Cari lettori e care lettrici di Intercultura blog, questa settimana vedremo insieme i vari significati del verbo "avere", arricchirete così il vostro lessico e migliorerete la vostra capacità di comprensione e comunicazione.
Buona lettura!
Prof. Anna
Sicuramente conoscete già i significati più comuni del verbo "avere", infatti è un verbo molto usato e funge anche da verbo ausiliare nei tempi composti.
Il significato principale è quello di possedere, riferito a beni materiali (avere un’automobile), oppure a entità non materiali (avere fiducia) o con riferimento a qualità fisiche o psicologiche: (avere i capelli neri; avere coraggio). Con riferimento a questi significati vediamo alcuni modi di dire:
⇒ avere qualcosa per la testa = essere preoccupato;
⇒ averne per un pezzo = impiegare molto tempo in una determinata attività;
⇒ avere qualcuno dalla propria parte = avere l’appoggio di qualcuno;
⇒ avercela con qualcuno = provare antipatia o rancore per qualcuno.
Molto comune anche il significato di ottenere (avere un riconoscimento), o tenere (avere un pacco in mano), ma anche sentire, provare (avere fame, avere freddo).
Seguito da determinate preposizioni o altri elementi può assumere altri significati, vediamo quali:
• seguito dalla preposizione –da– e un verbo all’infinito indica obbligazione: "ho da lavorare" (= devo lavorare); "ho da dirti qualcosa" (= devo dirti qualcosa), da questo uso derivano alcuni modi di dire:
⇒ avere altro da fare (da pensare) = dovere fare o pensare a cose più importanti;
⇒ (non) avere a che fare con qualcuno o qualcosa – (non) avere a che vedere con qualcuno o qualcosa = avere (o non avre) rapporti con qualcuno o qualcosa: "non voglio avere a che fare con te" (non voglio avere nessun rapporto con te);
⇒ avere a che dire – da dire con qualcuno = litigare con qualcuno;
• seguito da un aggettivo o sostantivo, qualche volta con la preposizione –a– o –in– in posizione intermedia, trasferisce il suo valore verbale all’aggettivo o al sostantivo: avere cura = curare; avere in odio = odiare; avere a mente = ricordarsi; avere a cuore = interessarsi; avere luogo = svolgersi; anche da quest’uso derivano alcuni modi di dire:
⇒ avere presente qualcuno o qualcosa = ricordarsi di qualcuno o qualcosa ("hai presente quella ragazza?" = "ti ricordi di quella ragazza?");
⇒ aversela a male = offendersi;
• seguito dalla preposizione –a– e un verbo all’infinito trasferisce il valore del suo tempo e modo al verbo che lo segue, quest’uso è soprattutto un uso letterario: ebbe a dire (=disse).
veramente e un blog bellissimo ed interessante grazie di tutto
Caro Badr, benvenuto su Intercultura blog!
A presto
Prof. Anna
Penso che la cosa migliore sia leggere, leggere, leggere, l’udito impara la musica delle lettere; Le regole? sono tante e confuse.Almeno a chi è di coccio come me:-)
Grazie prof.
Caro Rino, è sicuramente un ottimo consiglio!
Un saluto
Prof. Anna
Giocando e scherzando ho commesso due errori: che asino!
Giorni fa mi riferivo al fatto che:
Vieni qui; Non andare là o non andare lì?
Vini qui o vieni qua? sono sempre de coccio:-)
Grazie Prof.ssa
Caro Rino, “lì” e “là” sigificano entrambi “in quel luogo”; “là” è un luogo decisamente lontano, “lì” non molto lontano; “qui” e “qua” sostanzialmente si equivalgono e significano “in questo luogo” (vicino a chi parla), ma “qua” è più indeterminato rispetto a “qui”.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof. Anna.
complimenti per il bolg. Molto interessante questi usi dal verbo avere.
la chiedo se possibile da corregermi l’uso dei pronome indefiniti nelle seguenti frasi :
1) In (tanti. molti) pensano che sia possibile modificare la situazione ambientale.
2) In ( tanti molti) credoo che dovresti cambiare il tuo stile di vita.
Io penso che non sia necessário la prepozione ma le frasi vengono nell’eserizio dal libro.
La ringrazio e La Saluto.
eulira
Cara Eulira, tutte le possibilità che mi proponi sono corrette, con o senza preposizione e sia “tanti” che “molti”.
A presto
Prof. Anna
Gentile Professoressa –
Grazie per questa lezione.
