Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, come e quando si usano i numeri romani? Vediamolo insieme.
Buona lettura!
Prof. Anna
COSA SONO I NUMERI ROMANI?
Il sistema di numerazione romano è composto da alcune lettere dell’alfabeto che corrispondono a numeri; questi simboli combinati tra di loro danno luogo ad altri numeri.
Vediamo i simboli fondamentali, dai quali si possono ricavare tutti gli altri numeri:
- I = 1 (uno)
- V = 5 (cinque)
- X = 10 (dieci)
- L = 50 (cinquanta)
- C = 100 (cento)
- D = 500 (cinquecento)
- M = 1000 (mille)
COME SI COMPONGONO I NUMERI ROMANI?
Per comporre i numeri si usano l’addizione e la sottrazione:
→ i segni posti a destra dei maggiori si sommano, ad esempio:
- VI è composto da V (5) e I (1) quindi 5+1 = 6;
- LXIII è composto da L (50) + X (10) + III (3) = 63;
→ i segni posti a sinistra dei maggiori si sottraggono, ad esempio:
- IV è composto da I (1) e V (5) quindi 5 – 1 = 4;
- VXC è composto da V (5), da X (10) e da C (100), i numeri minori si sottraggono al maggiore, quindi: 100 − 10 − 5 = 85;
- XCIV è composto da C – X (cento – dieci) + V – I (cinque – uno), ovvero 90 + 4 = 94.
QUANDO SI USANO?
I numeri romani si usano sempre per indicare aggettivi numerali ordinali (→ https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2011/01/13/i-numerali/) nei seguenti casi:
- per la numerazione dei secoli, il numero può essere collocato sia prima, sia dopo il nome: il XX secolo; il secolo V (il nome dei secoli → https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2021/01/28/il-nome-dei-secoli/);
- per distinguere in ordine di successione sovrani e pontefici: la regina Elisabetta II; Papa Pio IX;
- per le indicazioni bibliografiche, per indicare: i singoli volumi, i tomi, i capitoli, i paragrafi, le annate delle riviste, i numeri di pagina: studiate il capitolo V del libro; ho letto solo il volume I. Per l’ultima voce è lasciata discrezionalità di scelta tra numeri arabi e romani.
- per indicare le classi di un corso di studi: frequenta la II B;
- poiché esprimono numerali ordinali, i numeri romani non hanno bisogno di essere accompagnati dalla letterina in esponente come i numeri arabi, tuttavia, nell’uso comune, si possono incontrare numeri romani seguiti dall’esponente.
QUANDO NON SI USANO
- per indicare lo zero: I Romani non avevano un simbolo per designare lo zero, poiché non possedevano il concetto di zero come numero;
- per rappresentare i decimali e le frazioni;
- per fare qualsiasi tipo di operazione aritmetica, ciò è una conseguenza proprio dalla loro struttura, che è inadeguata al calcolo; per sommare o per sottrarre tra loro le quantità numeriche usava uno strumento chiamato abaco.
Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.
Che bomba!!! avrei preferito rispondere meglio alla posizione” dell’attributo” “apposizione”.
Sera Prof.
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Buongiorno Prof. Anna,
francamente la posizione una non mi piace,
preferisco la soluzione più corta VII invece di IIIX.
Poi si vede anche CCCL per 350, però mi sembra meglio LCD.
Che ne pensi?
Grazie
Cara Andree, la tua prima soluzione è effettivamente preferibile, perché più immediata; per quanto riguarda la seconda, entrambe sono corrette, ma è sempre meglio quella più breve.
A presto
Fatto