di primo grado; a compiere il proprio dovere= prop. subordinata di secondo grado.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna
Io ho molta difficoltà con la grammatica, ma mi piace molto questa attività. credo che debba studiare più.
Grazie.
Carissima, mi dispiace ho fatto un errore enorme, io stesso lo correggendo:
Io ho molta difficoltà con la grammatica, ma mi piace molto questa attività, credo che bisogno studiare più.
Saluti.
cara prof.Anna nella seguente frase [la capra e’ stata devorata dal lupo] dal lupo= complemento di agente o complemento di causa efficiente.grazie in anticipo.
Caro Abdelmageed, i complementi d’agente e di causa efficiente sono introdotti dalla preposizione DA e indicano l’essere animato (nel caso del complemento d’agente) o inanimato (nel caso del complemento di causa efficiente) da cui è compiuta l’azione espressa dal verbo passivo, quindi in questo caso è un complemento d’agente.
Un saluto
Prof. Anna
cara prof.Anna vorrei sapere l’analisi logica della seguente frase.
[paolo conosceva l’arte della cultura.]grazie in anticipo.
Caro Abdelmageed, Paolo= soggetto; conosceva= predicato verbale; l’arte= complemento oggetto; della cultura= complemento di specificazione.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Anna:
Questa è una domanda che non appartiene alla lezione. Ma vorrei sapere che significa ci stare, come non ci sto, ci stiamo, etc.
Cara Marta, la forma vebale “starci” significa “accettare, acconsentire” per esempio: facciamo un giro? Ci sto (= accetto); ho lanciato l’idea di un pranzo e tutti ci sono stati (= e tutti hanno accettato).
A presto
Prof. Anna
Cara Proffessoressa Anna,
Paolo: Chi e` Maria?
io: E` la mia amica d’universita`.
Se trasformo questo discorso diretto in discorso indiretto, dovrei dire cosi`?
Paolo mi ha chiesto che chi ERA Maria, e gli ho risposto che ERA la mia amica d’universita`.
Nella lingua parlata e` accettabile dire “E`” invece di “ERA”?
Grazie.
Caro lettore, la tua trasformazione è corretta, nella lingua parlata è accettabile dire “è”.
A presto
Prof. Anna
gentile professoressa, se mi pottrebbe spiegare questa formulazione,ho provato a cercare una regola ma senza risultato.
quando invece di dire nello scritto; si dice nello scrivere e anche quando si dice nel parlare, per dire semplicimente nel parlato,cioe invece di uasare un sostantivo si usa un verbo al suo posto,apendo che il verbo è usato dopo una preposizione articolata,e sapendo che il verbo non ammette un articolo.
grazie e spero che mi sono spiegato.
Cara Adel, non sono sicura di avere capito bene la tua domanda, ma la differenza è che “nello scritto” significa “nella lingua scritta” mentre “nello scrivere” signfica “nell’azione di scrivere”, dipende se vogliamo porre l’attenzione sul sostantivo (scritto – lingua scritta) o sul verbo-azione (scrivere).
A presto
Prof. Anna
Grazie mille prof.Anna
Gentile professoressa, le sottopongo il seguente dubbio:
E’ corretto scrivere: ” Ho voglia di correre nel modo piu’ sfrenato che ci puo’ essere”, usando il verbo potere all’indicativo, o e’ necessario usare il congiuntivo, ovvero “possa”?
La ringrazio per la risposta che vorra’ darmi.
Caro Max, io renderei la frase un po’ più semplice e scriverei: “ho voglia di correre nel modo più sfrenato che ci sia”, se vuoi mantenere in verbo “potere” devi usare il congiuntivo.
A presto
Prof. Anna
BUONGIORNO – AVREI UN DUBBIO SUI TEMPI DELLE SUBORDINATE DI SECONDO E TERZO GRADO. AD ESEMPIO E’ GIUSTO DIRE: “se si dovesse giudicare un film sulla base del gradimento che avrebbe da parte del pubblico, la risposta sarebbe corretta”
Grazie
Cara Laura, la frase che mi proponi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Cara professoressa Anna ! vorrei che mi corregga le seguenti frasi:
1.Io sarei andato volentieri con lui al cinema ieri , ma avessi mal di denti.
2.Dopo che Franco mi aveva detto come sono andati veramente le cose, ho capito il motivo della sua reazione.
3.Antonio ci ha detto che ieri aveva dormito tutto il giorno perchè era molto stanco.
