30 Settembre 2021
Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, avete mai avuto dubbi sull’uso di questi due avverbi? Se vi è già successo, l’articolo di oggi vi sarà utile.
Buona lettura!
Prof. Anna
Mai e già sono due avverbi di tempo, in quanto tali servono a determinare il momento o la durata dell’azione; sono usati molto frequentemente e hanno diverse sfumature di significato a seconda dell’uso e del contesto.
USO DI MAI
- può indicare fatti che non si svolgono o non si sono svolti, in frasi negative significa nessuna volta, in nessun tempo, in nessun caso: non è mai contento; non sono mai andata in Francia;
- in frasi interrogative dirette o indirette mai può essere usato nel significato di qualche volta, in qualche caso quindi ad esempio la frase hai mai visitato questa città? significa ti è capitato qualche volta di visitare questa città?;
- la variante interrogativa con la negazione ha un significato leggermente diverso perché esprime stupore e sorpresa: non hai mai visitato questa citta? significa possibile che tu non abbia mai visitato questa citta?;
- caso mai, se mai = eventualmente: non muoverti, caso mai vengo io da te;
- a volte può essere usato senza negazione, in frasi ellittiche (che cioè mancano di una o più parole che il contesto o la costruzione grammaticale richiederebbero): “Conosci questa canzone?” “Mai sentita” (= non l’ho mai sentita); questo mai!; mai e poi mai!;
- si trova in espressioni enfatiche con valore negativo, preposto al verbo: mai che mi abbia fatto un piacere!;
- può essere usato anche nelle interrogative per dare rilievo alla frase: perché mai dovrei fare quello che dici tu?;
- si trova anche da solo, in rispose negative, e ha in questo caso un significato più forte del semplice no: “Cambieresti città?” “Mai!”;
- nella locuzione, di uso familiare e scherzoso, nel giorno del mai, cioè in un tempo che non verrà mai: lo farò nel giorno mai (= non lo farò mai).
USO DI GIÀ
- indica che un’azione o un fatto si sta compiendo o che si è ormai compiuto nel momento presente e prima del previsto: è accaduto già da molto tempo; pensi che abbia già scoperto lo scherzo?; con riferimento al passato: tre anni fa Marco era già disoccupato; con riferimento a al futuro: fra qualche anno sarà già laureato;
- ha valore intensivo, in frasi ellittiche: già fatto; già finito;
- in proposizioni interrogative ed esclamative esprime meraviglia, gioia o rimpianto per qualcosa che sta accadendo, sta per accadere o è accaduto: vuoi già andare via?; peccato sia già finito!;
- può a volte equivalere a ormai: è già quasi un’ora che sono qui;
- può significare fin da ora: posso già immaginare come andrà a finire;
- oppure fin da quel tempo, fin da quei tempi passati: già da bambino amava la musica;
- e anche fino da: già dalla tua voce si capisce tutto;
- può equivalere anche a prima d’ora, in un un momento anteriore: credo di averla già vista da qualche parte;
- può essere usato col significato di ex, davanti a un sostantivo e con ellissi di un verbo per indicare una denominazione, una carica, una funzione superata: via Roma già via Toledo; il ministro degli Esteri, già ministro delle Finanze;
- usato da solo, nelle risposte, equivale a sì: “Hai avuto una brutta giornata?” “Già”;
- può avere valore rafforzativo: è già tanto se ti rispondo;
- esprime anche ironia, irritazione, dubbio: già, dovevo aspettarmelo.
Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.
Cara Professoressa Anna!
Hai mai visitato questa città?
Anche si può scrivere
Non hai mai visitato questa città?
Arturo
Caro Arturo, sì, si può dire; rispetto alla prima frase questa ha una sfumatura un po’ diversa, esprime stupore e sorpresa, sarebbe come dire: possibile che tu non abbia mai visitato questa città?
A presto
Questa volta ho risposto esattamente alle suddette domande.
Molto bene Rino!
Mi sarebbe piaciuto aver avuto in passato una docente come Lei.
Avrei fatto molta strada nello studio.
La stai facendo ora!
L’insegnante deve capire, intuire la timidezza di un alunno o studente che sia, senza colpirlo nel profondo con i cattivi voti.
Sono d’accordo.
