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Aula di Lingue

L’attributo

Prof. Anna
Analisi logica,   Complementi,   Grammatica,   La lingua italiana

Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, cos’è l’attributo in analisi logica? Scopriamolo insieme.

Buona lettura!

Prof. Anna

COS’È UN ATTRIBUTO?

Consideriamo queste frasi:

  • Lucia ha vinto molti premi;
  • ho due figlie stupende;
  • quella macchina gialla è di mio fratello.

Molti, due, stupende, quella, gialla, mio sono aggettivi che si accompagnano a nomi (premi, figlie, macchina, fratello) per determinarli nella quantità (molti, due), nella qualità (stupende, gialla), nell’appartenenza (mio) e nella collocazione nello spazio (quella).

Un aggettivo che si accompagna a un nome per precisarne una qualità, o determinarne l’appartenenza, la quantità, la posizione, svolge la funzione di attributo (dal latino attribùere: attribuire). Anche un participio (presente o passato) o un avverbio possono essere usati come attributi: un libro entusiasmante; un maglione colorato.

Ciò che distingue l’attributo dal complemento predicativo (https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2014/02/13/i-complementi-i-complementi-diretti/ ) e dal nome del predicato (il nome del predicato è un sostantivo o un aggettivo che unito al verbo essere, che in questo caso si chiama copula, forma il predicato nominale) è la sua dipendenza da un nome.

Per capire meglio analizziamo le frasi:

  • mia madre è una persona intelligente e sensibile → i due aggettivi dipendono dal sostantivo (persona), e sono quindi attributi;
  • mia madre è considerata da tutti intelligente e sensibile → gli aggettivi dipendo dal verbo considerare e sono quindi complementi predicativi del soggetto;
  • mia madre è intelligente e sensibile → gli aggettivi in questo caso dipendono dal verbo essere in funzione di copula quindi hanno la funzione di nome del predicato.

ALCUNE PRECISAZIONI

  • L’attributo può dipendere sintatticamente: – dal soggetto: arriva mio padre; – dal nome del predicato: il cane è un animale domestico; – dal complemento oggetto: ho mangiato una torta buonissima; – da un complemento indiretto: sono stanco di questa situazione; – da un’apposizione: il gatto, animale domestico, fa le fusa;
  • Se l’attributo è un aggettivo concorda con il nome a cui si accompagna nel genere e nel numero: ho i capelli neri; la concordanza ovviamente non c’è con gli aggettivi invariabili: Marta ha due fazzoletti rosa.
  • Da un attributo può dipendere un sintagma preposizionale e anche un’intera proposizione: Marco è una persona simpatica a tutti; il bambino, timoroso di essere punito, stava in silenzio.
  • Può succedere che un aggettivo si accompagni a un verbo e al tempo stesso continuare ad accordarsi a un nome; in questo caso rimane in una via di mezzo tra la funzione di attributo del nome e attributo del verbo; in ogni caso l’attenzione è richiamata più sul nome che sul verbo: i bambini giocavano tranquilli (=tranquillamente).
Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.

  1. Nella seguente frase quanti attributi ci sono: "gallina vecchia fa buon brodo"
    • nessuno
    • uno
    • due
  2. A quali elementi della frase si riferiscono:
    • al soggetto
    • al complemento oggetto
    • uno al soggetto e uno al complemento oggetto
  3. Nella frase: "la tua amica pare simpatica", l'aggettivo "simpatica" è:
    • un attributo
    • un complemento predicativo
    • un nome del predicato
  4. Nella frase: "il bambino gioca con la palla rossa", l'aggettivo "rossa" è:
    • un attributo
    • un complemento predicativo
    • un nome del predicato
  5. L'attributo della frase precedente si riferisce:
    • al soggetto
    • all'oggetto
    • a un complemento diretto
    • a un complemento indiretto
  6. Nella frase: "quelle stoviglie sono sporche", quanti attributi ci sono?
    • uno
    • due
    • nessuno
  7. Qual è l'attributo nella frase precedente?
    • quelle
    • sporche
  8. Nella frase: "abbiamo venduto i nostri vecchi mobili", quanti attributi ci sono?
    • uno
    • due
    • nessuno
  9. A quale elemento della frase si riferiscono?
    • al soggetto
    • all'oggetto
    • a un complemento diretto
    • a un complemento indiretto
  10. Scegli la frase che contiene due attributi:
    • I miei allievi sono svegli.
    • I miei allievi sono ragazzi svegli.
    • I miei allievi sembrano svegli.

