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Aula di Lingue

Test di ripasso: i tempi passati dell’indicativo

Prof. Anna
Grammatica,   La lingua italiana,   Test,   Verbi

Care lettrici e cari lettori di Intercultura blog, settembre è sempre un mese difficile: le vacanze sono finite, si ritorna a scuola o al lavoro, è meglio quindi cominciare con calma. Questa settimana, per riprendere in maniera graduale il nostro studio della lingua italiana, vi propongo alcuni esercizi sull’uso dei modi e dei tempi verbali, in questo modo potrete valutare il vostro livello di conoscenza di questi argomenti e, se necessario, ripassarli.

Nell’esercizio che segue bisogna inserire la forma verbale opportuna del modo indicativo per esprimere un’azione passata. Poiché si tratta di argomenti già affrontati varie volte in questo blog la modalità di questi esercizi è volutamente un po’ più complessa, ovvero dovrete inserire voi stessi la forma verbale corretta (il verbo da usare è tra parentesi), i tempi possono essere: l’imperfetto, il passato prossimo, il trapassato prossimo.

Buon test!

Prof. Anna

Completa il testo inserendo le parole mancanti negli spazi vuoti. Al termine premi il pulsante "Correggi esercizio" per controllare se hai risposto correttamente.

1- Mentre (mangiare) una mela, mi sono morso la lingua. 2- Laura (uscire) da pochi minuti, ma tornerà presto. 3- Quando era piccolo mio padre (aiutare) spesso mia nonna nei lavori di casa. 4- Quando già (lui chiudere) la porta, si accorse di aver dimenticato le chiavi. 5- La settimana scorsa (io incontrare) Luca in pizzeria. 6- Ieri (bere) io tutta l'acqua perché (io avere) sete. 7- Quando sono entrato in classe, la lezione già (cominciare) . 8- Quando il film (cominciare) in sala c'erano pochissimi spettatori. 9- Stamattina, quando sei arrivato, (io dormire) ancora. 10- Avete visitato il museo che vi (io consigliare) il mese scorso?

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Commenti [46]

  1. kdela scrive:

    Cara Professoressa Anna
    in modo ripetitivo- la risposta della domanda 2- quando io scrivo “e’ uscita”- si mostra- rosso
    ma e’ la corretta risposta..
    ho fatto le due primi esami abbastanza bene
    il terzo-meno : (
    kdela ( :

    • kdela scrive:

      correzione: “i due primi esami”
      scusa

    • Zanichelli Avatar

      Cara Kdela, infatti è la risposta corretta, ho appena verificato e la risposta diventa verde. Stai attenta a come si scrive il verbo “essere”, con l’accento (è) non con l’apostrofo (e’), forse è per questo che la risposta risulta scorretta.
      A presto
      Prof. Anna

  2. M hamed scrive:

    Ho trovato l isercisio molto bene mi piace di spigare per che deve usare
    Questo timpo
    Per esempio scrivere la frase e che l uso di tempo depende da,,,,,,,,,,,,

  3. Rino scrive:

    10/10
    Questa volta è andata benino.

  4. mmmm scrive:

    carino

  5. Avevo pensato fosse molto facile, invece ho sbagliato troppi casi . Non riuscirò mai con la coniugazione . Grazie tante Prof.

    • Zanichelli Avatar

      Cara Norma, vedrai che andrà meglio, non ti scoraggiare!
      A presto
      Prof. Anna

  6. Salve , sono esatte queste due frasi per esprimere lo stesso concetto ?

    1) Il titolare della libreria da cui ho comprato il libro è il presidente degli antiquari in italia .
    (“DA CUI” INTENDENDO LA LIBRERIA )

    2) Ho comprato il libro dalla libreria il cui titolare è il presidente degli antiquari in italia .

    • Zanichelli Avatar

      Caro Filippo Maria, è meglio usare la preposizione “in” invece che la preposizione “da”: “il titolare della libreria in cui ho comprato il libro è il presidente degli antiquari in Italia”; “ho comprato il libro nella libreria il cui titolare è il presidente degli antiquari in Italia”.
      Un saluto
      Prof. Anna

      • Chiaro ! Comunque crede che sia completamente errata la versione con ” da cui ” ?

