Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, questa settimana approfondiamo alcuni aspetti degli aggettivi possessivi, in particolare l’uso dei due aggettivi possessivi proprio e altrui il cui utilizzo spesso non è chiaro e risulta quindi non facile.
Buona lettura!
Prof. Anna
Gli aggettivi possessivi indicano la persona cui appartiene o con cui è in relazione qualcosa o qualcuno: la mia giacca; il suo zaino; i vostri amici; le loro esigenze.
Un discorso a parte meritano i due aggettivi possessivi proprio e altrui.
USO DI PROPRIO
• L’aggettivo proprio indica possesso, appartenenza, peculiarità esclusive del soggetto della frase, si può usare al posto di suo o loro quando questi due aggettivi si riferiscono al soggetto della frase:
→ Marco (soggetto) ha fatto il proprio (di Marco) dovere = Marco ha fatto il suo dovere;
→ i figli (soggetto) dovrebbero obbedire ai propri (dei figli) genitori = i figli dovrebbero obbedire ai loro genitori.
Si usa più frequentemente di suo e loro se il soggetto è indefinito:
→ ognuno (soggetto indefinito) dovrebbe fare il proprio dovere.
• L’uso di proprio è invece obbligatorio quando la frase è impersonale:
→ bisogna essere consapevoli dei propri limiti.
• Proprio inoltre si usa quando non è chiaro a quale degli elementi della frase si riferisce l’aggettivo possessivo, per esempio nella frase: Luca ha incontrato Marco e gli ha dato il suo ombrello, non si capisce bene a chi appartiene l’ombrello, se appartiene a Luca o a Marco. Se invece diciamo: Luca ha incontrato Marco e gli ha dato il proprio ombrello, si specifica che l’ombrello appartiene a Luca, che è il soggetto della frase.
Stesso discorso vale anche per il possessivo loro: durante l’assemblea gli studenti hanno esposto ai docenti le loro esigenze, per fare capire senza ambiguità che le esigenze sono quelle degli studenti si dice: durante l’assemblea gli studenti hanno esposto ai docenti le proprie esigenze, in questo modo è chiaro che proprio si riferisce agli studenti che è il soggetto della frase.
Sempre per chiarire con precisione il possesso, è possibile usare le espressioni di lui/di lei:
→ mio fratello è stato a cena con la sua ragazza e la madre di lei.
• L’aggettivo proprio può essere usato anche per rafforzare gli altri aggettivi possessivi:
→ Laura è riuscita a vincere la gara con le sue proprie forze.
• Sappiamo che l’aggettivo possessivo è usato senza articolo quando precede i nomi di parentela al singolara (mio fratello), ma in presenza di proprio l’articolo determinativo è obbligatorio anche con i nomi di parentela al singolare (il proprio fratello).
• Proprio può avere anche la funzione di pronome possessivo di terza persona singolare o plurale col significato di suo/loro personale: è più facile vedere i difetti degli altri che i propri.
USO DI ALTRUI
L’aggettivo altrui è invariabile, si riferisce a un possessore indefinito o a più possessori indefiniti; significa “di altri/di un altro” e di solito segue il sostantivo, ma può anche precederlo:
→ bisogna rispettare l’opinione altrui (=l’opinione degli altri).
ALTRE PRECISAZIONI SUGLI AGGETTIVI POSSESSIVI
• posizione: in genere il possessivo precede il nome, ma in alcuni casi lo segue:
⇒ nel complemento di vocazione, per dare enfasi: figlio mio, moglie mia, Dio mio;
⇒ in alcuni modi di dire: conosce il fatto suo; vieni a casa mia; pace all’anima sua; bontà sua; per colpa vostra.
• intensificazione: l’aggettivo possessivo può essere rafforzato dal dimostrativo stesso che può precederlo o seguirlo: hai ripetuto le mie stesse parole (=le mie parole stesse).
Seleziona la risposta corretta fra le opzioni disponibili. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio": vedrai le risposte giuste evidenziate in verde e quelle sbagliate in rosso.
La spiegazione era chiarissima. Non ho fatto errori!
Grazie Prof. Anna
Molto bene Marion!