La frase numero 7 purtroppo non capisco tutto.
La frase numero 9 per me significa un imperativo, la deve avere un punto esclamativo ?
“Abbi in cura del mio giardino meutre …….!”
Cordiali saluti da Stoccarda
Edeltraud
Cara Edeltraud, nella frase 7 c’è l’espressione “averne per un pezzo” che significa “impiegare tanto tempo in una determinata attività”, quindi la frase “devo finire questo lavoro e ne avrò per un pezzo” significa “devo finire questo lavoro e ci impiegherò molto tempo”, nella frase 9 c’è un congiuntivo esortativo, ma il punto esclamativo non è sempre necessario.
A presto
Prof. Anna
Ok! si equivalgono come avverbio di luogo, ok!
Ma la mia domanda è un’altra, ovvero:
Se sono correlati tra di loro.
Vien(i) (qui) statte(ne)qua o qui?; vatten(e)là o va(i)lì
Mettil(o) là o mettilo qui a prescindere dalla correlazione?
Insomma vien(i) qui, sta(i)qui; Mettila là o mettila lì? a prescindere dal posto che si equivalgono?
Grazie, spero di essere perdonato.
Caro Rino, sono corrette tutte le forme che mi scrivi, deciderai quali usare in base a cosa vuoi dire.
Un saluto
Prof. Anna
Fuori argomento:
Ma perchè i complementi che si assomigliano non vengono accorpati riducendone l’ampio numero di essi?
tipo di specificazione, di appartenenza, di determinazione ecc.
Grazie, un saluto anche da parte mia.
Ps. Rottamiamo anche alcuni complementi, si riducano alcune regole; La lingua secondo me sarebbe molto più semplice e chiara.
Come pure le preposizioni; Molte appartengono a diversi complementi ma sono sempre le stesse, quando ci si propone per un’analisi: addio! che confusione:-)di…ma che complemento è di specificazione, di determinazione, di appartenenza, di abbondanza, di causa, di pena, di argomento, di…
Caro Rino, così la lingua sarebbe impoverita, le preposizioni, sì, sono le stesse, ma vengono usate per introdurre complementi diversi, che apportano significati diversi ai nostri enunciati e ci danno l’opportunità di comunicare in maniera più precisa e soddisfacente.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie cara prof.
Ho letto quello che mi spedite e nei esercizi avevo ( mi dispiace) due sbagli.
Adeso lo Provo ancora .
Ciao’
Cara Prof.Anna,
ho trovato un altro termine con il verbo “avere” – “avere sonno” = sono stanco (secondo al mio dizionario).
Buona giornata
Beate
Cara Beate, grazie per il tuo contributo.
A presto
Prof. Anna
Sì, però poi nascono dei dubbi, che preposizione metto?
es. grazie di avermi risposto; Grazie per avermi risposto, entrambi vanno bene, a volte creano confusione come fare pe esserne certi della preposizione appropriata?
Sicuramente per le insegnanti è facile, ma pe uno come me de coccio che fare?
Grazie.
Caro Rino, come dici tu sono corrette entrambe le opzioni, le preposizioni sono uno degli argomenti più complessi e il loro uso spesso non è sottoposto a regole precise, quindi solo con l’esercizio e l’ascolto si imparerà quale preposizione è corretto usare.
Un saluto
Prof. Anna
Predicato dell’oggetto, predicato del soggetto, predicato, predicato, complemento, complemento ecc.
Esiste un ordine con cui si stabilisce la posizione delle parole? credo di no tranne qualcosa, allora a che serve individuare i complementi? sono un po’ critico per una lingua bella ma complicata.
Caro Rino, in linea di massima in italiano si ha soggetto+verbo+complemento (diretto o indiretto), ma ovviamente non è sempre così.
Un saluto
Prof. Anna
Cara Prof.ssa Anna,
Questa volta non ho commesso un errore che mi piace, nonostante che ho troppo molte cose da fare, ma sono ancora in forma ed anche conosciamo in olandese alcune degli espressioni che sono scritto nella lezione. Anche si sono circa i stessi espressioni con un’altra significa, come “avercela con qualcuno”, in olandese “avercela avuto totale con qualcuno”= Essere così stufo della guai che ti ha organisata, che non vuole continuare con questa persona. “Ho da dirti qualcosa”, può significa ho da dirti qualcosa positiva, o negativa; che sia di vedere al espressione dal viso, oppure l’intonazione della voce, con quello è detto. Questo potrebbe essere da ridere, se sia fatto con umore. Un dimostrazione teatrale nella classa in fronte degli studenti sicura un successo.