        Più che altro , per essere preciso , il libro che ho comprato , l’ho acquistato da internet ; quindi ho pensato di inserire ” da cui ” , invece che ” in cui ” , proprio perché quando ho comperato il tomo non mi trovavo fisicamente nella libreria …

        • Zanichelli Avatar

          Caro Filippo Maria, non è corretto usare “da” nemmeno con la parola “Internet”, meglio dire “l’ho comprato su Internet”.
          Un saluto
          Prof. Anna

  7. Paolo scrive:

    ” Giada , che è una poliziotta convinta e accanita , e che veste sempre la divisa , suo segno distintivo , quel giorno non l’avrebbero riconosciuta senza uniforme ” … significa che se avessero incontrato Giada senza uniforme ( priva dell’uniforme , in mancanza della propria uniforme , quindi con un vestito meno formale , tipo da cerimonia ) non l’avrebbero riconosciuta . Crede sia giusto il mio ragionamento ?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Paolo, il tuo ragionamento è corretto, ma eliminerei una virgola: “Giada, che è una poliziotta convinta e accanita e che veste sempre la divisa, suo segno distintivo, quel giorno non l’avrebbero riconosciuta senza uniforme”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  8. Domenico scrive:

    salve , è giusto dire : ” Quindi dici che tommaso , negli anni in cui è stato in america , non SE LI È VISSUTI BENE / LI HA VISSUTI BENE ? ” .

    • Zanichelli Avatar

      Caro Domenico, entrambe le possibilità sono corrette, l’uso del pronome “si” (se li è vissuti) sottolinea ancora di più la partecipazione emotiva del soggetto: “Quindi dici che Tommaso gli anni in cui è stato in America non li ha vissuti bene / non se li è vissuti bene?”.
      Un saluto
      Prof. Anna

  9. pier scrive:

    Ciao , mi può dire se le frasi son giuste o meno ? Grazie …

    – “Sarei /avrei voluto essere li con voi durante la cena ”
    – Per tutti quelli che volessero/ vorrebbero vogliono / vogliano .

    • Zanichelli Avatar

      Caro Pier, quando il verbo servile (in questo caso “volere”) è seguito dal verbo “essere”, l’ausiliare è sempre “avere”: “avrei voluto essere li con voi durante la cena”; è corretto usare sia l’indicativo: “per tutti quelli che vogliono” sia il condizionale per sottolineare che quanto espresso è soggetto a una condizione, anche sottintesa: “per tutti quelli che vorrebbero” e anche il congiuntivo imperfetto quando la frase relativa esprime un’ipotesi: “per tutti quelli che volessero”.
      A presto
      Prof. Anna

      • pier scrive:

        Ho ritrovato questo vecchio commento e volevo capirne meglio il senso… usiamo il condizionale per sottolineare che quanto espresso è soggetto a una condizione, anche sottintesa: “per tutti quelli che vorrebbero (qualora fossero interessati)”; e anche il congiuntivo imperfetto quando la frase relativa esprime un’ipotesi: “per tutti quelli che volessero, le iscrizioni sono aperte (sarebbe “se quelli volessero, le iscrizioni sarebbero aperte” tipo periodo ipotetico).

        Spero sia giusto…

        • Zanichelli Avatar

          Caro Pier, è giusto.

  10. Lucia scrive:

    “È possibile che tu dia sempre fastidio?” è corretta come frase?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Lucia, la frase è corretta.

  11. Prof, “guardo che” con il significato di “controllo che” vuole il congiuntivo: “guardo che sia tutto in ordine”.

    Vero?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Carlo Alberto, vero.

  12. Giulio scrive:

    “È sottointeso che”, nel significato di “intendere o lasciare intendere qualcosa che non viene espresso direttamente, ma che risulta facilmente deducibile (“si sottintende, è sottinteso, è ovvio, naturale, scontato [+ che e ind.]”),regge l indicativo:

    1- “È sottinteso che la raccomandazione del 2012 è applicabile ugualmente ai progetti che non sono ammessi a queste condizioni e a questi termini finanziari”.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Giulio, è corretto.

  13. Salve, in rete ho trovato questa frase:

    “Penso che dia più fastidio il fatto che si possa essere ricostruito una vita”;

    …Tuttavia, non credo che sia del tutto corretta; ad esempio dopo “il fatto che” utilizzerei l’indicativo, che è tipico di quest’espressione. Perciò scriverei: “Penso che dia più fastidio il fatto che si è ricostruito una vita” (o “…di essersi ricostruito una vita”).

    Penso sia corretto il mio ragionamento e la frase all indicativo.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Filippo Maria, in questo caso è corretto usare sia l’indicativo sia il congiuntivo.