A presto
Prof. Anna
Grazie mille per la lezione di oggi. Veramente molto interessante.
Caro Francisco, grazie a te per il tuo commento.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna
che buona spiegazione per un soggetto che apparentemente e’ facile, ma come ha scritto – non e’ facile per niente.
Con ogni passo-vedo quanto la lingua italiana e’ composta, ricca e certamente bella; quanto devo imparare io, esercitarsi ; quanto non so quasi niente : (
Con ogni passo – La apprezzo di piu’ e La ringrazio per lo sforzo di trasmettere la lingua italiana
[ho fatto il test abbastanza bene ( :]
Dal cuore e a presto ( :
kdela
Cara Kdela, sono contenta che l’argomento sia stato interessante per te, è importante avere riscontri da parte dei lettori, per capire se ciò che vi propongo è per voi utile.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Grazie, è veramente chiaro.
Ho fatto tutto giusto !
Molto bene Florence, ottimo risultato!
Prof. Anna
ciao!
Professoressa Anna,
che piacere incominciare di nuovo a praticare l’italiano con i sui esercizi! Ho due mesi per prepararmi: l’esame sara il primo diciembre, quando avro l’opportunita di rifare le due che mi mancano del CILS 3 C1 la di Parlato e quella di Metalinguistica.
un saluto e buon lavoro!
Grazie
Eiman
Caro Eiman, bentrovato! In bocca al lupo per il tuo esame.
A presto
Prof. Anna
Grazie per la lezione, una perfetta spiegazione. Un algerino.
Esercizio spiegato molto bene, ne ho fatti tantissimi purtroppo facio sempre errori.
Grazie Prof.
Cara Norma, vedrai che andrà meglio, continua ad esercitarti!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Grazie infinite. Ho trovato la spegazione utilissima.
un cordiale saluto
Caro Domenico, un saluto anche a te.
A presto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Sopratutto Lei, Rino e gli altri studenti auguro che abbiano una vacanza buona e rilassata, con un tempo bene. Vi tutti mi hanno mancati enorme e nel frattempo alcuni problemi sono risolvati. Due settimane fa finalmente ho ricevuto un’aiuta per pulire la mia casa con cui sono molto contenta e felice, manche perchè lei sia un mezz’italiana, come io sono una mezza tedesca e parliamo l’italiano assieme e non vedo l’ora quando viene da me. Anche ho trovato un mese fa le preposizione “la”, “li”, qua” e “qui”, che Lei ho scritto recentemente in un commento della lezione su questa rema e per caso, ho cercato la parola “proprio” e eccola la lezione su questa tema e ora mi è venuta più chiara e solo mi sono sbagliata la rerza frase. Nel frattempo cuoco sulla piatta induzione, che abbia comprato alcune mese fa ed anche ho bisogna ancora 3 padelle, con cui fritto senza Pfoa e Pfta, perché non io abbia fiducia nelle proprie padelle che usa ora. 11º Novembre è una fiera incui viene vendete le mie padelle favorite, con quelle saró molto felice. Senza fare reclame (pubblicità) è la migliora marca italiana. Il Andrea Mainardi, il famoso chef, fa spesso le dimostrazione con queste padelle laggiù e forse anche questa volta e se sarebbe vero, ne viene una festa grande per me, poi anche ho un bel ecssercizio che mi piacerà anche così molto. Anche spero riuscire seguire regolarmente le lesione di nuova.
Saluti dal mio cuore a voi tutti dal Olanda
Anita
Cara Anita, sono contenta che tu abbia risolto alcuni dei tuoi problemi.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Nell’estate avevo voluto andare a nuotare, ma non avevo l’opportunità farlo, in causa essere molto occupata, ma questo ha valutato la pena, anche se mi l’ha fatto stanca ed ora, da 2 settimane fa, mi ha fatto più tranquilla di scorsi anni ed ora finalmente ho un aiuto per pulire la casa mia, con questa sono affatto contenta e felice, anche perché lei è mezz’italiana con qui essersizio parlare l’Italiano, con quello faccio già un progresso che mi piace e non vedo l’ora agli giorni che ci vediamo è successo due mattine per sattimana. Anche la mia speranza per il soluzione totale è venuta in un più grande grado. Anche in Olanda le temperature hanno superate i 30 gradi celsius per un periodo più lungo historico, quindi abbiamo alcuni ricordi nuovi.
