Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, ricevo spesso domande riguardo alla corretta posizione dei pronomi personali complemento: vanno collocati prima del verbo o dopo il verbo? Possono unirsi a un verbo all’infinito? E se ci sono due infiniti? Questa settimana cercheremo di fare chiarezza su questo argomento.
Buona lettura!
Prof. Anna
I pronomi personali che hanno funzione di complemento possono essere tonici (me, te, lui, esso, noi, voi, loro, essi, esse, sè), oppure atoni (mi, ti, lo, gli, la, le, gli, ci, vi, li, le, loro, ne).
La scelta tra un pronome tonico e uno atono è importante: nella frase io ti ascolto viene fatta una semplice constatazione, mentre se uso la forma tonica io ascolto te si vuole sottolineare che sto ascoltando proprio te e nessun altro, quindi l’uso del pronome tonico sposta l’attenzione sul pronome stesso.
Come già sappiamo le forma atone si possono usare solo con funzione di complemento oggetto, complemento di termine e alcuni complementi indiretti (io ci parlo = io parlo con lui); per gli altri complementi indiretti si usano le forme toniche precedute da preposizione.
Vediamo come si posizionano questi pronomi all’interno della frase.
Pronomi tonici: generalmente seguono il verbo parlo con loro, ma se si vuole evidenziarli, è possibile collocarli prima del verbo con loro non ho mai parlato, in questi casi si può anche avere una ripetizione pronominale con loro non ci ho mai parlato.
Pronomi atoni: solitamente precedono il verbo mi piace, ti ascolto. In alcuni casi però seguono il verbo e formano con esso un’unica parola.
I pronomi atoni seguono il verbo:
→ con un infinito: guardarvi, pensarci, parlargli, mangiarlo ecc. In questi casi il verbo all’infinito perde la vocale finale;
→ con un verbio al gerundio: guardandovi, pensandoci, parlandogli, mangiandolo ecc.;
→ con un participio passato, solo se usato in forma assoluta o con funzione aggettivale: trovatolo, non lo lasciò più andare; il libro regalatomi è molto interessante. È raro l’uso del participio con due pronomi: andatosene, scrittoglielo.
→ con un imperativo, sia affermativo dimmi una cosa, compralo tu, sia negativo non telefonarmi, non ascoltarlo, con l’imperativo negativo è possibile collocare il pronome anche prima del verbo non mi telefonare, non lo ascoltare;
→ con gli imperativi tronchi dei verbi dare, dire, fare, stare, andare (da’, di’, fa’, sta’, va’) il pronome atono raddoppia la consonante iniziale dammi, dicci, falle, fallo, stammi, vattene. Non raddoppiano la consonante con gli e i suoi composti fagli, digli, diglielo;
→ con l’avverbio ecco: eccoci qua; eccomi arrivato; eccone un’altra.
Casi particolari:
→ con i verbi servili dovere, potere, volere, il pronome può unirsi all’infinito che segue o può precedere il verbo servile:
vogliamo parlarti o ti vogliamo parlare
non sa comportarsi o non si sa comportare
non possiamo aiutarlo o non lo possiamo aiutare
dovevo insegliartelo o te lo dovevo insegnare
Se il verbo servile regge due infiniti, esistono tre possibilità: la vorrei poter aiutare, vorrei poterla aiutare, vorrei poter aiutarla.
→ con i verbi fare e lasciare con valore causativo (che indicano cioè un’azione causata dal soggetto ma non compiuta direttamente da esso), il pronome va obbligatoriamente prima del verbo causativo: le faremo controllare, vi lascio partecipare;
→ con i verbi sembrare e parere seguiti da un infinito, il pronome va obbligatoriamente dopo il verbo all’infinito: sembra capirlo, pareva crederci.
→ con i verbi di modo finito la collocazione del pronome dopo il verbo un tempo era comune, oggi invece sopravvive solo negli annunci economici o negli avvisi pubblicitari per rendere la comunicazione più breve e concisa: affittasi, cercasi, vendonsi ecc.
Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.
Cara Prof. Anna
Grazie per l’argomento.Come sempre e’ molto utile.Come sempre vado a stampare la pagina.
A presto
kdela
Cara Professoressa Anna:
Ho fatto gli esercizi tutto bene. A dire la verità non capisco niente nessuna dalla spiegazione da voi date. Solo vedo se la risposta fa senso. Sono sbagliata?
Cara Marta, se mi spieghi che cosa esattamente non capisci, posso provare a spiegarti meglio.
