Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, a volte ci sono dei dubbi sulla grafia di alcune espressioni, soprattutto se sono formate da particelle pronominali contratte o da forme verbali particolari.
Facciamo un po’ di chiarezza su due espressioni in particolare in modo da non sbagliare mai più!
Buona lettura!
Prof. Anna
CE N’È o CE NE?
L’espressione ce n’è è la forma contratta di ce ne è, con elisione della e di ne. Ma di quale verbo si tratta? Si tratta della terza persona singolare del verbo esserci unito alla particella ne: essercene.
A volte questa espressione viene scritta in modo non corretto, ad esempio può essere confusa con ce ne (ce ne siamo andati) oppure con forme che non esistono e sono quindi scorrette come “ce né” o “c’è ne”.
Analizziamo più da vicino i diversi elementi che formano questa espressione:
• ce→ è la forma che assume il pronome ci davanti ai pronomi lo, la, li, le (ce li ha regalati; non ce lo ha dato) e davanti alla particella ne (ce ne siamo andati presto, non ce ne importa nulla);
• n’è→ è la forma contratta di ne è (con elisione della e di ne); ne ha funzione di pronome personale o dimostrativo, si riferisce a persone o cose già nominate, come complemento di argomento, specificazione e partitivo (di lui, di lei, di loro, di questo, di questa, di questi, di queste).
L’espressione ce n’è contiene quindi un verbo, il verbo esserci: di torta, non ce n’è più.
Ce ne è una combinazione di particelle pronominali (ci+ne), che sarà seguita da un verbo. La particella ne potrà avere funzione di pronome personale o dimostrativo: ce ne siamo dimenticati (ci siamo dimenticati di ciò) oppure di avverbio di luogo col significato di: di qui, di qua, di lì, di là, da qui, da qua, da lì, da là : ce ne siamo andati (siamo andati via di lì).
C’ENTRA o CENTRA?
Entrambe le grafie esistono e sono corrette ma hanno significati diversi.
Cosa c’entra? Non c’entra niente. Nel significato di “avere attinenza” la grafia corretta è c’entra.
Si tratta di una voce del verbo entrare preceduta da ci in funzione di avverbio di luogo.
La forma verbale entrarci significa sia “poter essere contenuto in qualcosa”: questo vestito nella valigia non ci entra! sia “avere attinenza, avere a che fare con qualcosa”: è un discorso che non c’entra niente! Cosa c’entra?
Nel gerundio, nel participio e nell’infinito la particella ci segue la voce verbale: avete detto di non entrarci nulla.
Il verbo centrare ha un significato diverso. Significa “colpire nel centro, colpire in pieno”: centrare un bersaglio; in senso figurato “individuare, mettere a fuoco con precisione il nucleo, l’essenza di qualcosa”: centrare un problema; “conseguire in pieno”: centrare l’obiettivo; centrare il personaggio di attore che interpreta bene una parte; “fissare nel centro”: centrare il compasso.
Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.
Grazie mille. Buon lavoro.
Grazie a te Giovanna.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Grazie di cuore a Prof Anna. Ho scoperto qualcosa di più.
Tuyết
Cara Tuyet, grazie a te!
A presto
Prof. Anna
Grazie per spiegare, questo argomento sempre mi sembrava fosse un po’ complesso, ma adesso ho capito bene e ho potuto fare tutti gli esercizi giustamente…
Caro Sebnem, ti faccio una piccola correzione, non si dice “grazie per spiegare”, ma è corretto dire “grazie per aver spiegato”. Per approfondire l’uso di “grazie” ti consiglio questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/01/25/grazie-di-o-grazie-per/. Se hai dubbi o domande non esitare a scrivermi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Molto pratico e chiaro i temi presentati. Grazie mille
Cara Beatriz, grazie per il tuo intervento.
Ti faccio una correzione, è giusto dire: “i temi sono presentati in modo pratico e chiaro”.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Buon pomeriggio Prof. Anna
Sono molto felice con questões exercício.
Grazie
Ana
Grazie a te Ana, bentrovata!
A presto
Prof. Anna
Grazie per l’articolo e per spiegare.
Cara Marta, è corretto dire: “grazie per aver spiegato”, per ripassare l’uso di “grazie” ti consiglio questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2018/01/25/grazie-di-o-grazie-per/.
