Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, cos’è una locuzione avverbiale e da quali elementi è formata? Scopriamolo insieme.
Buona lettura!
Prof. Anna
Le locuzioni avverbiali sono unità costituite da due o più parole disposte in una serie fissa che hanno nel loro insieme la funzione di avverbio.
Possono essere formate con vari elementi:
- con una preposizione: a stento, con sforzo, a proposito, di sicuro;
- con una doppia preposizione: a mano a mano, a poco a poco;
- con le preposizioni di e in: di bene in meglio, di male in peggio, di tanto in tanto, d’ora in ora, d’ora in poi;
- con la duplicazione di un sostantivo: passo passo;
- con la duplicazione di un aggettivo: bel bello;
- con la duplicazione di un verbo: stringi stringi;
- con la duplicazione di un avverbio: quasi quasi, or ora, lemme lemme.
Le locuzioni avverbiali hanno spesso il loro corrispondente in avverbio: per ogni dove = dovunque; per caso = casualmente ecc.; tuttavia questa corrispondenza è in molti casi ingannevole oppure è valida solo per alcuni usi particolari della locuzione o dell’avverbio. Prendendo in considerazione questi esempi: collegialmente = in gruppo, insieme; debitamente = nella maniera dovuta, come si deve; letteralmente = alla lettera; numericamente = per numero; parzialmente = in parte. Le aree si significato coperte dai due termini a confronto si sovrappongono solo in parte, ad esempio collegialmente significa più nello specifico in adunanza collegiale, in comune fra i varî componenti di un collegio di persone quindi nessuno direbbe *andiamo al cinema collegialmente ma andiamo al cinema insieme; è possibile interpretare un autore letteralmente o alla lettera ma non possiamo dire *sono alla lettera senza parole ma si dirà sono letteralmente senza parole (in questo caso letteralmente significa proprio, davvero, realmente) così come è possibile dire i nostri nemici sono inferiori per numero / numericamente ma andrà bene dire solo una cifra numericamente non memorizzabile e *non una cifra non memorizzabile per numero, e ancora si dirà ho letto solo parzialmente / in parte questo libro ma non *ti sei comportata un po’ in parte con loro (perché in questo caso parzialmente significa con parzialità).
In base al loro significato è possibile classificare le locuzioni avverbiali in:
- locuzioni avverbiali di modo (come, in che modo?)→ così così, di buon grado, di corsa, di proposito, di sicuro, di solito, di fretta e furia, in genere, per caso, per davvero, sul serio, a casaccio, a fatica, a forza, a stento. a quattr’occhi, a squarciagola, al contrario, a piedi, all’antica, alla meno peggio, alla svelta ecc.;
- locuzioni avverbiali di tempo (quando?)→ una volta, un tempo, poco fa, or ora, tra poco, in futuro, prima o poi, di frequente, di rado, di quando in quando, fino ad allora, da oggi, d’ora in poi, per sempre, sul tardi, in anticipo, in ritardo, per le lunghe, in men che non si dica, in un batter d’occhio, all’improvviso, in un baleno, sul presto ecc.
- locuzioni avverbiali di luogo (dove?)→ di là, di qua, di sopra, di sotto, in basso, in cima, in coda, in giro, nei dintorni, nei paraggi, per di qua, per di là, a sinistra, al centro, a lato, alla fine, da lontano, da vicino, da queste parti, di fianco ecc.;
- locuzioni avverbiali di quantità (quanto?)→ a bizzeffe, all’incirca, in parte, né più né meno, più o meno, poco meno, su per giù, un po‘, per un pelo, fin troppo, di gran lunga ecc.;
- locuzioni avverbiali di giudizio o valutazione affermative→ di certo, per certo, di sicuro, senz’altro, senza dubbio, per l’appunto, in tutti i modi, in tutte le maniere ecc.; negative→ per niente, per nulla, niente affatto, neanche per idea, nemmeno per sogno, meno che mai, in nessun modo ecc.; dubitative→ quasi quasi, se possibile ecc.
la domanda 2 è molto strana
Cara Olena, la domanda si riferisce alla locuzione “quasi quasi”. Se hai altri dubbi non esitare a scrivermi.
A presto
Questa volta ne ho errate 3:1,7,10.
Caro Rino, vedrai che la prossima volta andrà meglio!
A presto
Gentile Prof. Anna,
ref. 6) i paraggi = s.m. pl. = vicinanze, dintorni.
Perché “nei paraggi” viene analisato come “Locuzione avverbiale di luogo” e non come “Complemento di stato in luogo”?
Grazie
Cara Andree, viene considerata una locuzione avverbiale (quindi un’unità) perché è un’espressione ormai fissata e cristallizzata in questo modo, formata con un sostantivo che viene utilizzato quasi esclusivamente al plurale e quasi esclusivamente in questa locuzione.
A presto
Interessante e utile specie per coloro che masticano poco e male la lingua italiana, grazie per proporre queste particolarità.
“Sotto casa” (e non, unito, “sottocasa”):
“Sotto casa” può essere una locuzione avverbiale (il cui valore è uguale ad un avverbio), ma anche una locuzione aggettivale invariabile (formata da aggettivi o avente funzione di aggettivo ma che non cambia forma, indipendentemente dal genere, numero, grado o persona del sostantivo a cui si riferisce: ecco perché “invariabile”) con il significato di “nelle immediate vicinanze della propria abitazione, a portata di mano”. Come locuzione avverbiale: “Sto sotto casa”, e cioè “Sto nelle immediate vicinanze di casa, ecc.” (analogamente agli avverbi, da un punto di vista funzionale le locuzioni avverbiali vengono utilizzate come modificatori di verbi; nel nostro esempio, infatti, “sotto casa”, come avverbio in pratica, modifica il verbo “stare”=”sto”). Come locuzione aggettivale invariabile: “Il negozio sotto casa”, e cioè “Il negozio a portata di mano, ecc”. (infatti come locuzione aggettivale, l’espressione “sotto casa” è come se fosse un aggettivo unico, e cioè l’unione di due o più parole talmente unite da sembrare una parola sola; e a riprova di ciò, “sotto casa”, locuzione aggettivale invariabile, determina la qualità del sostantivo cui si riferisce: nel nostro esempio “Il negozio”; infatti è come se dicessimo “Il negozio sotto casa (=vicino, vicino casa, che sta vicino casa)”. Altri esempi di locuzione aggettivale: “Sono amici per la pelle (= inseparabili)”; “È un uomo di parola (= che mantiene la parola data, affidabile)”.
Penso sia giusto
Caro Carlo, è giusto.