A presto
Prof. Anna
Cara professoressa,
sono uno studente in Belgio in quinto anno scuola di sera (livello C1/C2). Vorrei riprendere la grammatica, c’è un modo di avanzare che lei può avisare per favore?
Caro Carl, sei a un livello avanzato, ti consiglio di ripassare gli articoli inerenti all’uso del congiuntivo, alle espressioni idiomatiche, ai complementi, gli articoli inerenti alla sintassi del periodo, misurandoti anche con tutti gli esercizi relativi a questi argomenti, ti consiglio poi questi due articoli: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2014/12/04/elementi-di-negazione/; https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2015/05/07/la-frase-con-enfasi/. Ovviamente è utile ripassare anche quegli argomenti che di solito sono i più complicati per chi impara l’italiano, come i pronomi e l’uso delle preposizioni. Buon ripasso! Se hai delle domande non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Mille grazie Professoressa,
Sarà un piacere!
A presto
Salve se ,la mi vecchia ,maestra avesse avuto la sua stessa capacità di spiegare ,così bene ,avrei amato la Grammatica invece di odiarla lungo tutto il mio percorso scolastico.
Grazie ,Cinzia.
Cara Prof.ssa Anna,
Ieri ed sta pommeriggio, ho studiato questa lezione solo 20 minuti e non mi sono sbagliata una volta e ieri ho avuto solo un’errore. Mi ho inscritto anche con il indirizzo email che abbia in mio smartfone e con quello ho lasciato alcuni commenti, perché non siano venuti visibile con il messaggio che sia in aspetto per publicare, come sia usato; dunque ne scrivo qui anche, perché vorrei ringraziarLei per la sua spiegazione su queste parole e l’altra tema, su quelle ho esercito bene e così non mai vienerò in confusione di più, che mi piacerà molto.
Anche questa lezione mi piace così e studiarlo ancora veramente bene.
Con saluti cordiali a tutti dalla Olanda dove i esperti meteologie aspettano un tempo pericoloso per il traffico
Anita
Cara Anita, complimenti per l’ottimo risultato. Ti faccio qualche correzione,”errore” è maschile e quindi l’articolo indeterminativo non vuole l’apostrofo: “un errore”, meglio dire poi “ho fatto solo un errore”, anche “tema” è maschile e quindi è corretto dire “l’altro tema”.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Tutti corretti.
Buona Domenica.
Grazie, la lezione é stata molto informativa
Fatto, .ad eccezione di ” Poterviglielo” Ho bisogno di ragionare
Grazie Prof. Anna
Cara Norma, “poterglielo regalare” = “poter regalare quel vestito (lo) a lui (gli)”.
A presto
Prof. Anna
Sono insegnante di italiano in Germania e tante volte mi trovo in difficoltà perché mi mancano giusto questo tipo di spiegazioni chiare e precise.
Grazie mille!
Cara Maria Regina, benvenuta su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Per provare, oppure ho studiato abbastanza sul questa lezione, ho risposto le domande senza legerla d avanti e non ho commesso un errore che mi piaccia veramente e credo di poter applicare questo tema correttamente e vado a provarlo.
Con saluti dal mio cuore dal Olanda
Anita
Molto bene Anita! Anche nel tuo commento hai posizionato i pronomi correttamente. Ti faccio solo qualche correzione: “ho risposto alle domande senza leggerle e non ho commesso nessun errore e questo mi piace molto”.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
e’ corretta la frase:
non avendomi iscritta in palestra
Grazie mille per il tuo argomento e blog.Alicia
Cara Alcia, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna
ricorro sempre a Lei quando qualche dubbio mi assale. Per quanto riguarda la posizione dei pronomi atoni/tonici nelle frasi che seguono, cosa mi dice?
NON RIESCO A SMETTERLA DI PENSARE/ NON RIESCO A SMETTERE DI PENSARLA
POSSO CONTINUARLA A VEDERE?/POSSO CONTINUARE A VEDERLA?
POTREI CONTINUARGLI A TELEFONARE../POTREI CONTINUARE A TELEFONARGLI
Tra l’altro potrei anche staccare il pronome dall’infinito e porlo a inizio frase, o sbaglio?( es.
GLI POTREI CONTINUARE A TELEFONARE); quale ritiene più corrette delle due citate? come ha visto si tratta sempre di un doppio infinito.
grazie infinite…. Giuseppe
Caro Giuseppe, le frasi corrette sono: “non riesco a smettere di pensarla”, “posso continuare a vederla?”; “potrei continuare a telefonargli”, in alternativa i pronomi possono essere collocati prima “la posso continuare a vedere?”, “gli potrei continuare a telefonare”.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie gentile Prof.