Grazie.
Cara Ilaria, la prima frase non è corretta, la forma corretta è: io sarei andato volentieri con lui al cinema, ma avevo mal di denti; nella seconda c’è un errore: non “come sono andati le cose” ma “come sono andate veramente le cose”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna,
ho ancora una domanda. La seguente frase è grammaticalmente corretta?
Ha detto che non si addormenterà senza un bicchiere di latte.
La situazione si svolge al presente. Secondo la concordanza dei tempi non si usa.
E se dire: Ha detto di non addormentarsi senza un bicchiere di latte. La frase mantiene lo stesso significato?
Grazie in anticipo!
Cara Ilga, la frase che mi scrivi (ha detto di non addormentarsi senza…) è corretta e mantiene sostanzialmento lo stesso significato, quello che si perde però è il rapporto di posteriorità della subordinata; per mantenere questo rapporto la frase dovrebbe essere: “ha detto che non si sarebbe addormentato senza un bicchiere di latte”.
Un saluto
Prof. Anna
Quindi la prima frase ha il significato di un’azione abituale? Cioè qualcuno ha riferito della sua abitudine?
Prof. Anna, grazie per tutte le Sue risposte!
Cara Ilga, “ha detto di non addormentarsi senza…” è un’abitudine ed è sicuramante stata riferita (ha detto…).
Un saluto
Prof. Anna
Cara Professoressa,
è corretto dire ” non sapevano che io sono italiano”, oppure ” non sapevano che io ero italiano” ?
Caro Francesco, sono corrette entrambe le frasi.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna, potrebbe dirmi quale variante è corretta:
Ti piace divertirTI o Ti piace divertirSI?
Mi ha detto di lavarMI le mani o Mi ha detto di lavarSI le mani?
Abbiamo deciso di andarCENE o Abbiamo deciso di andarSENE?
Cioè sarebbe meglio usare la forma indefinita oppure si può ripetere il pronome 2 volte?
Cara Ilga, sono corrette le frasi: “ti piace divertirti?”, “mi ha detto di lavarmi le mani” e “abbiamo deciso di andarcene”; il pronome viene ripetuto perché i verbi sono due e ogni verbo ha il suo pronome (frasi 1 e 2), quindi è necessario che i pronomi concordino.
Un saluto
Prof. Anna
Prof. Anna, La ringdazio del Suo aiuto!
Professoressa,
è corretta la concordanza tra passato prossimo e passato prossimo?
Per esempio: “Ho telefonato e ho detto loro che hanno copiato”; oppure devo usare passato prossimo e imperfetto, ossia: “Ho telefonato e ho detto loro che avevano copiato”?
Tante grazie
Leila
Cara Leila, è più corretta la seconda frase.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Professoressa,
E’ corretto dire
1) “Abbiamo ricevuto una lettera informandoci che entrambi dovrebbero presentarsi in Italia per prestare il servizio militare, caso non si avessero presentato in Brasile”
oppure
2)”Abbiamo ricevuto una lettera informandoci che entrambi avrebbero dovuto presentarsi in Italia per prestare il servizio militare, caso non si avessero presentato in Brasile.”
La ringrazio e un saluto!
Cara Nara, l’uso del tempo semplice (dovrebbero) o composto (avrebbero dovuto) dipende da cosa si vuole esprimere, nel primo caso si sta parlando al presente, quindi di una cosa che dovrebbe essere fatta nel presente; mentre nel secondo caso si parla di una cosa che si doveva fare nel passato e non è stata fatta; nel periodo però ci sono altri errori, io correggerei così: “abbiamo ricevuto una lettera che ci informa che entrambi (loro; se fosse entrambi – noi- dovrebbe essere: dovremmo presentarci o avremmo dovuto presentarci) dovrebbero (o avrebbero dovuto) presentarsi in Italia per prestare il servizio militare, in caso non si fossero presentati in Brasile”.
Un saluto
Prof. Anna
benissimo,finalmente ho capito la concordanza 😀
grazie mille prof.Anna <3
Professoressa Anna,
È corretta questa concordanza tra imperfetto e imperfetto?
“Se non sapeva non doveva dirlo”.
Un saluto e grazie in anticipo!
Carmen
Cara Carmen, la frase è corretta all’interno di un registro colloquiale.
