Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, approfondiamo insieme l’uso dei pronomi atoni.
Buona lettura!
Prof. Anna
Forme toniche e forme atone
In italiano i pronomi personali che svolgono le funzioni di complemento si dividono in due gruppi: i pronomi tonici e i pronomi atoni.
I pronomi tonici (o forti) sono quelli provvisti di accento tonico ⇒ me, te, lui, noi, voi, loro, sé.
I pronomi atoni (o deboli o clitici o particelle pronominali) sono sono privi di accento tonico autonomo ⇒ mi, ti, lo/gli (maschile), la/le (femminile), ci, vi, li/loro/gli (maschile), le/loro/gli (femminile), si.
Generalmente le forme toniche sono poste dopo il verbo, su di essi si concentra l’attenzione; la scelta tra pronome tonico e atono non è indifferente: dicendo io ti guardo faccio una semplice constatazione, se invece uso la forma tonica io guardo te voglio sottolineare che sto guardando proprio te, non altri.
Le forme atone
Le forme atone non hanno un accento tonico, possono quindi appoggiarsi al verbo che segue (in questo caso si dicono proclitici) → mi ha parlato, oppure si uniscono alla parte terminale di determinate voci verbali (modi non finiti e imperativo) formando una sola parola (in questo caso si dicono enclitici) → parlami, scriverti. In questi casi il tono di voce insiste sul verbo e l’informazione che riguarda le particelle pronominale viene messa in secondo piano.
Le forme atone si usano solo con la funzione di complemento oggetto diretto (io ascolto lei → io la ascolto) o di complemento di termine (io telefono a te → io ti telefono), e per alcuni complementi indiretti (io parlo con lui → io ci parlo). Per gli altri complementi indiretti si usano le forme toniche, precedute da preposizione (ho fiducia in te, chiedi di me).
Alcuni approfondimenti:
⇒ elisione:
- i pronomi atoni di prima e di terza persona singolare e plurale (mi, ti ci, vi) si possono elidere davanti a vocale; tuttavia nell’italiano contemporaneo si tende a non eliderli (m’interessa/mi interessa, v’invitano/vi invitano);
- i pronomi lo, la, si di solito si elidono solo davanti a una parola che inizia con la stessa vocale con cui essi terminano (l’ho mangiato/lo ho mangiato, l’ha vista/la ha vista, s’incamminarono/si incamminarono);
- i pronomi atoni di terza persona che hanno funzione di complemento indiretto non si elidono (le ha parlato e non *l’ha parlato);
⇒ forme di cortesia:
i pronomi atoni usati per le forme di cortesia sono:
- per il singolare maschile e femminile la (come oggetto diretto) e le (come complemento indiretto): la saluto signora, le auguro buona giornata; la saluto signore, le auguro buona giornata;
- per il plurale li (oggetto diretto maschile), le (oggetto diretto femminile), loro (complemento indiretto femminile e maschile che va dopo il verbo): Signori, li prego si accomodino; Signore, le saluto; Signore e Signori, rivolgo loro il mio saluto;
- per il plurale in funzione di complemento indiretto è molto frequente la forma atona vi: Signore e signori, vi rivolgo il mio saluto;
⇒ gli al posto di loro (a loro): è sempre più diffuso, anche nella lingua scritta, l’uso di gli al posto di loro (a loro): ho incontrato i ragazzi e gli ho detto di chiamarvi invece di ho incontrato i ragazzi e ho detto loro di chiamarvi. La forma loro, pur essendo tradizionalmente collocata fra i pronomi atoni, è una forma pseudoatona, nel senso che condivide alcune caratteristiche con i pronomi tonici, come la lunghezza (è l’unico pronome bisillabo della serie); ha inoltre una collocazione anomala: è l’unico pronome della serie che segue un verbo anziché precederlo. Queste particolarità contribuiscono al suo progressivo declino;
⇒ gli al posto di le: anche la forma femminile le (a lei) è sempre più spesso sostituita da gli, ma quest’uso dovrebbe essere limitato al parlato informale, evitandolo negli altri usi della lingua;
⇒ lo: oltre che avere la funzione di pronome di genere maschile, può assumere valore neutro e riferirsi a una intera frase precedente o successiva: “Quanto costa il pane?” “Non lo so”; “Lo immaginavo che non saresti stato d’accordo“;
⇒ la: questo pronome può unirsi ad altri pronomi in forme verbali con valore intensivo: cavarsela, smetterla, prendersela: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2021/05/06/farla-franca-dirla-tutta-saperla-lunga-quando-il-pronome-la-fa-parte-del-verbo/;
⇒ lo, la, li, le: questi pronomi possono precedere il pronome si in costruzioni impersonali: lo si seguirà con attenzione, mentre lo segue il si se la costruzione è riflessiva: se lo immagina.
Vedi anche:
https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2010/03/25/pronomi-personali-indiretti/
https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2010/03/11/i-pronomi-personali-diretti/
bella
siete morti bravi a me piace moltissimo ma solo una cosa è proprio per questo che a tutti i sogni