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Ciao a tutti, oggi parleremo di una parte molto importante del discorso: il nome.

Buona lettura!

Prof. Anna

I nomi sono le parole che servono ad indicare gli oggetti reali e i concetti astratti. Possono essere suddivisi in tre gruppi:

- nomi propri: i nomi e cognomi di persona (Mario, Franca, Rossi, Ferri etc.) e i nomi di luogo (Italia, India, Roma, Alpi etc.).

- nomi comuni: indicano un oggetto, un individuo, un animale o un concetto (acqua, studente, gatto, libertà etc.).

- nomi collettivi: indicano gruppi di cose (frutta, verdura) o gruppi di uomini e animali (gente, folla, gregge etc.).

IL GENERE

In italiano i nomi possono essere di genere maschile o femminile.

Sono maschili:

- i nomi che terminano con la desinenza - o -

- i nomi che terminano con una consonante, di solito di origine straniera: il film, il bar, lo sport, il computer.

Sono femminili:

- i nomi che terminano con la desinenza - a -

- la maggior parte dei nomi con la desinenza - i -. Per esempio: la crisi, la tesi, la diagnosi, fanno eccezione il brindisi, il bisturi e alcune parole di origine straniera come il bikini e il bonsai.

- i nomi che terminano in e in: la novità, la bontà, la virtù, la schiavitù.

ATTENZIONE!

Ci sono alcuni nomi maschili che finiscono con la desinenza - a - : il problema, il cinema, il pigiama, il poeta, il sosia, il delta, il pilota, il trauma etc.

Ci sono alcuni nomi femminili che finiscono con la desinenza - o - : la mano, la biro, la foto, la moto, la metro, la radio etc.

 

 

I nomi che finiscono con la desinenza - e - possono essere sia maschili (il padre, il fiume, il mese) che femminili (la madre, la notte, la mente).

Alcuni nomi hanno una forma maschile e una femminile con significati diversi, ve ne propongo alcuni, leggeteli con un dizionario a portata di mano per controllare il significato:

il banco (tavolo)                                                  la banca (istituto di credito)

il busto (parte del corpo umano)                  la busta (involucro)

il gambo (stelo di un fiore)                                 la gamba (parte del corpo)

il manico (impugnatura)                              la manica (parte del vestito)

il modo (maniera)                                               la moda (usanza)

il pianto (lacrime)                                                la pianta (albero o mappa)

il porto (per le barche)                                        la porta (di una stanza)

il tappo (per chiudere una bottiglia)                  la tappa (sosta durante

                                                                                                    un viaggio)

IL PLURALE

 

  SINGOLARE PLURALE  
nomi femminili in  A  E  la casa - le case
nomi maschili in  A  I  il problema - i problemi

nomi maschili e

femminili in

 O  I

 il bambino - i bambini

 la mano - le mani

nomi maschili e

femminili in

 E  I

 il padre - i padri

 la madre - le madri

 

- i nomi maschili e femminili che finiscono in - ca - e - ga- formano il plurale in - chi - e - ghi - se sono maschili e in - che - e - ghe - se sono femminili:

il monarca - i monarchi, il collega - i colleghi, la barca - le barche, la bottega - le botteghe.

Esistono poi alcuni nomi che non cambiano al plurale:

il cinema - i cinema, l'auto - le auto, la moto - le moto, la foto - le foto, la radio - le radio, il delta - i delta, il boa - i boa, il sosia - i sosia, la biro - le biro.

Le parole con l'accento sull'ultima lettera non cambiano al plurale: la città - le città, l'università - le università, il caffè - i caffè etc.

Alcune parole di origine straniera: il bar - i bar, il film - i film, l'autobus - gli autobus etc.

 Esercizio:

Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.

 

  • 1. Il plurale di città è:
    • città
    • cittè
    • cittae
  • 2. Il plurale di biblioteca è:
    • bibliotece
    • bibliotechi
    • biblioteche
  • 3. Il plurale di computer è:
    • computer
    • computers
    • computeri
  • 4. La parola - mano - è:
    • femminile
    • maschile
    • maschile e femminile
  • 5. Il plurale di amico è:
    • amichi
    • amice
    • amici
  • 6. Il plurale di strega è:
    • strege
    • streghe
    • stregi
  • 7. La parola cinema è:
    • femminile
    • maschile
    • maschile e femminile
  • 8. Il plurale di pilota è:
    • pilote
    • pilota
    • piloti
  • 9. Il plurale di luogo è:
    • luogi
    • luoghi
    • luoghe
  • 10. Il plurale di radio è:
    • radio
    • radie
    • radi
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Cari lettori e lettrici, oggi vi propongo un ripasso degli argomenti affrontati fino ad ora.

Il  test vi dà la possibilità di valutare dove incontrate maggiori difficoltà, è diviso in tre parti, ognuna delle quali si riferisce ad argomenti diversi, in questo modo sarà più semplice capire quali argomenti per voi sono chiari e quali invece necessitano ancora di studio ed esercizio.

Buon test!

Prof. Anna

 

ESSERE / AVERE

Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.

 

  • 1. Scegli la frase senza errori.
    • Buongiorno, sei Lei il Signor Rossi?
    • Buongiorno, è tu il Signor Rossi?
    • Buongiorno, è Lei il Signor Rossi?
  • 2. Scegli la frase senza errori.
    • Quanti anni a tuo fratello?
    • Quanti anni ha tuo fratello?
    • Quanti anni hai tuo fratello?
  • 3. Scegli la frase senza errori.
    • Io e Anna siamo la stessa età.
    • Io e Anna ha la stessa età.
    • Io e Anna abbiamo la stessa età.
  • 4. Scegli la frase senza errori.
    • Voi siete Carlo e Alina e siete quattordici anni.
    • Voi sono Carlo e Alina e hanno quattordici anni.
    • Voi siete Carlo e Alina e avete quattordici anni.
  • 5. Scegli la frase senza errori.
    • Lisa e Mara anno sedici anni.
    • Lisa e Mara hanno sedici anni.
    • Lisa e Mara abbiamo sedici anni.
  • 6. Scegli la frase senza errori.
    • Tu sei Samir e hai diciotto anni.
    • Tu sei Samir e ai diciotto anni.
    • Tu è Samir e hai diciotto anni.
  • 7. Scegli la frase senza errori.
    • Io sono Natalia e loro siete le mie sorelle.
    • Io sono Natalia e loro sono le mie sorelle.
    • Io è Natalia e loro siamo le mie sorelle.
  • 8. Scegli la frase senza errori.
    • Lei è Silvia e ha quindici anni.
    • Lei e Silvia e hai quindici anni.
    • Lei e Silvia e a quindici anni.
  • 9. Scegli la frase senza errori.
    • Io ha diciassette anni e tu hai diciannove anni.
    • Io sono diciassette anni e tu sei diciannove anni.
    • Io ho diciassette anni e tu hai diciannove anni.
  • 10. Scegli la frase senza errori.
    • Tu e Paolo havete quattordici anni.
    • Tu e Paolo avete quattordici anni.
    • Tu e Paolo abbiamo quattordici anni.

