Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, quale aggettivo usiamo per indicare chi è affetto da Covid?
Scopriamolo insieme.
Buona lettura!
Prof. Anna
Questi mesi ci hanno messo davanti a situazioni del tutto inaspettate, per descrivere questa nuova realtà i parlanti utilizzano parole che già esistono (pandemia, quarantena, distanziamento, congiunto), parole nuove (lockdown, droplet) e possono anche attribuire nuove accezioni a parole già esistenti (come il verbo tamponare che d’ora in poi significherà anche “sottoporre a un esame diagnostico prelevando mediante tampone un campione di secrezioni organiche”).
Queste nuove parole fanno emergere nuovi dubbi linguistici ad esempio: il sostantivo Covid è maschile o femminile? A questo proposito potete leggere l’intervento di Mario Cannella su Aula di Lettere: https://aulalettere.scuola.zanichelli.it/interventi-d-autore/il-covid-o-la-covid/?fbclid=IwAR1-_D7nh2_3wT9trIP0l9cO57b7S4ZgSpbpBxP-xr1YJNTn0274zY-UREs
E qual è l’aggettivo che indica chi è malato di Covid? Ci potrebbe venire in mente covidoso, ma questo aggettivo esiste già e non ha nulla a che fare con questo argomento, infatti significa cupido, bramoso. Alcune testate giornalistiche hanno coniato il termine covidico. Questo aggettivo è formato con il sostantivo Covid e il suffisso -ico, che è uno tra i più usati per formare un aggettivo a partire da un nome (igiene-igienico; cubo-cubico). Secondo Treccani, che ha tentato di rispondere a questo quesito, il suffisso -ico non è appropriato perché indica appartenenza, modo, maniera (filosofico, biologico, balcanico), al suo posto propone covidotico per analogia con gli aggettivi tubercolotico (chi è affetto da tubercolosi), cirrotico (chi è affetto da cirrosi), scoliotico (chi è affetto da scoliosi), nevrotico (chi è affetto da nevrosi), psicotico (chi è affetto da psicosi), anche se, fa notare Treccani, il suffisso -otico si usa il più delle volte per formare aggettivi che derivano da nomi che terminano in -osi (tubercolosi, cirrosi, scoliosi, nevrosi, psicosi).
Covidico o covidotico? Questi due aggettivi non compaiono ancora sui vocabolari, saranno i parlanti a determinare quale dei due termini entrerà nell’uso. Treccani giudica covidotico più scomodo da pensare e quindi da usare, mentre l’aggettivo covidico ci fa venire in mente, per assonanza, altri aggettivi formati col suffisso -ico che indicano chi soffre di una determinata patologia, come rachitico (chi presenta rachitismo), anoressico (chi soffre di anoressia) o bulimico (chi soffre di bulimia), questo ci spingerebbe a preferirlo a covidotico. Vedremo come andrà a finire.
E voi che cosa ne pensate? Avevate già sentito o usato questi due aggettivi? Quale vi sembra più adatto? Ci sono parole legate al Covid che sono entrate nel vostro vocabolario in questi mesi? Se sì, quali?
Condividete con noi le vostre risposte.
Fonti:
https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/domande_e_risposte/lessico/lessico_805.html
lo Zingarelli 2021
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