Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, oggi cominciamo a studiare la frase complessa. È molto importante infatti capire quale rapporto grammaticale e di significato intercorre tra proposizioni diverse ma collegate tra di loro, questo ci dà la possibilità di comprenderne meglio il significato e di utilizzare i modi e i tempi giusti a seconda dei casi quando siamo noi a dover formulare delle frasi complesse.
Buona lettura!
Prof. Anna
Che cos’è una frase complessa?
Una frase composta da più proposizioni si dice frase complessa; queste proposizioni possono essere collegate tra di loro da rapporti di coordinazione o di subordinazione.
• Coordinazione: abbiamo un rapporto di coordinazione quando le proposizioni sono collegate tra di loro in modo da rimanere concettualmente sullo stesso piano:
→ ho mangiato una pizza e ho bevuto una birra.
Le proposizioni coordinate sono collegate tra di loro attraverso congiunzioni coordinative e, a seconda della congiunzione usata, si hanno diversi tipi di coordinazione, come abbiamo studiato nell’articolo dedicato alle congiunzioni coordinative: www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/
Per esempio: sono stanca, ma non ho sonno → abbiamo la congiunzione avversativa –ma– che introduce una coordinata avversativa.
Possono essere coordinate sia due frasi indipendenti:
→ Marco legge e Silvia scrive (principali coordinate tra di loro);
sia due proposizioni subordinate:
→ stasera non vengo (principale) perché sono stanco e devo studiare (subordinate coordinate tra di loro).
• Subordinazione: si ha invece un rapporto di subordinazione quando le proposizioni sono collegate tra di loro in modo tale che ci sia una proposizione principale (detta anche reggente o indipendente) che ha un significato autonomo e compiuto, da cui dipende una (o più di una) proposizione secondaria (detta anche subordinata o dipendente).
La secondaria può precedere o seguire la principale:
→ non mangio (principale), perché non ho fame (secondaria);
→ quando sarai pronto (secondaria), usciremo (principale).
Le subordinate che dipendono direttamente dalla principale sono dette di primo grado:
→ sono tornata a casa (principale), dopo aver salutato gli amici (subordinata di I grado);
– quelle che dipendono da una subordinata di primo grado sono dette di secondo grado e così via:
→ sono tornata a casa (principale), dopo aver salutato gli amici (subordinata di I grado), con cui ero stata a cena (subordinata di II grado).
Le proposizioni subordinate si distinguono in esplicite e implicite:
• Le subordinate esplicite hanno il verbo di modo finito (indicativo, congiuntivo, condizionale):
→ penso che uscirò.
• Le subordinate implicite hanno il verbo di modo indefinito (infinito, gerundio, participio):
→ penso di uscire.
ATTENZIONE!
Nella maggior parte dei casi, per avere una subordinata implicita è necessario che il soggetto della reggente e il soggetto della dipendente coincidano.
Per esempio la frase → (io) penso che (io) gli dirò la verità (soggetto uguale)
può essere trasformata in → penso di dirgli tutto.
Al contrario la frase → penso (io) che (tu) gli dirai tutto (soggetto diverso)
non può essere trasformata nello stesso modo.
Quindi la trasformazione di una subordinata implicita in esplicita è sempre possibile, mentre non è sempre possibile la trasformazione inversa.
Veramente interessante. Grazie Prof.Anna. L’ho bene capito dopo l’avere letto con attenzione. Mi ero sbagliata solo con il numero 5
Great
Difficile ma molto utile e necessario per imparare e costruire bene le frasi.Io devo studiare di più. Grazie professoressa.
Cara Prof.ssa Anna,
Perché il mio internet provider ha lavorato alla rete in mio vicino dove abito, e sono stato sul’internet in questo periodo e non ho letto il messaggio in tempo, ho avuto un problema con il ipad mio. Fortunatamente l’hanno scritto, come solverlo, ma ne voleva una settimana, prima che ho potuto andare sul’internet di nuova e sono contenta, che posso vedere tutti i siti, anche i italiani che sempre vedo.