 

NAZIONALITÀ / VERBO STARE

Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.

 

  • 1. Scegli la frase senza errori.
    • Ciao Daria, come stai tuo fratello?
    • Ciao Daria, come sta tuo fratello?
    • Ciao Daria, come state tuo fratello?
  • 2. Scegli la frase senza errori.
    • Hiroko è giapponese.
    • Hiroko è giapponesa.
    • Hiroko è giapponesi.
  • 3. Scegli la frase senza errori.
    • Samira e Fatima sono marocchina.
    • Samira e Fatima sono marocchine.
    • Samira e Fatima sono marocchini.
  • 4. Scegli la frase senza errori.
    • Salve Signor Bianchi, come state oggi?
    • Salve Signor Bianchi, come sta oggi?
    • Salve Signor Bianchi, come stai oggi?
  • 5. Scegli la frase senza errori.
    • Io sono albanese e Maria è ucraina.
    • Io sono albanesa e Maria è ucraina.
    • Io sono albanese e Maria è ucraine.
  • 6. Scegli la frase senza errori.
    • Questa mattina tu e Adrian non stiamo molto bene.
    • Questa mattina tu e Adrian non stai molto bene.
    • Questa mattina tu e Adrian non state molto bene.
  • 7. Scegli la frase senza errori.
    • Lei è da Romania.
    • Lei è di Romania.
    • Lei è rumena.
  • 8. Scegli la frase senza errori.
    • Io e David sta bene e loro come stanno?
    • Io e David stiamo bene e loro come stanno?
    • Io e David sto bene e loro come state?
  • 9. Scegli la frase senza errori.
    • Lucia, Marta e Antonio sono italiani.
    • Lucia, Marta e Antonio sono italiane.
    • Lucia, Marta e Antonio sono italiano.
  • 10. Scegli la frase senza errori.
    • Da dove siete tu e tua sorella?
    • Di dove sono tu e tua sorella?
    • Di dove siete tu e tua sorella?

 

PRESENTE INDICATIVO / ANDARE / VENIRE

 Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.

 

  • 1. Scegli la frase senza errori.
    • Io e Giulia cominciamo a lavorare presto.
    • Io e Giulia comincamo a lavorare presto.
    • Io e Giulia comincia a avorare presto.
  • 2. Scegli la frase senza errori.
    • Tu gioca a calcio molto bene.
    • Tu gioci a calcio molto bene.
    • Tu giochi a calcio molto bene.
  • 3. Scegli la frase senza errori.
    • Alex e Robert vinciono sempre a questo gioco.
    • Alex e Robert vincano sempre a questo gioco.
    • Alex e Robert vincono sempre a questo gioco.
  • 4. Scegli la frase senza errori.
    • Franco oggi va a casa con me.
    • Franco oggi viene a casa con me.
    • Franco oggi vengo a casa con me.
  • 5. Scegli la frase senza errori.
    • A che ora finete di studiare?
    • A che ora finisciate di studiare?
    • A che ora finite di studiare?
  • 6. Scegli la frase senza errori.
    • Tu e Lili venite da Ginevra.
    • Tu e Lili andate da Ginevra.
    • Tu e Lili venete da Ginevra.
  • 7. Scegli la frase senza errori.
    • Cara Silvia, è da otto anni che studio in Italia.
    • Cara Silvia, sono da otto anni che studio in Italia.
    • Cara Silvia, è da otto anni studio in Italia.
  • 8. Scegli la frase senza errori.
    • A noi piaccono molto gli spaghetti.
    • A noi piacete molto gli spaghetti.
    • A noi piacciono molto gli spaghetti.
  • 9. Scegli la frase senza errori.
    • Stasera ti vado a prendere in macchina.
    • Stasera ti vengo a prendere in macchina.
    • Stasera ti vieni a prendere in macchina.
  • 10. Scegli la frase senza errori.
    • Vivo in questa città per un anno.
    • Vivo in questa città tra un anno.
    • Vivo in questa città da un anno
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Cari lettori e lettrici di Intercultura blog, oggi studiamo la coniugazione e l'uso di due verbi irregolari che si utilizzano molto spesso: andare e venire.

Buona lettura!

Prof. Anna

In italiano non esistono solo verbi che si coniugano regolarmente, ma anche molti verbi irregolari.

Sono irregolari quei verbi che non seguono lo schema regolare della coniugazione a cui appartengono oppure che presentano delle alterazioni del tema verbale.

Vediamo prima di tutto come si coniugano andare e venire.

 

ANDARE
Io vado
Tu vai
Lui / lei va
Noi andiamo
Voi andate
Loro vanno

Andare è un verbo della prima coniugazione e, come potete notare, subisce un mutamento del tema verbale (anda-are; vad-o) nella la I, II, III persona singolare e  nella III plurale.

 

VENIRE
Io vengo
Tu vieni
Lui / lei viene
Noi veniamo
Voi venite
Loro vengono

Venire è un verbo della terza coniugazione e presenta alcune irregolarità: vengo; vieni; viene; vengono.

USO DEL VERBO ANDARE

Il verbo andare indica un movimento verso un luogo ed è seguito da preposizioni diverse a seconda del nome che lo segue: vado a scuola; vado in Italia; vado al cinema.

Se andare è seguito da un infinito la preposizione da utilizzare è a: vado a mangiare; vado a dormire.

In italiano il verbo andare è usato per formare espressioni in cui assume un significato diverso da quello che abbiamo visto. Oggi vediamo solo alcune di queste espressioni:

Come va? = come stai?

     Va bene = sto bene.

 Va bene= concordo; sono d'accordo.

Per esempio:

A: Studiamo insieme oggi pomeriggio?

B: Sì, va bene.

USO DEL VERBO VENIRE

Il verbo venire ha il significato di muoversi e recarsi nel luogo dove si trova o si troverà la persona con cui si parla.

Vengo a Milano = vado a Milano e la persona con cui parlo è già a Milano.

Domani sera vengo al cinema = domani sera vado al cinama e ci sarà anche la persona con cui parlo.

Questo verbo seguito dalla preposizione da indica la provenienza da un luogo.

Vengo da Roma = sono partito da Roma e ora sono arrivato qui.

