Da ottobre 2024 Intercultura Blog rimane disponibile come archivio di contenuti. I commenti rimangono in modalità di lettura.
Prof. Anna continua la sua attività nella sezione Spazio L2 su Aula di Lingue

Benvenuti - Intercultura Blog

Aula di Lingue

Le frase complessa

Prof. Anna
Grammatica,   La lingua italiana,   Sintassi

Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, oggi cominciamo a studiare la frase complessa. È molto importante infatti capire quale rapporto grammaticale e di significato intercorre tra proposizioni diverse ma collegate tra di loro, questo ci dà la possibilità di comprenderne meglio il significato e di utilizzare i modi e i tempi giusti a seconda dei casi quando siamo noi a dover formulare delle frasi complesse.

Buona lettura!

Prof. Anna

Che cos’è una frase complessa?

Una frase composta da più proposizioni si dice frase complessa; queste proposizioni possono essere collegate tra di loro da rapporti di coordinazione o di subordinazione.

Coordinazione: abbiamo un rapporto di coordinazione quando le proposizioni sono collegate tra di loro in modo da rimanere concettualmente sullo stesso piano:

→ ho mangiato una pizza e ho bevuto una birra.

Le proposizioni coordinate sono collegate tra di loro attraverso congiunzioni coordinative e, a seconda della congiunzione usata, si hanno diversi tipi di coordinazione, come abbiamo studiato nell’articolo dedicato alle congiunzioni coordinative: www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/

Per esempio: sono stanca, ma non ho sonno → abbiamo la congiunzione avversativa –ma– che introduce una coordinata avversativa.

Possono essere coordinate sia due frasi indipendenti:

→ Marco legge e Silvia scrive (principali coordinate tra di loro);

sia due proposizioni subordinate:

→ stasera non vengo (principale) perché sono stanco e devo studiare (subordinate coordinate tra di loro).

Subordinazione: si ha invece un rapporto di subordinazione quando le proposizioni sono collegate tra di loro in modo tale che ci sia una proposizione principale (detta anche reggente o indipendente) che ha un significato autonomo e compiuto, da cui dipende una (o più di una) proposizione secondaria (detta anche subordinata o dipendente).
La secondaria può precedere o seguire la principale:

→ non mangio (principale), perché non ho fame (secondaria);

→ quando sarai pronto (secondaria), usciremo (principale).

Le subordinate che dipendono direttamente dalla principale sono dette di primo grado:

→ sono tornata a casa (principale), dopo aver salutato gli amici (subordinata di I grado);

– quelle che dipendono da una subordinata di primo grado sono dette di secondo grado e così via:

→ sono tornata a casa (principale), dopo aver salutato gli amici (subordinata di I grado), con cui ero stata a cena (subordinata di II grado).

Le proposizioni subordinate si distinguono in esplicite e implicite:

• Le subordinate esplicite hanno il verbo di modo finito (indicativo, congiuntivo, condizionale):

→ penso che uscirò.

• Le subordinate implicite hanno il verbo di modo indefinito (infinito, gerundio, participio):

→ penso di uscire.

ATTENZIONE!

Nella maggior parte dei casi, per avere una subordinata implicita è necessario che il soggetto della reggente e il soggetto della dipendente coincidano.

Per esempio la frase → (io) penso che (io) gli dirò la verità (soggetto uguale)

può essere trasformata in → penso di dirgli tutto.

Al contrario la frase → penso (io) che (tu) gli dirai tutto (soggetto diverso)

non può essere trasformata nello stesso modo.

Quindi la trasformazione di una subordinata implicita in esplicita è sempre possibile, mentre non è sempre possibile la trasformazione inversa.

Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.