Anche sono contenta con il risultato, che ho fatto, perché questa lezione ho trovato più difficile che sono abituato, mentre solo ho commesso un’errore, con la frase 8. Guarderò ancora nella lezione, perché mi sono sbagliata. Lei ringraziando dal cuore mio, per questa lezione utile e interessante dal Olanda
Anita
Grazie mille per questa lezioni. Mi piace tantissimo questo blog. Forza!
Caro Francisco, benvenuto su Intercultura blog!
A presto
Prof. Anna
Salve Prof. Anna, ho un grosso dubbio sulla coordinazione tra frasi indipendenti. Nello specifico rispetto alla concordanza dei tempi. Come ci si deve regolare, con quali principi?
Forse un esempio può aiutarmi a farle capire dove trovo il problema:
-“Forse non c’è dimostrazione più convincente di quanto Mario avesse ragione delle manifestazioni nelle quali venivano bruciate le bandiere. Manifestazioni a cui seguono/seguiranno/sarebbero seguite le proteste dell’ambasciata”
Quale tempo devo scegliere nella seconda frase (seguono/seguiranno/sarebbero) dopo aver usato l’imperfetto “venivano” nella prima? A quali regole devo far riferimento?
Grazie Prof.Anna!
Caro Angelo, in questo caso io sceglierei “sarebbero seguite” in quanto la frase esprime posteriorità, cioè un’azione che avverrà nel futuro (http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=3219), non avrei separato però le due frasi con un punto fermo, ma da una virgola.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie prof., studio italiano dall’Albania e mi e’ stato molto utile.
Caro Tony, benvenuto su Intercultura blog!
A presto
Prof. Anna
Buonasera a tutti
Ho un dubbio… è scorretto dire:
“Pare che ci siano dei segni nella rete”
o è meglio:
“Pare che nella rete ci siano dei segni”
Scrivettemi quanto più potete leggero con attenzione, grazie.
Caro Danilo, sono correte entrambe le frasi.
A presto
Prof. Anna
Analisi del periodo: dal momento che é uscito il sole penso che potremmo andare in spiaggia e fare il bagno
Cara Elena, prova tu a fare l’analisi del periodo, se vuoi io la posso correggere.
A presto
Prof. Anna
Analisi del periodo : si narra che popoli venuti dal nord abbiano portato miti e legende che si sono fuse ,nel tempo , con i miti a le legende dei popoli originari di questi luoghi
La mia domanda è un po’ fuori tema ma le sarei grata se mi desse una spiegazione sulla coordinazione tra 2 proposizioni subordinate.
Che devo scrivere nella seguente frase?
…respirava a pieni polmoni ed era come se il mare gli gonfiasse i polmoni – e lui diventasse una specie di gigante
– e che lui diventasse…
– e come se lui diventasse …
Grazie mille
Gisèle
Cara Gisèle, la frase è corretta anche così come l’hai scritta, ma se devi scegliere, sceglierei la seconda opzione.
Un saluto
Prof. Anna
Wow
Grazie prof. Anna É stata di ottimo aiuto , ho capito tutto infatti non ho sbagliato neanche un quesito
Molto bene Dario!
A presto
Prof. Anna
Grazie prof. Anna É stata di ottimo aiuto , ho capito tutto infatti non ho sbagliato neanche un quesito .
buona sera , prof.Anna
Quando faccio l’analisi del periodo di alcuni brani divento molto complessa; non riesco a individuare il grado di alcuni frasi come in questo esempio:
– Nel primo trimestre di questo 2013 l’economia del Paese è cresciuta dello 0,3%.Una sorpresa anche per gli analisti, che avevano previsto il +0,1%, dopo che il Pil si era contratto dello 0,3% tra ottobre e dicembre. (Euronews, 25/04/2013, 14:09 CET). Qui non riesco a sapere quale grado ha la frase (una sorpresa anche per gli analisti, che avevano previsto….(nel’esempio precedente) perche in questa frase non c’è una frase principale . per cortesia aiutami a capire.