Vengo da casa = sono partito da casa mia e sono arrivato qui.

Se venire è seguito da un infinito si usa la preposizione a: vengo a mangiare con te.

DIFFERENZA TRA ANDARE E VENIRE

Spesso l'uso di questi due verbi presenta alcune difficoltà, vi propongo alcuni esempi:

Vado a teatro = io vado a teatro ma non insieme alla persona con cui sto parlando.

Vengo a teatro = io vado a teatro, ma usiamo venire perchè a teatro ci sarà anche la persona con cui sto parlando.

Vai in pizzeria stasera? = la persona che parla non andrà in pizzeria o non ha ancora deciso di andarci.

Vieni in pizzeria stasera? = la persona che parla andrà in pizzeria e chiede all'altra persona di andare in pizzeria insieme.

Nel seguente dialogo emergono gli usi di andare e venire:

A: Ciao, come va?

B: Bene, grazie.

A: Dove vai Sabato sera?

B: Vado a casa di Luca e tu?

A: Vengo anch'io a casa di Luca!

B: Allora andiamo insieme. Vengo a prenderti alle 8.

A: Va bene! Ci vediamo Sabato sera alle 8.

 

Esercizio:

Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.

 

  • 1. Scegli la frase senza errori.
    • Veni a mangiare la pizza con noi?
    • Vieni a mangiare la pizza con noi?
    • Vai a mangiare la pizza con noi?
  • 2. Scegli la frase senza errori.
    • Marta e Vadim andano a casa presto.
    • Marta e Vadim andiamo a casa presto.
    • Marta e Vadim vanno a casa presto.
  • 3. Scegli la frase senza errori.
    • Io vengo da Parigi.
    • Io vado da Parigi.
    • Io veno da Parigi.
  • 4. Scegli la frase senza errori.
    • Tu e Alex andete a scuola a piedi.
    • Tu e Alex andiamo a scuola a piedi.
    • Tu e Alex andate a scuola a piedi.
  • 5. Scegli la frase senza errori.
    • I miei amici vanno al cinema con noi.
    • I miei amici vengono al cinema con noi.
    • I miei amici venono al cinema con noi.
  • 6. Scegli la frase senza errori.
    • Dove vai il Signo Rossi?
    • Dove va il Signor Rossi?
    • Dove viene il Signor Rossi?
  • 7. Scegli la frase senza errori.
    • Oggi vadio in centro in autobus.
    • Oggi ando in centro in autobus.
    • Oggi vado in centro in autobus.
  • 8. Scegli la frase senza errori.
    • Diana, dove vieni?
    • Diana, dove vai?
    • Diana, dove andate?
  • 9. Scegli la frase senza errori.
    • Samir viene in piscina con me.
    • Samir va in piscina con me.
    • Samir vengo in piscina con me.
  • 10. Scegli la frase senza errori.
    • Io e Lyn andiamo al ristorante con voi.
    • Io e Lyn venite al ristorante con voi.
    • Io e Lyn veniamo al ristorante con voi.
[post_title] => Andare e venire [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => andare-e-venire [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-09-26 09:57:38 [post_modified_gmt] => 2024-09-26 07:57:38 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=338 [menu_order] => 0 [post_type] => benvenuti [post_mime_type] => [comment_count] => 283 [filter] => raw ) [4] => WP_Post Object ( [ID] => 314 [post_author] => 3 [post_date] => 2009-10-15 11:46:47 [post_date_gmt] => 2009-10-15 09:46:47 [post_content] => Ciao a tutti lettori di Intercultura blog, oggi studiamo come si coniuga e quando si usa il presente indicativo. Buona lettura! Prof. Anna I verbi italiani si dividono in tre gruppi o coniugazioni, che si distinguono per la terminazione dell'infinito presente:  
I CONIUGAZIONE Verbi in ARE parlare
II CONIUGAZIONE Verbi in ERE vedere
III CONIUGAZIONE Verbi in IRE sentire
Il presente si forma togliendo le desinenze dell'infinito (are, ere, ire) e aggiungendo le desinenze del presente indicativo: Parlare - parl - io parlo Vedere - ved - io vedo Sentire - sent - io sento Molti verbi in IRE presentano il suffisso - ISC - tra il tema del verbo e le desinenze nelle prime tre persone singolari e nella terza plurale. Capire - cap - io capisco Ora vediamo come si coniuga il presente indicativo dei verbi regolari.  
ARE ERE IRE IRE
parlare vedere sentire capire
io parlo io vedo io sento io capisco
tu parli tu vedi tu senti tu capisci
lui / lei parla lui / lei vede lui / lei sente lui / lei capisce
noi parliamo noi vediamo noi sentiamo noi capiamo
voi parlate voi vedete voi sentite voi capite
loro parlano loro vedono loro sentono loro capiscono
  ATTENZIONE! Alcuni verbi della I coniugazione terminano in - CARE - e - GARE - e per mantenere il suono duro aggiungono una h nella II persona singolare e nella I persona plurale.   Per esempio il verbo giocare: io gioco; tu giochi; lui / lei gioca; noi giochiamo; voi giocate; loro giocano. Altri verbi sono: cercare, pagare, pregare etc. I verbi della I coniugazione che terminano in - CIARE - e - GIARE - perdono la i del tema verbale quando nella desinenza c'è una i. Per esempio il verbo mangiare: Io mangio, tu mangi, lui / lei mangia, noi mangiamo, voi mangiate, loro mangiano. Altri verbi sono: baciare, cominciare, viaggiare etc. I verbi della II coniugazione che terminano in - CERE - e in - GERE - perdono il suono dolce davanti alla vocale o. Per esempio il verbo leggere: Io leggo, tu leggi, lui / lei legge, noi leggiamo, voi leggete, loro leggono. Altri verbi sono: piangere, vincere etc. Mantengono sempre il suono dolce, aggiungendo una i nella I persona singolare e nella III persona plurale, i verbi tacere, piacere e i suoi composti (compiacere, dispiacere). Io taccio, tu taci, lui / lei tace, noi tacciamo, voi tacete, loro tacciono Io piaccio, tu piaci, lui / lei piace, noi piacciamo, voi piacete, loro piacciono USO DEL PRESENTE - Il presente in italiano esprime azioni che si compiono nel presente o che sono abituali. Per esempio: Oggi studio i verbi italiani. Prendo l'autobus tutte le mattine. - Soprattutto nella lingua parlata, il presente è usato spesso per esprimere un'azione che avverrà nel prossimo futuro. Parto domani mattina. Andiamo in centro sabato prossimo? - A volte il presente è usato al posto del passato per dare più efficacia ad un'espressione. In questo caso si parla di presente storico. Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265. Nel 1861 l'Italia diventa uno Stato unitario. - Il presente indicativo si usa anche per descrivere azioni che iniziano nel passato e continuano nel presente, si possono esprimere in tre modi: 1- verbo + da + periodo di tempo Vivo in Italia da cinque anni. Studio a Roma da tre anni. 2- è / sono + periodo di tempo + che + verbo È un anno che studio l'italiano. Sono tre giorni che non dormo. 3- è + da + periodo di tempo + che + verbo È da dieci anni che conosco Luca. È da pochi giorni che vivo in questa città.     Esercizio: [post_title] => Il presente indicativo [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => il-presente-indicativo [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-09-26 09:57:38 [post_modified_gmt] => 2024-09-26 07:57:38 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=314 [menu_order] => 0 [post_type] => benvenuti [post_mime_type] => [comment_count] => 5371 [filter] => raw ) [5] => WP_Post Object ( [ID] => 302 [post_author] => 3 [post_date] => 2009-10-08 11:38:51 [post_date_gmt] => 2009-10-08 09:38:51 [post_content] =>