  1. Tra le seguenti proposizioni "mangi qualcosa o esci subito?":
    • c'è un rapporto di subordinazione
    • c'è un rapporto di coordinazione
  2. Tra le seguenti proposizioni "siccome non arrivavi, sono andato via":
    • c'è un rapporto di subordinazione
    • c'è un rapporto di coordinazione
  3. Nella frase complessa: "non so se vengo stasera" la principale è:
    • non so
    • se vengo stasera
  4. Nella frase complessa: "terminato il lavoro, andrò a casa" la subordinata è:
    • andrò a casa
    • terminato il lavoro
  5. Nella frase complessa: "terminato il lavoro, andrò a casa" la subordinata è:
    • esplicita
    • implicita
  6. Nella frase complessa: "temo che tu stia sbagliando" la subordinata è:
    • esplicita
    • implicita
  7. Sarebbe possibile trasformare la subordinata della domanda 6 da esplicita in implicita?
    • no
  8. Sarebbe possibile trasformare la subordinata della seguente frase complessa "penso che non tornerò più" da esplicita a implicita?
    • no
  9. Nella seguente frase complessa "credo che non uscirò perché sono stanca":
    • "che non uscirò" è una subordinata di II grado
    • "che non uscirò" è una subordinata di I grado
  10. Nella seguente frase complessa "penso che abbia gà letto il libro che gli avevo prestato":
    • "che gli avevo prestato" è una subordinata di II grado
    • "che gli avevo prestato" è una subordinata di I grado

Prosegui la lettura

Commenti [59]

  1. maria scrive:

    Veramente interessante. Grazie Prof.Anna. L’ho bene capito dopo l’avere letto con attenzione. Mi ero sbagliata solo con il numero 5

  2. Christian scrive:

    Great

  3. Luis scrive:

    Difficile ma molto utile e necessario per imparare e costruire bene le frasi.Io devo studiare di più. Grazie professoressa.

  4. Anita scrive:

    Cara Prof.ssa Anna,
    Perché il mio internet provider ha lavorato alla rete in mio vicino dove abito, e sono stato sul’internet in questo periodo e non ho letto il messaggio in tempo, ho avuto un problema con il ipad mio. Fortunatamente l’hanno scritto, come solverlo, ma ne voleva una settimana, prima che ho potuto andare sul’internet di nuova e sono contenta, che posso vedere tutti i siti, anche i italiani che sempre vedo.
    Anche sono contenta con il risultato, che ho fatto, perché questa lezione ho trovato più difficile che sono abituato, mentre solo ho commesso un’errore, con la frase 8. Guarderò ancora nella lezione, perché mi sono sbagliata. Lei ringraziando dal cuore mio, per questa lezione utile e interessante dal Olanda
    Anita

  5. Francisco scrive:

    Grazie mille per questa lezioni. Mi piace tantissimo questo blog. Forza!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Francisco, benvenuto su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  6. Angelo scrive:

    Salve Prof. Anna, ho un grosso dubbio sulla coordinazione tra frasi indipendenti. Nello specifico rispetto alla concordanza dei tempi. Come ci si deve regolare, con quali principi?
    Forse un esempio può aiutarmi a farle capire dove trovo il problema:
    -“Forse non c’è dimostrazione più convincente di quanto Mario avesse ragione delle manifestazioni nelle quali venivano bruciate le bandiere. Manifestazioni a cui seguono/seguiranno/sarebbero seguite le proteste dell’ambasciata”

    Quale tempo devo scegliere nella seconda frase (seguono/seguiranno/sarebbero) dopo aver usato l’imperfetto “venivano” nella prima? A quali regole devo far riferimento?

    Grazie Prof.Anna!

    • Zanichelli Avatar

      Caro Angelo, in questo caso io sceglierei “sarebbero seguite” in quanto la frase esprime posteriorità, cioè un’azione che avverrà nel futuro (http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=3219), non avrei separato però le due frasi con un punto fermo, ma da una virgola.
      Un saluto
      Prof. Anna

  7. tony scrive:

    Grazie prof., studio italiano dall’Albania e mi e’ stato molto utile.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Tony, benvenuto su Intercultura blog!
      A presto
      Prof. Anna

  8. Danilo scrive:

    Buonasera a tutti
    Ho un dubbio… è scorretto dire:
    “Pare che ci siano dei segni nella rete”
    o è meglio:
    “Pare che nella rete ci siano dei segni”
    Scrivettemi quanto più potete leggero con attenzione, grazie.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Danilo, sono correte entrambe le frasi.
      A presto
      Prof. Anna

  9. Elena scrive:

    Analisi del periodo: dal momento che é uscito il sole penso che potremmo andare in spiaggia e fare il bagno

    • Zanichelli Avatar

      Cara Elena, prova tu a fare l’analisi del periodo, se vuoi io la posso correggere.
      A presto
      Prof. Anna