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Commenti [20]

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  1. andree scrive:

    Cara Anna,
    grazie per questa lezione “impegnativa”.
    Al punto 10 dell’esercizio è giusta l’analisi di ogni periodo?
    ad a. i miei allievi sono svegli : “svegli” = predicato nominal.
    ad b. i miei allievi sono ragazzi svegli : “svegli” = attributo del nome “ragazzi”.
    ad c. i miei allievi sembrano svegli : “svegli ” = complemento predicativo del soggetto.
    Però, “miei” non è un attributo del soggetto?
    Quindi la domanda sarebbe di scegliere la frase che contiene due attributi?
    Cari saluti
    Andrée

    • Zanichelli Avatar

      Caro Andree, la tua analisi è corretta e per quanto riguarda i due attributi, ottima osservazione! Mi ero concentrata solo sul secondo. Correggo subito la domanda.
      Grazie e a presto

  2. Rino scrive:

    Che frana!: 3,7,8,9,10.

    • Zanichelli Avatar

      L’argomento era complesso, riprova per vedere se hai imparato dai tuoi errori.

      • Rino scrive:

        Ancora una prova negativa;
        Ho sbagliato quelle che nella prima prova ho risposto in modo esatto; Forse la terza prova andrà molto meglio. Insomma un po’ di confusione.

        • Zanichelli Avatar

          Come si dice: “non c’è due senza tre”!
          In bocca al lupo

  3. Rino scrive:

    Ho mangiato una torta buonissima “complemento indiretto” Prof ma la preposizione non c’é sbaglio?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rino, infatti è un complemento oggetto (diretto): “dal complemento oggetto: ho mangiato una torta buonissima”.
      Un saluto

  4. Rino scrive:

    La libertà;
    Ma cos’è la libertà?
    forse assassinare?
    forse rapinare?
    forse rubare?
    o forse stuprare?
    violentare?
    maltrattare? o forse non rispettare il prossimo?
    Se questa è la “vostra” libertà, io LA RINUNCIO.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rino, “rinunciare” è un verbo intransitivo e quindi regge un complemento indiretto: “io ci rinuncio” (= io rinuncio a questa cosa).
      Un saluto

    • Rino scrive:

      Mi scusi Prof. Se avessi scritto la riufiuto sarebbe stato corretto? c’ho pnsato, ma…
      Grazie mille.

      • Zanichelli Avatar

        Caro Rino, sì, sarebbe stato corretto perché “rifiutare” è un verbo transitivo.
        A presto

        • Rino scrive:

          Prof. non vorrei essere scortese, ma rinunciare è anche v. transitivo:-)

          • Zanichelli Avatar

            Caro Rino, “rinunciare” transitivo è di uso letterario, quindi il suo uso non è molto comune.

  5. Rino scrive:

    C’é aanche il tre… non c’è due…
    3,4,5,7,10, ho fatto filotto. “studia di più”.

  6. Rino scrive:

    Prof. ma rifiutare è sinonimo di rinunciare, a me non torna quanto sia stato analizzato circa la mia parola rifiutare alla libertà se…
    Per me rinunciare è desistere a una cosa da fare; Es. rinuncio a recidere quella tua bellissima rosa, mentre rifiutare credo sia non accettare una certa condizione tipo la libertà enunciato quanto precedentemente; Sbaglio?
    Cordiali Saluti.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rino, “rifiutare” significa “non accettare o non voler ricevere” (rifiutare un consiglio) o “non voler fare” (rifiutare di rispondere) ed è transitivo, cioè regge un complemento diretto (cioè senza preposizione); mentre “rinunciare” è intransitivo e regge un complemento introdotto dalla preposizione “a” e significa “rifiutare spontaneamente qualcosa che è nostra o dovrebbe esserlo di diritto” (rifiutare la corona), “decidere di astenersi dal fare qualcosa che pur si vorrebbe o si potrebbe fare” (rinunciare alla vendetta).
      A presto

      • Rino scrive:

        Grazie per una risposta molto chiara.
        Saluti.

  7. Rino scrive:

    8/10, ma faccio ancora confusione.