Da ottobre 2024 Intercultura Blog rimane disponibile come archivio di contenuti. I commenti rimangono in modalità di lettura.
Prof. Anna continua la sua attività nella sezione Spazio L2 su Aula di Lingue

Benvenuti - Intercultura Blog

Aula di Lingue

Test 33- Interrogative dirette e tipi particolari di interrogative

Prof. Anna
Grammatica,   La lingua italiana,   Test

Il prossimo esercizio è sulle interrogative dirette e le interrogative retoriche, volitive e dubitative.

Per ripassare questo argomento potete leggere questo articolo: www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/

 

Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.

  1. "Quando vieni a trovarmi?" Questa interrogativa è:
    • totale
    • parziale
    • disgiuntiva
  2. "E che, hai già finito?" Questa interrogativa esprime:
    • meraviglia
    • contrarietà
  3. Scegli la frase corretta:
    • "Cucinerei io? Meglio di no, sono negato!"
    • "Cucinare io? Meglio di no, sono negato!"
  4. "Ma come hai potuto comportarti così?" Questa interrogativa esprime:
    • meraviglia
    • contrarietà
  5. "Non è simpatica Maria?". Chi pronuncia questa frase crede:
    • che Maria sia simpatica
    • che Maria non sia simpatica
  6. La frase della domanda precedente è:
    • un'interrogativa volitiva
    • un'interrogativa retorica
    • un'interrogativa dubitativa
  7. Scegli la frase corretta:
    • Oggi Lorenzo non c'è a scuola. Che non è malato?
    • Oggi Lorenzo non c'è a scuolo. Che è malato?
    • Oggi Lorenzo non c'è a scuola. Che sia malato?
  8. Scegli la frase corretta:
    • "Non mi sento tanto bene. E se fosse influenza?"
    • "Non mi sento tanto bene. E se sia influenza?"
  9. Scegli la frase corretta:
    • "Che dico? Non ci sono scuse per quello che ho fatto."
    • "Che dire? Non ci sono scuse per quello che ho fatto."

Prosegui la lettura

Commenti [30]

  1. Anita scrive:

    Cara Prof.ssa Anna,
    Senza avendo letto la lezione su di questo teme, solo ho commesso la 9º frase scoretta che mi piace veramente.
    Con saluti cordiali a tutti
    Anita dal Olanda

    • Zanichelli Avatar

      Cara Anita, ottimo risultato!
      A presto
      Prof. Anna

  2. Enrique scrive:

    Buongiorno.
    Scusate la mia ignoranza, ma riguardo alle frasi o domande del nº 7 si potrebbe dire semplicemente “È malato?”, invece di “Che sia malato”?
    Grazie mille e cordiali saluti.
    Enrique, dalla Spagna.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Enrique, “è malato?” è una semplice domanda, voglio cioè sapere se -è malato o non è malato-, ed è corretta, mentre “che sia malato?” esprime un dubbio o una supposizione esprime il fatto che io credo o suppogno che sia malato; quindi il significato è leggermente differente.
      Un saluto
      Prof. Anna

  3. Enrique scrive:

    Grazie tante per i chiarimenti, professoressa Anna.
    Tanti saluti per Lei e per il Belpaese.
    Enrique.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Enrique, un saluto anche a te!
      Prof. Anna

  4. Durante scrive:

    “Mi chiedevo se fosse stato possibile”, è giusta questa interrogativa indiretta? mi chiedevo (in passato) se (elemento introduttivo per le interrogative indirette) fosse stato (in un momento ancora più passato) possibile”; la subordinata (indiretta) esprime anteriorità rispetto al tempo della reggente.

    • Zanichelli Avatar

      Caro Durante, il tuo ragionamento è corretto.

  5. Rico scrive:

    Non importa quando siate/siete arrivati
    …nella subordinata è corretto sia il congiuntivo che l indicativo perché abbiamo una interrogativa indiretta introdotta in più dal “quando” e poi il verbo “importare” regge l interrogativa indiretta.

    Poi da quello che ho capito il verbo “importare” regge il congiuntivo sia senza negazione (mi importa che diciate la verità; importa che siate bravi) sia con la negazione (non importa che abbiate perso; non mi importa che mentiate).