  10. Elena scrive:

    Analisi del periodo : si narra che popoli venuti dal nord abbiano portato miti e legende che si sono fuse ,nel tempo , con i miti a le legende dei popoli originari di questi luoghi

  11. Gisèle scrive:

    La mia domanda è un po’ fuori tema ma le sarei grata se mi desse una spiegazione sulla coordinazione tra 2 proposizioni subordinate.
    Che devo scrivere nella seguente frase?
    …respirava a pieni polmoni ed era come se il mare gli gonfiasse i polmoni – e lui diventasse una specie di gigante
    – e che lui diventasse…
    – e come se lui diventasse …
    Grazie mille
    Gisèle

    • Zanichelli Avatar

      Cara Gisèle, la frase è corretta anche così come l’hai scritta, ma se devi scegliere, sceglierei la seconda opzione.
      Un saluto
      Prof. Anna

  12. Story scrive:

    Wow

  13. Dario scrive:

    Grazie prof. Anna É stata di ottimo aiuto , ho capito tutto infatti non ho sbagliato neanche un quesito

    • Zanichelli Avatar

      Molto bene Dario!
      A presto
      Prof. Anna

  14. Dario scrive:

    Grazie prof. Anna É stata di ottimo aiuto , ho capito tutto infatti non ho sbagliato neanche un quesito .

  15. Rimoo scrive:

    buona sera , prof.Anna
    Quando faccio l’analisi del periodo di alcuni brani divento molto complessa; non riesco a individuare il grado di alcuni frasi come in questo esempio:
    – Nel primo trimestre di questo 2013 l’economia del Paese è cresciuta dello 0,3%.Una sorpresa anche per gli analisti, che avevano previsto il +0,1%, dopo che il Pil si era contratto dello 0,3% tra ottobre e dicembre. (Euronews, 25/04/2013, 14:09 CET). Qui non riesco a sapere quale grado ha la frase (una sorpresa anche per gli analisti, che avevano previsto….(nel’esempio precedente) perche in questa frase non c’è una frase principale . per cortesia aiutami a capire.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rimo, si tratta comunque di una relativa, il -che-(i quali) si riferisce a -gli analisti-; la principale è “una sorpresa anche per gli analisti”, in questa frase il verbo “essere” è sottinteso (è stata una sorpresa anche per gli analisti).
      Un saluto
      Prof. Anna

  16. manel scrive:

    Cara prof Anna: io ho un esercizio che dice di sottolineare i soggetti nelle frasi e dice di trasformarli in proposizioni subordinate soggettive esplicite o implicite. Mi può aiutare?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Manuel, potresti farmi un esempio?
      A presto
      Prof. Anna

  17. Francesca scrive:

    Gentile prof. ANNA, desidero sottoporle un dubbio nell’analisi logica di queste due frasi.
    1) Ti dico e ti ripeto che mi dispiace per l’accaduto.
    In questo caso, l’oggettiva esplicita dipende dalla principale o dalla coordinata alla principale?
    2) Sì pensa anzi si è deciso di modificare il progetto di rifinanziamento della banca.
    In questo periodo, la soggettiva implicita dipende dalla principale o dalla coordinata avversativa?
    Grazie per la sua attenzione e complimenti per il Blog.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Francesca, una subordinata può avere come reggente due frasi coordinate, come nei casi che tu mi proponi.
      A presto
      Prof. Anna

  18. mattia scrive:

    Grazie mille capito molto meglio

  19. Bader scrive:

    Salve prof.Anna. Grazie per questa magnifica lezione, è stata di grande aiuto.
    *In questa frase: ( quando mi incontro con gli amici al parco, passeggiamo per rimanere in allenamento )
    qual’è la subordinata di 1° grado, e quella di 2° grado?
    Un saluto, e grazie.
    BADER

    • Zanichelli Avatar

      Caro Bader, sono entrambe di primo grado. Attenzione: si scrive “qual è”.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • Bader scrive:

        La ringrazio.
        Buona giornata.

  20. Rico scrive:

    Pensavo (principale) che sarebbe venuto (subordinata di primo grado) e che avrebbe detto/che dicesse (subordinata di secondo grado). Poiché le due subordinate coordinate sono sullo stesso piano, il verbo non dovrebbe, mai, cambiare, quindi, è corretto il condizionale passato. esatto?