Mi resta ancora un dubbio:
Perché allora diciamo frasi come:
Vorresti lasciarlo andare? (E non vorresti lasciare andarlo) oppure- potresti farmi vedere i compiti? ( e non potresti fare vedermi…)
Qual è dunque la regola col doppio infinito? Quali le eccezioni?
Grazie e un caro saluto.
Giuseppe
Caro Giuseppe, per quanto riguarda la collocazione del pronome devi comportarti come se il secondo infinito non ci fosse, quindi sono corrette le seguenti soluzioni: lo vorresti lasciare andare-vorresti lasciarlo andare; mi potresti fare vedere-potresti farmi vedere.
Un saluto
Prof. Anna
Gentile Prof Anna,
come mai nella frase “posso continuare a vederla” posizioniamo il pronome sul secondo infinito, mentre nella frase
“vorresti lasciarlo andare” Lei mi dice di non tener conto del secondo infinito? forse è una domanda banale, ma vorrei capire se in frasi di questo genere “si va solo a senso” o ci sono regole ben precise.
grazie come sempre.
Buona domenica
Giuseppe
Caro Giuseppe, la regola vuole che in presenza di “lasciare” con valore causativo il pronome verrà ospitato da questo verbo e non dagli altri, si attaccherà al verbo se il modo del verbo lo permette (come in questo caso: vorresti lasciarlo andare), negli altri caso il pronome precede il verbo causativo (vi lascio andare).
Un saluto
Prof. Anna
Gentile professoressa Anna,
cosa pensa di queste frasi?
a) (qualcuno mi offre aiuto)
– fammi aiutarti !
Io direi che questa struttura, per quanto grammaticalmente corretta, non si usa. Opterei per ” fatti aiutare! ”
b) ( un’ amica mi chiede di iscriverla in palestra ed io le rispondo…)
” – fammiti iscrivere e poi vedrai che anche tua sorella si iscrivera’…”
Sebbene forse piu’ corretto ” fammi iscriverti”, è possibile sentire la forma da me indicata nell’esempio?
La ringrazio
Claudio
Caro Claudio, è possibile trovare “fammiti+un verbo all’infinito”, si tratta del cosiddetto “dativo etico”, in cui si ha un pronome atono (in questo caso “mi”), sul quale va a cadere, ma soltanto in senso figurato, l’azione, serve per sottolineare la partecipazione del soggetto all’azione.
Un saluto
Prof. Anna
Molte grazie!
Claudio
Salve prof.essa!
in questo brano c’è qualcosa che mi confonde,non capisco perché al posto di “io parlo con lui” si possa usare “io ci parlo”?.
“Come già sappiamo le forma atone si possono usare solo con funzione di complemento oggetto, complemento di termine e alcuni complementi indiretti (io ci parlo = io parlo con lui); per gli altri complementi indiretti si usano le forme toniche precedute da preposizione.”
Grazie in anticipo.
Cara Ola, la particella “ci” ha diverse funzioni, per esempio (come in questo caso) può introdurre un complemento indiretto introdotto dalla preposizione “con” (con lui, con lei, con loro, con questa cosa): “io ci parlo” = “io parlo con lui”. Per ripassare gli usi della particella “ci” ti consiglio questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2011/02/03/ripassiamo-la-particella-ci/.
A presto
Prof. Anna
Gentile prof. Anna , vorrei sapere se l’uso del pronome in questa frase risulta corretto : la speranza e la pazienza non le insegna nessuno se non l’esperienza . grazie in anticipo !
Caro Franco, l’uso del pronome “le” è corretto nella frase che mi scrivi.
A presto
Prof. Anna
Grazie, non si impara mai abbastanza..anche per quelli di una certa età
Caro Guido, benvenuto su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
“dovevo insegliartelo o te lo dovevo insegnare”. Non mi sembra coretto “INSEGLIARTELO”! Dev’essere un errore.
Gentile Prof. Ana, Le segnalo un’altro errore “sono esistono tre possibilità”.
Caro Poets, grazie per la segnalazione.
A presto
Prof. Anna
Caro Poets, sono corrette entrambe le forme.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof.Anna non riesco a capire il nuoto in plurale come và scritto quali articoli vanno usati in questi casi grazie.
Cara Vebi, il plurale di “il nuoto” (cioè il complesso dei movimenti che consentono di spostarsi nell’acqua e disciplina sportiva) è “i nuoti”, ma solitamente il plurale di questa parola non si usa.