Cari lettori e lettrici di Intercultura blog, come state?

 

È questa la domanda che facciamo abitualmente dopo avere salutato una persona, in questo modo non solo ci informiamo sullo stato di salute e sull'umore del nostro interlocutore, ma lo incoraggiamo ad iniziare una conversazione.

Nella lingua parlata comune "Ciao, come stai?" è diventata un'espressione di saluto standardizzata.

Buona lettura!

Prof. Anna

Vediamo prima di tutto come si coniuga l'indicativo presente del verbo stare.

Singolare                                      

Io sto                                                

Tu stai                                             

Lui/Lei sta                    

Plurale

Noi stiamo

Voi state

Loro stanno             

Quando una persona ci chiede "come stai?" possiamo rispondere in vari modi:

- bene

- non c'è male (vuol dire non male)

- abbastanza bene

- non troppo bene; non molto bene

- così, così (ovvero non molto bene)

- male

- benissimo; molto bene

Vi propongo alcuni dialoghi in cui viene usata questa espressione di saluto:

Dialogo 1 (informale)

A: Ehi, Marco! Come stai?

B: Bene, e tu? Sei in gran forma!

C: Sì, sto molto bene. Grazie.

B: Ci vediamo.

Essere in gran forma: espressione idiomatica che significa stare molto bene.

Dialogo 2 (formale)

A: Buongiorno sig. Rossi, come sta?

B: Abbastanza bene, e Lei?

A: Anch'io sto bene. Grazie.

B: Arrivederci.

Dialogo 3 (informale)

A: Ciao Marta, come stai?

B: Non c'è male, e tu?

A: Oggi non troppo bene. Ho mal di testa.

B: Oh, mi dispiace.

Quando vogliamo comunicare un dolore fisico usiamo la frase: avere mal di.

Per esempio: avere mal di gola, avere mal di pancia, avere mal di denti, avere mal di schiena.

Nella seguente tabella osserviamo le espressioni di saluto formali e informali.

 

Informale Formale
Ciao Buongiorno / buonasera
Come stai? Come sta?
E tu? E Lei?
Ci vediamo Arrivederci

 

 

Esercizio:

Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.

 

  • 1. Scegli la frase senza errori.
    • Oggi Clara e Maria non sta molto bene.
    • Oggi Clara e Maria non state molto bene.
    • Oggi Clara e Maria non stanno molto bene.
  • 2. Scegli la frase senza errori.
    • Come stai tua sorella?
    • Come sta tua sorella?
    • Come stanno tua sorella?
  • 3. Scegli la frase senza errori.
    • Buonasera Sig. Franchi, come stai?
    • Buonasera Sig. Franchi, come sta?
    • Buonasera Sig. Franchi, come state?
  • 4. Scegli la frase senza errori.
    • Io sta bene, e voi come stiamo?
    • Io sto bene, e voi come state?
    • Io sto bene, e voi come stanno?
  • 5. Scegli la frase senza errori.
    • Io e Diana stanno abbastanza bene.
    • Io e Diana stiamo abbastanza bene.
    • Io e Diana sta abbastanza bene.
  • 6. Scegli la frase senza errori.
    • Buongiorno Prof. Rossi, noi state bene, e tu?
    • Buongiorno Prof. Rossi, noi stanno bene, e Lei?
    • Buongiorno Prof. Rossi, noi stiamo bene, e Lei?
  • 7. Scegli la frase senza errori.
    • Ciao Natalia, come sta? E Carlo come sto?
    • Ciao Natalia, come stai? E Carlo come stanno?
    • Ciao Natalia come stai? E Carlo come sta?
  • 8. Scegli la frase senza errori.
    • Tu e Andrea stai molto bene.
    • Tu e Andrea stanno molto bene.
    • Tu e Andrea state molto bene.
  • 9. Scegli la frase senza errori.
    • Ciao ragazze, come stai?
    • Ciao ragazze, come state?
    • Ciao ragazze, come stanno?
  • 10. Scegli la frase senza errori.
    • Oggi i ragazzi non stanno troppo bene.
    • Oggi i ragazzi non stiamo troppo bene.
    • Oggi i ragazzi non state troppo bene.

 