Grazie per il tuo commento.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Grazie mille per il sua ottima spiegazione sul questa tema; m’ha chiarita per la più importante parte. Nella scorsa vacanza, ho cercato e trovato molte cose della lingua italiana in Yutube e ne viene spiegate orale ed anche attate come in un film eccetera. Molte cose ho capito, ma non afatto totalmente, perché ne sono detto un po’ troppo velocemente per me ed ora mi sono venuto più chiara, ma devo ancora studiare meglio, ma non ho commesso un errore, che mi piace veramente. Anche mi piace veramente raccontarLei di aver passato l’esame cardiaca benissimo; ho pensato tutto il periodo di passarne veramente bene, perché nel ospedale ho lavorato al recupero della mia condizione per scendere e salire le scale ed camminare nell stria di sotto. L’ospedale è abbastanza grande per essercirsi così ed anche mi sono seduto fuori in aeria fresca sulla panchina. Il tempo meteorologico era stata abbastanza bene. Facendo tutte le cose mi sono sentota molto bene, quindi mi sono venuto su questa conclusione senza viene preoccupata. Solo non ho potuto assengiare le piatte giustose, perché i miei intensini sono dovute essere flussati totalmente vuoti e perché ho dovuto bere troppo della preparazione nauseante, sempre ho detto quando mi hanno detto che cosa volevo mangiare, sempre ho detto di non avere fame con il gesto di mano italiano. “Non ho fame, ma seta”. Vorrei bere qualcosa, per favore”. Un ben aperitivo, oppure un ben cocktail sono le cose preferite, ha, ha, ha. Dopo aver risate, ho detto che un acqua mescolata anche mi piace. Ma okè, non erano altri opzioni e non ho avuto affatto fame, dunque ho risciuto scherzare su di questo. Fortunamente n’erano solo tre giorni della stata ed per il resto ne ho goduto sulla terrazza mia nella ombra. Con questo Lei do i miei saluti dal mio cuore è un braccio forte
Anita dalla Olanda
Cara Anita, sono contenta delle buone notizie che mi dai. Ti faccio una correzione, è giusto dire: “non ho fame, ma sete. Vorrei bere qualcosa, per favore. Un buon aperitivo, un buon cocktail sono le mie cose preferite”.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Botto c’entrato.
Bentrovata Prof.
Molto bene Rino! Bentrovato!
A presto
Prof. Anna
Botto centrato.
Bentrovata Prof.
Perfetto questo articolo,ho imparato tante cose, grazie mille professori
Caro Dylan, benvenuto su Intercultura blog!
Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Dalla curiositá ho compito questa lezione ancora di più senza guardarla e tutte le frase sono venute in verde, che mi piace molto.
Con saluti dalla Olanda dove il tempo è molto variabile
Anita
Ottimo risultato Anita!
A presto
Prof. Anna
Cara professoressa, e’ un bel esercizio. Ti fa pensare a pieno. Signora Bardi.
Cara Maria Cristina, mi fa piacere che tu l’abbia trovato un bell’esercizio.
A presto
Prof. Anna
La particella “ci/ce”, nell’esempio citato (ce lo porto io) è avverbio (lì, in quel luogo), non pronome.
Caro Giuliano, hai perfettamente ragione; correggo subito.
Grazie per la segnalazione e a presto
Molto utile
è stato abbastanza facile
non è così difficile
“ce” pleonastico:
1)”Hai il libro?”’ ‘’Sì ce l’ho’” > ‘’Hai il libro?’’ “Sì l’ho’’
2)”Hai il passaporto?” “Si, ce l’ho”
Il “ce”, delle nostre frasi, ha valore avverbiale, con il senso di “In questo luogo, in quel luogo, nel luogo di cui si parla”, ma che si può anche omettere senza che il significato cambi: dà una connotazione colloquiale, rafforzativa e pleonastica alle frase. Infatti ciascuna frase può essere sostituita da una frase senza c
“ce”, e senza che il significato cambi: “Hai il libro?’’, ‘’Sì, ce l’ho’”, e cioè ‘’Hai il libro?’’, ‘’Sì, l’ho’’, e quindi “ce l’ho” significa che il libro è qui con me (CE=qui), l’ (LO =il libro), ho (HO= io ho). “Hai il passaporto?”, “Si, ce l’ho” e cioè “Hai il passaporto?”, “Si, l’ho”, e quindi “ce l’ho” significa che il passaporto è qui con me (CE=qui), l’ (LO =il passaporto), ho (HO= io ho). Ah, il “ce” si usa al posto di “ci”, davanti ai pronomi atoni la, le, li, lo e alla particella ne, in posizione sia enclitica che proclitica.
Corretto?
Caro Germano, è corretto.
“Conosci qualche albergo in zona Termini?”, “Si, ce n’è uno” (intendendo “un albergo”).
…Allora, “Ce n’è”, che si usa con il significato di “esserci”, è formato dalle particelle “ce” e “ne” e dalla terza persona singolare dell’indicativo presente del verbo essere “è”. La particella pronominale “ce” è la forma che assume il pronome “ci” davanti a “ne”. La particella pronominale “ne” perde la “e” finale e prende l’apostrofo che segnala la caduta della vocale. Infatti è come se scrivessimo “Si, uno di quello (“ne”; “l’albergo”) è lì (“ce”; “Termini”)”. Comunque “ce” ha valore di avverbio, mentre “ne” ha valore di pronome personale.
Penso sia giusto
Caro Filippo Maria, è giusto.
come si scrive c’è ne siamo andati
Cara Antonia, si scrive: “ce ne siamo andati”.
A presto