Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, bentrovati! Dopo una lunga pausa estiva, cominciamo un nuovo ciclo con parole nuove: i neologismi e, in particolare, quelli legati al mondo della rete.
Buona lettura!
Prof. Anna
Le lingue sono come organismi viventi, cambiano e si trasformano seguendo l’evoluzione di ciò che gli sta intorno. Ogni lingua si arricchisce costantemente di parole nuove, possono essere vocaboli di recente creazione oppure presi in prestito da poco tempo da un’altra lingua.
I neologismi rappresentano il contesto culturale e sociale da cui provengono, alcuni derivano dalla politica, altri dal mondo dello sport o dello spettacolo.
L’ingresso delle nuove voci avviene solo dopo un attento e lungo monitoraggio delle voci, che vengono accolte nei dizionari soltanto dopo che hanno raggiunto una certa diffusione nell’uso effettivo scritto o parlato.
Oggi prendiamo in esame alcuni neologismi legati al mondo di Internet, molti dei quali derivano dalla lingua inglese e sono entrati a far parte della lingua italiana tramite i social network.
Sono certa che ne conoscete già alcuni, altri forse li avete sentiti, ma siete incerti sul loro significato. Vediamoli insieme.
Un termine nuovo che entra nel vocabolario può essere una parola straniera che non subisce variazioni, in questo caso si parla di prestiti:
• follower → persona che riceve abitualmente, attraverso Twitter o un altro sito di relazioni sociali, messaggi pubblicati da una fonte: Instagram, Kate e William arrivano a 10 milioni di follower (www.vanityfair.it, 9 settembre 2019);
• influencer → personaggio che, grazie alla sua popolarità specialmente sui social network, è in grado di esercitare un influsso sulle scelte di settori dell’opinione pubblica;
• hater → chi usa la rete e in particolare i social network per offendere e denigrare qualcuno o qualcosa, sinonimo: odiatore: Google, Altroconsumo e Telefono Azzurro insieme alla Youtuber Grace On Your Dash, creator di YouTube, presentano nuovi video, consigli strutturati e contenuti educativi per aiutare adolescenti, genitori ed insegnanti ad affrontare hater e messaggi di incitamento all’odio sul web (www.repubblica.it, 19 luglio 2019);
• troll → questo termine deriva dalla mitologia nordica, si tratta di un demone maligno abitatore di boschi, montagne, caverne. Nel gergo di Internet, indica un individuo che interagisce con una comunità virtuale (newsgroup, chatroom, mailing list ecc.) con lo scopo di irritare i partecipanti e far nascere un diverbio in rete, insomma un provocatore: la lotta ai troll, i molestatori e gli odiatori di professione su Twitter si fa più dura. Il social network del passerotto ha aggiunto alcune nuove opzioni alle impostazioni di controllo delle notifiche (www.repubblica.it, 11 luglio 2017);
• fake → detto di sito, documento o notizia falsi, contraffatti; fake news → notizia falsa, inattendibile, diffusa specialmente via Internet (sinonimo: bufala): E dobbiamo renderci conto di come l’illusione dell’informazione gratuita abbia contribuito all’implosione del contesto in cui le fake news e i loro produttori hanno trovato terreno fertile (www.corriere.it, 21 dicembre 2017);
I prestiti possono essere adattati, cioè adattati alla grafia e alla morfologia della lingua che li accoglie:
• trollare → in una comunità virtuale, provocare inviando messaggi offensivi o facendo confusione per irritare gli altri, in generale prendere in giro, irridere pubblicamente qualcuno: “Le famiglie gay non esistono”, ha detto Lorenzo Fontana poche ore dopo aver giurato come ministro della Famiglia, scatenando le reazioni del mondo Lgbt e le critiche degli utenti sui social. Alcuni attivisti lo hanno trollato sulla sua pagina Facebook, postando foto di coppie e famiglie gay (www.ilfattoquotidiano.it, 2 giugno 2018);
• bannare → sarebbe auspicabile che i troll e gli hater venissero bannati, bannare infatti significa interdire l’accesso a un gruppo di discussione a un utente che vi abbia tenuto un comportamento scorretto (dall’inglese “to ban”: bandire): Trump è furioso per la perdita di follower su Twitter. Da luglio scorso, quando il social ha deciso di bannare gli account sospetti e alcuni profili fake utilizzati per campagne di disinformazione e influenza sul voto (www.lastampa.it, 24 aprile 2019);
• postare → pubblicare un testo, una foto o un video in uno spazio comune in Internet: postare un commento su Facebook; 10 buoni motivi per non postare le foto delle vacanze sui social è il titolo di un articolo su ww.repubblica.it del 22 agosto 2017;
• taggare → nel gergo informatico, contrassegnare con un tag (sequenza di caratteri con cui si marcano gli elementi di un file per successive elaborazioni): taggare un file; nel linguaggio dei social network consiste nell’associare una persona a una foto pubblicata, questa associazione viene notificata alla persona taggata ed è visibile a chiunque veda la foto: Al lavoro sanno che siete in malattia. Comportatevi di conseguenza sui social. Meglio non pubblicare foto delle vacanze, anche se risalgono a tempo prima. Potrebbero essere equivocate. “Evitate di farvi taggare a feste alcoliche o mentre state facendo il trenino hawaiano, capriole o salti incompatibili con la vostra salute” (www.repubblica.it, 22 agosto 2017);
• spammare → diffondere un gran numero di messaggi indesiderati o inutili tramite la posta elettronica o sui social network: spammare link commerciali; spammare su Facebook.
In altri casi un termine italiano assume una nuova, specifica, accezione, come amicizia che nel linguaggio di Internet indica una relazione che si stabilisce fra due utenti Facebook quando esprimono reciproco consenso a condividere i contenuti del proprio profilo: chiedere l’amicizia su Facebook a qualcuno, accettare la richiesta di amicizia di qualcuno; o come notifica, che nel linguaggio burocratico significa comunicazione, ma nel mondo di Internet è un avviso all’utente da parte di un sito o di un’applicazione, che appare sullo schermo di un computer o di altro dispositivo elettronico.
Grazie.
Buongiorno Prof. Anna.
Grazie tante per l’articolo così interessante. Le chiedo scusa se continuo a “protestare” per l’invasione della lingua inglese, ma se parliamo di Internet succede altrettanto in tutte le lingue europee, anche se in spagnolo diciamo “las redes sociales” -le reti sociali- invece dei “social”. E, a proposito di questa parola, la prego di spiegarmi cosa significa esattamente IL SOCIALE, perché non trovo la traduzione adeguata sui miei dizionari. Quando qualsiasi persona dice “Abbiamo un grande interesse per il sociale”, “La nostra azienda ha cura o pensa al sociale”…Cosa vuol dire esattamente? I problemi sociali odierni, la cura dei malati o delle persone bisognose…?
Tanti saluti.
Caro Enrique, l’aggettivo “sociale” può avere diversi significati: “che vive in gruppo, in società”: animale sociale; “relativo alla società umana”: doveri, virtù sociali; “che tende ad assicurare benessere e sicurezza a tutti i cittadini”: Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Stato sociale; “relativo a un’associazione, una società”: attività sociale, capitale sociale; “che si svolge tra i membri di un’associazione, di una società”: pranzo, gita sociale; come sostantivo (il sociale) significa “l’ambito dei problemi sociali” (povertà, esclusione sociale, disoccupazione ecc.): impegnarsi nel sociale; avere il senso del sociale.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Grazie tante, Prof. Anna.
Grazie mille, Prof. Anna
Molto importante