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Aula di Lingue

Coniugazione dei verbi: gli errori più comuni 1

Prof. Anna
Grammatica,   La lingua italiana,   Verbi

Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, quante volte capita di sbagliare la coniugazione di un verbo o avere dei dubbi al riguardo? Vediamo insieme le forme verbali che di solito fanno nascere incertezze.

Buona lettura!

Prof. Anna

Spesso sono i verbi con una coniugazione irregolare a creare problemi. Nell’apprendere una lingua si è naturalmente portati a regolarizzare ciò che non rientra nelle regole: può accadere al bambino quando apprende la lingua materna e all’adulto quando apprende una seconda lingua. Un’altra categoria di verbi che mette in difficolta è quella dei verbi difettivi, cioè quei verbi che mancano di alcuni tempi, modi e persone verbali.

Ecco alcuni verbi che possono creare difficoltà:

accedere → è un composto del verbo cedere e quindi la sua coniugazione è come quella del verbo di partenza. Il passato prossimo è io ho acceduto, ma questo verbo è poco usato nei tempi composti.  Alcune persone del passato remoto hanno due forme, entrambe corrette: io accedei/accedetti, tu accedesti, egli accedé/accedette, noi accedemmo, voi accedeste, essi accederono/accedettero;

aprire → qual è il passato remoto di questo verbo? Aprii o apersi? In passato le due forme venivano usate con uguale frequenza, oggi invece la forma più comune è io aprii,  egli aprì, essi aprirono; 

benedire → il verbo benedire è un composto del verbo dire, i composti del verbo dire (benedire, maledire, contraddire, disdire, predire, ridire) seguono la coniugazione del verbo dire, quindi io benedicevo, io benedissi. Fa eccezione la seconda persona dell’imperativo, che nel verbo dire è di’, mentre nei composti è –dici: benedici, maledici;

convenire → il passato remoto è convenne o convenì? E qual è il passato remoto dei verbi composti con il verbo venire (avvenire, contravvenire, convenire, divenire, intervenire, pervenire, prevenire, provenire, rinvenire, rivenire, sconvenire, sopravvenire, sovvenire, svenire)? Questi verbi si coniugano come venire, il verbo base. Poiché il passato remoto di venire è venni, venisti, venne, venimmo, veniste, vennero, il passato remoto di un suo composto, come convenire, sarà: convenni, convenisti, convenne, convenimmo, conveniste, convennero;

coprire → il passato remoto è coprii o copersi? Come per il passato remoto di aprire, anticamente venivano usate tutt’e due le forme; oggi è molto più comune il tipo io coprii, egli coprì. Questo vale anche per i suoi composti: ricoprire, riscoprire e scoprire;

cuocere → il passato remoto di cuocere è cossi, cuocesti, cosse, cuocemmo, coceste, cossero. Il participio passato è cotto, in passato si usava la forma cociuto.

Fonti: http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/verbi-difficili

Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.

 1- La neve i tetti delle case. 2- il giorno in cui sei nato. 3- Da piccola sempre tutti. 4- Bussai e la porta si . 5- Fare quella scelta non mi per niente. 6- Non avete bene la carne. 7- La polizia prontamente. 8- Signore, la nostra casa. 9- Quando le chiesi di sposarmi lei per l'emozione. 10- Mi arrabbiai molto quando ciò che era accaduto. 

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Commenti [15]

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  1. Ana scrive:

    Buonanotte Professora Anna
    Molto interessante questo ezercizio

    Saluto
    Ans

  2. Anita scrive:

    Cara Prof.ssa Anna,
    Sono sorpresa, di non commesso un errore, perché sulle 8ª e 10ª frase stavo lungo dubbiando, ma queste mi sono come il resto delle frase anche in VERDE ed anche guardo negli dizionari, come devo tradurre le parole della accidenta che mi sono passata. Ne sono nuove per me, ma so anche ne sia anche imparare. Così ho anche imparato parlare la lingua Tedesco come parlo Olandese. Provo raggiungere la stessa livello oppure niveau e devo stare mordendo in quella pezza carne dura. Quando l’ho solvato Lei né scriverò. E so che farà. Con questo Lei saluto cordialmente dalla Olanda
    Anita

    • Zanichelli Avatar

      Brava Anita, ottimo risultato!
      A presto
      Prof. Anna

  3. Grazie.

  4. Profssa.. Anna, questo e’ stato un bel esercizio. Tante grazie. Signora Bardi.

  5. giovanna scrive:

    grazie per gli esercizi, sono molto istruttivi.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Giovanna, se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto

  6. molto carino come esercizio

    • Zanichelli Avatar

      Caro Belugatiapre, benvenuto su Intercultura blog. Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
      A presto

  7. Molto carino come esercizio C======3

    • Zanichelli Avatar

      Benvenuto su Intercultura blog. Scrivimi pure se hai dubbi o domande.
      Un saluto

  8. Giacomo scrive:

    1″Avevo notato una cosa strana”

    … in presenza dell’ausiliare “avere” il participio rimane di solito invariato (in -o), se l’oggetto è dopo il verbo solitamente non c’è concordanza; ma anche, è più raro e letterario, “avevo notata una cosa strana” (accordo con l’oggetto)

    2)”Dobbiamo disintossicarci dai telefoni di tanto in tanto”

    Il verbo è “disintossicarsi” e significa, anche in senso figurato, “Liberare da ciò che intossica” (+”da”= “…dai telefoni”).

    Penso sia tutto corretto

  9. Simone scrive:

    Per quanto riguarda il modo da impiegare con si dice/dicono che, si può scegliere tra indicativo e congiuntivo, essendo entrambi ben attestati (posso, se necessario, esemplificare). In generale però useremo il congiuntivo, soprattutto con “si diceva che”, quando abbiamo un’espressione impersonale: “Si diceva fosse (ma anche “era”) un gatto…”

    Penso sia corretto