[post_title] => Espressioni di saluto [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => espressioni-di-saluto [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-09-26 09:57:39 [post_modified_gmt] => 2024-09-26 07:57:39 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=302 [menu_order] => 0 [post_type] => benvenuti [post_mime_type] => [comment_count] => 45 [filter] => raw ) [6] => WP_Post Object ( [ID] => 294 [post_author] => 3 [post_date] => 2009-10-01 14:51:34 [post_date_gmt] => 2009-10-01 12:51:34 [post_content] =>   Di solito quando incontriamo una persona per la prima volta siamo un po' curiosi e abbiamo voglia di conoscere meglio chi abbiamo davanti. Di dove sei? È una frase che molti di voi avranno già sentito, la persona che vi pone questa domanda vuole sapere da quale Stato e da quale città provenite. Scopriamo insieme come rispondere correttamente. Buona lettura! Prof. Anna Per dare informazioni sulla nostra nazionalità possiamo utilizzare gli aggettivi qualificativi, la loro funzione è di aggiungere una qualità al nome. Gli aggettivi variano nel genere (maschile - femminile) e nel numero (singolare - plurale) e concordano nel numero e nel genere del nome a cui si riferiscono. Nella seguente tabella vi propongo alcuni aggettivi che si riferiscono alle nazionalità. SINGOLARE
Maschile Femminile Maschile e femminile
argentino argentina giapponese
ucraino ucraina inglese
  PLURALE
Maschile Femminile Maschile e femminile
argentini argentine giapponesi
ucraini ucraine inglesi
  Osservando le tabelle, vediamo che alcuni aggettivi hanno quattro desinenze (o, a, i, e), una per ciascun genere e numero, per esempio: Singolare Maschile: Amin è marocchino Femminile: Samira è marocchina Plurale Maschile: Amin e Youssef sono marocchini Femminile: Samira e Fatima sono marocchine ATTENZIONE! Se abbiamo un nome maschile e un nome femminile, l'aggettivo che segue sarà plurale-maschile: Marco e Giulia sono italiani. Il genere maschile prevale sempre sul femminile, anche nel caso in cui ci siano una maggioranza di nomi femminili e un solo nome maschile: Giulia, Laura e Marco sono italiani. Alcuni aggettivi hanno due desinenze (e, i), una per il singolare (maschile e femminile) e una per il plurale (maschile e femminile): Singolare Maschile e femminile: Lyn è cinese. Plurale Maschile e femminile: Lyn e Yao sono cinesi. Per sapere se un aggettivo ha quattro desinenze o solo due è necessario consultare il dizionario.   La città di provenienza si può comunicare usando la preposizione di (la stessa che troviamo nella domanda: di dove sei?) seguita dal nome della città. Per esempio: 1 Di dove sei?    Sono di Roma. 2 Di dov'è Claude?    È francese, di Parigi. ATTENZIONE! Un errore molto comune è quello di fare seguire alla preposizione di il nome dello Stato di provenienza, per esempio: sono di Moldavia. Questa frase non è corretta, bisogna usare l'aggettivo per la nazionalità (in questo caso: moldavo) e la preposizione di per indicare la città.   Per negare un'affermazione usiamo la negazione  - no - Per formulare una frase negativa, basta aggiungere - non - davanti al verbo. Per esempio: 1- Sei egiziano?      No, sono tunisino. 2- Sei albanese?      Non sono albanese, sono ucraino.  

Esercizio:

Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.
  • 1. Scegli la frase senza errori.
    • Tatiana è ucraino.
    • Tatiana è ucraina.
    • Tatiana è ucraine.
  • 2. Scegli la frase senza errori.
    • Sato e Tomoko sono giapponese.
    • Sato e Tomoko sono cinese.
    • Sato e Tomoko sono giapponesi.
  • 3. Scegli la frase senza errori.
    • Luca e Maria sono italiane.
    • Luca e Maria sono italiana.
    • Luca e Maria sono italiani.
  • 4. Scegli la frase senza errori.
    • Kadija e Leila sono tunisini.
    • Kadija e Leila sono tunisine.
    • Kadija e Leila sono tunisina.
  • 5. Scegli la frase senza errori.
    • Mohammed è bengalese.
    • Mohammed è bengalesi.
    • Mohammed è indiani.
  • 6. Scegli la frase senza errori.
    • Kate è inglesi, da Londra.
    • Kate è inglesi, a Londra.
    • Kate è inglese, di Londra.
  • 7. Scegli la frase senza errori.
    • Vladimir e Natalia sono russe.
    • Vladimir e Natalia sono russo.
    • Vladimir e Natalia sono russi.
  • 8. Scegli la frase senza errori.
    • Io sono peruviano, da Lima.
    • Io sono peruviano, di Lima.
    • Io sono peruviano, in Lima.
  • 9. Scegli la frase senza errori.
    • Blerina è albanese.
    • Blerina è albanesi.
    • Blerina è moldave.
  • 10. Scegli la frase senza errori.
    • Abib e Samia sono marocchine, da Casablanca.
    • Abib e Samia sono marocchini, di Casablanca
    • Abib e Samia sono marocchino, a Casablanca.
[post_title] => La nazionalità [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => la-nazionalita [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-09-26 09:57:39 [post_modified_gmt] => 2024-09-26 07:57:39 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=294 [menu_order] => 0 [post_type] => benvenuti [post_mime_type] => [comment_count] => 33 [filter] => raw ) [7] => WP_Post Object ( [ID] => 240 [post_author] => 3 [post_date] => 2009-09-24 16:23:34 [post_date_gmt] => 2009-09-24 14:23:34 [post_content] =>   Cari lettori e lettrici di Intercultura blog, oggi vediamo come presentarsi ad un'altra persona. Presentare noi stessi in maniera corretta è molto importante perché è il primo passo per metterci in relazione con gli altri. Cominciamo così ad utilizzare la lingua come strumento di comunicazione, è questa in fondo la sua funzione principale!     Vi propongo due brevi dialoghi in cui alcune persone si presentano.     Buona lettura e buone presentazioni a tutti!     Prof. Anna       DIALOGO 1     Daria: Ciao, io sono Daria.     Luca: Ciao Daria, io sono Luca.     Daria: Piacere Luca, quanti anni hai?     Luca: Ho sedici anni e tu?       Daria: Anch'io. Siamo nella stessa classe.     Luca: Sì, è vero. Adesso devo andare. Ciao Daria.     Daria: Ciao, a dopo.       DIALOGO 2       Alex: Buongiorno, Lei è la Professoressa Rossi?     Professoressa Rossi: Sì sono io e tu sei Alex?     Alex: Sì, sono Alex. Buongiorno Professoressa Rossi.     Professoressa Rossi: Piacere di conoscerti Alex, quanti anni hai?     Alex: Ho quattordici anni.     Professoressa Rossi: Andiamo in classe?   Alex: Sì, andiamo.                                                                                                 Per presentarsi è necessario prima di tutto conoscere il verbo ESSERE che si coniuga in questo modo: Singolare     io sono     tu sei      lui-lei è                                    Plurale     noi siamo       voi siete       loro sono     Qualche esempio:   Io sono Daria.     Tu sei Luca.     Lui è Alex.     Lei è Marta.     Noi (io+Luca) siamo Daria e Luca.     Voi (tu+Luca) siete Alex e Luca.     Loro (lui+lei) sono Marta e Luca.       ATTENZIONE!     Come avrete notato nel Dialogo 2, quando adottiamo un registro formale, per esempio con un Professore o una persona che non si conosce, usiamo la terza persona singolare e il pronome personale Lei, sia quando ci rivolgiamo ad una donna sia quando ci rivolgiamo ad un uomo. Per esempio: "Lei è il Signor Bianchi?".     Quando due persone si conoscono per la prima volta usano l'espressione "piacere" oppure "piacere di conoscerti" in situazioni informali e "piacere di conoscerla" in situazioni formali. Per chiedere o dare informazioni sull'età usiamo il verbo AVERE:   Singolare io ho                      tu hai                             lui-lei ha                Plurale noi abbiamo  voi avete            loro hanno         Qualche esempio: Io ho diciotto anni. Quanti anni hai? Marta ha diciassette anni. Io e Alex abbiamo diciannove anni. Quanti anni avete? Carlo e Marco hanno quattordici anni.    ATTENZIONE! Fate attenzione all'uso della lettera H nella coniugazione del verbo avere. Come già sappiamo la H non si pronuncia, ma è importante per distinguere graficamente le forme: ho, hai, ha, hanno, da altre parole che si pronunciano allo stesso modo: o, ai, a, anno. Vediamo ora i numeri da 0 a 30, è importante conoscerli non solo per dare informazioni sulla nostra età! Provate a leggerli ad alta voce.