    Distinti saluti
    Rico

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rico, le due subordinate, essendo tra loro coordinate, sono entrambe di primo grado (dipendono entrambe dalla principale) e quindi avranno lo stesso modo e tempo verbale, in questo caso se si vuole esprimere posteriorità ci sarà il condizionale composto.
      Un saluto
      Prof. Anna

  21. Piero San scrive:

    Buongiorno,
    chiedo un chiarimento in ordine alle seguenti frasi
    “La casa ci permette di dormire tranquillamente di notte”
    “La marmellata è quella cosa che sta nei vasetti”
    Nel primo caso “La casa ci permette” sarebbe prop principale.Mi chiedo se nel linguaggio comune possa avere senso
    una affermazione cosi.
    Nel secondo caso”La marmellata è quella cosa”sarebbe prop principale.Mi chiedo se una affermazione cosi possa
    avere un significato compiuto.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Piero San, nel primo periodo “la casa ci permette” è la proposizione principale, ma il periodo in sé non ha molto senso, sarebbe meglio dire “in questa casa riusciamo a dormire tranquillamente”, nel secondo periodo la principale è “la marmellata è quella cosa”, la frase ha un suo significato, ma è molto generico e la sua adeguatezza dipende dal contesto in cui è utilizzata e da cosa si vuole esprimere, certamente non è una definizione esauriente di “marmellata”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  22. Lorenzo scrive:

    “fosse solo questo ciò che dovresti fare”…
    È giusta la mia frase?… Se non sbaglio la proposizione principale è “ciò che dovresti fare”. .. Mentre la subordinata è “fosse solo questo”… Poi vorrei sapere un’altra cosa… Che significato ha, in questa frase, il “che”? Ha un valore pleonastico, congiunzione, pronome oppure altro?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Lorenzo, la reggente è “fosse solo questo ciò”, la subordinata “che dovresti fare”, il “che” ha valore di pronome relativo, si riferisce a “ciò”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  23. patrizia scrive:

    Salve , in questa frase complessa il soggetto a quale domanda risponde ? In più volevo sapere se il soggetto , in una frase complessa , si deve trovare per forza di cose nella reggente oppure se si può trovare anche nella subordinata ?

    ” Mi fa piacere CHE TU SIA ARRIVATO ”

  24. patrizia scrive:

    Mi scusi prima mi sono dimenticato anche di questa frase :

    ” Giorgio sa che lucia è partita ”

    …Anche qui per trovare sia il soggetto sia il complemento oggetto , come devo comportarmi da dove devo partire ?

  25. patrizia scrive:

    COMPLETIVE E CIRCOSTANZIALI :

    COMPLETIVE : le proposizioni subordinate completive SONO NECESSARIE: fungono da soggetto, da oggetto, da apposizione .
    CIRCOSTANZIALI : le proposizioni subordinate circostanziali NON SONO NECESSARIE : esprimono una circostanza (fine/causa/tempo ecc.)

    – ” Mi fa piacere che tu sia arrivato ” ( Che sia una completiva soggettiva è chiaro , ma ho fatto un ragionamento : ” Mi fa piacere ” , in questo contesto , funge sia da PRINCIPALE sia da REGGENTE . Se però rimuovessi la completiva ” che tu sia arrivato ” , ” Mi fa piacere ” rimarrebbe sempre la PRINCIPALE , ma non più REGGENTE , perché non regge più , appunto , la completiva ” che tu sia arrivato ” . Quindi , se non sbaglio , ” Mi fa piacere ” , come frase principale , nonostante abbia bisogno di una completiva per completarne il senso assoluto della frase , e presa singolarmente , può comunque ” sopravvivere ” da sola con un suo significato autonomo .

    – ” Talvolta il gatto caccia per divertirsi ” ( ” per divertirsi ” è una proposizione subordinata finale ( circostanziale ) e se la eliminassimo dal contesto , non cambierebbe nulla . Quindi la principale ” Talvolta il gatto caccia ” ( non ha più valore di reggente , perché non regge più la ” finale ” ) , ma ha valore , appunto , di principale e ha un suo significato autonomo .