Caro Rimo, si tratta comunque di una relativa, il -che-(i quali) si riferisce a -gli analisti-; la principale è “una sorpresa anche per gli analisti”, in questa frase il verbo “essere” è sottinteso (è stata una sorpresa anche per gli analisti).
Un saluto
Prof. Anna
Cara prof Anna: io ho un esercizio che dice di sottolineare i soggetti nelle frasi e dice di trasformarli in proposizioni subordinate soggettive esplicite o implicite. Mi può aiutare?
Caro Manuel, potresti farmi un esempio?
A presto
Prof. Anna
Gentile prof. ANNA, desidero sottoporle un dubbio nell’analisi logica di queste due frasi.
1) Ti dico e ti ripeto che mi dispiace per l’accaduto.
In questo caso, l’oggettiva esplicita dipende dalla principale o dalla coordinata alla principale?
2) Sì pensa anzi si è deciso di modificare il progetto di rifinanziamento della banca.
In questo periodo, la soggettiva implicita dipende dalla principale o dalla coordinata avversativa?
Grazie per la sua attenzione e complimenti per il Blog.
Cara Francesca, una subordinata può avere come reggente due frasi coordinate, come nei casi che tu mi proponi.
A presto
Prof. Anna
Grazie mille capito molto meglio
Salve prof.Anna. Grazie per questa magnifica lezione, è stata di grande aiuto.
*In questa frase: ( quando mi incontro con gli amici al parco, passeggiamo per rimanere in allenamento )
qual’è la subordinata di 1° grado, e quella di 2° grado?
Un saluto, e grazie.
BADER
Caro Bader, sono entrambe di primo grado. Attenzione: si scrive “qual è”.
Un saluto
Prof. Anna
La ringrazio.
Buona giornata.
Pensavo (principale) che sarebbe venuto (subordinata di primo grado) e che avrebbe detto/che dicesse (subordinata di secondo grado). Poiché le due subordinate coordinate sono sullo stesso piano, il verbo non dovrebbe, mai, cambiare, quindi, è corretto il condizionale passato. esatto?
Distinti saluti
Rico
Caro Rico, le due subordinate, essendo tra loro coordinate, sono entrambe di primo grado (dipendono entrambe dalla principale) e quindi avranno lo stesso modo e tempo verbale, in questo caso se si vuole esprimere posteriorità ci sarà il condizionale composto.
Un saluto
Prof. Anna
Buongiorno,
chiedo un chiarimento in ordine alle seguenti frasi
“La casa ci permette di dormire tranquillamente di notte”
“La marmellata è quella cosa che sta nei vasetti”
Nel primo caso “La casa ci permette” sarebbe prop principale.Mi chiedo se nel linguaggio comune possa avere senso
una affermazione cosi.
Nel secondo caso”La marmellata è quella cosa”sarebbe prop principale.Mi chiedo se una affermazione cosi possa
avere un significato compiuto.
Caro Piero San, nel primo periodo “la casa ci permette” è la proposizione principale, ma il periodo in sé non ha molto senso, sarebbe meglio dire “in questa casa riusciamo a dormire tranquillamente”, nel secondo periodo la principale è “la marmellata è quella cosa”, la frase ha un suo significato, ma è molto generico e la sua adeguatezza dipende dal contesto in cui è utilizzata e da cosa si vuole esprimere, certamente non è una definizione esauriente di “marmellata”.
Un saluto
Prof. Anna
“fosse solo questo ciò che dovresti fare”…
È giusta la mia frase?… Se non sbaglio la proposizione principale è “ciò che dovresti fare”. .. Mentre la subordinata è “fosse solo questo”… Poi vorrei sapere un’altra cosa… Che significato ha, in questa frase, il “che”? Ha un valore pleonastico, congiunzione, pronome oppure altro?
Caro Lorenzo, la reggente è “fosse solo questo ciò”, la subordinata “che dovresti fare”, il “che” ha valore di pronome relativo, si riferisce a “ciò”.