Un saluto
Prof. Anna
Mi scusi profa. Anna, ma da tempo cercavo un post del mese di novembre o dicembre nel quale riguardava i pronomi diretti nel tempo composto usando il modo formale e non lo trovo. La ringrazio.
Caro Marcos, questo è un articolo sull’uso dei pronomi diretti con i tempi composti: http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=3388; per cercare un articolo in base alla data di pubblicazione, a destra troverai l’archivio con i mesi e gli anni. Spero che l’articolo sia quello che cercavi, in caso contrario ti aiuterò a trovare quello giusto.
A presto
Prof. Anna
Mi scusi avrei un dubbio con la seguente frase: ti eri girato per vedere quale strada avrei imboccato.
Avevi guardato la vetrina per vedere dove avrei girato.
Cara Sb, le frasi sono corrette.
A presto
Prof. Anna
Gentile Prof.ssa,
la frase “Pensavo che oggi il supermercato sarebbe stato aperto” esprime una contemporaneità? O sarebbe meglio dire “Pensavo che il supermercato era aperto oggi?” che segue la regola della concordanza ma che a me suona male?
Cara Mara, la prima frase è corretta, il condizionale passato non esprime contemporaneità che in questo caso non sarebbe corretta perché l’azione espressa nella dipendente non è contemporanea alla reggente (pensavo) ma posteriore (pensavo nel passato, sarebbe stato aperto nel futuro-oggi), ma esprime un futuro nel passato e dipende da un tempo passato come in questa frase: pensavo (ieri o nel passato).
Un saluto
Prof. Anna
Mgnifico 10 su 10.
Saluti Prof.ssa
Molto bene Rino!
A presto
Prof. Anna
prof anna ho un dubbio sulla frase: èensavoche il supermercato fosse aperto…mi potrebbe aiutare??
Cara Elide, la frase è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
pensavo
Buonasera Prof Anna, ho un dubbio:
“Io dissi che sapevo.”
C’è contemporaneità tra la principale e la secondaria ?
Ho questo dubbio perché siccome su nella tabella è indicata la principale all’imperfetto e al passato prossimo, ma non nel passato remoto, mi chiedevo se “io dissi che sapevo.” si potesse dire…
Grazie
Caro Stefano, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna,
sono combattuta di fronte a una concordanza dei tempi con l’indicativo.
Qui di seguito il testo:
“Si era sempre accontentato di ciò che aveva e non aspirava a diventare migliore di quello che già era.”
Consultando la tabella delle concordanze mi sembra che si potrebbe dire anche:
“Si era sempre accontentato di ciò che aveva e non avrebbe aspirato a diventare migliore di quello che già era.”
Le chiedo se può darmi una mano e dirmi quale delle due forme è corretta.
Grazie,
alice
Cara Alice, la prima forma è corretta se stai parlando al passato.
Un saluto
Prof. Anna
per favore mi può trasformare questa frase nel passaggio dal discorso diretto in indiretto?
Laura ha detto: -Voglio vedere cosa fai ora!
CAra Titti: “Laua ha detto che voleva vedere cosa facevi allora”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie mille Professoressa Anna 🙂 Le rigrazio tanto
ho una sola domanda che e’ la differenza tra questi due questa frasi :
1- ( Ho saputo che Carlo E’ partito / doveva partire / sarebbe partito ieri ).
2- ( Ho saputo che Carlo era partito / parti’ il giorno prima ) .
Caro Ahmed, nelle prime due frasi del punto 1 c’è un rapporto di contemporaneità tra reggente e subordinata, nell’ultima invece c’è un rapporto di posteriorità. Nella prima frase del punto 2 c’è un rapporto di anteriorità tra reggente e subordinata, mentre nell’ultima non è corretto l’uso del passato remoto, sarebbe corretto se il tempo della reggente fosse presente: “so che Carlo partì il giorno prima”.
A presto
Prof. Anna
Ma quindi per concordanza non si può dire mi ha detto che sono una frana con gli sport?
Si usa ero?
Caro Davide, la frase che mi scrivi è corretta.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof.ssa Anna,
vorrei avere un Suo parere in merito alla necessità o meno di ripetere il “che” per introdurre varie frasi subordinate: “è opportuno che[1] la federazione garantisca che[2] l’ente agisca nell’interesse dei membri, che[3] distribuisca gli importi e che[4] renda pubblica una relazione finanziaria.
Ora, ci sono 4 “che” nello stesso periodo. I “che” 3 e 4 potrebbero essere eliminati?