Spero di non venire troppo in ritardo con le lezione, perché ho troppo da fare, saluto tutti cordialmente
Anita dal Olanda
Cara Anita, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
IN ESTATE CERCO DEI SITI PER ESERCITARMI UN PO E QUESTO E FANTASTICO
Cara Patrisia, benvenuta su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
In questo caso è veramente interessante , ogni giorno mi impegno con questo come un ripasso, complimenti. Grazie e saluti.
Cara Luisa, benvenuta su Intercultura blog!
Un saluto e a presto
Prof. Anna
brava SIGNORA ANA!.Grazie mille.Iolanda
Cara Iolanda, benvenuta su Intercultura blog! Se hai dubbi o domande, non esitare a scrivermi.
A presto
Prof. Anna
LO O L’ HO
L’ho fatto ieri sera = Ho fatto ieri sera quello ( lo ) … Giusto?
Ho notato che questa forma ( l’ho ) si sfrutta usando sempre il passato prossimo e anche il participio passato … Quindi, prima di scegliere lo o l’ ho , potrei fare questa mia analisi?
Caro Alberto, i pronomi diretti di terza persona singolare maschili e femminili (lo-la) quando si trovano davanti all’ausiliare “avere” perdono la vocale e di conseguenza vengono apostrofati: “l’ho fatto”. Per ripassare l’uso dei pronomi diretti col passato prossimo, ti consiglio questo articolo: https://aulalingue.scuola.zanichelli.it/benvenuti/2012/02/16/ripassiamo-luso-dei-pronomi-diretti-con-il-passato-prossimo/.
Un saluto
Prof. Anna
Il verbo “Resistere”:
…il verbo “resistere” è solamente intransitivo e richiede l’ausiliare “avere”:
1)”Tizio ha resistito un po’ alla voglia di…”
Corretto?
Caro Filippo Maria, è corretto.
Il verbo “degenerare”, come intransitivo, può reggere sia l’ausiliare essere che avere; quindi possiamo scrivere sia ” il raffreddore ha degenerato in polmonite” sia “il raffreddore è degenerato in polmonite”; “i popoli che hanno degenerato dalla primitiva grandezza” ma anche “i popoli che sono degenerati dalla primitiva grandezza”.
Corretto?
Cara Luisa, il verbo “degenerare” ha come ausiliare “avere” in particolare quando significa “allontanarsi dalle qualità caratteristiche della propria famiglia o della propria stirpe”, ha invece “essere” quando significa “cambiare, modificarsi in peggio” e “trasformarsi, perdere le caratteristiche originarie, con riferimento a individui, specie, organi e simili”.
Un saluto
ok, quindi diremmo “il raffreddore è degenerato in polmonite”, secondo quello che lei ha detto, e “i popoli che hanno degenerato dalla primitiva grandezza”, secondo l’altro ragionamento.
Giusto?
Esatto.
Quindi diremo “La situazione è degenerata” perché significa “cambiare, modificarsi in peggio”.
Penso sia corretto
Esatto.
“Di’ ai miei parenti che ho voluto loro bene”
…”loro” con valore di complemento di termine si usa soprattutto in contesti formali; ma possiamo anche scrivere, in un contesto informale, “gli” al posto di “loro”. In più, senza la preposizione “a” se “loro” si trova dopo il verbo (come nell’esempio); con la preposizione “a” se precede il verbo: “A loro ho voluto bene”.
Corretto?
Cara Patrizia, è tutto corretta, ma “a loro” si può trovare anche dopo il verbo.
1)”Fa’ vedere loro la loro nuova casa”
2)”Trova la caverna ed entraci”
…”ci” signfica “li”, “in quel luogo”, “in questo luogo”: e cioè “Trova la caverna ed entra lì”
3)”Non voglio averci nulla a che fare”
…”ci” può significare “con loro”, “con lui”, “con lei”: e cioè “Non voglio avere nulla a che fare con loro/lui/lei”.
Tutto corretto?
Caro Marco, tutto corretto.
in presenza dell’ausiliare “avere” il participio rimane di solito invariato (in -o), se l’oggetto è dopo il verbo solitamente non c’è concordanza: “Ho avuto una intuizione”, ma anche, seppur raramente, “Ho avuta una intuizione” (quindi il participio trova l’accordo col complemento oggetto al femminile).
Sono sicuro è corretto…
Cara Marisa, è corretto.