Un saluto
Prof. Anna
Salve , in questa frase complessa il soggetto a quale domanda risponde ? In più volevo sapere se il soggetto , in una frase complessa , si deve trovare per forza di cose nella reggente oppure se si può trovare anche nella subordinata ?
” Mi fa piacere CHE TU SIA ARRIVATO ”
Cara Patrizia, i periodi complessi sono formati da più frasi (reggente e subordinate), ognuna di queste frase ha un proprio soggetto, a parte alcune eccezioni come il periodo che mi proponi: “mi fa piacere che tu sia arrivato”. In questo caso “mi fa piacere” è la reggente e “che tu sia arrivato” è la subordinata soggettiva, queste proposizioni svolgono la funzione di soggetto della reggente (per approfondire:https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/03/05/la-frase-complessa-le-proposizioni-soggettive/); anche il secondo periodo che mi proponi è formato da due frasi, la reggente: “Giorgio fa”, il soggetto di questa frase è “Giorgio” (è Giorgio che compie l’azione espressa dal verbo “sa”), e la subordinata “che Lucia è partita”, il soggetto in questa frase è “Lucia” (è Lucia che compie l’azione espressa dal verbo “è partita”). Dal punto di vista dell’analisi del periodo “Giorgia sa” è la reggente e “che Lucia è partita” è la subordinata oggettiva, queste proposizioni svolgono la funzione di complemento oggetto della reggente (per approfondire: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2014/06/26/la-frase-complessa-le-proposizioni-oggettive-prima-parte/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2014/07/03/la-frase-complessa-le-proposizioni-oggettive-indicativo-o-congiuntivo/). Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
A presto
Prof. Anna
Mi scusi prima mi sono dimenticato anche di questa frase :
” Giorgio sa che lucia è partita ”
…Anche qui per trovare sia il soggetto sia il complemento oggetto , come devo comportarmi da dove devo partire ?
COMPLETIVE E CIRCOSTANZIALI :
COMPLETIVE : le proposizioni subordinate completive SONO NECESSARIE: fungono da soggetto, da oggetto, da apposizione .
CIRCOSTANZIALI : le proposizioni subordinate circostanziali NON SONO NECESSARIE : esprimono una circostanza (fine/causa/tempo ecc.)
– ” Mi fa piacere che tu sia arrivato ” ( Che sia una completiva soggettiva è chiaro , ma ho fatto un ragionamento : ” Mi fa piacere ” , in questo contesto , funge sia da PRINCIPALE sia da REGGENTE . Se però rimuovessi la completiva ” che tu sia arrivato ” , ” Mi fa piacere ” rimarrebbe sempre la PRINCIPALE , ma non più REGGENTE , perché non regge più , appunto , la completiva ” che tu sia arrivato ” . Quindi , se non sbaglio , ” Mi fa piacere ” , come frase principale , nonostante abbia bisogno di una completiva per completarne il senso assoluto della frase , e presa singolarmente , può comunque ” sopravvivere ” da sola con un suo significato autonomo .
– ” Talvolta il gatto caccia per divertirsi ” ( ” per divertirsi ” è una proposizione subordinata finale ( circostanziale ) e se la eliminassimo dal contesto , non cambierebbe nulla . Quindi la principale ” Talvolta il gatto caccia ” ( non ha più valore di reggente , perché non regge più la ” finale ” ) , ma ha valore , appunto , di principale e ha un suo significato autonomo .
Cara Patrizia, la frase “mi fa piacere”, se presa singolarmente, può avere un senso compiuto solo se c’è una proposizione completiva sottintesa, ad esempio se è usata come risposta o commento a una frase: “ho ottenuto quel lavoro” “mi fa piacere (che tu abbia ottenuto quel lavoro)”, se così non fosse la frase da sola sarebbe incompleta.
Un saluto
Prof. Anna
Prof, due conferme, nella frase “Non avrei mai immaginato (nel passato) che Christian (sempre nel passato) sapesse.