Grazie
Davide
Caro Davide, la tua ipotesi è corretta, il terzo e il quarto “che” possono essere eliminati, ma userei l’indicativo per i verbi retti da “garantisca”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professoressa
Volevo chiedere: qual è la differenza tra queste frasi:
1. Hai promesso che saremmo andati a sciare
2. Avevi promesso che saremmo andati a sciare.
Sono entrambi corrette?
Grazie
Marco
Caro Marco, entrambe le frasi sono corrette.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie mille
Non capisco qual è la differenza tra le due frasi?
Caro Marco, l’uso del trapassato prossimo segnala un’azione avvenuta nel passato rispetto a un’altra, pure collocata nel passato. Nella frase che scrivi indica un’azione più passata rispetto a quella espressa nella frase col passato prossimo.
Un saluto
Prof. Anna
buonasera!!possiamo dire maria sapeva che che mario verra oggi aroma per esempio?o maria ha saputo che oggi è il compleano di mario???grazie
Caro Cristos, è necessario usare il condizionale passato: “Maria sapeva che Mario oggi sarebbe venuto a Roma”.
Un saluto
Prof. Anna
e necessario usare il condizionale ancora se la frase è cosi? sapevo che domani maria sarebbe andata a roma!!!grazie per le informazioni
sapevo che la s.Lorenzoni è in ospedale perchè ho incontrato sua figlia ieri!!ho trovato questa frase in un libro!!puo spiegarmi perchè dopo il verbo sapevo abbiamo il verbo essere al presente (è in ospedale) è non diciamo era in ospedale!!in questo caso abbiamo una frase che regge un tempo passato mentre la subordinata regge il presente!!la concordanza dei tempi dice (trapassato per anteriorità imperfetto per contemporaneità è cond passato o imperfetto per posteriorità!graziee!!
Caro Cristos, è possibile anche trovare il presente indicativo in particolare quando il verbo indica un’azione che si svolge nel presente come in questo caso, il presente è giustificato quindi dall’attualità del fatto.
Un saluto
Prof. Anna
Caro Cristos, la frase che mi scrivi è corretta.
A presto
Prof. Anna
buongiorno!!dobbiamo dire: il dottore mi ha detto che non ho niente, oppure possiamo dire il dottore mi ha detto che non avevo niente!!
ho visto questo esempio in un dizionario il dottore mi ha detto che non ho niente e voglio capire perche questa proposizione ha questa forma!!!!!abbiamo da una parte un passato prossimo il dottore mi ha detto e d altra parte invece di un tempo passato abbiamo il presente!!!!
Caro Cristos, è possibile usare il presente in dipendenza da un passato quando il fatto espresso dalla dipendente è attuale.
Un saluto
Prof. Anna
Caro Cristos, sono corrette entrambe le frasi.
Un saluto
Prof. Anna
lo chiedo perche non ho capito bene la concordanza!!la gramatica non scrive che possiamo avere un tempo passato e d altra parte un tempo futuro!!!!sarebbe facile che Lei mi scriva tutti i compinazioni tanto del indicativo quando del congiuntivo?non trovo da nessuna parte una combinazione p prossimo con un tempo futuro!!lo stesso succede con gli altri tempi passati??potrei avere una schema??grazie in anticipo!!!
una schema con tutte le combinazioni possibili!!grazie!
Carp Cristos, ecco lo schema delle combinazioni possibili quando il verbo della reggente non richiede il congiuntivo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/06/01/approfondimento-la-concordanza-dei-tempi-con-lindicativo/.
A presto
Prof. Anna
grazie mille!!!!
Dottoressa salve, sto scrivendo un libro e vorrei alcune delucidazioni sull’uso dei tempi verbali nelle varie proposizioni. Posso chiederle di aiutarmi? Lei fa lezioni private? Possiamo sentirci a questo indirizzo mail: daviddeciantis@hotmail.it? Grazie.
Caro David, se vuoi puoi sottopormi qui sul blog qualche frase che ti crea dubbi.
A presto
Prof. Anna
Gentile professoressa,
ho riletto i vari commenti e mi sembra che sia una confusione tra
analisi grammaticale e analisi logica.
Possiamo chiarire questi argumenti per favore.