    Esatto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Rico, in questa interrogativa indiretta è più comune l’uso dell’indicativo “non importa quando siete arrivati”.

      • Rico scrive:

        Ok, però per il resto è tutto giusto?

  6. Lino scrive:

    “non ricordo cosa volesse dire” è un’interrogativa indiretta con il verbo al congiuntivo imperfetto per esprimere un’azione passata con valore durativo; potremmo scrivere anche “non ricordo cosa abbia voluto dire”, ma a differenza della frase con il congiuntivo imperfetto, qui esprimeremmo un’azione, un evento ben definito e concluso nel tempo (senza valori durativi).

  7. Andrea scrive:

    voglio sapere chi sia
    vorrei sapere chi sia

    …sono entrambe interrogative indirette introdotte dal “chi” al congiuntivo; ma avremmo potuto utilizzare anche l indicativo “era”. Le proposizioni interrogative indirette sono proposizioni subordinate che servono a esplicitare una domanda, un dubbio, un quesito già presenti nella proposizione reggente sotto forma di verbo (“sapere” nei nostri esempi).

    • Zanichelli Avatar

      Caro Andrea, è esatto.

      • Andrea scrive:

        Prof, ma nella seconda interrogativa, possiamo utilizzare “fosse”? visto che nella principale c’è un verbo al condizionale indicante volontà? e quindi dire “Vorrei sapere (adesso) chi fosse (in passato)”?

        • Lisa scrive:

          Ho capito; l interrogativa dipende da “sapere” e non dal modale “vorrei”; tuttavia, per esprimere anteriorità nella subordinata indiretta rispetto al condizionale presente (vorrei), possiamo usare, seppur con meno frequenza, l’imperfetto indicativo o l’imperfetto congiuntivo (fosse, nella nostra “vorrei sapere [adesso] chi fosse [oppure “era”] [in passato])

        • Zanichelli Avatar

          Sì.

  8. Caterina scrive:

    “Mi vuoi dire che è sparito?”

    …è giusto dire “che è sparito” e non “che sia sparito” perché la subordinata è retta da “dire”, che vuole l indicativo.

    È esatto?

    • Zanichelli Avatar

      Cara Caterina, è esatto.

  9. Davide scrive:

    “È vero che” è un’espressione impersonale e quindi sii ha l’indicativo dopo verbi, nomi o aggettivi che esprimono certezza e obiettività (come per la nostra espressione). Di conseguenza anche in una domanda (o interrogativa DIRETTA) useremo l’indicativo, al massimo il condizionale: “È vero che sei un ammiraglio?”; ma anche “È vero che avrebbe rifiutato la Vicepresidenza per diventare Segretario?”, ecc

    • Zanichelli Avatar

      Caro Davide, è esatto.

  10. Riccardo scrive:

    interrogative indirette:
    “Ti ho chiesto se tu sei ancora in terrazza”, ma anche “ti ho chiesto se tu sia ancora in terrazza”. Nelle interrogative è ammesso, oltre all’indicativo e il condizionale, anche il congiuntivo.

    Mi par corretto…

    • Zanichelli Avatar

      Caro Riccardo, è corretto.

  11. Luca scrive:

    “Non so se ci foste” è un’interrogativa indiretta; potremmo usare anche l’indicativo imperfetto “c’eravate”.

    Corretto?

    • Zanichelli Avatar

      Caro Luca, è corretto.

  12. Mario scrive:

    “Fu mio padre a dirmi chi fosse”

    il “chi”, insieme al verno “dire”, dovrebbe introdurre un’indiretta al congiuntivo (ma anche “era” sarebbe stato corretto).

    Spero sia giusto

    • Zanichelli Avatar

      Caro Mario, è giusto.

  13. Seth scrive:

    Mi sfugge e non riesco a ricavare come si chiami la struttura grammaticale in cui due domande sono “accorpate” come in: “Cos’è, hai fame?”; invece che presentarsi nella forma: “Cos’è? Hai fame?”

    • Zanichelli Avatar

      Caro Seth, in questo caso sarebbero necessarie due interrogative: “Cos’è? Hai fame?”.
      Un saluto

I commenti sono chiusi.