Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, tra i verbi inergativi e i verbi inaccusativi esistono specifiche differenze di significato. Vediamole insieme.
Buona lettura!
Prof. Anna
Differenza semantiche tra verbi inaccusativi e verbi inergativi
I verbi inaccusativi e i verbi inergativi hanno specifiche proprietà semantiche (relative al significato) e aspettuali (l’aspetto è una caratteristica del verbo che fornisce alcune informazioni supplementari sull’azione descritta: la sua durata; se si è conclusa, si sta svolgendo o si sta per svolgere; se è stata portata a compimento; in che modo si svolge).
I verbi inergativi tendono a esprimere:
- attività intenzionali (lavorare, camminare, passeggiare, nuotare, ballare. cantare. parlare, combattere, brindare ecc.);
- funzioni o reazioni corporee non propriamente controllate, colte nel loro procedere (dormire, russare, respirare, piangere, ridere, tremare, sospirare).
Gli inaccusativi esprimono:
- un cambiamento di stato repentino, indipendente dalla volontà del referente del soggetto (cadere, guarire, esplodere, sparire, morire);
- un cambiamento di posizione a seguito di un moto direzionato (arrivare, entrare, fuggire, scendere);
- uno stato (restare, rimanere, sedere);
- un avvenimento (accadere, avvenire, occorrere, succedere).
Alcuni verbi possono essere sia inergativi sia inaccusativi e ammettere quindi entrambi gli ausiliari, questa flessibilità è spesso collegata al contesto in cui sono inseriti: per esempio il verbo correre è inergativo se la frase in cui compare specifica soltanto la durata dell’evento e ha quindi avere come ausiliare: Luca ha corso nel parco per un’ora, è invece inaccusativo se è seguito da un avverbiale che specifica il luogo in cui il movimento descritto dal verbo ha termine e come ausiliare ha essere: Luca è corso a casa.
È possibile fare la seguente classificazione:
- verbi inaccusativi semplici: hanno solo la variante inaccusativa senza clitico si quindi come ausiliare hanno essere: arrivare, scendere, cadere, morire, scoppiare, sparire, ecc.;
- verbi inaccusativi pronominali: hanno solo la variante inaccusativa con clitico si obbligatorio, ausiliare essere: arrabbiarsi, disperarsi, pentirsi, vergognarsi, ecc.;
- verbi inaccusativi semplici e pronominali: hanno sia la variante inaccusativa semplice sia quella pronominale, ausiliare sempre essere: sedere / sedersi, dispiacere / dispiacersi, ecc.;
- verbi inaccusativi e inergativi: hanno una o più varianti inaccusative (semplici e/o pronominali, ausiliare essere) e una inergativa (ausiliare avere): rimbalzare, rimbombare, squillare, piovere, nevicare, ecc.; prendiamo come esempio il verbo squillare: variante inaccusativa → ausiliare essere, indica un evento improvviso e puntuale: a mezzanotte è squillato il telefono; variante inergativa → ausiliare avere, si specifica la durata dell’evento: il telefono ha squillato per ore;
- verbi transitivi e inaccusativi: hanno una variante transitiva e una o più varianti inaccusative (semplici e/o pronominali): affondare, aumentare, guarire, migliorare, asciugare / asciugarsi, rompere, / rompersi, riempire / riempirsi, ecc.; prendiamo come esempio il verbo guarire: variante transitiva → ausiliare avere, regge un complemento oggetto: il veterinario ha guarito il mio gatto; variante inaccusativa → intransitivo, ausiliare essere, esprime un cambiamento di stato repentino, indipendente dalla volontà del referente del soggetto: è guarito dalla polmonite per le cure tempestive;
- verbi transitivi, inaccusativi e inergativi: hanno una variante transitiva, una o più varianti inaccusative (semplici e/o pronominali) e una inergativa: continuare, bruciare / bruciarsi, ecc.; ad esempio continuare: variante transitiva → ausiliare avere, regge un complemento oggetto: ha continuato gli studi; variante inaccusativa → intransitiva, ausiliare essere → ieri è continuato a piovere; variante inergativa → ausiliare avere → ha continuato a piovere tutto il giorno.
Differenze sintattiche tra verbi inaccusativi e inergativi: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2023/05/18/approfondimento-sui-verbi-intransitivi-i-verbi-inaccusativi-e-verbi-inergativi/#comment-463464
Altri approfondimenti sui verbi intransitivi:
https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2016/02/04/verbi-transitivi-e-verbi-intransitivi/
Fonti:
https://www.treccani.it/enciclopedia/verbi-inaccusativi_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/
Veramente difficile ma utile per ripassare ma più che altro migliorare ed approfondire la nostra lingua. Grazie
Questa volta è andato meglio=8/10
Grazie per la pillola semantica.
Alla prossima.
Prof, una curiosità… Si dice che il verbo “sconfinferare” sia intransitivo (e quindi non ammetterebbe il complemento oggetto); ma nella frase “Quel tipo non mi sconfinfera”, il “mi” non funziona da complemento oggetto? “Quel tipo”, soggetto; “non sconfinfera”, verbo; “mi”, complemento oggetto.
Grazie…
Caro Graziano, il verbo “sconfinferare” è transitivo e “mi” ha funzione di complemento indiretto.
ok, ma il complemento oggetto quale sarebbe nell’esempio?
Il complemento oggetto è “mi”.
Verbo “adibire”:
È un locale adibito ad appartamento .
Giusto?
Cara Rachele, è giusto: “adibire” significa destinare, adattare a un certo uso o ufficio (+ a).
Quindi è corretto l’esempio?
Sì, è corretto.
Se il verbo che segue il servile è intransitivo, si può usare sia “essere” che “avere: “Non avrei potuto entrare”, ma anche “Non sarei potuto entrare” (“entrare” è intransitivo)
Penso sia tutto corretto
Cara Patrizia, è corretto.
“Attraversare” è transitivo: “Tizio attraversa la strada. Tuttavia lo stesso verbo si può usare anche in senso assoluto (quindi con l’oggetto sottointesto): “Stai bene attento quando attraversi (la strada è sottinteso)”; “Attraversò col rosso (la strada è sottinteso)”; “Tizio ha attraversato sulle strisce (la strada è sottinteso)”.
Corretto?
Sì, è giusto.
Professoressa, il verbo “risapere” ho letto che può reggere sia l’indicativo che il congiuntivo; d’altronde “risapere” significa “Venire a sapere indirettamente, per sentito dire” , quindi è come se non avessimo la certezza diretta di un fatto: “È risaputo che sia molto intelligente”. Forse, con questo verbo, la scelta del modo verbale dipende pure dalla certezza della notizia, del fatto, dell’evento, ecc.. In sintesi, credo sia un verbo che può reggere sia l’indicativo che il congiuntivo…
Penso sia giusto…
Caro Valerio, è giusto.
Se il verbo che segue il servile è intransitivo, si può usare sia “essere” che “avere:
“Avrebbe (avere) potuto succedere” ma anche “Sarebbe (essere) potuto succedere”. Infatti “succedere” con il senso di “accadere” è solamente intransitivo (il transitivo di “succedere” non esiste).
Penso sia corretto
Esatto.