Grazie in anticipo
Caro Andree, l’analisi grammaticale è il procedimento mediante il quale si analizza il ruolo di ogni parola all’interno di un enunciato o di una frase, riconoscendone la categoria lessicale: verbo, nome, aggettivo, articolo, preposizione, avverbio, congiunzione, interiezione; l’analisi logica è il procedimento mediante il quale si riconoscono i componenti di un periodo o di una frase: il soggetto, il predicato verbale o nominale, i vari complementi.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie,
sotto analisi logica pensavo più all’analisi del periodo di cui parlano spesso alcuni di noi,
sbagliavo o fa parte dell’analisi logica di una frase?
Cordiali saluti
Caro Andree, l’analisi del periodo studia la sintassi della frase complessa, cioè un periodo formato da più frasi semplici (proposizoni), individuando la preposizione principale, le coordinate, le subordinate, il tipo di coordinate e il tipo di subordinate.
A presto
Prof. Anna
Gentile professoressa,
volevo porre domande riguardo alla lezione sul complemento di limitazione,
pero la mia e-m adresse non vienne accettata dal vostro sistema
nonostante non sia mai cambiata.
Per altro ho seguito con grand interesse le numerose domande
di Giorgo sotto la pagine “presente dell´’indicativo” .
C’è altrove il seguito?
Grazie
Caro Andree, qual è la domanda sul complemento di limitazione? C’è il seguito di cosa?
A presto
Prof. Anna
gentile prof. Anna
SONO SICURO che….
bisognerebbe usare il modo indicativo. ma a me suona malissimo….posso accettarlo nel parlato, ma se lo trovassi scritto in un romanzo (contemporaneo), mi si arriccerebbero i peli. Eppure pare proprio che sia io in errore…
però le domando:
ESSERE SICURO, sebbene esprima una certezza, esprime pur sempre una PERSONALE certezza, cioè pari a una opinione…
Essere sicuro quindi non è SAPERE.
Essere sicuro è solo una forma più “aggressiva” di pensare, credere, ritenere, essere del parere, essere incline a credere che…
Non suona meglio il congiuntivo?
Cara Giorgia, la scelta tra congiuntivo e indicativo non è sempre facile, non dipende soltanto dal registro comunicativo, ma anche dall’intenzione del parlante, da cosa intende esprimere.
Di norma però dopo “sono sicuro” è preferibile l’indicativo, mentre le forme interrogativa e negativa richiedono il congiuntivo: “sei sicuro che sia giusto?”, “non sono sicuro che sia giusto”.
Un saluto
Prof. Anna
fantastico
Gentile professoressa,
Vorrei un chiarimento: usare il passato remoto nella subordinata è sempre un errore? Per esempio, la frase “Viveva da solo in quell’appartamento polveroso da quando sua moglie Sonia morì in un tragico incidente” è assolutamente scorretta, giusto?
Cara Francesca, usare il passato remoto in una subordinata non è un errore. Il periodo che mi scrivi è corretto. Ti consiglio di leggere questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/06/01/approfondimento-la-concordanza-dei-tempi-con-lindicativo/.
Un saluto
Prof. Anna
Sì dice ” Lui è stato una figura importante per il cinema ” o ” Lui è stata una figura imporotante per il cinema ”
E poi … “Che utopia è stato il comunismo” o ” Che utopia è stata il comunismo ”
C’è una regola generale per quanto riguarda la scelta ? Se dovessi trovarmi di fronte ad altre frasi di questi tipo , come dovrei comportarmi?
Cara Maria, sono corrette tutte le frasi che mi scrivi, la regola dice che nel caso in cui il verbo “essere” sia seguito dal nome del predicato o da un complemento predicativo, la concordanza può essere sia con il soggetto, sia con l’elemento predicativo.
Un saluto
Prof. Anna
Era chiaro che avrebbe vinto l atleta che avrebbe fatto i piu pocchi sbagli;possiamo dire la frase così;
Caro Giorgio, non è corretto dire “i più pochi sbagli”, è necssario dire “meno sbagli”.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Professoressa,
vorrei chiederle la gentilezza di aiutarmi a compilare questo esercizio.
Ho chiesto ad altre persone, ma tutte mi hanno dato risposte diverse.
Grazie mille!
Completa il racconto, con passato prossimo, trapassato prossimo, imperfetto.
LA FONTANA DI TREVI. (essere) (1)——–la mia prima meta: una grandissima fontana che (uscire) ———-letteralmente da un palazzo. La piazza davanti alla fontana, però, (essere) (3) ——— davvero pieno di gente.