    • Zanichelli Avatar

      Cara Patrizia, la frase “mi fa piacere”, se presa singolarmente, può avere un senso compiuto solo se c’è una proposizione completiva sottintesa, ad esempio se è usata come risposta o commento a una frase: “ho ottenuto quel lavoro” “mi fa piacere (che tu abbia ottenuto quel lavoro)”, se così non fosse la frase da sola sarebbe incompleta.
      Un saluto
      Prof. Anna

  26. Rinaldo scrive:

    Prof, due conferme, nella frase “Non avrei mai immaginato (nel passato) che Christian (sempre nel passato) sapesse.

    La frase esprime contemporaneità nel passato.

    Esatto?

    Seconda conferma: noi sappiamo che se il soggetto della principale e il soggetto della subordinata sono gli stessi, è giusto usare l’ infinito (esempio, diremmo “So di essere bravo”, e non “Io so che io sono bravo”). Ma se io scrivo “Nonostante io abbia mangiato, ho ancora fame” oppure “Nonostante io avessi mangiato, ho ancora fame; oppure “Ero ancora forte, benché io fossi in avanti con gli anni (insomma, in questo caso, nelle proposizioni concessive, che sono proposizioni subordinate, e nelle quali si esprime un fatto o una situazione che si verificano nonostante ciò che viene espresso nella proposizioni principale) è corretto scrivere “io abbia” ,”io avessi” etc, nonostante appunto il soggetto della principale e il soggetto della subordinata siano gli stessi? mentre ho letto che se invece la concessiva implicita ha il verbo al gerundio, preceduto da pur, pure, anche, o al participio passato, preceduto da sebbene, benché, quantunque e simili, allora deve avere sempre lo stesso soggetto della reggente. Esempio, “Pur essendo stato ferito, il cervo riuscì a fuggire”; “Anche lavorando tutta la notte , non ce la faremo”; “Benché sconsigliato da tutti, non volle rinunciare al suo progetto”.

    Altre frasi giuste “Credo di esser stanco (al presente)”, “Credo di esser stato stanco (al passato)”; “Spero di andar bene all’esame (al presente)”; “Spero di esser andato bene all’esame (al passato)”: invece nella frase “Spero che mi vada tutto bene”, è corretto scrivere così, in quanto il soggetto della principale è diverso dalla subordinata (il “mi” potrebbe ingannare); infatti nella principale il soggetto è “io” spero, mentre nella subordinata è, se non sbaglio, “tutto”, cioè “tutto vada bene a me”.

    Tutto giusto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rinaldo:
      1- sì, esprime contemporaneità (https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/05/23/concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-la-contemporaneita/); 2- non è obbligatorio usare l’infinito se il soggetto della principale e della subordinata è lo stesso, la subordinata può essere anche esplicita; 3- “ho letto che se invece la concessiva implicita ha il verbo al gerundio, preceduto da pur, pure, anche, o al participio passato, preceduto da sebbene, benché, quantunque e simili, allora deve avere sempre lo stesso soggetto della reggente” è esatto; anche le frasi che mi scrivi alla fine del tuo commento sono corrette.
      A presto

      • Rinaldo scrive:

        Quindi nel punto 2, da quello che ha scritto nel commento, e cioè che “non è obbligatorio usare l’infinito se il soggetto della principale e della subordinata è lo stesso, la subordinata può essere anche esplicita”, significa che posso dire sia “So di essere bravo”, sia “Io so che io sono bravo”? E quindi, se ho ben capito, possiamo scrivere quindi “Nonostante io abbia mangiato, ho ancora fame” oppure “Nonostante io avessi mangiato, ho ancora fame; oppure “Ero ancora forte, benché io fossi in avanti con gli anni (insomma, nelle nostre proposizioni concessive)”; proprio perché, come ha detto, non è obbligatorio usare l’infinito se il soggetto della principale e della subordinata è lo stesso (come nei nostri casi), e quindi anche se la subordinata è esplicita, non è obbligatorio l’infinito. Insomma, potrei scrivere “Mi accorsi di non avere più fame”; ma anche “Mi accorsi che non avevo più fame”; oppure “Avendo bisogno di soldi , te li chiederei”, ma anche “Se avessi bisogno di soldi, te li chiederei”; e ancora “Scoperta l’America, iniziò l’era moderna”, ma anche “Dopo che fu scoperta l’America, iniziò l’era moderna”. E se ho ben capito, quando invece il soggetto della frase con il verbo all’indicativo è uguale al soggetto della frase con il verbo però al congiuntivo non si usa CHE + congiuntivo ma DI + infinito: “credo di essere in ritardo (credo che io sia in ritardo)”, probabilmente per evitare malintesi, visto che, se non specifichiamo la persoma “io” , “tu” etc, il “sia” è identico nelle prime tre persone al singolare…

        Giusto?