0 zero 11 undici 21 ventuno
1 uno 12 dodici 22 ventidue
2 due 13 tredici 23 ventitré
3 tre 14 quattordici 24 ventiquattro
4 quattro 15 quindici 25 venticinque
5 cinque 16 sedici 26 ventisei
6 sei 17 diciassette 27 ventisette
7 sette 18 diciotto 28 ventotto
8 otto 19 diciannove 29 ventinove
9 nove 20 venti 30 trenta
10 dieci
         
 

 

Esercizio: Scegli la risposta corretta.

Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.

  • 1. Scegli la frase senza errori.
    • Voi sono Maria e Alina.
    • Voi sei Maria e Alina.
    • Voi siete Maria e Alina.
  • 2. Scegli la frase senza errori.
    • Franco ho sedici anni.
    • Franco ha sedici anni.
    • Franco è sedici anni.
  • 3. Scegli la frase senza errori.
    • Io è Diana e lui sono Marco.
    • Io sono Diana e lui è Marco.
    • Io sei Diana e lui sei Marco.
  • 4. Scegli la frase senza errori.
    • Quanti anni avete voi?
    • Quanti anni siete voi?
    • Quanti anni hanno voi?
  • 5. Scegli la frase senza errori.
    • Loro siete Josuè e Natalia.
    • Loro è Josuè e Natalia.
    • Loro sono Josuè e Natalia.
  • 6. Scegli la frase senza errori.
    • Io e Rosa avete diciotto anni.
    • Io e Rosa siamo diciotto anni.
    • Io e Rosa abbiamo diciotto anni.
  • 7. Scegli la frase senza errori.
    • I ragazzi sono quindici anni.
    • I ragazzi hanno quindici anni.
    • I ragazzi avete quindici anni.
  • 8. Scegli la frase senza errori.
    • Tu sono Franco e lei sei Lyn.
    • Tu è Franco e lei sono Lyn.
    • Tu sei Franco e lei è Lyn.
  • 9. Scegli la frase senza errori.
    • Buongiorno, Lei è il Professor Rossi?
    • Buongiorno, Lei sei il Professor Rossi?
    • Buongiorno, lui sei il Professor Rossi?
  • 10. Scegli la frase senza errori.
    • Io ha diciassette anni e lei hai sedici anni.
    • Io ho diciassette anni e lei ha sedici anni.
    • Io hai diciassette anni e lei ho sedici anni.
  [post_title] => Presentazioni [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => presentazioni [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-09-26 09:57:39 [post_modified_gmt] => 2024-09-26 07:57:39 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => http://www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/?p=240 [menu_order] => 0 [post_type] => benvenuti [post_mime_type] => [comment_count] => 13 [filter] => raw ) [8] => WP_Post Object ( [ID] => 233 [post_author] => 3 [post_date] => 2009-09-10 11:40:22 [post_date_gmt] => 2009-09-10 09:40:22 [post_content] =>
Ciao lettori e lettrici di Intercultura blog, purtroppo l’estate è ormai finita, ma le attività del blog ricominciano con molte novità!
Sono la Prof. Anna e insegno l'italiano come seconda lingua, durante la mia esperienza come insegnante ho avuto il piacere di conoscere persone di diverse nazionalità e con tante storie da raccontare.
Questo mi ha fatto capire che ognuno di noi ha un metodo e un tempo di apprendimento differenti, perciò da oggi vi accompagnerò passo dopo passo alla scoperta della lingua italiana attraverso un percorso che partirà da un livello di base, in questo modo gli argomenti saranno proposti in maniera graduale e progressiva.
Vi proporrò periodicamente anche dei test sugli argomenti trattati, così avrete la possibilità di valutarvi da soli e capire dove incontrate maggiori difficoltà.
Credo inoltre che il blog sia un prezioso strumento di confronto e di condivisione, per cui sono sempre a vostra disposizione per qualsiasi dubbio o chiarimento, sul nostro blog ogni commento è benvenuto!
Buon lavoro e buona lettura a tutti! 

L'ALFABETO
La lingua è composta da lettere singole, le quali, messe assieme, compongono tutte le parole di senso compiuto di un linguaggio. Le lettere dell’alfabeto italiano sono ventuno e possono essere scritte con caratteri minuscoli o maiuscoli.
Le riporto in un elenco, ciascuna con il proprio nome.
 
A queste ventuno lettere se ne aggiungono altre cinque che la lingua italiana usa per scrivere parole straniere prese in prestito:
j J i lunga
k K cappa
w W doppia vu
y Y ipsilon o i greca
x X ics
 
  
 
 
 
LA PRONUNCIA
È molto importante capire come si pronunciano le lettere dell’alfabeto. Per questo vengono suddivise in:
5 VOCALI: a; e; i; o; u
Quando pronunciamo queste lettere l’aria esce dalla bocca senza incontrare nessun ostacolo.
16 CONSONANTI: b; c; d; f; g; h; l; m; n; p; q; r; s; t; v; z
Quando invece pronunciamo le consonanti l’aria, uscendo dalla bocca, incontra degli ostacoli.
Fate voi stessi una prova ripetendo a voce alta sia le vocali che le consonanti.
Alcune consonanti rappresentano due suoni diversi, ovvero si possono pronunciare in due modi differenti:
La C:
Se questa consonante si trova davanti alle vocali a, o, u, avrà un suono “duro”, ovvero si pronuncerà come una k: per esempio “cane”; “cosa”; “culla”.
Se invece si trova davanti alle vocali e, i, avrà un suono “dolce” come nella parola “ciao” oppure “cena”.
CHE-CHI:
Se la c è seguita dalle lettere h+e oppure h+i avrà un suono “duro”, si pronuncerà come una k, per esempio nelle parole “maccheroni”; “chiesa”.
La G:
Anche la g cambia suono a seconda delle vocali che vengono dopo, quindi se si trova davanti alla a, o, u, avrà un suono “duro”, per esempio in “gatto”; “gola”; “guerra”.
Se si trova davanti alle vocali e, i, avrà un suono “dolce” come in “gelato” oppure in “gioco”.