IL PANTHEON. (essere) (4)——-in assoluto il posto che (apprezzare) (5) ————di più a Roma. Quella mattina (partire) (6) ———–a piedi e (visitare (7) ———una zona vicina con i palazzi della politica italiana come Montecitorio e Palazzo Chigi; all’improvviso sono sbucato in piazza del Pantheon, (vedere) (8)———ho visto la magnificenza di questa meraviglia e ci (entrare) (9)———- : inutile dire che mi (sembrare) (10)———di aver viaggiato nel tempo e di essere in un’altra epoca. Ho capito allora perché questa costruzione (avere) (11)———–un’ influenza enorme sull’architettura di ogni luogo.
I MUSEI VATICANI. (arrivare) (12) ———all’ora di apertura insieme ad una dozzina di autobus pieni di turisti; anche se la coda (essere) (13)———abbastanza lunga, (riuscire) (14)————ad entrare velocemente. (volere) (15)———–tanto vedere la Cappella Sistina, ma (dovere) (16)————passare attraverso tutti i musei del Vaticano prima di riuscire ad entrarci. Dover passare attraverso tutte quelle stanze, devo dire, all’inizio mi ( pesare) (17) ————un po’, ma poi (cambiare) (18) ———idea e alla fine (apprezzare) (19) ———— molto la visita. Certo, quando (arrivare) (20) alla Cappella Sistina (essere) (21)————-in estasi: più volte (pensare) (22)———–“Ok, ho visto abbastanza”, ma ogni volta non (riuscire) (23)———–ad andarmene.
Grazie ancora, il vostro sito è fantastico!
Martha
Cara Matha, prova a compilare tu l’esercizio, sarò felice di correggerlo.
A presto
Prof. Anna
Buongiorno Prof. Anna! questo è l’esercizio compilato da me.
LA FONTANA DI TREVI. (essere) (1)ERA STATA la mia prima meta: una grandissima fontana che (uscire)USCIVA letteralmente da un palazzo. La piazza davanti alla fontana, però, (essere) (3) ERA davvero pieno di gente.
IL PANTHEON. (essere) (4)E’ STATO-in assoluto il posto che (apprezzare) (5) HO APPREZZATO di più a Roma. Quella mattina (partire) (6) SONO PARTITA a piedi e (visitare (7) HO VISITATO una zona vicina con i palazzi della politica italiana come Montecitorio e Palazzo Chigi; all’improvviso sono sbucato in piazza del Pantheon, (vedere) (8)HO VISTO la magnificenza di questa meraviglia e ci (entrare) (9)SONO ENTRATA : inutile dire che mi (sembrare) (10)E’ SEMBRATOdi aver viaggiato nel tempo e di essere in un’altra epoca. Ho capito allora perché questa costruzione (avere) (11)HA AVUTOun’ influenza enorme sull’architettura di ogni luogo.
I MUSEI VATICANI. (arrivare) (12) SONO ARRIVATAall’ora di apertura insieme ad una dozzina di autobus pieni di turisti; anche se la coda (essere) (13)ERA STATA abbastanza lunga, (riuscire) (14)SONO RIUSCITA ad entrare velocemente. (volere) (15)—VOLEVO tanto vedere la Cappella Sistina, ma (dovere) (16)DOVEVO passare attraverso tutti i musei del Vaticano prima di riuscire ad entrarci. Dover passare attraverso tutte quelle stanze, devo dire, all’inizio mi ( pesare) (17) E’ PESATO un po’, ma poi (cambiare) (18) HO CAMBIATO idea e alla fine (apprezzare) (19) HO APPREZZATO molto la visita. Certo, quando (arrivare) (20) SONO ARRIVATA alla Cappella Sistina (essere) (21)ERO-in estasi: più volte (pensare) (22)HO PENSATo–“Ok, ho visto abbastanza”, ma ogni volta non (riuscire) (23) RIUSCIVOad andarmene.
grazie mille!!
Martha
Cara Martha, ecco il testo:
LA FONTANA DI TREVI. (essere) (1)è stata la mia prima meta: una grandissima fontana che (uscire)USCIVA letteralmente da un palazzo. La piazza davanti alla fontana, però, (essere) (3) era davvero pieno di gente.