La frase esprime contemporaneità nel passato.
Esatto?
Seconda conferma: noi sappiamo che se il soggetto della principale e il soggetto della subordinata sono gli stessi, è giusto usare l’ infinito (esempio, diremmo “So di essere bravo”, e non “Io so che io sono bravo”). Ma se io scrivo “Nonostante io abbia mangiato, ho ancora fame” oppure “Nonostante io avessi mangiato, ho ancora fame; oppure “Ero ancora forte, benché io fossi in avanti con gli anni (insomma, in questo caso, nelle proposizioni concessive, che sono proposizioni subordinate, e nelle quali si esprime un fatto o una situazione che si verificano nonostante ciò che viene espresso nella proposizioni principale) è corretto scrivere “io abbia” ,”io avessi” etc, nonostante appunto il soggetto della principale e il soggetto della subordinata siano gli stessi? mentre ho letto che se invece la concessiva implicita ha il verbo al gerundio, preceduto da pur, pure, anche, o al participio passato, preceduto da sebbene, benché, quantunque e simili, allora deve avere sempre lo stesso soggetto della reggente. Esempio, “Pur essendo stato ferito, il cervo riuscì a fuggire”; “Anche lavorando tutta la notte , non ce la faremo”; “Benché sconsigliato da tutti, non volle rinunciare al suo progetto”.
Altre frasi giuste “Credo di esser stanco (al presente)”, “Credo di esser stato stanco (al passato)”; “Spero di andar bene all’esame (al presente)”; “Spero di esser andato bene all’esame (al passato)”: invece nella frase “Spero che mi vada tutto bene”, è corretto scrivere così, in quanto il soggetto della principale è diverso dalla subordinata (il “mi” potrebbe ingannare); infatti nella principale il soggetto è “io” spero, mentre nella subordinata è, se non sbaglio, “tutto”, cioè “tutto vada bene a me”.
Tutto giusto?
Caro Rinaldo:
1- sì, esprime contemporaneità (https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2019/05/23/concordanza-dei-tempi-con-il-congiuntivo-la-contemporaneita/); 2- non è obbligatorio usare l’infinito se il soggetto della principale e della subordinata è lo stesso, la subordinata può essere anche esplicita; 3- “ho letto che se invece la concessiva implicita ha il verbo al gerundio, preceduto da pur, pure, anche, o al participio passato, preceduto da sebbene, benché, quantunque e simili, allora deve avere sempre lo stesso soggetto della reggente” è esatto; anche le frasi che mi scrivi alla fine del tuo commento sono corrette.
A presto
Quindi nel punto 2, da quello che ha scritto nel commento, e cioè che “non è obbligatorio usare l’infinito se il soggetto della principale e della subordinata è lo stesso, la subordinata può essere anche esplicita”, significa che posso dire sia “So di essere bravo”, sia “Io so che io sono bravo”? E quindi, se ho ben capito, possiamo scrivere quindi “Nonostante io abbia mangiato, ho ancora fame” oppure “Nonostante io avessi mangiato, ho ancora fame; oppure “Ero ancora forte, benché io fossi in avanti con gli anni (insomma, nelle nostre proposizioni concessive)”; proprio perché, come ha detto, non è obbligatorio usare l’infinito se il soggetto della principale e della subordinata è lo stesso (come nei nostri casi), e quindi anche se la subordinata è esplicita, non è obbligatorio l’infinito. Insomma, potrei scrivere “Mi accorsi di non avere più fame”; ma anche “Mi accorsi che non avevo più fame”; oppure “Avendo bisogno di soldi , te li chiederei”, ma anche “Se avessi bisogno di soldi, te li chiederei”; e ancora “Scoperta l’America, iniziò l’era moderna”, ma anche “Dopo che fu scoperta l’America, iniziò l’era moderna”. E se ho ben capito, quando invece il soggetto della frase con il verbo all’indicativo è uguale al soggetto della frase con il verbo però al congiuntivo non si usa CHE + congiuntivo ma DI + infinito: “credo di essere in ritardo (credo che io sia in ritardo)”, probabilmente per evitare malintesi, visto che, se non specifichiamo la persoma “io” , “tu” etc, il “sia” è identico nelle prime tre persone al singolare…
Giusto?