 
GHE-GHI:
Anche la g se è seguita dalle lettere h+e oppure h+i avrà un suono “duro”, come in “spaghetti” oppure “ghiro”.
La H:
La lettera h in italiano non rappresenta nessun suono, a differenza di altre lingue non viene aspirata quando si trova all’inizio di una parola.
Abbiamo già visto che si usa insieme alla c e alla g, per formare che-chi e ghe-ghi.

 
ATTENZIONE!
Poiché in italiano esistono alcune parole che si differenziano soltanto per la durata della consonante, è importante prestare molta attenzione alla pronuncia delle consonanti doppie, cioè due consonanti scritte due volte di seguito.
Quando una parola presenta due consonanti doppie, il suono della consonante stessa si rafforza e la vocale precedente si accorcia.
Al contrario, quando si allunga il suono di una vocale, la consonante che segue ne uscirà inevitabilmente indebolita.
Provate a leggere le seguenti parole facendo attenzione alle doppie. Vi suggerisco di scandire bene le sillabe, per esempio di pronunciare CAR-RO con una pausa tra le due sillabe, in modo che si senta bene la prima “R”.
caro / carro
fato / fatto
cane / canne
casa / cassa
capello / cappello
Con un po’ di esercizio, per esempio la lettura ad alta voce, riuscirai ad accorgerti della presenza delle doppie sia quando stai parlando tu sia quando parlano gli altri.

 

Esercizio:

Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.

 

  • 1. La lettera C nella parola “cento” si pronuncia come una K
    • V
    • F
  • 2. La lettera G nella parola “gallo” ha un suono duro.
    • V
    • F
  • 3. La lettera C nella parola “chele” si pronuncia come una K.
    • V
    • F
  • 4. La lettera H in italiano non rappresenta nessun suono.
    • V
    • F
  • 5. La lettera G nella parola “giallo” ha un suono duro.
    • V
    • F
  • 6. La lettera C nella parola “casa” ha un suono duro.
    • V
    • F
  • 7. L’alfabeto italiano ha 26 lettere.
    • V
    • F
  • 8. La lettera G nella parola “funghi” ha un suono dolce.
    • V
    • F
  • 9. Quando pronunciamo le consonanti l’aria, uscendo dalla bocca, non incontra ostacoli.
    • V
    • F
  • 10. La lettera C nella parola “macchina” ha un suono duro.
    • V
    • F

 

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Essere o avere?  Non è solo un dilemma filosofico, ma anche un dilemma linguistico! Oggi parlerò proprio dell'uso dei verbi ausiliari, che crea non pochi problemi agli stranieri che studiano la lingua italiana!

Buona lettura,
Prof. Valerio Giacalone


In italiano, la coniugazione dei verbi richiede l'utilizzo dei verbi ausiliari avere e essere. Con i verbi ausiliari e il participio passato del verbo si formano i tempi composti. Per esempio, il passato prossimo del verbo mangiare è:
io ho mangiato, tu hai mangiato, ...
All'indicativo presente del verbo avere (io ho, tu hai, ...) si aggiunge il participio passato di mangiare (mangiato).
Invece il passato prossimo del verbo andare si forma così:
io sono andato, tu sei andato, ...

Il problema quindi è sapere quale ausiliare usare per i tempi composti. In generale, la regola è:

Per capire quali sono i verbi transitivi, pensa se "rispondono" alle domande "chi? che cosa?" 
Per esempio, mangiare risponde alla domanda "che cosa?"
Che cosa hai mangiato? Ho mangiato una mela.
Invece, è chiaro che verbi di moto come andare non rispondono a quelle domande e quindi sono intransitivi.

Esistono eccezioni alle regole sopra citate per l'uso degli ausiliari. Alcuni verbi (come vivere, volare, scivolare e altri che indicano condizioni atmosferiche, come grandinare, nevicare, piovere) possono avere come verbo ausiliare sia il verbo essere che il verbo avere. Potete utilizzare sia ha piovuto che è piovuto e per vostra fortuna sono entrambi corretti!
In alcuni casi, come piovere, le due forme sono equivalenti, in altri l'uso di un ausiliare piuttosto che l'altro modifica il significato, come per esempio:
L'aereo ha volato per otto ore.
L'aereo è volato a Roma.
Il malato ha (
oppure è) migliorato
Il tempo è migliorato.


I verbi dovere, potere e volere possono essere usati autonomamente e in questo caso necessitano l'ausiliare avere:
Ho voluto una mela.
Mi ha chiesto un favore, ma non ho potuto.
Ha dovuto mille euro ai suoi creditori.


Seguiti da un altro verbo all'infinito, questi verbi sono usati in funzione modale, detta anche servile. Specificano cioè se un'azione è avvenuta per obbligo, per scelta o per possibilità:
Devo studiare di più.
Voglio andare al cinema.

Posso comprare un'automobile.
Nei tempi composti viene utilizzato l'ausiliare del verbo all'infinito. Dunque si dice sono dovuto andare, perché il verbo andare necessita l’ausiliare essere (sono andato al mare).
Altri esempi:
Ho dovuto studiare di più. Sono dovuto andare a scuola.
Ho voluto vedere un film. Sono voluto andare al cinema.
Ho potuto comprare un'automobile. Sono potuto andare al mare.

Comunque, nell'italiano di oggi si utilizza spesso in maniera indistinta l'ausiliare avere. Quindi si può sentire anche:
Ho voluto andare al cinema.

Con il verbo essere i verbi servili utilizzano sempre l'ausiliare avere:
Ho dovuto essere presente.
Ho voluto essere ascoltata.
Con un pronome atono (come ci), la posizione del pronome determina quale ausiliare usare:
Non ci sono potuto andare.
Non ho potuto andarci.


Come già detto, la coniugazione passiva richiede l'ausiliare essere. Il passivo esiste solo per verbi transitivi, che quindi utilizzano l'ausiliare avere nei tempi composti della coniugazione attiva:

Hanno premiato il vincitore.
Quando si costruisce la forma passiva, l'ausiliare è essere:
Sono stato premiato.

Del tutto analogo al passivo è il comportamento dei verbi riflessivi. Anche questi derivano da verbi transitivi, che quindi nella coniugazione attiva utilizzano avere. Invece, il verbo riflessivo derivato richiede essere:
Mi sono svegliata. Dopo mezz' ora ho svegliato anche mio fratello.
Mi sono lavato. Quindi ho lavato il bagno.