        • Zanichelli Avatar

          Caro Rinaldo, tutto giusto.

  27. Giuseppe scrive:

    “senza sapere cosa siano”, equivale a “non sapere cosa siano”, entrambe interrogative indirette, rette dal “non sapere” nella principale (quindi nell indiretta è corretto anche l indicativo “sono”)

    “in base a come” è una locuzione che significa “sul fondamento di” (fondamento come qualcosa di concreto, oggettivito), che regge l indicativo:

    “in base a come gli utenti interagiscono (interagiscano) con i dati”

    “meno male che ero li”
    “meno male che fossi li”

    ….l espressione “meno male che” si usa con l’indicativo per esprimere felicità / soddisfazione/ sollievo per un fatto (come per il nostro esempio “meno male che ero li”).

    Tutto esatto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giuseppe, tutto esatto, ma sia “in base a come” sia “meno male che” vogliono l’indicativo.

  28. Marco scrive:

    “Si dice (oggi) che (ieri) sia morto”; la subordinata soggettiva esprime anteriorità (con il congiuntivo passato) rispetto alla principale.

    “Si diceva (ieri) che (ancora prima) fosse morto”; la subordinata esprime anteriorità (con il congiuntivo trapassato) rispetto alla principale.

    È esatto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Marco, è esatto.

  29. Carlo scrive:

    “Se facessi quel determinato punteggio, sarei comunque contento, perché guadagnarei lo stesso”.

    “Se facessi quel determinato punteggio, sarei comunque contento”, periodo ipotetico della possibilità; “perché guadagnerei lo stesso”, proposizione causale. Scomponendo il tutto ulteriormente, scriverei: “Sarei comunque contento”, proposizione reggente e anche principale (che funge da apòdosi); “perché guadagnarei lo stesso”, proposizione causale di primo grado (che è una proposizione subordinata indicante la causa o il motivo di quanto viene espresso nella proposizione reggente; e che richiede in genere l’uso dell’indicativo o, talvolta, del condizionale), che segue il tempo della reggente al condizionale (“Sarei comunque contento”); “se facessi quel determinato punteggio”, subordinata condizionale di secondo grado (che funge da protasi; la quale, insieme all’apodosi, forma il periodo ipotetico).

    Tutto corretto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Carlo, è corretto.

  30. Sito molto utile per studenti con un prof poco efficace Lo consiglio a tutte le mamme disperate come me con i propri figli sciocchini che non studiano niente!!!

  31. Paolo scrive:

    “Non c’era una domanda che riguardasse quella professione”

    …il congiuntivo della relativa ha un valore consecutivo: “Non c’era una domanda tale che riguardasse quella professione”.

    Esatto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Paolo, è esatto.

  32. Filippo scrive:

    Subordinata soggettiva implicita:

    Quando la soggettiva è implicita ha l’infinito con o senza la preposizione “di”. Questo vale anche per i verbi pronominali, ad esempio: “Sarebbe bello (di) incontrarsi (ma anche “incontrarci”). “Sarebbe bello”, principale; “incontrarsi” (ma anche “incontrarci”) subordinata soggettiva. Ovviamente “incontrarsi” è l’infinito come lo è, con una identità di soggetto, la forma “incontrarci”.

    Penso sia corretto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Filippo, è corretto.

  33. Luca scrive:

    gentile.prof Anna

    non sono d’accordo la conclusione sul libro “quando significa ordinare, è possibile solo l’implicita,anche se i soggetti sono diversi.”

    il prof ci ha detto (=ordinato) di fare silenzio.(noi)– l’esplicita è impossibile.

    è sicuro che non va bene di trasformalo? “il prof ci ha detto che faremmo silenzio.”

    grazie mille

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luca, la costruzione esplicita è possibile ma molto meno comune e necessita del congiuntivo: “il prof ha ordinato che facessimo silenzio”, il mio consiglio è comunque di usare la costruzione implicita.
      Un saluto

I commenti sono chiusi.