Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, si può dire le genti? E i latti? Esiste il singolare la forbice? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Buona lettura!
Prof. Anna
Alcuni nomi sono detti difettivi (cioè mancanti) del plurale o del singolare e di conseguenza si usano quasi esclusivamente nella forma singolare o in quella plurale. I motivi di queste restrizioni vanno ricercati volta per volta nel significato delle parole, nelle caratteristiche dell’oggetto cui il nome si riferisce, nel contesto d’uso e così via.
NOMI DIFETTIVI DI PLURALE
Si usano di solito solo al singolare:
- i nomi che si riferiscono a oggetti o entità unici in natura: l’equatore, l’est, l’ovest, l’universo (anche se è possibile usare il plurale universi: la teoria degli universi paralleli o usato in senso metaforico: studiare filosofia mi ha aperto nuovi universi) ecc.;
- la maggior parte dei nomi di malattia: il tifo, il colera, la malaria, il morbillo, la rosolia, il vaiolo ecc.;
- i nomi degli elementi fisici e dei metalli: l’alluminio, l’argento, il ferro, l’oro, l’ossigeno, lo zolfo, il mercurio, il bronzo ecc.;
- i nomi dei mesi: gennaio, febbraio, marzo ecc.
- alcuni nomi di festività: il Natale, la Pasqua, il Ramadan;
- i nomi collettivi (nomi che si riferiscono a gruppi di cose o esseri animati percepiti come entità uniche; questi nomi richiedono infatti l’accordo al singolare con un eventuale predicato): la gente, la prole, il fogliame, la roba ecc.;
- nomi non numerabili (che indicano cioè entità al cui interno non si possono individuare i singoli componenti): il sangue, il cemento; molti di questi si riferiscono a prodotti alimentari: il grano, il latte, il riso, l’orzo, il miele, il pane, la carne. il pepe, il sale, il vino, il cioccolato, l’acqua ecc.;
- in generale i nomi astratti: l’amore, il coraggio, la pietà, l’onore, la pazienza ecc.
L’uso di alcuni di questi nomi difettivi come plurali può determinare un cambio di significato:
- il nome gente si adopera al plurale genti nel senso di popoli, popolazioni: la storia delle antiche genti italiche;
- alcuni nomi di metalli, usati al plurale, cambiano significato e designano oggetti fatti con quel materiale, cioè oggetti lavorati in oro o argento o bronzo ecc.: gli ori (= i gioielli d’oro) egiziani, i bronzi (= statue in bronzo) di Riace, gli ottoni (= strumenti musicali) dell’orchestra, gli argenti (= gli oggetti in argento) della famiglia, il plurale ferri significa attrezzi, utensili: i ferri del mestiere;
- alcuni nomi di alimenti diventano plurali quando ci si riferisce a un tipo particolare di prodotto: i mieli di montagna, i latti vegetali, le carni rosse, i vini francesi ecc.;
- i nomi astratti possono assumere al plurale indicano un genere specifico (come per i nomi di alimenti): gli amori giovanili;
- il nome aria può essere usato al plurale nel significato musicale (pezzo per voce e orchestra ): il tenore ha cantato due arie pucciniane; si usa inoltre al plurale nella locuzione figurata darsi delle arie (darsi importanza): non la sopporto perché si dà un sacco di arie;
- il plurale fiati (singolare fiato) indica gli strumenti a fiato (gli strumenti musicali in cui il suono è prodotto dalle vibrazioni di una colonna d’aria eccitata dal soffio del suonatore come tromba, flauto, clarinetto ecc.).
NOMI DIFETTIVI DI SINGOLARE
Si usano di solito solo al plurale:
- i nomi che indicano oggetti formati da due parti uguali: le forbici, le cesoie, gli occhiali, le manette, le redini, le pinze, le bretelle, le mutande, i calzoni (o i pantaloni);
- i nomi che indicano una pluralità di cose o di azioni: le spezie, le stoviglie, le vettovaglie, i viveri, le viscere (o i visceri), i dintorni, le vicinanze;
- alcuni nomi di origine dotta, che già in latino non avevano il singolare: le ferie, le calende, le idi, le nozze, i fasti, le esequie, le tenebre, i posteri, i penati;
- è solo plurale, o dovrebbe esserlo nel suo uso più corretto, anche le assise che significa assemblea di alte personalità.
Anche in questo caso molti nomi difettivi presentano anche la forma mancante, con varie sfumature di significato:
- i nomi che indicano vestiti o oggetti dell’abbigliamento (pantaloni, calzoni, occhiali) spesso sono usati al singolare per riferirsi a un singolo paio, un singolo modello: preferisco un pantalone sportivo, quell’occhiale ti sta proprio bene. Nel parlato e nello scritto di livello colloquiale oggi è diffuso (di solito con uso ironico) anche il singolare mutanda. Il singolare bretella indica il raccordo, il collegamento fra due strade di grande comunicazione o fra due autostrade: la bretella autostradale;
- il singolare forbice si usa con il significato figurato di distanza, differenza, scarto: andamento a forbice o la forbice (= andamento di due fenomeni, specialmente economici, che divergono vistosamente l’uno rispetto all’altro nel loro andamento quantitativo: la forbice dei prezzi, tra quelli all’ingrosso e quelli al minuto).
Ciao! Questi sono argomenti che di solito abbiamo dubbi e che in questo modo chiariscono e così possiamo usare meglio la lingua italiana e con più sicurezza di parlare e utilizzare bene tutte le parole italiane.
Ciao Alirio, mi fa piacere poter chiarire i tuoi dubbi, se hai delle domande non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Grazie
No! bingo 10/10 che bomba!!!
Perfetto!
significa ” sei d’accordo?” , per me
Cara Oriella, non capisco a cosa ti riferisci. Prova a spiegarmelo.
A presto
Nomi propri di persona: troncamento o elisione?
Professoressa, ho letto che l’apocope dei nomi propri di persona si segnala tramite l’accento; e quindi diremo “Andrè, vieni qui!” (Andrea) e “Luì, portami d bere!” (Luisa), ecc…
Penso sia giusto
Caro Leo, è giusto.