Con questo vi tutti saluto dal mio cuore
Anita
Cara Anita, molto bene, è importante poter parlare in italiano per esercitarsi nella conversazione.
Un saluto e a presto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Nella conversazione si dev’usare al momento le giuste parole senza pensare e perciò ne sia un ben esercizio e mi sono accorgo già un certo progressione e mi piace veramente. Ho predato alcune volte per ricevere questa opportunità ed ora è diventata la e mi sento ricca con questo fatto. Con cari saluti dal Olanda
Anita
Molto bene Anita, continua ad esercitarti!
A presto
Prof. Anna
L’argomento è stato interessante e molto utile.
A presto
la spiegazione era chiarissima. non ho fatto errore !grazie prof.anna
Caro Badawy, molto bene, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
ho una somanda per Lei;abbiamo la frase :non dimentichero quei bei giorni ;il dimostrativo quei in questa frase é aggettivo o pronome?grazie mille.
Caro Naouri, si tratta di un aggettivo.
A presto
Prof. Anna
La lezione sul´uso di proprio e altrui e´ stata molto buona. A volte, e´ difficile distinguiré quando usare l´una o l´altra. Uno deve leggere le frasi con attenzione. Molte grazie professoressa Anna. Sra. Bardi.
Cara professoressa Anna, ho mandato bene i miei dati . Non so perché non riceva Lei, i miei comenti. Sono cosi´ buone le Sue lezioni. tanto utili per me. Tante Grazie. María Cristina Bardi.
Cara Maria Cristina, io ricevo i tuoi commenti.
A presto
Prof. Anna
Ho tenuto due errori , devo studiare più.
Cara Marivi, è un buon risultato.
A presto
Prof. Anna
Grazie, Prof. Anna! Vorrei farle una domanda. So che quando un possessivo di famiglia al singolare, ma modificato, porta l’articolo. Per es.: il mio fratellino. Se porta un aggettivo che lo modifica, va l’articolo o no? Per es.: “mio amato fratello” o “il mio amato fratello”?
Cara Marina, anche in questo caso è necessario usare l’articolo: “il mio amato fratello”.
A presto
Proprio o suo?
Prendiamo ad esempio la seguente frase: ”Sotto il proprio papato, Benedetto XVI si rifugiò nel castello di tizio”. In questa frase, se ho ben capito, userei ”proprio” perché l’aggettivo ”proprio” indica possesso, appartenenza, peculiarità esclusive del soggetto della frase, che nella nostra frase è Benedetto XVI. Infatti chi è che compie l’azione del rifugiarsi? cioè ”chi è che si rifugia?”, ”chi è compie l’azione?” Benedetto xvi. Se invece il possessore non è il soggetto grammaticale della frase, come nella prima frase, si possono usare soltanto gli aggettivi ”suo” e ”loro”: ”Ho parlato con Marco e con i suoi genitori”. Infatti in questa frase il soggetto non è Marco, bensì ”io” sottointeso; però il possessore è Marco (i genitori appartengono a Marco), quindi usiamo ”suoi’. Mentre in questa: ”Mio fratello è stato a cena con la sua ragazza e la madre di lei”. Uso ”di lei”, se ho ben capito, se faccio riferimento alla madre della ragazza. Viceversa se dico ”di lui”, intendo invece la madre di lui, cioè di mio fratello (nostra madre, in questo caso).
E’ corretto?
Caro Riccardo, è corretto.
Prof, due curiosità sull’espressione “Fammi tua/o!” (espressione per esprimere una conquista o un dominio). Per quanto riguarda la prima, e cioè quella che riguarda l’accordo, credo di conoscere la risposta… Allora, se un uomo si rivolge ad una donna, dirà “Martina, fammi tuo!”; viceversa, se una donna si rivolge ad un uomo, dirà “Luca, fammi tua!”. Per quanto concerne la seconda curiosità, invece ho un dubbio. In questo caso penso che la parola “tuo/a” sia un pronome possessivo (che da quello che so, però, richiederebbe l’articolo, cosa che non è presente nella nostra espressione!). Allora penso, ma magari sbaglio, che quando il pronome possessivo è preceduto dal verbo “fare” (sicuramente dal verbo “essere”), l’uso dell’articolo davanti al pronome possessivo sia facoltativo. Oppure questo tipo di espressione (fammi tuo/a) si è cristallizzata in questo modo.