IL PANTHEON. (essere) (4)E’ STATO-in assoluto il posto che (apprezzare) (5) HO APPREZZATO di più a Roma. Quella mattina (partire) (6) ero partita a piedi e (visitare (7) avevo visitato una zona vicina con i palazzi della politica italiana come Montecitorio e Palazzo Chigi; all’improvviso sono sbucato in piazza del Pantheon, (vedere) (8)HO VISTO la magnificenza di questa meraviglia e ci (entrare) (9)SONO ENTRATA: inutile dire che mi (sembrare) (10)E’ SEMBRATO di aver viaggiato nel tempo e di essere in un’altra epoca. Ho capito allora perché questa costruzione (avere) (11)HA AVUTO un’influenza enorme sull’architettura di ogni luogo.
I MUSEI VATICANI. (arrivare) (12) SONO ARRIVATA all’ora di apertura insieme ad una dozzina di autobus pieni di turisti; anche se la coda (essere) (13)ERA abbastanza lunga, (riuscire) (14)SONO RIUSCITA ad entrare velocemente. (volere) (15)—VOLEVO tanto vedere la Cappella Sistina, ma (dovere) (16) sono dovuta passare attraverso tutti i musei del Vaticano prima di riuscire ad entrarci. Dover passare attraverso tutte quelle stanze, devo dire, all’inizio mi ( pesare) (17) E’ PESATO un po’, ma poi (cambiare) (18) HO CAMBIATO idea e alla fine (apprezzare) (19) HO APPREZZATO molto la visita. Certo, quando (arrivare) (20) SONO ARRIVATA alla Cappella Sistina (essere) (21)ERO-in estasi: più volte (pensare) (22)HO PENSATo–“Ok, ho visto abbastanza”, ma ogni volta non (riuscire) (23) RIUSCIVO ad andarmene.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie mille prof.Anna!
Cara Prof Anna
per favorei vorrei sapere quale sarebbe la frase giusta
Sono l’unico che lo gradisco (il pesce)o lo apprezzo
oppure
Sono l’unico che lo gradisce o apprezza
si accorda con io o con unico ?
Grazie infinite
8 marzo 2018 alle 13:25
maria cristina scrive:
Cara Prof Anna
per favorei vorrei sapere quale sarebbe la frase giusta
Sono l’unico che lo gradisco (il pesce)o lo apprezzo
oppure
Sono l’unico che lo gradisce o apprezza
si accorda con io o con unico ?
Grazie infinite
Cara Prof riguardo a questa domanda è apparso sul blog soltanto la mia domanda ma non la Sua risposta
Credo che ci sia stato qualche problema durante la pubblicazione della Sua risposta
Cara Maria Cristina, la frase corretta è: “sono l’unico che lo gradisce”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie prof. anna mi ha aiutato molto !!
Gentile professore,
il più delle volte però le concordanze, come la vita, sono più articolate e, anche se scorrette, si accordano meglio con le forme che vocalmente ‘suonano’ meglio:
Non fummo mai come ricordiamo che eravamo.
D’altronde non è forse nella sgrammaticature e nelle distonie sintattiche che risiede il fascino del baratro che ci inghiotte l’anima ?
Saluti cordiali
Caro Paolo, è necessario conoscere le regole prima di poterle infrangere.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
salve , che differenza c’è fra queste due frasi ?
era intuibile che ANDASSE a finire cosi
era intuibile che sarebbe andata a finire cosi ( oppure ” sarebbe finita ” )
Caro Luca, il congiuntivo imperfetto colloca la subordinata in un rapporto di contemporaneità con la reggente che è al passato, il condizionale passato invece la colloca in un rapporto di posteriorità rispetto alla reggente (futuro nel passato).
Un saluto
Prof. Anna
grazie è stato un esercizio interessante
Utile,come esercizio.Allena la mente.
Salve, nella frase “(Ieri) ho detto/dicevo che quel giocatore (oggi od un giorno successivo a ieri) ha/avrà bisogno di stimoli per giocare meglio in una nuova squadra”, perché abbiamo nella principale un passato prossimo (o imperfetto) e nella subordinata il presente indicativo (o futuro semplice)? quando in realtà avremmo dovuto utilizzare almeno un altro tempo passato nella subordinata (come detta la concordanza oltretutto) tipo un imperfetto indicativo (per esprimere contemporaneità, “oggi” per intenderci), un condizionale presente (che potrebbe anche starci) o al limite un condizionale passato (per esprimere un futuro nel passato) etc? Forse perché possiamo usare il presente in dipendenza da un passato quando il fatto espresso dalla subordinata è attuale o comunque è incombente? Nel mio esempio il giocatore di cui parlo potrebbe essere acquistato da una nuova squadra, ma il suo rendimento non è dei migliori…
p.s. se scrivessi invece “(Ieri) ho detto/dicevo che quel giocatore (oggi od un giorno successivo a ieri, quindi in futuro imminente) avrebbe bisogno di stimoli per giocare meglio in una nuova squadra”, la frase penso non sarebbe errata, in quanto sto esprimendo un’opinione personale (come se dicessi “secondo me”, che di base vuole il condizionale) Lei cosa ne pensa?