  14. Davide scrive:

    1) Se il verbo all’infinito è “essere”, si usa l’ausiliare “avere”: “Avrei voluto essere un attore”. Generalmente quando si tratta di verbi servili si tende a usare l’ausiliare del verbo all’infinito che segue dopo: “Avrei voluto fare” perché si dice “Ho fatto”.

    2) Il verbo “Accertare” può reggere sia l’indicativo sia il congiuntivo relativamente al contesto: useremo l’indicativo con il significato di “Rendere certo, assicurare”: “Vi accerto che (cioè ” vi rendo certo, sicuro del fatto che”) tutto è in ordine”; useremo sempre l’indicativo con il significato di “Riscontrare con controlli e verifiche; appurare”: “La polizia ha accertato come si sono svolti i fatti”. Mentre il congiuntivo con il significato di “Rendersi certo, Rendersi conto personalmente dell’esattezza di una notizia, assicurarsi di una cosa di cui non si ha ancora la certezza (qui il verbo è “accertarsi”): “Si accertò che tutto fosse vero”; “Accertati che tutto sia in regola”, ecc.

    3) “Che mancasse il pollo, lo sapevi solo tu”. I verbi che usano regolarmente l’indicativo (ad esempio “sapere”) possono tuttavia ricorrere al congiuntivo in alcuni casi particolari, come ad esempio quando la proposizione oggettiva è anteposta alla reggente (come la nostra frase).

    Corretto?

    Un saluto.

    • Zanichelli Avatar

      Caro David, è corretto.

  15. Claudio scrive:

    Ho bisogno di una persona di cui io possa fidarmi ciecamente”… È corretto il congiuntivo nella relativa introdotta da “di cui”; in questa relativa abbiamo una sfumatura di valore finale, se non sbaglio…

    Corretto anche il ragionamento?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Claudio, è tutto corretto.

  16. Lino scrive:

    Salve, l’espressione “E pensare che”, nonostante il verbo “pensare” che richiederebbe il congiuntivo, so che regge l’indicativo con il significato di “Ricordare” e/o “Tener presente”, verbi ed espressioni che reggono di norma l’indicativo: “E pensare (E tener presente che/ E ricordare che…) che capita proprio a noi due…”; “E pensare (E ricordare che…) che mia moglie voleva buttarlo…”.

    Penso sia corretto…

    • Lino scrive:

      Prof, scusi, ritiene sia corretto il mio ragionamento e i miei esempi? Grazie mille.

      • Zanichelli Avatar

        Caro Lino, è corretto.

        • Lino scrive:

          Anche questa segue lo stesso ragionamento “E pensare che mi fidavo di te” (E tener presente che/ E ricordare che mi fidavo di te).

          Ora è completo

          • Zanichelli Avatar

            Caro Lino, è giusto.

      • Lino scrive:

        Anche con l’espressione “A pensare che” può reggere l’indicativo: “A pensare che questi sono solo i fiorellini; i veri frutti verranno dopo!”= A tener presente che/ E ricordare che (“a pensare che”) questi sono solo i fiorellini; i veri frutti verranno dopo!

        Penso sia giusto

        • Zanichelli Avatar

          Caro Lino, l’espressione corretta è “e pensare che”.

          • lino scrive:

            Ok, quindi scriveremmo “E pensare che questi sono solo i fiorellini; i veri frutti verranno dopo!”= E tener presente che/ E ricordare che (“e pensare che”) questi sono solo i fiorellini; i veri frutti verranno dopo!

          • Zanichelli Avatar

            Esatto.

  17. Martina scrive:

    1)”Ci può stare che” regge il congiuntivo:
    1)”Ci può stare che tu dica queste cose”.

    2)”Non negare che” regge il congiuntivo:
    2)”Non ti nego che m’interessi quella ragazza”. Anche senza negazione si può scegliere il congiuntivo: 3) “Nego che lui abbia fatto quella cosa”.

    3) “Importare che” regge il congiuntivo:
    3) “Mi importa che tua dica la verità” (ah, il “mi” funge da complemento di termine “a me”).

    Corretto?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Martina, è tutto corretto.

  18. Daniele scrive:

    I verbi che solitamente richiedono l’indicativo in una subordinata (come ad esempio, “sostenere” e “dire”), possono ricorrere al congiuntivo se esprimono controfattualità (e cioè di un fatto che non si è verificato): “Dicevi che tizio fosse innocente (ma alla fine era colpevole)”; ” Hai sostenuto che tizio fosse innocente (ma invece era colpevole)”.

    Penso sia esatto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Daniele, è esatto.

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