Caro Rinaldo, tutto giusto.
“senza sapere cosa siano”, equivale a “non sapere cosa siano”, entrambe interrogative indirette, rette dal “non sapere” nella principale (quindi nell indiretta è corretto anche l indicativo “sono”)
“in base a come” è una locuzione che significa “sul fondamento di” (fondamento come qualcosa di concreto, oggettivito), che regge l indicativo:
“in base a come gli utenti interagiscono (interagiscano) con i dati”
“meno male che ero li”
“meno male che fossi li”
….l espressione “meno male che” si usa con l’indicativo per esprimere felicità / soddisfazione/ sollievo per un fatto (come per il nostro esempio “meno male che ero li”).
Tutto esatto?
Caro Giuseppe, tutto esatto, ma sia “in base a come” sia “meno male che” vogliono l’indicativo.
“Si dice (oggi) che (ieri) sia morto”; la subordinata soggettiva esprime anteriorità (con il congiuntivo passato) rispetto alla principale.
“Si diceva (ieri) che (ancora prima) fosse morto”; la subordinata esprime anteriorità (con il congiuntivo trapassato) rispetto alla principale.
È esatto?
Caro Marco, è esatto.
“Se facessi quel determinato punteggio, sarei comunque contento, perché guadagnarei lo stesso”.
“Se facessi quel determinato punteggio, sarei comunque contento”, periodo ipotetico della possibilità; “perché guadagnerei lo stesso”, proposizione causale. Scomponendo il tutto ulteriormente, scriverei: “Sarei comunque contento”, proposizione reggente e anche principale (che funge da apòdosi); “perché guadagnarei lo stesso”, proposizione causale di primo grado (che è una proposizione subordinata indicante la causa o il motivo di quanto viene espresso nella proposizione reggente; e che richiede in genere l’uso dell’indicativo o, talvolta, del condizionale), che segue il tempo della reggente al condizionale (“Sarei comunque contento”); “se facessi quel determinato punteggio”, subordinata condizionale di secondo grado (che funge da protasi; la quale, insieme all’apodosi, forma il periodo ipotetico).
Tutto corretto?
Caro Carlo, è corretto.
Sito molto utile per studenti con un prof poco efficace Lo consiglio a tutte le mamme disperate come me con i propri figli sciocchini che non studiano niente!!!
“Non c’era una domanda che riguardasse quella professione”
…il congiuntivo della relativa ha un valore consecutivo: “Non c’era una domanda tale che riguardasse quella professione”.
Esatto?
Caro Paolo, è esatto.
Subordinata soggettiva implicita:
Quando la soggettiva è implicita ha l’infinito con o senza la preposizione “di”. Questo vale anche per i verbi pronominali, ad esempio: “Sarebbe bello (di) incontrarsi (ma anche “incontrarci”). “Sarebbe bello”, principale; “incontrarsi” (ma anche “incontrarci”) subordinata soggettiva. Ovviamente “incontrarsi” è l’infinito come lo è, con una identità di soggetto, la forma “incontrarci”.
Penso sia corretto
Caro Filippo, è corretto.
gentile.prof Anna
non sono d’accordo la conclusione sul libro “quando significa ordinare, è possibile solo l’implicita,anche se i soggetti sono diversi.”
il prof ci ha detto (=ordinato) di fare silenzio.(noi)– l’esplicita è impossibile.
è sicuro che non va bene di trasformalo? “il prof ci ha detto che faremmo silenzio.”
grazie mille
Caro Luca, la costruzione esplicita è possibile ma molto meno comune e necessita del congiuntivo: “il prof ha ordinato che facessimo silenzio”, il mio consiglio è comunque di usare la costruzione implicita.
Un saluto