A presto
Prof. Anna
facile da un bambino di 12 anni
Cara Prof.ssa Anna,
Anche questa lezione ho visto ancora in mio in box del altro emailaccount è calla curiosità l’ho fatto anche senza guardarla e eccomi: tutte le risposte sono venute in VERDE che mi piace anche questa volta così tanto! Con cari saluti dalla Olanda
Anita
Bravissima Anita, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
1Le donne avrebbero bisogno di uomini, i quali le sappiano far ridere
2Le donne avrebbero bisogno di uomini, i quali sappiano far ridere loro
…entrambe credo che siano corrette; “le” e “loro” fungono da complemento oggetto: “le” è un pronome atono, che solitamente precede il verbo (frase 1); “loro” è invece un pronome tonico che generalmente segue il verbo (frase 2). Per quanto rigurda il famoso congiuntivo nella relativa, penso sia corretto perché ha un valore limitativo (un requisito o una limitazione relativamente all’oggetto, alla persona desiderati; in queste frasi il soggetto desidera qualcosa ma pone delle condizioni: la condizione è saper far ridere). In aggiunta, il tempo della relativa, in questo caso il congiuntivo presente, è (come ben sappiamo, e come ho già scritto in altri post) slegato dalla consecutio temporum; purtuttavia la locuzione verbale della reggente “avrebbero+bisogno’’ (le locuzioni verbali sono formate da un predicato verbale [avere] unito a un altro elemento, che può essere di vario tipo, anche un nome [bisogno]), nonostante indichi ‘’necessità e occorrenza’’, alla stregua quindi dei verbi indicanti volontà, desiderio, opportunità e simili, implica che l’evento della relativa sia presente o futuro, non passato. Perciò la scelta migliore è il congiuntivo presente (Le donne avrebbero bisogno di uomini, i quali le sappiano far ridere), perché lo stato dell’essere è presente, come indica il condizionale presente (con una proiezione nel futuro).
Soni certo che è corretto tutto quanto
Caro Filippo Maria, il tuo ragionamento è corretto; tuttavia vorrei segnalarti che i pronomi relativi il quale, la quale, i quali, le quali si usano principalmente con la funzione di complemento indiretto, si possono usare anche come soggetto, in alternativa a che, per gli usi formali; quindi in questo caso ti consiglierei di usare “che” per ottenere una comunicazione più fluida e scorrevole.
1)”L’algoritmo ha voluto riunirci”
…Se l’infinito ha con sé un pronome atono (mi, si, ti, ci, vi) bisogna usare “essere” se il pronome è prima dell’infinito (es. “non si è voluto alzare”), “avere” se il pronome è dopo l’infinito (frase 1).
Corretto?
Ah, “ci” funge da complemento oggetto e significa “noi’. Cioè “L’algoritmo ha voluto riunire noi (ci, riunirci)”.
Esatto?
Esatto.
Caro Filippo, è corretto.
Se l’infinito ha con sé un pronome atono (mi, si, ti, ci, vi) bisogna usare “essere” se il pronome è prima dell’infinito (es. “Mi sono dovuto coprire”), “avere” se il pronome è dopo l’infinito (es. “Ho dovuto coprirmi”). Ah, il verbo è l’intransitvo pronominale “coprirsi” e con il senso di “vestirsi in modo appropriato per proteggersi dal freddo”.
Corretto?
Caro Filippo Maria, è corretto, ma la forma verbale “vestirsi” è riflessiva.
Se ho ben capito, il verbo “coprirsi”, con il significato di “Riparare con panni o altro una parte del corpo”, è un verbo riflessivo proprio (o diretto), ove il pronome riflessivo è complemento oggetto; e quindi in “Ho dovuto coprirmi” e “Mi sono dovuto coprire” (come d’esempio iniziale) il “mi” è complemento oggetto: “Ho dovuto coprire me stesso”.
Penso sia corretto ora…
Caro Filippo Maria, è corretto.
La particella “si”:
La particella “si”, in caso di presenza di un altro pronome, si colloca sempre dopo: “Tizio ci si è seduto” (e non “Tizio si ci è seduto”). Infatti la regola dice che un pronome diretto (“ci”, ad esempio) o indiretto seguito dal “si” riflessivo, impersonale o passivante non cambia forma e rimane al primo posto: “Tizio ci si è seduto”. Stesso discorso, ad esempio, per il gerundio presente di un riflessivo (ma anche di un pronominale), accompagnato da un pronome diretto o indiretto: “Queste cellule uccidono il parassita attaccandocisi e formando un vacuolo digestivo…” (e non “attaccandosici”); o il participio presente di un riflessivo (ma anche di un verbo pronominale): “Rivelatocisi” (e non “riveltosici”). Tuttavia, la forma “si ci” rimane ancora oggi come regionalismo popolare siciliano o al massimo meridionale; e tale adattamento è antico: “Ad alcuni reggenti, in questo primo anno, dispiacque la novità per gl’incomodi che s’immaginavano dover soffrire, ma dapoi ben si ci accomodarono” (Pietro Giannone, Vita scritta da lui medesimo, 1740 ca.). Per la verità, ho trovato attestazioni anche contemporanee di “si ci” iin discorsi parlati o scritti trascurati di provenienza siciliana, come questo, tratto da un’intercettazione di due malavitosi della provincia di Palermo: “Allora Vicè, fagli sapere se lui si ci può mettere” (livesicilia.it, 2019). Nonostante ciò, la forma corretta e corrente rimane “ci si”.