Cara Sara, oltre alle possibilità che sono riportate in questo articolo, per la concordanza dei tempi con l’indicativo esistono anche altre combinazioni che troverai qui: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2017/06/01/approfondimento-la-concordanza-dei-tempi-con-lindicativo/; quindi quando nella principale c’è un passato (ho detto) per la contemporaneità si può usare sia un imperfetto sia un presente, mentre per la posteriorità è possibile usare sia un futuro semplice sia un condizionale passato. L’uso del condizionale presente nella frase che mi scrivi è corretto.
Un saluto
Quindi è tutto giusto il mio ragionamento e le frasi? grazie e a presto!
Sì.
Salve, ho un piccolo dubbio.
…Ma l’espressione “Non sapere”, in un periodo nel quale non ci sia un’indiretta (nella quale allora potremmo scegliere tra l’indicativo e il congiuntivo), reggerebbe (facciamo ad esempio in una subordinata oggettiva) l’indicativo oppure il congiuntivo? non credo che sia così scontata la soluzione; d’altronde “Non sapere” significa sì “essere ignorante” (relativamente ad un concetto, un episodio, etc), ma esserlo oggettivamente, certamente, concretamente e realmente (ecco il dubbio, l’eterno sconto tra il congiuntivo, cui fa capo l incertezza, e l’indicativo, cui fa capo la certezza).
Esempio:
“Non sapevo che fossi italiano”
“Non sapevo che eri italiano”
…penso che entrambe le soluzioni (eri/fossi) siano corrette. Personalmente, e adottando uno stile formale, preferirei il congiuntivo, proprio perché la reggente è di significato negativo (“Non sapere”); al contrario, sceglierei l indicativo ma probabilmente resteremmo in un contesto informale. D’altro canto, però, la scelta tra l’indicativo e il congiuntivo (la quale non rispecchia solo una contrapposizione tra oggettività e soggettività, certezza ed incertezza) non riguarda solo ed esclusivamente la grammatica, e le preferenze personali, ma anche una tendenza ad un uso più popolare e parlato, rispetto ad un uso più formale e letterario.
Pensa sia corretto il mio ragionamento?
Caro Filippo Maria, il tuo ragionamento è corretto.
Prof, l espressione “c’era il rischio che”, la quale regge il congiuntivo, potrebbe rientrare nella categoria dei verbi (od espressioni) esprimenti “volontà, desiderio, preferenza, ecc”? d’altra parte “c’era il rischio che” significa “eventualità di subire un danno; possibilità, opportunità che si verifichi un fatto negativo, ecc”:
1 C’era il rischio che cadesse (contemporaneità)
2 C’era il rischio che cadesse (posteriorità)
3 C’era il rischio che fosse caduto (anteriorità)
…oppure “c’era il rischio che” segue le regole classiche della concordanza al congiuntivo?
1 C’era il rischio che cadesse (contemporaneità)
2 C’era il rischio che sarebbe caduto (posteriorità)
3 C’era il rischio che fosse caduto (anteriorità)
?
Caro Emilio, segue le normali regole di concordanza.
“Non ricordo che fosse timido” (il congiuntivo imperfetto ha valore durativo).
“Ricordare” è uno dei verbi che, nel costrutto esplicito, regge l’indicativo, come molti altri verbi di percezione; d’altronde l’uso del congiuntivo è ammesso se il verbo è preceduto da una negazione (non ricordo). Infatti i verbi che usano regolarmente l’indicativo possono tuttavia ricorrere al congiuntivo se la reggente è di significato negativo.
Corretto?
Caro Marco, è corretto.
Salve! Da quello che sappia, si potrebbe anche dire Marco sapeva che il giorno dopo eri a scuola anziché saresti stato a scuola, vero?
Cara Maria, per esprimere posteriorità (il giorno dopo) in dipendenza da un tempo passato (sapeva) si usa il condizionale passato.
Un saluto