 

Un'altra difficoltà dei tempi verbali composti riguarda l'accordo tra soggetto, oggetto e participio passato del verbo. Con l'ausiliare avere, il participio rimane invariato al singolare maschile:
Marco ha mangiato una mela.

Maria ha mangiato una mela.
Voi avete mangiato una mela.

Tuttavia, i alcuni casi avviene l'accordo, obbligatoria o facoltativa, tra participio passato e oggetto:

  • Ho visto dei libri e li ho comprati (accordo obbligatorio con i pronomi lo, la, li, le e ne)
  • Anna ci ha salutati oppure Anna ci ha salutato
  • Andrea si è tagliate le unghie oppure Andrea si è tagliato le unghie
  • Ho mangiata una mela (forma letteraria rara)

Invece, con l’ausiliare essere, il participio passato va declinato in base al soggetto, maschile o femminile, singolare o plurale. Per esempio:
Andrea è andato al mare.
Maria è andata al mare.
I miei amici sono andati al mare.
Le mie amiche sono andate al mare.

Indica se le seguenti frasi sono corrette (v) o sbagliate (f).
La risposta giusta diventerà verde


 

  • 1. Ho mangiato molto bene.
    • v
    • f
  • 2. Luca ha arrivato tardi, come al solito.
    • v
    • f
  • 3. Se ti sei lavato, puoi venire da me!
    • v
    • f
  • 4. Giacomo ha stato promosso dall’insegnante per il suo grande impegno.
    • v
    • f
  • 5. E’ piovuto tutto il giorno, ora l’aria è fresca.
    • v
    • f
  • 6. Se ben ti ricordi, ti ho detto di arrivare con i soldi.
    • v
    • f
  • 7. E’ voluto venire nonostante gli avessi detto di no!
    • v
    • f
  • 8. Luisa è stato in campeggio per le vacanze.
    • v
    • f
  • 9. I bambini hanno potuto correre per tutto il parco.
    • v
    • f
  • 10. Giovanni ha stato arrabbiato perché la pizza non arrivava!
    • v
    • f

 

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Ciao a tutti, oggi parleremo di una parte molto importante del discorso: il nome.

Buona lettura!

Prof. Anna

I nomi sono le parole che servono ad indicare gli oggetti reali e i concetti astratti. Possono essere suddivisi in tre gruppi:

- nomi propri: i nomi e cognomi di persona (Mario, Franca, Rossi, Ferri etc.) e i nomi di luogo (Italia, India, Roma, Alpi etc.).

- nomi comuni: indicano un oggetto, un individuo, un animale o un concetto (acqua, studente, gatto, libertà etc.).

- nomi collettivi: indicano gruppi di cose (frutta, verdura) o gruppi di uomini e animali (gente, folla, gregge etc.).

IL GENERE

In italiano i nomi possono essere di genere maschile o femminile.

Sono maschili:

- i nomi che terminano con la desinenza - o -

- i nomi che terminano con una consonante, di solito di origine straniera: il film, il bar, lo sport, il computer.

Sono femminili:

- i nomi che terminano con la desinenza - a -

- la maggior parte dei nomi con la desinenza - i -. Per esempio: la crisi, la tesi, la diagnosi, fanno eccezione il brindisi, il bisturi e alcune parole di origine straniera come il bikini e il bonsai.

- i nomi che terminano in e in: la novità, la bontà, la virtù, la schiavitù.

ATTENZIONE!

Ci sono alcuni nomi maschili che finiscono con la desinenza - a - : il problema, il cinema, il pigiama, il poeta, il sosia, il delta, il pilota, il trauma etc.

Ci sono alcuni nomi femminili che finiscono con la desinenza - o - : la mano, la biro, la foto, la moto, la metro, la radio etc.

 

 

I nomi che finiscono con la desinenza - e - possono essere sia maschili (il padre, il fiume, il mese) che femminili (la madre, la notte, la mente).

Alcuni nomi hanno una forma maschile e una femminile con significati diversi, ve ne propongo alcuni, leggeteli con un dizionario a portata di mano per controllare il significato:

il banco (tavolo)                                                  la banca (istituto di credito)

il busto (parte del corpo umano)                  la busta (involucro)

il gambo (stelo di un fiore)                                 la gamba (parte del corpo)

il manico (impugnatura)                              la manica (parte del vestito)

il modo (maniera)                                               la moda (usanza)

il pianto (lacrime)                                                la pianta (albero o mappa)

il porto (per le barche)                                        la porta (di una stanza)

il tappo (per chiudere una bottiglia)                  la tappa (sosta durante

                                                                                                    un viaggio)

IL PLURALE

 

  SINGOLARE PLURALE  
nomi femminili in  A  E  la casa - le case
nomi maschili in  A  I  il problema - i problemi

nomi maschili e

femminili in

 O  I

 il bambino - i bambini

 la mano - le mani

nomi maschili e

femminili in

 E  I

 il padre - i padri

 la madre - le madri

 

- i nomi maschili e femminili che finiscono in - ca - e - ga- formano il plurale in - chi - e - ghi - se sono maschili e in - che - e - ghe - se sono femminili:

il monarca - i monarchi, il collega - i colleghi, la barca - le barche, la bottega - le botteghe.

Esistono poi alcuni nomi che non cambiano al plurale:

il cinema - i cinema, l'auto - le auto, la moto - le moto, la foto - le foto, la radio - le radio, il delta - i delta, il boa - i boa, il sosia - i sosia, la biro - le biro.

Le parole con l'accento sull'ultima lettera non cambiano al plurale: la città - le città, l'università - le università, il caffè - i caffè etc.

Alcune parole di origine straniera: il bar - i bar, il film - i film, l'autobus - gli autobus etc.

 Esercizio:

Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.

 

  • 1. Il plurale di città è:
    • città
    • cittè
    • cittae
  • 2. Il plurale di biblioteca è:
    • bibliotece
    • bibliotechi
    • biblioteche
  • 3. Il plurale di computer è:
    • computer
    • computers
    • computeri
  • 4. La parola - mano - è:
    • femminile
    • maschile
    • maschile e femminile
  • 5. Il plurale di amico è:
    • amichi
    • amice
    • amici
  • 6. Il plurale di strega è:
    • strege
    • streghe
    • stregi
  • 7. La parola cinema è:
    • femminile
    • maschile
    • maschile e femminile
  • 8. Il plurale di pilota è:
    • pilote
    • pilota
    • piloti
  • 9. Il plurale di luogo è:
    • luogi
    • luoghi
    • luoghe
  • 10. Il plurale di radio è:
    • radio
    • radie
    • radi
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