Penso sia tutto corretto
Caro Filippo Maria, è tutto corretto.
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Caro Davis, benvenuto! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
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Gentile prof.Anna
perché a volte il pronome atone si uniscono al verbo infinito con “r”, ad esempio “aiutami” “guardami , invece “aiutarmi, guardarmi”? due forme sono entrambi accettabili?
con “r” si suona un po’ più “amichevole”?
grazie mille
Caro Luca, la differenza sta nella forma verbale a cui si unisce il pronome atono: “aiutami” è un imperativo (aiuta+mi), “guardarmi” è un infinito (guardare+mi) così come “aiutarmi” (aiutare+mi). Spero di aver chiarito il tuo dubbio.
A presto
Gentile prof.Anna
grazie per la risposta,ma perché non si toglie “r” nell’imperativo?
ad esempio:”non dargli ascolto!”
invece “non dagli ascolto!”
i significati sono stessi, quindi la scelta è facoltativo?
grazie mille
Caro Luca, si tratta sempre di un infinito, perché l’imperativo negativo si forma con l’infinito presente preceduto dalla negazione “non”: non dare + gli ascolto = non dargli ascolto. Per chiarire il tema dell’imperativo seguito da pronomi, ti consiglio questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2011/06/23/congiuntivo-esortativo-e-imperativo-con-i-pronomi/.
Un saluto e a presto
Gentile prof.Anna
grazie per la risposta,ma perché a volte non si toglie “r” nell’imperativo? ad esempio:”non dargli ascolto!” invece “non dagli ascolto!”
i significati sono uguali, quindi la scelta è facoltativa?
grazie mille
1)”Li avrei dovuti avvertire prima”
…Se l’oggetto precede il verbo ed è costituito dai pronomi personali diretti lo, li, la, le la concordanza del participio con il pronome è obbligatoria: infatti “li” è il complemento oggetto e significa “loro”, e cioè è come se pensassimo di dire “Avrei dovuto avvertire prima (chi?, chi avrei dovuto avvertire prima?) loro”; mentre il participio passato è “dovuti”. Di conseguenza sarebbe scorretto dire e scrivere *”Li avrei DOVUTO avvertire prima”. Al contrario se l’oggetto (e cioè “li”) fosse posposto, il participio passato resterebbe invariato in-o (valido, in questo caso, per maschile come per il femminile): “Avrei dovuto (io, mario, maria, ecc.) avvertirli prima” e non *”Avrei DOVUTI avvertirli prima”; infatti con i verbi servili “dovere (dovuto/i), potere, volere”, il pronome può unirsi all’infinito che segue: “Avrei dovuto avvertirLI prima” (infatti “li” si unisce all’infinito “avvertire”) o può precedere il verbo servile: “LI avrei dovuti avvertire prima” (come l’esempio iniziale, in cui il pronome atono “li” precede il servile “dovuti”)
Penso sia tutto corretto
Sì, è tutto corretto.
“Educarsi”:
…è un verbo riflessivo diretto, in cui la particella pronominale è sia parte integrante del verbo sia complemento oggetto con il significato di “se stesso”, e significa “abituarsi, esercitarsi”: “Iacopo, dovrai educarti all’oculatezza!”. Per quanto riguarda la posizione del pronome riflessivo, con i verbi modali (es. “dovrai” dell’esempio è un modale al futuro semplice) e un verbo riflessivo all’infinito (“educarsi”, nella frase “educarti”) possiamo avere due possibilità: dopo il modale c’è il riflessivo all’infinito (“…dovrai educarti”, come la frase d’esempio; ovviamente “dovrai” è il modale al futuro semplice, e “educarti” è l’infinito cui la particella si unisce), oppure il pronome riflessivo si può mettere prima del verbo modale (“…ti dovrai educare”).
Penso sia corretto tutto…
Caro Andrea, è corretto.