Eccellente
Uso di “mai”:
…quando “mai” si trova in espressioni enfatiche con valore negativo, preposto al verbo (esempio: “mai che mi abbia fatto un piacere!”), usiamo il congiuntivo? come nell’esempio?
e quindi anche espressioni tipo “mai una volta che” richiedono il congiuntivo? “Mai una volta che dica la verità!”
Sì, è corretto.
Esatto.
Al passato, oltre al congiuntivo passato, usiamo anche il congiuntivo imperfetto : “Mai che dicesse sì una volta!”.
Corretto?
Cara Erica, è corretto.
“Questo è l’eroe che ci meritiamo”
…Il verbo è il pronominale transitivo “meritarsi”, intensivo di “meritare; e la particella “ci” ha valore di complemento di vantaggio “per noi stessi”: e cioè “Questo è l’eroe che meritiamo per noi stessi”.
Penso sia giusto…
Mentre se scrivessi “Tu non mi meriti”, il verbo sarebbe il classico “meritare” e non “meritarsi” e il “mi” funzionerebbe da classico complemento oggetto e con il senso di “me”: “Tu non meriti me”. D’altronde, se fosse stato “meritarsi”, in questo caso, la coniugazione sarebbr stata, al limite, “Tu non ti meriti”…
Penso sia ok
Esatto.
Sì, è giusto.
“Mai”:
…Si può usare anche col verbo sottinteso, quindi con ellissi della negazione e dell’ausiliare: “Mai visto!” equivale a “Non l’ho mai visto!”. Altri esempi: “Tu l’hai fatto qualche volta, io mai”(= io non l’ho fatto mai ); “Tutto, ma questo mai!”(= questo non lo farò mai); “Mai un po’ di pace!” (= mai che ci sia un po’ di pace); oppure con ellissi dell’intera espressione verbale reggente: (non bisogna)”Mai dire mai!” equivale a “Non bisogna mai dire mai!”. Per quanto riguarda l’accordo col participio passato, in presenza dell’ausiliare “avere”, anche sottinteso con “mai”, il participio rimane di solito invariato (in -o), se l’oggetto è dopo il verbo solitamente non c’è concordanza: “Mai mangiato gli spaghetti!” (che equivale a “Non ho mai mangiato gli spaghetti!”), ma anche, seppur meno comune, l’accordo con l’oggetto: “Mai mangiati gli spaghetti!” (che equivale a “Non ho mai mangiati gli spaghetti!”). In finale, il “mai” con valore negativo, preposto al verbo, per lo più all’inizio di frase e seguito da “che” , anche in proposizioni esclamative, regge il congiuntivo: “mai che mi ascolti!, mai che ti ricordi di telefonare!”.
Penso sia tutto corretto
Caro Filippo, è corretto.
Ellissi dell’ausiliare di un verbo:
L’ellissi è l’omissione di qualche elemento che resta sottinteso in una frase e risulta ricavabile dal contesto. Tra gli elementi che si possono omettere c’è l’ausiliare (essere o avere). Ad esempio lui dice a lei: “Mangiato?” invece di dire “Hai mangiato?”; in questo esempio l’ausiliare “avere” (hai) viene omesso.
Penso sia giusto
Esatto.
Ellissi verbale:
Salve, nella frase “Piccoli per sempre”, titolo di una canzone, penso ci sia l’ellissi del verbo “sentirsi” che è ricavabile dal testo: “…E dentro ci si sente, piccoli per sempre…”; quindi nel testo il verbo non è soggetto all’ellissi, mentre nel titolo sì.
Penso sia giusto…
Caro Luca, esatto.
Ho un dubbio sull’uso del MAI In questa frase: “la temperatura è mai superiore a 28°C”.
Se la considero come affermazione, significa che la temperatura non supera i 28°C.
Ma se la considero come una domanda, cosa si intende rispondere SI?
1) che la temperatura dell’aria non è mai sopra 28
2) che la temperatura dell’aria qualche volta può essere sopra 28
Caro Michele, se la consideri come domanda, una risposta affermativa significa che la temperatura dell’aria qualche volta può essere sopra 28°. Se però fosse un’affermazione sarebbe necessario aggiungere un “non”: “la temperatura non è mai superiore a 28°C”.
Un saluto