Saluti!
Caro Daniele, si tratta comunque di un aggettivo, se fosse pronome sarebbe preceduto dall’articolo determinativo.
Quindi, come aggettivo, fa riferimento a quale nome, prof? Le volevo comunque chiedere conferma rispetto all’accordo; e cioè se è corretto Il mio ragionamento relativo all’accordo?
L’aggettivo si accorda con il pronome “me” sotto forma di “mi”. L’accordo è corretto.
Quindi in “Fammi tuo/a” l’aggettivo possessivo “tuo/a” si accorda con il pronome “me” (sotto forma di “mi”) nel genere (maschile e/o femminile) e nel numero (plurale e/o singolare) del nome (nel nostro caso il pronome “mi”, e cioè “me”) a cui si riferisce. Di conseguenza, nei nostri casi, se io, uomo, mi rivolgo ad una donna, dirò “Martina, fammi tuo! (e non “tua”)” perché l’aggettivo possessivo “tuo” si riferisce al pronome “me”, sotto forma di “mi”, che ha valore maschile in base al genere del referente, infatti a parlare sono io, Daniele, di genere maschile. Stesso discorso se una donna si rivolge ad un uomo, allora dirà “Daniele, fammi tua! (e non “tuo”)” perché l’aggettivo possessivo “tua” si riferisce al pronome “me”, sotto forma di “mi”, che ha valore femminile in base al genere del referente, infatti a parlare è, ad esempio, “Martina” che è di genere femminile. Infatti negli esempi “tuo” e “tua” si accordano (concordano) con il pronome “me” (mi), e nella prima versione, e cioè “Fammi tuo!”, è un maschio che parla: “Tu, Martina, fai me tuo!”; nella seconda versione, e cioè “Fammi tua!”, è una femmina che parla: “Tu, Daniele, fai me tua!”.
Penso sia giusto
Caro Daniele, è giusto.
Proprio o suo?
…Allora, quando il possessore è il soggetto grammaticale della frase, l’aggettivo possessivo proprio (anche al femminile e al plurale) si può usare al posto degli aggettivi di 3a persona singolare suo e 3a persona plurale loro: “Loro avranno la propria temperatura” (invece di dire “…la loro temperatura” che comunque non sarebbe errato). In più, risulta particolarmente utile sostituire “suo” con “proprio” quando è necessario evitare ambiguità: “Tizio ha parlato con Caio dei propri genitori” (i genitori sono di Tizio, e non di Caio). Al contrario, quando il possessore non è il soggetto grammaticale della frase, si possono usare soltanto gli aggettivi “suo” e “loro”: “Tizio ha parlato con Caio e i suoi genitori” (i genitori sono di Caio, il possessore).
Penso sia giusto
Caro Francesco, è corretto.
Salve, altro esempio: “Noi andremo con la nostra macchina, mentre loro (sottointeso “andranno”) con la propria (e non “loro”)”. In questo esempio usiamo “propria”, con valore di pronome possessivo, (e non “loro”) perché “quando il possessore è il soggetto grammaticale della frase (infatti il soggetto della frase “…loro con la propria [sottointeso il verbo andare, andranno]” è “loro”), l’aggettivo possessivo “proprio”, ma anche come pronome possessivo (anche al femminile -propria- e al plurale), si può usare al posto degli aggettivi di 3a persona singolare suo e 3a persona plurale loro. Infatti in questa frase è possibile utilizzare “propria” al posto dell’aggettivo possessivo “loro” in quanto l’oggetto posseduto (e cioè “la macchina”) si riferisce al soggetto della frase (la macchina è di loro, dei ragazzi, ecc.)
Penso sia giusto
Caro Luca, è giusto.