5 Febbraio 2015
Il prossimo esercizio è sulle interrogative dirette e le interrogative retoriche, volitive e dubitative.
Per ripassare questo argomento potete leggere questo articolo: www.zanichellibenvenuti.it/wordpress/
Seleziona la risposta corretta fra quelle disponibili. Se rispondi bene, vedrai lo sfondo diventare di colore verde.
Cara Prof.ssa Anna,
Senza avendo letto la lezione su di questo teme, solo ho commesso la 9º frase scoretta che mi piace veramente.
Con saluti cordiali a tutti
Anita dal Olanda
Cara Anita, ottimo risultato!
A presto
Prof. Anna
Buongiorno.
Scusate la mia ignoranza, ma riguardo alle frasi o domande del nº 7 si potrebbe dire semplicemente “È malato?”, invece di “Che sia malato”?
Grazie mille e cordiali saluti.
Enrique, dalla Spagna.
Caro Enrique, “è malato?” è una semplice domanda, voglio cioè sapere se -è malato o non è malato-, ed è corretta, mentre “che sia malato?” esprime un dubbio o una supposizione esprime il fatto che io credo o suppogno che sia malato; quindi il significato è leggermente differente.
Un saluto
Prof. Anna
Grazie tante per i chiarimenti, professoressa Anna.
Tanti saluti per Lei e per il Belpaese.
Enrique.
Caro Enrique, un saluto anche a te!
Prof. Anna
“Mi chiedevo se fosse stato possibile”, è giusta questa interrogativa indiretta? mi chiedevo (in passato) se (elemento introduttivo per le interrogative indirette) fosse stato (in un momento ancora più passato) possibile”; la subordinata (indiretta) esprime anteriorità rispetto al tempo della reggente.
Caro Durante, il tuo ragionamento è corretto.
Non importa quando siate/siete arrivati
…nella subordinata è corretto sia il congiuntivo che l indicativo perché abbiamo una interrogativa indiretta introdotta in più dal “quando” e poi il verbo “importare” regge l interrogativa indiretta.
Poi da quello che ho capito il verbo “importare” regge il congiuntivo sia senza negazione (mi importa che diciate la verità; importa che siate bravi) sia con la negazione (non importa che abbiate perso; non mi importa che mentiate).
Esatto?
Caro Rico, in questa interrogativa indiretta è più comune l’uso dell’indicativo “non importa quando siete arrivati”.
Ok, però per il resto è tutto giusto?
Sì.
“non ricordo cosa volesse dire” è un’interrogativa indiretta con il verbo al congiuntivo imperfetto per esprimere un’azione passata con valore durativo; potremmo scrivere anche “non ricordo cosa abbia voluto dire”, ma a differenza della frase con il congiuntivo imperfetto, qui esprimeremmo un’azione, un evento ben definito e concluso nel tempo (senza valori durativi).
voglio sapere chi sia
vorrei sapere chi sia
…sono entrambe interrogative indirette introdotte dal “chi” al congiuntivo; ma avremmo potuto utilizzare anche l indicativo “era”. Le proposizioni interrogative indirette sono proposizioni subordinate che servono a esplicitare una domanda, un dubbio, un quesito già presenti nella proposizione reggente sotto forma di verbo (“sapere” nei nostri esempi).
Caro Andrea, è esatto.
Prof, ma nella seconda interrogativa, possiamo utilizzare “fosse”? visto che nella principale c’è un verbo al condizionale indicante volontà? e quindi dire “Vorrei sapere (adesso) chi fosse (in passato)”?
Ho capito; l interrogativa dipende da “sapere” e non dal modale “vorrei”; tuttavia, per esprimere anteriorità nella subordinata indiretta rispetto al condizionale presente (vorrei), possiamo usare, seppur con meno frequenza, l’imperfetto indicativo o l’imperfetto congiuntivo (fosse, nella nostra “vorrei sapere [adesso] chi fosse [oppure “era”] [in passato])
Sì.
“Mi vuoi dire che è sparito?”
…è giusto dire “che è sparito” e non “che sia sparito” perché la subordinata è retta da “dire”, che vuole l indicativo.
È esatto?
Cara Caterina, è esatto.
“È vero che” è un’espressione impersonale e quindi sii ha l’indicativo dopo verbi, nomi o aggettivi che esprimono certezza e obiettività (come per la nostra espressione). Di conseguenza anche in una domanda (o interrogativa DIRETTA) useremo l’indicativo, al massimo il condizionale: “È vero che sei un ammiraglio?”; ma anche “È vero che avrebbe rifiutato la Vicepresidenza per diventare Segretario?”, ecc
Caro Davide, è esatto.
interrogative indirette:
“Ti ho chiesto se tu sei ancora in terrazza”, ma anche “ti ho chiesto se tu sia ancora in terrazza”. Nelle interrogative è ammesso, oltre all’indicativo e il condizionale, anche il congiuntivo.
Mi par corretto…
Caro Riccardo, è corretto.
“Non so se ci foste” è un’interrogativa indiretta; potremmo usare anche l’indicativo imperfetto “c’eravate”.
Corretto?
Caro Luca, è corretto.
“Fu mio padre a dirmi chi fosse”
il “chi”, insieme al verno “dire”, dovrebbe introdurre un’indiretta al congiuntivo (ma anche “era” sarebbe stato corretto).
Spero sia giusto
Caro Mario, è giusto.
Mi sfugge e non riesco a ricavare come si chiami la struttura grammaticale in cui due domande sono “accorpate” come in: “Cos’è, hai fame?”; invece che presentarsi nella forma: “Cos’è? Hai fame?”
Caro Seth, in questo caso sarebbero necessarie due interrogative: “Cos’è? Hai fame?”.
Un saluto